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Violettaclub... Che Squadra! |
Innanzitutto iniziamo col dire che sto bene, anche troppo, ma questa volta ne esco moralmente affranto.
Prendermi così tanto dispiacere per un risultato che non ho ottenuto non è certo la visione che ho degli ultimi anni di agonismo, ma la verità è che sono ancora oggi, un agonista acceso.
Ed il coinvolgimento che un evento di così tanta importanza a livello individuale può trasmettermi mi trascina in tutta la mia emotività, che alle volte mi tradisce.
E' una colpa essere ardere così tanto in gara?
E' una colpa volere il risultato con tutto me stesso?
E' una colpa essere così emotivo quando tieni così tanto a te stesso (per un risultato sportivo in questo caso) o ad una persona che ritieni cara al di sopra di ogni altra cosa?
Le batoste (prendiamola con filosofia) alle volte fanno anche bene, servono a conoscerti meglio, a non commettere gli stessi errori nel futuro, ma alcune situazioni nelle quali si vengono a verificare sono inaccettabili...
Non è la prima volta che mi capita, anche in altre situazioni nella vita; ho saputo rialzarmi e pian piano riprendermi, sempre perchè la vita (se lo vuoi) riserva sempre tante belle sorprese; ma questa volta proprio NO (come ho gridato durante gli ultimi due chilometri), proprio non doveva accadere...
Non sembrava per niente un bel periodo di forma, ma in fondo la continuità ripaga sempre.
Il periodo di altura mi è servito, insieme ai grandi sforzi; gli azzardi pagati immediatamente a caro prezzo, ma tutto sempre nella norma.
Anche gli stessi allenamenti, come sottolineato, non "giravano" come speravo, eppure a Lucca venne il PB su strada.
Era lontanissima l'ultima volta che l'emotività mi aveva tradito, e le condizioni climatiche erano anche più o meno le stesse (fresco, quasi freddo, passando di colpo dal giorno prima ai "soliti" caldi isolani), quella corsa di Santo Stefano a Casalserugo (PD) nella quale, pronto a "colpire" negli ultimi chilometri (il 2009 fu un periodo di bei miglioramenti), mi ritrovai fermo a bordo strada nonostante fossi entrato mentalmente in gara con tanta veemenza.
Ma ad una garetta poteva starci, in fondo ero su al nord per passarmi il Natale quell'anno...
Cremona è stato il Campionato Italiano di Mezza Maratona, un'occasione come poche durante l'anno per concretizzare tanto gli sforzi e le speranze.
Ottimamente organizzata, creando apposta un giro unico attorno a questa storica Città, tutti noi atleti abbiamo trovato una giornata perfetta, con clima fresco (per me il massimo), assenza di vento ed un percorso davvero adatto a fare il record personale: a parte un cavalcavia ed un ponte non ricordo altre asperità importanti.
Non c'era che ringraziare il Violettaclub per avermi dato questa opportunità così importante ed il miglior modo era quello di tornare con un gran risultato.
Sinceramente, il PB in mezza valeva tutta la stagione, l'avrebbe ribaltata in positivo...
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3/4 di Gara, con l'inserimento di Abate |
Dove erano i giorni in cui nei fartlek non riuscivo ad andare nemmeno a 3'10"/Km?
Eppure, trovatomi subito con il gruppone di testa, pian piano ho lasciato andare via la gente che correva su ritmi davvero insostenibili ed ho trovato la giusta dimensione: come me, il compagno di squadra Fabio Bernardi, Giorgio Calcaterra (ennesima gara insieme e miei pubblici complimenti per il suo risultato), Paolo Sandàli e Antonio Gravante.
E' stata una cavalcata inarrestabile, in entrambi i cavalcavia sono stato capace di prendere la testa del gruppo e mettermi avanti, con naturalezza, ma cercando di non sprecare energie fisiche e mentali.
