41° New York City Marathon - 20° Posto Assoluto - 1° Europeo

41° New York City Marathon - 20° Posto Assoluto - 1° Europeo
Un Sogno Ad Occhi Aperti...

venerdì 31 dicembre 2010

Bilancio dell'anno 2010

Palermo, 31 dicembre.

L'anno 2010 ormai volge al termine e non ci saranno più gare da disputare per un pezzo.
Per ora tanto allenamento, un bel carico di lavoro al fine di ritrovarmi in gennaio spero un pò più pimpante e reattivo per i Cross.
Le motivazioni non mancano, in cantiere ci sono grandi progetti sportivi e di vita, il difficile sta sempre nel realizzarli!

Non è sempre facile realizzare un riassunto di tutto un anno, specie per chi lo vive intensamente tra lavoro, allenamenti, gare e... tanto altro!
Ci sono molti ricordi, belli e meno belli, alcuni tra questi ti segnano la vita.

La New York City Marathon è stato l'evento più bello ed intenso di vita sportiva vissuta, già raccontato, ed è la copertina di questo 2010 con tutte le emozioni vissute in quelle tre settimane di permanenza nella metropoli americana.
Tornare in America sarà la speranza del 2011 che, se Dio mi darà ancora le forze, mi vedrà presente in una Maratona, l'ennesima di una serie che ormai inizia ad essere abbastanza lunga.
Inutile dire quanto ormai la Famiglia Vicari abbia sconvolto positivamente la mia vita con l'intensità pari a quella di un uragano.
E mi sa che quell'uragano di un Giuseppe lo vedrò presto se tutto andrà bene :-)

...ed io che avevo meditato seriamente di darci un taglio con le Maratone!
Si, dopo Treviso del PB (altro lieto evento di quest'anno) con una Maratona corsa tra l'altro con una facilità irrisoria dopo un periodo atletico particolarmente fortunato (quello di gennaio-aprile), visto il moltiplicarsi di tanti impegni nella vita quotidiana e visto l'incessante carico psicofisico richiesto durante una preparazione come quella di una Maratona, stavo progettando l'idea di darci un taglio con questa distanza, dirottandomi sulle più brevi 3-5-10 K.

Ed invece, complice un infortunio alla caviglia non del tutto risolto, mi sono trovato dentro una turbolenta estate nella quale ho corso poco ma ho sofferto parecchio lo stesso!
Cosa apparsa ancora oggi incredibile, come gli stimoli accorsi da una distanza così lunga mi abbiano portato fuori da una crisi che sembrava irrisolvibile e che alla lunga mi hanno portato dritto dritto alla partenza della Maratona più importante del Mondo.
Come dir di no alla classica 42.195 m?
Sarà la distanza principale anche per il 2011 e stiamo lavorando a grandi progetti!

Chi mi segue lo sa, in genere dove mi trovo bene mi accaso, quindi non ci saranno grandissime novità, solo che ho acquisito maggiore apertura mentale.
Per un atleta discretamente esperto come me, correre una Maratona di medio leveraggio può essere fattibile prima di affrontare un Grande Evento.
Per me la Vittoria (sorprendente) alla Maratona di Cagliari ha rappresentato la scoperta di un nuovo canale e se la salute mi sorreggerà la possibilità di correre in Italia un test pre-New York potrebbe essere la valida soluzione per allargare gli orizzonti e scoprire nuove Maratone possibilmente da conquistare!

E' un progetto, quello della distanza breve, assolutamente non accantonato e spero di ripresentarmi per il 2011 agguerrito quanto mai per provare ad abbattere tutti i PB dai 1.500m ai 10.000m su pista.
Purtroppo la pista è stato l'anello mancante di quest'anno 2010 che ha vissuto i suoi momenti più critici proprio tra luglio e agosto.
Da un fastidio si è passati gradatamente ad un dolore insopportabile nel girare sull'anello rosso fino a dovermi fermare.
In settembre, specialmente, riattivata la voglia di soffrire e lavorare, ho davvero spinto al limite le mie giornate intense anche fin troppo.
Non c'era solo l'atletica, c'era ben altro; ripensandoci l'impresa di New York è stata davvero qualcosa di inaspettato per come è maturata in quelle giornate vissute senza sosta.

...Per il 2011 la Grande Sfida in Pista con l'ottocentista del CUS Palermo, quindi, è rinnovata sperando di riuscire ad esserci finalmente al via sulla linea dei 100m!
E' tutto un gioco, ovviamente, se si farà la stima reciproca fra me e Lo Cascio ci porterà semplicemente ad una bella giornata di sport per ravvivare il movimento.

