41° New York City Marathon - 20° Posto Assoluto - 1° Europeo

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Un Sogno Ad Occhi Aperti...

mercoledì 24 febbraio 2010

Take a Shower, Even Two, Even Three ;-)

Palermo, 08-20 gennaio.

No! Di docce ne faccio abbastanza, ci mancherebbe, la Corsa serve anche a tenere l'igiene sotto alto controllo.
E' che... quando piove forte... la tentazione di non correre assale chiunque, ma non me da diversi anni.

Se nei primi anni di attività potevo avere qualche resistenza vedendo un cielo grigio e minaccioso, ora che per me (come per tutti noi impegnati su più fronti) il tempo non è un optional, se scocca l'ora di andare a correre ci si veste adeguatamente e via!
Più che altro ancora oggi mi intimorisce il clima freddo, o meglio, rendo scarsamente quando la temperatura scende sotto gli 8°C...

Me ne rendo sempre più conto: non siamo molto differenti dai delicatissimi componenti elettronici: prendiamo per esempio il Diodo Zener (in alto).
Questo simpatico Diodo ha la caratteristica di comportarsi da interruttore aperto per tensioni tra zero e la Vz (tensione di Zener) e tra zero e la Vb (tensione di breakdown), molto simile alla Vz.
Per le tensioni che non stanno nel valore in modulo della Vz il Diodo mantiene costante tale tensione per correnti infinite (quindi un piccolo generatore +-Vz invece del classico cortocircuito del Diodo normale).

Mi metto nei panni del Diodo e analizzo il grafico: mi rendo sempre più conto che le prestazioni cronometriche in allenamento/gara dipendano fortemente dal Clima e meglio ancora dalla Temperatura.
Nel mio caso, sostituendo la Corrente "I" con il mio rendimento e la Tensione Vz con la Temperatura posso affermare che tra 0°C e -10°C rendo pochissimo (prossimo a zero), al di sotto dei -10°C vado in "breakdown"; tra 0°C e 10°C rendo pochissimo e che tra i 10°C e i 20°C il mio rendimento cresce verticalmente.
Bisognerebbe un attimo modificare il Grafico perchè c'è un limite a tutto: oltre i 30°C è davvero un problema correre le lunghe distanze!

Diciamo, infine, che la mia "Temperatura di Utilizzo" oscilla tra i 15°C ed i 22°C :-)

Dopo aver fatto questa bella divagazione, torniamo alle Docce.

Negli ultimi giorni il meteo ha fatto il cattivo tempo.
Dopo avermi messo alla prova con due prove serie nel Week-end del 6-7 febbraio, il lunedì e martedì seguenti erano serviti a recuperare le forze in vista di un Maxi - lavoro.

Ed ecco le piogge!
Mercoledì 10, una giornata con minacce alternate a schiarite che al pomeriggio si sono trasformate in un serio temporale con tanto di allagamenti...
Che fare?
Con il Coach decidiamo di rimandare il lavoro e di optare su un più leggero e fattibile 25 x 400m R.1 in Pista.
Molto più semplice e meno rischioso dare un senso ad una giornata che altrimenti sarebbe stata buttata via con delle vasche (ops!)... ripetute in Pista.
Pioggia continua dall'inizio alla fine con l'aggiunta dell'aggravante di un forte vento che girava senza un preciso schema, a volte molto violento.
Non mi perdo d'animo, sono consapevole che mi farò una bella doccia... frullata!
La Pista in queste occasioni rende egregiamente, le sue capacità di drenaggio dell'acqua sono eccellenti e mai sento l'effetto "acquaplaning".
Il lavoro scorre per come deve, servono una decina di 400m per entrare definitamente nella giornata ed assestarmi su un 1'10" più che sufficiente per quelle condizioni.
Nel mentre intervengono alcuni amatori, stesso mio destino, mi fanno compagnia :-)

L'ultimo, sfruttando Lucio, lo corro in 66".0
Compitino svolto e via a casa a bere un bel The caldo tanto desiderato...

I giorni susseguenti noto che le gambe restano provate dall'esercizio: lo sforzo aggiuntivo nel combattere la resistenza del vento deve aver appesantito ulteriormente il lavoro e ne risento.

