41° New York City Marathon - 20° Posto Assoluto - 1° Europeo

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Un Sogno Ad Occhi Aperti...

mercoledì 27 agosto 2014

Da Brunico a Campo Tures - Correre dentro una Cartolina dell'Alto Adige

Immagine di Copertina: L'arrivo vero è a destra, avrei voluto fermarmi ma
sono un Runner, non posso! (Foto Organizzatori)
Brunico - Campo Tures, Bolzano - (e tanto) Alto Adige, agosto 2014...
Una voglia di non tornare più, a casa, quella che conosci con tutti i suoi pregi e difetti.
Ma stavolta, la Sicilia e penso il resto dell'Italia, se volesse prendere ad esempio un posto dove prevalgono valori ormai persi per strada come il rispetto, la calma, la gentilezza e la correttezza, beh, deve provare a scoprire come ci si comporta e si vive in queste meravigliose Città.

Stavolta ho voluto passare delle serene vacanze in posti a me sconosciuti dove mai prima d'ora mi ero recato, nemmeno per gareggiare, ma stavolta, grazie anche all'aiuto insostituibile di un amico di tante immemorabili battaglie, Hermann Achmuller, ho vissuto dentro posti da favola dove per la prima volta ho visto che il rispetto della persona vien prima di ogni altra cosa, anche per i piccoli gesti.

Provenendo dal Sud, si vive e si cresce allenati alla cultura della diffidenza e della maldicenza, nel perenne rumore e mancato rispetto del prossimo - beh, si deve essere pronti a tutto lontano da casa!
Facendo saldi parecchi valori morali ed essendo contrario ad ogni forma di comportamento sopra citati, riesci comunque a fatica a sopravvivere a molti esempi di INciviltà presenti nel tuo territorio ed, ahimè, ti adegui di conseguenza cercando di fortificarti da ogni episodio negativo che può capitarti durante il cammino di vita.

Non a caso, viaggiando in vari luoghi, dico spesso: "provengo da Palermo, per cui son pronto a tutto!", laddove possa incontrare situazioni caotiche, rischi di furto, borseggi, rumore o chissà altro.

Bene, tutti questi presupposti, una volta giunto in Stazione a Brixen, prima tappa di un lungo e indimenticabile viaggio, non sarebbero serviti a nulla!
Dopo la prima boccata di aria freschissima, lasciato il caldo torrido della Città, ne seguiranno tanti, tantissimi altri respiri misti ad odori di fiori, alberi, frutteti ed altri mozzati dalla pur lieve ma significativa altitudine dei luoghi visitati.

Con il Campione di tante battaglie sportive
Veder lasciare in giro semi-libere le tante biciclette (con tanto di percorsi ciclabili realizzati a regola d'arte) poggiate magari ad un muretto per poi ritrovarle lì, sane e salve è stato uno choc, positivo(!)
Così come la proverbiale fama di veder fermare le auto a distanza metrica quando ci si accinge ad attraversare o la totale assenza di rumori fastidiosi quali il clacson... entri in una dimensione dalla quale non vorresti tornare più via.
Tanti piccoli gesti e tanta cura delle diverse cittadine visitate, ricche di sobborghi storici e centrali con svariate aziende ed industrie di prodotti agricoli presenti nelle varie aree industriali, tutti posti immersi nel verde e sormontati dalle imponenti Alpi, fiore all'occhiello di questi meravigliosi posti.

Correre è stata un'emozione indescrivibile: sono stati giorni in cui l'allenamento è scivolato via semplice come una passeggiata immerso tra i meleti, i campi di fragole e tanta insormontabile natura.
Bastava allontanarsi un pò e già ci si ricavava un giro da 15 Km mosso e variato oppure notare dopo la prima uscita che poco più lontano dal Centro Storico della Città (il quartiere Alstadt) era ben presente una Pista nuova di Zecca dal color Verde Tartan: non poteva essere che l'impianto di Atletica di Bressanone, zona ricca di atleti e di valori dal gran talento!

