41° New York City Marathon - 20° Posto Assoluto - 1° Europeo

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Un Sogno Ad Occhi Aperti...

giovedì 24 ottobre 2013

Forse mi state facendo credere che posso diventare un Coach?

Il Gruppo al Completo, qui si corre con tanto entusiasmo!
Palermo, ottobre 2012.

Dei miei noti problemi muscolari già ne ho parlato.
Fortunatamente mi piace leggere molto di running nei magazine esteri e le mie "sfortune" non sono di certo isolate.
Grandissimi Campioni stanno soffrendo o hanno sofferto dei periodi di recupero non indifferenti e la cosa va accettata con estrema serenità.

Sto cercando in ogni modo di rientrare alle gare il più competitivo possibile, grazie anche alle tantissime dimostrazioni di stima e di affetto ricevute negli ultimi mesi attraverso i canali Social per i più lontani, e allo Stadio delle Palme e dintorni per chi mi vede correre tutti i giorni.

La Cremona Half di domenica 20 ottobre, per ultimo, è saltata purtroppo in extremis.
La paura di una ricaduta mi ha portato a questa, saggia, scelta...

Ho avuto, quindi, la possibilità di dedicarmi con maggiore pensiero al gruppo di amatori di Palermo (tutti della Società Trinacria Palermo, cui tramite il Presidente "ad Honorem" F.B. mi lascia svolgere silente la mia attività.

La cosa che mi preme maggiormente sottolineare è il fatto che spesso il proprio "runningpensiero" può essere interpretato male e, come ogni tanto accade, chi entra nel gruppo capitanato dal duo Felipe - Mariano, esce e torna a correre con altre persone.
L'arrivo di Damiano è semplicemente fantastico!
Ma resto sempre disponibile a dar consigli dettati per lo più dall'esperienza personale e da documentazione attualizzata dai metodi di allenamento di grandi Campioni contemporanei.

Ho scelto anche quest'anno di non fare il corso di allenatore per dedicarmi il più possibile alla mia attività di atleta: fattore limitante, la concomitanza delle lezioni nel week-end quando tra non molto, potrei tornare a gareggiare.
Ma ci ho pensato davvero seriamente e spero di potermi cimentare dal 2014 in poi, continuando parallelamente la mia attività di atleta agonista.

E' molto utile seguire gente che ha davvero sul campo più esperienza di te.
Non l'avrei mai detto ma il Coach Polizzi è riuscito nuovamente e tirar fuori due Campioni niente male: Ala e Ussem Zoghlami.
La loro semplicità e modestia mi fa pensare che presto daranno filo da torcere anche agli Assoluti...

Il mio ce lo sto mettendo.

L'arrivo che ogni maratoneta sogna di raggiungere!
Real Time 3h 17'
Allenare una giovane promessa richiede più sforzo, impegno e dedizione.
Un amatore evoluto e motivato di certo è più semplice da seguire.
Poco alla volta i progressi di Roberto, Mariano (che ha avuto diverse sfortune), Vito, Felipe, Giuseppe e Michele mi avevano lasciato contento e a volte stupito, ma con gli innesti dell'ultima estate, sono stato davvero contento del lavoro svolto e della fiducia riposta nel mio know - how.

Oggi parliamo di Emanuele B. e di Damiano V., capaci di tagliare il traguardo della Maratona di Amsterdam con il PB migliorato di 3' e, soprattutto, di averlo superato di slancio e con tanta carica in corpo.
Non pensavo che alla prima esperienza insieme ci potevamo riuscire, visto che certi meccanismi mentali e certe reazioni del proprio corpo avvengono spesso anche a distanza di anni, ma questa volta tutte le mie indicazioni, i miei input, sono stati raccolti a meraviglia.

Mariano e Vito hanno avuto qualche problema,
arrivando attardati hanno immortalato il momento
della gioia all'arrivo con la medaglia al collo!
La preparazione è stata davvero difficile ed a rischio: correre con il caldo siculo in pieno agosto ed iniziare la preparazione della lunga distanza mi ha visto gestire spesso enormi difficoltà di adattamento... per fortuna ho preparato quattro volte la Maratona di Carpi con le stesse esatte problematiche e so di cosa stiamo parlando!

