41° New York City Marathon - 20° Posto Assoluto - 1° Europeo

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Un Sogno Ad Occhi Aperti...

venerdì 21 giugno 2019

Finalmente Le Brevi Distanze, o Quasi!

Copertina dedicata alla location Capo D'Orlando, tutta da correre!
Palermo, Aprile - Maggio 2019

Terminata la Milano Marathon è finalmente ora di cambiare distanza.
Onestamente avrei puntato tutto sugli eventi in pista, tra i 1.500m ed i 5.000m, ma alcuni impegni su strada mi hanno "costretto" a cambiare la programmazione, allungando ulteriormente fino alla mezza maratona.
Al richiamo di alcuni organizzatori con i quali ho instaurato solide amicizie, non ho potuto dire di no e quindi ho cercato di stringere i denti portando a casa più risultati possibile.

Purtroppo ed a malincuore, in quelle stesse settimane del post Milano Marathon (andata comunque oltre le migliori aspettative) decisi di rinunciare ad un altro evento che mi ha emotivamente rapito lo scorso anno, ovvero la Super Maratona dell'Etna da 0 a 3.000m di 43 Km.
Servivano molti chilometri, tempo e dedizione per arrivarci veramente preparati, ma non ho potuto nemmeno iniziarla tale preparazione e così sono stato costretto a declinare dandomi appuntamento (spero) per il prossimo anno...

Tanto entusiasmo veniva, invero, smorzato da un periodo post-maratona parecchio stressante per vicissitudini legate alla vita privata e lavorativa, lasciando poco spazio al metodo e tanto all'improvvisazione.
Per circa due settimane, quindi, ho corso poco, ma ciò non ha influito negativamente, anzi mi è servito per rigenerarmi.
Il clima, tutto sommato era fresco, infatti mercoledì 17 aprile, svolgo un discreto allenamento sul giro ad anello del Piazzale dei Matrimoni (Palermo) di circa 960m quasi piatto, su terra battuta a tratti sabbiosa (quindi battezzato come un valido sostituto al 1.000m, che comunque non è!) correndo 5 x 1 giro (R.2') in 3'11" - 3'05" - 3'04".7 - 3'05" - 2'53".4.
L'ultimo giro chiuso così bene mi ha fatto sorridere, ero davvero vicino al personale degli anni recenti da papà!

1 - UNO
La poesia delle gare in Pista, le più affascinanti, distruttive e formative

Ormai era momento di tornare in Pista e dovevo rispondere presente dato che toccava al 10.000m in Pista regionale valido come CdS di Corsa previsto a Misterbianco (CT) previsto sabato 20 aprile nel tardo pomeriggio.
Passata la mattina a viaggiare in auto, trovare un attimo di riposo in camera e subito immerso nella prova principale, dei venticinque giri.
Tanti i protagonisti attesi, tra tutti Salvatore Laudicina ed il caro, vecchio Antonino Liuzzo, dall'alto del suo 29'16" (se ricordo bene) di circa dieci anni fa.

Durante le prime battute ero carico, positivo, forte di questi ultimi allenamenti brillanti e di comune accordo lasciamo andare via S. Laudicina, noto per le sue partenze fulminanti.
Con me e Liuzzo anche Alex Vizzini e qualche giovane promessa (a Siracusa lavorano bene ed i frutti si stanno raccogliendo).
Purtroppo il mio sprint (generoso, del resto non so rimanere dietro passivamente sull'anello rosso) dura pochi giri, quando passo dall'1'19" rapidamente ad una crisi di 1'25" che non sembrava avere fine.
Vengo passato da tutto il mio trenino e non mi perdo d'animo: purtroppo non avevo le gambe preparate per le distanze brevi, il recupero post maratona era stato troppo breve e poco rilassante ed il viaggio mattutino in auto non mi aveva aiutato.
Stringendo i denti, provo a rimontare una sola posizione abbassando a fatica i tempi sul giro, cosa che mi riesce nel finale, ma la scarsa sostanza è un 33'54" poco brillante e poco confortante.
Pazienza, resto entusiasta della bella rimonta del mio coetaneo Liuzzo che negli ultimi giri riprenderà al ritmo dei 3'00"/Km il ragazzo della provincia di Trapani che troppo aveva dato nei primi 10 giri.

