41° New York City Marathon - 20° Posto Assoluto - 1° Europeo

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Un Sogno Ad Occhi Aperti...

giovedì 31 dicembre 2009

Natale 2009 in Veneto - Così bello da rimanere senza Fiato(!)

25 Dicembre 2009

Non era programmato in alcun modo.
Ho sentito soltanto la mia voce dentro che ha insistito nel volermi portare lassù.
Laddove, qui a Palermo, il termometro stava registrando picchi record tanto da potersi andare a fare un bel bagno a Mondello, ho scelto di essere più "tradizionalista" e passare un Natale fresco fresco nella provincia veneta.

L'occasione di visitare splendidi posti, ancora a misura d'uomo, quieti e silenziosi (a parte il Duomo là vicino che ogni tanto faceva sentire la sua presenza con i rintocchi delle campane).
Esempio di civiltà, dapprima con l'applicazione a 360° della raccolta differenziata nelle case e ampie aree dove abitare significa possedere una multiproprietà a 2-3 piani, magari tra famiglie.

Correre in mezzo alla nebbia, con i cumuli di neve sparsi ancora presenti e fortunatamente per lo più disciolti.
Un Natale tranquillo, insomma, passato in ottima compagnia.

Ed era ovvio, che si approfittasse della presenza, insolita di due siciliani in terra "straniera" per provare a dare una zampata finale a questo anno, il 2009, giunto ormai a fine esercizio.

I regolamenti dell'anno nuovo, il 2010, non portano belle novità: relegherà qualunque atleta tesserato per una società di una Regione d'Italia a poter gareggiare solamente in quella Regione quando la corsa assume carattere "Regionale".
Quindi, niente più restrizioni ad atleti stranieri di qualunque livello nè tanto meno ad atleti Italiani di qualunque livello, purchè tesserati in Regione...

La voglia di mettermi alla prova con realtà diverse ed il sostegno forte di un amico ormai insostituibile ha portato anche me, a Casalserugo (PD) per la podistica di Santo Stefano (26 dicembre).
Gara, come detto, regionale, presentava tantissimi iscritti di buon livello, tutti atleti italiani, poi presentatisi sulla linea di partenza meno di quanto scritto sulla carta.

Ritroviamo lassù anche una nostra vecchia conoscenza: Michele Giofrè, in ottime condizioni ed anche lui emigrante dalla Calabria per motivi di lavoro (triste realtà, ma anche questo comporta vivere in Italia, vivere al Sud...).
Altri atleti da copertina delle riviste, finalmente in una vera gara; altri atleti del posto (o quasi) con cui ho avuto il piacere di fare la loro conoscenza durante l'anno.

Quel mattino il freddo si faceva sentire in quei 5°C con vento altrettanto poco allettante; fatto sta che ero sereno come ormai da molto tempo mi sta capitando prima di una gara.
I miei mezzi li conoscevo bene, dovevo solo applicarli finalmente in una gara cronometrata ufficialmente.
Inoltre la distanza classica dei 10K su strada avrebbe potuto finalmente darmi un serio riscontro, favorito dalla totale piattezza del percorso, 5 giri da 2K.

Al via mi piazzo subito al mio posto, attendista di qualunque evento.
I favoriti schierati alla partenza, Lazzari (Fiamme Oro Padova) e Montorio (Aeronautica Militare Roma), unici due professionisti, non si fanno attendere.
In gruppo, dopo pochi K rimaniamo, oltre me, Duca, Giofrè, Pasetto, Fabian (duathleta nazionale) e un altro atleta.
Il ritmo è elevato ma regolare: qualunque cambio di ritmo applicato durante i primi 3 giri non fa mai male. Ci si assesta sul ritmo di 3'06"-08"/Km.

Nonostante un primo giro in cui avevo avvertito difficoltà respiratorie, mi sento bene e dal secondo giro mi rilasso completamente.
Ogni attacco è sempre ben replicato con freddezza e tutto scorreva bene.
Stavo preparandomi qualcosa; in genere non lascio mai passiva la corsa e un attacco lo provo sempre, anche disperato.
Tutto filava liscio, 7°K del quarto giro ormai avviato, quando improvvisamente mi sopraggiunge una crisi respiratoria: sento i polmoni contrarsi e non riesco più ad aspirare aria!
L'acido lattico scende giù rapidamente alle gambe, sangue non ossigenato e...

Gara Finita!

Normalmente chi mi conosce sa che per ritirarmi ad una gara o un allenamento devono spararmi... ad entrambe le gambe! :-P
La crisi è stata violenta quanto improvvisa, e fermandomi in tempo si è risolto tutto in pochi minuti...

