41° New York City Marathon - 20° Posto Assoluto - 1° Europeo

41° New York City Marathon - 20° Posto Assoluto - 1° Europeo
Un Sogno Ad Occhi Aperti...

venerdì 3 novembre 2017

La Maratonina dello Blu Jonio ha un Grande Potenziale!

Smorfia di sofferenza all'arrivo
(Grazie Sicilia Running)

Riposto (CT), 29 ottobre 2017

Non avevo mai corso sul lungomare della frazione marina di Giarre (praticamente sono attaccate le due località) ed anche stavolta ho vissuto in prima persona l'esperienza geograficamente appagante.

L'idea è ottima: sfruttare l'intero lungomare di Riposto, molto quieto e rilassante in questo periodo e farne una bella mezza maratona, con un percorso molto veloce, interamente piatto a meno di pendenze impercettibili.
Ai fini di esaltarne lo spettacolo l'alternativa sarebbe di proporre due giri accorciandone il tratto sul lungomare ma già un passaggio iniziale in senso inverso sul tappeto di arrivo c'è, quindi non ve ne sarebbe il motivo.
Fatto sta che, effettivamente il percorso è misurato in modo egregio e penso che l'organizzazione si è ben prodigata ad offrire un servizio più che efficiente.

Al 29 di ottobre, ahimè, imperversa ancora un caldo anomalo.
Chi ha avuto la meglio ha quindi ottenuto un risultato che vale doppio, anche se la sensazione (personale) è stata che comunque un percorso veloce ti aiuta sempre a raccogliere un buon risultato cronometrico: infatti in tanti hanno corso forte, ma anche in tanti si sono sentiti male o peggio ritirati per tale disagio.

Portando la lancetta un'ora indietro, ci siamo trovati a partire alle ore 10:45 effettive (con la vecchia posizione delle lancette) e, nonostante un clima meno umido di quello della mia Città, mai e poi mai avrei potuto permettermi di prendere una sberla come quella subìta a Palermo due settimane fa.

Stavolta partivo con uno scarico adeguato, seppur commisurato alla vita quoditiana che rilassante non lo è più.
Ultimamente pativo di una forte rigidità al bicipite femorale sinistro che era associata ad una lieve sciatalgia, molto fastidiosa negli allenamenti tirati che il Prof. vuole comunque sempre valorizzare.
Il tutto si è risolto con il tempo, con alcune sedute di posturale (senza mai esagerare), pochissimo stretching e meno ore di guida in auto.
Infatti la causa scatenante era dovuta alle lunghe trasferte seduto a guidare ed infatti il lungo viaggio per Riposto ha riaccentuato un pò tale fastidio, senza essere determinante.

Inutile dire che da quando sono costretto a correre meno ed allenarmi di rado due volte al giorno, gli infortuni non sono arrivati più.
Ma d'altronde tutti i miei racconti sono frutto di anni di allenamenti basati su centinaia e centinaia di chilometri a settimana, svolti con piacere ed in modo costante, senza mai una sosta.
Un pò li rimpiango ma la vita va avanti ed almeno, c'è un lato positivo, non mi porto dietro dei brutti acciacchi che non mi lasciavano più!

Mohamed Idrissi era sicuramente l'uomo da battere, anche se mi aspettavo altri avversari di rilievo che non si sono presentati.

Con quel caldo non mi sarei permesso di seguirlo se fosse partito molto forte, cosa che è avvenuta puntualmente dopo il colpo di pistola.
Buoni numeri alla partenza, tutti conoscevano il percorso veloce
Il giovane atleta del Marocco finalmente raggiungerà un ottimo livello agguantando un risultato più che positivo: vincere correndo completamente da solo e senza alcun riferimento di avversari, in 1h10' nette vuol dire aver fatto un grosso salto di qualità ed il 2017 gli è stato amico.

Il primo chilometro lo passerò intorno i 3'20", quando Mohamed a vista lo passerà in 3'12", quindi troppo forte.
Il gruppo formatosi era folto, con molte interessanti sorprese, alcuni giovani pretendenti che onestamente non conoscevo ed i soliti affezionati del Gran Prix tra cui Vito Massimo Catania.

Il mio coetaneo, che è stato assoluto protagonista fino a poco tempo del Gran Prix, vincendo e monopolizzando molte di queste corse, per scelta di vita ha dovuto mollare gli impegni e gli allenamenti, sposando delle iniziative basate sul sociale nobili e toccanti.
Vito Massimo è una persona vera che non ha bisogno di queste poche righe, perchè chi lo conosce sa bene quanto sia il suo valore umano oltre che atletico, che non diminuisce se oggi non riesce (al momento) ad essere al top della condizione.

Il tempo di ripassare sul traguardo, dopo una prima escursione molto suggestiva della Cittadina, e Idrissi non si avvistava quasi più.
Da quel momento ci si involava verso il lungo rettilineo che costeggiava il mare, scorrendo i vari lidi balneari estivi, ormai chiusi con un senso di abbandono.
Mi ritrovavo costantemente in prima linea, ma già avvisavo pesantezza di gambe e rigidità muscolare.
Cercavo di bere ad ogni frequente rifornimento, ma quei maledetti bicchierini di plastica si rompevano facilmente una volta afferrati e non riuscivo ad idratarmi.
Non so quanto potesse essere seccante, ma forse più avrei bevuto e più avrei sudato, almeno più di ogni altro pretedente alla seconda posizione lì con me.

Cercavo di fare l'andatura, costantemente intorno i 3'30"/Km (passaggio ai 10K in 34'50") e con amarezza dovevo accontentarmi ma, finalmente ad un altro rifornimento dove mi ponevo avanti qualche metro con forzato slancio, supero il dosso più difficile della giornata e stacco di qualche metro gli avversari.
In quel momento, sul punto più distante del percorso, il viale era fresco ed alberato e mi sentivo leggermente bene.
In tanti a lottare per la seconda piazza, con alcune sorprese...
Decido dentro di me di attaccare intorno al 15° Km e cercare di dare di più, perchè sentivo di poterlo fare.
Ed era il 13° Km.

Idrissi correva costantemente accumulando vantaggio sul nostro gruppo che perdeva qualche elemento per strada, ma non mi curavo di questo aspetto guardando avanti e restando concetrato: quell'attacco avrebbe dato senso all'intera spedizione.

Poco prima del quindicesimo, quindi, parto in forte progressione passando a 3'20"/Km circa ed in quel momento si correva riparati dal sole, già involati verso il ritorno e l'arrivo ancora lontanissimo.
Si affianca a me con enorme sorpresa il marocchino Boumalik che ha un passato e tempi di tutto rispetto e che oggi ha superato i cinquanta (ripeto: 50) anni!
Tornato sotto il sole cocente ma ventilato, dopo appena un chilometro subisco un calo e resto attaccato con molta fatica al marocchino che non cede un metro.

Quando i chilometri dall'attacco saranno due (al 17° Km) rinvegono da dietro sia F. Nastasi che uno junior che non conoscevo, Amenta, di Scicli.
Ero già in declino verticale (tale e quale in allenamento quanto fa così caldo), la mia coraggiosa iniziativa mi si era ritorta contro e non posso fare altro che iniziare la fase di completa apnea, inseguendo i due ragazzi che continuavano con bravura ad un ritmo alto ma costante.

Un altro podio per il Good Race Team Palermo
Mi trovo ad insegurli, ma a soffrire, la fatica e la sete.
Boumalik si stacca lentamente, mi dirà che saranno sopraggiunti i crampi a rallentarlo e pian piano, nonostante il mio calo, non sento più i suoi passi da dietro.
Nastasi e Amenta si allontanano, in una sfida a due che vedeva prevalere inizialmente lo junior sciclitano, successivamente infilato dall'M35 con un bel finale.

Volevo fermarmi, perchè non volevo chiudere così male l'ultima mezza maratona dell'anno, ma la mia testa è più forte del mio fisico e non posso mollare quando mancano solo due chilometri all'arrivo.

Il pubblico inizia a farsi sentire e trovo in tanta gente il conforto di un tifo vero e solidale nei miei riguardi.
Il premio, forse più bello, è aver tagliato il traguardo quasi privo di forze ed in forte difficolta come raramente mi è capitato.
Un altro colpo di calore era quasi giunto ma solo la breve distanza che mi legava al traguardo lo ha frenato.

Per strada ho lasciato comunque molti atleti che hanno patito crampi e per uno di loro, il bravo junior Mazzara, è intervenuta l'ambulanza che lo ha soccorso.
Quell'ambulanza che è sfrecciata a tutta velocità quando mancava un chilometro all'arrivo.
Il ragazzo avrà tempo e modo per riprovare con le mezze maratone ed il suo allenatore ha tutta l'esperienza necessaria per farlo crescere ancora un pò.