2 - DUE

Una settimana dopo, tocca al Running Sicily, circuito di gare cui mi sono promesso di portare a compimento (è costituito da poche e belle manifestazioni), con tappa a Cefalù, giorno 28 aprile.
Durante tutto l'anno a Cefalù se vuoi sostare devi pagare il parcheggio a ore o frazioni di giornata, quindi per chi partecipa c'è comunque un obolo in più per poter tenere l'auto in sosta per tutta la mattina della gara.
La premiazione nell'inimitabile contesto in Piazza a Cefalù
In viaggio al mattino con l'amico Bibi, la località era poco distante da Palermo e con clima pacificamente primaverile, così Cefalù l'ho potuta godere nella sua infinita bellezza decisamente migliore che nel periodo estivo quando tracima di turisti ed il caldo ti entra nelle ossa.
La gara, dai numeri modesti (purtroppo dovuto alle troppe manifestazioni in giro per la Sicilia), si è svolta su un circuito da ripetere 6 volte che attraversava parte del centro storico, uscendo per qualche centinaia di metri e rientrando, lungo un impervio strappo in salita.
Tra i vari protagonisti al via, spiccava Vincenzo Agnello ed a seguire Mohamed Idrissi.

Come da pronostico, dovevo soltanto difendere il quarto posto, tant'è che subito dopo il via, avvenuto sotto l'immensità della Cattedrale, Agnello scappa via con estrema facilità.
Non avendo la brillantezza dei tempi migliori e visti i recenti impegni, provo a mantenere il valore espresso in pista al sabato prima, lasciando scappare via anche Bibi e Idrissi.

Chiuderò con una gara dal ritmo costante in 34'44", ma raramente mi sono trovato così bene a correre in un contesto paesaggistico così bello e fuori dal comune.
Rispetto alla gara quasi analoga che si corre in agosto interamente sul circuito medievale e chiuso al traffico veicolare, c'erano pochi turisti (per lo più stranieri) che passeggiavano insieme alla manifestazione podistica che non hanno mai intralciato la corsa o messo in pericolo gli atleti.
In questo caso, lo sport ed il turismo si fondono insieme...

In quei giorni post gara di Cefalù ho fatto fatica ad allenarmi, ricordo alcuni appuntamenti portati a termine con scarso risultato, ma almeno la soddisfazione di aver faticato insieme mitigava l'amarezza della scarsa condizione.

3 - TRE

Quando ricevetti l'invito per la storica Mezza Maratona di Terrasini, sicuramente non inserita tra i miei programmi e visto che l'organizzazione tutta lo meritava, non ho potuto dire di no.
Così il 05 maggio ricalco le antiche strade che riecheggiavano tanti bei ricordi e altrettante cocenti sconfitte e provavo a sfruttare il forfait dell'ultimo minuto di Hamad Bibi.

Terrasini - Vittoria!
E' stata una lunga e calda passeggiata, la prima vera giornata di caldo in gara, gestendo al meglio lo sforzo per non finire a danneggiare il fisico che ancora doveva concludere un'ultima più importante prova la settimana susseguente...

Così cerco di far sfogare gli avversari del giorno, fino a che resto con un ultimo combattente che riceve il mio deciso attacco al secondo giro dei tre previsti lungo la salita del Villaggio dei pescatori: praticamente a metà gara.
Da lì in avanti resterò solo e gestirò nel migliore dei modi un allenamento spinto con l'unico intento di vendicare la sconfitta rimediata da Adil Lyazali patita nell'anno 2010, in volata negli ultimi 200 metri, quando male che vada coprivo il percorso in 1h10'.

Qui il cronometro non conterà affatto, la sequenza dei giri è: 25'36" - 25'41" - 25'48", ma la vittoria sì e con enorme felicità vincerò con un miserevole 1h17'06"!
Non ho mai nascosto la gioia ma forse, stavolta, il karma, l'avere pazienza e non mollare mai gli allenamenti e le gare negli ultimi anni che mi hanno visto cambiare stile di vita, ha pagato.

