41° New York City Marathon - 20° Posto Assoluto - 1° Europeo

41° New York City Marathon - 20° Posto Assoluto - 1° Europeo
Un Sogno Ad Occhi Aperti...

martedì 31 gennaio 2012

Luca Tocco alla Corte del Violettaclub!

Asse Nerviano - Palermo - Lamezia Terme.

E' ufficializzato il passaggio del giovane e promettente atleta Luca Tocco (classe '86) al Violettaclub Lamezia Terme.

"I'm Very Excited"... dall'annuncio in quanto, dal primo giorno che l'ho incontrato a Palermo, l'ho sempre ritenuto un ragazzo maturo, serio, affidabile, oltre che un atleta dotato e dal grande talento e ad oggi un amico.

Già Nazionale di Cross qualche anno fa, ha vestito nel recente passato le divise di importanti Team quali la Co-Ver Domodossola ed il CUS Palermo.

Luca ha passato un'esperienza di vita importante a Palermo e Palermo stessa gli è rimasta nel cuore, ma lui stesso ha deciso di svoltare e vestire la canottiera di una Società di Corse su Strada di Vertice come il Violettaclub.
Nulla cambierà per il Nervianese, un Asso in Pista, capace di ottenere i suoi PB nelle seguenti distanze proprio nel 2011:

1.500m - 3'55".38 - Orvieto
3.000m - 8'09".89 - Trento
5.000m - 14'28" - Trento.

Si prospetta piuttosto, finalmente, la prospettiva di potersi affermare maggiormente nelle corse su strada principali quali la 10K su strada e la Mezza Maratona nelle quali possiede:

10K su strada - 30'35"
Mezza Maratona 21,097K - 1h 06' 13"

Molto probabilmente vedremo Luca già all'opera con la nuova maglia del Violettaclub ai prossimi Campionati Regionali di Società di Cross previsti il prossimo 05 febbraio a Roccelletta di Borgia (CZ).

Il Presidente Franco Cerra ed il DS Lino Piricò salutano con entusiasmo l'ingresso di questo nuovo elemento di punta che permetterà alla Società di affacciarsi con maggiore competitività al Campionato Italiano di Corsa 2012.

mercoledì 25 gennaio 2012

Anno 2001 - La svolta dopo l'esperienza Delta Palermo (Prima Parte)

Sono tanto legato a questa vecchia foto...
Iniziavo a far sul serio e dietro colui che diverrà
il mio Grandissimo Amico oltre che esempio...
Quest'anno segnerà una marcata svolta in me stesso, e niente male all'età di appena 22 anni!

L'anno era incominciato un poco alla rinfusa, senza più la guida tecnica del mio primo allenatore e maestro di "disciplina atletica" che tanto aveva formato il mio carattere.
Renato... lo conoscono tutti i Race Walkers delle mie parti...

Per diverse settimane continuavo ad allenarmi seguendo grosso modo i suoi insegnamenti ma non riuscivo a sentimi a mio agio senza un traghettatore che mi indirizzasse verso la giusta via.
La Winners Palermo non aveva più bisogno di me, o meglio: i dirigenti di società alleate tra loro chiesero in prestito alla dirigenza CUS Palermo (che gestiva in tutto la Winners Pa) diversi atleti e... senza interpellarmi venni affiliato alla già morente Delta Palermo.
Questa società nel recente passato gestiva atleti di tutte le discipline Track and Field ma negli ultimi tempi l'interesse del Presidente era scemato relegandola a società di sole corse.

Giovane e immaturo com'ero mi presi tranquillamente il trasferimento confortato dal solo fatto che almeno qualche altro mio coetaneo che si allenava più o meno regolarmente ci fosse in questa squadra tanto da comporre un team per fare le prime trasferte nazionali e così avvenne...
Purtroppo i guai erano solo all'inizio e presto mi resi conto che quella fu l'esperienza atletica più bassa della mia pur giovane vita atletica.

Senza ancora alcuna personalità (o almeno in fase formativa) venni dirottato automaticamente verso una guida tecnica che rimarrà nelle mie memorie come la più penosa di sempre: mai seguito di persona (per svariati motivi che non narro in questo ambiente) e sempre a fare gli stessi ripetitivi compitini tutto l'anno.

