41° New York City Marathon - 20° Posto Assoluto - 1° Europeo

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Un Sogno Ad Occhi Aperti...

martedì 24 febbraio 2009

Campionati Regionali Individuali di Cross - A segno Duca, Buona la mia prova.

Pineta di Pizzo (VV) - 22 febbraio 2009

La stagione di Cross stavolta si è davvero chiusa, definitivamente, con un'ultima apparizione non proprio pianificata.

Come detto, l'esperienza non proprio felice di Firenze mi aveva portato a pensare unicamente ai giorni che mi separano dalla Maratona di Treviso, e non avevo più visto calendari di nessun genere.

Aggiungiamo il malanno risoltosi tutto sommato nel miglior modo possibile e mi sono fatto sfuggire l'ultimo evento che mi toccava correre: i Campionati Regionali Individuali di Cross che, come ormai di consuetudine, vedono la Pineta di Pizzo (VV) - Pineta Colamaio scenario di gara.

Organizzazione: Atletica Pizzo 97

Come per Catanzaro Lido, la Pineta di Pizzo è situata a due passi dal mare, i suoi alberi rinfrescano molto l'aera circostante, mentre invece il sole (complice una splendida giornata, e finalmente!) riscaldava parecchio le strade d'asfalto circostante.

Geograficamente Pizzo è parecchio vicino a Lamezia Terme (le uscite autostradali sono consecutive) e i chilometri di costa rendono il paesaggio unico e piacevolmente quieto.

Ricordo che la Corsa dei due Mari parte dalla costa che sta nei pressi di queste zone.

Il freddo (per così dire) nelle scorse settimane ha colpito analogamente la Calabria e l'atmosfera sotto la pineta era "da frigorifero", così ho preferito tenere le maniche lunghe addosso, dato che ancora non sto proprio benissimo.

Come era prevedibile, nel riscaldamento sotto il sole la mia pelle bruciava... Sono fatto così!

Mi sentivo bene, e avevo ragione di essere ottimista.

Sabato 21 ho corso, ma avevo le gambe letteralmente segate dai tanti chilometri corsi nelle poche ore precedenti.

Al venerdì sera lo stomaco si era già sistemato, dato che ho digerito tranquillamente quanto mangiato, stessa cosa al sabato.

Francesco, grande interprete di questi terreni, sta bene, nessuno sa gestirsi come lui.

Partiva da favorito, tranquillo, su un terreno che gli appartiene. Unico problema le scarpe irrigidite dal trattamento ai "Fanghi di Bisenzio"

Con i 27 eroici atleti al via del Cross Junior (8Km)/Promesse/Senior (10 Km), altri personaggi di rilievo:

Adriano Mirarchi, dell'Hobby Marathon di Catanzaro, in inverno sempre presente, trovasse continuità potrebbe lottare più a lungo.

Antonio Bruno, della Libertas Lamezia, reduce da un buon 1h13' circa sulla mezza a Siracusa.

Gianluca Bonaddio, nuovo di blog, pezzo di traditore del Violetta!
Quando lo troveremo a battagliare per le posizioni che merita di più?
Gianluca, con i mezzi che ha e con la volata che ha potrebbe far male a molta più gente ma ci vuole anche la testa!!

Antonio Guzzi, della Libertas Lamezia, junior di belle speranze che ha vinto di recente il Titolo Italiano di categoria sui 1.500m indoor di Ancona.
La stellina è lui e già fatti i complimenti sentiti al ragazzo.

Solo una volta avevo corso qui a Pizzo, nel 2007, con un post-influenza addosso dovuto al solito viaggiare tra Sicilia e Calabria, concludendo 4° con più di 34' di tempo finale.
Vinse Vito quell'anno, per me è sempre periodo negativo febbraio...

Questa volta niente fango, solo terreno morbido e un cross piatto senza fronzoli: 10 giri da 1.000m con le curve necessarie per chiudere un ovale.
Parto forte, subito in testa, giusto per piazzarmi ed evitare problemi nelle strettoie.
Passa poco per accendersi il ritmo.
Francesco si mette davanti e tira. Ammetto la fatica a starci dietro e per un pò reggo.
Come me si avventurano Mirarchi, Bruno e Pranno (J).

