Feltre - 28 febbraio 2010.Sono ormai diverse settimane che tutto fila liscio, dal punto di vista dei lavori.
Non ne è andato più storto nessuno, tutti massimizzati alle mie reali possibilità.
Il test più importante, la
30 K classica su strada a ritmo maratona è andata oltre le più rosee previsioni regalandomi sul difficile percorso della
Belluno - Feltre un
PB sulla distanza mai pronosticabile.
In settimana il Coach aveva deciso di affidarmi soltanto una singola giornata di lavoro.
Nel mezzo tanti lunghi, a cominciare subito dal
lunedì 22 per smaltire le emozioni dei
Cross di Volpiano.
Una bella passeggiata di 1h 45' con le gambe ancora in modalità "Cross Corto" da domare a dovere ;-)
Il giorno dopo, stranamente a dispetto del fatto che per ora in Sicilia i pomeriggi sono quantomai tiepidi e si corre benissimo in magliettina a maniche corte, mi attacca un fastidioso
dolore intercostale che non mi abbandonerà più per tutta la settimana, Gara compresa.
Ho dovuto, quindi, gestire una difficoltà in più e coprirmi obbligatoriamente la sera anche se non ce ne stava bisogno...
Il lavoro previsto per il mercoledì, venne rinviato a giovedì, e per certi versi maledico la sorte...
...lasciamo perdere...
Giovedì 25 era in programma il Doppio Lavoro.
Al mattino uscì fuori
1h 20' di lungo costituito da 12 x 100m ripetute in salita da eseguire per ben 3 volte, con intermezzi di 10' di lungo.Lavoro spacca-caviglie, provare per credere!
Al pomeriggio, con le forze rimanenti, via verso Via dell'Olimpo che mi aspettavano
5 x 2000m (R.1000m), lavoro di qualità in soli 14 K.
Tempi non eccellenti, si fluttuava attorno i 6'35" - 6'40" di ripetute e 3'35" - 3'45" nei recuperi, ma positivo come sempre ormai l'ultimo 2 K corso nei 500m finali attorno i 3'00"/Km.
Venerdì 26, tempo di viaggiare, mi reco in Veneto.
Qui ritroverò Francesco Duca, deciso di provare anche lui l'esperienza dolomitica.
I due giorni di scarico da manuale gioveranno al rendimento finale dell'esperienza.
Domenica 28 - Il giorno della Gara.Si giunge a Belluno: inevitabile non aspettarsi temperature notevolmente basse...
Siamo nei pressi delle Dolomiti, nell'Alto Veneto, ci sarà da gestire il freddo in gara.
Memore del ritiro a Casalserugo, decido di vestirmi più pesante e trovo la giusta soluzione dopo il riscaldamento.
Finalmente, dopo mesi ad inseguirci nelle gare senza mai riuscirci, conosco "Live" il nostro
Andrea Rigo, il 100ista più "Fulmineo" che conosco.
Simpaticissimo, poco prima del via è suo l'ultimo incitamento nella massa di atleti partenti :-)
I favoriti alla vigilia, come d'obbligo,
Migidio Bourifa e Said Boudalia.
La Belluno - Feltre, nata come corsa su strada di 31,1 K resta in teoria tale.
Per renderla omologabile Fidal e per venire incontro alle esigenze di una partenza in Piazza anzichè su una anonima strada nei pressi del Ponte della Vittoria, si è spostata la partenza ufficiale poco più avanti ma con il via effettivamente attuato nella più suggestiva
Piazza dei Martiri.Al secondo "Start" si inizia a far sul serio.
Il duo Bou. & Bou. parte morbidamente sul piede dei 3'10"/Km.
Non mi faccio scrupoli e provo a tenere il loro passo.
Dietro, un gruppetto di validissimi atleti cui era dentro anche Francesco, restano a debita distanza.
Il mio forcing dietro i due favoriti resiste per circa 8 K quando decido pacificamente, tra un dossetto e un altro, di desistere su un ritmo che stava iniziando ad essere davvero proibitivo per me, vista la distanza.
In quel momento si correva a 3'08"/Km, ma forte dell'effetto "risucchio" di Bourifa e Boudalia li tengo serenamente a distanza per un altro lungo tratto.