Purtroppo il movimento sportivo siciliano stenta a riprendersi e sono sempre meno i ragazzi che si dedicano alle quotidiane fatiche.
I ragazzi ci sono, solo che è sempre più difficile fargli capire l'importanza del praticare una sana e regolare attività fisica.
Non deve essere per forza agonismo, un obiettivo può anche essere riuscire a correre una determinata distanza in una gara; se poi si è capaci di ben altro che ben venga un allenamento mirato.
Quel poco che c'è è bloccato da realtà atletiche che sembrano accudirti ma in realtà lasciano poco spazio all'espressione delle tue reali possibilità: sosterrò sempre che poche gare su strada durante l'anno non incidono negativamente sull'economia totale di una stagione per un mezzofondista prevalentemente pistaiolo, anzi ne possono esaltare doti nascoste ed aumentarne la personalità.
Fallo capire ai tecnici locali...
Anche nel 2011 mi troverò prevalentemente da solo nei miei lunghi allenamenti e forse un poco di compagnia potrò trovarla se mi cimenterò nelle più brevi distanze, parentesi ridotta a poche settimane per me in un anno!

Saluto il 2010 con il rafforzamento di antiche amicizie e la riscoperta di molte persone con le quali nonostante le conoscessi di vista da anni nell'ambiente del running, a causa del mio carattere un tempo troppo chiuso, non avevo purtroppo mai allacciato alcun rapporto.
Il 2010 mi ha dato buona visibilità e mi sono reso conto che l'apertura verso la gente è un bel gesto, spesso contraccambiato con piacere!

Il 2011 sarà il 4° anno di collaborazione con Adidas Italia: grazie al loro supporto ed alla qualità dell'azienda Leader nel Running sono riuscito a dare continuità ai miei allenamenti ed alle gare riuscendo ogni tanto a realizzare piccole imprese.
Abbiamo in comune molte cose tra cui serietà e impegno verso questo splendido sport alla portata di tutti; questo legame spero si consolidi ulteriormente con altri bei risultati e racconti continuando ad indossare le più belle e funzionali scarpe con le Tre Strisce.

L'anno 2011 sarà il 7° anno di militanza in Violettaclub!
Saremo più agguerriti che mai, all'attacco prima nei Campionati Italiani di Cross e successivamente alla conquista del Campionato Italiano di Corsa.
Dopo tanti faticosi anni nel creare compattezza a questa squadra, siamo riusciti a portare ulteriori elementi di qualità che spero possano aiutarci nel fare la differenza per vincere.

Resta assolutamente confermata la presenza del nostro Capitano Francesco Duca, del nostro Maratoneta più forte Vito Sardella, dello sfortunato quanto talentuoso Marco Calderone.
I nuovi arrivi saranno resi noti nel 2011, per andare forte sin da subito nella prima prova dei 10.000m su pista, nostro tallone d'achille da sempre.
Resta immutata la fiducia negli atleti locali quali Cuzzocrea, Monti, Bonaddio, Arena e Loria.
Quest'ultimo rappresenta il nostro futuro mezzofondista sul quale credo tantissimo: in lui rivedo me stesso nei miei primi anni di atletica dove prevaleva l'applicazione e l'impegno che i risultati cronometrici.

Ho imparato nella vita che nessuno ti regala niente e che devi sudare parecchio per guadagnartela; così sarà per il 2011, alla ricerca di qualche ricchezza in più!
...non economica intendo!

BUON ANNO 2011 A TUTTI, RUNNERS O SEMPLICI APPASSIONATI :-)

(Ringrazio per tutto un anno 2011 di fotografie Salvatore Torregrossa, il Trinacria Palermo, e per le immagini di New York una certa maisa_nyc da flickr.com)

martedì 28 dicembre 2010

Adidas Response Cushion 19 - Il Miglior Prezzo per la Miglior Corsa

Adidas ha scelto il proprio modello di punta da far provare durante i vari Clinic sparsi in tutta Italia.

E non stiamo parlando del modello commercialmente più costoso, ma di certo del più polivalente e adatto a tutti, dal neofita al runner più esperto.

Le Adidas Response Cushion 19 si presentano nei negozi con una linea pulita, un semplice accostamento di colori (nel modello da me mostrato si alternano il bianco ed il rosso) ad un prezzo davvero vantaggioso: 100 euro di listino (o meno a seconda degli sconti applicati dai negozianti).

In un mondo regolato dal consumismo, un tale prezzo potrebbe trarre in inganno la maggior parte dei corridori esperti, abituati a spendere decisamente di più di questa cifra per una scarpa adatta a macinare chilometri e la stessa mancanza di "abbellimenti" (o meglio fronzoli estetici) può trarre in inganno facendola sembrare "povera", ma Adidas ormai mi ha abituato che quello che conta è la sostanza e dopo alcune settimane di test posso adesso recensire questa sorprendente calzatura.