Stavo bene, avevo voglia di dire la mia, una scossa alla corsa l'avrei data sicuramente...
E' vero che il ritmo era alto e che non ci sono mai stato così bene dentro, ma posso garantire che gli ultimi allenamenti sono stati molto più intensi di quella fase di gara...
L'unica spiegazione che posso dare, nonostante fossi coperto da guanti e dalla maglia tecnica a maniche lunghe, è dovuta alla disabitudine nel respirare tanta aria fredda, provocandomi una congestione polmonare...
Si impara a conoscersi meglio, anche questa purtroppo, e sul più bello!

Riesco a tornare indietro e ad assistere (ahimè!) alla volata finale, autentica cartolina della mia trasferta, che comunque è stata molto bella e passata serenamente.

Sul traguardo, come da pronostico, il Miler Lazzari vince la volata (30'46") su Montorio (30'47") controllando più volte l'avversario.
Terzo, molto vicino ai due, Michele Giofrè (atl. Castello Firenze) (30'49") ben tornato a discreti livelli.
Quarto, poco lucido per finali adatti a lui, Francesco Duca (Violettaclub) (30'52") staccato di una 30ina di metri dal primo.
Quinto Gianluca Pasetto (Corradini Rubiera) (31'01") distaccato parecchio nel finale concitato, pur sempre reduce dalla recente Maratona di Reggio Emilia.

Se la sono giocata loro all'ultimo giro e peccato per uno stanco Francesco che avrebbe meritato il podio.
Curiosissimo e delusissimo, cosa avrei potuto fare all'ultimo giro?
E soprattutto, abbattere il muretto dei 31'00" nei 10K su strada sarebbe stata una piccola dimostrazione del buon lavoro svolto ultimamente...
Davvero brutto stare a guardare dall'esterno, ma anche queste sono cose che possono capitare...

Rientrati a Casa, si pensa solo al 2010, non prima di aver fatto un riepilogo di un 2009 cui sono accadute tante cose, positive e negative.
Su queste ultime sarà bene soffermarsi e riflettere.

Auguri di Buon 2010 a Tutti, anche ai non Runners che passano da queste parti :-)

martedì 22 dicembre 2009

Freddo+Fango+Nevischio+Caduta=ECOTRAIL ---> Divertentissimo!

20 Dicembre 2009

Sembra che non mi voglia rassegnare a chiudere con le gare quest'anno, ma non è esattamente così.
Gareggiare senza la pressione di un risultato è comunque una splendida sensazione, specie quando sai che, almeno una volta tanto, lo scopo non è il cronometro ma visitare splendidi posti.

Ed è questo lo Spirito Trail, voluto dal Team della Sportaction ormai da due anni circa nei più bei posti in terra Sicula.
Imperativo di questo circuito di gare (10 in tutto nel 2009), correre in mezzo alla natura e nel verde costeggiando i più bei panorami che il posto possa offrire rispettandola nell'interesse di tutti.
Rispettare il percorso nelle sue asperità e rischi che può offrire soprattutto non gettando rifiuti lungo il tragitto.
Ormai la macchina organizzativa è ben collaudata: prezzi di iscrizione "popolari", classifiche immediate, luoghi per la premiazione stile "Ecotrail" e possibilità di aggregarsi a fine gara in locali convenzionati per scambiare le esperienze vissute.
Lo Sport, la Corsa, anche questo.

Era ormai troppo tempo che mi promettevo di vivere un'esperienza simile, ma MAI davvero MAI sono riuscito a trovare un buco libero da impegni sportivi di mio interesse.
Tra Pista e Strada non c'è tregua, se non nel periodo prefestivo di fine anno.

Così, a cavallo di un periodo di preparazione piuttosto impegnativo, perchè non impelagarsi in mezzo a salite durissime spezzafiato, per giunta in percorsi talmente fangosi che ci immergi dentro la scarpa e non sai se la riesci attaccata al piede?

Conscio (o quasi) dei rischi che andavo a correre eccomi presente, come un intruso non proprio a suo agio, in mezzo ai tanti specialisti affezionati di questa specialità, per cercare di capire cosa può spingere tanta temerarietà.

Ultima tappa del circuito Ecotrail svolto a Serre della Pizzuta - Piana degli Albanesi (PA).
Lunghezza del Percorso: 12,6 K (al GPS).

Il Coach, commovente nelle sue raccomandazioni, mi aveva intimato massima allerta nell'affrontare determinati tratti del percorso e di certo non si riferiva alle durissime salite...
Più o meno sapevo cosa potesse aspettarmi; memore dell'esperienza Fango-Cross di Campi di Bisenzio non avrei potuto sporcarmi tanto come quella volta.
Decido che le vittime di tale crudeltà siamo le Supernova Glide, ahimè poco artigliate per percorsi di questo genere... (niente di male, una bella lavata se la sono meritata!)
Purtroppo le copiose piogge delle ultime ore della notte, oltre tutta quella caduta al sabato, avevano reso oltremodo pericoloso l'intero percorso.
Ero conscio che fosse obbligatorio NON farsi male!

