41° New York City Marathon - 20° Posto Assoluto - 1° Europeo

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Un Sogno Ad Occhi Aperti...

domenica 30 agosto 2009

Corriavis a Castell'Umberto 2009, Donare il massimo impegno

Martedì 25 Agosto.

Ultimo impegno importante per questo mese ormai andato e oltretutto di cartello data l'importanza rivestita dall'evento.

Differita RAI Sport Più in prima serata sabato 29 alle ore 20:15 con immagini "cinematografiche" con originali riprese dalla moto e la presenza mia e dei miei amici di tante battaglie ripresi e citati più volte.
Un cast di partecipanti da grande evento con stranieri di prim'ordine e i migliori siciliani ai vertici anche in Italia.
Del resto un grande atleta dal recente passato illustre come Massimo Vincenzo Modica ha scelto accuratamente tutti noi quindi il successo, come gli anni passati, è stato confermato.
Massimo non ha potuto correre con noi, ha un problema fisico che per ora lo limita negli allenamenti; ma ci tiene a tornare al più presto a ruggire come lui sa fare.

Castell'Umberto (ME), si colloca sopra Capo d'Orlando (ME): bisogna fare qualche Km di strada in salita per raggiungerlo, direzione Naso (ME), ma ne vale la pena visitarlo e andare a vedere la corsa perchè la collocazione dell'evento sportivo si fonde con le iniziative di sensibilizzazione sociale (donare il sangue è sempre importante) e di festa del paese.

Le premesse c'erano tutte, io non del tutto.
Giunti in piazza, notavo con piacere che qualche linea in meno nella colonnina di mercurio c'era e ne beneficiavo. La minore umidità la sentivo già sulla pelle che meno soffriva il caldo delle ultime settimane.
Purtroppo gli allenamenti procedono a stento nonostante la mia caparbietà nell'affrontarli, ma di questo ne parlerò in un post dedicato.
Tentativi falliti di lavori non solo ti lasciano perplesso ma ti tagliano a metà le gambe.
...Meglio pensare alla corsa!

Il percorso è tra i più impervi del Tour Estivo: un giro da meno di 1K che inizia con una discesa lunga e progressiva che regala nella seconda parte del corto tracciato un muro lungo e pendente da affrontare in forte spinta dopo l'ultima lunga discesa, un lungo tratto di leggera e usurante salita, un centinaio di metri di discesa riposante per poi affrontare l'ultima avversità rappresentata da una breve ma durissima salita, la più impegnativa del percorso.
Pochi metri avanti e si conclude il giro.
Mettiamo in conto che durante la gara una motocicletta dell'organizzazione si è fermata proprio in quest'ultimo tratto :-P

Alla momento della presentazione degli atleti, avvenuta nel tardo pomeriggio, lo speaker Giuseppe Marcellino (celebre commentatore, esperto di atletica a tal punto da commentare le telecronache per Raisport Più della Sicilia) annuncia i papabili protagonisti.
Il primo ad essere annunciato sono proprio io.
Sempre presentato come maratoneta, è un appellativo che mi rende onore, ma resto incerto dopo i trascorsi in pista di maggiore successo.
I personaggi con cui dovevo lottare non certo potevano essere gli stranieri, ma il sempre combattivo Francesco (specie quando i percorsi sono mossi), Bennici e Marco Calderone, di passaggio nella Sua Sicilia.
Poco prima della partenza la breve raccomandazione di Modica: "Non pensare alla Maratona per stasera" mi tiene maggiormente sulle corde.

Così allo sparo mi trovo in testa, davanti, per poco.
Diversamente dagli altri anni, il ritmo è altissimo sin dai primi metri e gli africani dettano la loro legge. Avanti si forma subito un terzetto formato da Dereje Tadesse Girma (ETH), Nelson Dokita Olempayei (KEN) e Hamad Bibi (MAR).

Dietro il principale inseguitore nei primi 2 giri è Bennici che dopo poco riesco a raggiungere.
Con me, si accoderanno Duca e Calderone; Bennici si staccherà dopo poco tempo. Giornata storta per lui.
Il terzetto che si crea in realtà è un quartetto con un Philimon Metto Kipkering costantemente dietro il gruppetto a sfruttarne comodamente l'iniziativa. Per tutta la gara la sua tattica è stata semplicemente di restare dietro il più forte di noi per poi operare l'allungo finale (come puntualmente ha fatto).

Per metà gara la situazione resta invariata.
I giri vanno via "dinamicamente" veloci, con questo alternare di salite e discese costante.

I tre avanti si pugnalano ad ogni salita con Bibi, chiamato ad essere il beniamino locale, che resta agganciato più che può ai due altri africani con il suo incedere a passi frequenti e leggeri.
Questa volta riesce a battere il sempre forte Nelson, ma deve cedere ad un Girma meno attivo (e quindi meno stanco) questo mese. Anche per questa volta, secondo!

Ho sempre cercato di sfruttare il più possibile l'energia cinetica delle discese per correre agevolmente metà di quei muri, ma la fatica e le non brillantissime condizioni mi hanno portato pian piano a staccarmi.
Purtroppo il ritmo imposto da Duca non lo reggo e resto da solo.
Da lontano i tre si allontanano, fino a che, nelle fasi finali della corsa, riesco ad emettere "l'ultimo urlo delle mie corde" correndo più sciolto e chiudendo in rimonta con un ultimo giro discreto.
Riesco a diminuire il gap dai tre, ma ormai la classifica (a cura della TDS) è stilata:

1 - Dereje Girma Tadesse (ETH) - 31'56"
2 - Nelson Olempayei (KEN) - 32'37"
3 - Hamad Bibi (C.U.S. Palermo) - 32'49"
4 - Philimon Metto Kipkering (KEN) - 33'26"
5 - Francesco Duca (Violettaclub) - 33'31"
6 - Marco Calderone (Antoniana Runners) - 33'46"
7 - Filippo Lo Piccolo (Violettaclub) - 34'05"
8 - Adil Lyazali (G.S. Valle dei Templi AG) - 34'42"
9 - Davide Ragusa (Grottini Team) - 34'46"
10 - Gery Interrante (5 Torri Trapani) - 35'00"
...