La Adidas Response Cushion 19 non è la classica scarpa pesantissima da trascinare durante gli allenamenti e infatti dopo averla calzata sembra quasi non averla, merito di una tomaia in Climalite efficacissima e molto robusta.
Le classiche Tre Strisce completano ottimamente la calzata che, una volta allacciate le stringhe diventa molto avvolgente.
Non stiamo parlando di un livello di feeling con la scarpa pari a quello delle Adizero Boston (secondo il mio parere le migliori scarpe di Adidas per calzata e sensazione di avvolgimento al piede) ma la strada è quella, solo con una maggiore protezione e morbidezza, merito una imbottitura rivolta verso il comfort richiesto dai lunghi allenamenti.
La protezione laterale che irrobustisce la tomaia antistrappo, risulta anche parecchio morbida agevolando la flessibilità in fase di spinta.

Tanti piccoli dettagli che nascondono le fondamentali tecnologie della casa tedesca.
L'intersuola è leggera ma dona il massimo della protezione grazie alla struttura dinamica del Formotion unita con adiprene nel tallone, e l'adiprene "+" reattivo su tutta la pianta dell'avampiede.
Le migliori risorse di Adidas per un peso contenuto: appena 365 gr. (per la misura 12 USA), ben 35 gr. in meno della blasonata Supernova Glide 2 (di pari misura).

Correre diventa molto facile con le Response Cushion 19 e la protezione non è da meno.
Il più bel pregio di questa scarpa è proprio la fuidità nel gesto della corsa che ti dona, senza andare minimamente ad intaccare la prerogativa fondamentale per un fondista come me, quale la protezione dagli impatti sul terreno.
Su asfalto o sul duro anello esterno dello Stadio Vito Schifani la Response Cushion esalta in reattività ma non tende a stressare i tendini o il tibiale; sul leggero sterrato di campestre eccelle nell'ammortizzazione al tallone e si adatta ad ogni dislivello del terreno.

Ti invitano a spingere, merito della loro leggerezza: questa volta il test più importante è stato quello del lungo lento di due ore: il comfort è stato mantenuto totalmente e la sensazione di stress totale delle gambe è stata contenuta, pari a quella di una A3 dal peso maggiore.
Rispetto ad un test di velocità che comunque è stato fatto e che è stato uno scontato 64" nei 400m in pista dopo l'ora di Lungo lento con un ottimo uso dei piedi ed una allacciatura salda al piede, il test del lunghissimo (circa 32 Km) ha dato una risposta ulteriore ad una scarpa che è molto più solida e protettiva di quello che possa sembrare.
Adidas punta molto su questa 19° versione della Response C. e fa bene con una scarpa con i minimi addobbi possibili, inutili durante l'azione di corsa.

Un apporto decisivo a tale protezione lo svolge la suola, in gomma "Blown Rubber" all'avampiede e in duro Adiwear al tallone.
Cinque intagli di flessione all'avampiede e il sistema Torsion per il controllo del movimento naturale del piede (pronante) la rendono il giusto regalo per ogni piede.
La vita di questa scarpa sarà al solito molto alta, attorno i 1.000 Km merito di tutti questi resistentissimi materiali.
Mai avuto fin'ora una scarpa Adidas che si usura dopo poco tempo!

Ovviamente tutto il bello del correre è stato pensato in accoppiata a queste Response!

Massima visibilità garantita con inserti riflettenti per chi può correre solo al buio (Chi lavora tutti i giorni come me e deve uscire nel tardo pomeriggio dai propri uffici/aziende).

Compatibilità totale con il rivoluzionario MiCoach che ti permette di avere un allenatore virtuale sempre presente in corsa: per le Response 19 è previsto un alloggio adatto al Contapassi da inserire all'interno dell'intersuola di una delle due scarpe e avere a fine allenamento il quadro completo della distanza percorsa collegandoti al Computer dopo aver scaricato il programma apposito.

Adidas vuole bene al nostro Ambiente e si mostra sempre più Eco-compatibile con la comparsa dei primi box di cartone per alloggiare le Response 100% riciclati: è la nuova filosofia "Adidas Better Place".
Il box cambia leggermente colore con le Tre Strisce esterne allo scatolo marroni per comunicare all'utente che il processo di produzione delle scarpe è avvenuto con il minor spreco di risorse ed inquinamento dell'ambiente.

