41° New York City Marathon - 20° Posto Assoluto - 1° Europeo

41° New York City Marathon - 20° Posto Assoluto - 1° Europeo
Un Sogno Ad Occhi Aperti...

giovedì 17 novembre 2016

Palermo Marathon 2016 - Un Quarto Posto che vale tutta una Stagione

Quarto posto all'arrivo and the winner is...
Giovanni Cuscinà (miglior foto)
Palermo, 14 novembre.

Il giorno dopo aver corso la Maratona di Palermo sono con il sorriso stampato in volto: cammino benissimo, ho i muscoli leggermente indolenziti, un pochino i piedi sofferenti e nulla più.
Ricordo ancora oggi con grande emozione i giorni susseguenti alla Maratona di New York 2010 (anch'essa dal percorso molto muscolare, seppur minore di quello di Casa mia) quando non riuscivo a scendere le scale dal dolore ai quadricipiti!
Ma quel giorno... beh, avevo dato davvero il massimo :-)

La gara di ieri, partita come un allenamento che doveva fermarsi poco dopo la mezza maratona, è diventata una sfida che ho raccolto fino alla fine quando ho trovato in me chiari segnali di buona condizione.
E' stato un lungo viaggio nelle strade della mia Città, un divertimento, un continuo incitare la cittadinanza accorsa all'evento con discreti numeri ed entusiasmo e trovo ulteriori migliorie ad un servizio offerto dal comitato organizzatore che ha regalato tanti sorrisi all'arrivo, i più preziosi dei turisti/podisti accorsi da ogni parte dell'Italia ed Europa.

Per pochi metri ho corso nell'incertezza che si è cancellata immediatamente lungo i viali del Parco della Favorita diretto nel Centro Storico; la Partenza dallo Stadio delle Palme, in una giornata soleggiata  ma sempre fresca, mi ha graziato ed ha contenuto l'eccessivo surriscaldamento del mio corpo donandomi rilassatezza e gioia di correre.

Quella che mi ha portato a concludere la corsa, con ottime sensazioni ed un futuro sportivo che nuovamente mi sorride.
Start! E dopo poche centinaia di metri i tre keniani
con Bibi ci fanno "ciao" (Hamad vincerà la mezza maratona)
Resto tutt'ora stupito come la nuova tipologia di allenamenti del Prof. Liga abbia potuto restituirmi tale solidità sulla lunga distanza pur non avendola preparata specificatamente.
Non avendo corso i chilometri-maratona nemmeno una volta e lavorato maggiormente sulla velocità di punta, sull'efficienza della corsa e sulla resistenza alla velocità prolungata (medi a ritmo serrato e corto veloce), ero molto scettico sulle possibilità di successo sul traguardo, eppure il merito oggi va al Prof. che in pochi mesi mi ha ridato la facilità di corsa, essenziale per poter portare a termine una 42K con tale solidità.

Come detto, superata la passerella della partenza, con la tranquillità d'animo di un viaggiatore di lunga distanza, cerco la giusta compagnia per affrontare i primi chilometri e dopo un rilassato inseguimento sul piede dei 3'25"/Km trovo una coppia di promettenti runners provenienti dal Belgio in visita alla nostra Città.
Fatta una rapida conoscenza, inizio un pò a raccontare i posti che ci accingevamo ad attraversare, elogiando le bellezze uniche di Palermo.
Ero talmente rilassato sul piede dei 3'35"/Km che i chilometri passavano via con estrema facilità, anche nel primo tratto di ritorno che da Via Libertà ci riportava verso il Parco della Favorita, tutto in leggera ed estenuante salita.

Purtroppo, come ogni anno, si doveva mostrare estrema attenzione ad attraversare gli incroci del Teatro Politeama, di Piazza Croci e del Giardino Inglese perchè il traffico veicolare veniva distrattamente chiuso fin troppo in ritardo.
Poichè bastano anche pochi istanti a provocare un grave incidente, non riesco ancora oggi a capire perchè si provvede a fermare i veicoli 100 metri prima del passaggio degli atleti, seppur pochi e spaiati come eravamo noi in quel momento.
Non immagino le scene vergognose che saranno accadute quando la massa di podisti sarebbe giunta a quegli incroci.
Ancora oggi non si riesce, con pugno fermo sia chiaro, a fermare atti di inciviltà che rovinano il senso gioioso della Manifestazione.