Il tempo al giro effettivamente è basso con Francesco.
Passato il primo dove ci stava una compensazione tra partenza-arrivo, si gira in 3'07"-3'10" e per come sto è troppo forte.
Riesco a tenere fino a metà gara, poi al 6° giro devo alzare bandiera bianca e... ritmo!
Prima di me si era staccato Pranno, che poi probabilemente pagherà lo sforzo di stare in testa, facendosi battere facilmente da un più calmo Guzzi.

Rimanendo io l'ultima minaccia, pur tenendo duro, il mio tempo al giro si innalza di 10" , Francesco non ha problemi e vince, alla fine 47" il suo vantaggio.
Così la classifica:
1 - Francesco Duca - Violettaclub - 32'06"
2 - Filippo Lo Piccolo - Violettaclub - 32'53"
3 - Antonio Bruno - Libertas Lamezia T. - 33'46"
4 - Adriano Mirarchi - Hobby Marathon Catanzaro - 33'55"
5 - Nicola Viscido - C.S. Giovanile CZ Lido -35'10" 6 - Gianluca Bonaddio - Libertas Lamezia T. - 35'17"
Preso così alla sprovvista mi sta bene, devo fronteggiare un calo fisiologico stagionale che ci può stare. Non vedo l'ora di stare meglio e ritrovare la brillantezza perduta.

Non tutto è perduto.
Nel post-gara le gambe hanno fatto male, fatica tanta addosso, ciò vuol dire che mi sono impegnato. La voglia è tanta, quella non manca mai!

Ma adesso proprio basta!
Mollo le RLH (ci rivediamo in pista) e mi rimetto con maggior piacere le Adizero LT.

Tra i Picciotti (Junior ;-)
1 - Guzzi Antonio - Libertas Lamezia T. - 26'33"
2 - Pranno Andrea - Marathon CS - 27'01"
3 - Brando Davide - Libertas Lamezia T. - 27'46"
Tra le donne, trionfo in solitario di un'atleta di valore, Luisa Corso, 8 Km in 31'19" - Libertas Lamezia T.

Può fare ancora quel miglioramento tale da rendere la vita difficile a molte atlete a livello italiano, ce lo auguriamo per un movimento atletico calabrese e del Sud Italia che non chiede altro, ovvero Risultati!

In quest'ultima foto (gentilmente concesse da Fidal Calabria e da Violetta in Persona :-), bel quadretto "familiare" con i vertici del movimento atletico federale calabrese, Ignazio Vita in testa (Presidente Fidal Calabria) qui accanto a me, il primo da destra.
Che onore!
Santino, mancavi solo tu!!!

venerdì 20 febbraio 2009

Il mio nemico chiamato freddo.

Nel pilot di Knight Rider del 2008 (che in attesa dell'inizio della serie avrò visto credo 3 volte, e ricordiamo che in America va malissimo, mentre invece American Idol vola su ascolti assurdi... E sono seccatissimo per questo), si spiega come faccia K.I.T.T. a correre così forte e così a lungo a discapito di consumi così bassi (pur essendo un'auto da 500 cv). La spiegazione è stata data proprio da K.I.T.T. dovuta ad un processo di eccezionale ottimizzazione dei consumi tramite l'accumulazione dell'energia cinetica e della luce solare, con la quale può fare migliaia di miglia.

La luce solare... come farei senza di lei?

Dopo la felicissima (ops) trasferta di Firenze, superato un paio di giorni bui nei quali correvo da solo senza pormi troppe domande (insomma meno ci pensavo a quella domenica e meglio era), tra me e il Coach, in accordo, ci siamo buttati avanti e abbiamo iniziato un piano chilometrico interessante.

La settimana tra il 9 febbraio e il 15 doveva essere di transizione per iniziare un vero e proprio processo di adattamento mentale alla maratona.


Lunedì 9 Il lungo silenziosamente è andato via, senza sentire alcun trauma di quella viscida melma, anzi sentire il terreno stabile sotto i piedi è stata l'emozione del pomeriggio.
Martedì 10 corro, e basta, mi viene concesso un altro giorno di lungo, 1h30', di meno non si può fare per ora.

Mercoledì 11... Inizia un freddo, a me da molto tempo sconosciuto, questa entità non visibile aveva sfoderato la sua prima arma: il vento gelido.
Al pomeriggio mi ritrovo a sollevare pesi, una delle ultime sessioni, ci do dentro e ci passo quasi 2 ore tra lavori di vario genere. Peppe ci sa fare, anche lo scorso anno abbiamo lavorato duro e poi dopo 3-4 mesi si è visto uscire la piantina di quanto seminato.

