41° New York City Marathon - 20° Posto Assoluto - 1° Europeo

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Un Sogno Ad Occhi Aperti...

mercoledì 29 agosto 2018

22° Volata Napola Mokarta a suon di Record!

Qualcuno alle mie spalle in classifica, ma Paolo Morfino davvero Super!
Napola (TP) - 26 agosto.

Sul versante trapanese ci vado molto di rado e correre La Volata Napola Mokarta è qualcosa di irrinunciabile: ho visto crescere la manifestazione, ho visto crescere i figli del Patron dell'Organizzazione della Volata, sono cresciuto anch'io su queste strade, per davvero, quando correvo (con un animo agonistico molto acceso) durante i primi anni di seria applicazione per questo sport, da appena maggiorenne.

Nella fotogallery storica, d'altronde, ci sono anch'io in molte foto, ma le edizioni sono così tante che è difficile sintetizzarle in così pochi scatti.

Quest'anno, il vento (a favore) è stato il protagonista assoluto, che ha reso più gradevole la lunga salita di circa due minuti fin sul traguardo ed ha mitigato il caldo, una autentica rarità per queste strade da sempre baciate dal sole, che sul tramonto decretano ogni anno un vincitore dal grande spessore tecnico.

Quest'anno dal viaggio in auto ricorderò con piacere le tante pale eoliche volteggiare vorticosamente su per le vallate ed un clima più tranquillo, men che per gli organizzatori sempre operativi ed alle volte tesi e presi dall'adrenalina, forse più degli atleti stessi in gara: il senso di responsabilità organizzativa è il pane per queste eccellenti persone che ogni anno regalano uno spettacolo sportivo invidiato in tutta Italia.

Il clima tranquillo era comunque dovuto da un'aria più fresca, preludio ad un sicuro risultato (anche da parte mia, che ormai soffro irrimediabilmente il caldo) e dalla presenza di pochi atleti italiani di spessore, uno tra questi il tiratissimo Alessio Terrasi, ormai con un piede sulla Porta di Brandeburgo.

Quando vedi nella start list il Campione uscente, Oscar Chelimo, seguito da una pattuglia di altri 5 atleti africani, più il medagliato Rachik, capisci in fretta che il via sarà come di consueto infuocato.
Stavolta prendo di mira avversari alla mia portata, ovvero i "ragazzini terribili" come Paolo Morfino o il coriaceo Fabrizio Vallone, atleta di punta della Nazionale Italiana per Atleti con Disabilità.

In realtà vorrei provare a seguire il sempre più costante Nicola Mazzara o la sopresa delle ultime uscite Salvatore Laudicina (giovane e minuto in altezza), ma fanno si che dopo il primo giro corto previsto dall'organizzazione per ottenere la distanza di 10 Km certificata, creeranno un discreto distacco che aumenterà successivamente nei primi chilometri.
Decido, quindi, di restare nel grupetto dei teen-agers, forzando alle volte un'andatura inspiegabilmente addormentata.
A Napola mi sento a casa :-)
Mi getto in discesa, attacco la lunga salita (che da il nome caratteristico della Volata), e trovo costantemente in Paolo Morfino una risposta calma e serafica.
Io, invece, mi faccio in quattro per non accusare altro distacco da quella 20ina di secondi presa quasi subito dal duo Mazzara-Laudicina, ma ogni volta rispondono solo Morfino (come detto) e Vallone.

In salita, stavolta, è molto più facile correre, tutto questo grazie al vento a favore, ma ovviamente con la non buona tenuta che ho, è sempre più difficile rilanciare l'azione, o almeno prendere il pugno dell'iniziativa.
Fatto sta che il ragazzo (Morfino), finalmente capisce che la gara è entrata nel vivo e tiene un ritmo intenso, tale da non far aumentare il distacco con il duo avanti di qualche secondo.

