41° New York City Marathon - 20° Posto Assoluto - 1° Europeo

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Un Sogno Ad Occhi Aperti...

sabato 31 marzo 2012

Stramilano - Veloce come poche

L'arrivo in Pista gremita di gente è stato spettacolare!
Milano - 25 marzo.

Non è uscito il PB e siamo anche parecchio lontani ma non mi abbatto per nulla.
Avere una condizione fisica ottimale senza alcun acciacco è una gran fortuna e per questo sport non serve altro, solo l'applicazione costante di tutti i giorni che porterà sicuramente a delle soddisfazioni.
Non ora, evidentemente, anche se quella domenica per tutti noi atleti è apparsa difficile da interpretare con tempi al di sopra delle nostre medie o aspirazioni.

Al via mi sono presentato rilassato e l'avvicinamento alla domenica è stato ottimale; Milano quella mattina ha offerto per i tantissimi accorsi tra Non Competitiva, 10 K e 21 K una giornata memorabile lievemente tiepida e soleggiata tant'è che in molti nel dopo gara hanno preferito rimanere distesi nei prati dell'Arena Civica di Milano, vestita a festa per l'occasione.
Una cornice unica di una Città moderna, chic, affascinante come poche.
Particolarmente apprezzato è stato il percorso, per lunghi tratti focalizzato nelle strade del Centro Città.
Partenza a fianco del Castello Sforzesco, riscaldamento lungo i bianchi percorsi del Parco Sempione (tanto "urban") e arrivo in Arena Civica sbucando solo negli ultimi metri proprio sulla Pista in Rosso Tartan.

Ripercorrendo in gara quelle strade mi tornavano in mente gli splendidi ricordi di quella mia terza maratona di Milano di tanti anni fa (era il 2003) quando siglai un memorabile PB di 2h20'36": ogni rotaia  dei tram, ogni tratto in pietra liscia che attraversavo mi tornavano nella mente, unica differenza una giornata uggiosa quella a differenza della splendente di quest'ultima domenica.

Passaggio ai 5K e già suonava male...
Niente da dire per quanto riguarda il clima: Milano si era svegliata con una giornata serena, relativamente fresca e soleggiata, una temperatura destinata a salire nelle ore susseguenti.
L'handicap generale è stato infatti determinato dalla scelta dell'organizzazione di far partire la massa di gente iscritta alla Non Competitiva e della 10K prima della gara Clou, ovvero la nostra Mezza Maratona.
Così mentre ancora migliaia di famiglie, appassionati o semplici camminatori si avvicinavano nei pressi del Parco, tutti noi atleti ci riscaldavamo attendendo il via previsto per le ore 10:45.
"Dieci e Quarantacinque"... Quando lo lessi nel book della manifestazione quasi non ci credevo!
Partire così ad ora tarda ci avrebbe spiazzato o no?
Fatto sta che si giocava su un altro fattore quale il cambio dell'ora (in avanti) e tutto sommato il caldo non ha preso il sopravvento se non nell'ultimo quarto di gara.

Grandi protagonisti al via, un cast non stellare come quello della Roma - Ostia ma tanto competitivo.
Il vero protagonista sarà Lalli (FF.GG) che siglerà un gran Personal Best di 61'11" risultando sconfitto solamente dal'etiope Kintra Jacob Yarso.

Al via, tanti amici, conoscenti ed il supporto di un amico e compagno di scuderia che ancora deve riprendersi e... finalmente lo farà bene perchè ha imparato!
Tipico come ogni anno il "colpo di cannone" a sancire il via della corsa, molto suggestivo, in un clima di rilassatezza generale segno di alta civiltà tra tutti i partecipanti.

Immediatamente la corsa si delinea la avanti in testa: vietato partire a velocità folli come quelle sostenute alla Roma Ostia e un pò tutti gli italiani di vertice non scompaiono con l'avanzare dei chilometri.

Trovare il gruppetto è fondamentale e con estrema prudenza mi attacco a gente molto "in gamba" come Rognoni, Sutti ed un Caliandro F. che ultimamente ha sfoderato doti degne di lode.
Poco più avanti, nei primi lunghi rettilinei con sullo sfondo Porta Garibaldi si inizia a fare un primo check-up della situazione: le gambe NON girano e si passa ai 5K in 15'50"... brutta notizia!

Il percorso scorre veloce, nemmeno una minima salita, eppure anche tanti "big" come Mortillaro o Minerva si avventurano la avanti ma sempre a vista a circa 10"-20".
Segnale strano, un pò per tutti ma nel mio gruppetto è Rognoni a fare l'andatura e decisamente bene.
Si sente dal rumore dei suoi passi, i piedi non sbattono per terra e capisco che oggi è una buona giornata per lui.
Avanti in testa si alterna anche Caliandro F. che corre con molta scioltezza.
Istintivamente mi appoggerò spesso "di fianco" a lui per ripararmi dal vento a volte trasversale ma non era fatto apposta.