Io stesso, che poco più avanti grazie al Coach mi scoprirò fantasioso nelle tecniche allenanti, arriverò a stento a sopportare tale andazzo sentendomi decine di volte durante l'anno trascurato e abbandonato, cercando di imparare a gestire me stesso nel migliore dei modi dato che la mia voce non era mai ascoltata.
Mi resi conto che stare allo Stadio dopo gli allenamenti era una clamorosa perdita di tempo per gli altri miei impegni e pian piano cambiai le mie abitudini a quelle attuali.

Spesso cercavo di rendere meno piatto l'allenamento inventandomi i primi percorsi difficili da affrontare con il carattere di sempre, ma con meno "follìa suicida" che aveva caratterizzato i primi anni di allenamento.
Fortunatamente non mi aspettavano più allenamenti estenuanti ma semplici lavori più concreti e velocizzanti, solo che... erano sempre e solamente gli stessi!
Una piacevole parentesi episodica renderà più bello e gradevole un 2001 ricco comunque di miglioramenti importanti e fondamentali per il mio futuro.

Ci resti male... quando vieni ripreso a suon di rimproveri a voce alta dal tuo Presidente!
Quando correvi forte era tutto positivo ma quando c'era di promuovere il tuo atleta o di spendere dei soldi per le scarpe da Running... quante lamentele e pure belle forti!
La cortesia non era di casa in questa società, ma probabilmente questo comportamento esclusivamente applicato a me stesso, era dovuto alla mia giovane età ed al mio carattere ancora fin troppo timido e assecondante...

Ma in atletica si parla in termini di risultati e così, nonostante le emergenze, tirai fuori molto del mio carattere agonista e la mia continua voglia di affermarmi.

Gli allenamenti invernali erano caratterizzati da un buon potenziamento fatto di salite (lunghe o ripetute) e di lunghi o ripetute sulla sabbia con attacco finale della Salita di Mondello.
A quei tempi gli uomini del CUS Palermo (con dentro tanti Campioni) trionfavano nei Cross lavorando tantissimo sulla Spiaggia di Mondello e di conseguenza la voglia di emularli era un pò fattore comune per tutti.
Il bigiornaliero diventerà consuetudine tutto l'anno (con le dovute pause e nei termini dei soliti 10-11 allenamenti settimanali) e ammetto che da giovane riuscivo a svegliarmi maggiormente che adesso ;-)

La stagione dei Cross finalmente segnerà una piccola svolta in me: nelle due prove dei Societari svolte a Regalbuto (EN) mi piazzerò nelle due prove al 4° ed al 6° posto assoluto e considerando che a quei tempi c'era ancora tanta gente che correva forte iniziai a destare l'attenzione e la simpatia di tutti.
Infatti, quell'elemento silente e sconosciuto come me che comunque si allenava "come un mulo" tutti i giorni allo Stadio, iniziava a fare risultato e addirittura nella prima di queste due prove per una buona parte della gara mi trovai in testa nettamente avanti a tutti pagando a caro prezzo (e irriso da molti) nel finale.
Ma era solo l'inizio di questa mia favola atletica...

La Società ci manderà tutti successivamente alla prima indimenticabile trasferta nazionale, attesa dopo tanti anni di allenamento: I Campionati Italiani di Società di Cross a Caserta!
Indimenticabile... scenario irripetibile dentro la Reggia di Caserta e quei grandi giardini immensi!
Ricordo i primi incroci con atleti siciliani che stravolgeranno (in positivo) la mia vita sportiva, quale un Francesco Duca in cattive condizioni quell'anno e relegatosi poco più avanti a me, piazzatomi all'87° posto (lui che è un asso dei cross, sempre e regolarmente tra le prime 30 posizioni)...

Ma non c'è anno senza amarezze e la prima la coglierò una settimana più avanti, il 18 febbraio ai Campionati Regionali Individuali a Biancavilla (CT) battuto nel finale dopo aver fatto il vuoto per gran parte della corsa.
Recuperato, riassorbito e sorpassato... un 2° posto che mi fece tornare silente per tutto il viaggio di ritorno in pullmann...
La trasferta dei Nazionali individuali me la guadagnai lo stesso ed alla Cinque Mulini, ricoperta di nevischio e fango, tra un mulino e un altro, tra un dosso e un fosso, portai termine la durissima prova al 35° posto tra gli italiani (che è pessimo ad un C. Italiano da sempre poco frequentato): i Cross da sempre non facevano per me!