Chiudo, quindi al quarto posto in 1h13'37" che mi lascia andare via da Riposto con una pacata delusione e tanta voglia di lavorare per raggiungere un buon risultato.
Mi auguro di potermi allenare presto con i giovani del Prof. e fare gruppo, almeno quelle poche volte a settimana che ci sarà da soffrire insieme.

Quel che posso sperare è di riavere delle belle manifestazioni siciliane collocate in periodi più freschi dell'anno e Riposto può essere un valido esempio.
Scegliere febbraio, marzo od anche fine novembre porterebbe tantissima gente a raggiungere il proprio primato personale e conseguentemente alzerebbe il livello tecnico della manifestazione.

Non posso che sperare che si mantengano certe tradizioni podistiche vive in Sicilia, con capacità che un pò si sono perse e che un tempo erano vanto dell'intero movimento dell'atletica italiana.

(Ringrazio l'amico Marco per la trasferta e Sicilia Running per la copertura fotografica dell'evento)

martedì 24 ottobre 2017

Palermo International Half Marathon - Una Lezione di Umiltà

Palermo e l'autunno, un rapporto controverso!
(grazie ultramaratone, maratone e dintorni su FB)
Palermo, 15 ottobre.

Dell'autunno, nessuna traccia.
Anzi, domenica scorsa era la giornata ideale per andare al mare, aria lievemente fresca ed un sole potente che potevi abbronzarti tranquillamente.
Conosco molta gente che soffre con il freddo, non è il mio caso se si tratta di gareggiare.

Al contrario, dopo quest'ultima esperienza in gara lungo i viali alberati di casa mia, è bene iniziare a considerare l'idea che con il caldo non posso più scherzare, o almeno devo tenere in seria considerazione questo problema.
Perchè non si tratta di semplice allenamento, non gestisco più il caldo fisiologicamente come un tempo e capita sempre più spesso un calo netto, repentino, della prestazione.

Da circa due settimane avevo incrementato il chilometraggio settimanale, poco sotto i 20 Km giornalieri ed un antipatico raffreddore mi aveva frenato per un'intera settimana.
Tutto lavoro perso ovviamente, ma sono cose che capitano.

Avrei preferito incrementare volentieri il chilometraggio anche a settembre ma praticamente la vita qui in Sicilia (per l'invidia di molti ma fino ad un certo punto) è caratterizzata da tante belle giornate soleggiate ed una fresca brezza mattutina.
Quando ho a che fare con l'umidità elevata e le temperature miti di inizio estate (anche a novembre), correre diventa molto ma molto complicato per me.
Ho sempre sopportato il disagio rendendolo una corazza di difesa quando era il momento di esprimere il meglio di me in gara, magari con temperature decisamente più idonee alla corsa.

Non a caso quando ho corso in America ed in Canada ero uno dei pochi ad aver trovato vantaggio da condizioni meteo comunque difficili: in tanti lamentavano un gran freddo e congestioni polmonari, mentre io concludevo le mie fatiche "leggermente" sudato!
Bei ricordi, con tanti allenamenti disagiati sulle spalle e chilometri di fatica iniziati ad agosto.
Oggi, con tanti aspetti della vita cambiati, non so come potrei fare ad iniziare una preparazione di lunga distanza in agosto.
I ritmi di vita non sono più quelli di una volta, al mattino non posso più permettermi di pensare solo a me stesso...

Detto ciò, capita qualche episodio in cui riesco a correre davvero forte, come domenica 8 quando il Prof. Liga mi fa correre in compagnia di altri due runners all'interno del Parco, protetti dai raggi solari grazie ai tanti alberi di pino.
Il suo volere è: pochi chilometri, recupero ampio e ritmi elevati e chi non è d'accordo con lui può tranquillamente tacere perchè io sono dalla sua parte.

Così mi lancia delle ripetute alle 09:30 del mattino con un'aria freschissima di 2 x 2.000m (R.4') + 2 x 1.000m + 3 x 500m (R.3').Avevo i miei partner di allenamento avanti diverse decine di metri e, con il loro aiuto mi sono spinto oltre i miei limiti (ultimamente anche mentali) ed ho tirato fuori un ottimo allenamento.
6'15" + 6'08" + 2'54" + 2'53" + 1'23" + 1'24" + 1'20".
Chi corre al Boschetto in favorita e conosce il giro da 500m in sterrato conosce le difficoltà dettate dal fondo irregolare e dall'insidiosa salita.
Il giro non è esattamente da 500m ed il GPS parla di circa 30m in meno, che circa coincide con la traccia misurata con la rotella metrica.
Fatto sta che non è necessario urlare al miracolo, ma correre in 1'20" sul giro secco non è cosa da poco e raramente mi era mai capitato.
Il tutto grazie alla "spinta" e lo stimolo del condividere la fatica insieme.

Unendo uscite di fondo lento di circa 1h20' (sempre intorno i 4'00"/Km o poco sotto, dipende dalle giornate e possono essere anche 3'50") perchè con il caldo non riesco a far di meglio, avevo pensato che correre un test a Palermo sulla distanza autunnale principale non sarebbe stata una cattiva idea.

Bibi, sempre coraggioso e combattivo, starà male a fine gara
Decido quindi di partecipare alla Palermo Half di domenica 15 ottobre.

Durante la settimana non ho operato uno scarico particolarmente importante perchè quella doveva essere una tappa di passaggio per la Mezza Maratona di Riposto prevista per giorno 29 ottobre, con percorso più veloce e (spero) più frescura, ma dei buoni riscontri mercoledì 11con un semplice 10 x 400m (R.1') su pista dopo una lunga giornata di lavoro, tanto stress ed alla luce dei riflettori mi davano ottimismo.
Sudato come non mai per via dell'alto tasso di umidità, chiudo l'ultima ripetuta in 64" come da molto tempo non capitava.

Ero ottimista per domenica 15, pacatamente ottimista, ecco perchè volevo stare incollato ai pretendenti alla vittoria.
Purtroppo la giornata partiva sotto i peggiori auspici per me: cielo sereno, bel fresco al mattino ma sole ben caldo.
E partenza alle ore 10:00.
Aspetti da non sottovalutare mai più.

Sottovalutando il reale pericolo, parto in testa con i migliori, i marocchini Haji, Cherkaoui e l'amico Bibi che soffriva di un consistente mal di gola e raffreddore.
Terminata la gara starà male per giorni ed il malanno peggiorerà...
Insieme a noi si unisce un giovane islandese, capogruppo di una delegazione di turisti in visita podistica alla nostra Città, tutti runners esperti.
L'organizzatore dell'evento si vanta (con ragione) di averli portati qui, io scoprirò a posteriori di aver corso con un discreto talento.

Nelle prime battute scopro subito chi è più in forma di tutti: è Haji che continuava a rilanciare l'azione, con Cherkaoui coperto e passivo e Bibi, sempre coraggioso, a porsi avanti ma senza graffiare.
Si correva comunque molto forte e, seppur posizionati erroneamente i cartelli chilometrici, leggo 9'22" ai 3K, 15'50" ai 5K, senza particolare sofferenza.

Non era così ma dovevamo essere intorno i 3'12"/Km.
il GPS personale (preciso anche stavolta) mi avrebbe segnalato circa 150m in meno ai 5K, "recuperati" sull'altro parziale di 10K.
In quel tratto la pendenza era a nostro favore e l'aria era ancora fresca ma io puntualmente iniziavo a sudare maledettamente.
Entrati nel tratto pià duro del Parco della Favorita, provo a stare rilassato ma i raggi solari colpiscono nelle aree poco protette dagli alberi e sul lungo rettilineo in falsopiano entro in fatica.
Terminato il tratto più difficile nello splendido silenzio dei nostri passi, inizia un tratto in discesa e lì mi stacco dal gruppetto che si era formato, costituito dai tre marocchini e, staccato di 50m, del giovane islandese.

Passaggio a metà gara, foto Trinacria Palermo
Il ragazzo corre con molta naturalezza ma non riesce ad essere incisivo, quasi come se non volesse soffrire più di tanto.
In quel momento, invece, stringevo i denti e capisco che la vita me la sarei complicata di lì in avanti.

Il Parco della Favorita non proprio come Central Park: i newyorkesi sono considerati dei "pazzi" perchè corrono tutti fortissimo alla partenza o i primi chilometri ma li capisco perchè nel loro parco cittadino hanno delle pendenze assurde ed ogni gara è ricca di saliscendi molto ma molto muscolari.
A Palermo queste pendenze sono più morbide ma restano comunque "assassine" quando devi affrontarle in gara.
Non ricordo un solo episodio nel quale questi percorsi mi abbiano mai graziato...