Verso le 17:30 termino e il freddo mi ghiaccia i piedi e i movimenti non sono molto sciolti.
8 x 1000m R.1'30" è il lavoro da fare dopo i carichi.
In pista è impossibile, poi da solo non mi avventuro. La possibilità di abbandono è altissima.
Decido di correre sull'anello esterno alla pista: 2 giri x 535m = 1.070m. Preferisco così.
Gli arti poco alla volta si riscaldano, i muscoli intorpiditi dalla palestra iniziano a reagire e così realizzo una progressione positiva che va da 3'26" a 3'00"/Km. Uno più forte dell'altro.
A me sta bene, la giornata la reputo positiva, credo che la progressione significhi che la palestra mi abbia dato le giuste difficoltà.

Giovedì 12 esco tardi da lavoro: la giornata è stata funesta: per tutto il primo pomeriggio piove forte e dal cielo compare la grandine: evento inaspettato e poco ricorrente in città, ma è il presagio di un freddo periodo...

La sera il tempo crea una tregua: mi ritrovo a correre inaspettatamente il lungo da 2 ore senza beccarmi una goccia di pioggia, dalle 18:30 alle 20:30. Ho corso splendidamente bene, a 3'50"-45"/Km circa senza fare una piega, assolutamente da solo con i miei pensieri (c'erano altri 2 pazzi a correre a quell'ora allo Stadio). Girare in continuazione non mi ha scalfito affatto: sarà stata l'euforia di non aver dovuto sorbirmi chissà quanta acqua. Questa volta chi ha corso al pomeriggio se l'è passata poco bene...

Ma era solo l'inizio di un freddo fine settimana...

Puntualizzo: non voglio mancare di rispetto a nessuno quando dirò: "che freddo tremendo tra 0°C e 5°C", riconosco che su al Nord è davvero molto più dura la questione meteo, ma il mio fisico, sarà l'abitudine alle alte temperature (quella si che c'è!), va in tilt sotto questa fascia climatica.
Sarò come i Dinosauri, sangue caldo, col freddo a rischio estinzione, ma il meccanismo si inceppa quando devo affrontare questi momenti...

Non avevo paura del freddo, i ricordi erano troppo lontani, stare male era una novità.

Venerdì 13
corro 1h30', tanto per cambiare.

Sabato 14: andiamo a noi. La mattina corro, tranquillo, un cinquantino. Al pomeriggio, dopo innumerevoli pioggie e grandini sparse, con le cime di tutte le montagnette imbiancate tutto intorno :-O DOVEVO correre un lavoro particolare, tipico per me.
Non avevo problemi, non mi tiro indietro, ma il freddo mi fa pensare bene di mettermi calzamaglia e giacca in Gore-Tex (dovevano farmi la foto solo per questo...).
L'ora di lungo tirata non è molto sudata sul piano e mi sento bene, ma i nuvoloni imperversano.
Armato di guanti di profondissimo cotone pesante (ammetto l'errore) mi dirigo verso Monte Pellegrino dove dovevo ultimare la prova chiudendo in vetta a circa 800m dopo meno di 10 Km di salita non molto impegnativa. Partenza, ormai non esiste altro, Villa Igea.
Per farla breve, realizzo un positivo 36'03", a soli 2'40" dal personale, ma corso con pesantissime scarpe da lungo rese così dalla pioggia ed in condizioni climatiche davvero estreme per me.
Dopo il Castello Utveggio, a circa 10' dal termine, i miei occhi, per la prima volta nella vita, vedono cadere la NEVE REALE!
Dovevano esserci 0°C lassù :-P
Non avrei mai detto, dopo tanto viaggiare, di vedere la neve per la prima volta nella mia città - Palermo is one :-)
Sui bordi della strada e sui tetti delle auto, cumuli di neve!
Infatti nei paesi poco distanti, come Altofonte, Piana degli Albanesi o le campagne di Ficarazzi, la neve ha notevolmente imbiancato tutto il suolo calpestabile.
Giornata memorabile, come memorabile è stato il ritorno a casa, con le mani "agghiacciate" e presissimo dal freddo...

E così il freddo mi ha sequestrato, e a regola d'arte.