Passaggio suggestivo a Palazzo dei Normanni
Se fin'ora avevamo trovato poca gente sul percorso, una volta entrati dentro il Parco della Favorita, lo scenario era ancora più silente, ma la Cittadinanza ancora oggi risponde pigramente all'evento.
Basti pensare che molto intelligentemente un gruppo di supporters francesi e polacchi si erano posizionati lungo il verdeggiante Viale Diana (quello che attraversa il Parco) a fare simpaticamente il tifo...
Ottima scelta, e non è così folle pensare a quanti tifosi, famiglie, bambini e curiosi potrebbero assieparsi lì a passeggiare dietro transenne (casomai ci fosse bisogno di metterle) approfittando della strada chiusa al traffico e fare il tifo alla carovana della Maratona.

Fatto sta che la mia "passeggiata" inizia a diventare cosa seria quando mi trovo da solo a bere al rifornimento a metà dell'impervio viale alberato.
Stavo correndo con tutta decontrazione da solo ed avevo staccato il simpatico e giovane atleta belga.

Incontro il Prof sul percorso e lancio un buon segnale, ormai mi immettevo sul rettilineo in discesa verso la Palazzina Cinese e tutto girava splendidamente.
Il sempre gradevole passaggio a Villa Niscemi scopre una modifica al percorso dello scorso anno articolata su un curvage stretto e fastidioso, ma così riesco a scorgere il laghetto interno, altra perla innestata all'interno del Parco della Favorita in mezzo al quale si sviluppa la dimora del Primo Cittadino.
Pochi chilometri in discesa e si giunge allo Stadio delle Palme, fin troppo facilmente, in 1h16'17".

Tanti erano i tifosi ed appassionati assiepati sulle tribune e non ci metto molto ad infiammare i loro animi, incitandoli ad applaudire: è la festa della mia Città ed ho ragione di volerli coinvolgere.
Lo Speaker dell'evento, Giuseppe Marcellino, mostra entusiasmo nonostante già da molti minuti siano transitati i primi tre atleti keniani che lotteranno fino alla fine per la vittoria.
Così facendo, non penso minimamente di fermarmi e proseguo, entusiasta.

Palermo in Autunno :-)
So già che la seconda parte sarà la più temibile e comunque ad ogni occasione continuo a bere, spugnarmi, bagnarmi e tenermi fresco, anche quando non c'è apparente bisogno.
Il sole inizia a farsi sentire forte e vigoroso ma non infrange la frescura sotto gli alberi del Parco e, una volta affrontato il giro di boa, luogo giornaliero di ogni allenamento, mi metto sereno e affronto il lungo viale Diana irto di insidie, nuovamente.
Qui trovo grande compagnia, sono i podisti della mezza maratona, un pò più attardati che stanno quasi per completare la loro prova e ci scambiamo gli incitamenti: avevo ancora tanta energia in corpo, il 27° Km era già scattato e non vedevo l'ora di raggiungere il fatidico 30.
Fino a quel momento solo un gel ingerito e molti liquidi, stavo bene.

Superate le dune di asfalto della Favorita, inizia la lunga discesa che porta a Mondello e guardo il mio Smart Run GPS che segna un ritmo di circa 3'30"/Km o poco sotto.
Sono ancora efficiente e corro ancora discretamente ed anche se il momento della verità si avvicina mi godo il lido balneare dei palermitani.
Al suo ingresso trovo tutto l'appoggio della Palermo Running e grazie alla loro carica positiva mi ritrovo a correre sul piatto lungomare in poco tempo.
Efficienza e forza muscolare mi vanno lentamente abbandonando ma sento ancora di poter gestire il tutto.

Mi chiedo ancora una volta come sia possibile che pochissima gente si trovi a Mondello a passeggiare (anche distrattamente) o a fare il tifo ai podisti che presto invaderanno il percorso, quando la giornata è ideale per trovare rilassatezza lì...
Chi trovo, invece, è Felipe (rubrica 4 chiacchere di corsa su FB) ad incitarmi e già mi basta: il giro di boa è presto fatto e mi godo il panorama del ritorno attraversando il Charleston e guardando il mare dietro i miei quieti occhi celati dai consueti aggressivi occhiali da sole rosso fuoco.

