41° New York City Marathon - 20° Posto Assoluto - 1° Europeo

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Un Sogno Ad Occhi Aperti...

giovedì 30 giugno 2011

Quando l'allenamento si fa duro... Eccomi!

Palermo, 20-29 giugno.

Così bello non lo ricordavo più... il benessere fisico!
Poter correre senza "aver nulla di fastidioso" ormai lo vedevo un obiettivo irraggiungibile...
Poter poggiare il piede destro senza doverlo assecondare per non ricevere quella dolorosa scossa che non mi faceva più camminare bene...
E tutto questo che si rifletteva sulla meccanica di corsa che portava ai conseguenti inconvenienti "tecnici" degli ultimi mesi.
Non è stato facile trovare il rimedio giusto, nè lo era stato mollare con i chilometri ed i lavori per quasi tutta un'estate dello scorso anno (decisione che presi malinconicamente dopo aver buttato una preparazione per i Campionati Italiani Assoluti di 10.000m).
Essermi ritrovato psicologicamente e fisicamente per una Maratona (New York 2010) aveva portato solamente ad uno slittamento del problema dato che continuavo a poggiare semplicemente male!

La carta vincente è stato l'utilizzo di un nuovo paio di scarpe (Adidas Adistar Ride 3 su tutte, più comoda e morbida della gamma), un plantare ortopedico da utilizzare negli allenamenti di fondo lento e quel periodo in acqua per circa tre settimane semplicemente... correndo in acqua e nella morbida sabbia per non perdere la reattività dei piedi (da qui il 1.500m quasi PB dopo solo 1 settimana di allenamenti di corsa).
Sembra assurdo averci messo così tanto tempo a trovare un rimedio, ma i tanti impegni importanti hanno tardato il raggiungimento di un nuovo equilibrio.

E quando ti presenti in Pista e sai che puoi dare tutto te stesso, pronto a riprendere un discorso lasciato in asso dall'ultimo PB realizzato (primavera 2010), sai che finalmente è tornato il tempo di rimettermi in seria discussione.

L'obiettivo c'è ed ho molta convinzione in me stesso, indipendentemente dal risultato finale (in fondo la prima VERA gara preparata con un minimo di serietà); sarà corsa il prossimo 5 luglio a Enna per i Campionati Regionali (della Sicilia) Individuali Assoluti.
Punterò su una sola carta, quella dei tanto ambiti 5.000m e spero di trovare il feeling giusto con gli avversari, consapevole che vale più un risultato cronometrico che una posizione.

Gli ultimi lavori svolti mi hanno torchiato come da tempo non desideravo fortemente :-)
C'è da fare i conti con l'avversario estivo, ossia il caldo che in Sicilia è spesso associato a forti tassi di umidità.
Mi sto rendendo conto che non basta "semplicemente" recuperare con uno stile di vita corretto, ma alle volte bisogna tirare il freno, soprattutto nei giorni di lungo lento che, per un motivo o per un altro si chiudono sempre sotto i 3'40"/Km.
Realizzare un lavoro risulta parecchio spossante ed i giorni susseguenti è difficile gestire le proprie giornate.
Correre al mattino è parecchio vantaggioso perchè si fa meno sforzo ed è l'unico momento della giornata in cui l'aria è fresca; di contro provare a correre nel tardo pomeriggio o nel pre-serale può aiutare nella resa fisica ed a sentire meno il caldo (è la fascia oraria in assoluto più frequentata dai "casual runners") ma terminando tardi si ha meno tempo a disposizione per recuperare l'indomani e per esperienza si prende sonno con meno facilità.

Ma non per questo mi tiro indietro...
Sono stati realizzati lavori interessanti ed in questo il Coach è stato molto in gamba facendo riaffiorare stimoli che da tempo non avvertivo.
Lunedì 20 è stato preso un rischio andando a compiere un'altra seduta potenziante che per diversi giorni è rimasta tutta sulle gambe.
Lì temevo di non recuperare per la gara...