Domenica 15 corro parecchio, 1h15' la mattina e 1h al pomeriggio. Sono tantissimi chilometri, devo abituarmi.

Lunedì 16 vado per il solito lungo, ma fa freddo, troppo freddo, e tiro comunque ad un ritmo piacevole.

Martedì 17 mattina le cose non vanno per il verso giusto. Presomi due giorni dal lavoro, contavo di fare grosse cose, e invece mi sento molto giù...
Al pomeriggio esplode il raffreddore, mi gira tutto ma non sono accaldato. Sento tanto, tanto freddo, e il termometro segna gli abituali 5°C.
Non esiste che vado a correre, il maxi-lavoro salta...
GRAVISSIMO!!!

Mercoledì 18 non va tanto meglio.
Riesco a correre al pomeriggio, ma lo sfogo del raffreddore è stato esplosivo.
Riesco a fare palestra anche bene, ma per correre... la bussola in testa non era a posto.
Dovevo correre 20x400m in pista con recupero 400m, ma le gambe, la testa non vanno (ed era il lavoro di martedì...)

Giovedì 19 esco tardi a lavoro (come da copione).
Mi metto in "silent mode", e mi getto in pista.
Saranno tutti e 20 questi 400m tutti e 39 questi giri, tutti in 1'16", tutti i recuperi tra 1'34"-36".
Preciso come gli Svizzeri e fuori dallo Stadio a scheggia prima che i custodi mi ci buttino a calci nel sedere dato che erano quasi le 20:00... E non a torto :-P
Non mi lamento, già che li ho corsi, il problema sta nell'aver corso un lavoro di un giorno in 3!!!

Oggi (Venerdì 20).
Ammetto di non stare ancora benissimo, ho problemi digestivi da almeno 2 giorni.
Ma armato di coraggio corro il lunghissimo...issimo.
Con davvero poco nello stomaco e mal digerito realizzo le 2h30' sempre attorno i 3'50"-45"/Km e nonostante un'ultima ora davvero in stato confusionale, non rallento, nemmeno nei momenti più difficili.
Le gambe ci stanno, l'organismo ancora no.
Non va benissimo, ma la prendo bene.
Fa ancora freddo, manaccia!

E da domani cosa mi aspetto?
Di guarire, e al più presto.
Se torna il caldo, il Signore ce lo paga ;-)

lunedì 16 febbraio 2009

Campionati Italiani di Società di Cross: Il GranDUCA di Firenze realizza un capolavoro sul fango.


29 anni di vita, 11 di tesseramento Fidal Assoluti, gli ultimi 5 un poco competitivo nelle gare.

Mai così annichilito come domenica scorsa, 08 febbraio 2009.

O forse si, quando corsi il mio primo cross regionale a 18 anni con zero esperienza, senza chiodate e nella fanghiglia del Campo per il Concorso ad Ostacoli Ippico in Favorita...
Un sacco di atleti forti e promettenti mi partirono a fionda senza capirne nulla, ma in fondo in fondo fu anche divertente...
Domenica 8 scorsa NO!
Le mie velleità di classifica sono affondate e mai più riemerse, nel fango...

Questi Campionati Italiani di Cross Lungo di Campi di Bisenzio rappresentavano per me un motivo di rivalsa da tanti anni di anonimato tra i prati. Mi sono allenato tanto a Palermo, ho trovato valori che mi dessero pacata fiducia, ma dopo lo sparo di domenica e appena 5 passi di corsa capii che sarei entrato in un mondo mai esplorato prima...

Ahi(!) voglia di correre su prati e terreni scivolosi o sulla sabbia.
Niente è stato utile quanto l'esperienza accumulata in questi 40' di domenica.

Si, purtroppo ben 40'20" e 131° posto assoluto, una vera vergona per me e per chi mi supporta.

Me ne ritorno a casa con 2 cadute e qualche livido a un braccio e alla schiena, ma niente di grave.
Potevo allenarmi come e quanto volevo, ma se non provi e vivi le avversità di una superficie scivolosa e melmosa ai limiti dell'appiccicaticcio, non hai molte speranze.
La trasferta di per se è andata per intero bene.

Sono stato in compagnia della squadra, il Violettaclub senza straniero (problemi di tesseramento per Solomon), ho potuto vedere sue bellissime città, a misura d'uomo, immerse nell'arte, Firenze e Pisa e i loro monumenti più rappresentativi.