Non guardo mai chi mi metto dietro, guardo quello non sono riuscito a combinare, al cedimento non degli ultimi giri ma a meno della metà di gara.
Restano tanti i dubbi ma per me che di fatto conto esclusivamente sulla corretta alimentazione, sul riposo e sullo stile di vita corretto, quando uno di questi fattori scarseggia è difficile progredire.
La successione dei giri, complice anche l'avvio sollecito senza troppi complimenti, dice nel complesso PB della corsa, migliorato di soli 10":
1'30".5 (3 mini giri di piazza) + 3'05" + 3'08" + 3'12" + 3'13" + 3'16" + 3'22" + 3'21" + 3'20" + 3'21" + 3'14".

La premiazione, dei primi 8 e con fiore e... una mini lapide (!?!), viene accolta da un pubblico molto caloroso.
Duca (Violettaclub), premiato due volte, primo degli Italiani!
La manifestazione è riuscita benissimo e collocata ad un orario degno di un grande evento sportivo.
Di ritorno a Palermo, mi aspettano ancora tanti K da provare a correre e una lotta quotidiana contro questo caldo costante senza tregua che sta logorando il mio temperamento.
Non mollare sta scritto nella mia CPU, ma mai abusare di questo ordine!

(Ringrazio chi ha fatto il servizio fotografico con tanta abilità nel cogliere le dure azioni di corsa)

venerdì 28 agosto 2009

Gareggiare a Ferragosto.

15-16 Agosto.

Queste ultime due gare corse ormai da diversi anni le considero particolarmente importanti, "di cartello".
Purtroppo il fitto calendario di quest'anno ha addirittura messo la prima delle due, addirittura il giorno di Ferragosto.

Ma se in passato ho corso per le date più impensabili come l'Immacolata dell'8 Dicembre, la vigilia di Natale, il 31 Dicembre, il 1° gennaio, per l'Epifania e poco ci manca anche a Pasqua, questa è la prima volta che accade.
Non ero molto entusiasta della cosa, avrei anche avuto la possibilità di andare a mare, ma ero atteso agli eventi sportivi. Meglio così!

Dopo le lunghe trasferte passate recentemente la fatica si iniziava a sentire e non mi sono potuto presentare al massimo, ma come sempre ho dato fondo a tutte le energie che possedevo.
Soprattutto la trasferta messinese, risoltasi nelle prime ore mattutine aveva lasciato i suoi strascichi...

Sabato 15 Agosto.
Giro Podistico di S.Ambrogio - Cefalù (PA).
Questa corsa, ormai un classico del mese di agosto, propone sempre un discreto livello tecnico in un percorso spettacolare e difficile allo stesso tempo.
S.Ambrogio praticamente si eleva attraverso una stretta stradina interna alla Statale che che da sul mare. La piazza principale, parecchio ampia, luogo di partenza della gara su strada.

Il giro, molto impervio da 960m circa, inizia con una leggera pendenza per poi scendere verso la strada secondaria che sullo sfondo mostra il mare (ma la sera serve solo a prendere umidità...) attraverso una curva secca a gomito da prendere a forte velocità.
Si procede per il lungo rettilineo in leggera discesa che porta di nuovo alla zona abitata del paese con fondo in pavè, strade strette e curve secche, l'ultima delle quali immette nella lunga salita resa difficile anche dal fondo scivoloso di lastroni di pietra.
Il passaggio del giro rappresenta il punto di maggiore pendenza, a mio giudizio il più difficile; almeno c'è la successiva discesa già raccontata di inizio giro a far rifiatare.
Totale: 10 giri (9.600m).

Ormai le solite facce note di Nelson Olempayei Dokita e Nahashon Rugut (quest'anno tocca a loro gareggiare a "tempesta" in Sicilia, e cambiano ogni anno!) se la devono vedere con Hamad Bibi che, come detto in precedenza, quando sono gli altri a fare il ritmo è sempre presente e resta dentro fino alla fine.
Per quanto mi riguarda, come previsto, me la sono vista con Lyazali e Boumalik (Mar) e con la condizione fisica alla ricerca di un segnale di ripresa.
Gli allenamenti lunghi non li recuperi facilmente e queste gare sali-scendi non sono certo il modo migliore per farlo.
Resta fermo il fatto che partecipare per me significa rendere al massimo in gara

Purtroppo il mio tentativo di correre da personale sulla gara si arena a metà gara quando inizio a sentire segnali di cedimento...
Lasciati andare quei tre davanti, il ritmo lo imposto personalmente io, sul piede dei 3'05"/giro.
Purtroppo al 6° giro le forze iniziano a diminuire, anche a causa della fortissima umidità presente nell'aria e Lyazali con Boumalik prendono un discreto vantaggio nella strada semibuia a ridosso del panorama blu mare.
Il ritmo si innalza e provo a reagire, tanto che almeno l'ultimo giro scendo nuovamente sotto i 3'20" ma giunto sul traguardo, sono circa 30" in più rispetto al 2008 e le condizioni atmosferiche erano pressochè le stesse...
Chiudo 6° assoluto e non molto confortante è la consolazione di essere il primo italiano a tagliare il traguardo...

La classifica, con resoconto e foto ufficiali di gara, visionabili al sito cefalusport.it:

1 - Olempayei Dokita Nelson - 30'09"
2 -Bibi Hamad - Cus Palermo - 30'27"
3 - Nahashon Rugut - 31'10"
4 - Lyazali Adil - G.S. Valle dei Templi AG
5 - Boumalik Abdelkrim - G.S. 5 Torri Trapani
6 - Lo Piccolo Filippo - Violettaclub - 32'08"
...

A fine gara (e a tarda ora) premiazioni, festa, musiche e balli in piazza con la gente piena di energie e di entusiasmo... io no!
Altra trasferta in notturna, altra notte con poche ore di sonno...

Domenica 16 Agosto.
Giro Podistico ACSI Città di Ravanusa (AG)

Anche quest'anno mi presento alla corsa.
Ad essere sinceri, parlando direttamente con l'organizzatore che sapeva del doppio impegno consecutivo, non ci si poteva aspettare una grossa impresa.
Lo scorso anno la mia gara fu tra le più belle corse del 2008, con rimonta finale e crono degni di nota; questa volta dovevo gestire non tanto le energie ma quanto propellente fosse rimasto nelle gambe.
E così è stato.
La gara, da sempre veloce e filante dal tracciato semipiatto, ha semplificato la vita degli stranieri in corsa e di chi è abituato ancora ai ritmi intensi della pista.
Così mi sono ritrovato a gareggiare in difesa nella speranza di rintuzzare il più a lungo possibile gli attacchi di avversari più freschi di me.
Il solo Lyazali ha dimostrato di avere grandi doti di recupero tra una gara e un'altra, ma sinceramente non conosco l'atleta nè quanto si allena. Posso parlare di me, che per ora al risparmio non vado mai.