Un sospiro di sollievo è tornato quando abbiamo affrontato il secodo lavoro settimanale, martedì 22, affrontando le ripide ascese della salita stradale più dura di Palermo, l'Ambassador.
Lassù, con 8 x 150m (R.3') avevo capito che il Coach faceva sul serio.
Elasticamente pari ad uno zero, con le gambe fortemente indolenzite per il potenziamento "subito" qualche giorno prima, affronto con difficoltà ogni ripetuta senza mai cedere.
Ma è il Mille conclusivo in pista la nota positiva della giornata: dopo un primo giro apparentemente "fiacco", riesco a trovare piedi e un pizzico di spinta in più per chiudere in 2'44" (1'23" + 1'21").

La settimana si chiude venerdì 24 con il lavoro decisamente più interessante: 8 x 1.000m ma... a fartlek!
Esattamente: 300m Forte + 200m Recupero (tra i 41"-44") + 200m Forte + 200m Recupero + 100m Forte (R. 2'30" ad ogni prova).
Un lavoro utilissimo, un continuo cambiamento di ritmi sempre più veloci che si contrastano con un recupero che non deve essere mai troppo lento. Con una sapiente gestione degli sforzi non è impossibile correre a ridosso dei 3'00", una quota che a mio giudizio da qualità alla prova stessa.
Stavo in "giornata" e non ho sbagliato la gestione del lavoro subendo solamente un leggero calo nel finale.
Sono, quindi, riuscito a gestire i 300m in 48"-49", i 200m in 32" - 33" ed i 100m puntualmente attorno i 15".
I mille hanno avuto un offset tra i 3'00".2 (il migliore) ed i 3'07" con l'ultimo in 3'03".
Non è stato facile recuperare i due giorni susseguenti ma l'estate porta questo rischio.

Puntualmente, lunedì 27, l'ultimo grosso lavoro da realizzare prima del 5.000m ha avuto un brutto "black hole" proprio nel momento più importante.
Il Coach, presente ad osservare, non è rimasto più di tanto perplesso sull'andazzo penalizzato da una mia giornata pesante (per motivi di lavoro) e dalla stanchezza di fondo non ancora smaltita del tutto.
2 x 2000m + 2 x 1000m + 2 x 500m (R.2').
Pista affollata, ho potuto iniziare i 2000m seguendo varie scie ma correre da solo non era facile.
Niente di particolare: 5'59" e 6'00"...
Proprio quando avrei dovuto mostrare "i muscoli", ecco la flessione: con un penoso 2'57" ed un pesante 3'00" avverto grandi difficoltà.
Riesco a raddrizzare la situazione non arrendendomi alla sorte ma lottando fino all'ultimo metro dei 500m (aiutato da alcuni miei cari amici): 1'21" e 1'19" a chiudere un lavoro fin troppo sofferto.
La chiave di tutto questo è la decontrazione che, nonostante la grande fatica, non deve mai mancare: forse è per questo motivo che, nel bene o nel male, riesco sempre ad "aprirmi" nelle prove più brevi!

Mercoledì 29, con 10 cambi da 1' durante l'1h10' di lungo lento chiudo la settimana ed inizio uno scarico (non troppo deciso ma solo nei ritmi) che spero mi porti con tanta carica ai 5.000m di Enna.
Il coraggio non manca, il momento di realizzare quanto sperato ormai è incalcolabile, motore e carrozzeria sono tra i migliori di sempre, ora tocca saper usare la testa come nelle migliori occasioni.

(Caro Manager sorridi... ci vedremo presto!)

giovedì 23 giugno 2011

Come da tempo non accadeva...

Palermo, 13-19 giugno.

Giugno è da sempre un periodo avaro di "road races".
Normalmente ci si allena per finalizzare un evento in Pista come per me lo scorso anno furono i Campionati Italiani Individuali, finiti malissimo prima di iniziare.
E di lì in poi non è stato altro che un susseguirsi di infortuni, fastidi muscolari, anche spesso dettati dall'esagerata voglia di rientrare in fretta ai vecchi ritmi.
E, come ribadito precedentemente, correre tanto non aiuta di certo a recuperare; non è per dar la colpa alla distanza principale della mia attività, la Maratona, ma avrò un'estate intera per decidere il da farsi in autunno.