Un inizio di stagione così mi rendeva il ragazzo più contento del Mondo: prime lunghe traferte, primi viaggi in Aereo, iniziavo a capire timidamente come girava questo Mondo che volevo scoprire...

Gli allenamenti successivi, come detto fotocopia per tutto l'anno mi vedevano a far salite di 10 x 200m (R. discesa) e 1.000m in pista (tra i 2'50" e 2'55" fisso) oppure combinazioni di ripetute di 2.000m e 1.000m, le classiche ripetute di 400m e 500m e i medi tra gli 8K e 12K.
Cose che anche un neofita dell'atletica dopo un anno di allenamenti conosce e capisce...
Io ci mettevo del mio e l'impegno costante tutti i giorni, nonostante la boria di questi lavori; migliorerò i miei PB grazie al mio solito carattere e probabilmente una diminuzione di lavori altamente stressanti quell'anno beneficiò il mio pur giovane organismo...

Il Vivicittà dell' 8 aprile, infatti, mi vedrà posizionato ad un discreto 6° posto, entusiasta di entrare a far parte dei "protagonisti" e, ancora una volta, contento di scambiare quattro chiacchere con Francesco Duca, l'atleta che "viene da lontano" come lo immaginavo inizialmente...
Tutto aprile segnò miglioramenti generali e lo si notava per come giravo in pista:
17 aprile - 10 x 1.000m (R.2') finalmente tutti sotto i 3'00" di media.
19 aprile - 8 x 500m tra 1'22" e 1'25" (R. 300m suppless)
23 aprile - 1.000m dopo le salite in 2'47" e PB per molti anni...

I tanti allenamenti culminarono la preparazione con un 10.000m in 32'15" corso in una pista diroccata come quella si Siracusa: decisamente un PB da ricordare.

Le prime apparizioni nelle corse su strada avvennero proprio in questo anno, nel 2001 come alla Trecastagni Star.
Ma la pista aveva maggiore priorità e tentai per diverse volte la strada dei 5.000m opera ancora incompiuta per me:
Catania - 19 maggio - C.Reg.Soc. - 5.000m - 15'25" - PB
Catania - 19 maggio - C.Reg.Soc. - 3.000m - 9'08" - PB
Altra doppietta di gare, questa volta "in casa":
Palermo - 02 giugno - 5.000m - 15'16" - PB
Palermo - 02 giugno - 3.000m - 8'58" - PB

Purtroppo, a fronte di tanti allenamenti sui 1.000m e multipli di esso, la velocità stentava a venir fuori e, guardando l'agenda di quell'anno, difficilmente scendevo sotto i 30" nei 200m...

Sicuramente non potevo che destare l'attenzione su queste caratteristiche dedite alle lunghe, forse lunghissime distanze da parte dei tecnici che mi vedevano proiettato sulla Maratona.
A quell'età, però non volevo, imparando dai grandi atleti che giravano tanto in pista e poco su strada.
Volevo ancora far meglio sulle distanze più brevi e rimandare chissà a quando l'esordio sulla 42K.

Ai primi di marzo, però, avvenne una piccola svolta, un episodio che mi segnò nel carattere e mi aprì una breccia verso la distanza che a breve sarebbe stata mia...
La nota Campionessa Italiana Agata Balsamo, atleta matura e specialista sulle brevi distanze, dopo una carriera improntata maggiormente su Pista e Cross, decise (con malavoglia a dire il vero) di debuttare in Maratona.
Fu un immenso piacere ricevere l'onore di accompagnarla nei lavori lunghi più difficili e scortarla a passo costante lungo il Giro dell'Addaura e correre per lei tanti, tanti chilometri.
Penso che proprio in questi appuntamenti imparai e scoprii di essere un discreto Pace-Maker capace di tenere costante l'andatura (di 3'30" circa) per tanti chilometri e l'idea di correre una Maratona iniziava a non dispiacermi più di tanto...
Laddove Agata mi avrebbe probabilmente "legnato" in pista (atleta capace di 15'14" nei 5000m), si trovava in netta difficoltà sulle lunghe distanze che non digeriva affatto: un bel ricordo incitarla a non mollare e aiutarla negli ultimi chilometri di lavori estenuanti per lei...
Anche i lunghissimi non li digeriva, eppure, il 29 aprile 2001 alla Maratona di S.Antonio a Padova, riuscì a chiuderla in un interessante 2h 36' 57" che completò con onore la sua lunghissima carriera ricca di vittorie.
Avrei potuto accompagnarla anche in gara ma scelsi di non farlo... forse avrei dovuto col senno di poi...

