41° New York City Marathon - 20° Posto Assoluto - 1° Europeo

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Un Sogno Ad Occhi Aperti...

lunedì 18 marzo 2013

XC Disaster!

Tagliare il traguardo dei Cross... finisce un incubo!
Rocca di Papa (RM) - 10 marzo.

E' l'evento più atteso da tutti gli atleti e Società Sportive (Assolute) d'Italia, è l'evento più competitivo per gli atleti durante il periodo invernale: praticamente non manca nessuno... ai Campionati Italiani di Società di Corsa Campestre.
E tutti gli anni, per un motivo o per un altro, in forma o meno, correre sui prati diventa un incubo e motivo di atroce sofferenza.
A fine competizione, dopo aver passato gran parte del pomeriggio a recuperare forze fisiche e mentali, puntualmente mi chiedo il perchè di tutto questo dato che in passato avevo provato a prepararlo l'evento (non per questa edizione ovviamente) senza mai ottenere un briciolo di successo personale...

La settimana non era filata via affatto bene: il lunedì dopo la Roma Ostia sembrava illusoria l'ottima resa ottenuta nel lungo di 2h00'; impegni personali e lavorativi avevano oltremodo appesantito le giornate, vanificando i risultati negli altri allenamenti.
Il risultato: un disastroso tentativo di lavoro andato perso al mercoledì, tra l'altro ben incentrato dal Coach in funzione - maratona.
La lotta è serrata in mezzo alla folla di atleti
Ero talmente preoccupato di cotanta defaillance che se avessi beccato la giornata - NO in gara nel Cross sarei arrivato miseramente tra gli ultimi.
Così non è avvenuto, recupero in extremis con un pò di scarico e adeguato riposo, ma ovviamente il periodo negativo non aiuta nel concreto ad avere prontezza in gara.

Rocca di Papa sorge nelle campagne Romane, non molto lontano da Frascati.
La Federazione ha scelto un'ottima location per piazzare la fase finale nazionale dei societari, puntando su un campo ad ostacoli ippico.
Se penso al campo ad ostacoli panormita piazzato più che a suo agio nel Parco della Favorita ed inutilizzato per la corsa ormai da una decade... mi intristisce :-(

Percorso piatto, lineare, molto soffice e terreno compatto; totale assenza di aree fangose o scivolose.
Rettilinei abbastanza lunghi per sorpassare, diverse curve ben ampie ottimamente dislocate grazie alle quali il ritmo non verrà mai spezzato ed un ostacolino basso a simulare un tronco d'albero poco insidioso... anche per me :-P

La giornata era delle ideali: tiepida durante le prime ore della manifestazione, baciata con alternanza dal sole; durante la gara di Cross Lungo avverrà un cambiamento climatico che porterà ulteriore freddo e sofferenza muscolare, tanto per peggiorare le cose.

Se avessi degli incubi riguardanti l'atletica, questi si materializzano nella realtà dei prati erbosi.
Pochi allunghi, tanto sforzo non corrisposto :-(
Osservare la partenza del Cross Corto mi arrecata sensazioni di terrore misto a forte eccitazione: stare là dentro è un'emozione unica quando sei sicuro dei tuoi mezzi perchè da maratoneta non potrai mai essere veloce come i milers ma se ti metti di impegno e sfrutti agilità ed esperienza tra i primi 30 ti puoi piazzare.
Un condensato di emozioni in poco più di 12 minuti!

Nervoso come non mai, poco prima del via, parto con molta cautela e trovo comunque un giusto piazzamento in mezzo al gruppo, tra la terra che tremava, centinaia di gambe che mi ruotavano attorno ed il frastuono della gente che tifava il proprio compagno di Club o amico che si contrastava con la pace generale che la location ti ispirava.
La gamba da 31'00 (su strada) tutt'ora non c'è... forte handicap per uno negato nei cross e così, dopo appena 1/3 di gara nel quale mi batto per passare più avversari possibile trovando ampi varchi per riuscire nei miei intenti, inizia la fase di atroce sofferenza.