Intanto, come non accadeva da circa un anno, ho ritrovato in questa settimana sensazioni e usi/abitudini che si erano arenati a causa di tanti fattori, primo tra tutti, la discontinuità.
Forse è troppo presto per parlare, ma se queste sono le premesse, l'estate non potrà che proseguire al meglio.
Posto che non temo cali di condizione e che psicologicamente è ormai da tanto tempo che correre è "leggero", bisognerà fare attenzione a non disidratarmi con il caldo, riposare bene (ma questo lo faccio da sempre), e fare tanto stretching.

Non è molto facile scegliere, ma questo è sicuramente il momento giusto per non ricadere più nelle "tentazioni" da distanza lunga: con un occhio malinconico ho visto risultati e classifiche di una Cortina - Dobbiaco sicuramente spettacolare e da correre nella vita, così come rinuncerò alla "folle" idea di arrampicarmi alla imminente Pistoia - Abetone.
Le lunghe distanze, per ora, possono aspettare.

Correre al mattino, come tutte le estati, è splendido: trovare l'aria fresca mattutina e la luce piena non può che farti iniziare al meglio la giornata lavorativa; spesso non è facile correre perchè la sera prima le fatiche sono state eccessive, ma tutto è nella norma.

Lunedì 13 è stato il momento di un leggero richiamo di potenziamento, senza forzare più di tanto.
Con le Adizero Boston ai piedi è stato facilissimo, nonostante l'appesantimento, correre 10 x 200 (R.2') in 30" - 31".
E' evidente che ancora non sono sotto pressione.

Nei due giorni successivi il lungo lento aiuta a recuperare, ma giovedì 16 decidiamo di mettere in piedi un lavoro per "uomini duri": 10 x 500m (R.1'), ovvero sessanta secondi per tornare in zona partenza posta ai metri 100.
Sapevo che non fosse per nulla facile, ma l'aiuto di Hamad Bibi ha contribuito a far uscire il meglio (attuale) di me.
Dopo la quinta ripetuta ero cotto, ma non abbiamo mollato tanto più di tanto ed alla fine il lavoro è uscito bene: 1'22".8 - 1'23".0 - 1'22".4 - 1'23".5 - 1'25".6 - 1'25".0 - 1'26".4 - 1'24".0 - 1'27".8 - 1'21".7.
La sensazione netta è che le cose stanno andando anche fin troppo bene, ma la gamba da 64"-65" facile nei 400m ancora non c'è!

Sabato 18 mattino corro piano il lungo, faccio un salto al Foro Italico (altro luogo frequentato da Runners ma a mio giudizio un poco nefasto da raggiungere e da percorrere perchè troppo adiacente alla strada principale) e non mi esalto molto, dato che il giro è piatto, breve e monotono.
L'unica consolazione è la presenza del mare sullo sfondo, molto vicino.
Niente male per neofiti o corridori saltuari ma mai paragonabile ai percorsi del Parco della Favorita...

Al pomeriggio tocca fare salite semi-brevi: nel celebre e comodo atrio di "Dallas" affronto 10 x 250m (sono meno in effetti) (R.1'30" in suppless) a partire dallo spartitraffico del viale alberato, affrontando il muretto ripido di 100m finale.
Sentivo un senso di vuoto, forse la stanchezza del lavoro di giovedì, ma nonostante questo non c'è stato un cedimento o un calo e tutte le prove sono state corse costantemente, a buon ritmo (48"-49" circa) ma senza imprimere forza.
Le sensazioni avvertite si sono confermate tutte quante nel lavoro finale: una volta trasferitomi in Pista, il 2.000m susseguente è stato corso in costante assenza di forza ed il passaggio al mille di 3'03" ha dato le sue conferme.
Nonostante un giro finale in 66" (aiutato da niente-meno-che Rachid Berradi) ho chiuso in un inutile 6'09" che mi faceva vergognare dell'illustre aiuto ricevuto...

Il giorno dopo è stata dura recuperare una giornata semplicemente devastante :-)

E' una scelta che condivido quella di caricare questa settimana, dato che si spera in una gara al meglio nelle prime settimane di luglio, nella quale provare a dare una bella dimostrazione a me stesso che posso fare nuovamente un PB, magari in stretta collaborazione con qualche atleta altrettanto motivato.