La Adidas Response C. 19 è una nuova risorsa per il runner moderno e non troppo pesante: è per tutti i versi una A3 (ammortizzante neutra) molto protettiva ma si mantiene nei range di leggerezza quasi come una intermedia "pesante".
Il suo comfort mi invita a consigliarla caldamente per un approccio alle gare, soprattutto di lunga distanza quali la Maratona.
Ottima anche per i neofiti o corridori saltuari che molto spesso corrono tanto per pochi giorni la settimana; una calzatura tecnica di ottima qualità come la Response 19 C. è sempre ben consigliata!
A differenza di una intermedia come la Adizero Boston, la soffice imbottitura interna e la tomaia più delicata insieme ad una mescola nell'intersuola più morbida permette ai podisti dalle 3 ore in su nella maratona di trovarsi ai piedi una scarpa da competizione ideale, senza il dubbio di terminare doloranti o meno la 42.195 m.
L'ideale per chi preferisce correre tutti i giorni con la stessa scarpa, indipendentemente dal lungo lento o dal lavoro su strada di ripetute veloci.

Magari... per una gara importante mi terrei una Response 19 in più da parte pronta all'uso!

mercoledì 22 dicembre 2010

Ecotrail della Ficuzza - Chiudere l'anno in bellezza

Bosco della Ficuzza - 19 dicembre 2010

"In bellezza" dipende dai punti di vista...
Quando si torna a casa totalmente infangati al punto che non sai più riconoscere l'identità delle tue Adidas Supernova Glide 2 ti chiedi il perchè di invischiarsi nella fanghiglia scivolosa o melmosa per chilometri e chilometri.
In realtà e talmente alto il fascino degli EcoTrail che ti rendono protagonista a contatto con la natura che non puoi rinunciare al loro richiamo, seppur con un alto tasso di prudenza!
Per uno come me, amante del duro, antracitico asfalto, un diversivo come questo può anche fare piacere, e che ben vengano giornate come questa di domenica scorsa quando il Cronometro non conta nulla così come la classifica finale.
L'importante è aver passato insieme ai tanti amici appassionati di corsa una splendida domenica di Trail.
Questo è il concetto di Spirito Trail... chissà magari "da grande" potrò cimentarmi meglio!

Facciamo un passo indietro...

Lunedì 13 è stato il giorno della serata di Gala del premio sportivo "La Castagna d'Argento 2010" nel quale sono stato affiancato a grandi leggende dello sport siciliano, in piena attività o del recente passato.
Non nascondo l'emozione nell'essere stato lì, in mezzo ad un gruppo di persone che hanno portato in alto i valori sportivi e dato lustro alla mia terra, almeno per un giorno, ma è sembrato davvero che i tanti appassionati di sport presenti al Teatro Comunale di Trecastagni (CT) abbiano davvero riconosciuto il mio risultato a New York come un qualcosa di cui esserne fieri, tutti.
Secondo me la strada per migliorare è ancora aperta, si può fare meglio, sarebbe ora anche di mostrare un risultato tecnico di rilievo per dimostrare che quella del 07 novembre scorso non sia stata solo una parentesi.

Un sentito ringraziamento a Pippo Leone per l'ospitalità di quella sera e per il calore e l'affetto ricevuto.
Ritornare dalla parti di Catania per l'atletica è sempre più piacevole (Grazie Salvatore Torregrossa per l'affetto da amico, oltre che per le foto)!

La settimana è proseguita all'insegna dei duri allenamenti di potenziamento/carico finalizzati all'ultimo evento dell'anno cui avrei dovuto prendere parte.
Si trattava della Maratona di Luxor in Egitto del 31 dicembre (proprio l'ultimo giorno dell'anno!) nella quale sentivo dentro di me che qualcosa di buono sarebbe uscita, anche lì!
Ed in effetti la prova di Ecotrail della Ficuzza si presentava come un validissimo test allenante con i suoi 23 Km di duro percorso dove solo giungere sul traguardo rappresenta una splendida vittoria.
Oltre tutto avevo promesso al Coach una mia partecipazione, per cambiare dai soliti allenamenti e per vivere la natura come piace tanto a me!

La notizia sconfortante appresa pochi giorni fa è stata purtroppo l'annullamento della Maratona d'Egitto a causa di problemi finanziari.
A dire il vero sono rimasto un pò deluso, ma sono cose che possono capitare; mi dispiace per tutto il gruppo di atleti coinvolto nel quale avrebbe preso parte anche il Capitano del Violettaclub Francesco Duca.
Ora la preparazione si dirotterà totalmente verso i Cross di gennaio/febbraio (spero di velocizzare a sufficienza) e successivamente rifinire verso la Maratona primaverile.

La settimana da giorno 13 a giorno 19 dicembre aveva portato un picco di negatività meteorologica, anche qui in Sicilia se ne era risentito giungendo ai picchi di 3-5 °C che dalle mie parti è cosa rara.
Ciò aveva portato inevitabilmente un parziale innevamento delle zone montane e, nonostante il raddrizzarsi delle condizioni meteo nel fine settimana, nel percorso di gara avremmo trovato fanghiglia in quantità industriale(!).