Riesco a trovare in un gruppetto di atleti dalla fila allungata fonte di motivazione e di riparo: ma perchè su strada questa sensazione di "eterno" inseguimento non accade mai? :-(
Le cose vanno complicandosi e, come ogni Santo anno, provare a passare un avversario diviene sempre più difficoltoso e aspramente sofferto.
Leggera parte in salita e in declivio... sofferta!
Il me stesso che non si abbatte mai reagisce, prova ad allungare e raggiungere più avversari, ma il cambio dura poche centinaia di metri annichilito da una inspiegabile sofferenza.

Mancano ormai poco più di 3K alla fine ed il clima volge al peggio...
Pensieri negativi quanto un mesto ritiro campeggiano nella mia mente e credo che per qualche centinaia di metri mollo la tenacia con la quale sono disperatamente attaccato...
Se questa fosse l'atletica... forse non farei atletica!

Nonostante le atroci difficoltà, l'ingresso all'ultimo giro da 1,5K mi porta strenuamente a non cedere e provo a limitarmi ad inseguire gli avversari avanti a me...
Un accenno di volata, in attesa di tempi migliori riesce ancora e mantengo la posizione ottenuta negli ultimi 500m.

Centotreesima posizione...non saprei in che maniera chiedere scusa alla mia nuova Società, l'Atletica Recanati nell'averla ripagata così male degli sforzi e della fiducia accordatami, ultimo del quartetto...

In fin dei conti... rispetto agli anni passati la musica non è cambiata e tante volte ho sfigurato in maglia Violettaclub che ormai avevo perso il conto.

Ci siamo rivisti dalla Roma Ostia...altro gran finale il tuo!
Sarebbe ora di valutare se presentarmi il prossimo anno o meno, se non in perfette condizioni di forma...

Il terreno soffice, erboso, sembra avere un effetto - calamita sui miei lunghi piedi tanto da sembrarmi dei macigni, chilometro dopo chilometro; gli avversari che incontri su strada magari li vedi anche in campestre, solo che dopo pochi chilometri se ne vanno quasi dicendoti "ciao"... scomparendo!

Lasciamo perdere tanto scoraggiamento, giornata devastante anche dal punto di vista muscolare, gambe messe a dura prova come in nessun'altra gara o allenamento...
Ma il peggio è passato, torno presto a rifugiarmi sull'amato asfalto che mai mi tradisce...

Torno a casa un pò con la coda tra le gambe, in fondo lo sentivo già... ma nemmeno giornate così possono abbattere la gioia di correre.

(Ringrazio per le foto la Mileto Marathon)

mercoledì 13 marzo 2013

Roma Ostia - Le Grandi Sfide Aiutano a Ripartire!

Ringrazio Danilo Giovannangeli ed invito a visitare il suo set fotografico
(link a fine racconto del post)
Roma - 03 marzo 2013.

Si riparte da una sana "batosta" alle mie gambe, una corsa lunga 21,097 Km senza sosta e tatticamente spregiudicata, dove non conta solamente correre forte ma sapersi gestire al meglio per tutto il percorso.

Febbraio è stato un mese travagliato... esausto nel dover sopportare quasi tutti i giorni, durante le ore dal tramonto in poi, un carico di umidità e freddo nell'aria eccessiva, anche per le mie doti di sopportazione e pazienza.
Ho accettato mio malgrado una situazione muscolare critica, controllata con molta attenzione e qualche massaggio durante la settimana, ma non risolta: un indurimento al bicipite femorale della gamba destra è stato difficile da "imbrigliare" e ciò ha condizionato negativamente l'ultima settimana di allenamenti, focalizzata in parte sulla Roma Ostia ed in parte sull'evento - maratona ormai da svelare:

Correrò i Campionati Italiani di Maratona, previsti ad Aquileia (UD) alla Unesco Cities Marathon, prima edizione e subito evento molto importante.
Sarà un evento molto interessante, soprattutto dal punto di vista paesaggistico perchè si tratta di posti sottoposti al patrimonio dell'UNESCO (Aquileia, Palmanova, Cividale), ma si tratta per me di uno stimolo in più al rilancio in una stagione difficile da interpretare in quanto tornerò alla lunga distanza dopo un anno di assenza forzata.
Qualunque risultato, sarà da me ben accetto in quanto il mio unico desiderio è quello di dar continuità alla mia crescita durante tutto questo 2013.