Le cose vanno bene ma non per questo bisogna lasciarsi andare in facili entusiasmi.
Già il fatto stesso di aver corso il defaticamento di tali lavori in lento suppless e vedere in quei minuti rilassanti un futuro più roseo significa tanto, alza il morale ovunque e non ti fa pensare a nessun fattore negativo.

Non mi serve molto per trovare serenità, fosse anche una mattina di domenica da passare a fianco del mare correndo prima che il Lido sia preso d'assalto dalla massa "stagnante" di palermitani nella media...

(Grazie per le foto... Salvatore Torregrossa :-)

martedì 14 giugno 2011

Lontano dal Mare, vicino alla Pista :-)

Palermo, Stadio delle Palme (che non ci sono quasi più :-( - Sabato 11 giugno.

Raggiungo Giorgio, attendo il passaggio ai 1.000m, sembra rallentare...
Prima del 500m finale parto, mi dico "Vai, cambia!" e do una frustata al gruppetto.
Peccato che Luca fosse troppo lontano, ma lo punto e, con il timore di una rimonta da dietro, accelero il passo senza perdere di fluidità.
Gli ultimi 200m sono corsi in agilità, penso quasi mai seduto, chiudo al secondo posto, soddisfatto ma con un pizzico d'amarezza...

E questo è il rientro, immediato, arrischiato, timoroso solo per due terzi, inaspettato... in Pista.
Me lo lasciava detto, tutte le volte che la sfioravo: lei cattivissima dentro, io fin troppo delicato per solcarla e lì che puntualmente avveniva la punizione, come se non mi meritassi di starci dentro.

E via al "purgatorio" delle limpide acque mondelliane, a cercare risposte a tanti quesiti, "immerso" in una quiete dove è facile riflettere; al presente, al passato prossimo e remoto...
Ma le risposte sono sempre le stesse, è solo questione di pazientare ed avere tenacia in tutto oltre che nel Running, fintanto che l'amante estiva Rosso Tartan si riappacifichi con me stesso.
Nel frattempo, placati i dolori, attenuata la punizione, giorno dopo giorno, scrollatomi la sabbia di dosso, desideroso di indossare le Adizero Avanti verdine prima che sia troppo tardi, mi riavvicino a calcare il duro asfalto senza sentire il fiato di un tempo... cattivo presagio!

Ma è solo questione di tempo, tant'è che il "purgatorio" ha dato buoni risultati, che sin dal primo giorno, il 2 giugno, i piedi danzassero sulla terra-ferma con una irridente facilità, nonostante quelle capacità organiche andate in vacanza.
Qualche giorno in più per non temere l'ennesima ricaduta e finalmente l'agognata sofferenza fisica che rischiara corpo e mente, distogliendo il pensiero unicamente a quanto di buono si può sempre fare, là avanti, lontano.

Saranno sempre banali, ma i cari 100m di Dallas non me li leva nessuno come riapproccio.
La scelta, "incline" alla sofferenza è stata personale di 15 ripetute, ma con quei piedi facili facili dopo tanto calpestare di acqua e sabbia.
Con la grinta di sempre, mai dimenticata e tenuta in gabbia, il lavoro finale è in "Villetta" perchè la domenica lo Stadio è chiuso, ma quando si tratta di rientrare al vero agonismo non esiste la domenica, ed è il 5 giugno.
Mi dedico due frustate, da 815m, giro secco, in 2'17" e 2'18" e torno a sentire il sapore dell'aria sui polmoni.

Occhio alle gambe, non vorrei che imbizzarrissero nuovamente, resto cauto nei lunghi ma sento che sono presente.
L'approccio è nuovamente cauto, solamente 5 x 1.000m in Pista e recupero cattivo, come deve essere, al mercoledì 8.
Solitario, occhiali da sole, è al quarto mille che finalmente sento la sofferenza sussurrarmi la sua presenza e mostro leggero cedimento.
Da dietro, gli specialisti della pista, finalizzano con cotanta veemenza che resto interdetto sul da farsi nel week-end...
Ma non demordo e lascio ogni traccia di me in Pista, colei che finalmente mi lascia terminare il lavoro, ed è 2'56" - 2'58" - 2'58" - 3'00" - 2'57".

