41° New York City Marathon - 20° Posto Assoluto - 1° Europeo

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Un Sogno Ad Occhi Aperti...

giovedì 16 aprile 2015

15° Milano Marathon, a Volte le Lacrime Non sono di Gioia

In Copertina, foto Certomà, ancora mi fa emozionare vederla...
Milano, 10-11-12 aprile

La bellissima cavalcata verso l'atto finale della Maratona di Milano, di fatto si è conclusa in questi ultimi giorni che andrò a narrare; dopo aver pensato a tutte le sfumature di questa lunga ed estenuante avventura, finita in tragedia, non trovo i motivi per i quali non avrei dovuto prendere il via.
Forse... nemmeno se avessi saputo il verdetto finale avrei rinunciato a darmi una chance, caparbio e cocciuto quanto sono in questo settore, ciò vuol dire che in fondo quel traguardo me lo sono cercato nonostante ad un certo punto (forse) non lo volessi più...

Mi è costato una montagna di lavoro, sudore e fatica tutto ciò; un tradimento per nulla annunciato della mia Città dal clima tanto stabile quanto caldo, quasi perennemente, tranne che nelle ultime settimane, dove c'è stato un repentino calo delle temperature con brusche gelate, per giunta in pieno allenamento.
Non c'è nulla che frena un runner determinato, figurarsi una pioggia gelida in piena primavera, quando ormai correre negli ultimi giorni ha un significato diverso, laddove la parola "impegno" svanisce fino al sancire dell'Evento.

Quel che potrò raccontare di qui in avanti potrà sembrare antipatico, delirante, forse esagerato, per cui nessuno è obbligato ad andare avanti nella lettura, e non sarà nè autocommiserazione, nè un tentativo di giustificare quel che è il verdetto universale per antonomasia: la Classifica Ufficiale.

Clima anomalo a Palermo, un quasi maggio così freddo a stento posso ricordarlo, eppure ha mietuto parecchie vittime, me compreso, ma subdolamente, senza nemmeno lasciare una traccia evidente.
Era giovedì e mi risvegliavo con un aggressivo mal di gola, inizio a porre rimedio con i semplici medicinali da banco, la preoccupazione saliva alla ribalta, uscivo a correre, cattive sensazioni...
"Eppure c'è ancora tempo" mi ripetevo imperterrito, consapevole di una sicurezza nei miei mezzi, specie dopo la buona prova alla Belluno - Feltre 30K, in costante crescita.
Gli ultimi facili specifici avevano restituito buone sensazioni, quel che era impensabile sarebbe dovuto ancora venire, da lontano...

Già a Milano paradossalmente faceva più caldo di Palermo e la Città regalava un piacevole tepore che lasciava immaginare una domenica - maratona climaticamente perfetta.
Ormai si trattava di scaricare del tutto la gara e correndo (molto piano) non avvertivo grossi cedimenti, tra molti sternuti e continui rimedi per alleviare i fastidi alla gola, forse ormai in via di guarigione.

Erano i primi 10K, Giovanni Certomà regala un gran scatto e provavo
a non darmi per vinto...
Era sabato e si lasciava spazio allo Sponsor, al divertimento, alla presentazione dei Top Atleti, alla prestigiosa presenza di Haile "l'Imperatore" Gebrselassie, all'Inaugurazione del centro benessere per Runners - Il Runbase Adidas di Corso Sempione ed alle chiaccherate con molti amici ed esperti del settore.
Ormai il malessere era placato, mi sentivo "abbastanza bene" per essere uno che ogni tanto sternutiva di qua e di la...
Nel pre-gara, il tempo vola via, e si faceva sera, mi facevo più taciturno del solito, più pensieroso, calato nel clima-gara dell'indomani...

La sentivo importante questa Maratona: occhi addosso ovunque, seppur molto friendly, ma poco mi interessava: la gara quando scatta il via diventa tua e nessuno può interferire sul suo avanzare: errori, malesseri, dolori, espressioni, pensieri, sono tutti interiorizzati e nessun fattore esterno può frapporsi al tuo avanzare!
Così, da molto tempo non mi trovavo dentro un'organizzazione, quella milanese, realizzata così bene, con una logistica snella ed efficiente, anche grazie alla Metropolitana sempre comoda da utilizzare e ben funzionale: apprezzo molto la Metro milanese e fra un po saprete perchè...