Così, una volta affrontati diversi saliscendi del percorso molto tecnico e superata l'ultima pendenza caratterizzata dall'ingresso a Villa Niscemi, ho affrontato i circa due chilometri di discesa che riportavano alla porta d'ingresso dello Stadio.
Il giro a metà gara dice 36 minuti e spiccioli ed ero "squagliato" ed in apnea.
Non si spiegava, ma la realtà è che in quel momento stavo patendo un caldo anomalo e desideravo tornare al riparo sotto gli alberi per poter sperare di tenere costante il ritmo.

L'islandese spariva magicamente dalla mia vista, era ormai il mio punto di riferimento da molti chilometri e, senza pormi un perchè, avanzavo.
Dietro, molto distanze, il ragazzo che mi ha battuto nelle 10K estive, Nicola Mazzara, soffriva più di me: poteva sceglierne un'altra mezza maratona per provare l'esordio sulla distanza!

Rientrato nel lungo falsopiano, ancora più pendente, scorgo da dietro la sagoma del giovane Arnar che con la solita rilassatezza era inspiegabilmente staccato di un centinaio di metri.
Si sarà fermato "in bagno", ma come previsto, riassorbe il distacco in meno di un chilometro.
Mi affianca: lui era a suo agio ed io annaspavo cercando di scorgere la fine della pendenza infida che non è altro quella in direzione Mondello.

Forse rifiata o forse non ne vuol sapere di faticare, al termine della salita, nuovamente il giovane Nazionale Islandese mi stacca e se ne va via con enorme scioltezza.
Sto lì a guardare, l'unica cosa bella è il silenzio del Parco che riesco ad udire il suono degli uccellini.
I colori sono splendidi, le lenti LST Active li esaltano e provo con tutte le mie forze a non pensare alla fatica.

Passo di lato al Boschetto, c'era il Prof che osservava sia me che i ragazzi in allenamento e mi sprona, con il suo urlo caratteristico e vigoroso.
Nulla può, ormai penso solo ad arrivare e così farò, al 5° posto assoluto in 1h17'18", quando Haji vincerà con un ottimo 1h09'24", considerate le difficoltà.
Arnar Petursson chiuderà in 1h15'44", poteva fare molto meglio ma forse è venuto a Palermo per godersi il mare di ottobre.

Per farla breve, recuperata la disidratazione e l'attesa delle premiazioni di categoria con la mia gioia in braccio, torno a casa surriscaldato.
Prenderò una botta di calore che a stento smaltirò nella tarda serata.
Bibi starà male senza poter dormire per altri quattro giorni.

Beh, meglio voltar pagina!

venerdì 6 ottobre 2017

XVIII Memorial Peppe Greco Scicli - Una gioia tornare!

Apriamo il Post con un bel "NO AL RAZZISMO" voluto dal Memorial
Peppe Greco di Scicli
Scicli - 23 settembre.

Il viaggio è stato lungo, ben 330 Km in auto di sola andata, ma dato che per il momento non posso gareggiare troppo lontano dalla famiglia, per mantenere alte le motivazioni devo cercare sempre nuovi stimoli, nel territorio.

Bella la notizia della rinascita del Trofeo Maria SS degli Ammalati a Misterbianco (CT), gara internazione d'elite decaduta diversi anni fa e proposta il giorno prima di Scicli, segnale che il movimento podistico di un certo livello vuol tornare ad essere realtà, almeno in Sicilia.

La trasferta è stata impegnativa, il viaggio in auto si è fatto sentire anche in gara, ma organizzandomi per bene sono riuscito a dormire la notte senza spendere molto, in un contesto barocco di ineguagliabile bellezza.

Vero, la gara svolta in notturna non riesce a regalare molto di una Città che si viene a visitare, o forse no.
Le luci presenti nella piazza principale donavano un'atmosfera magica nel centro cittadino ed il percorso era perfettamente visibile.
Tanti turisti presenti, anche stranieri: rimani subito colpito per come sia tenuta a lucido tutta la Città, senza una cartaccia per terra ed ogni cosa presente è in ordine: una Perla Scicli, per davvero.

Arrivarci, infine, è un'esperienza unica perchè la raggiungi dopo aver percorso per diversi chilometri una strada provinciale molto particolare, con muretti bassi in pietra e casette molto ordinate.
Quando arrivi vedi la Città dall'alto perchè la strada scende vorticosamente fino a raggiungerla.
Ed è uno spettacolo per la vista.

Lo spettacolo podistico, invece, lo regala come al solito la pattuglia africana assoldata per fare un grande risultato.
I sei atleti keniani chiamati sono tutti di alto livello e per me sarà dura riuscire a non farmi doppiare.
Come è avvenuto recentemente a Napola, dopo la gara amatoriale che ha animato il pomeriggio dell'evento, il resto degli atleti invitati alla corsa internazionale erano davvero pochi: oltre me e Bibi (direzione Palermo) e la pattuglia da Catania (Spinali, Pafumi ed altri) solo Gerratana era l'italiano di maggior spicco dell'evento oltre che l'idolo locale del momento.

E' stato un piacere rivedere dopo molti anni anche le ex star Tony Liuzzo e Lorenzo Cannata chiamati a rappresentare il claim "no al razzismo" stampato sulle maglie correndo con la testa della corsa per almeno un giro.
Il Testa a testa con Luigi Spinali dura pochi giri ed avrà la meglio lui ma...
notare quanto sia pulita la strada!
Eppure vedendo il bel giro di gambe di Liuzzo nonostante fosse un ex-atleta, capisci che molto spesso sei un Campione perchè nasci con delle doti che nessuno ti può togliere.

Il numero di partecipanti, una ventina, proponeva infine diversi giovani atleti locali.
Anche se doppiati in poco tempo, è un bene dare delle chance così importanti a chi si avvicina al running da poco tempo.
Per questo Scicli come altre realtà nel panorama atletico locale e nazionale (Altofonte, Mazzarino, Bagheria tanto per citarne alcune) resistono nonostante la crisi vocazionale.

La gara parte molto in ritardo, ma molte premesse erano doverose.
L'organizzazione è stata perfetta, a meno di un difetto della vigilanza nella via del ritorno, in basolato in leggera salita (molto caratteristico di questa gara) dove si concentravano i locali di svago e ristorazione con conseguente aggregamento della gente.
Purtroppo dopo il passaggio dei primissimi atleti, la gente perde interesse ed attenzione e ritiene sia giusto invadere la strada che in teoria dovrebbe essere chiusa al passeggio (proprio così), diventando tu atleta partecipante un elemento estraneo alla loro disinvolta tranquilla passeggiata.

Pazienza, è un problema diffuso in tutta Italia, tutto sommato non ho riscontrato grossi problemi ma ho preso solo qualche rischio.
E' stata dura restare vicino ai migliori sin dai primi giri, Bibi è stato fantastico e si è dimostrato in grande condizione, riprendendosi dalla brutta figura rimediata in gara a Montemaggiore Belsito (PA) pochi giorni prima.

Hamad infatti, terrà testa fino alla fine con Gerratana giungendo distaccato una 30ina di secondi dal portacolori dell'Aeronautica Militare.

Mi trovavo, quindi, nel terzo gruppo, ovvero in lotta con Luigi Spinali con il quale quest'anno ho rimediato solo sconfitte.
La foto può ben rappresentare quanto sia suggestivo correre la sera in contesti
storicamente così importanti
Purtroppo anche stavolta devo arrendermi, al termine del 4° dei 10 giri previsti (per un totale al mio GPS di 10,3 Km) e stringo davvero tanto i denti per non farmi staccare troppo dal bravo atleta allenato da Enrico Pafumi.

Tutti correranno forte, tant'è che non riuscirò a farmi doppiare da atleti veramente di livello stellare (tutti molto bravi) nonostante avessi dato il massimo dell'impegno sia all'8° che al 9° giro.

Il doppiaggio avverrà infatti nel rettilineo finale (assistendo, ahimè, alla volata finale del vincitore, l'etiope Yasin Haji Hayato) e proseguendo per la mia ultima tornata, infatti, non avrò più energie e chiuderò con il peggiore dei miei giri, in 34'08" per 10,3 K al 10° posto (e terzo italiano al traguardo).

La sequenza dei giri: 3'16" + 3'16" + 3'17" + 3'21" + 3'27" + 3'29" + 3'28" + 3'27" + 3'29" + 3'35"

La media finale, misurata al GPS è molto attendibile, 3'18"/Km e, considerato il pessimo giro finale, poteva anche essere migliore, di un paio di secondi.
Purtroppo ho dovuto gestire molte difficoltà e, sia per il lungo viaggio, che per una stanchezza cronica che mi porto da mesi, più di questo non riesco a fare.

Devo lottare, provo a non staccarmi, vorrei pormi più avanti ma le gambe non girano un gran che.
La serata fresca mi ha aiutato infatti e c'è stato un netto divario rispetto alla gara precedente svolta al mattino a Palermo: se lì non ce la facevo più e mi sarei buttato per terra, qui a Scicli ho combattuto fino alla fine mostrando molta aggressività agonistica.