Confortato dalle parole degli esperti del Trail che mi avevano assicurato una moderata pendenza nelle discese (il mio punto debole) non mi sono allarmato più di tanto: una piccola lezione di off-road crea quella forma mentis necessaria per indossare le chiodate ai Campionati Italiani di Cross del Nord Italia melmosi come non mai!

In un EcoTrail non si respira aria di tensione, ma pura aria montana; la partenza è leggera leggera come la soffice erbetta calpestata attorno alla Residenza Estiva di Caccia di Re Ferdinando di Borbone, ma dopo pochi metri (qui poco più di qualche chilometro) è subito festa!
In realtà mi ero illuso inizialmente, tanto erano scorrevoli quei sentieri da percorrere senza particolari insidie, quando dopo un lungo scollinamento in solitaria si è iniziato a scendere per i sentieri.
Mi getto con troppa foga, da buon novellino esito nel passo incerto e... giù per terra!
Niente di grave, mi rialzo subito ma da quel momento la prudenza sarà tassativa a costo di rallentare bruscamente le discese.
Gli esperti del Trail, dopo poco, mi rimontano; uno in particolare come Robertino Bellanca atleta forte anche su strada.
Il mio punto d'attacco è in salita; qui mi esprimo al meglio e recupero i distacchi; tutta la gara sarà per la maggior parte del percorso un sorpassarsi reciproco fra me e Bellanca.

Sporcarsi nel fango è una sensazione particolarmente piacevole, specie quando è preventivata; il percorso del Bosco Ficuzza spettacolare come non mai e davvero ne vale la pena pagare il "prezzo del biglietto".
Ogni sommità delle varie collinette raggiunte nascondeva a se tanti batuffoli di neve sparsi che alle volte calpestavo volontariamente, per sapere "l'effetto che fa!".
Io che non ho mai visto tanta neve attorno sono rimasto entusiasta, così come vedere di sfuggita il laghetto semigelido luogo tra l'altro di attimi di esitazione tra noi concorrenti che non sapevamo dove proseguire oltre.

In quei minuti persi ci raggiungerà tra i tanti corridori anche il "Keniano" Giuseppe Cuttaia autentico portavoce del Trail oltre i confini isolani.
La corsa diventa un affare a tre, anzi a due quando viene il momento di alzare "bandiera bianca"

Beh... non esageriamo! Bianca non lo sarà stata affatto, semmai quel color terra mista ad acqua ed erba incontaminata come la natura rispettosamente attraversata.
In un tratto particolarmente appiccicoso (di fanghiglia) nella foga perderò la scarpa sinistra.
Ripartire non è stato affatto facile, ma il sorriso di un evento inaspettato quanto tragicomico mi portarono alla ragionata resa.

Da buon agonista, all'ultima occasione saltata ai miei occhi (un tratto lungo di sterrato leggero) mi lancerò all'attacco nel vuoto da solo con le bianche trazzere finchè raggiungerò il grande Cuttaia.
Il secondo posto sarebbe stato il massimo, ma non avevo fatto i conti con l'ultima parte ancora una volta immersa nella natura fino al collo grazie alla quale non ho avuto scampo: rimonta da dietro e via ad esultare al traguardo per un terzo posto sudato in tutti i sensi.

Quello che resta di questa mattina di Trail è il ricordo della premiazione che al posto delle ormai "passate" coppe ha regalato la cultura dei panorami calpestati con splendidi Libri illustrati a scenario naturale; la consegna del pacco-gara contenente Pane e Cultura dell'incantevole Parco e finalmente aver avuto il piacere di conoscere meglio podiste e podisti di Palermo e dintorni che mai incontri alle corse "commerciali".

Ogni tanto lasciare il Cronometro a Casa non può che far bene...

(Ringrazio tanto Franco e Silvana del Trinacria Palermo che stavolta... hanno davvero esagerato in bravura! ;-)

mercoledì 8 dicembre 2010

Fine di un Ciclo - Inizio di un Nuovo

Palermo - Dicembre 2010

Tutto sta pian piano tornando alla normalità...
Non sono abituato ad un trattamento simile a ciò che è accaduto nelle ultime settimane trascorse, ad ormai un mese dalla New York City Marathon.

Non è scontato quello che sto per dire, ma a tutti gli effetti questo risultato è stato semplicemente il meglio che sapessi fare, sfruttando al massimo le mie capacità di lettura tattica della corsa.
Già... semplicemente, ed è proprio questo il punto.
Non è sempre facile realizzare quanto si prefigge, specie dopo un'estate parecchio tormentata dove tutto stava andando... in fumo.

Ed invece, come mi è capitato altre volte, sono riuscito a tirare il meglio di me stesso ed a superare un problema fisico che mi tormentava, almeno non per correre le lunghe distanze.
La serenità mentale, infine, la devo a chi mi è stato vicino e sono le poche persone che mi conoscono da anni, non c'è bisogno di fare nomi, loro sapranno.

