Copertina dedicata alla location Capo D'Orlando, tutta da correre! |
Terminata la Milano Marathon è finalmente ora di cambiare distanza.
Onestamente avrei puntato tutto sugli eventi in pista, tra i 1.500m ed i 5.000m, ma alcuni impegni su strada mi hanno "costretto" a cambiare la programmazione, allungando ulteriormente fino alla mezza maratona.
Al richiamo di alcuni organizzatori con i quali ho instaurato solide amicizie, non ho potuto dire di no e quindi ho cercato di stringere i denti portando a casa più risultati possibile.
Purtroppo ed a malincuore, in quelle stesse settimane del post Milano Marathon (andata comunque oltre le migliori aspettative) decisi di rinunciare ad un altro evento che mi ha emotivamente rapito lo scorso anno, ovvero la Super Maratona dell'Etna da 0 a 3.000m di 43 Km.
Servivano molti chilometri, tempo e dedizione per arrivarci veramente preparati, ma non ho potuto nemmeno iniziarla tale preparazione e così sono stato costretto a declinare dandomi appuntamento (spero) per il prossimo anno...
Tanto entusiasmo veniva, invero, smorzato da un periodo post-maratona parecchio stressante per vicissitudini legate alla vita privata e lavorativa, lasciando poco spazio al metodo e tanto all'improvvisazione.
Per circa due settimane, quindi, ho corso poco, ma ciò non ha influito negativamente, anzi mi è servito per rigenerarmi.
Il clima, tutto sommato era fresco, infatti mercoledì 17 aprile, svolgo un discreto allenamento sul giro ad anello del Piazzale dei Matrimoni (Palermo) di circa 960m quasi piatto, su terra battuta a tratti sabbiosa (quindi battezzato come un valido sostituto al 1.000m, che comunque non è!) correndo 5 x 1 giro (R.2') in 3'11" - 3'05" - 3'04".7 - 3'05" - 2'53".4.
L'ultimo giro chiuso così bene mi ha fatto sorridere, ero davvero vicino al personale degli anni recenti da papà!
1 - UNO
La poesia delle gare in Pista, le più affascinanti, distruttive e formative |
Ormai era momento di tornare in Pista e dovevo rispondere presente dato che toccava al 10.000m in Pista regionale valido come CdS di Corsa previsto a Misterbianco (CT) previsto sabato 20 aprile nel tardo pomeriggio.
Passata la mattina a viaggiare in auto, trovare un attimo di riposo in camera e subito immerso nella prova principale, dei venticinque giri.
Tanti i protagonisti attesi, tra tutti Salvatore Laudicina ed il caro, vecchio Antonino Liuzzo, dall'alto del suo 29'16" (se ricordo bene) di circa dieci anni fa.
Durante le prime battute ero carico, positivo, forte di questi ultimi allenamenti brillanti e di comune accordo lasciamo andare via S. Laudicina, noto per le sue partenze fulminanti.
Con me e Liuzzo anche Alex Vizzini e qualche giovane promessa (a Siracusa lavorano bene ed i frutti si stanno raccogliendo).
Purtroppo il mio sprint (generoso, del resto non so rimanere dietro passivamente sull'anello rosso) dura pochi giri, quando passo dall'1'19" rapidamente ad una crisi di 1'25" che non sembrava avere fine.
Vengo passato da tutto il mio trenino e non mi perdo d'animo: purtroppo non avevo le gambe preparate per le distanze brevi, il recupero post maratona era stato troppo breve e poco rilassante ed il viaggio mattutino in auto non mi aveva aiutato.
Stringendo i denti, provo a rimontare una sola posizione abbassando a fatica i tempi sul giro, cosa che mi riesce nel finale, ma la scarsa sostanza è un 33'54" poco brillante e poco confortante.
Pazienza, resto entusiasta della bella rimonta del mio coetaneo Liuzzo che negli ultimi giri riprenderà al ritmo dei 3'00"/Km il ragazzo della provincia di Trapani che troppo aveva dato nei primi 10 giri.