Adizero Adios 2 - La migliore scarpa da maratona del Mondo!
Esordisco con i Colori di comunicazione Adidas 2012 - High Energy ed Electricity molto "fotogenici".
La Adizero Adios 2 ai piedi messa in gara era nuova nuova uscita dallo scatolo. Un rischio metterla ai piedi come prima corsa? Assolutamente no ed i fatti mi hanno dato ragione.
La Adizero Adios 2 è una scarpa curata nei minimi dettagli e questa nuova versione è meno estremizzata della precedente; ci sono una decina di  grammi in più necessari per rimodellare l'intersuola e trasformare una scarpa estrema da maratona ad una "racing flat" veramente confortevole per l'inclinazione del piede con l'asfalto, meno pronunciato.
Lavoro eccellente al retropiede, adesso più "arrotondato" ed in tutta la tomaia più elastica e proposta su due strati ad evitare ogni cucitura internamente.
Dai colori e dalla conformazione della scarpa stessa, Adidas sembra aver preso il concetto di "scarpa fasciante" adottato da sempre al modello di Intermedia Boston (ora alla terza versione) trasmettendolo in tutto e per tutto alla "scarpa dei record" quale la Adios 2.
L'immediato adattamento non è un caso, il lavoro di biomeccanica applicato sulla scarpa l'ha stravolta in meglio!

Avrei voluto esordire meglio ma la giornata è proprio negativa.
Soffro particolarmente tanto al passaggio dei 10K che mestamente si attesta in 32'00", un altro split negativo per tutti che non riusciamo a far andare avanti questo gruppetto, peraltro ambizioso.
Sutti, come me, non è mai brillante e lo noto dal "tono" della sua respirazione, ma con le unghie e con i denti tiene e non demorde, bravo!
Dobbiamo darci entrambi una nota di demerito se non ci mettiamo avanti a tirare.
Certe volte mi trovo avanti io stesso ma non faccio altro che far riposare (giustamente) l'avversario.

Non devo mollare, almeno questo gruppo e mi concentro sulle energie mentali che posseggo, prevalenti quel giorno su quelle fisiche e si va avanti.

Tanti gli amici al via, avversari di tante gare!
Dietro gli occhiali da sole tanta sofferenza che si maschera attraverso le lenti "specchiate" LST Contrast Silver...
Il gruppo subisce una contrazione nel ritmo e trovo beneficio in questo.
Su ritmi ormai "da maratona" trovo maggiore sollievo e paradossalmente il parziale 10K-15K in 16'24" mi trova sollevato.
Da lontano son tanti gli atleti che si scorgono, tutti sotto tono.
Il primo a saltare (purtroppo per lui) è Corrado Mortillaro, costretto poi al ritiro e successivamente raggiungiamo anche Francesco Minerva che chiuderà al traguardo nel "quintetto".

Ormai la condizione è difficile per tutti.
Sulla strada del ritorno, ai 3K dal termine, ci apriamo a ventaglio, segnale di stanchezza generale e, spronato da un incitamento, provo a partire con le sole forze mentali.
...e solo con quelle dato che l'allungo è velleitario e dura poche centinaia di metri.
Ma nel gruppo scatena qualcosa e l'uomo decisamente più in forma di tutti, Caliandro F., si rimette a tirare.
In men che non si dica il Parco Sempione è raggiunto e si entra nell'ultimo K.
Adidas Main Sponsor della Stramilano :-)
Fila allungata e mi trovo al secondo posto ma irriggidito... proprio non va!
Entrati nei pressi dell'anello esterno dell'Arena Civica mi trovo ancora secondo ma resto piantato e tutti mi sorpassano.
E' l'epilogo della corsa, mi accodo alla fila e taglio il traguardo, simbolicamente al 21° posto in 1h08'32" e... contento così!

Nota a margine sulla "medaglietta"... ma che gli è preso agli organizzatori a presentarsi all'arrivo con questa medaglia piccola piccola peraltro consegnata imbustata nel cellophan...
Persa la magia di un ricordo degno di quell'arrivo :-(

La condizione dei giorni scorsi e di questi giorni susseguenti non dicevano questo ma l'atletica e le gare sono così... bisogna cogliere l'attimo e le condizioni perfette al posto giusto ed al momento giusto e così non è stato.
La striscia di continuità prosegue, il lavoro alle spalle darà comunque i suoi frutti più avanti.
Aprile segna una svolta ritornando in pista, per la prima volta dopo tanto tempo in condizioni ottimali.
Un altro obiettivo importantissimo è alle porte e sarà il 10.000m in pista dei Campionati Regionali validi come 2° prova del Campionato Italiano di Corsa.

Si velocizza e non vedevo l'ora!

(Ringrazio il buon Antonio Capasso che ci regala sana passione e simpatia nei suoi scatti fotografici :-)

venerdì 23 marzo 2012

Le motivazioni me le creo da me!

Foto di Ultramaratone, Maratone e Dintorni
Palermo - Marzo 2012.

"Crederci sempre, mollare mai".
Citazione di un caro amico che per me è tra le regole primarie della vita.

E quando il calendario Fidal non ci viene incontro... cerco sempre di trovare sempre un fuoco per alimentare le mie motivazioni, alle volte messe alle strette dalle varie circostanze che ti capitano nella vita quotidiana.
Non è stato facile in questo mese attuale allenarmi; il troppo stress ha reso difficile anche la gestione della vita quotidiana ma se è davvero la serenità l'obiettivo che devo inseguire, lo farò altrettanto bene quanto allenarmi!

E... fortunatamente ci sono riuscito in extremis nel pre-week-end più importante (sportivamente parlando) del mese.