Non so cosa fare, resto sulle mie tutte le lunghe ore successive a quel sabato mattina dell'11 giugno, quando prendo la decisione di esserci, come un imbucato alla Festa dei più Fast...
Ignaro di ogni reazione, consapevole dell'alta condizione dei contendenti, non mi azzardo a seguire il treno dei 3'55", troppo per me, o forse no?

Allo sparo, resto dietro, ma non si corre piano, il primo 500m è gridato in 1'19", ultimo del gruppetto delle seconde linee...
Troppe scaramucce, sorpassi inutili, si perde tempo e lo avverto, ma la convinzione che potesse essere il meglio possibile per me quella posizione mi inibisce da ogni mia reazione, quella ancora chiusa in gabbia...
Ed è solamente ai 900m finali che faccio fuori tutti meno che Giorgio, atleta cui nutro grande rispetto ma purtroppo non in giornata...
Ed è solo al 2'45" fin troppo lento (ma chi l'avrebbe detto dopo una settimana con le scarpe da corsa ai piedi) che parto verso il 4'04".58 finale che sa di amaro come una goccia di novalgina sulla lingua...

E si riparte, lontano sempre 8 Km da quel mare che mi ha insegnato a riflettere ed a mantenere a bada ogni frenesia, vicino ad una Pista che ti fa soffrire, amareggiare ma regala attimi indimenticabili, sempre.

(Si torna a correre, foto nel Parco della Favorita, a pochi passi dallo Stadio di Atletica, nella mia Palermo)

mercoledì 1 giugno 2011

Il Mare a disposizione tutto l'anno, una Risorsa da Sfruttare!

Palermo, maggio - Il dopo Terrasini Half.

Esattamente il giorno dopo l'ultima fatica di tante, troppe, concentrate in poco tempo, ovvero la Terrasini Half Marathon chiusa senza esaltazioni, decisi di prendermi un giorno di assoluto riposo dalla corsa a piedi andando a mare.
Andare a farsi un bagno al mare i primi di maggio, dipende dove stai può essere una cattiva idea, ma non a Palermo.

Lo era stato "quasi" per recuperare dal grave problema al polpaccio sinistro accaduto alla sfortunata Treviso Marathon scorsa, ma i benefici dei giorni allenanti in quelle allora fredde acque mi portarono dritto dritto al miracoloso recupero ed a completare con soddisfazione la Maratona di Messina.
Un raffreddore di troppo causato dall'eccessiva aria fredda assorbita di quei giorni di aprile era poca cosa di fronte agli splendidi colori rimasti nella mia mente :-)

Il periodo, tra maggio e giugno, che decisamente preferisco per andare a mare e da quest'anno sarà tappa obbligata per recuperare ogni tanto da qualche stress di troppo.

Palermo è una splendida Città ed offre anche questo: per 365 giorni l'anno puoi pensare di andare in spiaggia e goderti una giornata ricca di sole.
Anche un soleggiato 31 dicembre di qualche anno fa (e capita spesso questo evento), accadde di scendere verso il litorale (distante circa 7 Km dallo Stadio delle Palme) e correre da quelle parti... giornata perfetta per fermarsi e prendere il sole nella spiaggia pulita e bagnarsi i piedi (solo quelli) nelle limpidissime seppur gelide acque di quel periodo.
Correre da quelle parti e fare il lungo domenicale è bellissimo, specie d'inverno quando è solo meta di pochi appassionati degli sport acquatici.
D'inverno ed in primavera non ci sono barriere che ostacolano la vista dal mare, nè tantomeno l'affollamento di cabine o varchi d'accesso artificiali che rovinano uno splendido scenario purtroppo dedicato ai fanatici della "tintarella a tutti i costi" estiva.

Sinceramente l'acqua non è il mio habitat naturale e nuotare non è mai stato di certo il mio sport per quanto difficile mi riesce praticarlo, ma è innegabile quanto siano effettivi i benefici che l'acqua di mare porta su un fisico stressato.