Le bottiglie "PIPPO" pre-gara erano state consegnate nel seguente modo: rifornimenti ai 10K - 20K - 30K - 35K perchè più di tanto non avverto il bisogno; nel taschino dello short anche un gel alle maltodestrine in forma gelatinosa della Multipower, gradevole al palato anche sotto sforzo.
Tutto perfetto e l'adrenalina che sale...

Pochi avversari ma validi, il Brand Adidas con i riflettori puntati addosso (me lo sentivo interiormente così, in fondo correre la Maratona di Milano era stata un'idea tutta nostra) e la tensione a poche ore dal via che saliva sempre più alta in un modo così speciale riservato a pochi eventi importanti durante l'anno.
Ormai eravamo schierati, mancava poco e sarebbe partita la gara... Via!!!

Ancora G. Certomà, sicuramente concentrato, non era giornata di saluti
al pubblico, scusate!
Il gruppo degli africani va subito avanti, poche macchie bianche la in mezzo, in un sol chilometro speri tanto che qualcuno si stacchi da quei ritmi proibitivi e tiro, tiro avanti sentendomi non tanto sciolto...
Mi trovo in mezzo, poco dietro il gruppo delle donne, ma con me uno slovacco si pone avanti.
Ovviamente provo a mantenere un ritmo che mi rilassi, cosa che dovrebbe accadere per i primi 15 Km almeno, ma già era circa il 3°K ed il Pacer delle donne era a noi due vicinissimo...

Decido pacatamente di pormi con questo gruppo e proseguire, al momento era impossibile capire che sensazioni avessi...
Una prima grossa difficoltà la avverto incredibilmente al rifornimento dei 5K, dove le sempre imbranate atlete africane rallentano di molto per afferrare la bottiglia d'acqua e provocano l'allungamento della fila...

Provo a reagire ricucendo il buco, ma sento che "fa troppo male" questa azione.
Non capivo bene cosa accadesse, ma era già il momento di entrare in zona Duomo di Milano.
Questo tratto, ricco di curve strette, cambi di direzione, basole e rotaie del Tram, rendevano difficoltosi gli appoggi e quindi correre, ma nel contesto di ciò avvertivo anche uno strano ed eccessivo fastidio nello stare in mezzo al gruppo folto.

Incitamenti, rumori, questo ritmo stranamente "tirato" per il mio malessere mi stavano provocando grosso disagio e prima del Km 10, il mio fisico mi impone di staccarmi.
Sarà un distacco netto, senza poter riuscire a ricucire il gap e dentro di me, avvertito il silenzio, provo pace...
Il tutto è molto strano, anche perchè gli incitamenti ti fanno correre forte, stare in gruppo aumenta la voglia di resistere, ancora mi chiedevo quanto forte stessero andando le donne, così forte da staccarmi.
Non riuscivo a far calcoli in quel momento, mi attaccavo ad una sola speranza: quell'atleta donna del Kenia, con le gambe meno esili del pacchetto di testa, che si era staccata e che, ad una 200ina di metri, era a vista.

Il sorpasso all'atleta donna etiope sancisce la fine delle mie forze, era il
Km 23 circa (foto G. Certomà)
Mi pongo al suo inseguimento, finalmente ho un motivo in più per proseguire con questa corsa, Milano si fa viva con il bel pubblico ad ogni angolo della strada e pian piano ci allontaniamo dal centro Città...

La keniana non demorde, tira forte quanto tiro io, sento di essere al 90% delle mie capacità e inizio ad ammettere che quel che sto facendo è importante lo stesso, che fino a due giorni fa avevo un mal di gola feroce, che quell'atleta la davanti si deve andare a riprendere...

Strade dritte, rettilinee e qualche cavalcavia bello profondo da superare: siamo ormai in pochi a correre la gara e tutto attorno la lontana periferia di Milano baciata dal sole senza sapere grosso modo dove mi trovassi, ma ormai le atlete erano due a vista e quella keniana correva a prendere la sua acerrima avversaria etiope.
Assistevo alla scena imperterrito e finalmente, avevo un verdetto quando passavo a fianco dell'ippodromo di Milano, un posto che rievocava bei ricordi (nella scorsa City Trail): il passaggio alla Mezza Maratona in 1h14'00".

Beh, non c'è che dire, stavo male e non c'era altra spiegazione per capire tale ritmo che pian piano calava.
La keniana si allontanava, l'etiope si avvicinava, e con slancio la sorpasso; era l'ultimo slancio...