Emanuele, in particolare, ha corso con un negative split interessante, raccogliendo il suo successo tutto nella seconda parte di gara, per lui un rammarico di non aver spinto tanto prima, ma questi sono dettagli: 3h 17' per lui.

Damiano, con saggia interpretazione della corsa, pur conscio di avere un grande potenziale ed una forma raggiunta al momento giusto (visto con i miei occhi correre con estrema agilità, al suo seguito durante l'ultima grande fatica su un percorso mosso nel litorale palermitano), ha goduto della maratona in lungo ed in largo, con una gara autorevole e regolare, tagliando il traguardo in 2h 54' 32" e con un sorriso lungo quanto la città olandese :-)

E tu, Felipe, cosa saprai far "fiorire" domenica 27 alla
Lucca Marathon?
Emanuele e Damiano, due esempi di sportivi veri, due padri di famiglia ed il loro Lavoro non è a 800m da casa, bensì va tra gli 800 Km ed i 1500 Km...

Con il sacrificio, il sano divertimento, un gruppo di amici e tanta buona volontà, unita ad una saggia guida tecnica, si possono ottenere grandissimi risultati.

Non prendiamoci in giro (perchè il problema è serio, attuale e temo che troppa gente ci incappa anche a livelli amatoriali) e diciamolo chiaro: chi assume del doping è un povero stupido e noi atleti lo capiamo "a pelle" che certe prestazioni altalenanti spesso "stonano" con il resto della stagione...
Sappiamo bene che questo pessimo atteggiamento di questa gente miserrima e derelitta, afflitta da mania di protagonismo, non fa altro che annullare o ridimensionare il lavoro umile delle persone pulite, escludendo da premi meritati quanto sarebbe corrisposto in realtà dalle proprie fatiche.
Anche questa è una causa di abbandono all'atletica di gente ben più meritevole, che uccide il movimento in generale.

Un male da debellare anche nelle gare minori a montepremi dove molto spesso anche la gente "insospettabile" può essere colta in fallo facilmente, sia italiani che extracomunitari.

Ben felice di accogliere favorevolmente la decisione della Fidal di radiare a vita dalla maglia azzurra chi incappa in questo fatale errore... sarebbe stato meglio radiarlo a vita anche dallo sport agonistico...

giovedì 10 ottobre 2013

Adidas Sonic Boost - Correre non sarà più faticoso!

Nuovo Arrivo in casa Adidas, Una A3 Leggera e Ammortizzante!
Adidas punta da quest'anno 2013 all'elemento che sta rivoluzionando il mercato delle scarpe da Running: la sua innovativa e unica Intersuola Boost, composta da un nuovo materiale tanto elastico e ammortizzante quanto reattivo, composto da migliaia di capsule inglobate fra loro non paragonabile a nessun altro in mercato.

Con il suo modello di lancio, la Energy Boost, al suo debutto, abbiamo potuto scoprirne pregi e difetti, evidenziando le doti estrema reattività unita ad una ammortizzazione fuori dal comune per una scarpa così leggera.
Dopo aver scambiato opinioni con centinaia di runner che hanno usato la Energy, mi sono potuto rendere conto che il primo modello di una lunga serie nel complesso è piaciuto, sopratutto per la sensazione di spinta "aggiuntiva" che ti regala la scarpa, il che tradotto significa un gradevole supporto nella fase di stacco dal terreno non più troppo impegnata, grazie all'intersuola Boost.

Ma Adidas ha fatto di più, e con mia sorpresa, ha tirato fuori un altro modello agile e veloce che si colloca diversamente dalla Energy, pur occupando la categoria delle A3 molto leggere (massima ammortizzazione) che giocano a fare le A2 (Intermedie).

Leggendo diverse opinioni in merito all'evoluzione del mercato delle scarpe da Running, ho potuto interpretare che a livello globale le principali aziende stanno confluendo verso il concetto: "più leggera è la scarpa e più corri agile e veloce".
Inizialmente, fino allo scorso anno, era una incontrollata corsa verso l'estremo minimalismo che alla lunga danneggia le articolazioni che impattano violentemente a terra senza ammortizzazione, e non stiamo parlando della SOLA utilità di rafforzare i piedi (che hanno queste scarpe).
Oggi il concetto di "leggerezza" nella scarpa sportiva da running si è evoluto seguendo la filosofia della "leggerezza per facilitare la corsa senza sacrificare prestazioni e protezione".Alleggerendo la tomaia e agendo sul peso generale di suola e intersuola si è potuti giungere a veri e propri gioielli da mettere ai piedi, uno tra questi è la Adidas Sonic Boost.