L'inverno dalle mie parti di certo non sarà caratterizzato da temperature rigide, ma correre con la costante sensazione di provare freddo ed avere una patina "ghiacciata" addosso non aiuta di certo la resa muscolare, costringendoti a rallentare o a sentirti sempre meno agile, anche a 10° - 13° C.
Formidabili le Adidas Energy Boost - Spingono e ammortizzano come
nessuna altra scarpa!
Così lo è stato, avvertendo un "accorciamento" della muscolatura che nemmeno il buon stretching tirato al massimo tutti i giorni ha saputo limitare.
La sensazione migliore, infatti, l'ho avvertita proprio in gara, alla Roma Ostia: vuol dire che qualcosa nel clima freddo umido proprio NON va!

L'allenamento di scarico non è stato eccessivamente marcato ed ho comunque continuato a lavorare, seppur male e condizionato dall'indurimento muscolare.
Fortunatamente, proprio al mattino della gara, sentivo una migliore efficienza muscolare, che mi ha permesso di correre al meglio delle mie attuali potenzialità.

L'evento di per se, atleticamente di richiamo, competitivo da livelli mondiali (vincerà con 59'15" il keniano Wilson Kiprop), e molto stimolante per via del percorso interamente rettilineo e filante a parte un paio di asperità di cui solo una impegnativa, è stato anche un buon pretesto per indossare le innovative Adidas Energy Boost, lanciate in quel week-end romano all'expo della Roma Ostia.
Insieme a me, anche i vincitori del Contest fotografico, Dario Bruneo e Maurizio Poggi che sono stati ospitati da Adidas Italia ed hanno potuto correre vivere l'evento in mia compagnia.
E' stato facilissimo fare la loro piacevole conoscenza e subito fare amicizia in quanto parlare di running e degli impegni quotidiani è argomento comune per tanti; oltretutto Dario e Maurizio si sono subito ambientati con lo staff Adidas Italia che ringrazio per questa opportunità di crescita e di rilancio.

Madrina della Manifestazione...Franca Fiacconi,
vincitrice della NYC Marathon del 1998
Al via...decisamente troppi "Top Runners" africani di livello mondiale, sia tra gli uomini che tra le donne, tant'è che per le mie attuali condizioni di forma, non avrei potuto competere nemmeno tra le prime donne.
Già sapevo che avrei dovuto provare a difendermi e che gli allenamenti intensi e poco brillanti non mi avrebbero certo fatto presentare nel migliore dei modi.
Ma nel preparare la Maratona spesso non si può scendere a compromessi e l'unico imperativo che campeggiava in me era quello di non mollare fino all'ultimo metro, dando battaglia e riassaporando queste difficoltà che fanno parte dell'atletica.

Tutto organizzato davvero bene, nei minimi dettagli, dalla zona partenza molto ampia, alla completa assistenza durante la corsa, all'arrivo scrupolosamente organizzato in ogni fase quale: estrazione chip-pacco ristoro-medaglia-mantellina antifreddo/pioggia-ritiro bagagli ampiamente individuabili da una sacca personalizzata dello sponsor dei trasporti, senza contare la comodità nel farti la doccia presso un club del Lido ostiense indaffarato per un sol giorno d'inverno a differenza dell'estate carica di bagnanti: tutto da vera Gold Label Race!

Il via, alle spalle dell'EUR, è stato al solito molto concitato: strada larghissima e per lo più in forte discesa.
Anche se non hai gambe correrai fortissimo alla partenza!
I primi 4K servono da "passerella", anche se già si corre veramente al massimo: si girerà attorno al quartiere dell'EUR, ripassando dove si trovavano i pullman di trasporto atleti pochi minuti prima; da lì, direzione Ostia lungo la superstrada completamente chiusa al traffico veicolare.

Il 5K sarà poco più avanti, leggera salita a dirti che non sarà solamente rettilineo, e la pattuglia africana già avanti sparita!
In realtà il mio passaggio, coperto in 15'55" non è esaltante, ma di certo per adesso non posseggo il kick da 31'20" nei 10K di passaggio alla mezza!
Le donne africane, messe una in fila all'altra, mi passeranno con tale leggerezza e agilità da far rabbrividire... sono tra le più forti al Mondo e per quel giorno ci potrà stare!