La voglia c'è, è un messaggio che mando a me stesso, perchè se molti allenamenti vanno male, altri mi dicono che ancora sono un buon atleta per giunta con una buona velocità.
Arrivo sofferto ma meritato!
Tutt'ora riesco a correre le ripetute dei 1.000m intorno i 3'00"/Km e se non fosse che sono costretto ad allenarmi da solo, riuscirei a fare tutto con minor sforzo e maggior profitto.

Scicli è stata bellissimo viverla, respirarla, correrla, peccato che l'indomani gravò dal cielo un nubifragio interminabile che non mi ha consentito di visitare per bene il posto, almeno per un paio d'ore prima di riprendere la via di casa.
Sarà un valido motivo per tornarci...

L'aria di tranquillità della sera post-gara, il percorso velocissimo e quelle strade calcate da Campioni veri come Haile Gebrselassie, Stefano Baldini o Paul Tergat raccontano tanta storia del podismo, in una perla unica della Sicilia che di per se, di storia ne ha da raccontare parecchia.
Ed è visibile tutto intorno ai tuoi occhi.

(Ringrazio Mileto Marathon per il servizio fotografico)

martedì 26 settembre 2017

1° Trofeo Città Metropolitana - E' ora del cambio di stagione

Manifestazione storica dai grandi numeri
Palermo, 17 settembre.

Qui sull'Isola piove poco, il sole scalda come non mai e per vari motivi ammetto di essere davvero stanco...
Questa gara avrei potuto evitare di correrla, d'altronde è un'estate intera che gareggio senza sosta e dalla mattina alla sera siamo (in famiglia) in perenne movimento.
Allenarmi è una lotta continua, da cui accetto di provare quantomeno a mantenere una buona velocità.

Quest'ultima settimana appena passata è stato il tripudio della difficoltà, ho corso con poche forze fisiche, poco riposo e tanto stress accumulato.
Eppure ho ancora voglia, di correre e di farlo bene.
Se solo passasse un pò quel caldo torrido e per giunta umido!

Inutile raccontare di allenamenti in pista lottati e tormentati, sul filo di lana, sempre con l'ultima energia residua.
Arrivi alle gare e le gambe ti tremano, brutto segnale.
Questa settimana, in attesa dell'ultimo appuntamento sulle 10K, la classicissima internazionale a Scicli, il Memorial Peppe Greco, la sto affrontando come scarico, un affronto per la mia indole volta a lavorare, a cercare la qualità per la passione a farlo bene questo sport.

Eppure questo Trofeo Città Metropolitana di Palermo, nato sul percorso del Memorial D'Acquisto ma che il MDA non è, mi ha visto correre nuovamente e ripetutamente come ormai è accaduto tutto l'anno, in allenamento o in gara, a 3'20"/Km, alle volte qualche secondo in meno.

La mia attuale Società ha voluto una partecipazione di massa all'evento, per me una tale richiesta rappresenta un obbligo morale, che può ben stare insieme alla mole di allenamenti in pista che successivamente chiedono un medio bello svelto.
Era giusto correre, peccato che l'ottimismo innato non ce la fa più.

Così, anche complice una giornata più che calda per il periodo, al via ho dovuto farmi bene i conti.
La manifestazione, sotto l'egidia del CUS Palermo che festeggiava i suoi 70 anni, ha schierato la Super-Star Osama Zoghlami, capace pochi giorni prima di correre i 3.000m Siepi sul campo del CUS Palermo in 8'22"94" scatenando un'entusiasmo incommensurabile.
Coach Polizzi che fa di nuovo centro (il fratello Ala ha appena disputato i Mondiali di Atletica a Londra in estate sempre sui 3.000m Siepi con il PB in 8'26") ed un crono che lo fionderebbe direttamente alle Olimpiadi, se solo ci fossero il prossimo anno!
La sfida è stata con il bravo atleta del CUS Palermo

I gemelli Zoghlami sono ragazzi intelligenti.
Li ho visti crescere, ai tempi della generazione precedente (dove ho dato il meglio di me), correvano ancora piano, ricordo un allenamento di ripetute di 8 x 1.000m sul piede dei 2'54" (l'ultimo lo corsi in 2'46") e loro non c'erano, correvano nel "gruppo B" in 3'08".
Si sono velocizzati, senza mai "ammazzars" nel fondo lento, si sono divertiti, hanno affrontato in silenzio qualche infortunio, sono andati in altura senza postare su Social 10mila foto.
Sono in gamba e parlano con i risultati.

Ad arricchire il cast di partenti, ci hanno pensato il forte Alessio Terrasi, Hamad Bibi (che come me non se ne lascia scappare una di gara) ed infine l'incognita Antonio Giorgianni, uno junior promettente del CUS Palermo che non ho mai visto esibirsi in gara.

Dietro le mie spalle non pensavo potessero impensierirmi altri atleti al via.

La partecipazione è stata elevata, complice l'adesione a gara di Gran Prix regionale e lungo i 4 giri da 2,5 Km su un'unica batteria, ho incontrato parecchi doppiati.
Il tracciato, abbastanza veloce e super-collaudato, con partenza da Piazza Mordini (accanto Piazza Croci) e dislocato su Via Libertà, tra il Giardino Inglese e Piazza Castelnuovo, non ha arrecato alcun disguido ai podisti partecipanti.

Eppure, anche comprendendo l'importanza che queste strade hanno per l'atletica leggera, resta incomprensibile come si possano proporre due gare da 10 Km a distanza di una settimana l'una dall'altra e su un percorso pressochè uguale.
In aprile si commette lo stesso errore con la storica manifestazione del Vivicittà contrastata ad un'altra corsa podistica.

Sarebbe bello proporre qualcosa di alternativo come fanno con successo in America: e se si sfruttasse il lungo rettilineo di Via Libertà per organizzare un 1.500m con partenza suddivise per categorie?
Penso che sarebbe uno spettacolo per la gente che verrebbe ad assistere...

Tornando alla gara, dopo il via era comprensibile che qualcuno prendesse subito il comando delle operazioni e la volontà oltre l'istinto di Alessio Terrasi non ha perso tempo a porlo davanti a tutti.
O. Zoghlami da lontano osservava con grande rilassatezza, mentre il mio GPS dava conferma che si correva sul piede dei 3'10"/Km.

All'arrivo... davvero sfinito!
Solo Bibi riesce a tenere un pò il duo dei giovani siciliani per poi cedere, mentre io devo capire quanto potrò resistere in una domenica "NO" già iniziata al mattino.
Non avevo voglia di soffrire e cercavo di correre il più rilassato possibile, eppure ero già troppo surriscaldato e conseguentemente dopo il secondo giro, a metà gara, sentivo la necessità di rallentare.

Giorgianni non prendeva alcuna iniziativa e sembrava essere in sintonia con le mie sofferenze, tant'è che alle volte mi trovo davanti tirare.
Purtroppo all'ultima tornata, quando davvero non ne avevo più da dare, decido di cedere e di non arrivare troppo tirato, arrendendomi e chiudendo in quinta posizione.
Ero contento, ma volevo buttarmi sull'asfalto, non ne avevo più.

Qualche minuto dopo guarderò il cronometro, con le gambe ancora tremanti e cercando di prendermi un caffè aromatizzato alla mandorla per riprendermi: servirà e nel contempo leggerò i 33'32" che ci ho messo per chiudere i 10K della gara.

La serie dei giri:  7'55".3 + 8'22".7 + 8'31".4 + 8'43".0

La gioia di stare con la mia famiglia ha fatto superare altre difficoltà, l'adrenalina durante la giornata era tanta, così tanta che l'ha rovinata perchè non potevo più dormire.

Non mi restava che chiudere questo capitolo amaro ed anche questo periodo e cercare di andare avanti.

(Ringrazio Sicilia Running per tutte le foto ed il servizio)

martedì 12 settembre 2017

Come allenarsi avendo sessanta minuti a disposizione

Posa rilassata? Non lasciatevi ingannare, questo post nasce per chi
rincorre l'ora di allenamento giornaliero ;-)

Post atipico, non racconto gare o allenamenti personali, ma la raccolta di esperienza dell'ultimo anno che mi ha cambiato.
La situazione personale è decisamente cambiata, gestire un bimbo rende la vita ancor più frenetica e le esigenze familiari hanno stravolto i ritmi abituali.
Attualmente correre resta un'esigenza irrinunciabile per se stessi prima ancora che per i risultati delle gare e mi immedesimo in chi ogni giorno lotta con il tempo per riuscirsi a ritagliare uno spazio per correre, in qualunque condizione ed a qualunque orario.