Hermann è stato per giorni la mia guida, facendomi conoscere ogni mattino posti nuovi ed al pomeriggio a volte lunghe camminate in posti incantevoli quali le Tre Cime di Odle, (simili a quelle di Lavaredo, dove si potrebbe correre una Ultra Trail... ho detto Trail?!? - da fare almeno una volta nella vita, avendo sempre le forze per farla!)...
Abbiamo potuto anche correre un allenamento specifico insieme in settimana (senza svelare tanto i suoi obiettivi) e fare 4 x 2.000m (R.2') in 6'30" circa.
Panorami mozzafiato e... non fa niente se c'era foschia, è stato uno spettacolo!
Dei due quello che soffriva maggiormente ero io; sarà che sono ancora in fase di riadattamento allo sforzo, ma quella mattina lui era particolarmente in forma, ragion per cui avevo pensato che al sabato avrebbe corso una bella gara - e non mi sarei sbagliato!

La corsa delle Patate (anch'essa specialità agricola della zona), ribattezzata a Brunico, vedeva la partenza Point-to-Point, dislocandosi per 3/4 di mezza maratona, ovvero l'insolita distanza di 17,6 Km circa, disseminati nel verde e nella pace dei luoghi attraversati, fino ad arrivare alla località montana di Campo Tures.

Hermann continuava con molto entusiasmo ad anticiparmi quanto sarebbe stata bella la gara e quanto mi sarebbe piaciuta; aveva ragione, ma lui non era lì durante la fase di riscaldamento, sarebbe "arrivato" poco prima del via ;-)
Nella fase di attesa, una pioggia fitta e costante iniziata sin dal mattino di quel 23 agosto, presagiva cupi scenari ed un cielo pieno di nuvole pesanti... impossibile pensare che di lì a poco i raggi del sole avrebbero bucato tutto quel grigiume...peccato aver lasciato in borsa i miei fedeli occhiali da sole.
La pioggia non mi scoraggiava, ero insolitamente nervoso già da molte ore, evidentemente inizio a sentire nuovamente forte la voglia di lottare, faceva ancora caldo per me, nonostante l'aere che profumava di fresco.

Poco prima del via un Runner dai lineamenti "tirati" (noto complimento da runner) mi fa i complimenti in merito al blog... lusinghe a parte, i complimenti li devo fare a te caro Alexander!

Fasi preparatorie completate, mi inserisco tra la nutrita schiera di corridori, attendendo le presentazioni di rito dell'ottima speaker bi-lingue e nell'attesa che si materializzi Hermann, non posso che complimentarmi con il podismo Altoatesino per quanta correttezza e rilassatezza vi era alla partenza dove tutti rigorosamente stavano lontani un metro dal tappeto dei chip, cose da paese civile, lontane dalla Terra (che conosco) alla Luna...

Partenza! (Foto Organizzatori)
Pronti-Via e subito si crea un terzetto molto forte composto dai favoriti: il vincitore dello scorso anno, Georg Brunner, il sempre sorridente Hannes Rungger ed il favorito della vigilia Peter Lanziner.
Stupido da parte mia inseguire questo gruppetto, ma al primo chilometro ero lì, attaccato alla corda...
Errore commesso, già iniziavo a sentire una insolita e prematura fatica ma cerco di gestire il tutto per i primi 5K mentre il sole bucava il cielo con i suoi raggi di sole ed il verde attorno a me si esaltava in brillantezza.

Dopo aver superato grazie ad una pendenza favorevole la prima mini - crisi, penso che sia logico seguire il gruppetto che a pochi metri mi tallonava, composto da un quartetto, tra cui un giovane atleta del Marocco che per tutta la gara ha corso con inspiegabile discontinuità e continui strappi.
La gara per me è lunga, quasi il doppio rispetto alle mie prime uscite dell'anno ma cerco di affrontare uno step alla volta e mi prefiggo di raggiungere i 10K con serenità.
A lungo mi rilasso dietro i due atleti che tirano la corsa con cambi regolari ma per me inizia ad essere impossibile dare loro una mano.

Resto attaccato al gancio, ancora altri 2 chilometri, in aperta campagna e con i pochi spettatori presenti ad incitarci, quando, al nuovo leggero rilancio di ritmo subisco il colpo e mi stacco, già stanco.
L'atleta del Marocco mi scavalca da dietro e "scatta" verso la coppia inseguitrice Burger - Strobl e poco più avanti il bravo Alex Stuffer inizia a scomparire in lontananza, nascosto dalle coltivazioni poste in perfetto ordine.
Resto solo ed inizia una lotta interna ma non mollo, non voglio mollare, non si può e non è giusto...mancano appena 5K, i più duri di questi ultimi due anni travagliati.