Inizia a quel punto una rincorsa verso l'interiorità, visto che il 30° (il prossimo obiettivo) era molto lontano e provo a correre in modo costante quando invece, provo un primo senso di vuoto...
Perdo il ritmo che stavo imponendo e la mia corsa subisce un brusco rallentamento, dietro di me la concorrente etiope mi insegue alla stessa, lenta, velocità...

Inizio a provare sofferenza, correre non è più un piacere (come poteva sembrare fino a quel momento) e medito il ritiro, ma ricordo la mappa del percorso e mi rendo conto quanto mi trovassi lontano dal centro Città in quel momento.
Sono senza via di scampo!

Podisti.net immortala il giusto attimo sulla
finish line
Devo continuare a correre, ma ormai inizio a sentirmi abbattuto, sconfortato, ma sempre lucido, mai un giramento di testa e mi volto per guardarmi attorno a me e cercare un modo per ritirarmi, una fermata della Metropolitana, per esempio...
Non ne avvisterò mai una purtroppo...

Dal 20K al 25K inizia quindi questa brutta metamorfosi e poco alla volta tanti concorrenti mi sorpassano, alcuni chiedendomi di reagire...
Ho un malanno addosso che mi sta mangiando dentro le forze... sono attonito e mi sto rendendo conto di ciò nel momento peggiore della corsa...

Il 30K arriva, anche presto e siamo lontani, lontanissimi, ormai si va a circa 4'10"/Km e chiedo aiuto, forse a me stesso, di non fermarmi, perchè non saprei come tornare una volta messa l'ancora al suolo...
Proseguo, sempre più lentamente, ben due donne italiane mi sorpassano, la prima di slancio, la seconda anche lei un po spenta come me, ma in un chilometro sparisce anch'ella dalla scena...

Non so come raggiungo il 35K e forse lo devo a due amici che mi hanno fatto prendere la decisione di fermarmi sul più... brutto: Marco ed Andrea, che ringrazio di cuore...
Siete stati come angeli custodi per me!
O forse siete stati la mia salvezza, il mio calvario peggiore, fatto sta che quella bottiglietta, l'ultima della giornata, la afferro con rabbia e la mando giù immediatamente.
Iniziava a far caldo e quello era l'ultimo dei miei pensieri, abituato a ben peggio a Palermo...

Il tempo di agonizzare ancora un'altra volta nella salita sul bel ponte pedonale di Milano, ed ormai si rientra in Corso Sempione, così lungo, così sofferto...
Chiedo aiuto (a me stesso, a chi?), mi ripeto che non ce la faccio più e vado avanti, vuoto come un bicchiere d'acqua nel deserto, il passo non è pesante ma lento ed inizio ad avvertire dei brutti indurimenti muscolari da sovraccarico.
Il passo è ormai lentissimo, vado a 4'30"/Km ed oltre e realizzo già da tempo l'umiliazione dell'arrivo...

Dentro il Parco Sempione il lungagnone slovacco si materializza davanti a me, aveva fatto la mia stessa fine e peggiore della mia, ma lui era detonato con rassegnazione e scavato in viso, assente; io avevo un malanno... ancora oggi mi chiedo chi dei due possa aver sofferto dentro di più...

Mi tocco più volte la canottiera, strano sentire ruvida al tatto la leggerissima casacca Adizero così morbida e liscia... è una sensazione tattile che non dimenticherò più, un marker di questa gara che magari riapparirà quando ripeterò lo stesso gesto nelle altre gare che andrò a fare più avanti: i polpastrelli così sorpresi si interrogavano su tale ruvidità che sembrava sorprendente...

E' la fine, sto per arrivare, la gente è festante, mi incita, mi fa i complimenti anticipati, io vedo una linea nera da oltrepassare, a testa bassa e sguardo spento.
Chiudo per un attimo gli occhi, mi passa davanti la maratona intera e mesi di lavoro, e scoppio in lacrime...

Ho trovato tanto conforto negli amici nel dopo gara...
Milano cara, tornerò presto!
Lo sfogo dura il tempo di trovare l'immediato conforto da parte di alcune persone cui ringrazio apertamente, nel frattempo il fisico trova sollievo da tale martoriata sofferenza cui l'ho sottoposto e trovo finalmente un posto dove potermi sedere...
Nessun dolore muscolare importante, solo un gran senso di vuoto, di spossatezza.
Mi tolgo la canottiera, è ancora ruvida, mi tocco le braccia e le gambe e realizzo che sono pieno di sale come mai non mi era capitato...
Il calore della giornata e l'aver corso così piano avevano fatto evaporare il sudore lasciandomi tanto ma tanto sale addosso, meno male che gli occhiali da sole abbiano nascosto e trattenuto il vero volto della mia sofferenza...