Questa possibilità la devo al presidente del Violettaclub che anche per quest'anno mi ha fatto vivere un'emozione a cui tengo in particolar modo, al di la del risultato.
La mattina della gara ero molto carico, ci avevano detto che il percorso avrebbe trattenuto parecchia acqua e senza allarmarmi piazzai i chiodi più lunghi che avevo sulle RLH: quelli da 12 mm.
L'atmosfera fresca ma non rigidamente ghiacciata mi aveva fatto venir voglia di garaggiare, mi aspettavo una partenza dignitosa e una corsa ragionata. Vedere correre gli altri mi portava emozioni, il fango sulle gambe, un vero cross.
Mi sentivo dentro carico, nel gabbiotto di pre-partenza tutto vedevo tutto con calma e lucidità.

Ci schieriamo sul nostro box di partenza, per il secondo anno di seguito con accanto i rivali della Corradini Rubiera e dopo pochi attimi lo sparo del via.
Tutti partiti a razzo. Eppure le condizioni del terreno erano assurde, e per tutti.

Mi ritrovo alla prima strettoia arretrato, ma si può ancora correre... per poco!

Dopo qualche altro metro inizia la vera disavventura.
I piedi affossano nel fango appiccicoso e non si rialzano più.
Gli avversari mi passano, io arranco, i piedi non riesco ad estrarli da quella melma...

Si scivola tutto intorno e per completare il disagio eccomi ad affrontare la prima salitella di due a giro: UN DIRUPO!!!

Appena mi accingo ad affrontare la prima discesa capisco che non sarà "solo correre"ma portare a casa la pellaccia. In quei 40m di discesa per ogni collinetta dovevo gettarmi a capofitto per non fare l'errore di affrontare il tratto con la prudenza di chi poi inevitabilmente scivola per l'incertezza di un appoggio. E ad ogni discesa, a mente, un segno della croce.

Totalmente scivoloso e pericoloso. Oltretutto un dossetto posto subito dopo la discesina portava a commettere l'errore di cozzarci con il piede e di farsi male alla caviglia.

La prima discesa è stata traumatica, qualche curva dopo nella concitazione generale perdo aderenza e, fortunatamente in una curva interna scivolo e casco di fianco.
Niente di grave e nessuno che mi salta addosso, ma 15" e tante convinzioni cadono giù...
I 5 giri del percorso sono tutto qui.
La mia posizione si congela ad un certo punto: nei pochissimi tratti subito dopo il via percorribili cerco di ripartire a tutta e non darmi per vinto, di frequenza recuperavo metri e posizioni, ma qualche curva dopo, immerso nel fango senza poterne più uscire, venivo nuovamente sorpassato.

Nel finale di corsa, dò il massimo, corro per non farmi portare via altre posizioni ma ormai è tutto scritto nei bassifondi di una classifica che vanifica le mie intenzioni stagionali sui cross...

E tagliare il traguardo di Campi Bisenzio pone fine alla stagione 2008-2009 sui prati.

Non finirò mai di ringraziare chi non ha mai smesso di fare il tifo per me in gara, come Luca, pur sapendo esattamente quale fosse stato il mio stato d'animo interno durante quei 40' difficili.

L'esperienza è stata molto significativa, bellissima sotto molti aspetti, ma ancora una volta non ho trovato ciò che ho provato ad inseguire questo inverno.

Non mi do per vinto, fortunatamente gli obiettivi sono molteplici in un anno e si cresce anche con esperienze di questo tipo.

Ricordo solamente che sono serviti 10 anni di quasi inutili insistenze in pista per poi fare lo scorso anno un deciso miglioramente sulla velocità.

Quindi, partendo dal presupposto che la corsa campestre mi piace e anche molto, mi dedicherò ancora di più il prossimo inverno, magari con altre capacità migliorate.

Oltretutto la mia poco onorevole posizione ha vanificato gli ottimi risultati degli altri due miei compagni di squadra:
Francesco - 33° posto - davvero notevole se pensiamo che questo è stato il suo esordio ufficiale in un cross. Non era contentissimo, ma secondo me ha fatto un garone, conquistando Firenze.

Vito - 67° posto - anche lui visibilmente sconvolto, ma si è difeso egregiamente (notare quanti avversari a me noti stanno tra la 65° e la 80° posizione...).