Al terzo (dei cinque grandi) giro e all'inizio della lunga salita, avviene un fatto molto strano quanto altamente pericoloso.
Davanti a me, molto lontano dalla linea del traguardo e in quasi totale solitudine, vedo accasciarsi per terra proprio Nicola Mazzara e mi preoccupo, mi allerto urlando continuamente di chiamare un medico, un'ambulanza.
Lo Speaker Marcellino, posto sul giro di boa, in mezzo a musiche ad alto volume ed alla folla inneggiante, comprende con mia somma frustrazione, invece che cercavo ulteriore incitamento.
Fortunatamente il mio messaggio sarà recepito, l'ambulanza arriverà in pochi istanti e per il giovane, nel post gara, saprò che si trattava di una semplice quanto scenografica caduta per contrattura alla gamba.
Per quanto mi fossi preoccupato, la gara andava avanti ed io, con tutto il fiato perso per urlare, mi trovo staccato di qualche metro dal duo Morfino - Vallone.

Morfino è la prima volta che lo vedo gareggiare, ma è ancora alla scoperta del suo pieno potenziale, perchè se concludi l'ultimo giro di una gara così dura come questa sfiorando i 5'30", correndo più veloce di Alessio Terrasi e rimontando anche Salvatore Laudicina avanti di 20", oltre che quasi un'altra posizione, vuol dire che avresti potuto dare di più.
Ogni anno vengono acclamati Campioni d'Elite!
Me ne ero accorto durante la prima metà gara, quando siamo passati in circa 16'40" ai 5 Km e l'unico che non aveva il respiro affannoso era proprio lui.
Bel talento!

Fabrizio Vallone per chi non lo conoscesse (e nemmeno io più di tanto, solo che ultimamente l'ho trovato avversario diretto in molte gare), è un ragazzo che gareggia con gli assoluti ed i normodotati, ma che corre con una disabilità.
E' un pò sgraziato, si può confondere facilmente, alle volte perde il ritmo rallentando eccessivamente, ma ci sta tutto, dovrebbe essere lui a guardarci dall'alto verso il basso, per quanto è bravo.
Ma in questa Volata Napola Mokarta, ho visto in lui un cuore d'oro, rivolto verso il prossimo e verso lo sport che pratica.
Quando mi sono trovato staccato di qualche metro al quarto giro, infatti, avevo capito che potevo vedermela con Fabrizio dato che Morfino aveva innestato la giusta marcia.

Pur avendo faticato molto per riassorbirlo, trovo le energie per provare a ricucire qualcosa sul ragazzo la avanti, ma Vallone, seppur correndo a strappi come è consueto per lui, riesce a star con me anche all'inizio della penultima lunga salita.
In quel momento, inizia a parlare, proprio quando il fiato va centellinato e gestito.
Inizia ad elogiarmi, a ringraziarmi, a dirmi frasi oneste come: "stiamo andando bene, finisco la gara con te", al che provo ad annuire e fare un cenno del capo per fargli intendere che la gara non era ancora finita.

Giunti sotto l'ala che attendeva il passaggio degli atleti all'ultimo giro, con un davvero emozionante ed incalzante incitamento dello speaker, del pubblico e di una musica scelta alla perfezione, riesco a gasarmi anche io, ma chi prende tutto questo tifo di petto è proprio Fabrizio che si improvvisa in un 200m suicida a ritmi esagerati.
Era solo l'inizio dell'ultimo giro, ma credo mi avesse staccato di più di 5 secondi!

Tutta questa euforia la paga poco più avanti, quando lo riprendo e lo stacco di poche decine di metri, ed in quel momento ho pensato tra me e me quando fosse d'oro il cuore di questo ragazzo, incitato praticamente da tutti.

La gara gira ormai su ritmi altissimi e mentre mi approccio all'inizio dell'ultima lunga salita, gente come Alessio Terrasi si approcciava già a tagliare il traguardo, mentre io mi metto di impegno per chiudere nel modo migliore la mia gara, con un finale meno sofferto per via della fresca brezza che ha aiutato un pò tutti.
Chiudo al 13° posto in classifica, ma finalmente sono più soddisfatto della mia gara e di un 3'22"/Km che apre una breccia in un cielo, quello di agosto, pieno di nuvoloni grigi, sotto l'aspetto delle gare, degli allenamenti e dei risulati.
In più, sapendo che non sono molto distante da questi ragazzi arrembanti, mi trovo una iniezione di fiducia importante, dato che non mi darò mai per vinto, aspettando momenti migliori per trovare continuità negli allenamenti e nel riposo quotidiano.