Parlo per chi come me (e già lo facevo da sempre anche correvo da semi-professionista), si divide da lavoro, famiglia e nessun altro svago, perchè già la corsa riempie e dona serenità fisica e mentale ogni giorno.
Parlo per chi come me non si reca comodamente all'impianto sportivo per scambiare quattro parole con il proprio amico/avversario di corsa, corre con calma, alle volte si gode il sole, l'atmosfera magari facendo stretching e si fa una comoda doccia...
Alle volte, raramente, lo facevo anch'io, ma praticamente sempre non hai tempo per lo "svago", quando soprattutto avevi tutti i giorni da condividere una trentina di chilometri con la strada nera d'asfalto...
Parlo per chi come, quindi, può scendere da casa, andare a correre e tornare a casa, immediatamente a farsi la doccia.

Bello avere una rapida guida per tutti gli allenamenti più produttivi per condensare i favolosi sessanta minuti di corsa che la giornata può concederti :-)

1 - Fondo Lento da 60 minuti: Classico fondo lento per recuperare e per correre chilometri. In circa un'ora a 4'00"/Km si riescono a coprire ben 15 Km, che giornalmente non sono affatto male da una certa età in poi ;-)
Di norma il runner medio quando raggiunge i 10 Km in allenamento è ampiamente soddisfatto e dopo diversi mesi di allenamento è possibile raggiungere questo obiettivo entro 1h di corsa (6'00"/Km).

Di norma l'allenamento del Fondo Lento serve a recuperare da uno sforzo intenso dei giorni precedenti.
Due o tre giorni al massimo di Fondo Lento aiutano a rigenerarsi, di solito si corre piano per tre giorni dopo una gara particolarmente stressante o dove hai dato il massimo.

2 - Lungo Progressivo: 20 minuti di corsa lenta per riscaldare il fisico, altri 20 minuti a ritmo medio ed altri 20 minuti a ritmo/gara o massimale.
Ottimo allenamento per far girare le gambe ed ottimo misuratore della propria condizione fisica.
Ideale prima di affrontare un determinato periodo di allenamenti intensivi.

3 - Fartlek: 20 minuti di riscaldamento (quando ci si appresta a correre un allenamento specifico che introduca un certo sforzo fisico di impegno elevato con cambi di ritmo importanti, è bene riscaldarsi e sconsiglio di scendere al di sotto dei 20 minuti) + Fartlek da 10 volte (2 minuti corsa veloce + 2 minuti di corsa lenta).
Il Fartlek è un allenamento che sveglia le gambe dal torpore (anche quando ci si sente svogliati è bene provare a correre un allenamento a ritmi intervallati da recupero in quanto ci si "sblocca" fisicamente e all'indomani si riparte con maggiore entusiasmo, specialmente sulle gambe).

4 - Fartlek: 20 minuti di riscaldamento (come sopra) + Fartlek da 8 volte (2 minuti corsa veloce + 1 minuto di corsa lenta + 1 minuto di corsa veloce + 1 minuto di corsa lenta).

In questo esempio abbiamo un Fartlek più strutturato perchè il recupero è davvero breve (un minuto passa via velocemente ma una volta iniziato l'allenamento il fisico si abitua al ritmo incessante) e si devono affrontare due ritmi diversi: l'obiettivo prefissato sarà di correre ben più forte nel periodo da un minuto e gestire lo sforzo più a lungo nel periodo da due minuti).
Chi riesce a correre a 4'00"/Km di sforzo quasi massimale (o anche di poco superiore al ritmo gara è già un ottimo obiettivo in questo allenamento), sarà conscio che dovrà correre circa 500m durante i due minuti di corsa veloce e dare tutto nel minuto secco.

Il vantaggio dei Fartlek nasce dalla necessità di adattarsi ad ogni terreno, percorso e circuito.
Si può correre liberamente al parco o su strada e non necessita di rigidi parametri.
Si possono incontrare tratti in salita o in discesa quando si affronta il ritmo prefissato, non importa, è libertà di  muoversi.

5 - Salita Lunga: 20 minuti di riscaldamento + 20 minuti di salita lunga continua con pendenza più dura possibile (e ritorno al via scendendo piano piano).
Se vi trovate una salita lunga nei pressi di casa approfittatene, è un ottimo richiamo di forza generale per riuscire a correre più forte.
Gli allenamenti in salita oltretutto stimolano l'uso di parte di quella muscolatura che normalmente non si usa negli allenamenti pianeggianti.
Gli atleti che corrono le impervie corse in alta montagna ci dimostrano da molti anni che possono andare molto forte anche su strada, dalle 10 K alle mezze maratone.
Oltretutto, vedi per l'amore per la natura o per l'attrazione nel raggiungere posti lontani dalle auto e immersi nel verde, mi piace affrontare una lunga salita nei momenti di maggiore sconforto psicologico, quando è la mente che non ha voglia di fare fatica: in questo modo si riesce a far pace con se stessi.

6 - Salita Lunga - Ripetute: 20 minuti di riscaldamento + X volte (3 minuti di corsa in salita forte + 1 minuto di recupero in discesa)
Per chi non possiede ampie ascese, un modo per affrontare al meglio le piccole collinette non troppo lunghe (meno di 10 Km di solito), è di affrontare ed ottimizzare la ridotta distanza recuperando attivamente in discesa e tornando indietro nel percorso: così si potrà arrivare in vetta faticando di più!

7 - Ripetute in Salita classiche: 20 minuti di riscaldamento + 10 volte 200m in salita (R. Discesa attivo per tornare alla partenza).
Spingere, al massimo e soprattutto non abbandonarsi all'inedia della
corsa lenta tutti i giorni rende viva questa passione
Classico allenamento di sprint o ripetute in salita.
Alternativamente si possono correre dai 100m fino ai 300m.

Se si ha tempo a disposizione (ed energie utili), dopo aver effettuato le ripetute e recuperato circa dai  6 minuti ai 10 minuti, si può correre un 1.000m a ritmo massimale.
Se tutto va bene le ripetute in salita fanno "volare" nel 1.000m massimale.

8 - Potenziamento a carico naturale con esercizi a circuito (Circuit Training): 20 minuti di riscaldamento + 10 giri di campo intervallati nel modo seguente.
200m corsa a ritmo sostenuto + 40 saltelli di Skip + 200m di corsa a ritmo sostenuto + 20 Corsa Calciata.
Ripetere il giro più volte fino a completare  30 minuti :-)
Infine, si possono correre 10 minuti defaticanti atti a sciogliere le gambe, magari correndo sempre più veloce.
Alternativamente, o a metà allenamento, si può modificare con 20 Affondi Jump e 10 Mezzo Squat Jump (questi ultimi renderanno più difficile la ripartenza dei 200m!).

Gli allenamenti a Circuito possono essere vari e molto stimolanti, si possono anche sfruttare i Gradoni dell'impianto di atletica o se si hanno a disposizione scalinate immerse nel verde, meglio ancora, sarà facile ricavarne un circuito molto allenante.
Di norma allenamenti di potenziamento mettono le basi per affrontare preparazioni ai grandi eventi (come una Maratona, una mezza maratona di punta o pochi altri eventi più importanti durante l'anno, o semplicemente per rendere vario il proprio allenamento).
Vi troverete delle gambe ben "pompate" a fine allenamento se avrete eseguito gli esercizi continuativamente alla corsa e senza troppe pause.

9 - Ripetute su Pista - l'elenco di questa categoria di ripetizioni può essere lunga ed oggi i modelli di orologi GPS più avanzati permettono di svolgere liberamente su strada questi allenamenti con pochi semplici passaggi di programmazione.
Qui di seguito spiego molto semplicemente quali sono gli allenamenti veloci che di norma noi atleti di buon livello eseguiamo durante l'anno per tenere alta la velocità di base.

Correre le ripetute in pista molto spesso è sottovalutato dalla maggior parte dei podisti, ma i benefici che correre a ritmi massimali o quasi donano al fisico sono notevoli.
Si aumenta la capacità di sopportazione della fatica e, soprattutto si allenano i piedi a correre con maggiore efficienza e quindi più rapidamente.

Detto ciò:
10 x 400m (R.1' e fino a 2')
8 x 500m (R.2' e fino a 3')
dai 6 a 8 x 1.000m (R.3')
3 serie da (600m + 500m + 400m) (R.2') e R.4' tra una serie e l'altra.

10 - Fondo Medio o Corto Veloce: personalmente è l'allenamento che  mi piace meno di tutti gli altri, ma va fatto con costanza per mantenere le gambe pronte e reattive.
Di solito preferisco inserire un allenamento del genere in occasione di gare di minore importanza per evitare di correre da solo.
Il "Medio" in genere oscilla tra gli 8 Km ed i 12 Km (dipende anche da quale distanza si voglia preparare), ma per restare entro 1 ora non si può correre più di così.
Il "Corto Veloce", adatto per chi è "nato lento", condensa tutto lo sforzo tra i 4 Km e gli 8 Km.
Distanza breve non vuol dire allenamento facile, se metti tutto l'impegno dall'inizio, a metà distanza sarà molto dura mantenere quel ritmo!