Giunti a Piana degli Albanesi attorno le ore 09:00 il termometro simpaticamente segna 3°C ed un tempo in deciso miglioramento, con qualche schiarita.
A Palermo quel giorno la temperatura era di 8°C, un paradiso rispetto al freddo del Centro-Nord.

Il clima non era poi così "agghiacciante", ma il vento gelido incitava a non stare fermi.
Breve il riscaldamento, breve il briefing e partenza simpaticamente organizzata in una mini-stia per cavalli con tanto di ostacolo da saltare.
Pochi metri dopo il via, non sapevo quello che mi aspettava...
Subito fanghiglia e, un pò inaspettatamente, mi ritrovo a metà gruppo.
Superato il primo impatto, qualche centinaio di metri di Strada asfaltata mi porta a recuperare affannosamente i primi.
Procedo con il mio passo e, senza strafare mi trovo avanti solo: Asfalto arrivederci!
Inizia un lungo tratto di salita molto pendente alle volte da dover camminare senza possibilità di correrci (specie in punti che erano vere e proprie pietraie) ma tutto questo va a mio vantaggio.
Il fiato è davvero corto, i tratti rettilinei sono brevi e veloci; le salite dure e impegnative...
L'ultimo tratto di questa, ricco di fanghiglia, non frena il mio incedere che, comunque obiettivamente resta scarso al confronto degli specialisti nordici a mio modesto giudizio.
I tendini erano allo stremo e non era facile riprendere immediatamente la corsa dopo tanto sforzo fisico.

Fatto sta che per un lungo tratto di discesa percorribile e spinto dal fatto di trovarmi in testa senza nessuno da dietro, corro forte prendendomi anche qualche rischio finchè...
...mi ritrovo in un punto senza indicazioni (il percorso è nastrato ad arte, doveva essermi sfuggito nell'impeto) e mi ritrovo per circa 1' a guardarmi attorno senza capire in che direzione proseguire...
Peccato, tutto sfumato, alzo la testa e vedo gli altri passare sopra un ponte di legno: era quello il percorso giusto!
Provo immediatamente a recuperare qualche posizione finchè saliva la strada, in mezzo a torrenti, rocce e rigagnoli scivolosi.
Fin lì ci riesco, ma dopo tanta salita... prima o poi inizia la discesa!!

Iniziano i problemi...
Assolutamente incapace nel scendere in mezzo a rocce, per giunta scivolose, mi metto tranquillamente e con la massima attenzione a provare a non farmi male, utilizzando qualunque appiglio per trovare una sicurezza che mai c'è stata in certi frangenti.
Un gruppetto di 3 runners li avevo ripresi in salita ma successivamente spariscono zompettando in certi punti che mai mi sarei arrischiato di correre.
Da dietro altri 3 espertissimi runner capitanati da una celebrità, il "Principe", mi riassorbono: non posso fare altro che mettere la freccia (o le quattro frecce!) e farli passare...
Anche loro in un punto rischiosissimo e pieno di tornanti vanno via felicemente, l'esatto contrario di me che litigo con la forza di attrito con un passo a dir poco incerto...
Almeno il panorama, quello, splendido come non mai!

Verso la fine della prova, ad 1h circa, finalmente, il terreno mi torna amico.
Entrati in una boscaglia, nonostante la pendenza accentuata, il terreno è uniforme e ricco di ghiaietta.
Mi lancio a caccia degli ultimi fuggitivi, credo a 2'50"/Km; finalmente riapro il passo e i polmoni come più mi piace e in pochissimo tempo li passo facilmente; qualche tratto di salita leggera a spezzare decreta un deciso distacco.
In quel momento un morbido nevischio imbiancava l'atmosfera - Indimenticabile a tale andatura così sollecita: questa immagine paga da sola "Il prezzo del biglietto!"

E' quasi fatta, mi rilasso perchè capisco che tornando per la strada asfaltata di inizio gara la prova è quasi giunta al termine ma mi aspetta un'ultima sorpresa...

L'organizzazione, sicuramente messa d'accordo con un fattore di quel maneggio, aveva chiesto la possibilità di transitare per la sua proprietà proprio vicino l'arrivo.
Sorpreso di tale "stranezza" desisto nel passare di lì fin quando non mi fa cenno proprio quest'uomo di proseguire.
La cosa assurda era che bisognava infilarsi per un pertugio che a stento avevo intuito quale fosse :-P
Finalmente sento che il traguardo è vicino, ma non so esattamente dove.
Incontro gente, capisco più o meno la direzione ma una voce "Che fine hai fatto? Ti sei perso?" mi fa distrarre quel tanto che basta per farmi assaggiare un'ultima volta un poco di fango, questa volta sul ginocchio...
A 50m dall'arrivo, contorto, mi ritrovo con una bella escoriazione ma pur sempre felice ed entusiasta di aver chiuso l'esperienza con tanti bei ricordi.
Per me, alla fine, 9° posto a oltre 6' dal vincitore.