La partenza è stata abbastanza sollecita, sulla spinta dell'onnipresente duo keniano Olempayei - Rugut.
Mi sono inserito nel gruppetto inseguitore con Davide Ragusa e Lyazali a provare di tenere un ritmo uniforme, restando dietro.
Purtroppo su un tracciato così veloce è stato facile dare colpi di acceleratore per chi ha maggiore propellente nelle gambe, e così ai primi allunghi decisi dei keniani, non ho potuto reagire all'incremento di Ragusa che da buon ventenne di grandi promesse (concrete!) sta curando pista & velocità in prospettiva di un bel finale di stagione a settembre.

Come è accaduto il giorno prima, quindi, a metà gara, mi sono staccato dal gruppetto e ho terminato la gara da solo, pur mantenendo comunque un buon ritmo.
Alla fine dei 9,7 Km circa del percorso, ho chiuso in 30'59" (3'11".0/Km) con i seguenti passaggi:

3'08" + 3'03" + 3'05" + 3'00" + 2'55" + 3'05" + 3'07" + 3'11" + 3'14" + 3'07"

Non è male considerato il momento delicato e molto pressante, ma guardando il 30'11" dello scorso anno non posso essere certamente contento...

I due keniani si sono giocati la vittoria sul lungo rettilineo finale in leggera discesa con Nelson Dokita a primeggiare su Nahashon Rugut.
Ho visto l'allungo con la coda dell'occhio e immagino che l'attacco decisivo sia stato sferrato nella corta traversina prima del citato rettilineo.

Davanti, un Ragusa "High Speed" conquista il 3° posto con un ultimo giro alla keniana con 2'48" finale - Monstre!

La classifica finale:

1 - Olempayei Nelson Dokita - 29'26"
2 - Nahashon Rugut - 29'34"
3 - Davide Ragusa - Grottini Team - 30'10"
4 - Adil Lyazali - G.S. Valle dei Templi AG - 30'20"
5 - Filippo Lo Piccolo - Violettaclub - 30'59"
6 - Salvatore Nicosia - Athletic Terni - 31'51"
7 - Vito Massimo Catania - Atl. Regalbuto - 31'54"
8 - Enrico Pafumi - Castenaso Celtic Druids - 32'04"
9 - Marco Alberti - C.O. Maratona Città di Palermo - 32'28"
10 - Alfio Scalisi - C.O. Maratona Città di Palermo - 32'42"
...

Per classifiche complete, foto e altro visitare il sito della prosport ravanusa.

Il ritorno a casa, più complicato che in altre trasferte, stanco e parecchio perplesso, mi ha fatto pensare che non è stata una buona idea correre due gare così forti...
Dovrò rivedere i programmi per il prossimo anno; considerato che ad agosto è sempre inevitabile il forcing di gare su strada è inutile aggiungere altri K.

Sono state due manifestazioni discretamente partecipate, anche se mancava qualche nome italiano di un certo peso, sia a livello nazionale che regionale.
Infatti le due classifiche molto corte fanno risaltare all'occhio tale mancanza...
E' comunque un peccato, perchè la base c'è ed è buona ed un pizzico di rivalità in più non può mai far male.
Ormai determinati nomi che fino a 3-4 anni fa si comportavano egregiamente su strada in Sicilia iniziano a non essere più presenti per diversi motivi ed il ricambio stenta ad esserci.

Ora le ultime apparizioni su strada e magari un grande classico di settembre mi aspettano giusto per non abbandonarsi alla routine di sacrificio che, a parte il lavoro quotidiano, lascia poco spazio ad altro.

lunedì 24 agosto 2009

Vacanze ad Agosto - Americana di Roccella Ionica Stellare

12 Agosto.

La pausa kilometrica ci voleva.
O dentro o fuori, non puoi perdere un attimo di lucidità, non ti puoi presentare stanco ad una gara ad eliminazione; non accade che puoi recuperare la posizione persa.
Sei ultimo ----> Eliminato!

Colgo nuovamente la sfida.
L'organizzatore di questa manifestazione quest'anno ha dato il meglio di se, considerando che in questo periodo diversi atleti Top normalmente non gareggiano per svariati motivi: voglia di staccare la spina dalle giornate calde, ultimi impegni recenti (vedi gli Assoluti di Milano), periodo di allenamento in altura e, per i migliori del Pianeta, i Mondiali di Berlino in Germania.

Viene messo in piedi un cast di eccellenza: 4 atleti keniani, 2 ruandesi, 2 marocchini, tutti stranieri fortissimi dai personali in pista da brivido.
La scelta degli italiani è mirata e di prim'ordine: da Iannone, valente 1500ista e specialista di queste gare ai siepisti Iannelli e Floriani (tra i migliori in Europa), a Pietro Leone (ottocentista esperto anche lui di americane) senza dimenticarci di Duca, il Killer che non ti aspetti ma che ormai temono tutti.
Mi ci metto pure io? No, sinceramente ho sempre rimediato dolorose batoste a queste gare ma la pista quest'anno mi ha dato maggiore velocità di base. Ciò resta l'unica speranza.
Cuzzocrea e De Leo, atleti locali per chiudere il cast dei 16 (e che l'anno scorso mi avevano legnato).

Alla presentazione veniamo chiamati tutti e l'immancabile speaker Nerli Ballati cita le imprese di ognuno dei pretendenti; i keniani davanti a me tutti magri e tiratissimi li vedevo tra i favoriti, ma la speranza di vittoria la tenevo per me e parlava italiano.
Le interviste curate da Giovanni Certomà, con la solita impeccabile professionalità.

La sera della gara la tensione dentro è presente ma non la faccio notare a nessuno, scherzando e dialogando con assoluta naturalezza.
Vengo a sapere che Yuri Floriani, tra i favoriti alla vigilia ha subito una congestione; è stato parecchio male ma si riscalda con noi: la sua prestazione è incerta ma non si da per vinto.
Lavoro sui piedi, saltelli e andature come se fossi pronto a partecipare ad una gara su pista, lo scatto è importante.