Si potrebbe entrare nel dettaglio con tanti altri allenamenti molto più fantasiosi ma è anche compito del runner stesso aggiungere un tocco di personalità a questi allenamenti per renderli più stimolanti introducendo nuovi percorsi o adattandosi alle proprie esigenze.

L'importante è averla quell'ora di tempo, salutare e benefica per la nostra mente, oltre che per il nostro fisico ;-)

venerdì 8 settembre 2017

21° Volata Napola Mokarta - Cuore, Determinazione e Coraggio

Grazie Amici :-)
Napola (TP) - 27 agosto.

Il tempo passa, così come le edizioni, ormai sono 21...
Non avrei potuto correrle tutte, ero troppo giovane ed inesperto per presentarmi da semi-adolescente al via alla prima di una lunga, lunghissima storia di questa corsa nata quasi da zero.

Le edizioni corse ormai son tante ed il numero del pettorale più o meno resta sempre quello, a doppia cifra, ma la Volata Napola Mokarta è una Gara Internazionale come poche, paragonabile in prestigio della lotta alla vittoria alla classicissima di Castelbuono che tutti vorrebbero correre nella propria carriera.

Eppure tanti anni fa non potevi immaginare che sarebbe diventata così grande, importante, questa corsa su strada, con quel lungo, lunghissimo rettilineo in leggera salita che ti fa mancare il fiato e ti leva le forze, proprio sul traguardo.
Eppure gli organizzatori sono sempre gli stessi, una famiglia in tutti i sensi in fondo quella della ASD "La Volata", con i figli che sono cresciuti nel tempo ed hanno dato forza al padre padrone della Volata, che ti accoglie come un padre.
La gentilezza, viene prima di tutto ed in fondo il running è sport da gentiluomini.

Non potrei mancare alla Volata e spero negli anni a venire di poter onorare la corsa anche quando non sarò più in grado di correre tra i Pro, per avere il piacere di essere con loro.

La Volata Napola Mokarta è anche il caldo afoso, quello di fine agosto, che ti stronca, stavolta un pò ventilato.
Purtroppo tutto intorno il trapanese, divampavano gli incendi e la mia auto sfrecciava sull'autostrada in mezzo a poco rassicuranti nubi di fumo....
La Sicilia è anche questo, tanta terra arida ed incolta, peggiorata da simil situazioni.
Aria gialla e nuvoloni neri, meno male che Napola era lontana da tutto questo...

Parterre ristretto, ma solo Grandi Atleti!
La gara quest'anno, proponeva il giusto mix di atleti italiani, siciliani e stranieri, con un cast non esagerato e le stelle dell'Africa ovvie favorite.
Ma come si poteva immaginare, la lotta per le posizioni di rincalzo avrebbero avuto parecchi atti.

La nota sorprendente, per il risultato conseguito, è stato il giovane poliziotto Pietro Riva che ha saputo frapporsi in mezzo alla pattuglia keniana conquistando un ottimo secondo posto assoluto.
Non da meno sarebbero stati i giovani siciliani Agnello, Terrasi e Scialabba, in grande condizione al momento, che hanno lottato poche posizioni più indietro.

Il via è stato al piccolo trotto.
Si correva davvero piano ed il gruppo era compatto, riuscivo a restarci dentro.

Sapendo che in questo particolare, delicato momento personale, riesco a correre le ripetute dei 1.000m sul piede dei 3'05", sfiorare questo ritmo mi porta ad avere breve vita, purtroppo.
Così, al termine del giro più corto collocato per ottenere 10 Km certificati, ho mollato il grosso del gruppo ed ho ragionato sugli avversari attualmente alla mia portata.

Vedere andar via atleti come Bibi, della mia età, con un passo così agile e spedito mi lascia amarezza, ma non posso pensarci in quel momento.
I miei avversari sono il giovane Mazzara che già mi aveva battuto a Sant'Ambrogio e Luigi Spinali.

La mia gara, per molto tempo ho provato a fare il ritmo...
I giri scorrono regolari, ma è una gran fatica reggere il peso di un ritmo assestato sui 3'15/Km.
Il passo si appesantisce appena si affronta la lunga e tremenda ascesa che porta alla fine del giro, interminabile.
Eppure lì appaio aggressivo e sembra che riesco a mettere in difficoltà i miei due avversari.

Gli altri atleti, purtroppo, sfilano via.
Come detto, provo ad incrementare il passo e lotto con tutte le forze per riuscire magari a distanziare uno di loro, ma non è facile, così all'inizio della penultima tornata mi stacco dai miei diretti avversari e devo stringere i denti.
Purtroppo dopo la gara noterò che non era stato Mazzara ad incrementare il ritmo, ma era il mio decisamente calato, cosa che è avvenuta spesso in allenamento per cause da additare a molti fattori, in primis l'eccessivo caldo e le grandi estenuanti sudate.
Quei 10 secondi al giro sono troppi, impietosi e non riesco più a ricucire nulla.
Spinali vola via, prova a duettare con l'avversario e sono costretto ad assistere alla scena inerme...

Non c'è arrivo più bello se non lottando
Ma l'ultimo giro è speciale, come la presentazione degli atleti a cura dello Speaker Giuseppe Marcellino, con la gente che ti spinge e fa il tifo per te, dal primo fino all'ultimo.
Ne vale la pena faticare, per quell'ultima lunga volata che ti porta fin sul traguardo, con l'affetto della gente che corre e che fa sacrificio tutti i giorni per vedere i più bravi correre.

Così la serie dei miei passaggi: 3'31" + 5'48" + 6'00" + 6'03" + 6'14" + 6'18" --- Tot. 33'54"

Il più bravo sarà l'ugandese Oscar Chelimo, ma sono stati bravi tutti, dal ragazzo del posto, mondiale a Londra questa estate Ala Zoghlami, fino all'ultimo sul traguardo, Calogero di Gioia che ha corso eroicamente da solo per tutti e 10 i chilometri della gara.

A fine gara sei sempre soddisfatto della tua impresa, sei felice per te stesso e non lo devi essere per nessun altro, la Volata è per Veri Atleti!

Ovviamente, come detto la mia posizione in classifica non è bella da vedersi ma so di avercela messa tutta.
Settembre ormai è nel vivo e la voglia di allenarmi c'è, mancheranno il tempo e le condizioni non più ideali ma è bello essere per strada, in pista, a lottare.

Mi piacerebbe correre una mezza maratona a breve, provare a riaprire un nuovo capitolo sulla più lunga distanza e raccontare nuove emozioni.
Ma tutto questo potrà avvenire più avanti, anche nel 2018 dove sogno le più alte vette...

Ringrazio per le foto e la cordiale presenta Sicilia Running :-)

venerdì 25 agosto 2017

Gareggiando per Cefalù e dintorni...

E' stato un mese difficile, qualunque gara ti
rende "Happy"

Agosto è tempo di vacanze e contestualmente si cerca di far conciliare allenamenti, gare e famiglia.

Cefalù, storica meta di vacanze per migliaia di turisti provenienti da tutto il Mondo, caratteristica per le sue splendide spiagge e diverse possibilità di soggiorno, oltre che per il Centro Storico molto caratteristico, dista poche decine di chilometri da Palermo.

Ovviamente è anche piacevole meta per i palermitani che non hanno possibilità di spostarsi facilmente, che possono fruire di un mare decisamente migliore di quello locale e di una atmosfera estiva ricca di attrattive.
Chi non conosce il Duomo di Cefalù che si erge maestosamente e domina dall'alto l'intera Città, si perde qualcosa di veramente speciale.

E sullo sfondo del Duomo, sulle vie centralissime stracolme di turisti intenti a farsi foto di gruppo sulle "finestre" che danno sul mare e sul porticciolo, o passeggiando per gli innumerevoli negozi di souvenir, si è svolta la corsa podistica del S.S. Salvatore, durante la Tre giorni (dal 04 al 06 agosto) dedicata alla proclamazione del Santo.

Cefalù è bella anche in autunno ed in inverno, ma ovviamente in questo periodo si affolla all'inverosimile.

L'organizzazione, molto gentile nell'invitarmi, ha chiamato i podisti più forti provenienti dalla Sicilia, rendendo di fatto uno spettacolo tutto "made in Sicily", senza dover ricorrere forzatamente alle gazelle africane.
La gara, prevista per il 04 agosto in notturna, alle ore 21:00, si presentava ai nostri occhi (di chi stava per partecipare) ed ai turisti che passeggiavano tranquillamente per le strette e caratteristiche strade del centro storico, con un circuito da 1,1 Km da ripetere otto volte, totalmente in sampietrini e basolato, con un tratto di ascesa molto impegnativo per poter ritornare in Piazza Duomo.