Fasi iniziali di gara, Km1 (Foto running.bz.it)
E' il 15° chilometro, percepisco un calore ed un panorama fantastico ma le ombre prevalgono sui miei pensieri, il clima rilassante mi aiuta a non cedere, quando da dietro rinviene Hermann, nel suo inconfondibile stile ed in perfetto controllo.
Mi incita, mi invita ad attaccarmi a lui ma la crisi era appena iniziata.

Riesce la sua lontananza a circa 100m ad obbligarmi a lottare ancor di più e trovo gli ultimi appoggi per non cedere ma ormai si entra nel centro abitato di Campo Tures, la gente mi aspetta e mi applaude, i miei piedi invece non rispondono a cotanto fragore.
Perdo ancora una posizione, le curve iniziano ad essere sempre più lunghe quando finalmente insorge da lontano l'Arco della Pace, della Liberazione...
Pochi attimi dopo, un saluto ad occhi sgranati al pubblico festante ed il capo rivolto verso il cielo ormai sgombro di nubi... l'arrivo, il 10° e sudato posto, in 1h 01' 51"...

Privo di forze, mi aggrappo al fortissimo Ultra-Hermann che compie un grande allenamento di giornata e sono davvero contento per lui.
Devo tanto ringraziare i miei amici che mi hanno fatto scoprire posti così fantastici e indimenticabili.

Avevo una voglia matta di chiamare il Coach in quel frangente, ma in Sicilia, a distanza di tantissimi chilometri e Gradi Celsius, si correva a Borgetto (vittoria del Duca) e, nel caso del Coach, l'Ecotrail della Luna a Caltavuturo...

Voglia di far festa, nel dopo-gara tutti insieme!
Il tempo volgeva al termine, un freddo così avvolgente si aggirava sugli 800m tra Brunico e Campo Tures, forse capaci di mettermi in grosse difficoltà in gara, era momento di riflessione ma la festa popolare, i canti, la gente vicina ed iper-eccitata dalla corsa appena svolta e le bellissime premiazioni mi hanno ridato serenità.

Amo correre, amo soffrire per questo Sport.
E' bastata una settimana per ridare fuoco vivo e nuove speranze, è bastato un sorriso degli amici che mi hanno accolto.
Grazie tutti Voi!

martedì 12 agosto 2014

Deep, Wild, Calabria

Prime fasi di gara, gruppo compatto!
Oltre lo Stretto, 09 e 10 agosto.

Si torna in Calabria, finalmente, l'occasione è interessante e si presenta a Cittanova (RC) per la Stranotturna Cittanovese, giunta alla sua quarta edizione.
Vista l'ora tarda di partenza della manifestazione (22.30 circa), dopo aver corso la prima edizione, non sono riuscito a parteciparvi più per motivi logistici legati allo stress della trasferta molto alto.

Stavolta non volevo mancare e vedevo in questa corsa un'opportunità in più di riassaporare la competizione con avversari veri e con la compagnia di amici del recente passato che stanno sempre vicino.
In realtà la manifestazione podistica Cittanovese esiste da molto più tempo ma dal 2011 ha cambiato formula proponendo questa attuale notturna con percorso a circuito di 1.500m da ripetere per 6 volte per un totale di 9 K.
Un percorso così suggestivo e impegnativo nel suo completo svolgimento che non te lo dimentichi facilmente, tecnicamente ben disegnato e dalle strade molto larghe e ben presidiate dalle forze dell'ordine e volontari locali.
Si deve essere molto allenati per poter chiudere con eccellenza la corsa e con qualunque avversario le motivazioni non potevano mancare.
Attualmente è importante cercare stimoli ad andare avanti, motivazioni che vanno ben oltre gli ordinari e tanto sudati allenamenti.

E' stata un'avventura questa trasferta calabrese, non ce la dimenticheremo facilmente ma alle volte il bello di queste esperienze sta nell'affrontare con il coraggio e l'intraprendenza di una volta un viaggio molto difficile e complesso da portare a termine.
Partenza in treno e via, borsa in spalla...
Alla presentazione, il Duca dell'Atletica!
Se solo i giovani di oggi ci provassero a mettere da parte una giornata di "svago ordinario" al mare e puntare su una gara su strada fuori dal fortino - Sicilia, ci sarebbero più atleti in attività, ne sono certo.