4 - QUATTRO

Pochi giorni dopo la vittoria a Terrasini ero davvero sfinito, ma ho avuto una settimana di tempo per recuperare e dare il massimo per l'evento più importante: la Mezza Maratona di Capo d'Orlando dell'11 maggio, sul lungomare di un altro splendido luogo dove passare le vacanze estive, con le tante e suggestive spiagge.
Il prevedibile vincitore era Antonino Lollo, atleta da circa 1h07' sulla mezza e nel suo periodo migliore agonisticamente parlando.
Il clima, seppur fresco e ventilato, dato l'orario di partenza previsto nel tardo pomeriggio quando il sole non ancora rovente ti bacia la fronte, ha messo in difficoltà gli atleti ma nemmeno troppo visto che ancora non eravamo entrati nella vera estate siciliana.
Percorso velocissimo e completamente piatto sul già citato lungomare per un totale di quattro lunghi giri.

Dopo lo start Lollo era andato via, ad occhio stimavo un suo primo chilometro intorno i tre minuti, quel ragazzo correva a gas spalancato e motivato ad abbattere il suo personal best (non ci riuscirà per una manciata di secondi).
Dovrò vedermela con nuovi e "inediti" avversari, uno tra questi un ragazzo poco più grande di me con il quale (strano a dirsi) non ho mai avuto a che fare in gara: Gianfranco Ucciardo.
Terrasini, premiazione!
Stoico quanto determinato, correva con piglio deciso e senza mai una sosta sul piede dei 3'30"/Km tanto che mi chiedevo quando avrei notato un momento di flessione.
Infatti la flessione dovevo provare a dargliela io, correndo in certi tratti intorno i 3'23"-25"/Km, senza riuscire a metterlo in difficoltà.

Sfruttando i compagni della distanza più breve (la 10 Km), devo attendere molto prima di iniziare a fare i conti solo con lui, il tenace Gianfranco, molto tifato dall'esterno.
I primi due giri vanno via rapidamente, in 18'17" e 18'53", ma della flessione ne benificiano tutti, anche gli inseguitori, un paio, sempre presenti a non troppa distanza.
Il sole inizia a calare e sembra una di quelle giornate calde quando i turisti, stanchi di una estenuante giornata al mare, chiudono gli ombrelloni e decidono di rincasare.
Ero stanco come loro, di un tour de force non voluto ma obbligatorio.
Qui a Capo d'Orlando era in gioco il valore di un'amicizia, non un titolo regionale di Mezza Maratona di cui mi importava quel poco che bastava per donarlo alla Monti Rossi.

Dovevo quindi dare tutto e salvare almeno la seconda posizione, messa a serio rischio da questo, nuovo, vecchio avversario mai incontrato così a stretto contatto.

L'ultimo giro risulterà decisivo e maledetto io che inizio l'allungo poco dopo, quando la strada si impenna di poco prima di tornare piattissima.
Dovrò correre un intero giro lungo più di cinque chilometri in completa apnea, cercando di raggiungere quanto meno l'estremità opposta del lungomare prima di avventarmi sul traguardo.
Mi si raggelava il cuore e mi si ribolliva il sangue, tanto ero impegnato.

Fortunatamente, il kick ce l'ho ancora buono e così il mio attacco fa male ad Ucciardo e riesco a staccarlo definitivamente, ma devo stringere i denti, il tutto per correre il 3° giro in 19'27" (quello dell'attesa) ed in 19'04" la tornata finale (quella dell'attacco conclusivo).
La foto mente: al termine dell'evento di Capo
d'Orlando ero stra-sfinito!
Nel caos dei doppiaggi, quando ormai la luce scarseggiava e Lollo già rilasciava interviste, accenno un allungo senza un perchè e chiudo (fortunatamente) al secondo posto in 1h15'39" piegato in due dalla fatica.
A soli 4 secondi si involava come un falco predatore Francesco De Caro, con chissà quale forte rimonta degli ultimi due chilometri, capace di dare una batosta alla gara coraggiosa e tutta all'attacco di Gianfranco Ucciardo, relegato al quarto posto assoluto.