In mezzo, a battermi con i boys anglosassoni!
Provo a stare con un gruppetto, e mi imbatto in dei giovani atleti britannici che corrono con molta facilità.
Le mie carenze si fanno sentire proprio nel momento più difficile della corsa, al passaggio dei 10K quando inizia la seconda asperità della gara, dura e impegnativa per almeno 1.000m circa.
Entro facilmente in crisi, se non sei muscolarmente agile ed elastico fai una brutta fine in salita e così sono costretto, subito dopo il passaggio in 32'20", a dovermi staccare dai ragazzi e resistere alla prima vera sofferenza.

Psicologicamente non sono abbattuto e riesco a fissare l'ultimo dei British boys che stenta comunque a staccarmi; la lunga leggera ascesa termina e nella discesa successiva, provo a rientrare concentrandomi sulla frequenza e su un passo più agile.
Da dietro rinvengono altri atleti dal ritmo più elevato del mio e provo con tutte le mie forze a star loro dietro, e ci riesco finchè la strada resta piana.
Ad ogni difficoltà altimetrica trovo poca agilità: sapevo che non sarebbe stata facile e per questo non voglio abbattermi: è il 15°K ed il parziale piange le dure pendenze in 16'57" :-(

E' la fase più sofferta: subisco ulteriori rimonte da dietro e provo a rilassarmi, riuscendoci, concentrandomi sul finale di corsa ormai imminente.
Non sarà la giornata ideale, ma quando mancano 3K al termine, provo a dare fondo alle mie energie.
Con forze più fresche torna alla carica Gianluca Bonanni, forte atleta locale, e provo a stargli attaccato fino alla, invano.
Una volta giunti all'ultimo K, con il Lido di Ostia ormai a vista, non ho alcuno spunto per provare a stargli appresso, e resto staccato decine di metri.
Complimenti a Gianluca Bonanni,
fasi finali di Gara!
Ormai l'arrivo è vicino, stringo i denti e provo una volata, che almeno quella... c'è, chiudendo la corsa in 1h09'31"...

In tanti han corso molto forte, a parte le super stars italiane, i miei complimenti vanno a forti atleti con i quali ho condiviso molte battaglie (ma non certo questa!) come Giorgio Calcaterra (1h06'38") e Antonio Miggiano (1h07'01").
Febbraio è un mese di forte calo fisico e/o di alterne sfortune e purtroppo capita spesso di dover "ricominciare" proprio da qui, con prestazioni in passato peggiori anche di queste :-(
Non a caso marzo è anche il mese dei Societari di Cross, da sempre la gara più catastrofica dell'anno intero...vicina pochi giorni da questo evento appena trascorso.

Il tempo è sempre troppo poco per correre ai ripari e reagisco il giorno successivo alla gara, pensando alla Maratona: in 2h00' poco meno di 32K di Fondo Lento a 3'45"-3'50" un pò sofferti ed in calo nel finale, corsi con le formidabili Energy Boost appena calzate.
Le forze mentali, quelle non mancano... risolti i problemi "stagionali", tornerà anche la forma migliore.
E se non arriverà subito continuerò a lavorare per quella!

Domenica 10 marzo sarà l'ora dei Societari di Cross...i miei incubi sembrerebbe che corrano nei prati!

(Ringrazio come sempre Salvatore Auddino per l'amicizia di tutta la Mileto Marathon, il cuore batte sempre in Calabria...)
(Ringrazio Danilo Giovannangeli che ha postato splendide immagini su Flick)

mercoledì 6 marzo 2013

Adidas Supernova Glide 5 - Il Comfort per tutti i Km che Vuoi

Adidas Running di anno in anno continua a stupirmi.
Laddove un prodotto già ottimo come le scarpe categoria "A3 - Massima Ammortizzazione" Supernova Glide 4 mi avevano soddisfatto per l'eccellente calzata e le falcate leggere ma ben ammortizzate che sapeva donarmi, dall'upgrade della quinta versione non mi aspettavo chissà quali miglioramenti.
La nuova Supernova Glide 5, invece, propone accorgimenti intelligenti e molto funzionali volti ad accentuare comfort, leggerezza e reattività della scarpa, partendo da una base ottima.
Geniale!