Il Violettaclub conclude con un deludente 21° posto e la non ammissione di diritto per l'anno 2010 (che spetta alle prime 20 società classificate).

E la colpa è solo mia...
Fortunatamente non faceva freddo e il ritorno in albergo è stato agevole.
Nel tentare di farmi la doccia, e notando che la vasca da bagno era stranamente "sopraelevata" da terra e stretta ai bordi, trovo difficoltà nel muovermi finchè non scivolo e di schiena atterro sul pavimento: 2° caduta e una botta difficile da dimenticare...
E li chiamano alberghi a 4 stelle perchè sono belli da vedere e hanno la piattaforma Sky...
Il pomeriggio è stato dedicato alla riflessione (o perplessità) e a una passeggiata nel centro storico di Firenze.

Città bellissima, affatto caotica, a misura d'uomo. Mi ha fatto bene passeggiare in mezzo a tutte quelle bellezze.

La mattina dopo, prima di tornare a Palermo, una breve tappa a Pisa e alla sua Piazza dei Miracoli: la bella giornata e la disposizione dei monumenti, visti dal vivo mi hanno dato l'impressione di essere in un film.
Così tanto in poche ore, una trasferta tra le più belle in assoluto, tenendo un pò di fango nelle tasche, oltre che nelle Scarpe da Cross.
Ora solo asfalto, tanti chilometri e impegno riversato per la Maratona di Treviso: non cerco riscatto, cerco soltanto di fare bene, nella mia cara e amata lingua di strada color antracite.
(Ringrazio Podisti.net, Atleticats.com oltrechè Francesco per le foto:-).

domenica 8 febbraio 2009

Treviso the (Off)Spring Marathon

Alla fine il cuore ha detto Treviso, la testa ha detto Treviso.

Si alla Treviso Marathon.
In primavera tenterò di fare il mio meglio su queste velocissime strade del Veneto Industrializzato.

Il volantino di quest'anno mi ritrae in in copertina con le parti più importanti per l'azione di corsa: i piedi, calzando le mitiche Adizero LT del 2007, da me ribattezzate le Adidas Lebid (da sempre a calzare queste grintosissime Racing Shoes nere nelle corse su strada).

Il Violettaclub schiererà anche il mio carissimo amico Francesco, in gara potremmo renderci utili reciprocamente.
La corsa è valida per il Campionato Italiano Assoluto di Maratona. La concorrenza non mancherà e sarà agguerrita: un'occasione da cogliere al volo.
Per questo ringrazio gli Organizzatori nell'avermi scelto per puntare ai posti d'avanguardia.
Lo scorso anno 10° posto. Saprò fare meglio?
Una corsa fresca con non più di 10°C sarebbe l'ideale per scatenare tutta la mia carica accumulata fino a quel giorno.
Mi importa ben poco della posizione, il mio unico e solo obiettivo è realizzare il Primato Personale, fosse la volta buona!

Ce la farò a riuscire nell'intento?
Sarà meglio fare tesoro di certi errori di sovrallenamento e riuscire a compiere tutti i lavori decisivi con la massima serenità.
Mi aspetto molto dall'ultimo grosso lavoro di 30 Km quando andrà fatto sperando di riuscire a non fallirlo come spesso mi è capitato.
Ma prima di ciò ne racconterò di tutti i colori, della PRIMAVERA!

venerdì 6 febbraio 2009

Via col Turbo! E speriamo che basti per domenica!

Tra due giorni verrà il momento della verità: questo semi-tribolato inverno pieno di fiducia e speranza culminerà nell'evento più sentito in questa prima parte dell'anno: I CAMPIONATI ITALIANI DI SOCIETA' DI CORSA CAMPESTRE.
Quest'anno la sede è Firenze, Campi di Bisenzio, mi aspetto un'organizzazione a dir poco perfetta e il Violettaclub sarà schierato con i suoi uomini migliori.

Si, sarò l'anello debole della squadra, ma che bello sarebbe per la società se anche il più scarso riuscisse a correre bene, subito dopo i primissimi.


Era ed è tutt'ora il mio obiettivo, se non ci credessi sarebbe meglio non andare a questi cross: adrenalina altissima, 200 uomini armati fino alle chiodate, tutti accaniti alla partenza per la prima posizione, è la gara che più mi fa paura, che più mi lascia il segno dentro: poco più di mezz'ora a tutta, di adrenalina, di fatica alle stelle, da sentirsi bruciare i polmoni, da sentire i vasi sanguigni dilatati che gridano nel petto.
Quando dai il massimo è questo quello che ti capita.