Inanto il tempo scorre e giorno 01 settembre sarà la volta del Campionato Italiano dei 10 Km su strada previsti ad Alberobello: percorso durissimo annunciato, ma noi della Monti Rossi Nicolosi ci arriveremo ben preparati :-)

(Ringrazio tutta l'organizzazione de La Volata e, come noto a tutti noi, il Sig. Bruno di Altofonte per le foto)

venerdì 24 agosto 2018

Cefalù e S.Ambrogio - Classiche estive in notturna da non perdere

Cefalù - Piccola ma spettacolare!
Cefalù - Trofeo S.S. Salvatore - 4 agosto e S. Ambrogio (Cefalù) - 13 agosto.

Due località dal forte turismo estivo, molto vicine tra loro.
Cefalù conosciuta in tutto il Mondo, pullula di turisti nel periodo estivo ma sempre bella da visitare tutto l'anno, ci sono tante iniziative dal marcato folklore, è tutta una festività, canti e danze fino a tarda notte.
Per raggiungere S.Ambrogio, invece, non c'è chissà bisogno di quale navigatore: prendi l'uscita autostradale per Castelbuono - Pollina, percorri la statale che costeggia il mare per qualche chilometro verso Cefalù facendo attenzione agli attraversamenti ferroviari (due) e agli imperterriti turisti che terminano la giornata con l'ultimo bagno a mare quando il sole tramonta e, stando attenti alle indicazioni stradali, affronti la salita di un chilometro che porta nel piccolo borgo che si affaccia sul mare, molto bello e suggestivo come ogni anno che passa.

Quest'anno qualche polemica su Social c'è stata sulla difficile gestione della corsa del Santo: forse enfatizzata troppo dall'improvvisa pioggia che si abbattuta sull'incantevole cittadina, rendendo il fondo in pietra del centro storico pericolosamente scivoloso, lanciando (credo da lontano) un invito ad unire le forze per rendere due belle manifestazioni una sola ed ancora più importante.

Ma tutto questo oltre a non essere fattibile per via della natura organizzativa molto differente tra le due parti, pone molti dubbi su come e dove si potrebbe organizzare un solo evento: a Cefalù oppure a S. Ambrogio?
Meglio lasciare le cose come stanno, le due corse sono talmente uniche ed originali che non ha senso modificare alcunchè.
Oltretutto per gli organizzatori di Cefalù - Trofeo S.S. Salvatore, è impensabile trasferire altrove (vedi l'ampio e comodo lungomare) l'evento pensato nelle centralissime ed affollate vie del Centro, perchè la corsa ha radici storiche così antiche che si risale all'antico medioevo (così mi è stato spiegato).
Quindi, puntare il dito sulla pericolosità dell'evento perchè la sfortuna volle che si sia abbattuta la pioggia a poche ore dall'inizio dell'evento, non è che sterile polemica.
Come racconterò, del resto, il percorso era molto scivoloso tanto da rendere fastidiosa la corsa, ma con un poco di buonsenso è stato possibile portare a termine la gara senza prendersi troppi rischi.

Infine, chi vorrà correre sul lungomare di Cefalù a scopi agonistici, potrà farlo in settembre, quando è prevista una mezza maratona molto interessante!

Il "problema" dei turisti che passeggiano per le vie del Centro, nonostante incomba la gara?
Beh, è un dato di fatto che non sta in essere se vivessimo in una Società intelligente e ricca di buoni propositi, tanto lo sappiamo che basta solo un idiota a rovinare qualunque cosa.
La tradizione è quella, magnifica, esclusiva di Cefalù, e se non ci si sentiva sicuri di correre si poteva anche declinare.
Del resto Alessio Terrasi, invitato in gara, ha preferito non correre alcun rischio visto l'imminente partecipazione alla Berlin Marathon del prossimo 16 settembre, anche se avrebbe potuto "passeggiare" e piazzarsi con una gamba sola senza correre alcun rischio.
Ma la scelta di un ottimo atleta la si rispetta sempre, specie se giustificata da questi motivi.