Durante le prime uscite mi è sembrato di calzare una scarpa totalmente diversa dalla precedente versione, eppure la struttura dell'intersuola non è affatto cambiata.
Ho avvertito immediatamente una sensazione di libertà totale nella calzata e gli appoggi mi sono sembrati più soffici e facilmente controllati.
Il peso ulteriormente alleggerito della scarpa grazie al poderoso "lifting" che ha subito la tomaia, ha reso questa scarpa un vero capolavoro del Running.

Non a caso, dopo appena un paio di uscite in allenamento l'ho immediatamente messa "alla frusta" nel classico test in pista chiudendo un giro secco di 400m in 64" sentendo notevolmente libero il piede di spingere quanto volesse!
E' sembrato così facile correre così forte con queste Supernova Glide 5 che rispondono prontamente e con altrettanta elasticità alle sollecitazioni al terreno.

TOMAIA

Dettagli della Tomaia: Priva di cuciture in avampiede!
Totalmente rivoluzionata.
E' uno dei punti forti di questa nuova versione della scarpa premium per tutte le distanze di Adidas.
Il rivestimento del piede è ormai curato all'inverosimile rendendo confortevole e tremendamente traspirante la scarpa.
Correre sotto la pioggia incessante non appesantirà più la Supernova Glide 5 in quanto la tomaia è leggera quanto resistente (alla mia prova nelle prime settimane non ha subito nessun tipo di usura rilevante) e idrorepellente.
D'estate questa caratteristica risulterà altrettanto utile!

Il lavoro migliore è stato svolto all'avampiede dove la trama in mesh leggera e rinforzata dagli inserti argento romboidali, si è fusa a formare un pezzo unico ed in totale assenza di cuciture con la punta semirigida e preformata.
Le dita del piede alloggiano in un comfort unico e sembra di non avvertire l'avvolgimento del piede alla scarpa sentendo una fantastica sensazione di libertà.
E' un grosso vantaggio in quanto si evitano inutili e dannosi sfregamenti delle dita e la tomaia non si usura per continuo piegamento con parti in rilevo e/o cucite.

L'alloggio di un plantare personalizzato risulta notevolmente avvantaggiato da tale comodità e da una struttura a pianta larga.

La linguetta è molto confortevole, ancor più soffice di prima, il collo piede assolutamente a suo agio grazie alla struttura leggermente conformata secondo la struttura tendinea/malleolare del piede (Geofit).

Le Tre Strisce brilleranno alla luce riflessa delle auto e nel buio più profondo perchè totalmente rifrangenti: un tocco di classe in una scarpa dove domina l'eleganza dei colori Nero e Vivid Yellow.

L'allacciatura, infine, completamente rivista con dei nuovi lacci, leggeri, piatti e molto avvolgenti che rendono ancor più filante e veloce la scarpa, anche nello slacciarla.

Tutti questi accorgimenti hanno ridotto ulteriormente il peso generale della scarpa facendolo ridurre di un paio di decine di grammi.
Stessa protezione durante la corsa e maggiore traspirazione e resistenza agli sfregamenti ad ogni passo, con un peso inferiore!

Ampio Formotion al Tallone, Adiprene dentro l'intersuola
INTERSUOLA

La Supernova Glide 5 ricalca le stesse caratteristiche costruttive della precedente versione del 2012 che ho tanto apprezzato per reattività, versatilità e calzata.
Il differenziale tra tallone e avampiede non è eccessivamente marcato e ciò permette una rullata a terra immediata: il motivo per cui questa scarpa reagisce con tanta facilità ai cambi di ritmo.

L'appoggio del tallone al terreno viene ammortizzato contemporaneamente dalla parte semovibile e che si adatta al terreno "Formotion" durante il primo impatto e dal polimero plastico integrato nell'intersuola "Adiprene" che serve a disperdere ed assorbire l'impatto verticale del tallone al terreno.
Una volta iniziata la rullata al terreno il passaggio tra tallone e avampiede viene stabilizzato nella parte mediale del piede dal Torsion System che viene confermato in una versione leggera tale da non irrigidire troppo la scarpa e permettere la fluidità dell'azione di corsa: questo Torsion System è infatti grosso modo lo stesso presente nelle Adizero Boston 3.
Adiprene + a tutta lunghezza sulla pianta
La spinta finale che esegue l'area metatarsale avviene come sempre accade nelle Adidas della gamma Running nella piena reattività garantita dall'inserto plastico in tutta lunghezza presente internamente all'intersuola denominato "Adiprene +".