Onori al dominatore di quasi tutte le prove, "King" Cuttaia, alias il Keniano dell'Uditore, autentico specialista del Trail in Sicilia.
Anche quando non mi fossi fermato nelle fasi iniziali, la sua abilità nel scendere i costoni di rocce non mi avrebbe lasciato alcuna minima chance!
D'altronde l'enorme distacco parla chiaro...
Era giusto così, il mio animo di agonista era aperto all'attacco finchè potevo, ma non avrei ostacolato l'incedere di gente più esperta di me.

Premiazioni singolari, tanti bei sorrisi nonostante le vesta completamente sporche ed un'esperienza unica nel suo genere ma, ahimè, irripetibile.
Nuovi impegni per il prossimo anno mi impediranno di riprovare l'esperienza.

E' stata una bellissima parentesi, un divertimento unico, stando in mezzo a tanta gente piena di voglia di vivere: perchè il trail e la corsa unite sono proprio questo.
Il maltempo imperversava, per oggi nient'altro se non una doccia calda: il freddo per questa domenica è stato un elemento anche piacevole di questa competizione.
Spero un minimo di approccio mentale per i prossimi Cross si sia aperto, ma non ci penso più di tanto...

Il Natale si avvicina, Auguri a tutti, di pace e serenità interiore.

venerdì 18 dicembre 2009

Salite dell'Ambassador - Soffrire in silenzio

Dicembre 2009

Ed il periodo invernale si sta avvicinando... a piccoli passi!
Probabilmente splenderà il sole a Natale così come l'ultimo dell'anno e saremo tutti mitigati dal Sole, la nostra Stella che picchia forte sulla mia Isola.
Magliettina a maniche corte messa ad intermittenza, ma... sempre avvisata e pronta all'uso!

Questo periodo coincide anche con uno stato particolarmente strano, di inattività dalle gare.
Ed allora ci si allena bene, come già raccontato, costruendo e mettendo basi solide per provare a fare qualche altro piccolo ma significativo miglioramento.

Per ora lo schema è sempre questo:
1 - potenziamento in palestra il lunedì, sempre più impegnativo, con lavoro finale in pista (sempre con le Adizero Boston)
2 - lavoro leggero di metà settimana per smaltire il lunedì terribile dei pesi che strema tanto il fisico
3 - salite al sabato, brevi con recupero ampio ma molto intense, e sempre più dure, ovvero all'Ambassador...

Il Coach ci tiene, le SUE salite dell'Ambassador sono un marchio di fabbrica; sembra che quella lunghissima pendenza l'abbia scoperta lui, chissà come, che nessuno come lui la sottoponga ai propri atleti...
1.150m di salita a volte inesistente, a tratti durissima, danzando per i numerosi tornanti caratteristici che cambiano freneticamente pendenza solo per il gusto di farti andare le gambe "su di giri"...
E gli ultimi 150m, celebri per essere i più duri conosciuti; nemmeno le più note salite a "Dallas" possono minimamente reggere il confronto: se non usi i piedi, NON sali!

Mi sono trovato parecchio in difficoltà in queste ultime 2 settimane, ma il lavoro almeno è stato assorbito bene.

Lunedì 30 novembre, è coinciso con l'inizio in Palestra, a sollevare pesi.
Davvero da tanto tempo non ricordo tale applicazione per l'atletica in generale.
Dopo poco meno di 2h intense subito diretto in Pista per 20 x 200m R.2' corse serenamente in 30" alto - 31" alto circa, dopo le prime un poco più lente causa evidente imballamento.
Le ultime 8 per giunta in compagnia, meno male!

I giorni susseguenti tale potenziamento sono stati parecchio sofferti: il passaggio dal carico naturale ai pesi è stato traumatico e le conseguenze si sono notate fino al venerdì quando ancora risentivo dei dolori conseguenti.

Questa è l'unica via per ottenere i progressi sperati: impegno e sofferenza.

Mercoledì 02 dicembre, infatti, non uscì per nulla bene la serie di 3 x 2.000m - R.2' morbidamente affidatami dal Coach.
Si trattava di un lavoro veloce ma era diverso tempo che non soffrivo così tanto la fatica.
Inutile aggiungere quanto fossero impediti e poco fluidi i movimenti che mi hanno portato a realizzare solamente un 6'13" - 6'19" - 6'15"...
Lavoro rapido ma fuori giri dal primo istante...