Cara Agata, la divisa della Nazionale Italiana che mi hai donato in quel periodo è custodita come un premio tra i più belli ricevuti in vita mia...

Si entra in giugno e iniziano le corse su strada.
Corleone (nella foto di archivio), un ricordo simbolico importante della mia vita: un giovane Francesco Duca dietro a inseguirmi (con un fisico più smagrito di adesso e addosso gli occhiali da vista) e poco dopo raggiungermi e staccarmi, chiusi al 7° posto con tanto di caduta e una voglia di correre sempre più forte.

(fine parte prima...)

giovedì 12 gennaio 2012

Anno 2000 - I Tempi del Winners Palermo

Ancora nulla nel mio archivio per questo 2000...
Foto di repertorio con Francesco Duca
Piedimonte Etneo (CT) - Gara "defunta"
L'anno del Millennium Bug, lo ricordo ancora :-)
Restai a festeggiare l'entrata del Nuovo Millennio a casa dei miei amici tutta la notte intera e di ritorno a casa, scelsi di andare ad allenarmi invece che dormire.
Iniziò così un anno nel quale crebbi bene a livello tecnico e di risultati ma nel contempo finalmente mi affacciavo sul Mondo che girava attorno a me con un sorriso, una parola, un cenno di presenza nei riguardi del prossimo.
Da sempre tanto chiuso (vedi puntate precedenti) ai limiti dell'intrattabile non per scelta ma per carattere, iniziavo forse grazie anche ai primi riscontri positivi importanti a farmi conoscere presentandomi sempre più spesso alle gare che contavano.

La maglia della Winners Palermo, forse sarà il ricordo migliore che ho della mia prima vita atletica, quella che poi si metterà su un binario di maggiore indipendenza e professionalità una volta approdato in Violettaclub.
Non ci credevo per l'entusiasmo, lo ricordo bene, quanto la presi bene la notizia che questa prestigiosa "costola" del CUS Palermo aveva accettato il mio ingresso nel panorama del mezzofondo.
I piccoli ma importanti progressi dell'anno precedente e la chiusura ormai imminente della mia precedente società, l'ACSI Matteotti Palermo (gloriosa un tempo ma decadente ai miei tempi...) avevano convinto i vertici della società Cussina di allora (che sono quelli attuali...) di darmi questa Chance.
Il loro problema era dovuto al fatto che non fossi presente sempre ed agli orari prestabiliti del Team nè tantomeno sapevano quali fossero i miei allenamenti visto che per natura preferivo un tecnico che mi insegnasse l'atletica che restare in un "branco" e fare gli allenamenti di tutti.
Tra l'università e gli studi mi allenavo quando capitava (come accade oggi) ma sempre e rigorosamente con disciplina ed applicazione.

Tanto entusiasmo era "normale" in quanto ventenne ed in quanto preso per la prima volta in considerazione.
Ai tempi la Winners Palermo era considerata un trampolino di lancio per l'atletica di vertice, quella dei Gruppi Sportivi Militari (credo il sogno di noi tutti mezzofondisti di quella classe d'età) o al limite di essere promossi come "degni del CUS Palermo", la Società di Vertice cui sognavo di entrare da ragazzino.
Ma di questo sogno... ne parlerò alle prossime puntate ;-)