Fatta la doverosa premessa di una corsa, pensata nella settimana Santa quando la Città esplode di turismo, eccomi qui presente anch'io in veste da turista e atleta.
Messa di lato la delusione Castelbuonese e ritrovato il sorriso giunto a Cefalù con la non facile incombenza di sistemare i bagagli di viaggio, da grande favorito si presentava Vincenzo Agnello (Atl. Casone Noceto), sempre molto in forma e ben allenato dal Prof. Ticali (come Terrasi del resto).
Fasi di gara, fondo molto scivoloso
e molto pericoloso!

Io volevo ad ogni costo battagliare con il giovane Nicola Mazzara allenato da Francesco Ingargiola che mi raccontava avesse iniziato a doppiare gli allenamenti da poco.
Belle notizie sul fronte atleti, perchè ultimamente scarseggiano...
A vent'anni iniziavo a doppiare gli allenamenti, nel periodo estivo quando l'Università era in vacanza, e (purtroppo) da poco tempo ho smesso quest'abitudine.
Potrà fare un buon salto di qualità e già quest'anno lo ha fatto il promettente Nicola.

Da illustri turisti, venivano dalle rispettive sedi nordiche, Salvatore Franzese (Atletica Reggio) e Jacopo Caracci, allenato da Giorgio Rondelli.
Il via è dato in perfetto orario, la bicicletta apripista va come un lampo e nella prima lunga discesa si scivola via con la sensazione di pericolo.

Fortunatamente le mie scarpe hanno un buon grip e mai rischierò di cadere, ma poichè sento molto la stanchezza e fatico ad usare i piedi, il fondo scivoloso non mi aiuterà mai.
Dopo i primi due giri, inseguo senza speranza la coppia al comando, Agnello - Mazzara, e trovo ogni tanto nel tappetino posto sul traguardo maggiore grip per rilanciare i miei passi.
Sto sprecando molte energie e me ne accorgo, tant'è che viene fisiologica la flessione.

Nonostante la corsa sia di 8,8 Km, inzio ad accusare la stanchezza poco dopo metà gara quando Franzese mi rimonta con grande decisione.
Sarà così deciso da azzeccare i tempi di gara e raggiungere e superare Mazzara al secondo posto finale, con una gara molto costante ed un bel finale in rimonta.

Cefalù dopo la premiazione - Nient'altro da aggiungere :-)
Invece a calare ci vado io e vengo riassorbito da uno junior del Marathon Altofonte che già dall'inizio gara mi tallonava a distanza.
Perdo molto nel tratto in salita, molto secco e reso scivoloso dalla pioggia.
Non sento gli appoggi e sono pesante nella successiva lunga discesa che porta sul traguardo.
Il percorso come sempre è vario e dinamico, facendo attenzione a qualche turistra troppo rilassato o distratto o qualcuno che vuol "correre" al ristorante senza badare alla stradina da attraversare.

Purtroppo il trend inziato a Castelbuono si ripete qui e con un certo sconforto cerco di non perdere altre posizioni e chiudere al 5° posto finale.

La premiazione, sullo sfondo della Cattedrale (unica nel suo genere, si scorge da lunghe distanze perchè si erge dall'alto), è molto suggestiva e dentro di me sono dispiaciuto di come possano aver preso parte così pochi runners vista l'unicità del posto.
Purtroppo alla domenica c'erano molte altre manifestazioni che hanno tolto numeri importanti.

Come detto la mia settimana di vacanze al mare inzia lì e con tutta la buona volonta di questo mondo, mi prodigo affinche non possa perdere giornate di allenamento.
Così faccio ma i risultati non mi aiutano.
Certo è che regalo il massimo possibile anche quando le gambe, il fisico e la mente, stanchi di una mattinata passata a giocare al mare, fanno fatica a correre anche il più lento dei lunghi lenti!
Con il GPS puoi programmare qualche allenamento di ripetute ma non è la stessa cosa di stare a casa nei percorsi che conosci, quelli che non ti tradiscono.