Il percorso è il solito e spietato: giro da 800m circa cui i primi 580 circa vanno corsi obbligatoriamente dietro la moto di gara a velocità lenta (circa 4'00"/Km). Il tratto è in gran parte in discesa per poi immettersi in una stradina stretta e contorta dove stare avanti conta tantissimo.
All'uscita di questa stradina, curva secca a sinistra a completare il giro e volatone di 220m in salita dalla pendenza progressivamente più accentuata.
Quest'anno sono state segnate a terra anche le distanze al traguardo, utili punti di riferimento.

La formula della gara cambia e secondo me giustamente: i primi due giri sono di passerella, poi dal terzo iniziano le volate in questa lunga salita: ad ogni giro l'ultimo concorrente viene eliminato lasciando solamente 500m circa a ritmo lento per rifiatare.

Gli ultimi attimi prima della preparazione li dedico a studiare la salita: non dovevo lasciarmi prendere dal panico e sparare tutto i primi metri. Simulavo il comportamento da tenere, agile fino ai -100m per poi estendermi fino all'arrivo al massimo della forza che potevo esprimere in salita.
Per me, sfavorito, i dettagli avrebbero fatto la differenza.

I primi due giri corro sciolto, a passettini, resto avanti alla moto, ma tutti vogliono restare avanti.
Si inizia a sgomitare al momento decisivo, è ora!
Le tante ore di pista mi aiutano a restare freddo e a piazzarmi dove volevo.

Prima volata!
Esco tra i primi, resto agile e sparo a metà salita con grande forza senza perdere contatto dal gruppone. Resto dentro.
Eliminato De Leo.

Seconda volata!
Termino esultante la prima volata, per me la gara inizia adesso.
Mi coinvolgo, resto attaccato alla moto che nella stradina stretta va un pò troppo avanti; il gruppetto si scioglie e me ne avvantaggio.
Tiro ancora forte e resto dentro.
Eliminato Cuzzocrea.

Terza volata!
Ora tocca a me pensavo, "esco, ma devo vendere cara la pelle!"
Resto concentrato, prendo Iannone come punto di riferimento e faccio bene.
Questa volta sono meno agile ma riesco a piazzarmi, uscendo di precisione sfiorando il marciapiede dall'interno.
Tiro come un disperato, ai -50 vedo a fianco a me un keniano; posso ancora aumentare e... sorpresa!
Eliminato Philimon Serem Kipketer. C'era un Philimon di troppo e quello non ero io!

Quarta volata!
Entro ormai in coinvolgimento emotivo. Riesco a tenere alta la concentrazione. Stare avanti mi riesce facilissimo e recuperare si può senza soffrire.
Devo dare tutto, questa volta mi trovo piazzato al centro; mi passano Laalami e Iannone come schegge; ai -100m Iannelli che tengo alla scia, un keniano soffre con me e dietro osservo, controllo...
Eliminato Hamad Bibi.

Quinta volata!
Devo solo fare il mio lavoro, dare tutto, vendere cara la pelle.
Resto attaccato alla moto, anche troppo, tant'è che all'inizio della volata mi rallenta un pò e resto leggermente attardato.
Quando Iannelli mi passa prima dei -100m capisco che è arrivata la mia ora... Ai -50 ero già staccato dal gruppone e saluto il pubblico.
Eliminato Filippuccio.

Mi godo il resto dello spettacolo.
Duca fa fuori 3 africani e Leone prima di arrendersi da grande combattente.
La resa di Leone che si era fermato al giro precedente gli aveva risparmiato una fatica facendolo recuperare e alla sua ultima volata ha dato l'anima per non uscire. La grande sorpresa, temuto da tutti sarebbe stato lui, in finale. Peccato.

Gli africani cadono come delle pere mature, uno ad uno: in salita bisogna salire di potenza e non solamente di elasticità, quest'ultima dote per cui sono imbattibili.
Questo non era il loro terreno ideale, evidentemente.
L'ultimo ad uscire è Iannelli, anche lui stremato, prima della volata a 4.
A vincere, anche a dispetto della brutta congestione intestinale patita in mattinata, è Yuri Floriani (FF.GG.) che domina su Laalami (Mar) e Iannone.
Al quarto posto un Vincent Kipchirchir che inspiegabilmente compie un volatone inutile nella tornata precedente, evidentemente fraintendendo che la corsa finisse proprio in quella volata.

Per la cronaca e la classifica finale dettagliata, sul Sito del Violettaclub i dettagli.

Contento, tanto, mi scopro competitivo anche nelle volate e consapevole che il lavoro in pista è stato proficuo e duraturo.
Ora mi chiedo se tutto ciò servirà ad economicizzare il passo in funzione-maratona quando proverò a correre a ritmi un pò più elevati del solito.

Al ritorno dalla Calabria, giorno 13 agosto, siamo rimasti in zona.
A Messina, a sera tarda (la gara è partita alle ore 23:30...) si è svolta una corsa su strada da circa 9,2 K denominata "Maratona di Ferragosto".
Soliti contendenti ma ero motivato a tentare il tutto per tutto pur di lottare per la vittoria.
Mi sentivo fresco ma dopo una giornata dura passata in giro non ero proprio riposato...
Purtroppo, a conti fatti, la mia si è rivelata una scelta sbagliata...

Giro banale: lungo il corso principale di Messina, un avanti-indietro lungo i due rettilinei divisi da un classico spartitraffico con leggera pendenza in salita all'andata (e conseguente discesa al ritorno).
Il tutto da ripetere 6 volte.