Nella mente i sogni realizzati dai ragazzi della Winners quali Lorenzo Perrone (FF.GG), Paqualino Zammataro (C.S Carabinieri), Giovanni Catastimeni (C.S. Aeronautica di leva), Marcello Marcianò (C.S. Aeronautica di leva), Alessandro Lo Cicero (Grandissimo talento, diverse volte in Nazionale giovanile), Rosario Daidone (Colonna portante del CUS Palermo per moltissimi anni avvenire), e tanti ragazzi che ormai hanno abbandonato l'atletica (come molti di questi sopra citati).
Ma era davvero difficile raggiungere, sfiorare tutti questi "Mostri" fatti apposta per correre: titoli nazionali e medaglie europee o convocazioni azzurre già stavano nel Palmarès di tanti di questi atleti o di altri ragazzi di altre società che vedergli addosso la T-Shirt con la scritta "Italia" ti faceva venire l'invidia e tanta sana voglia di allenarmi.
Laddove io non correvo nemmeno i 16'00" nei 5.000m, c'era gente che ripeteva i 14' e spiccioli continuamente ma non mi abbattevo perchè la voglia di faticare c'era e tanta, forse anche troppa...

I sacrifici erano tanti, tantissimi, troppi e si sfiorava l'esagerazione.
Il mio primo allenatore mi ha insegnato tanto ma era alle volte troppo esigente.
Questo sarà l'ultimo anno cui sarò seguito, prima di affrontare un anno assolutamente buio (il 2001) come guida tecnica.
Ricordo vive le estati a far ripetute in salita forse eccessive per un ragazzo che desiderava eccellere nel mezzofondo: magari adatte ad un fisico più preparato da maratoneta come lo sono adesso ma sarei stato messo lo stesso a dura prova.
Ma nulla mi fermava: sotto la pioggia più battente ero presente a far ripetute, lavori di ogni specie tanto da renderli indimenticabili e quando non avevi l'abbigliamento più adatto al running viste le comunque precarie difficoltà economiche, ti adattavi ad ogni tipo di disagio.

A breve sarebbe giunta la fine delle T-Shirt di cotone, quelle appiccicose d'estate e fredde d'inverno...
Dentro di me curavo e sviluppavo la passione di un esperto e tecnico di scarpe e abbigliamento per il Running ma non lavoravo e non me la sentivo di gravare sul bilancio familiare per una semplice passione.
A quell'epoca mi spostavo ancora quasi esclusivamente in bicicletta...
I primi acquisti... vestire da Runner iniziava ad essere un elemento importante nello sport che praticavo...

Palermo diventava sempre più il "mio campo da gioco", sempre più ampio :-)
Primi medi in Via dell'Olimpo, ma con partenza da Via Marinai Alliata: pendenze e difficoltà varie su un percorso comunque semipiatto predecessore dell'ormai mitico giro dello ZEN - Via dell'Olimpo ideato dal mio attuale Coach e curato da me negli anni a seguire, Cantiere di tutte le mie soddisfazioni in Maratona.
Quando non c'era la Villetta Case Rocca (quella adiacente allo Stadio, ai tempi un brutto campaccio pieno di sterpaglie e chiuso al pubblico), i medi più leggeri si correvano al Piazzale dei Matrimoni sullo sterrato (che ora è impraticabile o quasi per incuria) da 1.500m.
Quanti lavori pesanti, anche infangati sotto l'acqua, alle volte 9 giri o di più...
Ne ho passato pomeriggi migliorando in continuazione i tempi e le medie al giro :-)
I primi Medi in Progressione li ho fatti lì, capendo un meccanismo che mi imponeva finali violenti e massimali: anche quelli saranno mesi di crescita e maturità.

Non mancavano le lunghe salite e i record che si susseguivano quando ero chiamato in causa nel raggiungere il Santuario di S. Rosalia.
Ricordo un'estate torrida ma capace di migliorarmi lo stesso sul percorso su strada asfaltata di Monte Pellegrino: 31'43" (prima partivo dalla biforcazione) ed una T-Shirt di cotone da strizzare come non mai!
In quegli anni tra l'altro, Palermo viveva "l'acchianata" in difficoltà in quanto il Monte Sacro era stato invaso da crolli di costoni di roccia parecchio pericolosi che invadevano la strada.
Per tanti mesi, prima della definitiva messa in sicurezza, era vietato l'accesso alle auto e a chiunque si avvicinasse... aggiravo i pochi ostacoli e mi allenavo in solitudine!

Appartenere ad un gruppo di Veri Atleti richiamava in me, come sopra detto, tanta voglia di emergere e finalmente nelle apparizioni ai Cross Regionali riuscii a farmi valere con un discreto piazzamento.
Se non ricordo male, i Grandi mi "piazzarono" nel Cross Corto 4K a me meno congeniale e tirai come un dannato in mezzo alla mischia di "dannati.
Terminai staccato ma competitivo.
Era la fine di un incubo, da quella "prima volta" tinta di fango e umiliazione...