Così, lunedì 13 agosto arriva molto presto e nel tardo pomeriggio giungo a S. Ambrogio.
Per me l'organizzatore aveva preparato il pettorale Numero Uno, non tanto per l'importanza di atleta o quantomai campione uscente, ma per la fedeltà ed il numero di manifestazioni corse su queste strade, almeno sempre da buon piazzato.

S.Ambrogio mi piace, è molto carina ed è un'ottima meta estiva.
La corsa si tiene in tarda serata e quest'anno più che mai è stato allestito un cast con tutti gli atleti siciliani di prim'ordine, sia al maschile che al femminile.
Inoltre, se aggiungiamo lo spettacolare evento della staffetta 4 x 1 giro che ha attratto giovanissimi Milers da ogni parte della Sicilia, si può tranquillamente affermare che il buon Pino abbia fatto un'operazione di reclutamento atleti invidiabile.

S.Ambrogio - I Top Runners (manca il vincitore)
Quest'anno ho viaggiato da solo, il mio amico Hamad Bibi è da tempo infortunato e faticherà prima di tornare a correre, ma so per certo che quando rientrerà il suo talento sbaraglierà ogni avversario.
Era un pò sconsolante tornare da solo a casa, soprattutto quasi a mani vuote, quando un pò tutti abbiamo scoperto che il montepremi finale fosse inferiore a quello degli anni passati, ma se da una parte la colpa era solo mia di aver raggiunto solo la nona posizione, dall'altra non è stata fatta chiarezza in merito all'entità di tale premio fino al termine dall corsa.

La gara femminile è stata un'autentica fucilata della irruente africana Mukandanga, che nei primi due giri ha fatto una sparata da suicidio.
Silvia La Barbera (Caivano Runners) capisce con saggezza e amministra bene gli sforzi dei sei lunghi giri da 950m circa del percorso e nel finale con una costante rimonta quasi la acciuffa: impresa sfiorata per pochi secondi!

La gara al maschile, come di consueto, presenta una lunga start list ed una corposa presentazione.
Dovrò fronteggiare una bella pattuglia di avversari e, unita alla responsabilità del buon pettorale, mi mettono parecchia agitazione.
Nel riscaldamento ho modo di viaggiare nel tempo, parlando con Alessio (Terrasi), che corre al mattino presto ed alla sera tardi e che corre i suoi medi da 28 Km o variati da altrettanto seguito a distanza in auto dal Prof, con medie che mi sanno tanto di nostalgia...
Senza aggiungere i dettagli dei suoi allenamenti, spero che la folta pattuglia di lepri berlinesi lo aiuti a tenere la scia fino al traguardo.

Ma il tempo passa in fretta e mi catapulto direttamente sulla gara: il Ruwandese Pontien Ntawuyirushintege dell'Athletic Terni, bissa con un tremendo assolo la vittoria dello scorso anno, infliggendo distacchi pesantissimi a tutti.
Con un tempo finale di 28'59", stava quasi riuscendo a doppiare anche il quarto classificato, Alessandro Brancato, e ciò la dice tutta sul predominio totale ed assoluto del filiforme atleta africano.

Ormai la piazzetta di S.Ambrogio è arcinota!
Non avrei immaginato di dover inseguire i fantasmi così in fretta anche quella notte, ma la mia gara si chiude ancora una volta a metà gara, con una netta flessione negli ultimi giri.
Sentivo ancora tanta stanchezza dei giorni precedenti e l'ho pagata tutta insieme, specialmente nel tratto in salita dove arrancavo.

Purtroppo dopo il 5° giro non riuscirò più a vedere con discreta lontananza il trio Salvatore Laudicina (altra giovane e interessante novità) - Idrissi - Mazzara che spariranno via nel buio della notte e nelle curve del borgo e arretrerò perdendo un'altra posizione a vantaggio di Lorenzo Abbate.
In più considerato che pensavo di chiudere la corsa con tutti e 10 i giri, sono stato fermato dai giudici di gara che hanno applicato il regolamento alla lettera, ciòè fermare ogni atleta che fosse passato sul traguardo subito dopo l'arrivo del vincitore.
Ecco perchè la classifica riporta solo i primi quattro atleti con i tempi, a pieni giri.