Ma non ci si può distrarre e sabato decidiamo di lavorare lo stesso, con un ulteriore lavoro che mi approccerà al difficile Fartlek sempre più vicino.

Sabato 13 è la volta dell'1h di lungo con cronoscalata di Monte Pellegrino (Villa Igea - Santuario) da affrontare con decisione.
Riesco a correre discretamente il lungo e il tempo regge; purtroppo il clima resta freddo, attorno i 12°C.
L'attacco al Monte Sacro inizia bene, affronto le prime rampe con decisione e fino a Mezz'arancio sono sui tempi da PB, ma più in alto salivo più la temperatura calava...
Inevitabilmente inizio ad accusare fatica, le gambe non girano a dovere e nonostante un forcing incessante e un finale di prova (in leggera discesa) aggressivo non vado oltre i 33'51"...
Quasi 1' dal PB, anche troppo ma che freddo lassù!!!
Al solito le mie mani si lamentano più di tutto il resto del corpo...

Una domenica tranquilla prepara le armi per un'altra prova importante.
Martedì 16 decidiamo che è il momento di realizzare il Maxi Fartlek.
Al mattino il tempo è incerto e resta cupo; non mi scoraggio e vado dritto alla Meta: Via dell'Olimpo mi aspetta!
Il cielo nuvoloso in realtà rappresenta anche una cappa che racchiude il calore atmosferico rendendo la giornata parecchio calda.
Decido irreversibilmente di eseguire l'intero lavoro in maniche corte senza curarmi di quanto vagasse sopra la mia testa.

La prova è ardua ma siamo nei tempi giusti:
Fartlek 25K così suddiviso: 4K - 1K - 3K - 1K - 3K - 1K - 2K - 1K - 1K (Recupero 1K).

Non avendo corso la mattina (ma parecchio ormai da giorni) il primo lavoro serve a "riscaldarmi".
Non vado fortissimo e i 4K li chiudo in 12'51" ma inizio a sciogliermi e a chiudere con maggiore slancio.

Avevo già in serbo l'1K successivo come Target per iniziare a far sul serio e dopo un recupero incoraggiante a 3'35" piazzo un interessante 3'05" in leggero declivio.
Si rientra nel rettilineo dello ZEN.

Inizia il 3K che esce fluido in 9'47" (prima metà difficile).
Il bello o il brutto di questi lavori è che non mi è mai riuscito di tenere alto il mille di recupero: incoraggiante quanto stava accadendo con tempi interessanti.

Un 3'08" discreto mi porta fiducia e supero metà lavoro.

Sto bene.
Inizio il secondo 3K.
Parto bene, 3'06" addirittura, finchè inizia timidamente a piovere...
Rientrando allo ZEN la pioggia si fa insistente e la strada inizia ad accumulare acqua impedendomi di correre se non in leggero acquaplaning, rallentandomi, non più di tanto...
Chiudo in 9'44", purtroppo penalizzato dal tratto difficile e dal bagnato per terra che non da più grip, ma le Adizero Adios garantiscono sempre ottima aderenza.
Sul rettilineo opposto incrocio Felipe sulla Pandina Verde che mi lancia un incitamento.
In quel momento, uno squarcio di sole illuminava la strada ed infrangeva la sua luce sulla strada e sul giallo della mia Adizero Shirt ormai inzuppata nella schiena di acqua mista ai soliti idrocarburi lasciati dalle automobili :-(
Con la massima lucidità lo saluto e me ne accorgo, ricambio - momento decisivo.

La strada troppo bagnata mi rallenta: conseguenza di ciò il susseguente 1K in 3'10".0 corso ancora bene ma troppo lento rispetto ai precedenti.

E' il momento del 2K: inizio ad avvertire fatica e non esce un gran che: solo 6'26" con ritmo forzato ed una pioggia che continua a cadere rinfrescando l'ambiente.

Il 1K successivo è in leggero declivio: parto con decisione e riesco a chiudere in 3'02".6; il successivo ed ultimo K riesce discretamente bene, considerando che è stato corso nel tratto più difficile del giro da 8,5K.
Chiudo affaticato in 3'12", gestendo bene un finale niente male.