E per questo, nelle prime giornate di un discreto caldo, ho cercato relax e tonificazione muscolare in una spiaggia ancora non toccata dall'assalto della "massa" di bagnanti palermitani che tanto mi allontana da queste spiagge.
Intenzionato a rimettermi in sesto con alcuni esercizi in acqua, un pò di corsetta in un mare tutto mio, pronto a mettere piede in pista il prima possibile.

E invece... ennesima tegola al muscolo vasto laterale della coscia sinistra...
Dopo qualche altro giorno di lungo lento dopo Terrasini ma con ottime sensazioni, nonostante tirasse un poco dietro la coscia summenzionata, non vedo l'ora di scalpitare e soffrire ad alti ritmi.
Dopo cinque ripetute di 400m la contrattura inevitabile con quei dolorosi spasmi muscolari a portarmi sulla via della nuova convalescenza.
Da li in avanti il mare di Mondello sarà il centro di riabilitazione per tutte le settimane di maggio.

Correre in acqua non è una novità.

Molti anni fa quando mi devastai al muscolo adduttore della gamba destra l'intera estate del 2004 la passai in spiaggia correndo in acqua e pian piano mi riabilitai alla corsa.
Come raccontato molte volte sembrava non avessi speranze per tornare ad allenarmi o peggio, a gareggiare, ma ho sempre sperato fino all'ultimo ed ho imparato a sopportare anche le "sconfitte" più dolorose, parafrasandole anche a casi di vita vissuta.

I movimenti limitati in acqua permettono alla muscolatura di lavorare discretamente senza sforzare le parti infiammate o contratte come nel mio caso.
Unica pecca è l'assenza di fase aerobica che porta l'organismo ad impigrirsi.
Ma questo è l'unico modo per far qualcosa, specie se non si è amanti della bicicletta nel senso agonistico del termine.
Correre forte in bicicletta ti impalla parecchio e ricordo ancora bene le sensazioni quando facevo uscite lunghe, senza contare l'eccessivo sforzo che arreca agli adduttori, cosa da evitare ad ogni costo.
Correre in acqua, nuotare un pò e fare qualche esercizio banale di andature frenati dalla naturale opposizione dell'acqua può essere divertente e restituisce una discreta forza quando si tornerà a correre sull'asfalto.
Quando poi ti fermi, guardi l'acqua scintillare i raggi del sole e osservi il panorama che il Golfo di Mondello ti restituisce... non posso che ringraziare il Signore per tutte le fortune che mi ha dato...

Negli ultimi giorni di questo mese di maggio la spiaggia inizierà a popolarsi sempre più con le dirette conseguenze negative sull'ambiente.

Il Palermitano sa darsi benissimo da fare quando deve "correre" fino a Roma per vedersi la partita di calcio della finale di Coppa Italia, è pieno di inziative, attivissimo e rinuncerebbe anche a mangiare pur di acquistare i biglietti della partita per vedere la propria "amata" squadra di pallone.
Ma quando c'è di amare per davvero la propria Città... tutto questo spirito d'iniziativa è perso... che peccato, visto che senso civico e ambientale sembrano ormai una rara risorsa su cui contare per la mia Città.
Come sempre, tutti gli anni, settimana dopo settimana il lido di Mondello inzierà a sporcarsi sempre di più e già si stanno notando le prime differenze in negativo.
Beh... c'è anche da dire che quei pochi metri quadri di spiaggia presto saranno sovraffollati all'inverosimile.E' ancora troppo presto per tornare a correre, la contrattura non si è ancora risolta ed ho anche provato a correre con sgradevoli sensazioni: non tutto è ancora rientrato.
L'aspetto interessante è che appena riprendo ho la netta sensazione di correre con una tale decontrazione muscolare e scioltezza che quasi mi ha fatto impressione.
Correre piano è davvero difficile e solo il dolore alla coscia ha limitato il tutto.
Ora è questione di attendere qualche altro giorno, come sempre avere pazienza sarà l'arma vincente.

Nel frattempo... voglio far parlare le immagini, di come sia splendido questo angolo di Mondo, a pochi passi da casa...

(Ogni tanto fa bene piegarsi... grazie Salvo Torregrossa per la foto, riassunto di un periodo fin troppo intenso di gare)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)
PRONTI A PARTIRE...