La serata non si conclude prima della premiazione, svolta in serata che virava a notte.
Iniziata di gran lena la parata sul podio della dieci chilometri, l'amica Cinzia, seppur bravissima a non perdere calma e lucidità, mi premierà ben tre volte (secondo posto assoluto, titolo regionale e primo posto M40) prima di abbandonarci al nostro alloggio, con le forze fisiche e mentali ormai in avaria (tutta la famiglia inclusa).

Dopo un'esperienza così dura, deciderò di prendermi una pausa rigenerante dalle gare e deciderò di scegliere solo pochi eventi estivi: la gestione del caldo lo scorso anno ha provocato molti problemi, costringendomi a rivedere molte scelte...

(Ringrazio Sicilia Running e la gentilezza dei fotografi incontrati lungo questo cammino)

giovedì 6 giugno 2019

Milano Marathon - Una normale, entusiasmante giornata piovosa!

Il giorno prima dell'esame...
Milano, 07 aprile.

Arrivare impreparati ad una gara, che può essere mai?
Non è poi così tanto divertente se quella gara rappresenta la distanza regina in assoluto nell'atletica (...su strada per non offendere nessuno), cioè la Maratona.

Conscio che più di "tanto" non avrei potuto fare e che anzi potevo mettere in preventivo l'eventualità di una cocente crisi, mi sono dedicato dal venerdì al sabato pre-gara alla scoperta degli amici dell'expo ed alla consueta visita della Città ormai mutevole (in meglio) di anno in anno.
Lasciata la famiglia a casa per varie vicissitudini (che ringrazio apertamente) ho potuto rilassarmi in vario modo e divertirmi, seppur per qualche decina di ore.

Il clima era abbastanza caldo-umido per gli standard milanesi ma già a me andava bene così.
Al mattino della gara, invece, il tempo era messo sul bruttino...
Sapevo delle difficoltà ormai vissute lo scorso anno dell'ingresso ai giardini Montanelli, così mi sono recato con ampio anticipo ai cancelli che ho superato in fretta e, come tantissimi comuni mortali, ho aspettato per la mia sosta - lampo ai bagni chimici.

Niente sub. due ore e trenta, quindi ci stava l'ultimo "alleggerimento dello stomaco" che ormai mi capita ogni qualvolta sto per affrontare delle gare importanti.
La colazione era stata fatta abbondantemente ma senza esagerare, dato che nei giorni precedenti ci avevo dato dentro con i carboidrati.

Tutto rientrava nella norma, compreso il riscaldamento, lento, svogliato e breve.
Ma in realtà di correre avevo una gran voglia, anche se non avevo ancora deciso a quanto andare: lo avrebbero deciso le lepri ingaggiate dalla Manifestazione!

Già presenti lo scorso anno, l'accoppiata di Campioni della Nazionale di Atletica Leggera degli anni passati Giovanni Gualdi e Stefano Scaini, si ripropongono come Lepri di lusso ingaggiate per correre entro le 2h40' ed aiutare più persone possibile a raggiungere tale scopo.

Se il ritmo fosse stato di 2h35' mi sarei buttato lo stesso, anche se con qualche dubbio di troppo, ma vedere quella proiezione di 2h40' messa sul piatto d'argento con due atleti così esperti e preparati, mi vedeva ancora più rilassato di quanto non lo fossi già.
In realtà, purtroppo, il nervosismo attaccato allo stomaco non mi aveva aiutato ad evacuare del tutto e ciò, purtroppo, mi porterà problemi seri più avanti...

Alla partenza, quindi, mi assesto sulla sintonia trasmessa dai due pacers di colore giallo fluo e alle volte accenno ad un dialogo, per smorzare i toni.
Il cielo era molto più che grigio ed accennava a piovere, proprio pochi attimi dopo l'inizio della corsa.
Mi guardavo intorno ed il gruppo presente era molto folto, consistente di una decina di unità, più la forte croata Nikolina Sustic che corre con gran facilità una maratona a settimana.
Questa volta, con grande determinazione, tentava di correre sotto il minimo richiesto per i Mondiali di Maratona, 2h38'.
Guardavo più avanti e la gente scappata via era davvero tanta, al che pensavo a voce alta: "Stiamo andando piano noi o sono loro ad essere così veloci? Saremo almeno al centesimo posto..."