I canoni di scarpa reattiva e ben ammortizzata al tallone restano ineguagliati, questa scarpa è il punto di riferimento nel panorama Running per l'equilibrio nella gestione della velocità di esecuzione del gesto della corsa senza sacrificare la protezione degli impatti al terreno.

SUOLA
Grande novità di questo 2013 per la Supernova Glide 5 è l'introduzione della Gomma Continental ad alta resistenza all'usura e dall'eccellente grip.
Posizionata nei punti di maggiore impatto al terreno quali tallone ed avampiede nella zona della spinta laterale fino alla punta dello stesso, garantisce sicuramente maggiore resa chilometrica senza dover sostituire le scarpe perchè si è consumata troppo presto la suola.

Sin dallo scorso anno ho potuto constatare che l'usura di questa gomma è differente rispetto alla gomma "Adiwear" ad alta resistenza all'abrasione utilizzata tradizionalmente da Adidas.
La Gomma Continental si consuma e si degrada più lentamente lasciando degli strati più uniformi "a pellicola" man mano che si usura macinando chilometri.
Torsion System e Gomma Continental, grande novità!
Trovarla applicata sulle Supernova Glide 5 è un gran passo avanti!

Il disegno della suola rimane invariato rispetto alla precedente versione facendo fede alle caratteristiche fondamentali di flessibilità in avampiede con tre principali intagli laterali e due macro aree separate dalla linea che segue il Torsion System.
Nel punto di forte impatto situato nella zona centrale dell'avampiede resta confermata la gomma "Blown Rubber" più soffice, morbida e indeformabile allo schiacciamento.

MICOACH
Non poteva ovviamente mancare il supporto per il MiCoach mediale con incavo universale utilizzabile per qualunque altro tipo di Foot Pod (detto banalmente contapassi) si possegga.
Ormai correre con il MiCoach Speed Cell è facile quanto utile poichè ti registra tutte le informazioni utili in allenamento e/o in gara senza bisogno di altro!

Tocco di classe in più la linguetta fissata ad una estremità dell'incavo nell'intersuola per una rapida estrazione dello stesso Foot Pod dalla scarpa, ottima idea!

CONCLUSIONI

Non ci si poteva che aspettare un miglioramento nei dettagli dalla casa tedesca e così è stato.
Come da tradizione l'intersuola è stata riportata con successo in questa quinta versione che durerà un biennio: sono contento di ciò in quanto la Supernova Glide lo scorso anno mi aveva dato davvero grandi soddisfazioni e così continuerà ad essere.
Con la linguetta il Foot Pod lo tiri velocemente!
Regge con tranquillità il peso di qualsiasi allenamento vogliate fare, che sia un medio dal ritmo intenso o un lunghissimo di oltre 30 K.
Inoltre è un'ottima scarpa da Maratona per la sua leggerezza e comodità.
Riesce ad esprimere il meglio di se su strada o su sterrato leggero grazie al disegno della suola soft e dal buon grip.
Non essendo molto artigliata sarebbe invece un peccato utilizzarla per un Trail dove è meglio utilizzare una scarpa specialistica come la Supernova Riot per esempio.

Il senso di stanchezza in queste prime uscite nelle due settimane che l'ho testata è diminuito grazie alla leggera quanto robusta tomaia: ancor più adatta per piedi sensibili e per chi ha bisogno di indossare plantari più ammortizzati di quelli forniti in serie.

Resta quindi consigliabile per un range di ritmi da 3'40"/Km in su e per corridori pesanti non oltre i 90Kg.
Superato questo limite di peso è sempre consigliabile correre con una scarpa pur sempre flessibile e maggiormente protetta nell'area mediale dove l'arco plantare rischia maggiore compressione come le Supernova Sequence 5.

