41° New York City Marathon - 20° Posto Assoluto - 1° Europeo

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Un Sogno Ad Occhi Aperti...

mercoledì 27 maggio 2015

Corri per la Talassemia, una 10K a scopo benefico

Pronti - VIA!
Palermo, 24 maggio.

Rinviata per maltempo la settimana prima, tanto aveva piovuto nella mia Città dal meteo scostante in questo periodo, mi ha visto "fortunatamente" ai nastri di partenza quest'ultima domenica appena passata.

Assunta come gara di passaggio prima dell'impresa che mi attende a breve, la Cortina - Dobbiaco Run di 30K, mi trova in un periodo di salute altalenante.
In atletica, altalenante vuol dire scarsi risultati, specie se si gioca con i valori che possibilmente scendono giù in un colpo e faticano per risalire.
Una nuova ricaduta di salute è scesa inaspettata come un macigno sulla testa: troppo caldo, troppo freddo ed un raffreddore più brutto che mai, tanto da sentirmi fiacco e privo di forze.
La settimana appena passata è stata quindi suggellata da un lento e progressivo recupero della salute e della conseguente voglia di tornare ad allenarmi.

Tra il dire ed il fare, quindi, almeno altre due settimane di patimenti ed allenamenti poco meno che sufficienti per affrontare sforzi impegnativi.

Ma io, come sempre, ce la metto tutta e non mi danno l'animo, conscio che ormai siamo quasi vicino ad un anno intero di continuità con la corsa, un traguardo fantastico che prima o poi mi ripagherà.

La settimana, quindi, si è dedicata ad un tentativo di allenamenti sempre più lunghi e duraturi, scegliendo al giovedì 21 un Fartlek con 3 ripide salite (di diversa distanza ed intensità di sforzo) alternate da rapidi recuperi in discesa, ripetuto per circa 45', con 20' di lungo in progressione.
Il giorno successivo, venerdì 22, ho corso per 1h45' in condizioni climatiche ancora accettabili ed ho patito un pò gli sforzi, ma il gioco del fondista sta proprio in questo :-)

Un pò di recupero al sabato nel quale ero un pò privo di forze, e via per l'avventura di domenica 24, la corsa per raccogliere fondi per la Talassemia, nella quale figuravano tanti volti noti del podismo palermitano sul fronte degli organizzatori di eventi.

Fase di gara, tutta in solitaria
La mattina stavolta si era presentata lievemente nuvolosa ed a tratti fresca, un motivo in più per correre, ma l'affluenza sulle strade del Centro Città non è stata entusiasmante, complice altre manifestazioni in programma quella giornata.

Io, come tanti altri podisti, tra assidui ed improvvisati, abbiamo affrontato il semplicissimo percorso che si può riassumere in un lungo rettilineo, a partire da Piazza Croci fino ai Quattro Canti, in pieno Centro Storico.
Partenza a fianco con Piazza Politeama, cosa volere di più?

A tratti leggermente improvvisata, la Corsa ha trovato naturali insidie in quelli che dovevano essere i punti di forza del percorso: la chiusura del Centro Storico la domenica alle auto.
In quei casi, in molti se ne approfittano e quindi, se da un lato si restringe la carreggiata per dare spazio ad attività ricreative per i più piccoli (ottima iniziativa), dall'altro rischiavi di trovare nella sede stradale passanti e turisti più indignati che incuriositi da tale novità mattutina, o da pseudo sportivi in bicicletta credo inconsci di quanto stesse accadendo attorno a loro, passando per quelle strade a gruppi, o tanti extracomunitari intenti a trasportare i loro negozi ambulanti su quattro ruotine.

Così è Palermo oggi, ma può esserci di peggio.
Assodato che partire in testa e rimanerci fino alla fine ha molti vantaggi, quali essere scortati dalla moto-vedetta con tanto di rumoreggianti avvisi, mi chiedevo come potessero difendersi gli inermi restanti podisti che gareggiavano insieme a me...
Essendo in pochi si è creata poca confusione lungo il bel rettilineo con costanti ma decisi sali-scendi, ma quella domenica lo strombazzare delle automobili ferme agli incroci è stato assordante.

Sarà ma... è sempre bello vincere nella mia Città!
Se da un lato la Città ancora sonnecchiava ed i sopra citati passanti in realtà erano pochi e distratti, gli automobilisti alla guida erano già tanti ed inferociti!
Con chi, con cosa, non lo capirò mai dato che un enorme quartiere viene chiuso ad ogni occasione il Pallone lo richieda senza il minimo fiatare della cittadinanza.