Attento e preciso nelle curve, sempre in pieno controllo della situazione, sul filo dei 3'10"/Km.
E' stato facile giungere ai 10K con i due parziali di 15'44" e 16'00".
Durante il terzo split (11K - 15K) chiuso in 16'04" si aggiungeranno altri atleti, decisivi per le sorti della gara, Antonio Miggiano ed il fortissimo campione di Corsa in Montagna Gabriele Abate.
Ero mentalmente determinato, motivato oltre il normale, il risultato che aspettavo ormai da troppo tempo e lo volevo.
Il momento decisivo, infatti, giunge negli ultimi chilometri.
Al 16°K gli ultimi due atleti rientrati in gruppo cambiano da 3'05" e successivamente in tratti non proprio piatti ci portano attorno i 3'10" fino al 18°K.
Era il momento di cambiare, alcuni avversari avanti si avvicinavano inesorabilmente e quando Abate prende la testa, concentratissimo come non mai, capisco che era il momento di cambiare.
Ne mancavano tre, di chilometri...
Da dietro diversi atleti si staccano e rimaniamo in tre, con Calcaterra e Gravante a cercare di chiudere su Abate.
Era il momento della verità, quello giusto per lasciarsi andare, scatenare tutte le proprie energie mentali e fisiche per quanto bene mi sentivo quando... accade l'irreparabile!
Immediatamente dopo aver sussurrato un "andiamo ragazzi" scatta in me qualcosa che mi fa mancare il respiro, conseguentemente aumentano i battiti e l'acido lattico cala a fiumi nelle gambe, che di colpo, diventano di marmo...
E' la fine della mia gara, al 19° Km...
Gli ultimi due K sono stati una tragedia, incapace di andare più forte di... poco sotto i 4'00"/Km stimato(?).
La gara che avrebbe comunque chiuso degnamente il 2011 termina poco prima, purtroppo, quando mancavano sei minuti o poco più ed i miei diretti avversari si involavano verso 1h07'00" e anche qualche secondo meno.
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Prime Fasi di Gara |
Gara buttata nel cesso (voglio concedermelo questo termine) ed un pessimo 1h08'25" che vanifica tutti gli sforzi degli ultimi mesi (e aggiungiamo un 53° posto pesante quanto un incubo).
Per le considerazioni di squadra trovo davvero completo il servizio di Francesco Duca, cui auguro il pronto ritorno in squadra dopo un anno a dir poco sfortunato.
Tradito da me stesso, ma come posso prendermela con ciò che mi rende umano e mi coinvolge ed entusiasma in ogni cosa che faccio?
Presto andrò nuovamente a farmi un check-up completo, come avvenne due anni fa e presumibilmente (spero) che non si noterà assolutamente nulla di anomalo.
Per uno come me che sconosce l'acool, prende al massimo due caffè al giorno, fa tutti gli anni i controlli di rito per svolgere regolarmente l'attività agonistica e conduce una vita regolare è solamente una clamorosa beffa.
Il vero grosso problema è l'essere cosciente che facilmente, per il mio carattere, mi lascio trascinare con eccessiva veemenza quando si verifica un evento "diverso dal normale", nella vita quotidiana.
In genere il palermitano vive con il temine "lassa futtiri" e a volte mi sforzo di farlo, ma un pò è come mentire a me stesso... non ci riesco, per natura.
Domenica in gara ho superato i miei limiti, il freddo avrà giocato anche un ruolo determinante (è noto che ciò provochi sbalzi fisiologici nell'organismo) ed era passato così tanto tempo che non pensavo all'ipotesi che mi sarei potuto tradire in così malo modo.
Sono affranto, questa volta l'atletica mi ha fatto raccogliere polvere dopo tanta semina, è una dura durissima batosta.
Andare avanti, ancora una volta e, come mi è capitato recentemente, cercare di alzare la testa e ritrovare il percorso, quello giusto...
(Ringrazio... la nostra fotografa in gara!)