E' una tuttofare, ancora di più, l'ideale per il neofita che si appassiona alla corsa con un approccio sicuro a questo splendido sport, così come il runner esperto che preferisce affidarsi ad un solo ed unico modello per correre qualunque evento o allenamento voglia affrontare.

Adidas Supernova Glide 5, la scarpa al Top amica di tutti i Runners :-)

venerdì 1 marzo 2013

Ritrovare le Belle Sensazioni...

Il Vice Coach Peppe che in questi mesi mi ha tanto aiutato...
(Photo M. Crispi)
Palermo - metà febbraio 2013.

C'è maggiore maturità, c'è una diversa consapevolezza dei propri mezzi, c'è maggiore saggezza, ma ancora mancano i risultati che ti fanno sentire bene e che ti donano sicurezza, ma non importa.
Importa che finalmente quando corri un lavoro lungo non termini indolenzito, importa che la sommatoria degli allenamenti porterà volume e che tutto quel lavoro di potenziamento in più svolto finalmente può iniziare a restituire i suoi frutti sin da subito.

Quante volte ho profetizzato ai miei ragazzi (a proposito! A fine mese ci saranno i primi responsi alle Maratone di Malta e di Treviso cui alcuni di loro partecipano) di provare a correre da stanchi, magari con un lunghissimo piazzato il giorno dopo un allenamento di un certo peso...
Ora è toccato a me, a fare i conti con lavori difficili e allenamenti di lunga lena dei tempi andati, ma non troppo...
L'anno in corso è tutto da scoprire e forse se gara in pista sarà, avverrà senza preparare minimamente nulla perchè la cosa più importante è non avere fastidi alla gamba destra.
E, che bello dichiararlo, così sta tornando ad essere :-)

Il Coach è tornato bello carico, ed è fondamentale crederci quanto il proprio atleta, così il duo Lo Piccolo - Siragusa che propone le sfide più ardue man mano che si avanza nella preparazione può mettersi di impegno per questo progetto di inizio primavera.

Purtroppo l'ostacolo che ancora sto trovando è il freddo - umido dall'immediato tramonto all'alba che mette in difficoltà l'organismo bloccandolo o che porta ad irrigidimento muscolare o peggio ancora distrazioni e contratture.
Un buon massaggio è sempre importante a mantenere elastica (per quel che si può) la muscolatura specie dei bicipiti femorali soggetti a maggiore sforzo.

Così mercoledì 13, finalmente l'ultima puntata del potenziamento (aiutato dall'insostituibile Vice Coach D'Ambra) ha portato con se le ultime cattive sensazioni trasformate in 10 x 500m (R.1') tutte attorno dei tremendi 1'34"... non ero capace nè di spingere nè di accelerare un minimo nel finale...

Poco male, i lunghi susseguenti non hanno prodotto grandi performance ma non facevo altro che badare dopo ogni allenamento ad un giusto allungamento muscolare e notare che girare in pista non provocava più tanto disturbo come negli ultimi due mesi.

Sabato 16 sulla Sicilia, come da giorni, perversava un brutto tempo e l'aria fredda/gelida già nel pomeriggio, ha rovinato nell'insieme il lavoro di salite: 12 x 200m (R.2'30") corsi bene e 3x1.000m tragicamente imbucati per via del freddo eccessivo.
Non pubblico i tempi perchè è stato già tanto terminare il lavoro sotto cotanto maltempo... solo io e la pista a quel triste orario!

Media appesantita dalle soste alle fontanelle :-)
Bastavano poche ore, all'indomani mattina, domenica 17, a sbarcare in un universo conosciuto ma da tempo ormai inesplorato: le 2h00' di Lungo.
Iniziavo a chiedere di più al mio fisico, indosso plantare (giustissimo in questi casi) e le Adidas Supernova Glide 4 e parto per l'avventura.
Non mi pongo alcun problema, grazie anche la giornata un pò più clemente della precedente, e supero la prima ora con il Giro dell'Addaura in un impegnativo saliscendi.
La gamba del maratoneta, leggera e fluente a 3'45"/Km NON C'E' e devo accontentarmi di poco sotto i 3'50"/Km di media con un discreto strato di sofferenza che andrò a pagare nella seconda ora.
Negli ultimi 20', quando c'è di provare a chiudere un pò più forte, avviene un calo che era prevedibile e corro attorno i 4'00" spingendo.
Ma non importa, la sensazione di vuoto nelle gambe e nella testa, oltre che la dimensione di quasi 32K di corsa è ritrovata e con essa una inconsueta serenità!