Riepilogo: 12'51" - 3'35" - 3'05" - 3'37" - 9'47" - 3'29" - 3'09" - 3'41" - 9'44" - 3'50" - 3'10" - 3'36" - 6'27" - 3'46" - 3'02".6 - 3'42" - 3'12" -----> TOT. 1h 23' 46" (Media 3'21".0/Km).

Ancora una volta, MAI corso un fartlek così bene e così forte come media totale e come media dei recuperi.
Quest'ultimo aspetto, da me fortemente voluto, finalmente è riuscito ad esprimersi positivamente, senza intaccare la qualità delle ripetute.
La pioggia, apparsa poco prima di metà prova, ha rinfrescato un ambiente pesantuccio (erano circa 20°C) restituendomi il clima giusto.
Praticamente non ho mai bevuto nulla durante la prova (se posso gioco su questo handicap che in gara non avrò perchè porterò le bottigliette personalizzate) ed è andata bene.
Peccato notare che quei 2"-3"/Km in più si aggiungono su strada bagnata...

Le Adizero Adios hanno reagito bene, comode come sempre.
Lontani sono i tempi dei crampi all'alluce, tipici del finale di preparazione maratona e critici nelle fasi finali di gara.
Tutto sta girando a mio favore.
Devo solo rimanere vigile ed accorto.

Intanto, domenica andiamo a Caccia della Volpe, cercando di essere meno preda possibile!
Un Cross Corto dove svelerò cosa sono capace di fare con tanti cavalli di razza.
So già che non sarò eccessivamente critico, qualunque risultato verrà fuori.

Il Violettaclub ha premiato il mio impegno e sarò orgoglioso di sfruttare questa importante opportunità con il massimo del mio carattere.

Per una volta, piccola e veloce parentesi: a Volpiano sarà un'esperienza elettrizzante :-)

lunedì 22 febbraio 2010

Violettaclub High In The Sky

Volpiano (TO) - 21 febbraio 2010

Il Violettaclub Lamezia Terme conquista il 3° posto nel Campionato Italiano di Società di Corsa Campestre - Cross Lungo 10 Km.

Onore al Team che raggiunge una vetta importantissima, considerato che questo di inizio anno è il Campionato Italiano più combattuto, ambito e partecipato per eccellenza da ogni squadra italiana, civile e militare.

Il Team costituito da:

1 - Hillary Bii Kiprono - 4° posto
2 - Francesco Duca (il Capitano) - 33° posto
3 - Marco Calderone - 37° posto

Hanno compiuto l'impresa di giungere sul podio premiati dal Presidente della Fidal Franco Arese.
Con loro, a completare il podio, così costituito:

1° - Fiamme Gialle Ostia
2° - C.S. Esercito Roma
3° - Violettaclub Lamezia Terme

Prima Società Civile (Non Militare)!!!!!!!
Risultato Storico sui Campi Erbosi, il migliore da sempre nella storia del Club!

Oggi metto di lato qualunque altro commento per celebrare il risultato d'insieme dei miei compagni di squadra.

Non ci sono da aggiungere altre parole!

SIETE STATI GRANDI!

ONORE ALLA SOCIETA' CIVILE PIU' FORTE D'ITALIA NEI CROSS!

venerdì 19 febbraio 2010

Testimonial Adidas per il 2010 - Il Sogno Continua!

E' Ufficiale, non stavo nella pelle nell'annunciarlo!

Sono stato confermato per l'anno 2010 come Testimonial Atleta Running di Adidas Italia!

Non è mai scontato confermarsi, l'emozione è stata non poca nell'aver ricevuto la notizia!

Tutto iniziò nel luglio 2008, quando indossai per la prima volta e ufficialmente le prima Canottiera Adizero bianco-rossa all'eterno Giro Podistico Internazionale di Castelbuono.