2 - DUE
Una settimana dopo, tocca al Running Sicily, circuito di gare cui mi sono promesso di portare a compimento (è costituito da poche e belle manifestazioni), con tappa a Cefalù, giorno 28 aprile.
Durante tutto l'anno a Cefalù se vuoi sostare devi pagare il parcheggio a ore o frazioni di giornata, quindi per chi partecipa c'è comunque un obolo in più per poter tenere l'auto in sosta per tutta la mattina della gara.
La premiazione nell'inimitabile contesto in Piazza a Cefalù |
La gara, dai numeri modesti (purtroppo dovuto alle troppe manifestazioni in giro per la Sicilia), si è svolta su un circuito da ripetere 6 volte che attraversava parte del centro storico, uscendo per qualche centinaia di metri e rientrando, lungo un impervio strappo in salita.
Tra i vari protagonisti al via, spiccava Vincenzo Agnello ed a seguire Mohamed Idrissi.
Come da pronostico, dovevo soltanto difendere il quarto posto, tant'è che subito dopo il via, avvenuto sotto l'immensità della Cattedrale, Agnello scappa via con estrema facilità.
Non avendo la brillantezza dei tempi migliori e visti i recenti impegni, provo a mantenere il valore espresso in pista al sabato prima, lasciando scappare via anche Bibi e Idrissi.
Chiuderò con una gara dal ritmo costante in 34'44", ma raramente mi sono trovato così bene a correre in un contesto paesaggistico così bello e fuori dal comune.
Rispetto alla gara quasi analoga che si corre in agosto interamente sul circuito medievale e chiuso al traffico veicolare, c'erano pochi turisti (per lo più stranieri) che passeggiavano insieme alla manifestazione podistica che non hanno mai intralciato la corsa o messo in pericolo gli atleti.
In questo caso, lo sport ed il turismo si fondono insieme...
In quei giorni post gara di Cefalù ho fatto fatica ad allenarmi, ricordo alcuni appuntamenti portati a termine con scarso risultato, ma almeno la soddisfazione di aver faticato insieme mitigava l'amarezza della scarsa condizione.
3 - TRE
Quando ricevetti l'invito per la storica Mezza Maratona di Terrasini, sicuramente non inserita tra i miei programmi e visto che l'organizzazione tutta lo meritava, non ho potuto dire di no.
Così il 05 maggio ricalco le antiche strade che riecheggiavano tanti bei ricordi e altrettante cocenti sconfitte e provavo a sfruttare il forfait dell'ultimo minuto di Hamad Bibi.
Terrasini - Vittoria! |
Così cerco di far sfogare gli avversari del giorno, fino a che resto con un ultimo combattente che riceve il mio deciso attacco al secondo giro dei tre previsti lungo la salita del Villaggio dei pescatori: praticamente a metà gara.
Da lì in avanti resterò solo e gestirò nel migliore dei modi un allenamento spinto con l'unico intento di vendicare la sconfitta rimediata da Adil Lyazali patita nell'anno 2010, in volata negli ultimi 200 metri, quando male che vada coprivo il percorso in 1h10'.
Qui il cronometro non conterà affatto, la sequenza dei giri è: 25'36" - 25'41" - 25'48", ma la vittoria sì e con enorme felicità vincerò con un miserevole 1h17'06"!
Non ho mai nascosto la gioia ma forse, stavolta, il karma, l'avere pazienza e non mollare mai gli allenamenti e le gare negli ultimi anni che mi hanno visto cambiare stile di vita, ha pagato.
4 - QUATTRO
Pochi giorni dopo la vittoria a Terrasini ero davvero sfinito, ma ho avuto una settimana di tempo per recuperare e dare il massimo per l'evento più importante: la Mezza Maratona di Capo d'Orlando dell'11 maggio, sul lungomare di un altro splendido luogo dove passare le vacanze estive, con le tante e suggestive spiagge.
Il prevedibile vincitore era Antonino Lollo, atleta da circa 1h07' sulla mezza e nel suo periodo migliore agonisticamente parlando.