Dopo la Roma-Ostia mi ero promesso che ci avrei riprovato e con un mese di lavoro in più, anche se questa domenica non coglierò il risultato sperato, sento che il lavoro ha reso bene.
Il riadattamento con le nuove scarpe è stato grosso modo lineare ed ha prodotto più benefici che sorprese alle volte sgradite: con le Supernova Glide 4 i lunghi non sono più tanto lenti e con il rialzarsi delle temperature la gamba inizia a "scongelarsi" trovando medie importanti anche durante l'ora di lungo.

Ogni cosa può darmi motivazione, anche la più piccola, apparentemente banale.
Laddove non mi costi proprio nulla prestare un poco del mio tempo a chi è amico meritevole, una mano di aiuto nel progredire, nell'abbattere i propri piccoli muretti ma sempre più alti ogni settimana mi riempie l'animo.
Essere amico alle volte è semplice; il difficile è farlo durare nel tempo ma quando le cose iniziano con tale sincera spontaneità sei più che ottimista.
Magari fra qualche anno questo amico me lo ritrovo avversario ;-)

A parte, dunque, qualche "acquazzone" che ha rotto il sereno della quotidianeità, tanti lavori sono andati discretamente bene; l'unica nota poco apprezzabile è stato il non averli assorbiti mai bene producendo un pericoloso accumulo di fatica raggiunto nel corso della scorsa settimana.
Alle volte sembrava che girassi a fatica, forzatamente, ma nonostante tutto allenamenti e lavori finiti in un "flop" non ce ne sono mai stati.
Resta il fatto che vorrei che tornasse un "magic moment" anche da solo, lì stesso allo Zen di Palermo a farmi tornare piena fiducia nei miei mezzi o un lampo nelle ripetute svolto in totale disinvoltura.
Sento che non è lontano... manca poco e un altro pizzico di continuità...

Immediatamente dopo i Cross, a mio rischio (moderato) e pericolo, con il Coach Peppe ci siamo messi a lavorare di pesi leggeri e di elasticità di piedi con richiami all'estate di tecnica seria.
L'ex infortunio sempre più semplice fastidio e, sotto una fredda pioggia 10 x 535m (R.1') nell'anello in terra battuta dello Stadio delle Palme corsi tutti... e basta!

Lavori impegnativi, fino in fondo, come al sabato 10 affrontando il consueto Fartlek delle Tre Salite Lunghe di Pallavicino (quartiere) denominato "Dallas" per ben dieci volte con la variante di affrontare i recuperi in discesa... anch'essi forti!
E' stato un duro lavoro al termine del quale 10' di corsa a ritmo medio hanno fiaccato completamente le energie ma nonostante il moderato freddo ti senti più vivo che mai!

La domenica stessa, sempre sotto una moderata pioggerella, un lunghissimo speciale, ripercorrendo le orme di Totò Antibo dalle parti di Altofonte e affrontando la temibile salita del "Rebottone" che tanto mi è piaciuta!
Con me piano di certo non si corre!
Ricordo ancora quei lunghi domenicali folli di qualche anno fa quando Berradi era il Capo-gruppo di tanti forti atleti ed inseguirli era quasi come fare medio... solo che per loro era giorno di... riposo?

Martedì 13 non lo dimenticherò tanto facilmente...
Era la Partenza della Alghero Half poi terminata per terra...
Ora la Stramilano per mettere tutto alle spalle!
E' stata la giornata-tipo per capire quanto sono realmente motivato e... meno male che lo sono!
"Yes I am" alla chiamata di quel lavoro: dopo una giornata dove il 95% della popolazione italiana si sarebbe buttata a letto, io ero buttato dalle parti dello Stadio fino alla sua chiusura.
Inizio tardi, non si finisce più, dall'imbrunire al buio più totale.
Dove fare 12 x 1.000m se non all'anello esterno dello Stadio, a diventare 1.070m?

E così, giro dopo giro, sosta dopo sosta, tra i 3'06"/Km di media e l'ultimo in uno sfinito 3'00" netti tornavo a casa stroncato ma contento!
La fatica si fa sentire, giorno dopo giorno e purtroppo non sempre si può riposare bene.
Riesco a fare nuovamente tecnica di corsa e tutto ne beneficia in meglio vista la facilità con la quale riesco a correre il lungo lento nei giorni successivi.

Ma al venerdì 16 non ci arrivo tanto "in palla", così mi devo accontentare di un fartlek senza infamia e senza lode, di 14 K.
3K - 2K - 2K - 2K - 1K (R.1K) molto dinamico e molto interessante ma non rispondo alle attese.
9'34" + 3'35" + 6'29" + 3'30" + 6'48" + 3'29" + 6'30" + 3'42" + 3'10" ---> 46'48" (3'20".5/Km).

Non sono entusiasta ma termino in difficoltà, non tanto per un 3' e 10" positivo per la pendenza nel finale, ma per l'andamento generale del lavoro, sempre in difficoltà.

Resto un poco preoccupato e con il primo step di caldo, alla domenica, 1h45' corsa forte con picchi ripetuti di 3'40"/Km non chiudono la settimana alla grandissima, ma riconosco una cosa sola: sto lavorando, mi sto impegnando, e faccio del mio meglio, nonostante le problematiche che mi ruotano attorno.


L'ultima settimana è quella corrente, dove in questi ultimi giorni il relax è stata la cura migliore e ho ripreso anche tanta elasticità; oggi sono fiducioso sempre più in me stesso.