Parto in gruppo ma tra tutti ha voluto subito chiudere la partita Hamad Bibi (Cus Palermo) che dopo pochi metri rompe gli indugi e inizia ad imporre un ritmo forsennato.
Non ci sto e decido di stare attaccato, incollato al marocchino.
Poco alla volta si staccano i principali avversari: prima Duca, poi Calderone e infine Lyazali.
Dall'assetto di corsa e internamente sembrava stessi controllando l'avversario ma non avevo fatto i conti con la stanchezza accumulata dal continuo girovagare.
Bibi ad ogni occasione prova a staccare anche me: in salita, in discesa e sul piano, con il suo passo agile e veloce ed i suoi incrementi di ritmo.
Il suo forcing ottiene successo all'inizio della discesina sul rettilineo di ritorno quando bisognava completare il 4° giro (dei 6 previsti).
Il dramma inizia qui.
A fine 4° giro mi passa Lyazali e dopo poco, a velocità doppia un grande Marco Calderone (Antoniana Runners) che inizia una rimonta spettacolare.
Per me la corsa termina qui. Duca riesce a rimontarmi ma già da tempo avevo smesso di correre e chiudo in 5° posizione.
La vittoria va a Marco Calderone che recupera un Bibi vittima dei suoi stessi continui e ripetuti attacchi, anche lui senza forze nel finale ma pur sempre al 2° posto.

La classifica, visionabile dal sito della Sportaction:

1 - Marco Calderone - ASD Antoniana Runner - 28'18"
2 - Hamad Bibi - CUS Palermo - 28'43"
3 - Adil Lyazali -GS Valle dei Templi AG - 29'03"
4 - Francesco Duca - Violettaclub - 29'18"
5 - Filippo Lo Piccolo - Violettaclub - 29'34"
6 - Abdelkrim Boumalik - GS 5 Torri Trapani - 29'46"
...

Resta ferma l'impressione che un atleta fortissimo sul ritmo come Hamad Bibi e capace di stare nei gruppetti di testa ad ogni gara anche dai livelli altissimi, diventa vulnerabile quando si corre da soli contro di lui.
Calderone è stato più intelligente, dall'alto della sua maggiore esperienza, a gestire una gara che anche per me avrebbe potuto avere un epilogo migliore.
Ma resta il fatto di averci provato fino in fondo.
E resta anche il fatto che ancora una volta correre su strada non mi sta restituendo le belle sensazioni provate in pista fino a qualche settimana fa.
Non demordo, mi aspettano le ultime gare su strada prima di chiudere questa lunga parentesi in giro per vari paesi che molto mi sta dando da riflettere in prospettiva maratona.

(Ringrazio Giovanni Certomà per le foto pubblicate su Podisti.net)

giovedì 20 agosto 2009

Vacanze ad Agosto - Tappa di Trasferimento Sicilia-Calabria

Dal 07 al 11 agosto 2009

Agosto, da sempre il mese con la più alta concentrazione di gare.
Devo ammetterlo, ho esagerato e ritornando indietro nei miei passi avrei evitato almeno una gara di troppo, specie se la lunga sequenza è avvenuta con una base di lavori già parecchio impegnativi e stressanti per il fisico.
Ma da come è sempre stato, il lavoro specifico restituisce quanto cercato, mentre la gara non può far altro che mettere sotto stress il fisico senza alcun ritorno di qualità.

La situazione si fa ancora più difficile considerando che dopo il Ferragosto ci stanno tanti altri eventi che possono ancora indurre in tentazione: dopo Ferragosto lo STOP a questa sbagliata tendenza sarà d'obbligo e mi concentrerò solo sulla Maratona privilegiando solamente le corse che meritano maggiormente, un paio al massimo.

A tutti gli effetti mi sono preso una specie di "vacanza" dal programma rigido di allenamenti girando la Sicilia e la Calabria e gareggiando più volte nell'arco di quest'ultima settimana.
Ma oltre non si dovrà andare.
Il tempo per preparare la Maratona di Carpi stringe!!

Al ritorno da Potame ci si dedica nuovamente al potenziamento con carico leggermente aumentato e successivi 40' di lungo forte.
Ma venerdì 07 agosto iniziamo a piazzare un lavoro impegnativo.
Ottimisticamente parto con la convinzione che non sarebbe stata durissima e invece ho dovuto ricredermi. Piuttosto noto con piacere che gli allenamenti non buttano giù, le gare si!
Mi tocca di affrontare la Salita di Montepellegrino dalla Scala Vecchia (ricordo che è come affrontare costantemente un muro ad alta pendenza con strada a lastroni di marmo, immerso nel verde). La costante ormai è di arrivare alla sede RAI con antenne e ripetitori, altri 5'-6' di divertimento :-P
Riesco a passare come una scheggia a Mezzarancio (6'40" mai così forte) ma rallento a 2/3 di prova e passo in 17'32" (17'01" il PB) agli obelischi per finire in 23'15" alle antennine.
Nuovo PB, migliorato di circa un minuto.
Organizzato per tornare a terra il più in fretta possibile, torno allo Stadio e mi aspettano 8x500m R.1'
Ero mezzo "ubriaco" della violenta salita e le Adizero Adios già zuppe di sudore, raccolgo le forze (mentali) rimaste e chiudo la sequenza: 1'27"-1'32"-1'32"-1'31"-1'32"-1'31"-1'30"-1'27"
Il recupero da 60" era davvero troppo limitato stavolta.

Ma non ne sono uscito male.

Sabato 08 agosto.
L'effetto potenziante si sente: la mattina dopo riesco a correre un lunghetto lento ma ben controllato e poche ore dopo si decide di andare ad una garetta, spinto da diverse persone: la Strasutera (CL).
Avrei evitato, di correrla, ma almeno ho avuto il piacere il conoscere tanta gente accogliente, in un paesino dalle viuzze strette e dalla piazza centrale, punto di incontro dei residenti.
Il percorso, per un totale di 7,4 Km dislocati su 5 giri, si è rivelato molto nervoso, dalle curve strette e con una discesa tra le più ripide e pericolose mai affrontate: ad un certo punto questa strada stretta deviava sulla destra e si era costretti a decelerare per... non finire spiaccicati su di un muro!!
Dopo un paio di giri tranquilli e con le prime 4 posizioni delineate, l'attacco di Lyazali avviene proprio in questa discesa assurda.
Lo lascio andare, lascio andare tutti, oltretutto è sera ed illuminato male il percorso; il rischio di una storta su quei lastroni è altissimo.
Solo Duca riesce riprendere il marocchino mentre per me, più tranquillamente, è facile riprendere Boumalik, che era scappato via in discesa, nei tratti più impegnativi.
3° posto finale e gambe stanche.