Il Duomo di Cefalù, sorveglia la Città
Quando vent'anni di gare non bastano ad accumulare esperienza e racconti di vita in corsa, stavolta non volevo credere ai miei occhi come si potesse organizzare una corsa podistica quando durante il riscaldamento, non potevamo nemmeno camminare tanta era la folla delle persone presenti sul percorso ufficiale di gara!

Con i migliori protagonisti al via, quali Vincenzo Agnello, Alessio Terrasi, Hamad Bibi e Mohamed Idrissi, ci siamo defilati sul lungomare molto più fresco e ventilato, luogo di piacevoli allenamenti in quei giorni di vacanza per me.

A pochi minuti dalla partenza, c'era una tale fluenza di gente sulle strade che iniziavo a nutrire dubbi seri sullo svolgimento della gara, conscio del fatto che al più potevo usufrire della moto apri-pista e delle transenne posizionate ai lati delle già strette viuzze del Centro.

Quando si da lo Start ufficiale, infatti, mi trovo in testa alla prima curva (grazie ai "lavori veloci" svolti in pista, sempre con la costante sofferenza di quest'anno, di per se molto particolare) e sciolgo la tensione.
Non vi era traccia di persone sul percorso e quasi tutti i turisti erano diligentemente incanalati ai lati delle transenne... si capiva da questo che fossero la maggioranza di essi stranieri?

Panoramica di Cefalùsport dei protagonisti sullo sfondo dei festoni del
S.S. Salvatore
In poche battute, il duo irresistibile del 2017, Terrasi e Agnello si pongono in testa a battere forte il ritmo ed entro il primo giro mettono le gambe avanti ed allungare le fila.
Non riesco a tenerli e devo iniziare la mia gara vera, quando Bibi stringendo i denti tenta di restare attaccato al duo allenato dal Prof. Ticali ed Idrissi cerca di non scollarsi dal piccolo grande Hamad.
Successivamente dimostra molta caparbia Nicola Mazzara, giovane junior del CUS Palermo.

Tra le luci dei lampioni e le ombre della notte, in mezzo ai primi lenti doppiaggi (il giro da un chilometro provocherà molto caos "ordinato" per la presenza delle categorie amatoriali e la gara femminile, tutto in un'unica batteria) cerco di mantenere un ritmo costante senza mai abbattermi.
Purtroppo mi ritrovo da solo molto presto e non scorgo più validi punti di riferimento.
Terrasi - Agnello voleranno verso la vittoria, in un giro podistico non propriamente facile: ad ogni tornata, tra l'afa e l'umidità, trovavo sempre più impervia la lunga salita che dovevo affrontare a fine tornata.

La mia caparbia, nell'ultimo giro, è stata premiata.
Non essendomi arreso alla mia stazionaria posizione, nel finale scorgo Mazzara in difficoltà e lo sorpasso all'inizio dell'ultima lunga salita.
Era necessario un impegno massimale per staccare con decisione il ragazzo che avrebbe potuto reagire e stringo i denti nel rettilineo finale, dove giungo sul traguardo con una posizione in meno!

Alla fine, 5° posto ed una media modesta che mi lascia contento, essendo un periodo di allenamenti irregolari, tra ombrelloni, sole, tanto caldo umido e qualche lunga nuotata al mattino.

In Sicilia tutto il mese di agosto è stato caratterizzato da un caldo molto intenso e spesso mi sono trovato giù di corda semplicemente correndo il lungo lento.
Non si tratta solo di semplice spossatezza, il fisico resiste di meno e rende di meno con cotanta calura estiva costante.
Si finisce sempre col dire di correre al mattino molto presto ma non riesco a chiudere il cerchio dell'allenamento comunque sofferto corso nel tardo pomeriggio del giorno precedente...

Alla Corsa Internazionale di Sant'Ambrogio del 17 agosto non potevo certo mancare e non sono stati molti gli allenamenti che ho potuto mettere insieme per finalizzare quest'altro evento.

Invero, pochi giorni prima della gara, un colpo di calore mi aveva buttato giù senza troppe conseguenze, ma sentirsi privo di forze non era un buon viatico per una gara che come ogni anno presenta il conto per la sua durezza.

Cefalù e Sant'Ambrogio distano pochissimi chilometri l'uno dall'altra.
Quest'ultimo è un piccolo borgo molto attivo che si affaccia sul mare, con uno splendido scenario ideale per sedersi ai tavolini del bar messo lì apposta... un tramonto da favola poterlo vedere...

Presentazione dei protagonisti della Gara di S.Ambrogio
Di tempo per osservare quel tramonto ce n'è stato dato che la corsa internazionale maschile sarebbe iniziata alle ore 22:30, quando a tutti gli effetti è iniziata alle 23:15 per un imprevisto non dipendente dall'organizzazione.

Assistita la gara femminile, durante il nostro riscaldamento, i pochi presenti alla manifestazione, hanno potuto prendere il via con una gradevole frescura per il periodo, fornita dal mare.

La mini-pattuglia africana, come ogni anno proveniva da diverse gare podistiche svolte nei giorni precedenti, così i due atleti africani ovvi favoriti alla vigilia che avevano corso 24 ore prima a Ravanusa, si accontentano di non "ammazzare" la gara e lasciar fare inizialmente al gruppo dei pretendenti al piazzamento.

Molti di loro avevano corso proprio a Ravanusa, così i vari Bibi, Idrissi ed altri cercano di tenere la corsa ancorata sul piccolo trotto.
In poco tempo non accetto questo andamento di gara e preferisco che non si scatenino violentemente gli animi negli ultimi 5 giri finali, dei 10 previsti, così mi tuffo in testa ogni qualvolta si impenna la strada, mantenendo un ritmo non troppo basso e restringendo il gruppo ad una decina di avversari.

Per i primi cinque giri mi trovo in testa, volutamente, recupero in discesa e riparto.
Ma come previsto, al 6° giro, Hamad Bibi irrompe la quiete e lancia un secco attacco, al quale devono replicare seriamente i due africani e Yuri Floriani (FF.GG.).

Si passa dal modesto 3'24" al giro, ad un 3'13" che è troppo forte per me, tant'è che mi stacco immediatamente sia da Bibi che da Idrissi, come accade di consueto ultimamente.
Anche Mazzara riesce a prendere 50 metri su di me e li tiene tutti, incrementandoli in discesa ad ogni giro.

In testa a tirare, non era insensato visto l'andamento della
corsa, per come sono andate le cose è andata bene
Stringo i denti e dietro di me c'è il vuoto, quindi potrei allentare il ritmo, tornato sui 3'23" al giro, ma non mi do mai per vinto e provo a ricucire il distacco sul giovane ragazzo del trapanese in salita.
Purtroppo non completo la rimonta e devo accontentarmi del 7° posto finale, con una tempo finale tra i più alti degli ultimi anni, a 3'30"/Km.

Purtroppo la gara "addormentata" nella fase iniziale ha contribuito a rendere pesanti le medie generali.

Era mezzanotte e tra il tempo di ritirare i premi e mangiare una pizza al volo si erano fatte le due e mezza.
Si rientrava a casa e via all'indomani a lavoro, quello vero.

Cefalù si porta via anche le vacanze... un pò anche correndo!

(Ringrazio Sicilia Running Onnipresente con il dono dell'ubiquità in agosto e Cefalùsport per reportage e foto)

mercoledì 16 agosto 2017

Adidas Supernova 2017 - Nuovo Modello Migliorato Più Che Mai!

E' una recensione che (spero) in tanti aspettavano e mi scuso con chi ho fatto aspettare così tanto.
In questo lungo periodo ho potuto testare continuamente il nuovissimo modello che Adidas ha presentato per sostituire la Supernova Glide ormai a fine carriera dopo tanti anni di continue riproposizioni.

Pensavo che una scarpa con così pochi difetti (le mancava un pizzico di ammortizzazione in più al modello uscente) non fosse poi così migliorabile ed ho pregato che non venisse stravolta.
I biomeccanici di Adidas lo hanno capito ed hanno lavorato sodo sulla sostanza del nuovo modello.

Durante il test ho alternato uscite con le Supernova 2017 che con le Supernova Glide 8 (del 2016) trovando un paragone ideale per rendere l'idea e consigliarne o meno il nuovo acquisto.

Sottolineo sempre che è conveniente rivolgersi al negozio fisico presente nella propria Città con personale competente che sappia consigliare il modello giusto e la misura corretta per poter correre con la dovuta sicurezza (perchè se il piede soffre, ne soffrirà tutta la tua corsa ed il tuo fisico).
Chi è ormai esperto e conosce la misura del piede che veste con Adidas (sempre molto precisa) non troverà problemi nell'ordinarle online.