Lunedì 19 il lavoro conclusivo, un 6 x (1.000m e 500m) (R.2') davvero tanto interessante.
Lavoro che se preso bene può darti enormi soddisfazioni: recuperi a sufficienza dal 1.000m e tiri con cattiveria del 500m che per le tue gambe risulta breve e riparti!
Quel giorno non avevo-dove-andare (gergo palermitano, please!): sofferenza e sensazione di "ampasse" dal primo mille e poi sempre peggio a soffrire fino alla fine.
Non si gestisce così un lavoro ma stringo i denti e nonostante una voglia irrefrenabile di fermarmi alla 4°-5°-6° serie riesco a chiudere il lavoro come un orologiaio: i 1.000m a 3'00" ed i 500m in 1'25", poco più o poco meno.

Ma oggi la storia non è la stessa e mi attende la valigia che è pronta, la Stramilano e tanta voglia di spaccare!

lunedì 12 marzo 2012

Adidas Supernova Glide 4 - Alla portata di ogni Maratoneta!

Quest'anno 2012 Adidas ha presentato tutta la sua consueta gamma di prodotti, rivoluzionandoli non di poco.
Cercherò, come provo a fare da qualche tempo a questa parte, ad indirizzare chi vorrà leggere questa recensione alla scelta corretta di ogni scarpa che sono chiamato a testare, usare, usurare, sfinire e sudare ogni giorno.
Iniziare con la scarpa da running che usi tutti i giorni per fare tanti chilometri è doveroso, perchè diventa la tua compagna di vittorie, sconfitte e Personal Best.
La recensione riguarderà le Adidas Supernova Glide, giunte alla loro quarta versione.

La scarpa è stata cambiata sia esteriormente che nelle impostazioni tecniche di base quali la calzata, intersuola e tomaia.
Chi era abituato alle precedenti versioni, (la 2 e la 3) si troverà un prodotto differente, innovativo ma più efficiente.
Adidas ricerca costantemente un miglioramento nelle proprie attrezzature per la corsa; sulla loro scarpa più venduta la cura è stata decisamente maggiore e devo ammettere che tutti questi stravolgimenti hanno portato dei benefici al mio modo di correre.
Analizziamoli attentamente.

Tomaia

Riflettente a 360 gradi (sotto il flash della fotocamera)
Ad una prima visione di massima, la Supernova Glide 4 si presenta accattivante e dalla linea filante e leggera: l'azienda tedesca ha eliminato qualunque elemento aggiuntivo che non servisse di per se alla funzionalità effettiva della scarpa sfruttando la consueta linea delle Tre Strisce come sufficiente avvolgimento del piede.
Tutto ad effettivo vantaggio del comfort di corsa.
Una linea minimalista che magari a molti runners abituati alle ultime recenti calzature multicolor e ricche di dettagli farà storcere il naso, ma dentro tale semplicità si nascondono dettagli interessanti.
Una tomaia così leggera non si era vista mai in questo modello! Questo è un passo avanti considerando che essendo una scarpa della categoria "Massima Ammortizzazione" correrà i suoi oltre 2.000 Km prima di essere sostituita; quindi ogni singolo elemento con cui è costruita è soggetto a tanto stress più di ogni altra calzatura progettata per la corsa.
Fin'ora, al momento del test ho corso per tre settimane tutti i giorni con la SGlide 4 e non c'è stato segno di logorio se non qualche piega nel punto di maggior flessione della tomaia.
E' tanto leggera quanto resistente, merito di una trama a motivo "esagonale" molto flessibile.
D'estate con il grande caldo sarà insostituibile!

Vestibilità al piede

Ampio il Tallone, più comoda è la calzata
Grossa novità in casa Adidas è l'aver reso la Snova Glide 4 (nella versione "medium") più accogliente e larga delle precedenti versioni.
Caratteristica di gran parte delle scarpe della casa tedesca è stata infatti la cura nella calzata che sia il più avvolgente possibile, sfruttando l'enorme esperienza accumulata dai tanti maratoneti di rango internazionale.
Se nelle scarpe da gara ho sempre apprezzato questa capacità di "disegnare" attorno al piede le proprie calzature (vedi le Adizero Boston 3 o le Adizero Adios 2) rendendole quasi impercettibili al piede, avevo sempre desiderato una scarpa da Fondo Lento più comoda per il piede.
Immediatamente ho notato questo cambio di rotta inserendo il plantare personalizzato più facilmente e trovando in avampiede maggiore comodità per la pianta.
Il risultato è dovuto certamente ad un allargamento dell'intersuola di quel poco che è bastato per sentirla soffice e facile da infilare al piede.
Grazie all'ausilio delle Tre Strisce e della morbida Linguetta in gomma traforata (confermata come ogni anno) la scarpa resta salda al piede stringendo appena un poco i lacci.

Esteticamente la sua semplicità è impagabile e personalmente l'apprezzo rispetto alle ultime versioni che un poco avevano "stancato" l'occhio.
Il colore Rosso accesso "High Energy" la rende molto estiva e appariscente al buio.
Dettagli riflettenti presenti ovunque e, a "scomparsa" internamente alla trama color nero nel retro.
Basti vedere la foto in alto per capire l'effetto all'esposizione dei flash della macchina fotografica.