Al sabato 05, il lavoro di potenziamento inizia a pagare e, complice tutta una serie di dolori e principi di infiammazione muscolare e contratture sparse, preferisco non andare alle temibili salite dell'Ambassador e rimandare alla prossima puntata.
Resta fedele la soluzione di Dallas con i suoi 15 x 100m R.2' altrettanto efficaci se spinti e ritorno sollecito allo Stadio che dura circa 11' - 12'.
Il 2.000m lavoro finale in pista non è una passeggiata, ma forgia la mente e il carattere.
Senza indugi parto e non controllo il cronometro prima del passaggio ai 1.000m.
Con una certa sorpresa leggo 2'53" e rilancio l'azione.
Gli ultimi 300m provo ad incrementare grazie all'aiuto esterno di Peppe, che mi stimola a lanciare la mia volata personale.
Al traguardo 5'47" mi lascia contento ma non troppo.
Un doppio 2'50" è fattibile, specie se realizzato in compagnia.

Lunedì 07 si riattacca con la palestra.
I miei timori sono legati alle sollecitazioni che possono lasciare le macchine ai miei muscoli. Tirare troppo la corda potrebbe portare ad infortuni banali ma di difficile risoluzione.
Sempre in Pista sul tardi e questa volta 15 x 300m R.2' volati via nell'umida sera ancora non troppo fredda.
Abbastanza sollecito il passo, 48" circa il responso, ben pilotati in progressione e con i primi 50m leggeri leggeri per evitare traumi inutili in questa fase.

Mercoledì 09, dopo la prima pausa festiva (un tempo giorno 8 era il Maratona Day a Palermo...), si attacca con un medio discreto in villetta.
Doveva essere una Co-op con i ragazzi del CUS Palermo ma peccato... è saltata.
Mi ritrovo a correre 15 giri da 815m - Tot. 12,225 Km circa da solo e devo ammettere che volano via tranquillamente.
In fondo si tratta di poco più di 40' di lavoro, niente di particolarmente pesante.
Sul saliscendi leggero riesco a chiudere con una media di 3'22".2/Km che non mi lascia per nulla soddisfatto ma noto con piacere che il lavoro di carico non risulta letale come la settimana precedente.
Riesco a chiudere gli ultimi 2 giri più forti dei precedenti, in 2'40" e 2'39". Niente di che, ma significativo.

Sabato 12, eccoci diretti all'Ambassador.
Poco distante dallo Stadio delle Palme, la prima prova è per l'automobile: laddove molte utilitarie ci hanno lasciato le penne, il mio Ford Fiesta riesce a portarsi sulla sommità agilmente.
Da lassù si può notare un discreto panorama di Palermo, non proprio affascinante ma all'occhio gradevole.
Zona ancora praticata dalla pastorizia, lavori di salite insieme a mucche e pecore ruminanti.
Il silenzio e la pace aiutano a tenere salda la concentrazione, specie quando proprio non ce la fai.
Ma non è questo il caso.
I 12 x 150m - R.2' non sono proprio così mortali ma non danno tragua all'azione di spinta.
Se ti deconcentri non spingi più, garantito.
Ogni passo è scandito da un rumore più deciso, che fa da eco alla solitudine del posto.
L'aria fresca e umida fa il resto.
Ho provato in tutti i modi a scendere sotto i 26" ma... niente da fare, tutti in fotocopia queste salite.
Una mucca mi guardava calmamente, non capiva cosa facessi, mangiando la sua erbetta...

Con i quadricipiti esausti ritorno allo Stadio, passano 15' in auto (soluzione che non approvo).
Mi getto a capofitto dopo pochi allunghi immerso nella ghiacciaia della Pista.
Parto poco prima dei ragazzi del CUS (anche loro salite, ma altrove).
Spingo, mi impegno, ma al 1.000m passo in 2'55".
"Non va" penso laconicamente.
Da dietro rinvengono i ragazzi del CUS che si stavano sparando un 1.000m e mi batto per non farmi passare.
Devo compiere ancora l'ultimo giro ma ne risento di tale allungo.
Alla fine solo 5'52".9

L'Ambassador non fa sconti.
Pronto mentalmente ai 300m, 400m, 500m.
Quelle si che le temo veramente...

venerdì 11 dicembre 2009

Centro Sportivo Marina Militare: Ultimo Atto, la Maratona (4a parte)

Agosto 2002

Durante la preparazione per il Challenge Stellina in realtà da poco erano iniziati i lavori per la Maratona di Venezia, tanto attesa dai vertici del Centro Sportivo.

La prima volta in assoluto, non si scorda mai.
Nonostante fossimo in pieno agosto, dalle parti di La Spezia il clima non era poi così impossibile per prepararsi: la mattina c'era una brezza leggera e afa non ne ho percepita mai.
Le zanzare, al solito, a dare tanta compagnia :-P

Il primo lunghissimo da 1h 55' non lo dimenticherò mai: sembrava non finire più, considerando che oltre l'1h45' non ero MAI andato.
Avevo solamente 22 anni allora, lo corsi la domenica mattina e gli ultimi 10' furono indimenticabili quanto mi sentii a disagio...
Li corsi in compagnia ma davo veramente i numeri...
A pensarci oggi mi viene di riderci su :-)

I primi medi e fartlek chilometrici mi insegnarono molte cose: passando per un anno (il precedente) sotto le mani di un incompetente non avevo idea di cosa potesse significare correre tali distanze, ma dentro tenevo sempre l'attitudine.
Ricordo benissimo i fartlek N x 500m (R.500m) sull'anello da circa 2 Km corsi sempre allo sfinimento, i fartlek da 3000m-2000m-1000m posti in serie diverse e verso la fine della preparazione il doppio medio da 10 Km la mattina e il pomeriggio con il secondo più forte del primo.