La classifica:
1 - Duca Francesco - Violettaclub
2 - Lyazali Adil (Mar) - G.S. Valle dei Templi
3 - Lo Piccolo Filippo - Violettaclub
4 - Boumalik Abdelkrim (Mar) - G.S. 5 Torri Trapani

Ed inizia la mini-vacanza sulla costa ionica calabrese. Chi cerca acqua pulita, zero stress e pace in spiaggia senza la folla di 1.000 persone/Kmq può andare ovunque nei Km di costa che offre questa terra.

Domenica 9 Agosto.
La mattina riesco a correre il lungo nonostante il rientro tardo a casa e ci si dirige in Calabria.
Obiettivo: gara di Bruzzano Zeffirio (RC): giro unico da 8 Km, passando più volte dal traguardo e attraversando punti diversi del paese con salite continue dalle pendenze difficili.
Finalmente non c'è da lottare strenuamente, per me e Francesco che siamo in "vacanza" è l'ideale e corriamo a passo moderato.
Ci ritroviamo in coppia in testa per tutta la gara, da dietro tengo a debita distanza il terzo che non può impensierirci.
All'ultimo K facciamo un pò più sul serio; infiammiamo gli spettatori con una volata lunga durata un paio di curve e, come da pronostico, vince Francesco.

La classifica:
1 - Duca Francesco - Violettaclub
2 - Lo Piccolo Filippo - Violettaclub
3 - Cuzzocrea Francesco - Violettaclub

I giorni di relax passati in Calabria sono serviti a ricaricare le pile: 2 giorni di mare e a visitare posti nuovi ci hanno portato ad affrontare nel modo migliore l'evento clou: l'Americana di Roccella Ionica di giorno 12 agosto, la corsa su strada ad eliminazione più dura e competitiva in Italia: essere tra i 16 partenti anche quest'anno è già motivo di orgoglio e grossa responsabilità.
Basta distrarsi o essere poco in forma e la cattiva figura è intascata.

Sarò stato abbastanza veloce, reattivo e... furbo?

Ringrazio l'Atletica Bruzzano per le foto.

lunedì 17 agosto 2009

Sarà Carpi, per la 4° volta consecutiva.

Era una decisione presa da tempo e l'organizzazione mi ha accettato anche quest'anno.
La prossima maratona da correre sarà la Maratona d'Italia con partenza da Maranello a Carpi (MO).

Ormai, ed è bello da dire, sono considerato un affezionato di questa splendida Maratona tra le più efficienti in termini di percorso e organizzazione.
In più ho sempre trovato validi concorrenti con i quali collaborare ai fini di un risultato.

Nel 2006 un passaggio troppo azzardato ma coraggioso (1h07'45" alla mezza) appresso a Vito Mio mi ha tagliato le gambe portandomi malamente al traguardo in 2h26'
Nel 2007 ricordo gli ultimi K a rincorrere Hermann, riprendendolo e cedendo solo nel finale per crampi, pochi secondi dietro di lui e con il PB di 2h20'24"
Nel 2008 la lunga lotta a 4 risoltasi con il "volatone" degli ultimi 2,195 K perso degnamente dietro National Giorgio. Solo 2h22'20" purtroppo il crono in una giornata troppo "caliente".

Tutte splendide esperienze indelebili grazie alla fiducia sempre data dalla famiglia Barbolini.
Non è da tutti mettere in condizione un normale atleta come me di prendere parte ad una tra le più famose Maratone del Mondo!

Ora, uno sguardo all'orizzonte mi obbliga di riprovarci ancora, su un percorso ormai conosciuto, con la speranza che nelle prossime settimane e, soprattutto in gara, faccia meno caldo di questi ultimi tempi.

Determinato, consapevole, che si può fare "meglio" e che mi aspetta un duro lavoro.

venerdì 7 agosto 2009

Prove Positive a Motta S. Giovanni e Potame, ma il Duca delle Meraviglie c'è!

01-02 Agosto 2009.

L'approccio fisico più che mentale alla maratona si sta pian piano assodando: fare i conti con il caldo rende tutto più difficile, ma trovarsi a gareggiare soffrendo più del dovuto i saliscendi non è affatto un buon segnale.

Finalmente il difficile lavoro di potenziamento sta iniziando a dare dei buoni risultati: nella settimana dal 27 luglio al 02 agosto ho messo su parecchi K e due lavori interessanti, prima di affrontare le due gare.

L'intento per ora, da qui fino a Ferragosto, è di mettermi sotto pressione con carichi di potenziamento non troppo intensi ma progressivi una volta a settimana (comprendenti la palestra seguita dal Mitico Peppe) e salite (ripetute e salite lunghe).
Questa prima fase rappresenta il modo migliore per non correre il rischio di spaccarsi quando poi verrà il momento di affrontare i lunghi lavori su strada.
A mettere "pepe" a tali lavori saranno le gare su strada che, miste a questi carichi, forniranno utili indicazioni sulla bontà di tale preparazione.
Si, lo so, non è da tutti affrontare questi rischi, ma è... come dire, unire l'utile al dilettevole!

Solamente un "diversivo" dettato da ragioni personali mi porteranno a sospendere per poco tempo la preparazione: fare il meglio possibile all'Americana di Roccella Ionica cui sono stato invitato per giorno 12 agosto: l'anno scorso fui clamorosamente eliminato alla prima volata e la ferita da quel giorno è ancora aperta. Devo cancellare tale onta subita e l'occasione c'è. Basteranno le mie doti di velocità acquisite a farmi correre dignitosamente una corsa ad eliminazione?
Ho sempre il timore...

Mercoledì 29 ho lavorato leggero di potenziamento: il primo carico, micidiale, mi aveva appesantito portandomi a Castelbuono in non ottimali condizioni. Questa volta sono andato più cauto e non è stato un passo indietro.
Successivamente 20 x 200m R.1 con le Adizero Boston in circa 31".0 - 31".5 hanno completato l'opera.

I lunghi diventano ormai essenziali: attualmente conviene davvero mettersi le scarpe da Running la mattina alle 06:00 che continuare a soffrire nel letto. Almeno mi godo un'oretta di fresco :-D

La decisione è stata presa al volo, come quando si "fulmina" una lampadina: venerdì 31 stimolo il Coach e mettiamo un lavoro di salite che si rivelerà alquanto stressante.
15 x 100m salite all'Ambassador (le più dure) R.2' + qualcos'altro in pista ;-)

Le salite sono state affrontate con fluidità e molta aggressività (il recupero ampio permetteva) ma ho messo fondo a gran parte delle energie a disposizione.
Tant'è che giunto in pista mi butto dentro il blocco di lavori finale senza pensarci su:
1.000m, 1.000m, 500m, 500m (R.1'30").