Non ho viaggiato da solo, finalmente ho potuto rivivere molti momenti con un amico di tantissime battaglie, sempre al Top in ogni parte dell'Italia.
Arrivare oltre lo stretto è stato abbastanza facile, raggiungere Gioia Tauro non è stato complicato, ma arrivare fino a Cittanova sarebbe stato impossibile se non avessimo dovuto chiedere aiuto ad un nostro amico.
Il Violettaclub avrà pure chiuso i battenti ma l'essenza della squadra che fu rimane ancora unita.
Ancor più difficile sarà il viaggio di ritorno, alla domenica trovare un mezzo pubblico viaggiante è un'autentica impresa, mai nella mia vita ho fatto autostop: c'è sempre una prima volta!

Ma questa è la Calabria e questa è la vita di un atleta che per scelta o per spirito di iniziativa, pur se ad altissimi livelli si accolla anche alla speranza di un passaggio fugace, su un'utilitaria guidata da un giovane dall'animo gentile.
In verità noi ci volevano tornare a gareggiare in Calabria, ci mancava tantissimo questo spirito di avventura e ritrovare tanta gente che ha contribuito ad accrescere i nostri successi, più umani che sportivi...

Dunque, a Cittanova ci arriviamo e perfettamente in tempo per rilassarci da un lungo viaggio ma non è facile dare il massimo in queste condizioni.
Il GPS dello Smart Run dice 9,3K a 3'17"/Km di media,
in tanti abbiamo sofferto, gara ottimamente organizzata!
Faceva molto fresco e ciò mi ha permesso di correre molto più rilassato muscolarmente che mai nelle ultime sofferte settimane.
I protagonisti attesi, il keniano dato per vincente e Said Boudalia direttamente dal Veneto si sarebbero giocati la vittoria, mentre per il podio la lotta si sarebbe incentrata sul duo Duca - Brancato.
Per le posizioni successive il pronostico era incerto, per me molto di più.

Sentivo discreta confidenza nel riscaldamento ma il livello attuale e la settimana che era appena trascorsa non denotavano nulla di nuovo (ma ci arriveremo alla fine).

La partenza, dopo le presentazioni di rito, avviene poco sollecita e c'era da aspettarselo dato che il keniano in corsa era soltanto uno.
In pratica il primo giro era stato di "riscaldamento" ma passa poco del secondo giro che esplode la gara.
Avanti tirano proprio il duo Boudalia - Kosgei seguiti a pochi metri da Brancato e Francesco Duca.
Successivamente da dietro rientrerà un ottimo Salvatore Arena che si accoderà fino al giro n°3 proprio all'amico Francesco.
Successivamente, con classifiche e tempi alla mano, mi rivelerà che si è sentito spento già dal via e che in effetti non ha potuto che portare a casa un discreto risultato.

Tutto questo avveniva, ahimè, davanti ai miei occhi.
Lotto con tutte le forze e l'elasticità che possiedo per superare le insidie del percorso ma il lungo rettilineo in costante ascesa mi costringe ad un progressivo rallentamento, così vedo sfilare via anche il giovane Santo Giannitto che si accoda a Salvatore Arena che pian piano li vedrò sparire nel buio della notte.
L'accelerata del 2°-3° giro fa male alle gambe e nei successivi, 4° e 5° rallento il ritmo nettamente, girando sui 5'10" al giro.
Ciò mi permette di prendere fiato ma quello fondamentalmente manca.
Respiro con molta veemenza, nemmeno stessi correndo delle ripetute veloci, è una costante negativa da qualche settimana a questa parte, sintomo di stanchezza più muscolare che organica.
Finalmente il fresco mi fa correre agevolmente, almeno godo dei piaceri del podismo, ma il cronometro segna in alto...