Come prima preparazione non fu affatto male, tutto filò liscio senza sconforto o infortuni seri (faceva sempre male l'esterno ginocchio sinistro...) e il mio tecnico, A.L. che mi seguì a fondo, non profetizzava alcunchè ma sentivo che era ottimista.

Come già detto, l'evento Venice Marathon 2002 fu l'ultimo evento in cui la Marina Militare presentò una squadra al completo: quell'anno la Maratona valeva anche come Campionato Mondiale Militare e l'ambientazione era il massimo per la Forza Armata che andavo a rappresentare.
Guest Star Vito Sardella, da sempre il mio idolo di Maratona.

Ottobre 2002

Partimmo con una ridotta spedizione dal Centro Sportivo in Ducato Verde Militare, diretti verso l'Arsenale Militare di Venezia. Lì dormii per una notte indimenticabile.
Non sapevo come comportarmi, riconoscevo che quell'anno volato via da atleta era stato davvero negativo (basti pensare solamente ai m.5000 attorno i 15'50") e negli spogliatoi gli altri atleti non è che erano rimasti molto entusiasti di quello che ero riuscito a fare, a parte coprire le gare...
Sapevo tutto questo e con la tensione in corpo non riuscii a dormire più di tanto...

La mattina seguente mi trovai a riscaldarmi con i grandi campioni.
Non sapevo assolutamente come comportarmi per schierarmi tra le prime fila, quindi scelsi di riscaldarmi con i grossi nomi, solo che loro correvano fortissimo!
Dovetti adattarmi, ma alla fine mi ritrovai ben messo alla partenza.
Il cuore batteva fortissimo, pur avendo corso tante gare, pur sapendo che la partenza non significa tanto.
Ma era l'esordio, cosa potevo pretendere, la freddezza che oggi mi contraddistingue?
Forse era meglio quando ero più inesperto da questo punto di vista...
A.L. era presente, a seguirmi in bici, da lontano per darmi una parola di conforto.
Cosa volevo di più?

Venezia è una grandissima manifestazione. La tensione derivava dall'immensa folla di gente, dagli elicotteri che mi volavano sopra la testa, dall'attesa prima del via che non terminava più.

Ma sono uno che impara in fretta ;-)

Finalmente lo sparo da Stra, dritti per i velocissimi primi chilometri.
Qualche K di euforia lo ebbi, credo che corsi sotto i 3'20"/Km i primi due, già temevo il peggio.
Riuscii facilmente ad individuare il mio gruppo, quello delle donne (Beh, l'obiettivo erano le 2h30', quindi facile a trovare il gruppo!).
Vito lo vedevo da lontano andare via agilmente...

Strade leggermente bagnate, umide, autunnali, ma niente affatto fastidiose.
I primi K scorrevano lunghi e il panorama era eccezionale, come la scorrevolezza della strada.
Prime inquadrature televisive e tranquillamente a mio agio.

Il gruppetto tra l'altro era parecchio assortito e non temevo di rimanere solo.
Le donne me le ero scelte bene: Anne Kosgei (KEN) e un'etiope.
Di donne italiane nemmeno l'ombra.

Rilassato correvo tranquillamente verso la Mezza Maratona, passaggio attorno all'1h14'
La parte difficile di Venice Marathon inizia nella seconda parte.
Pochi K più avanti e i piedi non rispondevano più adeguatamente...
Era il K 25 e dopo aver fatto elastico un paio di volte, sforzandomi di rientrare, non ce la feci più... I piedi mi tradirono.
Le donne e il suo gruppetto se ne andarono via.

Di lì in avanti rimasi da solo o quasi, all'incirca superato Mestre.
Non ricordo bene come ci arrivai al K 32, ma come ben molti sanno venne il momento di attraversare il Ponte della Libertà.
5K Lunghissimi, temutissimi e... poco visibili!
La nebbia faceva si che si vedesse poco oltre.
Era sconfortante non riuscire a vedere avversari o l'avvicinarsi della fine.
Il mio carissimo amico Matteo lo aveva descritto come un epico momento in cui avere le energie in corpo era fondamentale, e invece...

Iniziai a correre poco sotto i 4'00"/Km incitato dalla corsia opposta da A.L. in bici.
Non avevo molto, ma non mi persi mai d'animo, anche quando mi passarono alcuni podisti più in palla di me.
La fine del lungo ponte culminava con un accesso al cavalcavia da valicare, senza piedi, e una successiva lunga discesa, senza gambe e piedi...