Di li in avanti il legame con Adidas è andato avanti a suon di gare, colpi di cronometro, sorrisi e alcune iniziative personali, tra le quali voglio citare il progetto New York 2009 e la realizzazione delle divise 2010 per il Violettaclub Lamezia Terme. Ma le idee a me vengono così, dal nulla, soprattutto mentre corro, e non escludo altre iniziative in futuro ;-)

Per celebrare questo importante momento ho voluto creare quest'ultimo Wallpaper dove i dettagli contano ;-)
Provando ad ingrandire l'immagine si capirà che quello non è un comune Scatolo di Scarpe Adidas per il Runnig (Beh, almeno le misure sono le mie originali!).
Si tratta di un contenitore, per ora semivuoto, da riempire di gare ed esperienze uniche come solo le gare nei vari posti che visiterò sanno restituire!
Lo scorso anno è stato veramente intenso, nel 2010 vorrei sperare di andare avanti con ulteriori miglioramenti, dove esattamente non lo voglio sapere.

Di certo tutto sarà all'insegna della voglia di mettersi alla prova, sempre con un sorriso in più, per me stesso e per gli altri soprattutto.

Le novità Adidas le affronterò poco alla volta, sono molto interessanti e mi incuriosirà il raffronto con i modelli della scorsa stagione.
Proseguirà la promozione della linea Adizero, fatta apposta per il Running, quest'anno con colori molto accattivanti.
Dopo un anno dalla luce Gialla accecante, un pò di riposo per i Vostri occhi :-)

Nuovo Anno, nuovi colori, il Blog è riadattato agli splendidi motivi (Blue, Acid Yellow, Black, Silver) che contraddistingueranno la linea Adizero 2010.

Grazie ancora ad Adidas Italia per avermi scelto e per avermi dato l'opportunità di legare la mia immagine al marchio che per il Running è Leader incontrastato per tecnicità e scelta dei materiali.

Un altro anno ancora insieme, quel Box sarà da riempire di esperienze fino all'ultimo metro corso :-D

venerdì 12 febbraio 2010

Le Motivazioni che ti fanno abbattere ogni Barriera

Palermo, febbraio 2010.

E' difficile spiegare i complicati meccanismi della propria mente...
Ciclicamente, essendo l'uomo di per se abitudinario, si ricade negli stessi errori e così nei primi mesi dell'anno, a fronte di importantissime ambizioni e un palinsesto di gare altamente entusiasmante, mi trovo a combattere contro quelli che definisco dei "Cortocircuiti Mentali".

Si, perchè a tutti gli effetti ciò che ti impedisce materialmente di compiere il tuo dovere, inconsciamente, è sempre la tua testa che alle volte entra in quei loop di pigrizia difficili da sconfiggere...
Per giorni, che poi sono diventate settimane, ho provato a vincere questa vicissitudine di eventi, negandomi la puntata della serie televisiva la sera (come si fa a rinunciare alle appassionanti vicende di Dexter Stagione 3 e rimandarle ad un altro giorno? Eppure si deve fare!) e andando a letto presto, eppure NIENTE!
Ho provato a ridurre l'intensità dei lunghi, ma per giorni non ho ottenuto risultati sperati...

Finchè non sono entrato dentro il mio inconscio e ho ben analizzato la questione: "Fili, hai problemi personali marginali che non sai risolvere dentro? Lasciali stare, dedicati a questa Maratona, per te è importante, quelli li risolveremo più avanti o non avremo tempo per pensarci", mi ero detto...

Ed una mattina, esattamente giovedì 04 febbraio, ritrovo la brezza leggera delle 06:15, semplicemente fantastica... Cosa mi ero perso fin'ora!
Questo è stato il Day Break che mi ha rilanciato: tanto difficile rompere il meccanismo mentale che ti illude di avere le gambe pesanti quanto semplice è stato ritrovare fluidità e slancio al passo.

Il giorno dopo gli "Short Cross" Regionali, lusso che mi ero dovuto prendere, al lunedì 25 gennaio, scaricai tutta la grinta accumulata in quelle ore di viaggio su una sfida alle mie reali volontà: 2h 30' di lungo ma in progressione obbligatoria!
Lato positivo di quest'anno il non sentire affatto il peso del lunghissimo e non avere alcuno sbandamento mentale; ma i conti furono presto fatti.
Abbandonata la piacevole compagnia dei CUS Boys, all'1h40' inizio la cavalcata solitaria che presto si assesta sui 3'30"-40"/Km e che termina a pochi metri da Casa...
Trovo il mio Ford Fiesta parcheggiato, come punto di appoggio per chinarmi pochi secondi, come un caro "amico" che ti sorregge.
Tutto l'impegno possibile ben calibrato nell'ultimo lunghissimo corso.