Il Nuovo Formotion, Ampio e ammortizzante
Intersuola

Come detto, l'intersuola è stata allargata cambiando finalmente in meglio la filosofia della calzata.
Questo accorgimento ha reso la Snova Glide 4 immediatamente disponibile alla corsa senza nemmeno tanto testarla "camminando".
Un dettaglio importante e fondamentale per tanti "aspiranti maratoneti" è l'aver reso tale intersuola più leggera e meno dislivellata rispetto alla precedente versione; tutto a favore di un alleggerimento generale della scarpa.
Il peso di questa scarpa, infatti, passa a 355 gr (nella mia misura 12 USA) perdendo ben 60 gr rispetto alla versione del 2011 e staccando la pur leggera ma tanto protettiva Adistar Ride 4 di 20 gr (375 gr).
Tradotto nella misura media (9 USA) dovremmo assestarci sui 315 - 320 gr, leggerissime!

Considerando quest'ultimo dato, Adidas ha finalmente dato due significati alle Scarpe da allenamento - ammiraglie della collezione, rendendo le Adistar Ride maggiormente ammortizzanti e portate a fare chilometri su chilometri (e con una intersuola leggermente alzata soffice) e queste  Supernova Glide 4 delle scarpe ammortizzanti ma tanto agili e adatte alla corsa di tutti i giorni di non eccessiva durata.

Adiprene Plus in tutta la lunghezza dell'avampiede
Se in avampiede viene confermata la mescola ammortizzante ma reattiva "adiprene +", al tallone la presenza di "adiprene" (che assolve al compito di assorbire gli impatti del tallone al terreno) è affiancata alla "conchiglia" orizzontale e semovibile Formotion anch'essa riprogettata.
Guardando attentamente la foto si noterà che è stata ispessita internamente di un substrato colorato, rendendola più ammortizzata di prima e indipendente con il resto della scarpa dato che è capace di muoversi ed adattarsi all'impatto che il tallone provoca nel momento del contatto con il terreno, disperdendo maggiormente gli urti.

Suola

Torsion System Mediale
E' stata ridisegnata restando coerente alla semplicità con la quale è stata concepita.
Il nuovo design (dello stesso stile presente su Adizero Adios e Boston oltre che su Adistar Ride 4), permette di avere tanta flessibilità e alto grip con la gomma morbida "blown rubber" in avampiede e "adiwear" al tallone.
La durata delle mescole Adidas è sempre alta e mai deludente tanto che non le riesco mai a usurare del tutto prima della loro fine naturale (in gergo, quando la scarpa si "scarica").

Torsion System onnipresente anche quest'anno e semplificato nel punto di congiungimento torsionale tra retropiede e esterno dell'avampiede per accompagnare al naturale movimento del piede e limitare così l'iperpronazione.
Scelta che approvo in pieno e che consente di avere una scarpa agile e mai troppo rigida.

Tanti i punti di flessione in avampiede
Prova su Strada

La Snova Glide 4 ha un enorme potenziale e lo ha dimostrato sin dalle prime uscite.
Una tale agilità in una scarpa da Fondo Lento non la segnalavo da un pezzo, tanto da assomigliare per certi versi alle Adizero Boston di qualche anno fa per comodità e versatilità.
Un suono più sordo e reattivo all'impatto a terra ha dato conferma delle mie sensazioni, "ascoltando" la scarpa ai miei piedi, di avere un modello nuovo e diretto interprete della strada asfaltata.
La leggerezza unita al profilo più ribassato dell'intersuola la rendono maggiormente reattiva e un pò meno ammortizzata della precedente.
I vantaggi sono tanti, ma la reputo ideale per uscite giornaliere di non oltre 1h 30' (circa 20 - 25 Km per me).

Provata in pista e messa a dura prova diverse volte a fine allenamento ha dato dimostrazione di enorme agilità portandola sempre al limite con facilità estrema. Nei precedenti modelli ciò non accadeva e non chiudevo mai attorno i 64" i 400m con tale facilità come mi capita di fare con queste nuove

Dopo qualche settimana si è ammorbidita quel tanto che basta per renderla più "gentile" anche negli impatti a terra ma con una rullata sempre e comunque immediata.
Il tutto mantenendo un profilo ammortizzante alto e sorprendente per questo peso generale!

Con queste caratteristiche diventa una scarpa da Maratona per chi pesa sopra i 70 Kg e corre la distanza dalle 2h 45' in su, indubbiamente!


Speed Cell e alloggio a sinistra
MiCoach

Divertiti, consulta, studia e ascolta il tuo allenatore virtuale attraverso l'interazione con la Supernova Glide 4.
Ha, come tutte le scarpe di alta gamma da Running, l'alloggio per l'accelerometro (e da quest'anno anche per lo Speed Cell) che, sincronizzato insieme alla fascia cardio e al MiCoach Pacer, permette di seguire un piano di allenamento personalizzato o di correre in piena libertà scaricando semplicemente i dati di corsa una volta portate le scarpe nelle vicinanze di un Personal Computer.
Basta il connettore USB ed il gioco è fatto, tutto in remoto!

Esistono decine di possibilità di allenamento ed ogni programma è studiato per far sentire a proprio agio ogni runner, dal neofita che non capisce nulla di ripetute, medi, fartlek o altro, al corridore esperto che vuole fare un salto di qualità in più con il proprio tempo in Maratona.
Tutto studiato specificamente ed in collaborazione di noti tecnici americani.