La "scalata" al miglioramento come sempre era irta di insidie e difficoltà...
Ricordo una mattinata così storta come quella di una Mezza Maratona di Partinico (PA) nella quale ci sarebbe stato da raccontare un ritiro dall'atletica: 1h 14' 50" ma che più scarso di così non si poteva...
Ma al solito non mi abbattevo e nonostante un Vivicittà di quell'anno nelle retrovie, 12K in 40'47" battuto anche dalla formidabile Agata Balsamo (ma prima del suo ritiro sarò suo amico, sua spalla in allenamento :-), la stagione in Pista mi regalerà qualche bella soddisfazione.

L'inizio in Pista non fu dei migliori, un 33'05" sui 10.000m il 30 aprile a Palermo e doppiato tante volte dai "Big".
Ma gli allenamenti procedevano al meglio ed iniziavo un'evoluzione atletica non indifferente che mi portò quel 3 giugno al PB della stagione sui 5.000m in 15'31".
Era finalmente un segnale positivo del tanto lavoro svolto!

Era ormai estate e finalmente c'era anche più tempo per allenarsi: il 2000 fu il primo anno che iniziavo a fare i doppi allenamenti con le prime difficoltà adattative!
Ma la Pista ti restituiva con successo i sacrifici:

Lavoro di 3000m - 2000m - 1000m in 9'40" - 6'18" - 3'00"
Lavoro di 8 x 1000m alla media di 3'01"
Lavoro di 3 x 2000m alla media di 6'40"
I primi 1.000m in 2'52" - 2'53".

Tutto questo portò a continuare a far gare in pista ed a cercarne: più difficile senza Internet o telefoni cellulari, dovevi rivolgerti al "passaparola".
Altri 5.000m li corsi ma ottenni un 15'52" il 12 luglio e un 15'39" il 16 luglio; successivamente realizzai un confortante quanto solitario (ero l'unico partecipante) 3.000m in 9'08".
Ultima gara in settembre, un 1.500m (il "vizietto" stava crescendo in me :-) in 4'15" e PB.
Degno di nota, in uno degli ultimi allenamenti in Pista e parecchio in spinta data l'ultima gara corsa, un significativo 65".3 che più di così non avevo fatto mai!

Era novembre e la strada richiamava nuovamente con le "tradizionali" per me mezze maratone.
Seguivo l'esempio di atleti locali più affermati di me proseguendo la stagione naturalmente su quel campo, da sempre mio.
Le prime telefonate agli organizzatori, in totale timidezza, senza sapere cosa poter dire per ottenere un pettorale di partecipazione, è l'inizio di un lunghissimo percorso che oggi mi vede gestire totalmente le mie gare e la mia immagine.
Parlavo come sempre con i pochi risultati alla mano, cercavo di farmi un nome anche quando non ne avevo, e i mezzi a disposizione erano limitati, cioè un telefono fisso a cornetta o raramente un contatto tramite telefono cellulare (per i privilegiati che già lo possedevano).
Non esisteva l'e-mail e internet era roba da smanettoni (a modem 56k) o da mostra alle Fiere: indimenticabile l'emozione di provare a navigare su un browser e scoprire un "mondo" tutto nuovo potenzialmente infinito, dietro i colori falsati e luminescenti dei primi portatili che supportavano le schede di rete ;-)

Ma messe le scarpette ai piedi, fui primo ospite della Palermo D'Inverno del mitico Nando che chiusi il 05 novembre in 1h 11' 24" (e nuovo felice PB) sulla spinta di una discesa di Mondello che portava all'arrivo del Charleston.
Ma un mese dopo sarà Bis e la conclusione di un anno carico di emozioni ed in fase di crescita nel quale chiuderò arretrato in classifica, pur battendomi, alla Mezza Maratona della Maratona di Palermo del 03 dicembre in 1h 11' 27".

Il 2001 sarà un anno difficile ma le forti delusioni ti portano a reagire e conseguentemente scoprii in me stesso questo importante potenziale ;-)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)
PRONTI A PARTIRE...