Il Coach, abbastanza ottimista, decretò: "Questo è l'ultimo lunghissimo, da ora solo lavori di qualità".
Il suo richiamo all'ordine mi aprì nuovamente la testa alla disciplina, ulteriore stimolo nell'allenarmi B-E-N-E.

Lo stress allenante dell'ultimo lunghissimo non fu facilmente assimilato e la settimana non andò nel miglior modo possibile...

Un tentativo di doppio allenamento martedì 28 gennaio riuscì solo in parte.
Al mattino, 20 x 500m R.1 tra 1'29" e 1'32" tutto sommato filò liscio considerata la scarsa resa nelle prime ore della giornata.
Al pomeriggio, nonostante il tentativo di riposarmi nelle ore successive ai 500m, nessun responso positivo uscì da un medio di 15K che non fù mai né medio né 15K purtroppo...
Solo 9K di non so che cosa fossero purtroppo...

Sono situazioni che di certo non sollevano il morale, ma si va avanti lo stesso.

Gli allenamenti successivi andarono a fasi alterne, e alcuni giorni davvero intensi mi privarono degli spazi necessari per allenarmi a dovere.

Proprio per questo martedì 02 febbraio del Memorial Raciti andai contro l'indicazione del Coach e ripiegai su di un Fartlek possibilmente meno probabile come percentuale di fallimento: 4K-3K-3K-2K-1K-2K (R.1K) -----> TOT. 20K.
Nessun risultato incoraggiante, tempi meschinamente bassi sin dall'inizio (solo i recuperi riuscivo a tenerli discretamente) ma la voglia assoluta di portare a termine il lavoro diede un'identità al lavoro: stavo tornando alla mentalità del maratoneta.
Per la cronaca, giornata freddina e ventosa, non proprio il meglio per me, ma almeno la media di 3'27"/Km restituiva una sufficienza stentata.

E come detto, giovedì 04 febbraio, fortemente voluto...

Venerdì 05 febbraio non si poteva evitare più: il Medio da 22K, poi riadattato a 22,125K in Via dell'Olimpo rappresentava una opportunità per mettermi tutto alle spalle.
Due giri grandi e uno più piccolo sono sempre difficili da correre, sono tanti minuti in solitaria e nessuno a darti incitamento...
Clima gradevole, caldo per le maniche lunghe (che portavo) della Maglia da Battaglia Rosso Acceso Supernova ma confortevole nei tratti di vento freddo.
Si sudava, novità, ma il caldo adatto a me, a quanto pare!

Parto deciso, 3'08" primo K, nemmeno fosse una ripetuta.
Passo 9'35" ai 3K e 16'04" ai 5K...
Ero calmo, ma sorpreso di girare così dopo settimane di vuoto...
Al giro 2 (da 8,5K) ripeto buoni parziali: 3'13" (1K), 9'42" (3K) e 16'14" (5K), altro non voglio vedere, sembra che reggo.
Il sole cala e l'ambiente si rinfresca.
E' il momento del giro piccolo (4,625K) e spiattello un 6'25" ai 2K discreto considerando il rallentamento del finale di giro dovuto al vento contrario.
Stessa storia al ritorno ma stringo i denti, il mio passo non fa una piega e trova slancio appena il vento si calma, buon 15'30" sul giro.
Manca solo l'ultimo 500m, parto deciso e chiudo in 1'33".

Pennellata di 22,125K a 3'17".6/Km e passaggio virtuale alla Mezza Maratona in 69'30".
Mai andato così forte nel Giro di Viale dell'Olimpo - ZEN.

I-N-C-R-E-D-I-B-I-L-E!

Il Coach, appresa la notizia esclama come raramente fa e comprendo che è girata bene.
Sono convinto che con lui al fianco il 69' netto alla Mezza si faceva facile facile.