Pochi K dopo, attraversando alcuni binari di ferrovia portavano al mitico ingresso ai Ponti: come un'apparizione mistica vidi una lunga folla che mi incitava e richiamai le ultime forze rimaste.
I Ponti non li affrontavo con così poi tanta lena: a salire non andavo, a scendere non andavo...

Era ormai l'ultimo K, non sò quanti ponti avevo corso nè quanti ne mancavano ma improvvisamente la gente ai bordi delle transenne aumentò il tono degli incitamenti: "Brava, forza, Brava!!!!"
Alchè girandomi, "tappetta" com'era mi trovai alle spalle una Anne Kosgei, seconda in quel momento tra le donne, che mi aveva ripreso proprio all'ultimo...
Il sorpasso fu inevitabile. Le gambe non si alzavano più...

Erano gli ultimi ponti, Piazza San Marco si avvicinava, la voce dello Speaker anche e rimanevano gli ultimi due ponti da attraversare quando...
Sopraggiunge da dietro Sebastiano Mazzara: C.S. Esercito, grandissimo talento, mio corregionale e soprattutto avversario di Forza Armata quel giorno!
Non ci fu verso.
Provai a reagire alla sua rimonta ma alla discesa dell'ultimo ponte mi passò lasciandomi sul posto con le mie gambe che nel tentativo inutile di volata subivano solo coltellate...

Il rettilineo finale più lungo e più sofferto, ma finalmente all'arrivo!
Esordio in 2h30'17"

Contento e Stremato :-)

Vito aveva fatto un garone, 10° ass. con un gran tempo attorno le 2h16'
Il mio idolo non aveva sbagliato colpo, stravedevo per lui (e tutt'ora :-)

Il C.S. Marina Militare si piazzò bene, se non ricordo male 3° posto alla fine.
Gran bella soddisfazione :-)

In fondo in fondo ero felice, una così bella manifestazione mi aveva coinvolto fino alla fine e l'emozione provata nel tagliare quel traguardo era diversa da una corsa su strada classica.
Non avevo ancora ben capito, ma la maratona mi aveva lasciato delle sensazioni piacevoli.

Tornato a pezzi all'Arsenale e ancora più a pezzi tornato in zona arrivo, notai con assoluta sorpresa come fosse variopinto il mondo della Maratona con tantissima gente che ancora doveva arrivare ed io, che mi ero messo a posto, pur claudicante ragionavo sui primi effetti di tale impresa.

Al ritorno a La Spezia, con mia sorpresa, fui accolto dai ragazzi del Team con felicitazioni, anche se non la ritenni un'impresa così epica.
Ero comunque contento di aver lasciato finalmente una traccia valida, proprio all'ultimo tentativo.

Un mese più avanti si concluse per me l'esperienza-militare e conseguentemente quella al Gruppo Sportivo.
Non c'erano molte possibilità di rimanere dentro e chi già lo era apparteneva al Team che conquistò la Serie A Argento con il lavoro di anni prima.

Il 2002 fu forse l'ultimo anno di agonismo serio voluto dalla forza armata Marina Militare verso l'atletica.
Purtroppo....

Tornando a Palermo ritrovavo la vita di un tempo e una nuova guida tecnica, il Coach, che mi prese in fiducia, anche se ero l'ultimo (in tutti i sensi) di un folto gruppetto di atleti che allenava.
Credeva nella maratona più di me, ma questo è un altro racconto, questo fu l'anno 2003.

venerdì 4 dicembre 2009

24 Ore del Sole - Staffetta Ora in Pista BI-Scontento

Palermo, 28 novembre.

La fase di carico ormai è avviata da diverse settimane ed ogni volta che si incrementa con i pesi la difficoltà cresce.

Come nel 2008 ho approfittato della location di Palermo - Stadio delle Palme per mettermi comunque alla prova durante la manifestazione della 24 Ore in Pista.
Nulla di nuovo in particolare, solamente un cambio di squadra, cercato quest'anno dalla Polisportiva Nadir Palermo, una società che si presta in varie attività sportive comprendenti anche Nuoto e Triathlon.
Non era molto difficile pensarlo, ma senza timori l'obiettivo era battere quanto avevo realizzato nel 2008, ovvero 46 giri e 30m circa, cosa che mi aveva portato a compiere un 'altro intero giro.
Infatti nella classifica risultai autore di 47 giri, per il V.S. Aironi Palermo.