Fino al K 13 riesco a tenere un discreto ritmo di 3'12"-13", ma i continui seppur leggeri cambi di pendenza rendono difficile mantenere costante il ritmo.
La corsa non prende la piega della monotonia, anzi!
Seppur a distanza,
ad ogni incrocio gruppetti di gente festante "riscaldano" l'ambiente un tantinello gelido.
Tra un fiumiciattolo ed un ruscello attraversati, infatti, i tratti gelidi stavano iniziando a mettermi in seria difficoltà.
Il dolore al costato, purtroppo, si fa sentire prepotente.
Con la giusta esperienza acquisita negli anni, mai mi faccio prendere dal panico e tengo la calma anche in momenti difficili come quelli vissuti.
Mi basta rallentare un poco per riuscire a recuperare un respiro normale e la cassa toracica torna a contrarsi con naturalezza.
Il mio ritmo non subisce una piega.
Presi gli split rigorosamente ogni 5 K, noto che l'incedere resta sempre quello dei 3'15/Km e ci si avvicina sempre più alla fatidica Mezza Maratona, punto cardine di una Maratona!
Correvo sul velluto, le forze mentali abbandonate in mezzo a queste strade poco trafficate, pulite e cordiali, incontrano il
Piave che continua a mormorare.
Sullo sfondo le
Dolomiti imbiancate... Another World!
Il gruppo al comando ormai si era allontanato decisamente; per me il forte riferimento continuava ad essere la carovana di automobili incolonnata alla testa della corsa con l'ultimo mezzo ancora non molto distante a me, finchè non odo dei passi...
Mi volto obbligatoriamente, mai fatto fino a quel momento, e noto il sopraggiungere dell'
Asso del Violettaclub e di un
giovane della Jager Vittorio V. deciso nel suo passo ampio per quanto era alto: si trattava di
Giancarlo Simion, un ragazzo classe '87.
Preso da un attimo di scoramento, mi domando come cavolo avessero fatto a raggiungermi quando viaggiavo sul piede dei 3'15"/Km...
"Questi tirano a 3'10", delle furie!" avevo pensato tra me e me...
Simion senza indugio mi affianca e passa a tirare.
Io, superato l'interrogativo, mi trovo a dover gestire una corsa diversa, inizialmente infastidito dall'aver interrotto l'armonia di corsa silenziosa cui vivevo...
E' stato solo qualche attimo, considerando che avevo adesso una compagnia che avrebbe solamente fatto comodo all'economia globale della corsa.
Pochi K più avanti si passa alla
Mezza Maratona, per un lungo rettilineo:
1h 08' 52" per me e Simion; lì mi accorgo che Francesco non stava più da tempo con noi, forse bloccatosi proprio al momento del ricongiungimento...
Sarebbe stato difficile fare gioco di squadra, Simion sembrava un autocarro avanzante...
Poco più avanti, ci si avvicina verso il punto più insidioso di gara.
Simion mi avverte che sarebbe iniziata una lunga salita e mi invita a non esagerare...
Non conoscendo il percorso, mi aspettavo un tratto finale, dal 23° K all'arrivo di salita, Allegria!
Così non sarà, ma quei circa 4 K di pendenza consecutiva si riveleranno decisivi per le sorti della gara come avevo pensato in quel momento.
Il giovane tatticamente è maturo, prende fiato, si affianca a me e mi lascia tirare, ma nel contempo è di animo nobile, quando mi concede la bottiglietta d'acqua del 25° K che non ero riuscito a prendere.
Momenti decisivi: proprio in quel tratto, quando ancora si scollinava a 3'32"/Km, insorgono improvvisamente i
crampi al piede destro.
L'andatura poco sostenuta mi consente di mascherare l'atroce difficoltà nel gestire le falangi che all'altezza dei metatarsi stavano provando a contorcersi.
Probabilmente lo sforzo prolungato, il freddo e la continua salita avranno contribuito a provocare questo problema, non indifferente ai fini dell'economia di una gara che tra 2 settimane sarà più lunga ed insidiosa.
Costretto a cambiare appoggio, trovo dentro di me la rilassatezza, quasi forzata, e la corsa ne beneficia.