Il clima, seppur fresco e ventilato, dato l'orario di partenza previsto nel tardo pomeriggio quando il sole non ancora rovente ti bacia la fronte, ha messo in difficoltà gli atleti ma nemmeno troppo visto che ancora non eravamo entrati nella vera estate siciliana.
Percorso velocissimo e completamente piatto sul già citato lungomare per un totale di quattro lunghi giri.
Dopo lo start Lollo era andato via, ad occhio stimavo un suo primo chilometro intorno i tre minuti, quel ragazzo correva a gas spalancato e motivato ad abbattere il suo personal best (non ci riuscirà per una manciata di secondi).
Dovrò vedermela con nuovi e "inediti" avversari, uno tra questi un ragazzo poco più grande di me con il quale (strano a dirsi) non ho mai avuto a che fare in gara: Gianfranco Ucciardo.
Terrasini, premiazione! |
Infatti la flessione dovevo provare a dargliela io, correndo in certi tratti intorno i 3'23"-25"/Km, senza riuscire a metterlo in difficoltà.
Sfruttando i compagni della distanza più breve (la 10 Km), devo attendere molto prima di iniziare a fare i conti solo con lui, il tenace Gianfranco, molto tifato dall'esterno.
I primi due giri vanno via rapidamente, in 18'17" e 18'53", ma della flessione ne benificiano tutti, anche gli inseguitori, un paio, sempre presenti a non troppa distanza.
Il sole inizia a calare e sembra una di quelle giornate calde quando i turisti, stanchi di una estenuante giornata al mare, chiudono gli ombrelloni e decidono di rincasare.
Ero stanco come loro, di un tour de force non voluto ma obbligatorio.
Qui a Capo d'Orlando era in gioco il valore di un'amicizia, non un titolo regionale di Mezza Maratona di cui mi importava quel poco che bastava per donarlo alla Monti Rossi.
Dovevo quindi dare tutto e salvare almeno la seconda posizione, messa a serio rischio da questo, nuovo, vecchio avversario mai incontrato così a stretto contatto.
L'ultimo giro risulterà decisivo e maledetto io che inizio l'allungo poco dopo, quando la strada si impenna di poco prima di tornare piattissima.
Dovrò correre un intero giro lungo più di cinque chilometri in completa apnea, cercando di raggiungere quanto meno l'estremità opposta del lungomare prima di avventarmi sul traguardo.
Mi si raggelava il cuore e mi si ribolliva il sangue, tanto ero impegnato.
Fortunatamente, il kick ce l'ho ancora buono e così il mio attacco fa male ad Ucciardo e riesco a staccarlo definitivamente, ma devo stringere i denti, il tutto per correre il 3° giro in 19'27" (quello dell'attesa) ed in 19'04" la tornata finale (quella dell'attacco conclusivo).
La foto mente: al termine dell'evento di Capo d'Orlando ero stra-sfinito! |
A soli 4 secondi si involava come un falco predatore Francesco De Caro, con chissà quale forte rimonta degli ultimi due chilometri, capace di dare una batosta alla gara coraggiosa e tutta all'attacco di Gianfranco Ucciardo, relegato al quarto posto assoluto.
La serata non si conclude prima della premiazione, svolta in serata che virava a notte.
Iniziata di gran lena la parata sul podio della dieci chilometri, l'amica Cinzia, seppur bravissima a non perdere calma e lucidità, mi premierà ben tre volte (secondo posto assoluto, titolo regionale e primo posto M40) prima di abbandonarci al nostro alloggio, con le forze fisiche e mentali ormai in avaria (tutta la famiglia inclusa).
Dopo un'esperienza così dura, deciderò di prendermi una pausa rigenerante dalle gare e deciderò di scegliere solo pochi eventi estivi: la gestione del caldo lo scorso anno ha provocato molti problemi, costringendomi a rivedere molte scelte...
(Ringrazio Sicilia Running e la gentilezza dei fotografi incontrati lungo questo cammino)
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