La prima và, 2'54", ma il recupero è troppo limitato e alla seconda sono sul "ciglio del marciapiede".
Reggo e la seconda esce anche 2'54": da solo va bene.
La fase critica è stata qui: il primo 500m è uscito 1'24" e mi sentivo privo di altre forze.
Stringo i denti, il recupero basta e con la massima scioltezza chiudo 1'22".
Va bene così, resto ancora abbastanza veloce e scappo a casa a riposare.

Week-end di gare.

Sabato 01 agosto: Motta S. Giovanni (RC).
Qui la Fidal Calabria decide di organizzare due eventi in una sola giornata, dando più che lustro alla memoria di Francesco Verduci.
Notoriamente da un paio d'anni si organizza su queste strade di un paese sollevato dal livello del mare l'Americana di altissimo livello con grandi interpreti italiani e stranieri.
Lo scorso anno era stato grande spettacolo e, su di un percorso dai difficili tempi di recupero, ero riuscito a difendermi più che bene.

Quest'anno, però, in concomitanza con tale manifestazione, è stato inserito il Campionato Regionale di Società e Individuale di Corsa su Strada: qualcuno doveva pur correre qui e mi sono chiamato dentro, essendo meno predisposto di Francesco alle corse ad eliminazione.
Bastava essere in tre e chiudere la gara per vincere il titolo di squadra e così è stato.

Partenza alle ore 17:30 (belli freschi, vuol dire niente), percorso molto duro di 4 giri da 2,1 K: non sarà una passeggiata.
Nessun avversario di rilievo, rivedo Casuscelli, molto bravo la volta scorsa in pista ma che con la strada ancora deve prendere confidenza.
Parto convinto e mi trovo in testa. Affronto la prima rampa, la più dura, dopo una lunga discesa con il massimo impegno; il primo giro vado proprio bene.
Dopo un breve falsopiano ripiombo in discesa da una strada stretta in piazza ad affrontare la seconda parte del giro con altra discesa seguita da una salita più breve e meno impegnativa.
Curva a gomito nel pavè della strada principale e via verso la chiusura del giro, tecnicamente difficile.
Lo Speaker Nerli Ballati mi incita ----> mi gaso di più!
Gli altri 3 giri inizio a soffrire, complice il caldo da orario di gara improponibile, e il lavoraccio del giorno prima: tanto lavoro in cascina servirà più avanti.
Gestisco al meglio le forze; all'ultimo strappo le gambe bruciano ma riesco a realizzare lo stesso giro della penultima tornata e sul traguardo, solitario in 28'30", servo al pubblico l'antipasto del pre-Americana.
Titolo individuale conquistato, titolo di squadra, nel segno del Violettaclub.
Tra le donne, vittoria agevole ma ugualmente sofferta di Palma De Leo (Violettaclub).

E il primo round è andato.

Inizia a calare il sole e le stelle erano già arrivate in Piazza.
Tra i tanti nomi altisonanti quest'anno spicca Sylvain Rukundo, Ruandese, che dopo la vittoria a Santa Caterina sullo Ionio (Corrinsieme 2009), si esprime più che bene anche a Castelbuono: il favorito della vigilia è lui.
A difendere il nome dell'Italia diversi specialisti in attività tra cui Ferdinando Vicari, Maurizio Leone, Giorgio Scialabba e Francesco Duca (Violettaclub).

Rimando al sito Ufficiale del Violettaclub per leggere la notizia intera ma è il Duca delle Meraviglie ad incantare la piazza di Motta S. Giovanni.

Quel Maxi Trofeo se lo è meritato tutto: con la sua saggezza tattica che lo porta a centellinare gli sforzi ad ogni volata unita a delle doti di resistenza alla velocità davvero rare in un fondista, stende uno alla volta gli italiani presenti alla manifestazione cedendo soltanto a quel "Lupo" di Kipkering che a mio giudizio poteva battere.
Peccato, perchè la volata a 5 finale era alla sua portata.
Duca resta sempre e comunque, un Asso nelle Americane confermando che l'exploit dello scorso anno a Roccella Ionica non era stato un caso isolato.
Vince, come da pronostico, Rukundo su altri 4 africani.
7° posto finale per Francesco Duca (Violettaclub).

Domenica 02 agosto.

Potame (CS), splendido paesino situato nei pressi di Amantea: una tregua al caldo.
Sarei rimasto volentieri qualche giorno immerso nella pace, nel verde e nella frescura.
...ma come al solito giù a macinare chilometri!
Prova di Campionato Regionale Individuale di Corsa in Montagna.
Chi era più fresco tra me e Duca?
Chi è più adatto ai percorsi movimentati?
Gli altri avversari come avrebbero agito?
Risposte ottenute in circa 6 Km di gara.
...appena 6K di gara in un percorso di 3 giri...
...stesso livello di difficoltà di una gara su strada come quella corsa a Motta S.Giovanni.
Non è mica questa la Corsa in Montagna!
In Alto Adige gli specialisti inorridirebbero!
Eppure ce n'è tanta di strada in salita da affrontare per arrivare a questo paesino, sfruttiamola!

Senza troppi crucci partiamo.
Il poco riposare inizia a farsi sentire sulle gambe.
Al primo giro facciamo sfogare i ragazzi cosentini, sotto gli occhi di Maurizio Leone, Guest Star della manifestazione.
Al secondo giro, non mi tengo, e spingo al primo duro strappo ma non riesco a continuare un'azione fluida sul piano successivo.
Il terzo giro è letale: sbarazzatomi degli altri avversari me la devo vedere sempre con Francesco che, sullo stesso duro strappo del giro precedente, mi lascia sul posto andando a vincere pochi minuti dopo.
Ho provato a reagire ma le gambe bruciavano tanto.
Anche quest'anno Potame resta sua e con merito.
Chiudo leggermente in difficoltà al 2° posto ma anche questa gara è andata e il triplice impegno chiuso dignitosamente.