Tutto procede bene, osiamo un altro lavoraccio la domenica 07 febbraio.
Ove non mi riusciva di pensare minimamente ad impegni mentali, mi alzo deciso e vado allo Stadio, di domenica!!!
Il miglior modo di iniziare, saluto un gruppetto audace come me prima di iniziare e mi involo verso la Scala Vecchia di Monte Pellegrino.
Insomma... correre quelle pendenze così al mattino presto non mi aspettavo moltissimo, trovo vento freddo contrario una rampa si e una no, ma arrivo discretamente bene alle Antenne RAI.
Fine?
Naaaaaaaaaa!
Si torna allo Stadio e pronti For Me 7 x 1000m R. 400m in pista.
Tempaccio, ventaccio e faticaccia in pista...
Che fare? Ero proprio giù, ma le giuste parole del Doc al momento giusto mi fanno capire che era proprio questo l'intento allenante della prova: correre anche in condizioni muscolari pessime.
Ripiego su un 7 x 1070m R. 535m (anello esterno pista) ed ogni K sembra essere moltiplicato per 10 volte, ma grazie al Doc e al Master Vincenzo riesco a chiudere in bellezza (o bruttezza) a 3'16" l'ultimo K...
Davvero stremato ma avevo avuto poco tempo per assorbire il medio, chiudo soddisfatto la prima settimana in utile per Treviso.

Da ora in avanti non si Può tornare indietro!

Come detto gli obiettivi ormai sono chiari: lo scenario di Volpiano del 21 febbraio aprirà le porte all'agonismo del pettorale sulla canottiera sociale, e non mi importa se sarò schierato probabilmente nel Cross Corto; l'unica difficoltà sarà nel trovarmi dentro una specialità MAI affrontata.
E li si che le gambe tremeranno all'inizio!
Ma come è noto la sfida alla velocità deve essere sempre colta, quindi lo spirito sarà più che mai battagliero.
Insomma, se la sera prima della Maratona dormirò come se dovessi affrontare un "lunghetto", per gli Italiani di Cross starò tutta la notte a capire cosa dovrò fare pochi attimi dopo la partenza, conscio che un primo 400m in 64" probabilmente non basterà a non farmi soffocare dentro una mandria impazzita di atleti...(!)

Il 28 febbraio sarà la volta della Belluno - Feltre, la 30K di test piazzata a dovere prima della Maratona: per me è sollevante sapere di poter correre una gara su strada - Test per cercare almeno di piazzare il personale sulla 30K, mai andato oltre i soliti canoni dell' 1h 39'-40'
Lo scorso anno riuscii da solo a compiere l'impresa di non saltare per aria nel percorso di Via dell'Olimpo... gran bel ricordo perchè questa distanza è l'unica che temo da sempre.

Poi poco altro di lì alla Maratona di Treviso del 15 Marzo, poco più di 1 mese per stringere i denti adeguatamente e per vivere la corsa con meno pressione possibile: questa è la via per crescere nella distanza lunga.

(Ringrazio per le foto in solitaria di repertorio, Salvatore Torregrossa e Alessandro S.)

venerdì 5 febbraio 2010

Quando sembra che il sudore siano lacrime...

16 - 25 gennaio 2010

La fase regionale di Cross è già archiviata.
Il giorno dopo, lunedì 25, è stato fin troppo scontato provare a scaricare tutta la freschezza muscolare ed i cavalli scalpitanti su un lunghissimo di 2h30'.
L'obiettivo questa volta era molto serio: cercare di imprimere finalmente un ritmo uniformemente alto cercando di chiudere forte l'ultima parte dell'allenamento.
Il risultato è stato ampiamente raggiunto, con una prima metà in compagnia dei ragazzi del CUS Palermo (dominatori in Sicilia del Cross Lungo e piazzatisi bene nel Corto) e una progressione iniziata a -50' dal termine e chiusasi a forte ritmo badando solamente alle sensazioni e non più al cronometro.
Energie fisiche tirate al loro esaurimento e un fine serata stremato e infreddolito come non mai.
Che abbia ottimizzato al meglio il lunghissimo?
Il problema sarà ora recuperare...

Fissate le tappe di avvicinamento a Treviso, che a breve svelerò, dovrò riuscire a correre un lavoro serio con i riscontri giusti e vincere un nemico che per ora si chiama "Mal di gambe mattutino" che sta pesantemente ripercuotendo negativamente ogni lavoro.