Un giorno solo per riprendermi ampiamente dalla lunga galoppata e riparto con un allenamento tra i più Monumentali di sempre: 20 x 500m - R.1'30" fatti interamente in Pista corso martedì 19.
Ancora oggi mi chiedo se sia più pesante questo lavoro o i 25 x 400m - R.1' svolti svariate volte in carriera.

Come non essere intimoriti di fronte a tanta qualità?
E' una soddisfazione veder 20 picchi lassù in alto!
E' una piccola montagna da scalare, passo dopo passo, ma con tanta calma in corpo e, aggiungerei nel mio caso, anche con una voglia di scherzare con gli amici in campo per spezzare il visus della progressione numerica delle ripetute.
Così è stato, quasi 1h in pista a macinare giri su giri e la gamba senza gridar lamenti.
Inizio con la luce del sole e termino con il tramonto e l'arrivo della tramontana gelida dalle parti di Viale del Fante...
Ogni "risalita" alla partenza diventava sempre più pesante, ogni incitamento sempre più prezioso, ma laddove non avrei detto di farcela, così è stato!
Inizialmente non immaginavo (visto i recenti precedenti) di poter correre con tempi decenti e sono partito con molta calma e incertezza, ma a prima ripetuta il cronometro segna 1'28", e questa grosso modo sarà la media tenuta per tutto l'allenamento.

Ringraziando quel poco che è rimasto dell'Atletica Assoluta a Palermo, trovo un buon traino nei ragazzi del CUS Palermo che correvano dei 2.000m e mi accodo a loro o rilancio la loro azione... per poche delle mie ripetute!
Correndo in compagnia ho ritrovato fiammata, passo agile, uso dei piedi e voglia di mangiare la pista... tutto in pochi passi, in poche ripetute in mezzo ad altre gambe "trottanti"... che splendide sensazioni!
Il resto del lavoro ho dovuto gestirlo con estrema difficoltà nel finale, ma dopo tutto... ci sta!

Giorno dopo giorno mi sento un atleta ritrovato, l'immagine di me che per forza di cose stava dormendo, inizia ad uscir fuori.

Mai vista tanta neve... sull'Etna... No! decisamente non è il mio habitat!!!
Ma è facile pensare che qualche intoppo possa accadere durante questo arduo percorso, così nel week-end tra il 22 ed il 24 correre non è stato facile: un indurimento al bicipite della gamba destra, più l'ennesimo mal di gola provocato da un clima ormai costantemente bagnato ed umido, mi hanno messo k.o.
In particolare, domenica 24, è stato tremendo dal punto di vista organico affrontare un duro fartlek in salita (3' forte + 2' piano) x 8 volte fino al raggiungimento delle Antenne RAI sul Monte panormita.
Il freddo che ho sentito
Il giorno susseguente era previsto il secondo lunghissimo di 2h purtroppo andato male per colpa del leggero malessere e conclusosi mezz'ora prima...

Mercoledì 27, infine, un piccolo lavoro per non vanificare tutto quello di buono svolto fin'ora costituito da 6 x 1.000m (R.500m) per un totale di 8,5K che rappresenta il classico giro di Via dell'Olimpo che ricalco spesso in ottica maratona.
Per ora la pista può anche attendermi, facendo sempre bella mostra di se... il lavoro di per se male non è andato, considerato che mi aggiravo sui 3'00" - 3'10" nei 1.000m forti.
Ho preferito un approccio più pacato pensando al completo recupero del bicipite femorale.
L'ennesima conseguenza infausta dell'inverno siciliano laddove 10°C così umidi fanno più male di cifre sotto lo zero ma secche.

Domenica esordirò alla Roma Ostia e sarò presente all'expo a raccontarci di corsa e di belle esperienze e magari scoprire insieme le rivoluzionarie Energy Boost di Adidas :-)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)
PRONTI A PARTIRE...