Risultato: vedere correre la gente evidentemente non piace, ma alla fine chi lo fa suscita effetto inverso, con gioia e sorrisi da far pari ad un bimbetto...
E tanti di bimbi (peraltro premiati) ve ne erano domenica scorsa a questa simpatica manifestazione!

C'è poco tempo di riflettere su ciò e con una prova discreta ma ancora insufficiente per il mio metro di giudizio, copro i 10,28 Km (al mio GPS dell'Adidas Smart Run) in 35'02" con una gara dal ritmo costante ed una media di 3'25"/Km.

Considerato tutto quello che ho passato, posso solo sperare di non avere più ricadute e di gioire a questa splendida giornata di sport, nonostante il ripetersi di queste penose scene che portano soltanto disonore a Palermo...

(Ringrazio per le foto, catturate da Social, Rita T)

sabato 9 maggio 2015

Chia Laguna Half Marathon - Sole, Natura e... Fenicotteri!

Gran Bella Partenza! (Foto A. Coccu)
Chia (CA)
Non so come definirlo ancora questo angolo a Sud della Sardegna, nascosto ai più ma reso sempre più noto dalle cronache podistiche.
Volevo andarci, da tempo, perchè un evento si pubblicizza bene quando ti lascia qualcosa di più che un semplice risultato cronometrico, in tanti mi narravano di quanto fosse bello e di ampio respiro questo posto, come d'altronde tutta la Sardegna.
E Chia è un esempio di come si possa lanciare il turismo e la stagione "calda" con tantissimi podisti scalpitanti al via della strada statale situata a fianco dell'omonimo resort che da alla luce questa interessante (dal punto di vista agonistico e paesaggistico) Mezza Maratona Internazionale.

Immersa quasi completamente nel verde, si nota che l'ecosistema naturale è stato lasciato il più possibile allo stato naturale delle cose, concentrando gli insediamenti turistici in pochi punti e lasciando il resto delle cose per come stanno, esattamente come posso immaginarle, magari dieci anni or sono...
Un posto rivalutato e ampiamente pubblicizzato per quello che può offrire, tantissima natura attorno, un resort di elevata classe e tutta la spiaggia che si desidera a meno di un chilometro dagli alloggi.

E' uno sforzo che vale la pena di fare, raggiungere le varie spiaggette ed esplorarle una ad una, come più o meno sono riuscito a fare in questi giorni di permanenza a Chia, tutte collegate naturalmente da percorsi incontaminati.
Il pezzo forte, ovviamente, sono le Lagune che offrono tutti i giorni lo spettacolo di quei "puntini bianchi" con il collo perennemente sott'acqua, i fenicotteri rosa così timidi che scappano se ti avvicini e che desiderano restare lì, in disparte, nel loro stagno ricavato in parte dalla spiaggia che si collega al mare e che, magicamente, unisce le dune fra di loro.
Fenicotteri, cavalieri a cavallo in corsa libera e kite surfer, contemporaneamente visti in un mattino in riva al mare, fantastico!

La gara di per se non mi ha visto così rilassato e sereno nel racconto, giunto al sabato non ho potuto far altro che fare una leggera sgambata e ammirare i primi assaggi del paesaggio.
Iniziava a far caldo, ma non come il giorno dopo...

Il sabato pomeriggio proseguiva con la presentazione in grande stile degli atleti più rappresentativi alla partenza, con presenza di spicco quali i maratoneti Pertile e Meucci al maschile e Incerti, Straneo, Toniolo e Gelsomino tra le donne.
Tanti amici del passato e del presente e nuove conoscenze, specie tra i giovani di gran belle speranze: Chia è stata una piacevole sorpresa per quanta bella gente ho potuto incontrare in questi pochi giorni!

La corsa si divideva tra i 5K (non competitiva), 10K e Mezza Maratona Internazionale, con i vari Campioni del presente e del passato dislocati nelle varie distanze.

Al mattino seguente, complice i ritardatari dell'ultimo minuto aggrovigliati ancora sulle automobili sulla statale per arrivare in tempo alla partenza, la gara subisce un sensibile ritardo, slittando ufficialmente alle 09:50 circa.
Il caldo era davvero intenso ed anche uno abituato come me, al primo vero impatto, ne ha pagato conseguenze anche gravi.

Attimi di sconforto quando perdo la 2° piazza... da lì inizia il peggio
Nonostante avessi bevuto a sufficienza, infatti, inizio ad avvertire la sete già da subito e i primi chilometri scorrono comunque in piena serenità.
La prima parte di gara, infatti, risulta scorrevole e senza grosse insidie: basta seguire il gruppetto di testa (della gara di 10K) che non avanza così lesto come avrei pensato.

Eravamo in pochi avanti alla corsa e mi stabilizzavo in una solida seconda piazza dietro solo al Campione Ruggero Pertile: 16'36" ai 5K mi soddisfacevanoin pieno!