Ma con l'esperienza maturata negli anni non me ne curavo affatto e lasciavo correre.
Quasi quasi mi ero pentito di aver lasciato in borsa gli occhiali da sole, ma in quelle prime battute di sole ce ne stava davvero poco...
Passaggio al Duomo, sotto una pioggia fresca e intensa
Al passaggio accanto il Duomo di Milano stavamo ballando sotto la pioggia, ma la mia psiche non ne risentiva perchè più fresco era il clima e più sarei andato forte.
Lo sapevo e tanta fresca pioggia mi gasava.

I primi chilometri della Milano Marathon corrono via facilmente in mezzo al pubblico, tra l'altro sono riusciti ad allungare la fase proiettata sul Centro Città di qualche chilometro, diminuendo quindi la parte destinata all'abbandono in periferia.
Da un lato è una scelta dalle mille ovvietà per dare motivazioni ed ascoltare il maggiore calore del pubblico, ma dall'altro si corre maggiormente su attraversamenti stradali ricchi di pavè, basolato e tracce delle linee del tram, parecchio fastidiose per la meccanica di corsa.
In più credo di aver notato qualche curva di troppo, ma è inevitabile se vuoi correre in Centro.

Tutto questo dura circa 12-13 chilometri, poi è il momento di andare in periferia e passare per alcuni punti come il Mi.Co o l'ippodromo milanese e San Siro, situato ben oltre la mezza maratona.
Tutto questo ti rincuora perchè sai che stai tornando indietro, verso l'arrivo, che il più è stato fatto, ma le cose sarebbero più dure se non ci fosse l'animo smosso dal duo Gualdi - Scaini, sempre e solo positivi con noi del gruppone.

Ogni tanto provo a dar man forte al loro lavoro e mi propongo di dare una mano alla Sustic, ma lei ha uno stile di corsa aggressivo che prende spesso posizione in gruppo con una certa autorità, quasi scalciando.
Devo stare attento per non scatenare una carambola o una perdita di equilibrio...
Quindi dentro di me cerco di mantenere la calma e distrarmi in qualunque modo, anche quando un gruppo di automobilisti inferociti (ma perchè non fanno così quando chiudono un quartiere intero per il gioco del pallone?) strombazzava per qualche minuto in più di coda...
Il nostro gruppo, allegramente rideva e ringraziava di "cotanto incitamento" :-)

Il passaggio alla mezza ci vede ancora in tanti ancora vivi, ma non sapevo quanta autonomia mi sarebbe rimasta a quel ritmo (1h18' di passaggio alla mezza maratona) prima di capitolare...
E invece no, il problema più grosso in quel momento era dovuto dai crampi allo stomaco, prima lievi, poi sempre più pressanti.
Primi metri di gara con a fianco Padre Puccio, Athletica Vaticana

Ormai contavo i chilometri e dopo il 25° K iniziavo a cercare bagni da tutte le parti.
Cercavo di tenere il più possibile e di combinare la crisi di mancati allenamenti con quella dovuta alla sosta forzata in bagno che avrei dovuto fare, ma non me la sentivo di perdere il trenino così ben collaudato.
Eppure non davo segnali di cedimento, anzi i pacers iniziavano a dare delle "deadline", in special modo Giovanni Gualdi che annunciava che si sarebbe fermato prima del 35° Km...
"Ma come?!?" pensavo tra me e me...
Sarebbe stata una dura mazzata.

Il tempo di notare alcuni cambi di percorso, passando su alcuni tornantini della montagnetta milanese e già era tempo di tornare verso il centro cittadino, eravamo quasi lì e mancavano meno di 10K.

I dolori addominali iniziavano a limitare la libertà di movimento del mio corpo e stringo i denti, almeno fino al chilometro 35.
Gualdi saluta tutti e accende il fuoco della competizione interna al gruppetto: ognuno si scatena a modo suo ed io faccio la mia parte con un discreto allungo!
"Accidenti, sto attaccando! Ma allora posso farcela a fare un discreto tempo" sussurro a me stesso.