Il terreno erboso non mi è stato mai amico. Ho lavorato duramente ma mi sono fatto un pò male, ma non ci sto, niente scuse, il Violettaclub prima di ogni cosa, prima di qualsiasi altra corsa.
Spero di fare una corsa dignitosa, che mostri un segno di miglioramento con il passato. Il mio senso critico stabilirà se i miglioramenti fin'ora fatti saranno stati più forti di qualche piccolo inconveniente fisico capitatomi.


Negli ultimi tempi il meteo mi è stato avverso, freddo da guanti ma non da calzamaglia, tanta pioggia nell'ultima settimana, ed il risultato è stato una serie di lavori ben svolti ma senza nessun evento da raccontare.
Ultimamente ho aumentato il chilometraggio settimanale pur combattendo con un clima che mi mette in palese difficoltà: i risultati hanno evidenziato grossa difficoltà nel smaltire determinate prove impegnative e nelle giornate di caldo improvvisa come quella di giorno 2 febbraio mi sentivo rinato.
E' inutile, per rendere al massimo devo sudare tanto. E' assurdo ma è così.
E anche il 3 feb. non è stata negativa...

La Treviso Marathon non è poi così lontana e i primi carichi kmetrici mi hanno fatto patire un pò tanto. In un lavoro di 2x3.200m, 2x2.000m e 2x800m con R. 800m svolto sabato 31 gennaio in leggera campestre ho sempre chiuso forte ma non sono rimasto convinto fino in fondo.
La media finale di 16,3 Km è di 3'24"/Km, ritmi normalissimi.
Tutto con i dolori sparsi alle gambe...
Ma il giorno dopo morto stecchito nel "freddo" lungo.

E' anche vero che sto incrementando la fase di carico in palestra: i dolori da "sollevamento pesi" si sono fatti sentire e non è facile correre quando le gambe bruciano ad alzarsi soltanto...
Inoltre i lavori finali dopo la palestra sono sempre tosti e vanno chiusi fino alla fine: mercoledì 28 dopo 2 ore di esercizi 15x500m R.1' in pista con un tempo che minaccia grandine e al buio perchè allo Stadio delle Palme se c'è maltempo a quanto pare non si accendono i riflettori...
Alla fine 1'30" di media con 1'24" finale morto stecchito fatto solo di agilità e con le Adizero LT ai piedi.
Niente di spettacolare, soltanto un lavoro ben fatto senza o quasi compagnia.
Anzi ringrazio il Vice-Coach Peppe che mi segue e corregge sempre con tanta passione e che ogni tanto qualche ripetuta se la fa con me...
Grazie, Peppe, lo stile di corsa lo sto pian piano corregendo con i tuoi consigli.

Domenica 8 febbraio sarà dura, perciò sarà meglio prepararmi mentalmente e passare in Attack-Mode, proprio come il Knight Industries Three Thousand.


E colgo l'occasione per dire: SAVE KNIGHT RIDER, SAVE KNIGHT RIDER.
Non possono cancellarlo!

mercoledì 4 febbraio 2009

Trofeo S.Agata 09 quanto basta

Catania, 3 febbraio 09.
Come ogni anno, a parte qualche edizione "sfortunata", Catania presenta in pompa magna questa corsa podistica e l'amministrazione comunale fa enormi sforzi per presentare al via grandi campioni e rendere ai suoi cittadini un grande spettacolo di sport durante i corposi festeggiamenti per la Santa Patrona di Catania.

Quest'anno era meglio non esserci, anzi c'erano proprio quasi tutti!
N.1 di pettorale e sinonimo vivente della parola "maratona", Stefano Baldini, alla ricerca da qualche mese di gare brevi dai ritmi brillanti.

Ma non solo l'idolo di Maratona ad Atene 2004. Francesco Bennici e Ruggero Pertile tra gli italiani di spicco, il giovane ucraino d'Italia Vasyl Matviychuck oltre la solita nuvola nera di primissimo ordine capitanata dal più celebre Paul Kosgei.