Durante l'ultimo giro provo inutilmente a rilanciare la mia azione solitaria ma proprio nell'ultima parte vengo inesorabilmente sorpassato a forte (per me) velocità dal "figlio d'arte" ;-) Stefano Sestito al quale do la mano "al volo" in segno di grande rispetto: in pochi anni è cresciuto con spontaneità e costanza, la stoffa di famiglia l'aveva già ma qualche anno fa quando lo conobbi, parecchie decine di chili in più!
Premiazione, di categoria, ma ciò che importa è continuare ad andare oltre
questo ottavo posto
Si è innamorato della corsa fino ad arrivare tanti bei risultati (Campione Italiano Promesse alla Maratona di Milano) e quella sera ha colto l'occasione sorpassandomi in una gara gestita da entrambi attorno ai ritmi dei 3'20"/Km, quanto posso fare adesso su un percorso così.
Proverò a reagire nel finire di gara ma allo scollinamento non avrò più forze per gettarmi in discesa: avevo dato tutto il possibile e per me la posizione meritata l'8va.

Il risultato finale è di 30'32" che, sullo stesso percorso, mi vede peggiorato di circa 1'30".
Questo divario cronometrico diventa una costante, ripetuto anche in allenamento sulla lunga salita e si associa alla discontinuità mostrata nelle ultime quotidiane uscite.

Gli inizi di agosto, infatti, non hanno portato buoni risultati, anzi illusorio era stato un buon ritorno in Pista con 15x400m (R.1') corsi in scioltezza (era l'esordio sull'anello dopo tanto tempo) attorno all'1'12" e l'ultimo in 1'09"

Questo allenamento fece affiorare molte carenze che, associate agli esercizi di reattività per i piedi svolti in settimana, mi portarono ad un irrigidimento generale di polpacci, bicipite femorale e caviglie, preoccupanti.
Adattarsi è dura ma non volli mollare.
Un secondo e duro allenamento, un Lungo alternato a delle ripetute in salita brevi, 10x100m separati da altri 10' di Lento ed altrettanti 10x100m in salita (riuscito male perchè concluso in netta difficoltà), mi costrinsero a rallentare gli allenamenti per evitare il peggio.
In realtà il peggio è il clima assurdamente caldo e umido che non agevola questo tipo di attività di lunga durata, visto che con una temperatura più fresca non avvertii più nessun altro problema in gara...

L'ultimo specifico prima affrontare la gara, infatti, lo corsi al mercoledì 06 e voleva essere un esercizio da svolgere in estrema scioltezza (doveva essere 2x2000m e 2x1000m) degenerato in un veloce conto alla rovescia verso un'amara crisi di disidratazione nella quale usare i piedi non esisteva più...

Tornare in Calabria è stato un positivo tuffo nel passato, la prova in Pista parzialmente fallita (a distanza di giorni così è stato) mi fa capire che siamo appena all'inizio del percorso che spero mi farà tornare atleta a tutti gli effetti.
Man mano che si prova a salire di livello sopraggiungono nuove e impreviste difficoltà.
Fa tutto parte del gioco, l'atletica è uno sport dalla difficile comprensione, a volte se ti alleni troppo non rendi nemmeno tanto ma sono certo che sarà importante insistere sull'elasticità di piedi, caviglie e schiena per tornare ad avere quella striscia di continuità che è appena iniziata.

Dopo la premiazione che non finiva più ed il meritato riposo, domenica 10, molto lentamente ritorniamo nella vicina Sicilia e pensiamo a quale sarà la nostra prossima avventura :-)

(Ringrazio tanti amici per le foto, il tifo ed il sostegno e Miletomarathon per le foto)

venerdì 1 agosto 2014

Volate da Veri Fighters!

Scampare all'ultima posizione che ti insegue senza mai voltarsi...
Vergato (BO), 2° Americana sotto le stelle, 25 luglio 2014.

Lo scorso anno ero presente, rappresentò l'epilogo della stagione 2013; oggi svolto e riparto proprio da dove avevo messo fine al capitolo corse in una di quelle gare che più di tutte mi vedono fortemente svantaggiato anche quando preparato al massimo, vista la caratteristica fisica da fondista.