Dopo poco tempo, ahimè, il quartetto dei 10chilometristi devìa il percorso per chiudere anticipatamente la propria galoppata e mi ritrovo da solo a combattere con i primi effetti del caldo, della sete e... della stanchezza non ancora smaltita dalla recente Marathon-delusione di Milano.

Il passo già non sprizzava potenza, figuriamoci di agilità, sempre più a calare quanto la temperatura interna si alzava.
A nulla poteva servire un bicchiere d'acqua gentilmente offerto ai rifornimenti ogni 5K.

Purtroppo in tanti lamenteranno alcune pecche organizzative tra cui l'acqua unicamente frizzante (a molti dava fastidio, per me era indifferente) e, visto il caldo eccezionale, i rifornimenti che avrebbero dovuto essere presenti anche in zona spugnaggio, ogni 2,5 Km.
Penso serenamente che un'organizzazione così seria e completa farà tesoro dei suggerimenti e si attrezzerà per annullare ogni errore che può accadere anche ai migliori ideatori di eventi sportivi.

In effetti Chia non era preparata ad un caldo simile, le edizioni passate avevano regalato un clima fresco e cielo coperto, teniamo in considerazione anche la presenza del mare nelle prossimità del percorso che regalava una leggera fresca brezza che avrebbe aiutato nella seconda parte di gara, davvero da temere...

Superati i 10K e lasciato alle spalle nuovamente il Resort, la mia corsa solitaria finiva lì, raggiunto dal giovane Puppi che non fa altro che avanzare del proprio passo.
Alla prima difficoltà della giornata, ero cotto e la salita vera iniziava a momenti...
Non si trattava di una gran montagna da scalare ma la Strada Statale si ergeva con decisione per oltre un chilometro, quello buono per "ammazzarmi"...
Il passo ormai era stanco, la voglia di bere mi saliva fin sull'epidermide e gli occhiali da sole schermavano quella palla di calore che ormai festeggiava il suo fulgore irrorando la testa di ognuno di noi podisti senza aver più alcun albero che potesse fermarla: eravamo in piena Statale con un gran caldo!

Resta comunque un'edizione dagli elevati contenuti tecnici!
Nella discesa successiva materializzato il chilometro 15 che non arrivava, mentre invece finalmente sulla mia sinistra vedevo una splendida spiaggia da cartolina sfoggiare tutta la cromia di blu immaginabile; una imbarcazione piazzata al centro esatto la rendeva buona per una cartolina pubblicitaria del posto (Spiaggia di Tuerredda).

Peccato che era irraggiungibile e peccato che calcassi asfalto rovente e peccato che la pluricampionessa esplosa negli ultimi anni, Valeria Straneo, mi sorpassasse con cotanta spontaneità da infrangere il mio tetto psicologico, ormai alla deriva.

Ormai facevo affidamento alla mia incrollabile volontà e sono contento ancora oggi di averla.
Verrò sorpassato ancora due volte da altrettanti runners del posto, molto bravi e tenaci tra l'altro, prima di affrontare dopo il giro di boa verso il ritorno, quell'ultima e ancor più lunga salita (quasi due chilometri) fatta poco prima in discesa: una sofferenza immane, una voglia di cedere incredibilmente forte ed una tenacia oltre miei limiti per raggiungere il picco di quella sofferenza.
Soltanto che la corsa non terminava lì e c'erano altri 3K finali da correre.

Preso da mille pensieri e mille difficoltà, provo a reagire ma il vento era contrario e le speranze di un cambio restarono vane.
Stringerò i denti l'ultimo chilometro e arriverò al traguardo, spremuto delle ultime riserve idriche, al 6° posto assoluto...

Tanto dispiacere e poche soddisfazioni.

Il crono non dice nulla, i tempi totali sono alti per tutti, ancor di più per me che ho qualcosa che non va.
Basta soltanto voltare pagina e trovare la serenità giusta per mettersi in pista e divertirsi un pò.

Di Chia manterrò un ricordo bellissimo: così immersa nel verde ricorda tratti naturali come Piana degli Albanesi o altri sobborghi immersi nel verde ma le lagune sono un incanto: sembra che il mare sia più distante ed invece è a portata di mano: due passi e già sei lì a goderti spiagge e spazi di sabbia dorata e acqua cristallina.

La gara mi ha insegnato molto, come tante volte accade un periodo difficile può fare a pugni con i risultati in gara ma l'essenza di questo sport è mettersi sempre in discussione: la prossima volta andrà meglio e magari sarà su un altro percorso e su altra distanza: il caldo è ufficialmente entrato e quest'estate ci sarà da sudarsi ogni posizione!