La Supernova Glide 4 è una scarpa di qualità, confermata tanto quest'anno e curata nei minimi dettagli, comprensivi della soletta (sempre di ottima fattura, morbida e anatomica), dalla cura con la quale è stato realizzato il retropiede (conchiglia stabile ma non costrittiva) e da dettagli apprezzabili quali un alloggio soft per caviglia e collo piede realizzati in tecnica "Geofit Plus" meno imbottita degli anni precedenti, proprio per seguire questa nuova filosofia volta alla comodità di corsa.
Dalla Scarpa al PC - Esempio Senza Fascia Cardio

Chi continuerà ad utilizzare Supernova Glide troverà una bella sorpresa ai loro piedi, sono tante le belle novità.
Chi l'ha usata con successo per la Maratona avrà un'arma in più rivolta ad una maggiore reattività e altrettanta flessibilità.
Diminuita, seppur di poco, la "rullata" al terreno (adesso più breve) ed il profilo tallone - avampiede più improntato alla velocità, riducendo seppur di poco l'ammortizzazione.

Nuova, bella e minimale, l'estate e le grandi corse si avvicinano ;-)

giovedì 8 marzo 2012

Ma allora sono proprio una ostinazione questi Cross!!!

Senza il Capitano in Azione era dura difendere il podio del 2011
Correggio (RE) - 04 marzo.

Ogni anno ci tento, spero che accada "il miracolo", lo storico piazzamento nelle posizioni di rilievo.
E invece, puntualmente, si ripete lo stesso copione e le stesse sgradevoli e sgradite sensazioni, come se quei ormai maledetti prati, che siano fangosi o no, mi tenessero per le caviglie impedendomi di avanzare...
Eppure conosco bene me stesso ed il prossimo anno, seppur con limitate possibilità di allenamento specifico, la mia mente sarà sempre lì (se la salute mi assisterà) a fremere poco prima della partenza dei Campionati Italiani di Società di Corsa Campestre, un evento che non ha paragone con nessun tipo di corsa su strada e nessuna gara in pista.
Essere lì, schierati in una linea lunghissima di un verde prato dagli appoggi irregolari lascia a se tante incognite; quella prima curva da raggiungere a perdifiato ma senza eccedere per non perdere posizioni, restare imbottigliato e sperare di non cadere...
Adrenalina e ragione non vanno tanto d'accordo, ma arrivano presto al punto d'incontro quando inizi a sentire sotto i tuoi passi l'abitudine alle insidie che possono presentare curve secche o rapide salite seguite da irte discese.

A peggiorare le cose si era messo il Calendario Federale che ha tagliato le gambe a noi "stradisti" presentando la Roma Ostia di 21,097 Km come Campionato Italiano per Società (prima fase) la settimana prima.
Non è un caso che tanti protagonisti di questa campestre non fossero presenti alla Roma Ostia magari per direttive della loro Società che in massa non ha schierato nessun loro tesserato.
Vito Sardella
E non è un caso che protagonisti della Roma Ostia che avrebbero fatto sicuramente bene anche in campestre (e sono specialisti nei prati erbosi) abbiano optato per il ritiro a fronte di una giornata per loro decisamente negativa. Basti guardare la Classifica Finale del Cross Lungo 10K per vedere nomi di un certo spessore alla voce "Rit".

Non è stato facile recuperare per me da quella Roma - Ostia da "appena sufficienza".
Dei due eventi avevo decisamente posto le maggiori risorse fisiche e mentali per la "classica stradale" e con la precaria preparazione (mai presentarsi ad un evento dal costo muscolare massimale sprovvisti di adeguata preparazione di forza fisica!) per ben tre giorni piedi, caviglie, polpacci e quadricipiti erano indolenziti come non mai...
Ben poco da improvvisare vista la vicinanza dell'evento nazionale di Correggio e via per un nuovo scarico: Totale, due settimane a non "far proprio niente"!
Non avevo messo in conto la possibilità di indebolirmi anche a livello organico e così al sabato mattino, proprio al momento di partire per lassù, un brutto raffreddore si è attaccato con tutte le sue forze, togliendole probabilmente per la gara...

Non è un anno iniziato bene, ma non mi arrendo alla sfortuna anche perchè sono integro come non mai e quella contrattura è andata via fortunatamente del tutto.

La Gara, come già detto, è andata via regolare senza intoppi allo sparo, piazzandomi discretamente bene.
Nella Mischia... :-/
Immediato il rapido saliscendi del dossetto e tutte le paure ormai alle spalle, è ora di correre!
Non mi sento a mio agio, da una lettura del percorso di gara a breve sarebbe giunto un lungo rettilineo che avrebbe consentito facili sorpassi e me ne rendo immediatamente conto: del rettilineo e dei sorpassi per niente affatto facili!
Da dietro, prima del primo giro da 2K (dei cinque previsti) rinvengono da dietro di me atleti illustri come Calcaterra (è sempre il King, anche qui, ogni anno piazzato tra i primi 40), Cito, Vaccina e Abate.
Per loro probabilmente la prima curva sarà stata indigesta (bastava anche trovare uno sfortunato paletto di partenza per restare dietro) ma se ne hai comunque la possibilità di rimonta è alla tua portata.