Dopo l'immensa soddisfazione di essere pubblicato con un servizio nell'edizione sportiva del lunedì del Giornale di Sicilia (a firma di Rosario Mazzola) successiva alla vittoria della Mezza Maratona di Palermo dello scorso 21 novembre, la curiosità era tanta su cosa avrebbero pubblicato le riviste cartacee del settore, quelle che ancora oggi riscuotono maggiore successo...

Così, grazie alla collaborazione con Adidas Italia, al fine di promuovere gli effetti benefici e l'efficacia dell'allenatore virtuale Adidas MiCoach Pacer siamo riusciti a tirar fuori un'intervista realizzata integralmente nelle giornate newyorkesi con i giornalisti di Runner's World.
Nel meeting pre-maratona con Gebrselassie, ho avuto anche modo di conoscere il direttore di questa rivista, Marco Marchei, eccelso atleta di qualche decennio fa.
Piccola curiosità... la foto che mi ritrae nel riquadro circolare con in mano il dispositivo principale del MiCoach Pacer è stata realizzata a Central Park, dove mi allenavo tutte le mattine, per monitorare la mia condizione pre-maratona.
Una grande soddisfazione, per me e per la mia famiglia, amici, semplici conoscenti che mi stanno a cuore e che incontro più o meno tutti i giorni in allenamento.

Non da meno l'altra rivista specialistica del settore, Correre, che tramite le foto scattate da Giancarlo Colombo, piazza nella prima pagina dedicata alla Maratona di New York le foto dei principali protagonisti, dai vincitori assoluti, ai vincitori "morali" come il Cileno Pena (l'operaio minatore seppellito per giorni ed uscito da una drammatica vicenda) o Shalane Flanagan (l'americana seconda assoluta ma autrice di una grandissima prestazione).
Per ultimo... la mia foto subito dopo l'arrivo, con quell'aria di convinta soddisfazione che mi aleggiava in corpo.

Emozioni irripetibili, indescrivibili, uniche e spero non ultime che sono scorse nella mia pelle!

Rivedermi da un'altra angolazione sul Verrazano-Narrows Bridge, con scatti piazzati ad arte e dire un giorno... io ero lì!

Passiamo alle Edizioni Online...

La stessa rivista Runner's World mi dedicherà nei giorni successivi un servizio dedicato a me ed all'uso ragionato con il MiCoach di Adidas, dal titolo "ad effetto" :-)

Runner's World - Lo Piccolo, the newyorker

Atletica Week, a firma di Alessandra Ramella Pairin, mi dedicherà un'intervista nella quale uscirà tutto il meglio di tanta conversazione, navigando tra passato, presente e futuro.

Intervista all'atleta siciliano che corre a fianco dei big della maratona e si ritaglia un bello spazio

Giorno 13 p.v. forse il riconoscimento più inatteso e per molti aspetti gratificante: sarò uno dei 10 sportivi siciliani scelti per ritirare un premio importante che viene assegnato ogni anno: "La Castagna d'Argento" al Galà dello Sport organizzato dal Comune di Trecastagni, dalla Provincia Regionale di Catania e dalla Asd Sicilpool.
Il comunicato Fidal Catania espone ampiamente la caratura tecnica degli atleti selezionati, sarà un immenso onore ricevere un simile riconoscimento.

Ma al di là di tutto questo che sicuramente ripaga del lavoro di tanti anni, la cosa più bella in assoluto è stata la telefonata ricevuta immediatamente al mio rientro in Italia da parte di Pippo Leone, l'oraganizzatore della Trecastagni Star.
Già... la Trecastagni Star...
Ritornando indietro di qualche mese fa, il mio resoconto mi vedeva infausto protagonista di una triste vicenda che mi aveva poi portato all'estromissione della classifica finale di questa Gara su Strada Internazionale...
In realtà eravamo in due i protagonisti: oltre me, proprio Pippo Leone, e chi mi segue se ne ricorderà ampiamente...

La telefonata che ricevetti prima ancora del prossimo ritiro del premio è SICURAMENTE la soddisfazione più grande perchè nella vita di errori, più o meno gravi, se ne possono commettere ed è segno di grandissima nobiltà ammettere i propri senza trincerarsi dietro scuse o peggio ancora nel silenzio...
Un grande Pippo Leone con quale è bastato un semplicissimo dialogo per ritrovare più accesa che mai la stima reciproca nei nostri confronti ed annullare qualunque disguido commesso in quei frangenti di accesissima tensione.