E' il
K 28 e il crampo al piede passa, metto una toppa ad una grande difficoltà.
La rilassatezza e l'asperità ormai alle spalle mi rimette nuovamente a ritmi ancora discreti, sento ancora il
fuoco dentro me stesso.
Simion non fa una piega, ma sento un imperativo dentro:
PROVACI!Noto che ormai quel 28° era stato già superato da diversi minuti e conto a breve di trovarci vicino alla "Campanella" dell'ultimo K.
BANG!Parto a fionda senza curarmi di piedi, crampi o eventuali pendenze a sorpresa.
Pochi attimi e trovo in lontananza il K 29.
Simion è preso di sorpresa, quei 9m dietro di me sono stati colti al volo, lanciandomi verso il tentativo di volata lunga.
I primi 400m circa, però, non molla un metro e resta dietro di me, minaccioso.
Mi volto 2 volte a controllare la situazione, conscio che se mi avesse battuto sarei rimasto lo stesso contento di averci provato.
La gente di Feltre capisce l'importanza del momento e mi incita con decisione, compresi i partecipanti della Nordic Walking.
Il cuore è alle stelle, le gambe girano a tutta.
Affronto un altro leggero tratto di salita, a sinistra un altro panorama mozzafiato, ansimando rilancio l'azione, mi volto, Simion si stacca!!!
Ormai sento il traguardo vicino, un K corso via davvero rapidamente, quasi sicuramente sotto i 3'00"/Km.
La sofferenza, tantissima, è rimpiazzata da un
arrivo in discesa nel quale le gambe non smettono di aggredire l'asfalto.
Indicando il "tre" con entrambe le mani, trovo l'arrivo.
E' una festa, è il
PODIO!Una rara sensazione provata, l'intervista nell'immediato dopo-gara, le foto dei primi 3, i complimenti reciproci, io, in mezzo a questi Campioni!
Una doccia calda mi rianima.
Il troppo freddo ha messo a dura prova parecchi punti deboli, per di più il fastidio al costato è stato compagno di gara.
La premiazione dei primi 10 assoluti, con Francesco giunto al 6° posto, pone l'epilogo ad un altro week-end esaltante.
I numeri parlano chiaro:
1h 39' 15", nuovo PB sulla distanza dei 30 K su strada e media generale di
3'18".5/Km.
I Parziali:
16'16".6 + 16'10".5 + 16'27".5 + 16'33".5 + 17'03".6 + 16'44".3Riesco nuovamente a sorprendere me stesso.
E' vero che la novità di questa preparazione è stata la capacità di trasformare in sciabolate i finali di allenamento più intensi, ma non era per nulla scontato che ci riuscissi anche in una 30 K!
E' bastato, invece, un tratto di rilassamento e di flessione del ritmo per trovare quella tranquillità e convinzione che si poteva tentare anche lì la sparata, rivelatasi vincente.
La Classifica, non mi vede molto lontano dai primissimi:
1 - Migidio Bourifa - Atl. Val Brembana - 1h 36' 00"2 - Said Boudalia - Atl. Biotekna Marcon - 1h 37' 57"3 - Filippo Lo Piccolo - Violettaclub Lamezia Terme - 1h 39' 15"4 - Giancarlo Simion - Jager Vittorio V. - 1h 39' 28"5 - Fabio Bernardi - Bobadilla - 1h 41' 48"6 - Francesco Duca - Violettaclub Lamezia Terme - 1h 43' 36"7 - Franco Plesnikar - U.S. Mario Tosi Tarvisio - 1h 43' 50"8 - Marco Boffo - Brema Running Team - 1h 44' 57"9 - Luca Quarta - Atl. Trento CMB - 1h 47' 15"10 - Alessandro Manente - Brema Running Team - 1h 47' 27"Con quest'ultima prova ci si avvia lentamente verso Treviso.
Non servirà più forzare, mancano ormai pochi lavori senza grosso impegno.
Abbiamo mirato dritti alla qualità dei lavori nella seconda e ultima parte della preparazione, io ed il Coach.
La verità, tra 14 giorni, poco dopo il K 30!
Buone Maratone a tutti!
(Ringrazio Frate_Tack e il Rigo-100K-torna-presto per la splendida foto del Podio :-)