Torno in alloggio, cerco una doccia ed un riposo, sono lento, sono "slowly" e non trovo modo per riprendermi prima dell'indomani...

Mi sveglio alle 08:00, mi sento meglio, riposato, pochi dolori muscolari, il sole splende su Milano...
Mi muovo bene, ho ritrovato le forze, mi riposerò per quel giorno, niente corsa, ma dentro stava nascendo una nuova energia, linfa vitale per un runner che non si arrende mai...

Un ringraziamento speciale, infine agli eroi milanesi:

Felipe, spalla a spalla con Emanuele, un bellissimo 3h09' ed il rischio di aver provato il passaggio dell'1h30', il Muro lo abbatterete presto!

Danilo, ha stupito tutti, pure me, complimenti vivissimi per il suo nuovo PB a Milano: 3h14'31" ed il lavoro paga!

Antonio, il tuo orgoglio ti ha fatto concludere la Maratona, ma sono convinto che farai presto un gran tempo! - 4h20'

Maria, un Forfait annunciato ma correre con un dolore persistente non era la scelta saggia, Milano la conquisterai un'altra volta!

(Infine per Giovanni, Antonio e Roberto, un sincero grazie per i vostri fantastici momenti in foto...)

venerdì 3 aprile 2015

Belluno Feltre - 30 Km da Mozzar il Fiato

Belluno, 29 marzo 2015.

Copertina per l'amicone Fabio, evergreen (in divisa), più "Gevero" che mai!
(foto di un gentilissimo corregionale)
Ed è un tuffo nel passato, laddove il presente si trasforma in un incrocio di momenti vissuti in tempo reale ed altri dell'edizione già corsa che si fondevano e riaffioravano in un modo sorprendente.
Mente, Corpo e Corsa sono gli elementi più espressivi della mia carriera sportiva, riuscire a sorprendermi, esaltarmi ed esultare all'arrivo con cotanto entusiasmo ancora oggi mi fa capire che tanti altri bei momenti avranno a venire...
Sono giornate come queste che ti fanno sentire più vivo e presente che mai!

Ma come tutte le gare dalla lunga distanza, ogni verdetto non è mai scontato e le insidie si trovano sempre dietro l'angolo.

Mi ero presentato a pochi giorni dall'ultimo e più importante Test prima di affrontare la Maratona di Milano, con uno "scampato pericolo", quel malanno soggiunto al momento sbagliato, un virus intestinale che per tutta la settimana precedente alla 30K mi aveva buttato così giù da non poter riuscire a correre per quasi 3 giorni...
La ripresa ovviamente è stata lenta anche perchè lo stomaco, che si rifiutava di assimilare i pasti, non restituiva energia a sufficienza per correre, così per molti allenamenti una volta "sistemate" le cose, correre costava il triplo della normale fatica.
Inutile raccontare gli allenamenti svolti, alcuni di questi molto impegnativi visto il ravvicinarsi della 42K milanese, tutti completati in maniera "drammatica"...

Sarebbe stato un peccato fallire un evento così tanto cercato dopo anni sfortunati, ma la fortuna volle che negli ultimi giorni prima della corsa in linea veneta, iniziassi a sentirmi nuovamente bene, in special modo nell'ultimo specifico prima della gara: insolitamente a Palermo pioveva, leggermente, sotto i riflettori dello Stadio che ormai stava per chiudere...
Non ho fatto in tempo a completare l'allenamento, un altro lungo allenamento di ripetute che ho dovuto lasciare la pista: di nuovo tradito dal tempo sfuggente, di nuovo i riflettori spenti, stavolta, però, avevo quasi terminato...
Completerò su strada l'allenamento, ma poco importava, finalmente le gambe giravano!
Start dalla Piazza di Belluno

Accolto dagli amici con grande ospitalità, sia io che Luca e Fabio, avevamo obiettivi comuni più o meno a vista: la Maratona!
Due settimane prima dell'evento possono sembrare troppo poche per recuperare una 30K, ma questo test l'avevo corso con le stesse tempistiche gli anni passati con discreti risultati e poi era un'occasione imperdibile!