Ma le Americane (gare dove alla fine di ogni giro di un circuito cittadino l'ultimo concorrente viene eliminato) rappresentano in me la voglia di osare fino alla fine, di reagire con rabbia e lucidità agli attacchi degli avversari fino all'ultimo centimetro, gambe contro gambe, magari sbracciandosi nervosamente a colpi di "sportellate" per conquistare la posizione di salvezza, il tutto nel rispetto dell'avversario.
Questo aspetto fa parte di me, nel più profondo, ragion per cui adoro tanto le gare corte estive, la Pista e le sfide fino all'ultima millimole di acido lattico sopportabile...

Una gara così si prepara o comunque ci si presenta sull'onda lunga di allenamenti in pista molto frenetici ed estenuanti, fatti di continui allunghi o all'inverso, di brevi scatti e di recuperi molto ampi.
Roba da mezzofondisti veloci, cosa che non mi appartiene, un mondo diametralmente opposto, in special modo durante quest'estate dove sto cercando di costruire con paziente ascesa (sono più gli allenamenti in salita che sul piano!!!) un fondamento di forza per correre a lungo.

Ma per un amico, una persona che merita, è giusto e non vedevo l'ora di combattere in mezzo a 800isti e 1500isti.

La settimana di per se non mi ha aiutato, abbiamo proseguito con un'altra sfida interessante e stimolante per vedere se c'erano stati dei miglioramenti da me sperati.
Tutta la dura salita di Monte Pellegrino - Scala Vecchia - fino alle antenne RAI al punto più alto del Monte la prova che mi attende al mercoledì 23.

Nonostante l'inizio della settimana fosse stato appesantito da una ulteriore seduta di forza con pesi ancora leggeri, il giorno prima della crono-scalata correvo con piedi brillanti, ritrovati.
E' ancora una volta l'effetto a corrente alternata di una condizione che sboccia pian piano e che alle volte sfugge via.
Come da manuale del Perfetto Runner, il giorno della prova più importante, mi sentivo poco reattivo, la respirazione corta dal riscaldamento, il caldo che ci si mette, ecc, ecc.
Eppure non mi davo pace del perchè andassi così fluido il giorno prima...

Sarà una metafora della vita e accetto di faticare dal primo all'ultimo metro della crono-scalata senza mai arrendermi.
Superata discretamente la prima parte, molto ripida e ricca di continue curve a gomito sui tornantini disegnati per l'uomo (ed oggi... anche per le mountain bike e per il downhill dei neofiti...) provo a spingere nel tratto più percorribile ma stento ed il fiato resta sempre spezzato.
Affrontando l'ultimo settore che porta alle antenne, con parziale di 18'30", mi accorgo che nei due punti più difficili mi inchiodo senza ragion d'essere e accetto la parziale insufficienza di una prova che si dimostra dura quanto lo è questa nuova avventura podistica...
Il tempo finale, stremato e senza fiato per diversi minuti è di 24'44" ad 1'30" dal PB e con poco tempo per recuperare... la prova non era finita lì!

Riflettendo nel recupero e nella ridiscesa, in mezzo alla natura priva di inquinamento e con il panorama unico della Città visibile solo da lì, trovo serenità e rilassatezza; tutto ciò mi ridà la carica che cercavo...
Tornato nei pressi del Santuario, affronto il poco più che un chilometro di strada con le energie rimanenti e baciato da quei raggi di sole ormai bassi che costeggiano il monte e cerco di toccare con mano lo sfondo blù mare che si avvista in vetta: il Belvedere ed il suo panorama con vista lato Mondello mi attende e raggiungo la Statua della Santuzza che accoglie me ed i pochi turisti che la visitano.
Si inizia a ragionare: allenamento concluso con grande impegno e di una certa durata, da qui si può svoltare ad ogni altro pensiero...

In quei frangenti le gambe bruciavano :-)
Ma in realtà il pensiero presto va alla gara ad eliminazione, consapevole che una svegliata ai riflessi ed alle gambe per quanto riguarda la velocità avrei dovuto darla!
Più di qualche allungo il giorno prima non posso dare, tutto procede per il meglio, ma appare chiaro che ciò che mi attenderà sarà una dura battaglia in un campo che non è assolutamente il mio!

Nella via di mezzeria, l'annunciata rinuncia ai Campionati Italiani di 10K su Strada previsti per il giorno 02 agosto da parte del mio Team, il Mezzofondo Recanati Grottini Team mi lascia perplesso e accetto il verdetto in quanto la squadra è parecchio staccata in classifica e non ha interesse a partecipare all'ultima prova che poco restituirebbe in termini di posizione finale.
Oltretutto per me si tratta di un anno che è iniziato da poco e per molti altri compagni di squadra dal grosso potenziale gli infortuni non sono mancati...

