25 Dicembre 2009
Non era programmato in alcun modo.
Ho sentito soltanto la mia voce dentro che ha insistito nel volermi portare lassù.
Laddove, qui a Palermo, il termometro stava registrando picchi record tanto da potersi andare a fare un bel bagno a Mondello, ho scelto di essere più "tradizionalista" e passare un Natale fresco fresco nella provincia veneta.
L'occasione di visitare splendidi posti, ancora a misura d'uomo, quieti e silenziosi (a parte il Duomo là vicino che ogni tanto faceva sentire la sua presenza con i rintocchi delle campane).
Esempio di civiltà, dapprima con l'applicazione a 360° della raccolta differenziata nelle case e ampie aree dove abitare significa possedere una multiproprietà a 2-3 piani, magari tra famiglie.
Correre in mezzo alla nebbia, con i cumuli di neve sparsi ancora presenti e fortunatamente per lo più disciolti.
Un Natale tranquillo, insomma, passato in ottima compagnia.
Ed era ovvio, che si approfittasse della presenza, insolita di due siciliani in terra "straniera" per provare a dare una zampata finale a questo anno, il 2009, giunto ormai a fine esercizio.
I regolamenti dell'anno nuovo, il 2010, non portano belle novità: relegherà qualunque atleta tesserato per una società di una Regione d'Italia a poter gareggiare solamente in quella Regione quando la corsa assume carattere "Regionale".
Quindi, niente più restrizioni ad atleti stranieri di qualunque livello nè tanto meno ad atleti Italiani di qualunque livello, purchè tesserati in Regione...
La voglia di mettermi alla prova con realtà diverse ed il sostegno forte di un amico ormai insostituibile ha portato anche me, a Casalserugo (PD) per la podistica di Santo Stefano (26 dicembre).
Gara, come detto, regionale, presentava tantissimi iscritti di buon livello, tutti atleti italiani, poi presentatisi sulla linea di partenza meno di quanto scritto sulla carta.
Ritroviamo lassù anche una nostra vecchia conoscenza: Michele Giofrè, in ottime condizioni ed anche lui emigrante dalla Calabria per motivi di lavoro (triste realtà, ma anche questo comporta vivere in Italia, vivere al Sud...).
Altri atleti da copertina delle riviste, finalmente in una vera gara; altri atleti del posto (o quasi) con cui ho avuto il piacere di fare la loro conoscenza durante l'anno.
Quel mattino il freddo si faceva sentire in quei 5°C con vento altrettanto poco allettante; fatto sta che ero sereno come ormai da molto tempo mi sta capitando prima di una gara.
I miei mezzi li conoscevo bene, dovevo solo applicarli finalmente in una gara cronometrata ufficialmente.
Inoltre la distanza classica dei 10K su strada avrebbe potuto finalmente darmi un serio riscontro, favorito dalla totale piattezza del percorso, 5 giri da 2K.
Al via mi piazzo subito al mio posto, attendista di qualunque evento.
I favoriti schierati alla partenza, Lazzari (Fiamme Oro Padova) e Montorio (Aeronautica Militare Roma), unici due professionisti, non si fanno attendere.
In gruppo, dopo pochi K rimaniamo, oltre me, Duca, Giofrè, Pasetto, Fabian (duathleta nazionale) e un altro atleta.
Il ritmo è elevato ma regolare: qualunque cambio di ritmo applicato durante i primi 3 giri non fa mai male. Ci si assesta sul ritmo di 3'06"-08"/Km.
Nonostante un primo giro in cui avevo avvertito difficoltà respiratorie, mi sento bene e dal secondo giro mi rilasso completamente.
Ogni attacco è sempre ben replicato con freddezza e tutto scorreva bene.
Stavo preparandomi qualcosa; in genere non lascio mai passiva la corsa e un attacco lo provo sempre, anche disperato.
Tutto filava liscio, 7°K del quarto giro ormai avviato, quando improvvisamente mi sopraggiunge una crisi respiratoria: sento i polmoni contrarsi e non riesco più ad aspirare aria!
L'acido lattico scende giù rapidamente alle gambe, sangue non ossigenato e...
Gara Finita!
Normalmente chi mi conosce sa che per ritirarmi ad una gara o un allenamento devono spararmi... ad entrambe le gambe! :-P
La crisi è stata violenta quanto improvvisa, e fermandomi in tempo si è risolto tutto in pochi minuti...
Stavo bene, avevo voglia di dire la mia, una scossa alla corsa l'avrei data sicuramente...
E' vero che il ritmo era alto e che non ci sono mai stato così bene dentro, ma posso garantire che gli ultimi allenamenti sono stati molto più intensi di quella fase di gara...
L'unica spiegazione che posso dare, nonostante fossi coperto da guanti e dalla maglia tecnica a maniche lunghe, è dovuta alla disabitudine nel respirare tanta aria fredda, provocandomi una congestione polmonare...
Si impara a conoscersi meglio, anche questa purtroppo, e sul più bello!
Riesco a tornare indietro e ad assistere (ahimè!) alla volata finale, autentica cartolina della mia trasferta, che comunque è stata molto bella e passata serenamente.
Sul traguardo, come da pronostico, il Miler Lazzari vince la volata (30'46") su Montorio (30'47") controllando più volte l'avversario.
Terzo, molto vicino ai due, Michele Giofrè (atl. Castello Firenze) (30'49") ben tornato a discreti livelli.
Quarto, poco lucido per finali adatti a lui, Francesco Duca (Violettaclub) (30'52") staccato di una 30ina di metri dal primo.
Quinto Gianluca Pasetto (Corradini Rubiera) (31'01") distaccato parecchio nel finale concitato, pur sempre reduce dalla recente Maratona di Reggio Emilia.
Se la sono giocata loro all'ultimo giro e peccato per uno stanco Francesco che avrebbe meritato il podio.
Curiosissimo e delusissimo, cosa avrei potuto fare all'ultimo giro?
E soprattutto, abbattere il muretto dei 31'00" nei 10K su strada sarebbe stata una piccola dimostrazione del buon lavoro svolto ultimamente...
Davvero brutto stare a guardare dall'esterno, ma anche queste sono cose che possono capitare...
Rientrati a Casa, si pensa solo al 2010, non prima di aver fatto un riepilogo di un 2009 cui sono accadute tante cose, positive e negative.
Su queste ultime sarà bene soffermarsi e riflettere.
Auguri di Buon 2010 a Tutti, anche ai non Runners che passano da queste parti :-)
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