Ormai conto i metri che mi separano dal Gigante di 3,5 Km circa chiamato "Salita di Mondello" e mi immedesimo nei keniani passati molti minuti prima ancora in perfetta spinta e decontrazione.

La parte iniziale mi trova in grande difficoltà ma resto sempre alto ed efficiente nella corsa e nè mi siedo nè mi arrendo alla difficoltà alta del momento, piuttosto conosco bene il mio avversario e lo affronto con saggezza passo dopo passo.
Dopo un primo tratto duro, infatti, spiana un pò e da lì inizio a trovare maggiore fluidità di corsa e correre poco sopra i 4'00"/Km mi soddisfa.
Il Viale della Favorita al ritorno e
gli avversari della prima ora ormai staccati
Incrocio i tanti che scendono ed è emozionante sapere che il peggio sto quasi per metterlo alle spalle.

La furia del Prof incontrato in sommità non la racconto, ma anche se sarà un bel pò seccato della mia scelta, deve sapere che completare la gara così mi ha dato 100 anni di serenità e dopo tanto patire arriva la discesa degli ultimi chilometri.
Il Good Race Team è schierato al rifornimento e mi spinge verso il viatico Palazzina Cinese - Villa Niscemi ed infine sul rettilineo degli ultimi due chilometri che rilancio con ottimo slancio.

Tutto è sofferto e, seppur non avendo la giusta preparazione nelle gambe, la mia gestione è oro colato!

Ormai si soffre ma corro costantemente sotto i 3'40"/Km e mi basta...
L'arrivo è una festa, ancor meglio dello scorso anno quando vinsi ed il tempo sul cronometro mi basta per esultare: 2h36'00" e buonissimo quarto posto (non c'era molto da fare con i keniani, tutti autori di eccellenti prove su un percorso durissimo) e personale sul percorso specifico migliorato di oltre otto minuti!

Il tempo di esultare, fare festa ed arriva la chiamata del controllo antidoping che mi ruberà il posto sul podio per la premiazione (di categoria) ma è una bella soddisfazione essere convocato per tale tipo di accertamenti.

Adesso si svolta in meglio e nonostante tutte le difficoltà della vita di ogni giorno, guardo dopo due anni alla distanza regina con il sorriso.
Ed è bastato un semplice quanto impegnativo allenamento...

Infine, vorrei dire la mia sulla scelta organizzativa del percorso che, con un'abile trovata, da due anni a questa parte ha reso il doppio giro simile ad un giro unico, attraversando in fase iniziale prima il centro storico e poi il lido balneare di Mondello.

Considerato l'incrollabile repulsione che i cittadini palermitani hanno nei confronti qualunque evento sportivo che non sia il gioco del pallone, potranno passare altri 100 anni, ma li troveremo a strombazzare agli incroci la domenica, inferociti per la chiusura delle strade.
E non vorranno sapere ragione perchè inventeranno mille ragioni di estrema urgenza per giustificare la necessità di attraversare il percorso riservato alla gara (fatto gravissimo, le grandi manifestazioni internazionali transennano tutte le strade e le blindano, ancor prima le principali, e tutti a piedi o su mezzi pubblici senza avere il cruccio di nessuno).
Mondello, veduta del Charleston, noto stabilimento balneare
Quindi, ben venga riservare la prima parte di gara quando la cittadinanza ancora sonnecchia, alla chiusura del Centro Storico per quel tempo limitato.

Per quanto riguarda la scarsa affluenza di tifoseria e persone presenti sul percorso nei viali della Favorita, a Mondello o sul percorso di ritorno nella temibile Salita di Mondello dove risulta chiaro l'assordante silenzio che non aiuta a vincere le difficoltà specie nel finale c'è ben poco da lamentarsi: abbiamo una risorsa tecnica preziosa e la buttiamo via così...
Vorrei annoverare come la cittadinanza di Boston accolga proprio nelle ultime fasi di gara le migliaia di podisti che affrontano la temibile "HeartBreak Hill" (salita spacca-cuore).
Premesso che il percorso della Maratona più antica del Mondo si sviluppa da un punto "A" ad un punto "B" attraversando vari percorsi in linea retta immersi nel verde, tutti in continuo e pesante saliscendi, la salita spacca cuore in questione è diventata un simbolo di questa Maratona proprio perchè la più difficile e decisiva ai fini della vittoria finale.