Purtroppo, anche se per me era un giro in meno, si trattava di una gestione diversa della gara ed un mezzo passo falso organizzativo che ha visto via via fermare praticamente tutti i partecipanti, con l'impressione da parte degli spettatori di una brusca interruzione della gara.

Ma come è giusto che sia, sia noi atleti che gli organizzatori impariamo tutti dagli errori e così, dopo le belle premiazioni e qualche ballo improvvisato nella piazzetta, anche per quest'anno S.Ambrogio ha vissuto la sua giornata di gloria sportiva ed io torno a casa stanco morto, affamato e pensieroso...

(Ringrazio Sicilia Running e Cefalùsport per le immagini di gara).

venerdì 17 agosto 2018

93° Castelbuono International Road Race - Agonismo ai Massimi Livelli

Uno dei mitici Scatti di P. Ponente!
Castelbuono - 26 luglio

A Cursa i S.Anna è sempre uno spauracchio.
Sai che se non corri intorno i 30'00" nei 10.000m rischi di essere doppiato.
Nell'atletica non ci sono mai sconti, come nella vita e meno che mai in questo appuntamento potevo permettermi di stare in cattive condizioni di forma.

Non lo nego... dopo il recente e discreto risultato dei 5.000m in 16'07" con l'impressione di poter dare qualcosa in più, ero contento e almeno raccoglievo alcuni frutti di tanto duro lavoro ma molto sacrificato.

Sono stato attaccato su questo Blog tempo fa in merito a risultati di certo più scarsi rispetto al passato (ma quanto è facile con i numeri alla mano), con la frase ad effetto "tutti noi abbiamo una famiglia e dei figli" o giù di lì, ma penso dopo questi primi mesi di esperienza da papà, che se vuoi dedicare del tempo alla famiglia fai delle scelte che comportano sacrifici.
I sacrifici possono essere molteplici, decidi tu cosa e quanti ne vuoi fare: nel mio caso corro a degli orari difficili quando c'è molto caldo, ma almeno al mio ritorno riesco a dedicarmi al mio piccolino.
C'è chi corre al mattino presto (i miei complimenti!), c'è chi addirittura molla del tutto e c'è gente che non cambia completamente stile di vita perchè sono gli altri a cambiarla per lui (buon per loro).
Ma ognuno è responsabile del tempo che dedica alla propria famiglia, quindo generalizzare sull'argomento è la più grossa stupidaggine che si possa commettere.

Qualche anno fa correvo intorno i 15'00" nei 5.000m sempre e senza sbagliare un colpo, oggi vado più lento di un minuto, ma sono cambiate drasticamente le cose...
Quando raccogli un piccolo risultato, vai avanti con voglia e non pensi più a quello che patisci in allenamento.
Scatto di Giovanni V., altro tifoso "attrezzato"
in un t
ratto in discesa, ma non recuperavi mai
Peccato che un virus alle vie respiratorie mi abbia colpito un paio di settimane prima del grande evento di Castelbuono, buttandomi giù per molti giorni.
Mi sono presentato alla partenza della gara con tanta voglia di combattere ma con gli strascichi di un malanno che ha fiaccato tutto l'ottimismo.
Almeno ho potuto godere dello spettacolo offerto dalla manifestazione, ricca di stelle italiane e straniere di livello internazionale.

Ringrazio con molto affetto gli appassionati fotografi, tutti amici di mille battaglie, quali P. Ponente, A. Ponari e il Prof. Giovanni Certomà, con il quale condivido tante avventure in terra di Calabria già da quando ero alle prime armi in Violettaclub Lamezia Terme.