Chiaramente correre con una scarpa già rodata come il modello dello scorso anno mi ha dato certezze che sul nuovo modello ho dovuto sperimentare, in salita, in discesa, sul piano.
Adidas mi ha fornito un modello di Supernova 2017 con Mezza Misura in meno, con la sicurezza che mi sarebbe calzata a pennello anche in corsa.
Inizialmente ho avuto i miei dubbi ed incertezze, ma oggi a test finito, posso ricredermi del contrario.

TOMAIA:

Questa Tomaia è più bella dal vivo e non la troverete in altri modelli!
Adidas è sempre al passo con i tempi e quest'anno, con il suo modello - faro nel Running, Supernova, ha proposto una tomaia tutta nuova ed inedita.

Saturi ormai di vedere le tomaie "Knitted" che hanno il pregio di avvolgere il piede con un unico pezzo praticamente "fatto a maglia" da un plotter digitale (prerogativa dei modelli Ultra Boost e della frangia di Sneakers semi-tecniche sempre più dilagante), Supernova si è presentata ad inizio anno con questa bella tomaia (sempre a pezzo unico) priva di cuciture e di altri elementi cuciti su di essa, resistentissima e ricavata su più strati.
Il risultato è eccellente in quanto non ha ceduto agli strappi accidentali offroad o ai continui sfregamenti dell'azione di corsa e si è rivelata poco cedevole e ben traspirante.
Anche quando ho sudato completamente l'intera calzatura, non ho avvertito particolare fastidio.
Collo piede particolarmente alto e lacci ben avvolgenti.

Ricordo a lettore che ho utilizzato Mezza Misura in meno (lo ripeterò più volte nel corso della recensione) e per questo motivo ho sentito la scarpa più fasciante, ma è facilmente modificabile la calzata allentando la forte presa dei lacci che ben avvolgono il piede.

Interno della calzatura più liscio che mai, il che ha agevolato parecchio il comfort.
Oltretutto, rispetto alle precedenti versioni, è stata sagomata con cura maggiore, avvolgendo il malleolo e tutta la zona retro-tallonare al fine di tenere stabile ed attutire ogni urto durante l'attività.
Cuscinetti interni :-)
Durante i climi estivi è meglio indossare un buon calzino tecnico tra i più sottili in circolazione per evitare il ristagno del sudore internamente: unito alla scarpa ben fasciante da una sensazione di stabilità e benessere in corsa non da poco!

La protezione dell'area tallonare è stata rivista inserendo, esternamente, un pannello in TPU (trasparente) denominato "Fitcounter" che contiene i movimenti naturali del tallone e tendine d'Achille interni ed esterni, mentre lascia completamente libera l'area centrale di solito più sollecitata e che si può infiammare più facilmente.
E' la scelta giusta ed ha migliorato ulteriormente questo modello!

Le classiche Tre Strisce in questa Supernova sono protagoniste più delle precedente, tenendo ben avvolta l'arcata plantare, comunque non troppo larga ma sempre ben comoda.
La costruzione della scarpa non è "a calzino", ovvero non è stata prevista adozione della linguetta cucita insieme al resto della tomaia, lasciando maggiore libertà di posizionamento della linguetta stessa, nella maniera tradizionale.

Infine, molta comodità in avampiede e non solo per la già citata tomaia dal mesh tutto nuovo :-)

INTERSUOLA:

Notevole differenza tra il vecchio ed il nuovo modello, in comparazione!
Le differenze con la S.Glide 8 sono notevoli, ma nei dettagli più approfonditi.
Ad occhio si nota subito la differenza nella scelta del design rinnovato, ma è correndo che capisci attivamente come si comporta.

Dalla foto comparativa si nota subito la differenza al tallone: pur adottando la stessa tipologia costruttiva (strato di Boost unito ad un più leggero strato di classica EVA, ideale per non avere "picchi" di reattività o ammortizzazione tipici di Boost), lo strato di Boost è stato aumentato nel tallone e lo strato in EVA parte subito dopo l'area tallonare fino ad arrivare in avampiede.

Drop 10 mm (differenza tra tallone - 32 mm ed avampiede - 22 mm), come era facile da intuire, per via del tallone ulteriormente rialzato dallo strato "extra" di Boost.

Allo stato attuale, l'EVA risulta visibilmente compressa e piena di venature, il Boost sembra quasi uscito dalla fabbrica senza fare alcuna piega!

Il risultato durante la corsa è interessante: quel "pizzico" di ammortizzazione in più che desideravo, finalmente è realtà: durante le mie uscite di fondo lento (sui 3'50" - 4'15"/Km) trovo maggiore rilassatezza nella corsa, senza avere quella sensazione di eccessiva morbidezza tipica di Ultra Boost.

Calzata Perfetta!
Inoltre in avampiede la senti ben morbida ma altrettanto decisa a spingere ancora di più, con l'intensità che preferisci.
In salita l'ho trovata migliore del modello precedente, in discesa comunque ottima per via della calzata ben ferma ed aderente e per il disegno dell'intersuola ampio.

Le lunghe strade asfaltate ed i tanti chilometri restano ad ogni modo il campo di utilizzo preferito da questa Adidas della categoria A3 - Massima Ammortizzazione.

La concretezza di questa Supernova continua ad essere il suo marchio di fabbrica!

Il tallone è inoltre più arrotondato, così come l'avampiede, altrettanto rivisto con molta arguzia.

Il motivo per cui sono riuscito a correre con un modello di scarpa con mezza misura in meno sta tutto qui: nella comodità assicurata in avampiede.
Probabilmente quando indosserete il nuovo modello con la vostra usuale misurazione, la troverete troppo grande in pianta di piede, ecco perchè consiglio di provarla con mezza misura in meno (come mi è capitato).
Troverete poco o nullo impedimento alle dita dei piedi che resteranno comunque liberi di agire, ed al tallone avrete una fermezza coadiuvata dall'ottima tomaia e dall'avvolgimento garantito dalle Tre Strisce.

Chi ha un piede magro sicuramente non avrà problemi a cogliere questo consiglio (che se non lo avessi testato, avrebbe sorpreso anche me), ma chi ha il piede più grosso o soffre di piedi gonfi, è bene che provi la misura propria di riferimento (e non la mezza misura in meno).

Il Torsion System è stato collocato in modo incavato e centrale, con l'estensione che termina sulla parte esterna del tallone (per completare il controllo di pronazione, senza stravolgere la natura neutra) come accade nei modelli Ultra Boost ed anche Energy Boost.
L'aspetto interessante è che questo accorgimento rende ovviamente più aderente la presa al terreno della scarpa, lasciando unicamente al contatto al terreno la suola in gomma Continental (e nulla più).
Casomai doveste superare calpestandolo un tronco d'albero scivoloso, non avrete più grossi problemi...

Stretchweb in gomma Continental
SUOLA:

La suola dallo scorso anno è stata ridisegnata in un pezzo unico così come si vede in foto, ed è stata applicata su quasi tutti i nuovi modelli di Adidas.
Si chiama "Stretchweb", e somiglia ad una tela tutta bucherellata con diversi "dots" (pallini) a rilievo.
L'aderenza su strada è eccellente, il controllo e l'elasticità anche su strade scivolose è ottimale grazie alla gomma Continental, ma è meglio non andare offroad perchè non è abbastanza artigliata per offrire la migliore esperienza di corsa su terreni franosi o scivolosi del Trail Running, che necessitano di suole con più elevato grip.

CONCLUSIONI:

La Supernova 2017 è stata difficile da recensire: tante le novità, ma da discernere nei dettagli per una scarpa che non poteva altrimenti: migliorare l'esperienza di corsa già ottima intervenendo con piccole modifiche e correzioni sparse su più punti.

Torsion System
Resta quindi la scarpa di riferimento nel panorama Running di tutti i giorni, per i podisti che cercano una compagna da spremere in ogni occasione, con le migliori tecnologie attuali proposte da Adidas ad un ottimo prezzo in relazione alla tanta durata che offre.

La scarpa infatti è nata per durare molto e chi ha indossato Supernova Glide sa di cosa sto parlando, probabilmente la sentirete scarica quando ancora sarà bella ai vostri occhi (dopo un'attenta e ordinaria pulizia!).

Per chi è un Runner esperto sa già la risposta: in Gara con Adizero o Energy ed in allenamento, nei Lunghi o nei Lunghissimi Maratona con la Supernova 2017.
Le Ultra Boost (per completare il discorso) le colloco come una scarpa da utilizzare come Lungo rigenerante o più lento e per cercare rilassatezza per i propri tendini, ma se volete una scarpa performante anche per correre chilometri, decisamente meglio la concretezza di Supernova.

Adidas Supernova, il ritorno in grande Stile della Stella più Brillante nel Mondo del Running!

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)
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