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Adidas AdiViz - Più Giallo di Così! |
E' stata la settimana più intensa, più difficile e meglio gestita di tutte.
Superata questa, ormai si tratterà di tenere alti i ritmi un altro poco, diminuendo (finalmente) i carichi.
E' pur sempre un rischio forzare tanto, anche se nel caso di preparare una Maratona si tratta di correre, correre e correre.
Paragonando ai carichi intensi in Pista, si può immaginare la scena del giovane che dice al proprio allenatore: "mi fanno male troppo i tendini, che faccio?" e lui corre lo stesso l'ennesimo lavoro di ripetute veloci...
Tornando allo specifico, non è stato facile gestire tanti allenamenti, spesso doppiati al mattino presto e tanto intensi quanto di difficile recupero: mai come adesso qualche ora di riposo in più è stata fondamentale per ritrovare la giusta lucidità.
Siamo passati attraverso fasi di eccessivo carico: se non mi fossi fermato nel lunghissimo narrato poco tempo fa, l'infiammazione in zona adduttore avrebbe fatto una strage e non nascondo che spesso tanti allenamenti così pesanti hanno celato brutte insidie, superate discretamente.
Ma chi non osa non può vincere le proprie battaglie.
Per me, ancora una volta, la battaglia è quella della 42K, non è più un caso...
Il dopo - Maratona di Palermo di domenica 20 è partito molto soft: dopo aver chiuso il pomeriggio di quella domenica con carburante zero nelle gambe tant'è che non sono stato capace di concludere il lavoro di ripetute programmato, i giorni 21 e 22 sono serviti a riprendere fiato ed energie.
E così, nel secondo lungo del martedì, ho visto le gambe progredire da sole ritrovando una vitalità inaspettata nel buio della strada di ritorno: era evidente che il duro lavoro fosse stato assorbito positivamente con una corsa leggera e nello stesso tempo reattiva ai piedi.
E' stato un sentirmi bene con me stesso che mi ha permesso di realizzare un altro lavoro dalle grandi difficoltà: il Coach per mercoledì 23 ha inserito un fartlek all'antica con cambi di ritmo in salita tra i più duri mai corsi.
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Sotto i riflettori gareggiare ha un altro effetto... |
Successivamente e senza soste, 15' di lungo a ritmo forte (sarà stato sui 3'45"/Km) nei sentieri limitrofi.
Ed ecco il punto centrale: nuovo fartlek combinando le 3 salite in zona "Dallas" (recuperando in corsa nelle più brevi discese) da ripetere 5 volte: in pratica circa 5 x 3' di alto sforzo comprensivo di ben 15 salite in rapida successione.
Ammetto che a quel punto non correvo più fluido il lungo da 15' che a denti stretti ho gestito sempre sui 3'45"/Km.
Inizia a far buio, l'ora di corsa è superata ed altri 10 x 100m di salita mi aspettavano: spingere era ormai di vitale importanza, con quali forze non saprei...
Per ultimo, provando a spingere anche verso il ritorno dal Parco alla Pista, avrei dovuto chiudere con 6 x 500m (R.300m) ma dopo 1h48' e tre disastrose esibizioni da 500m in pista ho alzato bandiera bianca...
Esaurito ma consapevole che tanto lavoro così duro non l'avrei portato a termine se non in discreta condizione...
Il perchè dell'aver comunque chiuso l'allenamento con un accenno di sorriso :-)
Non è bastato molto per recuperare dallo sforzo e sempre due giorni di lungo tutto sommato tranquillo, in attesa di affrontare la sfida più accattivante: il doppio impegno del sabato 26 in vista della 24 Ore del Sole.
Inserito in staffetta da amici avrei dovuto sfruttare lo stato mentale - agonistico che mi avrebbe imposto il medio da correre in Pista.
A quel punto era normale che il primo lavoro sarebbe stato svolto rigorosamente al mattino!
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Fasi finali della prova dell'Ora in Pista |
Non avevo fatto i conti con il caldo che nell'arco di 1 ora ha invaso la Villetta adiacente lo Stadio dove ho corso 6 x 2.045m (R.2').
E' stato quello l'avversario più difficile, con una temperatura che in un cielo terso stava incrementando ancora di più.
Ma non mi sono abbattuto e soprattutto non ho esagerato troppo accontentandomi di chiudere le ripetute anche con qualche secondo in più.
Nel finale del lavoro un eccessivo carico ai polpacci mi aveva fatto cambiare assetto di corsa prediligendo un passo più radente contro quello alto da Pistard.
La sequenza: 6'43" - 6'37" - 6'41" - 6'44" - 6'45" - 6'51".
Mi sentivo ancora bene, ma le gambe le sentivo "fluttuanti".
Questa volta il clima era cambiato, ma non era migliore di quello del mattino: temperatura non troppo bassa, percezione del freddo esagerata, umidità alle stelle.
Al mio cambio, parto senza spingere: primo 1.000m è 3'18" circa.
Continuo di quel passo, i giri si susseguono al ritmo della musica offerta dalla manifestazione e dai gentili incitamenti dei runners delle 24 Ore che correvano nelle corsie esterne alla Pista.
Tra 1'19" alto e 1'20" basso tiro bene fino ai 40' quando inizia a sopraggiungere la fatica di una giornata intera.
Gli incitamenti non mancano, negli ultimi 10' tiro il possibile, ma è sempre per tener salvo il giro a 1'20".
Non volevo o non potevo cambiare ritmo, fatto sta che in extremis riesco a chiudere la Leadership dei frazionisti a 45 Giri (18K) e la media dei 3'20".
Contentissimo ma a fine serata gambe pesanti come il calcestruzzo (e chissà perchè mi viene in mente questo paragone...).
E' stato difficile operare la scelta, ma solo sentendomi discretamente bene, l'indomani domenica 27 ho provato a correre le Due Ore di Lungo.
Troppo rischioso si, ma era fondamentale per il Coach che le corressi, anche stando sulle gambe, senza cercare ritmi.
Così, immerso nella piena quiete domenicale, ho corso tranquillamente poco sotto i 4'00"/Km la prima ora, ma la successiva non è stata di facile gestione, complice una sensazione di svuotamento generale causata dall'eccessivo impegno del sabato.
Nessun guaio muscolare insorto, tant'è che ero molto più elastico di tante altre volte a terminare il Lungo, ma ad 1h55' ho dovuto mettere la freccia e accostare...
Dura settimana questa, i prossimi due giorni saranno di relax e recupero psicofisico in attesa degli ormai ultimi lavori di rifinitura prima dello scarico.
(Ringrazio M. Crispi per le foto)