La nostra Salita di Mondello, oltre ad essere di gran lunga più dura della pari ascesa di Boston, non solo ieri ha decretato il vincitore finale (Kimeli Kisorio in 2h17'), ma permette ad ogni podista di mostrare la sua reale forza sul diretto avversario.
Con la logica di Grande Evento Internazionale, dovremmo e potremmo avere migliaia di persone a fare il tifo su quei decisivi percorsi e... figuriamoci dentro il Parco della Favorita che non è poi così male rispetto a Central Park di New York City...

Happy (Pasquale Ponente Photo)
Ovviamente non è Maratona da fare il tempo cronometrico, per quello si può andare in tanti altri posti,  ma Palermo la scegli per altri motivi, in primis per i tanti percorsi paesaggistici quest'anno elogiati dai vari turisti, italiani e stranieri.

A mio parere, ogni altra polemica sul percorso resta sterile e la gente ha tutte le comodità per fare il tifo ai propri podisti... ma dove lo trovi un percorso - maratona che corre così vicino al mare cristallino (di questo periodo dell'anno) di Mondello?

Ma la testa della gente non si può cambiare tanto facilmente ed al Sud Italia c'è troppo poca apertura mentale...
Era forse migliore il percorso (decisamente più piatto) che portava i podisti (dei primi anni 2000) nella prima parte verso l'anonimo e triste quartiere di Brancaccio?

Grazie a questa gara ho trovato l'entusiasmo perso per strada a causa di molte situazioni nuove cui mi sono dovuto adattare e posso finalmente credere che potrò tornare a fare buoni tempi in Maratona.
Grazie Palermo Marathon, ci vediamo il prossimo anno ;-)

(Ringrazio per le foto tutte le rubriche podistiche siciliane presenti su Facebook:
Quattro Chiacchere di Corsa
Sicilia Running
Ultramaratone, Maratone e dintorni
ed il gruppo di fotografi palermitani che ogni anno pubblicano tutte le foto dell'evento sul sito maratonadipalermo.blogspot.it)

venerdì 11 novembre 2016

Pazzo per la Maratona!

Domenica 13 per la Maratona si passerà anche di qua! (
Foto P. Ponente)
Palermo, novembre 2016.

Passi due settimane "in salita" e fai una fatica incredibile ad uscire da un malanno lieve che ti ha tagliato le gambe per troppo tempo.
Ma fortunatamente continuo a credere sempre in me stesso e non mi abbatto alle prime difficoltà, inoltre meccanicamente sono tornato a correre correttamente (cosa che non accadeva più dal lontano 2010), quindi c'è soltanto voglia di correre.

E' chiaro che tutto il tempo passato a recuperare ti fa rabbia un pò ed è comunque tempo perso, intanto in questi giorni in Città (forse) sta arrivando il tanto agognato fresco che mi fa allenare senza sprecare eccessivamente energie.
Sai di stare bene quando possiedi leggerezza e rilassatezza durante la corsa e sai che vai lo stesso forte pur chiaccherando con il tuo compagno in allenamento.
Alle volte dei semplici segnali dicono tutto sul tuo stato di forma, eccessivamente condizionato dal clima di un'estate che forse sta andando via.

Come detto, la prima settimana del dopo - Mezza Maratona è volato via senza riuscire a far null'altro che tentar di correre dopo due giorni di riposo forzato dove non avevo voglia nemmeno di stare seduto su un divano.
Pian piano il malanno passava e così al venerdì ero riuscito almeno a fare potenziamento con esercizi di varia natura a carico naturale e con mezz'ora a 3'45"/Km circa, un inizio,

Il primo vero specifico, dopo svariati giorni a correre il più possibilmente chilometri di qualità (dai 20 ai 23 al giorno), è stato mercoledì 26 con un approccio veloce di 10 x 300m in pista (R. 200m in suppless) svolti quasi tutti regolarmente ma abbastanza fiacchi: era un segnale che la mia condizione ancora non fosse la migliore.
All'indomani, giovedì 27, considerata l'esiguità del lavoro svolto, il Prof. Liga mi lascia da correre, dopo una serie di esercizi di forza e agilità per i piedi, un corto veloce.
Sotto le nostre teste c'erano nuvoloni pesanti che borbottavano e, non appena comincia la prova inizia a piovere sempre più forte, tanto che ad un certo punto non ci vedevo più quanta era l'acqua che batteva sulle mie lenti a contatto.
L'acqua entrava da tutte le parti, ricordo che ancora non faceva molto freddo, quindi era per giunta gradevole e mi piaceva danzare con tutti gli indumenti bagnati fradici, ti faceva sentire vivo!
Dopo un primo chilometro a 3'15", ovviamente non ci capii più niente e chiusi solo 4 Km in 13'54".Il Prof. Liga incredibilmente ci seguiva attentamente sotto questo acquazzone, un eroe di altri tempi!