Così, con molta serenità e tanta voglia di seguire un percorso nuovo, cerco di dare il meglio possibile all'appuntamento con le Stelle del 25 luglio.
La manifestazione che incastrava molteplici eventi podistici dedicati dai più giovani ai Master, culminava in quel di Vergato (BO) nella prova dell'Americana.
Il percorso, simile a quello dell'anno scorso ma accorciato a circa 600m complessivi, prevedeva un ritmo blando dietro una coppia di bikers che scandivano l'andatura per il recupero delle forze e, ad ogni tornata, una volata di circa 200m in leggera salita e in leggera curva, su tracciato cittadino.

Con l'esperienza di passate Americane, conosco a memoria le sensazioni ma viverle in prima persona è tutta un'altra cosa.
E' chiaro che alla prima volata, dopo un primo giro di "riscaldamento", nessuno vuole essere eliminato e pertanto ella risulta essere la più difficile tra le volate.
Accade, inoltre, che alcuni concorrenti meno abituati ai recuperi brevi al termine di una volata mollino nettamente senza poter stare a seguito del gruppo nella fase di recupero, consentendo una "volatina" senza alcuno sforzo massimale.

Accadranno entrambe le cose anche in questa edizione ma dovrò dare tutto me stesso per restare aggrappato alla corsa.

La prima volata mi vede molto attento e reattivo nel partire il più in testa possibile.
Putroppo la sede stradale diventa un tuo avversario ed ogni curva, pendenza o marciapiede possono rovinare l'intera volata se non sei un tipo molto agile nelle distanze brevi.
In tanti mi passano ma riesco lo stesso a mantenermi avanti a qualcuno e l'istinto me lo dice.

In quei frangenti non si riesce a ragionare, l'avversario tenta in tutti i modi di sorpassarti le sgomitate non mancano e rischi di perdere il  passo...
Riesco a tenere forza in 4 volate, che è un buon successo per le mie caratteristiche e scopro di essere sufficientemente veloce da poter andare avanti con il lavoro fin'ora impostato con il Coach.
Il recupero dietro le biciclette non era affatto facile per me e nei primissimi metri arrancavo fin troppo... la velocità non è mia amica ma tornavo a corteggiarla proprio in quel giorno...

La Premiazione Finale, tutti presenti!
Chiudo al 12° posto ma esaltano le prestazioni di Marcianò (5°), del giovane Di Gaetano (2°) e della cristallina vittoria del forte mezzofondista del CS Esercito, Marco N. Salami che ho il grande piacere di conoscere e dialogare con lui in quei giorni.

Parlando di allenamenti, tecnica e di tanto altro con Marco capisco che gli esercizi per i piedi e le caviglie (e tutto il resto delle mie carenze) non si devono mai più mollare e la prova di ciò arriva immediatamente: il giorno susseguente corro male con scarsa spinta di piedi e caviglie: le volate cui non ero più abituato da tempo avevano stressato oltremodo gli apparati locomotori terminali!

La settimana si chiude comunque con una uscita lunga, sempre sotto il sole che cala nelle ultime ore delle lunghe giornate estive e stavolta sono 1h 45': ancora una volta la gestione è altalenante e siamo lontani da ciò che desidero dai miei allenamenti ma almeno per 1h 20' ho corso molto bene.

I cali e le flessioni possono starci, mentalmente mi sto riabituando alle lunghe cavalcate, poco tempo fa era pura utopia concludere con successo tutto ciò...
E' un nuovo stimolo riscoprire quegli allenamenti che tanto mi hanno restituito negli anni e pian piano mi riapproprio di una dimensione, quella della lunga e stradale distanza, passando anche per gli antichi amori impossibili della velocità e presto (spero) anche del Trail...

(Ringrazio e saluto Toti Clemente ed il gruppo di fotoamatori per i link riguardanti i duri tornanti lungo Monte Pellegrino - Ringrazio tutto il gruppo della Lumega di Vergato per l'ospitalità)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)
PRONTI A PARTIRE...