Un lungagnone straniero (forse belga) corre a leve spiegate e non ce la faccio, almeno in quelle condizioni, a tenergli testa.
In realtà stava correndo molto forte (si vedrà dalla classifica finale) ed io sono il secondo a seguirlo.
Il gruppo ormai è sfilacciato e parto all'inseguimento di chiunque veda anche come un piccolo puntino: di sicuro sarà scoppiato.

Ma ad un certo punto non ce la faccio più e con una mossa da vero "veterano" della corsa, mi nascondo dietro una siepe a bordo strada, allargo sulla destra la mutanda interna del pantaloncino e, senza sfilarlo via, sono costretto a mandar via i problemi dallo stomaco nel giro di una ventina di secondi.

Frame by frame della volata finale
Pensavo di ripartire senza energie e invece finalmente mi sento sbloccato, quasi rinato e riparto all'inseguimento di chi aveva approfittato della mia breve sosta.
Erano in due, che già erano parecchio lontani, quasi 200 metri.
Ma man mano che la strada si rifà avanti,acquisisco maggiore convinzione dei miei mezzi: la mossa di fermarmi si rivela azzeccatissima e ritrovo maggiore rilassatezza specie nella zona addominale.

Corro con entusiasmo e mi assesto sui 3'25"-30"/Km, obiettivamente di più non riesco a fare viste le mie reali condizioni di forma ma questa andatura mi permette di riassorbire i due che mi avevano passato in fretta.
Poco più avanti uno straniero con la canotta nera degli AR Runners viene palesemente incitato "sul campo" da un suo supporter che gli si mette davanti a tirarlo.
Sembrava scoppiato ma vedere questo comportamento poco sportivo mi da maggiore carica e lo passo con rabbia.
Potevo dirgliene quattro, ma preferisco risparmiare energie che tanto le sue erano ormai finite!

Ormai mancano meno di due chilometri e ne vedo altri due avanti.
E' impossibile andare a prenderli, forse dovrei aumentare il ritmo già per me sostenuto, già per me superiore alle aspettative per come si sta profilando il finale di gara, cioè in positivo.
Eppure vedo un "varco" raggiungibile e continuo a spingere forte.
E' l'ultima curva prima del rettilineo finale che porta sul traguardo, attraverso una nuova via e relativa modifica del percorso, spariscono per pochi attimi e li rivedo ormai molto vicini a me ma forse troppo lontani per raggiungerli sul traguardo.

Eppure innesto la volata consolatoria e cerco di raggiungerli.
Risulta tutto facile, perchè oltre ad essere "piantati" i due runners si erano rilassati alla vista del traguardo e li passo a pochi metri dalla linea del finish incitato dal pubblico festante e urlante.

Crono finale: 2h36'52" e 30° posto assoluto.
Not bad.

Cosa devo cercare da una gara così riuscita?
Non c'è niente di emozionante che chiudere (forte)
una Maratona ;-)
Solo le emozioni, purtroppo i miei tempi migliori sono lontani e ci vorrebbe ben altro per avvicinarmi, ma resto conscio che quello che ho ottenuto non è poi così facile da raggiungere e non sono tempi da fare tutti i giorni.
Oggi corro per divertimi e soprattutto per fare divertire chi si allena con me che trova grande stimolo in quello che fa.
Oltretutto con una famiglia che cresce è meglio dare ispirazione a chi raccoglierà la più bella eredità di tutto ciò che ho seminato: ovvero la giusta cultura sportiva che ambisce al risultato e che sogna di correre fianco a fianco con i migliori runners del mondo nelle più importanti manifestazioni, con sacrificio e dedizione.

Le mie motivazioni sono queste, trovare il tempo per correre, farlo tutti i giorni e dare la giusta carica al gruppetto che mi segue.

E Milano Marathon 2019 si chiude molto bene, ringraziando tutti coloro i quali hanno permesso di sorridere alla medaglia conquistata!

(Grazie a tutti coloro che hanno pubblicato le foto online o trovate sui Social Network)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)
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