Felice di ciò, torno a casa soddisfatto sotto il continuo incedere della pioggia.

Se il tempo rinfresca, aumento i chilometri con facilità e riesco a doppiare ogni tanto.

Domenica 30 si torna alle salite di 200m (R. discesa in 1'15" circa) e do il meglio di me per stare con i teenagers molto più pimpanti.
La serie naviga tra i 36" ed i 39", avvertendo enorme disagio, ma non fa niente perchè finalmente riesco a correre senza vincoli.
Sento di essere guarito!
Al pomeriggio Mondello offre il suo mare pulito e cristallino a poche persone ed una di queste sono io che mi diverto a correre in acqua una buona ed efficace mezz'ora.
Il metodo più facile di agilizzare i piedi, utilizzato ormai da quasi 8 anni.

Le giornate volgono al bello e trovo molta gioia di correre, mi sento sempre meglio nonostante i chilometri giornalieri aumentino ed è per questa ragione che pretendo il massimo mercoledì 02 novembre nel medio previsto.
Mi reco a Mondello per farne 16, ma a causa di gambe pesanti e tanta pressione da una giornata ricca di altri impegni, ne porto a casa 12 Km ricchi di difficoltà e tremendamente piatti: dall'inizio alla fine correrò a 3'30"/Km, ammetto che quel giorno ero deluso oltre le aspettative.

Un'altra chance ce l'ho sabato 05 con un allenamento muscolarmente molto duro: sfruttando il giro di quasi 500m del boschetto del Prof. Liga, con tanta terra battuta, salita e pietre irte, corro (solo io, perchè i ragazzi si fermano a 5-6) 10 x (circa) 1.000m (R. 2'30")

All'inizio seguire i giovani mi mette in difficoltà e sono certo di fallire l'allenamento nel finale, ma resisto e riesco a concludere dopo oltre 55' di specifico complessivo (senza contare il riscaldamento di 20').
La serie fa capire davvero ogni aspetto di un folle inizio, ma i sorrisi dei ragazzi la dicono tutta sulle loro attuali condizioni: 2'58" - 2'54".8 - 2'59".7 - 2'58".2 - 2'58".4 - 3'00" - 3'02" - 3'06" - 3'08" - 3'03".

"Ed ora?" Mi chiedevo che decisione devo prendere...
C'era un pettorale di prestigio che mi aspettava e con esso tanti podisti in festa.
Sentivo di essere un pò portavoce dell'evento principale della mia Città, la Maratona di Palermo, ed ho riflettuto a lungo.
Stavo bene ma non ho lavori tanto lunghi sulle gambe ed in più c'è la Salita di Mondello nei chilometri finali che la HeartBreak Hill di Boston se la mangia in un sol boccone...

Spero che in settimana il meteo cambi in peggio e così è, arriva il freddo ed arriva la "pazzìa": correrò la Maratona di Palermo, sia chiaro, come allenamento lungo di approccio per il 2017 e come termometro per confrontare il mio stato di forma rispetto a quello dello scorso anno, secondo me in buona ascesa.

Ho mille motivi per parteciparvi, alcuni sono commerciali, altri sentimentali, altri sono eroici e sono conscio che potrei fare una "brutta figura", ma quando sai che puoi farcela davanti al tuo pubblico non devi dare giustificazioni a nessuno.
Quest'anno verranno i keniani a vincere, io potrò tentare di fare meglio dello scorso anno, cronometricamente parlando, e dalla mia so di conoscere bene il percorso...

Fatto sta che sarà bello viaggiare per una mattina intera con i favori del titolo vinto lo scorso anno e se saprò tenere una media moderata, riuscirò anche a fare un buon tempo!

Domenica 13 palermitani, non prendete l'auto e fate il tifo per gli atleti della Maratona sulle strade principali della nostra Città!

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)
PRONTI A PARTIRE...