(Ringrazio tutta l'organizzazione della Chia Laguna Half Marathon per la professionalità mostrata in ogni aspetto, un special thanks in particolare a M.M. per l'aiuto rivolto ad un modesto atleta come me e per le foto a Bianca F. ed Antonio Coccu, estratte dal Social Network)

sabato 2 maggio 2015

Tre Giorni Dopo...

Premiazione - Trofeo Cerasola - Con a fianco i Presidenti
dell'ASD Vergine Maria e del Good Race Team (da sx)
Palermo, aprile 2015

Alle spalle, tutto alle spalle, e pure in fretta.
Milano Marathon non è stato uno choc, l'alta probabilità che la storia raccontata accadesse sul serio si era avverata; cercare un modo rapido per andare lo stesso avanti era già annunciato.

Trascorsi solo tre giorni da quella infausta domenica, infatti, a Palermo l'attenzione era puntata su un evento organizzato dalla Fidal Provinciale che riguardava una riunione in Pista infrasettimanale di più gare; il clou era rappresentato dal "Memorial Cerasola", richiesto dalla sua storica Associazione Sportiva a pochi mesi dalla sua scomparsa, un 5.000m open.

Mi aspettavo una nutrita partecipazione soprattutto del Mondo Amatori/Master, ma ancora rompere quel muro che divide gli assidui della Strada con gli amanti della Pista risulta ancora arduo.
La manifestazione alla fine ha raccontato di molta atletica giovanile dai numeri stagnanti (è problematico il prosieguo nell'atletica durante il passaggio all'adolescenza per ogni bambino che si diverte a confrontarsi negli sprint di poche decine di metri) ed un confronto nel Miglio delle giovani promesse che corrono con impegno in Città.

Via della Seconda Batteria!
Dopo un lungo riscaldamento (causa tabella oraria sfalsata), si è dovuto attendere una prima batteria con Donne ed Over 60 abbastanza folta e successivamente quella dei più giovani e lesti.
Io, senza sapere cosa avrei potuto fare, mi son messo in pista, mi sono allacciato le agili Adizero Takumi Ren e son partito.

Si trattava di onorare la memoria di un Grande Uomo che avevo tra l'altro seguito tecnicamente per molti anni, quindi seppur devastato sia fisicamente che psicologicamente, allo sparo del via mi metto avanti soltanto per un unico scopo: dare tutto quello che avevo.

I primi giri sono stati carichi di euforia: senza poter contare su avversari, in uno Stadio dove ormai il sole timidamente iniziava a nascondersi, giro sul ritmo dei 3'10"/Km che, considerati i recenti ricordi del lungo andare a 4'30"/Km, mi sembrava di volare e... di infrangere quei recenti, tristi ricordi.

Avrei voluto tenere quel ritmo e chiudere possibilmente sotto i 16'00", sarebbe stato ancor più bello, ma avrei davvero chiesto troppo ad un fisico ancora parecchio provato dal recente sforzo, e così la bella emozione dura comunque poco ed in 16'08".

La cosa più importante era ricevere il premio e donarlo alla mia Società, il Good Race Team di Palermo, ringraziare la famiglia di Roberto accorsa per l'occasione, e tornare a casa.

Fase di Gara in solitaria
Le settimane successive sono state un'alternanza di gioie e di dolori: assorbiti lentamente gli effetti negativi del raffreddore, adesso mi ritrovo una condizione tentennante causa il forte stress lavorativo ed il post - maratona che evidentemente mi ha comportato un calo del rendimento in generale.

Il risultato è che occasionalmente ho trovato giornate dove spiccavo in brillantezza e (molte) altre nelle quali correre era davvero un vocabolo sinonimo di difficoltà e sofferenza, anche a bassi ritmi.
Come in tutte le cose c'è da mettersi con calma, riflettere ed andare avanti, cambiando percorsi e dando un taglio ai chilometri percorsi.

Forse il fisico sente necessità di una pausa dallo stress, forse è il momento di cambiare ritmo e dedicarmi alle distanze brevi per qualche mese...
La gioa di non avere più a che fare con un infortunio permane, un anno fa ancora combattevo con un dolore al bicipite femorale che non voleva andare più via, ci vuole tempo per tornare al Top e contestualmente dimenticare definitamente Milano.

Intanto ringrazio vivamente gli organizzatori di Chia (CA) che mi permetteranno di mettermi in gioco nella distanza della Mezza Maratona, nella quale metterò in campo tutto l'impegno che potrò.
In fondo può essere occasione di riscatto ed un ponte di passaggio con l'ingresso alle gare più brevi.
Grazie Chia Laguna International Marathon, sto per arrivare!

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)
PRONTI A PARTIRE...