Tanti elementi che seguono la filosofia avviata con Energy Boost
PRIMO APPROCCIO

La Adidas Sonic Boost si colloca diversamente dalla Energy nel panorama delle Ammortizzanti/Leggere: utilizza la mescola Iper Reattiva Boost come elemento ammortizzante e propulsivo, senza aggiungere altri elementi ammortizzanti, ottenendo un deciso abbattimento del peso senza sacrificarne le prestazioni e la durata.
Vien da se che la precedente gomma propulsiva, l'Adiprene +, passerà da ora in avanti in secondo piano, soppiantata da Boost che in questa scarpa si fonde all'EVA tradizionale donando alla scarpa maggiore stabilità ed uno stacco progressivo da terra, ben visibile e distinto dal resto dell'intersuola.
La differenza sostanziale con la Energy Boost, infatti sta proprio in questo aspetto: con una intersuola completamente reattiva Full-Boost si ottiene una continua spinta elastica, adesso l'effetto è uniforme, equilibrando la scarpa e rendendola più stabile a terra, così si ha maggiore controllo sui propri passi.
La leggerezza generale della Sonic Boost (265 gr per la misura 42 EUR), di poco più leggera della Energy (e da me confermato) permette a chiunque, dal neofita al runner esperto, di correre in completo comfort per tanti chilometri.

INTERSUOLA

Come detto, Adidas ha percepito il bisogno di rendere più equilibrata la spinta che spiazza l'EVA tradizionale (altrettanto statico e comunque ottimo nel disperdere gli urti al terreno) utilizzando in questo nuovissimo modello Boost al posto di Adiprene ed Adiprene + come ammortizzatori del tallone e dell'avampiede, rispettivamente.
Il piede poggia internamente (a primo contatto) su un cuscinetto Boost a tutta lunghezza, che viene fuso insieme all'EVA tradizionale donando protezione e spessore.
L'effetto finale è soprendente in quanto la spinta che dona questa Sonic rende la scarpa più che una A3 (Ammortizzante), restituendo una reattività pari ad una A2 (Intermedia).
La sensazione che si prova ad ogni appoggio è di totale controllo del proprio passo, agevolati da una discreta protezione (pur essendo una scarpa molto reattiva, la stabilità la rende equilibrata) e da una leggerezza che ti impone di correre più forte.
Passo dopo passo è coinvolgente tanto da essere stata apprezzata anche dai casual runners o dai triathleti durante il clinic tenuto insieme al Parco Trenno di Milano qualche settimana fa.

SUOLA
Boost Presente ovunque, ma dove serve!
Il disegno della suola è quasi identico a quello della già conosciuta Energy Boost, cambiano solo alcuni dettagli.
La gomma utilizzata è la "adiwear" al Carbonio in tutta la pianta, non troppo spessa, il bordo sporgente al tallone più arrotondato ed il contrafforte laterale e stabilizzante, posizionato al medio piede, è un prolungamento della suola stessa, quindi non è in materiale termoplastico ed è indipendente.

Per entrambi i modelli, Sonic ed Energy, la protezione laterale interna non rappresenta un supporto antipronazione, ma un valido sostegno che dona maggiore solidità nel punto di maggiore stress durante la naturale intra rotazione del piede verso l'interno.
Per gli iper pronatori, esistono scarpe ben più adatte quali la Supernova Sequence con ampio supporto mediale.

Nella Energy Boost l'inserto termoplastico presente vede il Torsion System prolungarsi in avampiede fino alla punta delle dita ed al tallone verso l'interno.
E' chiaro che tale inserto aumenti la reattività e la risposta elastica della scarpa nella transizione del piede da tallone a punta.

Nella Sonic Boost l'elemento interno laterale è indipendente, collegato marginalmente all'elemento di supporto mediale, il Torsion System.
La flessibilità della scarpa è garantita da tre grossi intagli mediali che guidano e agevolano la rullata rendendo la scarpa più adattabile alle asperità del terreno.