Merce rara, purtroppo, al giorno d'oggi :-(

Tutto questo sancisce la fine di una bellissima parentesi di vita sportiva, con i riconoscimenti ottenuti e mai cercati, che sicuramente non dimenticherò facilmente e che rappresenteranno il fuoco acceso per andare avanti verso la strada giusta.

Un buon risultato non mi cambia di certo a livello personale ed il mio animo da gran combattente non mi ha concesso molte pause.
Siamo tornati nuovamente ad una fase costruttiva, fatta di un discreto chilometraggio, di prime apparizioni in pista (tanto per ritrovare velocità e capire i reali miglioramenti di un dolore alla caviglia ancora non del tutto risolto) ed un carico progressivamente più intenso.

Dopo aver inizializzato un leggero carico naturale con delle prove non troppo tirate (come dei 20 x 200m R.30" in circa 34"), pian piano ci siamo rimessi in carreggiata con i lavori "giusti".

Dopo tanto penare, ritrovare una parvenza di velocità mi ha parecchio soddisfatto: mercoledì 01 dicembre, un 12 x 100m di salite all'ambassador (R.2') molto forti e molto in spinta già avevano dato piena sufficienza alla giornata che, invece, nei lavori finali mi hanno ridato un sorriso "più fast": 1.000m in 2'50" e 2 x 500m in 1'21" - 1'22" (R.2').

Sabato 04 è stata la volta di un fartlek in pista terribilmente difficile: 8 x (300m forti + 200m recupero attivo + 200m forti + 200m recupero attivo + 100m forti) (R.2').
Le difficoltà maggiori le ho avute proprio nell'eseguire i recuperi che in teoria andavano realizzati attorno i 45" ma che solo in pochi frangenti mi è riuscito tale ritmo...
Quasi tutti in fotocopia, attorno i 49"-50" per i 300m, 34" fisso i 200m ed attorno i 16" i 100m.
Quasi tutti i 1.000m realizzati attorno i 3'14" (recuperi inclusi) tranne l'ultimo dove ho dato dentro con l'impegno e ho chiuso in 3'05", così ho capito almeno come andavano fatti.
Realizzare un lavoro simile in compagnia sarebbe stato più performante...

Le cose procedono bene, lunedì 06 un ampio ed impegnativo lavoro con i pesi in palestra e prova finale di 15 x 300m (R.1') attorno i 50" mi hanno torchiato per bene.
Arrivi a fine pomeriggio sfinito ma ti rendi conto di quanto ti sei reso solido...

La testa c'è, la strada finalmente torna dritta, verso una nuova meta...

(Grazie Silvana - Trinacria Palermo per la foto relativa alla Mezza Maratona di Palermo)

mercoledì 1 dicembre 2010

New York City Marathon 2010 - Nonsolocorsa

New York City - 08 - 13 novembre

Dopo tanta applicazione tutto l'anno e tanto impegno lavorativo, una settimana di relax doveva pur essere programmata!

E' stata una settimana indimenticabile trascorsa in compagnia di amici conosciuti e... trovati proprio lì.
Ma... proprio a New York dovevo fare amicizia con persone che incontro purtroppo saltuariamente a Palermo o fugacemente nelle ore di allenamento?

Questo è uno dei mali del correre quasi esclusivamente da assoluto tralasciando gli eventi del podismo amatoriale che alla fine radunano tutti gli appassionati di corsa della mia terra...
Alla fine ti trovi in mille posti... meno che a casa tua, conosci tutti e non conosci nessuno...

Per girare approfonditamente New York non basta una settimana, ovviamente.
Questa volta, sono riuscito toccare molti punti di una Città sempre più straordinaria, sempre più in sintonia con il mio modo di essere e di fare, sempre Faster!

Ogni mattina corsetta leggera di scarico maratona (con tutti i dolori muscolari da assorbire non mi divertirò molto per giorni a scendere le scale :-P ) e via verso nuove scoperte, senza un ordine ben preciso!

Finalmente, grazie anche alla compagnia che rende maggiormente indipendenti, abbiamo preso coraggio nell'affrontare la "complicata" metropolitana newyorchese che, invece, è veloce, puntuale, completa ed... assolutamente semplice da imparare ad usare!
Siamo diventati maestri anche in questo!

Ciò mi ha permesso di toccare più punti della bella New York City, appoggiato da fortunose giornate soleggiate ma con quel freddo vento sempre e comunque presente!
Resteranno indimenticabili le belle mattine passate a fianco del Fiume Hudson, imponente ed affascinante, tra l'altro luogo di allenamenti per la gente del posto.
Così come vedere il Ponte di Brooklin insieme a quello di Manhattan sfavillare la sera resterà un ricordo impagabile di questa lieta avventura.