Le Adizero Adios dopo questi tre giorni infernali sembravano dire "Basta!!! Riposo!".
Macchè, sono nate per correre forte :-D

Come accade a fine di ogni trasferta, rientrati dalle parti di Palermo, ci diciamo: "Anche questa è in archivio", e questa volta possiamo dirlo entrambi con una certa soddisfazione.

La settimana attuale ho aumentato i carichi sopportandoli al meglio: vedremo cosa saprò dire alla prossima gara che correrò molto presto ;-)

sabato 1 agosto 2009

Adidas Eyewear: Estate 2009 - Adizero L/S con lente LST Vario, Protetti in maniera Intelligente

Il sole, la nostra energia, la nostra vita.
Senza il sole non esisterebbe alcun organismo vivente, non esisterebbe la Vita.

Per noi Esseri Umani è fondamentale: d'estate ci cambia radicalmente, ci si abbronza, si tende a rincasare tardi, ci rende sicuramente più attivi e carichi di energia e voglia di fare.

Per noi Runners il sole, in certi momenti della giornata, può anche darci parecchio fastidio.
Il sole in faccia, specie se basso ed intenso, non è molto salutare per la vista.

L'occhio umano è molto sensibile all'intensità dei raggi solari e come tutti i nostri organi interni, ha i suoi complessi meccanismi per proteggersi dall'elevata esposizione dei raggi solari: basti pensare che le pupille si dilatano più o meno intensamente a seconda della quantità di luce cui vengono irradiate.
A molti tanta luce spesso può dare fastidio, a seconda dell'ambiente in cui si va a correre.

Una pista è un luogo assolutamente aperto e "privo di scappatoie" dalla luce che spesso associata al caldo rende i lavori o le gare molto difficoltosi.
Una strada asfaltata può facilmente rifrangere i raggi proiettandoli direttamente verso il volto provocando accecamento.
Correre radenti al mare o in panorami che includono il mare (e spesso mi capita :-) è un bel problema in quanto l'acqua, per rifrazione, amplifica i raggi solari provocando anche ai meno sensibili accecamento.
Correre in mezzo ai boschi d'estate può dare fastidio per i notevoli e frequenti cambi di intensità cromatica ed esposizione alla luce a seconda se si corre sotto una boscaglia o si passa in panorami aperti.

La soluzione si conosce da decenni: proteggersi con un paio di occhiali da sole.
La tecnologia degli ultimi anni ha ovviamente migliorato e rivisto questo importante aspetto cercando di accontentare tutte le fasce di sensibilità cromatica con un unico occhiale.

Adidas nel 2009 propone un'innovazione: Adizero con Lente LST Vario.

Il modello che andrò a recensire è l'Adizero L - LST Vario Cod. a170/00 6053.

La scocca si presenta trasparente con inserti neri e logo Adidas giallo: belli questi accostamenti, ma basta osservare il catalogo online e scoprire altre combinazioni di colore.
Tutto Made in Austria, dove vengono realizzati gli occhiali da sole e da vista Adidas, distribuiti in Italia da Silhouette.

Il peso è irrilevante in quanto completamente realizzata con solidissimi materiali molto leggeri: peso 25 gr circa.
Non li senti addosso durante la corsa e sopratutto non si muovono nè scivolano in quanto i soffici, regolabili ed ampi "Nose Bridges" hanno un ottimo e delicato grip sulla pelle.
Le aste sono ergonomicamente curve e molto flessibili, è possibile regolarle su 3 livelli di inclinazione e in caso (speriamo mai) di accidentale impatto si sganciano dal corpo degli occhiali.

Ma la vera innovazione sta proprio nelle lenti.
La Lente LST Vario è una vera e propria innovazione per Adidas applicata al Running: si tratta di una speciale lente fotocromatica antigraffio che, quindi, regola il livello di protezione a seconda del cambiamento dell'intensità della luce solare.
Fin qui... l'avevano già inventata! (direbbero in molti)
Dopo un ormai quotidiano utilizzo da circa due mesi in qualunque situazione (pista, boschi, strada, ecc.) per me che raramente ho usato occhiali da sole sportivi per correre ho dovuto fermamente ricredermi.

Queste lenti, apparentemente poco protettive una volta uscite dalla propria custodia, sanno rapidamente adattarsi a qualunque cambio di luce oscurandosi perfettamente in pochi attimi se esposte a luce intensa (basti vedere l'immagine in pista).
Analogamente quando spesso mi capita di passare da zone di luce intensa a molto più ridotta (perchè ad esempio entro dentro il parco) non rimango affatto privo di visibilità e non ho bisogno di toglierli perchè si adattano rapidamente.
Il punto di forza delle lenti LST Vario è il sapersi adattare immediatamente ai repentini cambi di luminosità, cosa che non ho mai trovato in altri occhiali sportivi.

Nelle situazioni estreme, tipo ripetute in pista quando il sole è orizzontalmente rivolto verso di me al tramonto, reagiscono con un filtro eccellente (88% di assorbimento della luce, dichiarato dalla Casa tedesca) che ho riscontrato in passato solo negli occhiali specchiati che notoriamente sono i più protettivi in mercato.

Dal punto di vista del bilanciamento cromatico, la lente LST Vario a mio giudizio sa dare il meglio di se in casi di esposizione elevata alla luce solare: i colori rimangono fedeli alla realtà, seppur lievemente ammorbiditi dalla rilassante tonalità ambrata, e il contrasto viene calibrato evitandomi i fastidiosi accecamenti da superficie riflettente.
In caso di utilizzo in ambienti poco illuminati il filtro fotocromatico si riduce e il colore viene attenuato maggiormente, ma senza minimamente alterare la varietà dei colori.

Ovviamente la lente è anch'essa staccabile dal corpo e sostituibile eventualmente con un'altra analoga per il modello in possesso in quanto solidamente incastrata.

Analogamente agli altri modelli storici, gli Adizero L/S posseggono l'alloggiamento eventuale per la clip con lente graduata.

Ci sono voluti parecchi anni di studio per realizzare questa lente, tra le molteplici della gamma che Adidas propone, e Adizero L/S si inserisce come l'innovazione affiancandosi allo storico e splendido modello di occhiale per il Running già esistente, il Gazelle.

Un ottimo Upgrade, per chi ama correre d'estate con il cielo aperto e i colori vivi, quando la massa ti grida "ma-chi-te-lo-fa-fare!"
...Non sanno cosa si perdono ;-)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)
PRONTI A PARTIRE...