Quest'anno la Belluno Feltre presenta un cast atleti al maschile ed al femminile di tutto rispetto ed appare "normale" che abbiano polverizzato il record del percorso i due atleti keniani presenti quest'anno.
Appare ancor più sorprendente vedere Said Boudalia in così grande forma (ha nel mirino la Boston Marathon) da giungere al terzo posto con quello che sarebbe stato fino all'anno scorso il record della corsa...
A completare il ricco cast di Atleti, l'aeronautico Pellecchia, il Campione Danilo Goffi, un paio di forti atleti del Marocco e l'uomo che da solo "ci ha mandati tutti a casa" per la tanta ovazione raccolta sul podio, il RE della Cento Chilometri, Giorgio Calcaterra.

La prudenza non è mai troppa e già al mattino inizio a tornare introspettivo e poco aperto con gli amici: la gara è importante e la sento!
Belluno ci regala una giornata fantastica: cielo leggermente velato da poche nubi, un sole chiaro e tiepido fino a tutto il resto della mattinata ed un'aria fresca e pura come i venti delle montagne tutte attorno.
Sarà una grande festa e sento che grosso modo tutto va per il meglio in fase di riscaldamento!

Per le mie Adizero Takumi Ren Boost (le japponesine) si tratta del Test decisivo, ma dopo molti allenamenti ero riuscito ad "ammorbidirle" ai miei piedi: restano comunque delle scarpe sorprendentemente reattive e molto leggere, adoro la costruzione della tomaia tradizionale e solida contrapposta a tutta la modernità della suola dal super grip e dall'avampiede in Boost.

Tutti schierati alla Pre-Partenza, iniziamo a correre lentamente in discesa per circa un chilometro prima di posizionarci lungo la linea di partenza reale.
Dopo pochi preamboli, parte la gara, decisa e senza attese, come speravo!

Era facile prevedere che i pochi favoriti della vigilia iniziassero a timbrare un ritmo molto sollecito ed in tanti provano a far gruppetto.
Prime Fasi di Gara, poco dopo il Via!
Io, carico di chilometri e con la voglia di finirla bene questa gara, mi metto all'inseguimento ma presto mi stacco: leggendo al 3°K un tempo poco più alto di 10'00" capisco che non avrei dovuto che restare lì a correre come già stavo iniziando a fare, bene.

In quel momento un apparente Fabio Bernardi in "giornata NO" resta con me e corre con calma.
Poco più avanti resta cristallizzato ad una ventina di secondi il marocchino Oualid che a quanto sembra non ha la forza di reggere il forcing del gruppetto avanti.
A quel punto, sciolte le riserve, Fabio in realtà capisce che non sta poi così tanto male ma che è l'effetto dei primi lunghi allenamenti che sta sostenendo a renderlo meno grintoso del solito e si pone avanti all'inseguimento.

E' appena il 5° chilometro e inizio a provare tanta fatica, non era da copione questo attimo di gara!
Con grande calma provo a gestire la difficoltà, Fabio sapevo bene che oggi ne ha più di me e lo lascio scivolare via, chilometro dopo chilometro, secondo dopo secondo e si allontana.

Tutto attorno a me è la pace, uno stradone lungo e irrorato dal sole ed un panorama mozzafiato che alle volte mi soffermo ad osservare dietro i miei occhiali da sole che racchiudono la concentrazione.
Giornata splendida, nessun problema di calore, mi godo la fatica che ora inizia ad essere ben gestita.

Il duo italo - marocchino si continua a vedere, ma di speranza di riaggancio non ne ve ne sarà: Fabio è un grande discesista ed il percorso offre continui saliscendi, a volte impercettibili, altre più marcati: proprio in questi ultimi lo vedrò fuggire via e riassorbire la lepre improvvisata: come Fabio, anche meglio, conosco Francesco Duca abile discesista a sfruttare questo tipo di percorsi!

Anche io li gradisco abbastanza, ma non quanto certi lunghi rettilinei che incontro, anche di due chilometri: la strada scorre facile facile ed è un piacere scorgere i cartelli chilometrici ben piazzati e di tanto in tanto prendere qualche sorso d'acqua lungo i diversi rifornimenti puntualmente piazzati.
Tanta organizzazione e le strade così ampie ti invitano a correre e lasciano in disparte le difficoltà di gara, mi sento bene e procedo avanti.