Stesso scenario (la sera) anche per la visita dell'Empire State Building, l'imponente palazzone dal quale si ammira tutta New York.
Quella sera faceva un freddo polare, ma osservare da quell'altezza le incalcolabili luci della Città più attiva del Mondo mi ha lasciato impressionato, così come vedere il Cantiere di Ground Zero emettere un fascio di luci impressionante come dicesse: "Io sono Qui!"

Sembra incredibile a dirsi ma riuscirò a visitare ben due musei, il Guggenheim ed il Museo di Storia Naturale; quest'ultimo assorbirà quasi un'intera giornata!

Tutto è andato bene, incredibile a dirlo che niente sia andato storto.
Solo qualche piccolo intoppo in una spedizione riuscita ampiamente bene dove si sono rinsaldati sani valori come la famiglia o l'amicizia.
E... con l'onnipresenza dei Vicari via etere sempre pronta a volerci a cena lì da loro, anche quando si era dall'altra parte di Manhattan Centro!

Visitare il quartiere di Soho, per me fin'ora una zona sconosciuta...
Bellissimo quartiere, stile "English" che spero di rivisitare un'altra volta.
Zona particolarmente ricca di negozi, di Shopping originale e di alta qualità, ho avuto il mio personalissimo piacere di visitare i negozi Adidas, dall'Originals al Performance Store :-)

Se non cammini per i viottoli di Chinatown o Little Italy (che è sempre Chinatown gestita dai vecchi proprietari :-) non puoi renderti conto delle enormi differenze di stile che trovi nella "bella" Manhattan, quella calpestata migliaia di volte...
E mangiare qualcosa al volo (anche se non proprio "salutare") da quelle parti ti fa maggiormente "respirare" quei quartieri...

Respirare l'atmosfera dei films, o addirittura vedere la Troupe girare una pellicola dalle parti del Centro, ti fa capire quanto per gli Americani sia importante l'apparenza o l'apparire.
Ho visto illuminare a giorno(!) un angolo di Central Park notturno con enormi luci artificiali per creare un'atmosfera magari dalla finestra dell'Hotel di lusso a fianco.
O camminare verso la Apple della Fifth Av. ed incontrare la neve(!)... artificiale per girarci un film!

Già, l'atmosfera natalizia, work in progress!
Dal post - maratona New York ha cambiato subito pelle vestendosi a festa attraverso i suoi lussuosi negozi e centri commerciali abbelliti in grande stile.
Non riesco nemmeno a ricordare quante cose assurdamente belle e sfavillanti ho visto in questi ultimi giorni!
Cause di "forza maggiore" ho dovuto visitare molti di quei negozi femminili chic o particolarmente raffinati che a dire il vero mi hanno lasciato a bocca aperta: non sapevi mai cosa ti aspettava una volta entrato lì dentro da vedere!

E l'albero al Rockefeller Center sarebbe stato ultimato a giorni...

Il silente lavoro del Cantiere di Ground Zero...
Siamo rimasti diverse decine di minuti ad osservare il lavoro sapiente dei Maestri delle Opere Edili più imponenti e spettacolari al Mondo.
Il teatro dell'indimenticabile tragedia dell'11 settembre 2001 sta pian piano rinascendo e presto risorgerà con un progetto già in fase di sviluppo tutto completamente incentrato a commemorare questo triste ma importante evento per l'America.
Nascerà un museo come abbiamo potuto vedere dal plastico e dalle simulazioni 3D e delle Torri Gemelle resterà solo quel triste ricordo...
Con me amici che in quelle Torri c'erano stati alla prima esperienza di Maratona...

Vivere il Veteran Day...
Un tripudio di bandiere americane, simbolo del loro attaccamento a questa nazione.
Alla fine ti senti parte di loro, la bandiera a stelle e strisce è piazzata ovunque ed in particolare nel giorno di commemorazione dei veterani caduti in guerra, faceva un certo effetto vedere l'area di pattinaggio del Rockefeller Center non essere più una multinazionale di bandiere ma solo ed esclusivamente per pochi giorni degli americani.

Toccare quasi con mano la Statua della Libertà attraverso il traghetto, averla vicina, fa un certo effetto, così come passeggiando per Wall Street vedere il colosso impenetrabile (per invero solo nei film lo è) della Federal Reserve...

Infine, camminare più e più volte a Time Square, dalle "nostre parti" o vedere cosa è cambiato da un anno a questa parte nei "giardini del lusso" del Centro di Manhattan, quei palazzoni da 5 - 6 piani dove è possibile trovare tutto, ma non per le tue tasche!
Nelle ultime ore della sera prima di partire ero lì, con gli amici Tito e Teo a vedere tutte le luci colorate dei mega schermi pubblicitari e dentro di me sperare in un altro "arrivederci"...

Questa è l'America, questa è New York dove ancora si può ancora sognare, ma solo se hai davvero un'idea originale...

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)
PRONTI A PARTIRE...