Non per me... Alla fine del primo giro ero in grosse difficoltà e non avevo nemmeno fatto azioni suicide tali da giustificare un simile affaticamento.
Il terreno sotto i piedi non andava via facilmente; i miei diretti avversari scappavano via e attorno e gente che comunque nel testa a testa su strada non sarebbero comparsi se non più di un chilometro...
Ma se su strada la rimonta inizia a ritmo costante, qui su campestre ogni tentativo di attacco rimaneva fermo sul posto, velleitario e palesemente sofferto.
Ho dovuto gestire con non poca difficoltà i restanti quattro giri con la avanti a pochi secondi una ventina di atleti che restavano cristallizzati ad un ritmo più o meno identico al mio...
Fabio Bernardi in salita - All'arrivo sarà 40°
Eppure, mai domo ed incurante di una sofferenza ormai prossima al limite, tentavo ad ogni occasione di rimettermi sotto, specie nei dossetti di salita - discesa nei quali ad un certo punto non ho fatto altro che inchiodarmi al rettilineo successivo vanificando l'avvicinamento forzato.

Passo radente, la fatica della Roma Ostia materializzata in tutto il suo "splendore" e gara terminata stringendo i denti.
Bello il finale di gara, cercando all'ultimo K di tenere il più possibile ad atleti rimontanti ed a difendere un risultato che anche per un punto può far perdere posizioni alla tua squadra.

Con la flessione a metà gara di Vito (Sardella), a completare il terzetto del Violettaclub ero proprio io e, grazie all'apporto di Bii (7° Classificato) e di Fabio (Bernardi, 40° classificato) ci siamo difesi con un onorevole 7° posto di squadra e comunque tra le Top Ten d'Italia con una squadra rimaneggiata e priva degli specialisti quali Duca e Tocco.

Se l'eccellenza è lassù tra le prime 30 posizioni ed il livello di onorificenza ai primi 40, beh... tra 50 ed 80 a far la differenza è proprio quella capacità di attaccare il terreno irregolare con quella agilità che ti fa avanzare diverse posizioni e fermare il cronometro con una certa soddisfazione.
Ma si può raggiungere, magari tentandoci un altro anno, perchè... non mi arrendo mai!

Sarà perchè son finite le Campestri questo sorriso? ;-)
Ormai è tempo di svitare i chiodi da 6, riporre le scarpe da Cross gommate nelle scatolo e far uscire le nuove Adios 2 dalla scatola e metterle su strada.
Che sia asfaltata o sia un anello in Pista poco importa... lì mi esalto da sempre ed è ora di farlo questo risultato!

Ogni tanto (e sarà un caso che siano queste gare agli antipodi: a inizio e fine anno?) vien voglia di vivere la natura, sotto i piedi; è un richiamo naturale... che sia Cross o Trail è pur sempre bello mettersi in discussione :-)

(Ringrazio per le foto i Compagni di Squadra)

venerdì 2 marzo 2012

38° Roma - Ostia - Osare non paga

Roma, 26 febbraio 2012.

Doveva essere un'altra Squadra, fortissima e costruita in tanti sudatissimi anni di ricerca.
Le note positive sono l'assoluta conferma di Fabio Bernardi ancora al PB, avere un Vito Sardella che torna ad essere un atleta ritrovato ancora lontano dai suoi migliori tempi ma le assenze di Francesco Duca e di Luca Tocco (fermo pochi giorni prima della gara per una banale infiammazione tendinea) sono pesate come macigni.
Fatto sta che, nonostante tutto la Classifica parziale del Campionato di Corsa ci vede proiettati al secondo posto ed il 10.000m di aprile apre le porte alla speranza di avere tutti gli atleti schierati al via dei 25 giri dell'anello in pista.

Questa Roma Ostia, una gara nella gara.
Già dalla presentazione degli atleti d'elite girava voce che in tanti avrebbero corso sotto i 60' nella mezza e che gli stessi favoriti del Campionato Italiano avrebbero fatto una parte da protagonisti.
Volevo essere tra questi, almeno ci ho provato, ma questa volta era obiettivamente un'impresa difficile.

Ciò che è pesato maggiormente in questo risultato, peraltro sofferto, è stata la totale assenza di preparazione muscolare in palestra ed i soli lavori di salite (tra l'altro svolti più che sufficientemente bene) nel poco tempo rimasto non mi hanno certo permesso di sopportare i traumi di una gara tiratissima e senza soste dal primo metro.
L'organizzazione romana ha saputo convogliare i circa 13.000 partenti sui stradoni della Capitale discretamente con il PalaLottomatica come primo scenario da affrontare per poi dirigersi verso la superstrada diretta verso Ostia.
Nessun grosso problema all'avvio; purtroppo in manifestazioni così imponenti e caotiche è d'obbligo presentarsi qualche decina di minuti prima dell'inizio della gara per non perdere la "priorità dei posti" davanti ma se hai un minimo di esperienza ed un pizzico di fortuna sai sempre come svincolarti allo sparo.
Questa volta l'oscar della sfiga passa per Alessandro Brancato (RCF Roma) caduto al via nel marasma generale procurandosi una frattura al radio del polso destro e... capace lo stesso di realizzare il PB - Complimenti!