A fine racconto i ringraziamenti, miniatura solitaria
L'obiettivo è correre la 42K quel giorno, quindi so che interromperò il mio cammino a 3/4 e devo pazientare attraversando vari borghi più o meno gremiti di persone, prima di giungere alla mezza maratona, in 1h10'53", discreto come crono, ma confesso che il Top sarebbe stato almeno un minuto meglio.

Ogni tanto entro in leggera crisi e subisco i saliscendi ma il ritmo resta costante, la fatica invece cresce ed il fiato si appesantisce, brutta costante da qualche mese a questa parte.
Sta andando bene, tanto bene e non è il momento di mollare, anzi la gara entra nel vivo, tant'è che aspetto con veemenza il punto più critico della gara: la lunga e discostante salita di circa tre chilometri, dal Km 23 al Km 26 circa, la Salita di Busche...

Ormai del duo Bernardi - Oualid non rivengo più traccia alcuna e da molti chilometri i minuti hanno fatto posto ai secondi e la gara diviene per me una lunga introspezione...
Riaffiorano nella mente le battaglie di quell'anno magico, il 2010, che vorrei ripetere dopo lo stop ingiusto e forzato, quando il cielo era più cupo, il periodo era febbraio e gli avversari erano Duca, Bernardi e soprattutto, Simion...

Maglia manica lunga ed una voglia di correre tutto da solo come un assuefatto dai chilometri di una Maratona, ma le strade erano sempre le stesse, la corsa stavolta meno voluta solitaria...
Entro nella stradina stretta come ricordavo e la aspettavo al varco, quella prima pendenza che ti dava un timore della lunga agonia.

E' l'arrivo ed è OK!
Quando stai al top soffri meno e corri più forte, stavolta era tutta per me questa strada finalmente senza più segreti!
Preso un gel energetico poco dopo la mezza, ho iniziato ad avvertire qualche crampo di troppo dovuto all'eccessiva fatica ed un disagio allo stomaco che rendeva difficile la respirazione, e non voleva andar via...
Peccato, perchè questo fastidio so che mi ha limitato, ma in quel momento mi preoccupava la lunga ascesa.
Tratti più duri, altri più percorribili, ma sono stati i dieci minuti più lunghi di tutta la corsa, presto finiti.
Era il chilometro 27,5 circa e già la gente mi urlava: "è finita"!

In realtà la gara finisce al traguardo ma presto mi rimetto a correre composto ed a buon ritmo.
Non si trattava più del 3'20" ma ci andavo vicino ed aspettavo quel cartello, il chilometro 29.

Ce l'ho impresso nella mente: lo vedi da lontano, ti immetti in una strettoia e forse superi un campanile prima o dopo, non ricordavo...
Il campanile lo raggiungo subito, già ero dentro la Città di Feltre, ma la gente dormiva, il centro storico era cheto cheto, i miei passi tuonavano nel silenzio e si contrapponevano a qualche incitamento dei volontari...

Il ventinove arriva, ricordo che attaccai a fin di fiato quel 2010 e volli ripetere il gesto, per dirmi "che sto bene", posso farlo, e attacco l'ultimo chilometro.
Stavolta non lo dimenticherò più.
La prossima volta che correrò la Belluno Feltre, rivivrò il finale del film, curva dopo curva, comprese le insidie dell'ultimo strappetto prima del discesone finale.

Non ho la forza per spingere fino in fondo, purtroppo i crampi allo stomaco mi fanno sentire i polmoni piccoli piccoli e aspetto, aspetto di scivolare all'arrivo, metto in folle, l'adrenalina mi fa esultare e taglio il traguardo annunciato dal bravo Alex Geronazzo:

9° posto assoluto, 1h43'00" ed una prova solare, come la bella giornata vissuta!

I parziali, con split di 5K, come mio solito:

16'38" + 16'44" + 16'51" + 17'01" + 17'56" + 17'48" = 1h 43' 00"

La Premiazione dei primi 15
Fabio realizza una grande prestazione a prescindere, Luca sa come nascondersi in mezzo al gruppone, vive la maratona come gli ho detto e stacca tutti in salita: prova maiuscola ma non vale nulla, la sua maratona sarà la vera gara, fra poche settimane!

Siamo contenti, euforici, la corsa ha regalato mille emozioni e sento che il percorso di crescita lento e sofferto pian piano darà i risultati sperati, intanto il recupero in settimana servirà per riprendere energie fisiche e mentali ma adesso posso pensare: Milano, sei vicina!

(Grazie agli autori delle Foto ed atletipercaso.net)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)
PRONTI A PARTIRE...