Ovviamente tutto questo con un modesto carico di potenziamento addosso.
In settimana ho avuto comunque tempo per assorbire tutti gli indolenzimenti e al sabato mattina una leggera sgambata mi comunicava buone sensazioni.
Dall'esterno si aspettavano anche 48 giri; mia sarebbe stata la soddisfazione di compiere 46 giri e 200m allo scadere dell'ora, considerando le difficoltà intrinseche della prova.
Scelsi un'orario da pre-serale; concordammo la staffetta delle 19:30 - 20:30 in quanto presumibilmente fresca e con un'atmosfera calma e dalle luci (dello Stadio) soffuse: per me l'ideale!
La giornata in effetti, come ormai sta accadendo da parecchio tempo, aveva subito un innalzamento delle temperature e ciò mi permise di correre tranquillamente in maniche corte.

Volevo andare fortissimo la prima mezz'ora ed in effetti, quando entrai in azione, le premesse c'erano tutte: 6'10" (circa) ai 2.000m, 15'37" ai 5.000m, ma pochi giri avanti il tempo è iniziato a lievitare.
Il passaggio di poco inferiore ai 10.000m dell'anno scorso (32'01" contro 32'04") presagiva un principio di disagio, che in effetti c'è stato.
Complice un'umidità altissima, ho iniziato a sudare in maniera copiosa e nella restante mezz'ora finale non c'è stato verso di risollevarmi dall'andare non proprio sollecito: 3'20"/Km circa.
Complice anche uno spalto poco gremito, poche persone ad incitare (ma potevo anche capirli, col freddo che si percepiva stando fermi...), meno partecipanti in pista (e quindi meno motivi per accelerare e passare atleti) e... venticinque minuti finali a sopportare una voce al microfono che si autocelebrava facendo un soliloquio fine a se stessa, poco appropriata all'interesse dell'evento e all'incitamento generale degli atleti (peggio ancora, demotivanti!).
Per tutta l'ora stavo cantandomi in testa, tra l'altro, un brano dell'ultimo degli Offspring, "Stuff Is Messed Up" (ritornato in auge dopo il recente rilascio del Video).
Coinvolgimento e motivazioni alte, scoraggiate clamorosamente da queste "interferenze" audio che demotivavano l'andare sollecito (non solo mio ma credo, di tutti...).
Ancora più inspiegabile, considerando che come Speaker Ufficiale era presente il più competente intrattenitore, Giuseppe Marcellino.
Per la serie: "Ma a chi lo dai il microfono?"

A parte questa amara ironia, negli ultimi 10' di prova riesco a ritrovare forze e un pizzico di agilità in più ma è troppo tardi quando mi accorgo che potrei riuscire comunque a coprire il giro aggiuntivo...
Parto a più non posso facendomi un rapido calcolo nella testa, cerco di dare tutto al giro 46, ma per pochi metri non riesco a superare il traguardo prima dello scadere: 1'12" il giro finale, per 3" in meno ce l'avrei fatta...
Non era impossibile ma ero rimasto un pò troppo passivo ad attendere il finire della prova.

Niente di grave, non sono una macchina, ma questa volta è stata più sofferta dello scorso anno; probabilmente a causa dell'avvio sollecito ma era giusto rischiare qualcosa.
A conti fatti la differenza con la prova dello scorso anno non è stata moltissima: circa 40m in meno...

A tutti gli effetti non sono rimasto contento del comportamento generale della prova, ma il lavoro procede bene; quando ci saranno ben altre motivazioni sul piatto, mi troverò preparato.

Per la cronaca, la Nadir Palermo vince la staffetta a squadre della 24 Ore del Sole, e non di certo per merito mio ma per una qualità di insieme superiore alle avversarie.
Ero stato chiaro con loro fin dall'inizio spiegando che avrei fatto il possibile ma non i miracoli.
Così è stato e onori per la squadra vincitrice.

Mi sono intrattenuto successivamente circa poco più di due ore dopo la mia prova per scambiare 4 chiacchere con runners che magari non vedi mai durante gli orari di "routine".
Il crollo verticale delle temperature e l'aumentare vertiginoso della percentuale di umidità mi ha fatto scappare via dallo Stadio: non si poteva resistere!

Lunedì 30 novembre, ho iniziato con l'utilizzo di macchine specifiche comunemente usate nelle Palestre per avere maggior incremento delle difficoltà, e con risultati positivi dal lato degli indolenzimenti fisici!
Ho eseguito una sessione di potenziamento ai pesi impegnativa: armato di
buoni propositi ho svolto con calma tutti gli esercizi con le macchine e successivamente in Pista 20 x 200m (R.2').
A parte le prime 5 ripetute, in progressivo miglioramento tra 34" e 32", tutte le altre sono uscite tra i 30".8 e i 31".9 con le Adizero Boston e iniziando a spingere seriamente dopo i primi 50m
Giornata lunghissima ma terminata fino in fondo.
In questi giorni sto ancora subendo i postumi di questa lunga giornata.
E siamo appena all'inizio :-)

(Ringrazio la Nadir Palermo per alcune foto pubblicate relative all'evento)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)
PRONTI A PARTIRE...