Con una tale competitività maschile e femminile i ritmi sin dal primo metro sono stati vertiginosi quanto proibitivi e facevo ricorso in gran parte a quel poco di agilità acquisita nelle ultime due settimane di allenamenti.
Non bastava e lo notavo dall'uso dei piedi non proprio efficienti.
Fatto sta che non era solo mia impressione ma sembrava di andar lenti quando al primo passaggio ai 5K il cronometro segnava 15'17"!
I miei consueti avversari già avanti, a vista, ma restavo agganciato a false speranze e ad atleti ben più rilassati di me.
Immessi in "autostrada" mi aspettava un lunghissimo rettilineo.

Il feeling con questa gara non c'è mai stato e nonostante i tempi da record continuo a sostenere che il percorso non è affatto così facile e questa conferma l'avrei avuta a breve.
Gli altri anni proprio non girava mai con tempi elevatissimi oltre 1h10' e stesse motivazioni di sempre.
Sarà che non sono portato per percorsi ondulati o non è proprio il periodo, ma questa corsa, in un momento qualsiasi della gara ti fa prendere dallo sconforto e la odi...

Ma stavolta me la sono proprio cercata...
Cerco di tenere alto il ritmo e noncurante del continuo affanno, mi aggancio ad un duo di stranieri dell'est alti e possenti che macinano la strada riparandomi dal vento.
Tutto sembra procedere bene quando, iniziata la lunga salita dal K10 al K12, non trovo altra soluzione che staccarmi dalla loro poderosa progressione e procedere del mio passo.
A salita iniziata il mio crono segna 31'16" ai 10K (secondo me ben più attendibile del primo passaggio) e non sono affatto in crisi mentale.
La davanti, a pochissimi metri ci sta il gruppetto con Bernardi, Calcaterra ed il keniano Biwott.
Cerco di gestire la lunga ascesa e da dietro sento dei passi rinvenire: sarà lo junior Rachik capace di un altro importante progresso sulla distanza e autore di una gara corsa in enorme scioltezza.
Mi staccherà in pochi attimi raggiungendo più avanti diversi avversari.

Quel tratto insidioso si rivelerà fatale per me.
Da quel momento in avanti mi cristallerò ad un ritmo imposto solo dalle mie stanche gambe e tanta voglia di mollare di poco il ritmo.
Superato il 15K sarà il momento peggiore nel quale verrò raggiunto pian piano da diversi gruppi di avversari e mai capace di aggregarmi proprio per quell'avventata partenza.
I piedi e le caviglie inziano a farsi sentire, la strada finalmente vede da lontano una striscia blu: è il mare!

Finalmente qualche persona in più presente nel percorso ad incitarti ti da forza: già da tempo ero stato passato dalla keniana vincitrice della corsa con il 6° tempo all time della distanza (Kiplagat Florence Jebet - 1h06'38"), pesante 30 Kg (?)...praticamente un keniano (uomo) in miniatura con lo stesso compasso elastico che solo loro posseggono!

A 3K dal termine ripenso alla crisi di Cremona e NON voglio più lasciarmi andare, mollare!
Costi quel che costi, all'ennesimo sorpasso del duo Potenza Picena (Gravante - Bussolotto) mi metto sotto con un passo meno radente e più incisivo ma la spinta non è efficace.
Vengo ripreso proprio all'ultimo K dalla prima italiana (Valeria Straneo autrice della migliore prestazione di Mezza Maratona in Italia ma che non vale come Record Italiano come da regolamento sulle corse che partono da un punto ed arrivano ad un altro (!) esattamente come mi accadde quell'altra unica volta molti anni fa ormai: Vincenza Sicari e proprio a questa maledetta Roma Ostia!

Il vento contrario sul lido di Ostia non manca mai ma questa volta l'organizzazione ha fatto bene a ridurre il rettilineo il più possibile.
Gli ultimi a sorpassarmi sono i pugliesi Sardella e Minerva e da dietro ne rinvengono tanti tanti che con la coda dell'occhio riconosco gli amici Marcianò (di Altofonte) Battocletti (bella prova la sua dopo recenti problemi fisici).
La fine (!) è ormai vicina, riesco ad impostare una volata che mi consente di guadagnare una posizione e non perderne più.
Chiudo in 1h07'52" e pagato a caro prezzo ogni metro corso all'inizio fuori giri...

Provato muscolarmente più che organicamente, rimango comunque parzialmente soddisfatto per una prova d'insieme nel complesso dignitosa ma pur sempre amara per quei 15" che mi separano da un PB che non riesco ad infrangere.
Una gran bella giornata, tanta di quella gente e atleti che vedi raramente; fa sempre piacere esserci.
Un sole intenso di primavera che forse spazza via un inverno particolarmente freddo...

Il tempo stringe, le ambizioni sulla mezza sono rinviate di una settimana, questa corrente, quando si dovranno recuperare caviglie, piedi e gambe per i Campionati Italiani Societari di Cross Lungo 10K previsti per giorno 04 marzo a Correggio (RE).
Il Violettaclub sarà composto da Bii-Bernardi-Lo Piccolo-Sardella-Ruggiero per provarci, con tutte le forze.
Il terzo posto conquistato negli ultimi due anni sarà difficile da ripetere ma questa squadra è compatta e ce la metterà tutta.
Ancora una volta.

(Un ringraziamento particolare a quel "ragazzaccio" di un Antonio Capasso per le foto e per Adidas Italia presente alla Roma Ostia con importanti novità che nel corso dei prossimi racconti svelerò)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)
PRONTI A PARTIRE...