La settimana pre-cross è stata un mix di cattivissime sensazioni miste a "mistiche" rinascite iniziate domenica 17 con il primo Maxi- Lungo di 2h30'.
Per la serie "Levaci mano, non è giornata!" nonostante una programmazione del lavoro comodamente piazzata nella tarda mattinata, la gambe davano sensazioni di vuoto già dopo 45' e oltre i 4'00" in certe fasi non riuscivo ad andare.
Puntualizziamo:
sabato 16 avevo ripreso un leggero potenziamento con 20 x 400m R. 200m in 47" circa tra 1'15"-1'16" e punta di 1'10" finale.
Non male, ma nessuna esclamazione.
Correre il 2h 30' con scarso recupero muscolare è stata per certo una bella sfida.

E così alla fine si è rivelato questo lunghissimo: un duro match tra il mio fisico, spossato, e la mia testa che la parola "mi ritiro" l'aveva cancellata dal suo database.
Vari momenti di sconforto, bruschi rallentamenti e decine di minuti di sconforto alternate a momenti di lucidità nei quali, con la sola inerzia, avanzavo attorno i 3'50"/Km tranquillamente.
Molti i momenti in cui ho pensato al ritiro, ma per questo ho insistito: ciò non doveva accadere e così fortunatamente è stato: ha vinto la mia volontà, chiudendo l'ultima mezz'ora in maniera sorprendente, capace di spingere di più.
Indimenticabile quel giorno, sofferto, ma che mi ha aperto le nubi al sereno.
Nessun dubbio sulla mia ferma volontà di correre i chilometri e il sacrificio per attuarli sotto le mie Supernova Glide.
Allacciarle e non riuscire a ripartire... in sintesi le difficoltà che ho vissuto.

Ma si lotta e alle sorprese non c'è mai fine.
Al lunedì 18 sembro essere un furia! Sorprendentemente attivo, corro 1h 30' con una brillantezza ritrovata e a meno di 24 ore dalle 2h30' mi scopro un altro.
Le motivazioni tornano ambizioni ma per motivi di lavoro non riesco a realizzare un doppio allenamento mattina - pomeriggio impegnativo.
Costretto a diluire le due fatiche in due giorni. al mercoledì 20 attacco la Scala Vecchia di Monte Pellegrino (ovviamente arrivo tassativo alle antenne RAI) ma sembro aver nuovamente perso lo smalto: termino la prova con 1'15" di ritardo dal PB e sono solamente amare sofferenze.
Nonostante il clima fresco, sudo copiosamente e nelle prime curve (le più ripide) sembra strano quel gocciolare per terra molto estivo...
Il sudore si incanala negli occhi proprio quando la strada dovrebbe ammorbidirsi ma quelle sembrano essere proprio lacrime... si! Di fatica!
I quadricipiti si induriscono, dovrei cambiare il passo ma non riesco, e chiudo senza demordere la prova leggermente frastornato.
Un 4 x (1.000 Piano + 1.000 Forte) ottimizza e sintetizza lo sforzo in salita.

Giovedì 21 una giornata piovosa mi porta nel tardo pomeriggio ad affrontare 50' circa di sforzo lungo l'anello esterno dello Stadio delle Palme ma non esce nulla di buono:
3.210m + 3.210m + 2.140m + 2.140m (R. 1.075m a 3'40" - 3'50").
La corsa sembrava fluida e reattiva ma a parte il ritmo dei recuperi c'è poco da sorridere se consideriamo che andavo a circa 3'20"/Km...
Poco tempo per recuperare dalle salite, fondo bagnato ma una serata di fatica.
Almeno quella...

Il resto è stato scarico pre - gara per il cross corto.
E pur lì mi sono sbloccato...
Troverò la via giusta, Treviso merita, seppur non sia assolutamente tra i protagonisti principali, il miglior me stesso, ed anche io voglio questo!
Il cast sarà dei migliori di sempre e troverò vecchie conoscenze, amici e avversari allo stesso tempo, agguerriti come e più di me.

Perchè le difficoltà sono fatte per essere superate.

(Ringrazio Salvatore Torregrossa per la Foto di Archivio)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)
PRONTI A PARTIRE...