La partenza è come sempre una fucilata.
In tanti scappano via e provo a gestire con molta calma la prima e lunga salita di circa 500m da ripetere ad ogni giro una volta che si aggira la fontana presente in Piazza.
Con sommo sconforto noto che le gambe non ne vogliono sapere di correre (sia in salita che ovunque) e quindi tutta la mia gara sarà sulla difensiva, all'attacco ed a perdifiato!
D'altronde, le ultime uscite in allenamento erano state un mezzo dramma, spalando vangate di sudore, sotto un clima arido mitigato dalle fronde degli alberi del Parco.
Qualche volta sono uscito dopo le 18:30 e non c'è che dire... è tutta un'altra storia...
Con Giovanni e con la Calabria nel cuore!

Non mi arrendo, sapevo che andavo incontro a questo grosso rischio e che purtroppo dovrò difendermi da molti runners che in genere mi arrivano dietro.
Intanto la Gara Internazionale va avanti, sotto il ritmo dettato dai Big G. Gebreslassie e E. Kemboi, seppur tallonati da giovani molto promettenti e dagli italiani Riva, El Mazhouri e Giacobazzi.

Alessio Terrasi (Parco Alpi Apuane) correrà una gara da autentico Bomber.
Partito inizialmente indietro a molti atleti del suo livello, correrà una gara di grande saggezza e costanza, chiudendo al 9° posto finale.
La strada segnata per la prossima Maratona di Berlino è lastricata d'oro, per l'allievo del Prof. Ticali è il momento giusto per raccogliere un grande risultato!

Sapevo già che mi avrebbero doppiato i Big, non sapevo quando l'infausto evento sarebbe accaduto.
Intanto il forte caldo non mi aiuta a recuperare le forze e vado avanti, con la forza mentale.
Purtroppo andrebbe da fare un vero e proprio reset dello stile di vita, ma ciò al momento è improponibile, quindi devo solo sperare che il gran caldo possa passare via e in fretta.

Ovviamente affrontare il lungo tratto in salita, giro dopo giro, è sempre più difficoltoso.
Stringi denti, vai avanti. Repeat.
Trovo nei primi metri della discesa, un tifoso "speciale", l'ex Patron del Giro, seduto su una delle sedie tirate fuori dagli appartamenti posti a livello della strada, come tante persone del luogo usano fare.
Il buon Mario mi incita, per davvero, con sentimento fino all'ultimo mio giro!
"Allora forse non era poi così male pensavo tra me e me", ma poi ricacciavo questo pensiero perchè quando c'era da tagliare non guardava in faccia a nessuno, Super Campoione o modesto atleta come me.
Purtroppo aver perso l'organizzazione del Giro ti rende più debole di cuore, ma almeno lui assiste allo spettacolo da dietro le quinte, senza voler scendere in Piazza a guardare l'arrivo dei più forti...

Non che le cose siano cambiate nei tempi moderni, affatto, infatti pur prodigandomi di concludere la gara, purtroppo dovrò accontentarmi di stoppare il cronometro con 9 giri dei 10 previsti (tutto preventivato del resto).
Solo pochi, pochissimi forti atleti riusciranno a chiudere a pieni giri ed alcuni di loro ci sono riusciti per il rotto della cuffia, passando per il folto muro umano che si riversa per strada una volta giunti i primissimi atleti, segno che la gara è conclusa, senza se e senza ma.

Prime fasi di gara con il compagno di squadra
Monti Rossi Nicolosi
Io ce l'ho messa tutta, peccato che le ultime gare mi avessero portato ad un livello tale da poter sperare di continuare a migliorare seppur di poco, e invece mi ritrovo ad inseguire una condizione tutta da ricostruire.
E con le vacanze imminenti non sarà affatto facile.

Non mi assumo ulteriori colpe, la settimana prima dell'evento "Aspettando il Giro", promosso per far correre i Master (o amatori, si, chiamiamoli così!) sulle storiche strade del Giro di Castelbuono, ero a fare la 43 Km Zero Tremila.
Non potevo recuperare per tempo e peccato che tutto questo sia stato travisato.

Ognuno per la propria strada, quindi.
Io, continuo a correre, c'è chi mi vuole ancora del bene...

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)
PRONTI A PARTIRE...