Se la Energy Boost correre su asfalto è il massimo, per la Sonic è anche possibile correre con facilità su un parco con leggero sterrato in quanto l'intersuola leggermente più alta e incavata permette di calpestare il pietrisco con maggiore comfort.
Resta assodato che la Sonic è fatta per correre al meglio su asfalto e su terreni lisci.

Dettagli Curati al Massimo e Colori Brillanti!
TOMAIA

Adidas continua a sfornare modelli molto curati nel design ma con un occhio attento alla cura ed alla salute del piede, agevolando traspirazione ed evitando qualunque sfregamento al piede con pezzi unici senza cuciture.
Con la Sonic Boost vengono ascoltati i pareri dei runners che nella Energy avevano trovato grande feeling grazie ad una fasciatura del piede perfetta, con la nota "stonata" della calzata più stretta del normale.
La tomaia viene proposta in un mesh solido, non troppo morbido (ed è un bene visto che se si piega troppo la tomaia, passo dopo passo, si apre rovinando la scarpa!) e con ampi inserti protettivi termosaldati e dal design unico.
La fodera interna e priva di cuciture la rende delicatissima per il piede!
E' semplicemente spettacolare, comfortevole e permette il miglior utilizzo del piede durante la corsa, anche quando i ritmi si fanno serrati.
La calzata resta sempre avvolgente e non troppo comoda (in perfetto stile Adidas): chi ha un piede magro dovrà per forza provarla per innamorarsene subito, il supporto mediale delle Tre Strisce è facilmente regolabile dalle stringhe, sottili e piatte, e molto facili in fase di allacciatura.
Questa volta il piede non verrà costretto ma sarà fasciato con decisa delicatezza.

Nella parte posteriore, la stabilità del tendine d'achille è garantita dall'elemento plastico esterno (dove scorre il nome della scarpa per intenderci) detto Dual Density.
Può sembrare poco protettivo, ed invece aiuta il naturale movimento della catena posteriore tallone - tendine d'achille - malleoli.
Il collo piede è stato protetto adeguatamente da una linguetta molto morbida che aiuta il resto del piede ad essere saldamente allacciato alla scarpa.

IN CONCLUSIONE

Provata su strada è stata immediatamente un tutt'uno con il piede: il piede ben saldo in spinta al terreno e la risposta immediata: correre sui lunghi rettilinei attorno i 3'20"/Km per me è stato facile quanto correre è naturale per l'uomo.
Non vedo l'ora di provarla in Pista e stirarla per bene questa Sonic Boost, ma già correndo qualche volta su questo tipo di superficie (che è gommata e rimbalzante) ho potuto notare in allungo (corsa veloce per un centinaio di metri) che la reazione alla spinta è simile alla Energy Boost ma non così esaltata come quest'ultima.

Ai miei piedi al clinic tenuto al Parco Trenno di Milano
25 settembre!
La consiglio per atleti neutri di peso medio/basso che corrono dai 3'30"/Km in su per correre le lunghe distanze, in gara ed in allenamento; ottima per i maratoneti che desiderano maggiore supporto di una Intermedia che alla lunga può stancare fin troppo i tendini.

Per atleti evoluti o con tempi cronometrici molto rilevanti, può essere la scarpa che mancava da utilizzare per il Fondo Lento ricco di cambi di ritmo o per le ripetute a ritmo maratona con recupero in corsa quando non è necessario indossare le A1.

Per i runners occasionali o per i podisti alla prima esperienza che corrono non più di 4 - 8 Km al giorno, è una scarpa durevole nel tempo in quanto la gomma Boost è eccezionalmente resistente ai continui schiacciamenti e garantisce le medesime caratteristiche anche dopo molti mesi di utilizzo.
E' un mix perfetto di leggerezza, ammortizzazione e velocità.

Per i podisti un pò più pesanti può andar bene solo per allenamenti veloci e di breve durata in quanto hanno bisogno di scarpe ben più strutturate di questa (vedi la Adistar Boost).

L'ottima calzata e la tomaia molto traspirante e curata nei dettagli la rendono un modello unico, da provare, diverso dalla concorrenza e capace di rendere molto più confortevole l'allenamento quotidiano, che sia anche di oltre 20 Km.

Adidas Sonic Boost, una Ammortizzante Leggera come nessun'altra, correre sarà una piacevole scarica di Energia!

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)
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