Collocarmi in questa corsa è stato davvero difficile.
In tempi di crisi economica posso capire e venire incontro gli organizzatori, ma per quest'anno noi atleti siciliani non professionisti ci siamo dovuti accontentare di poco.
Eppure c'erano una cinquantina di corridori alla partenza...
A queste condizioni è stato difficile correre con serietà ma considerando il contesto di preparazione agonistica in cui mi ritrovo ho dovuto mettere in conto i primi carichi difficili per preparare la prossima maratona e gli imminenti Campionati di Società di Cross.

Se stai bene, corri e magari anche forte, non è carino andare a gareggiare per farti la passeggiata, specie poi se si tratta di una corsa di spessore...

La gara di per se è stata sviluppata benissimo dagli organizzatori per le vie pricipali del centro storico di Catania: 8 giri da 1.450m per un totale di 11,6 Km completamente piatti e attraverso zone suggestive riservate al passaggio pedonale. Speriamo che non lo cambino più questo percorso!
In queste gare almeno 10' li perdi in presentazione.

Ero concentrato, molto. Mi schiero alla partenza quando lo speaker chiama gli ultimi 3 atleti, avevo un pettorale alto, nemmeno il mio nome alla partenza :-P

Di mattina le cose erano andate male. Mi sono sentito fiacco come non mai nei 50' di lungo.
Ero allarmato ma una buona doccia, un piatto di pasta, un caffè e un'ora di sonno mi hanno raddrizzato. Poi la compagnia di Rosario in viaggio mentre guidavo hanno rimesso tutto a posto.
Negli allunghi mi sono accorto che sollevare le Adizero LT era più facile che mai. Buone sensazioni.
Attendo con ansia lo sparo.
Ah! Falsa partenza, tutti dietro. Io non alzo gamba. Lucidissimo mi accorgo del colpo falso.

La seconda è quella buona.
Parto e alla prima curva mi trovo in testa, da solo, la simulazione della partenza per i Cross è andata bene.
I keniani non ci stanno mica e mi metto a fianco, meglio non innervosirli.
Il primo giro a sensazione è corso a 3'00"/Km. Reggo bene.
Durante il secondo sto sempre lì, a fianco, ma tanti piccoli allunghetti portano un innalzamento del ritmo di corsa che mi fanno tenere la testa anche al secondo giro ma, ahimè, al terzo devo alzare bandiera bianca...
I migliori li vedo andare via. Mi assesto ad un ritmo più sopportabile e procedo, dò il massimo con moderazione, questo rappresenta l'ultimo lavoro da ritmi brillanti prima degli imminenti Cross di Firenze.

Passo il quinto giro e... per oggi va bene così.
In quel momento primo dei "terrestri" e 7,25 Km a 3'07".1/Km. Niente male.
Ci voleva, non pensavo così bene, considerati gli ultimi tempi difficili per l'adattamento da lunga distanza.
Beh, avessi corso anche il terzo giro in testa sarei stato molto soddisfatto e fiducioso per gli impegni imminenti, ma non mi perdo d'animo.

Beh, almeno mi hanno ripreso per il servizio dei Tg3 regionali serali. Piccola soddisfazione :-)

Un cavolo di caldo allucinante! Di nuovo effetto estate in Sicilia e una sudata estiva. Ma è proprio così che riesco in gara: Asfalto, Adizero e tanto Sudore!
Al ritorno in autostrada... acquazzoni sparsi! Boh, Sicilia Isola Tropicale ?-)

Ecco le classifiche ufficiali (
www.fidalcatania.it), ha vinto Wilson Kiprop su Paul Kosgei, terzo Masai Titus.
Primo degli italiani Ruggero Pertile che ha perso in volata su Daniel Limo (ottima prova), secondo italiano Stefano Baldini (7°) e terzo, nonchè primo siciliano, Francesco Bennici (9°) alla pari di Matviychuck, 8°.
Ho avuto l'onore che questi tre grandissimi nomi dell'atletica italiana mi concedessero una foto insieme: vorrei condividerle con chi mi segue normalmente, io ne vado fiero!!

(N.B. per i noti Campioni: Nessun problema se preferite che vengano tolte, basta chiederlo nell'area commenti).
Comunque, grazie Campioni per aver reso omaggio e prestigio alla corsa su strada in Sicilia e portate in giro per l'Italia la promozione dell'atletica.
Se qualche ragazzino in più vi stesse ad ascoltare...

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)
PRONTI A PARTIRE...