41° New York City Marathon - 20° Posto Assoluto - 1° Europeo

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Un Sogno Ad Occhi Aperti...

martedì 28 luglio 2009

84° Giro di Castelbuono: Tanto Coinvolgente Quanto Sofferto

26 Luglio 2009 - Festa di S.Anna.

Non è stata la Castelbuono che volevo.
Vittima ancora una volta di un caldo che, non per colpa mia, mi sta mettendo in grosse difficoltà.
Grondare di sudore a letto, in auto; alzarmi con i capelli bagnati non mi sta aiutando.

Questa settimana non è stata affatto facile da gestire dopo la intro di preparazione maratona.
Mercoledì 22 si è iniziato con il potenziamento a carico naturale e Mezzo Squat 30 Kg con pochi sollevamenti. A seguire 40' di lungo forte ma sofferto per il clima difficile.
Tutto bene, fisicamente non mi lamento, questo è il momento giusto per iniziare una fase di carico.
Ma l'incidenza di tale potenziamento, specie se non lo si fa da diverso tempo si paga per i 3 giorni successivi.
Sedermi, muovermi, alzarmi dal letto sono diventati gesti complicati e l'esperienza che ho mi dice che questa storia continuerà almeno fino alla 3° seduta di potenziamento. Calibrare l'intensità sarà importante.
Così fino a sabato 25 ho dovuto fare i conti con dolori sparsi in tutte le gambe, segno che il lavoro è stato svolto al meglio. Conseguenza principale la netta mancanza di elasticità nella corsa e l'evidente abbassamento del ritmo di corsa.
Grossa difficoltà mista ad un caldo che ha reso il solo lungo lento complicato.

Insomma, è stata una mossa che andava fatta ma ho dovuto fare i conti con un avversario in più che ha reso il recupero più lungo e travagliato, sempre lui, il caldo.

Domenica 26 luglio.

Di mattina finalmente sentivo una discreta elasticità e non ho esitato a sgambettare piano con allunghi finali. Un pò di sollievo finalmente!

Il caldo dà un pochino di tregua e infatti riesco a riposare meglio, resto fiducioso nei miei mezzi e con la massima serenità mi dirigo verso Castelbuono.
Castelbuono (PA): immerso nelle Madonie; all'uscita dall'autostrada 12 Km di curve in salita di strada panoramica mi portano a sperare in un clima fresco.
Il Paese è parecchio coinvolto in questo periodo: si festeggia con la Road Race più antica d'Europa la festa di S.Anna (il 26 luglio) e quest'anno l'evento è caduto proprio di domenica.
Tantissima gente da più parti della Sicilia ogni anno viene a vedere la corsa che si pregia di invitare tra i più forti e titolati Campioni Mondiali e Olimpici.

Un'emozione e una grandiosa opportunità fare parte del Cast Stellare che ogni anno la Manifestazione offre al suo pubblico.

Qui è importante mettersi in mostra, per dimostrare al pubblico e a se stessi che l'impresa si può fare, che è il percorso ad essere la tua preda.
Ma se sei tu ad essere preda del percorso... doppiaggio assicurato!
Non nego l'emozione nel vedere che alcuni dei VERI amici Runners erano venuti a vedere la corsa e... a fare il tifo per me!

Mi spetta il pettorale N.47: Morto che parla?
...Ummmhh... non è un buon segno :-P

Lo speaker Mutton con la sua solita veemenza chiama uno per volta i protagonisti ma tra i tanti africani non posso che fare il tifo per gli italiani e i migliori europei: Martinez e Matviychuck, Curzi e Scaini.

Pochi attimi e VIA!
Parto con relativa calma, ma quest'anno decidono davanti di fare sul serio sin dal primo metro.
Così mi ritrovo a tirare molto forte lo stesso con il secondo gruppo e gli avanti già staccatissimi.
I primi due giri sono troppo forti ma non mi preoccupo, fiducioso dei miei mezzi: 3'36" e 3'37".

Al terzo giro si continua con un 3'42" e ormai gli ultimi italiani sono a vista ma parecchio avanti.
Il quarto giro è 3'47" e inizio a patire l'impegno in salita. Mi ritrovo solo con Marcianò (Lib. Benevento), un atleta ritrovato quest'anno dall'impostazione tecnica eccellente.
L'umidità presente nell'aria, già avvertita durante il lento riscaldamento inizio a sentirla pesantemente e al 5° giro, alla fine della salita, mi stacco da Marcianò.

I ragazzi sono stati commoventi: piazziatisi in vetta alla temibile salita di Via Mario Levante, mi hanno sospinto a suon di urla e incitamenti.
Ero ogni volta obbligato a reagire e chiudere in allungo la salitaccia, pur pagandone le conseguenze all'inizio della lunga discesa.
Non sono nemmeno scesi a vedersi l'arrivo del vincitore, sostenendomi per tutti e dieci i giri che ho compiuto: sono senza parole e non li ho ripagati abbastanza.

Dal 6° al 10° giro è stata una lotta tra me e una difficoltà palese che è ciò che continua a farmi riflettere, vedo allonarsi Marcianò, nessun altro italiano a tiro; sono stato io ad essere vittima del Percorso!
Ho fatto il possibile per non farmi doppiare, ma avanti gli africani erano a tutta in spinta, e così all'inizio del mio 9° giro per loro iniziava l'ultimo e c'è stato poco da fare per contrastare il loro arrivo: nel loro impegno erano freschissimi al confronto con me, fagocitato dall'umidità elevatissima...

Chiudere la gara non è stato agevole e l'onta del doppiaggio proprio all'ultimo è stato il colmo.
Il crono, peggiore rispetto allo scorso anno, mi lascia pensieroso ma determinato, con le prossime gare, a risollevarmi subito in quanto altri importanti eventi sentiti saranno da correre con la massima serietà ed applicazione.

Vince Vincent Kipruto davanti a Shami Mubarak Hassan dopo una lunga volata in discesa; 3° Kibet Duncan.
Primo Europeo Manuel Martinez su Matviychuck; primo Italiano Denis Curzi.

Devo riabituarmi all'impegno muscolare delle gare su strada e anche subito: per correre forte una maratona bisogna andare forte su strada, specialmente su percorsi assassini come Castelbuono.
La cosa importante è continuare ad allenarsi bene e non incappare in infortuni banali.
E' un periodo difficile?
E' ora di uscire fuori le unghie e rifare su strada gli stessi numeri fatti in pista.
Per rendere indimenticabile questa estate.

Grazie alla gente di Castelbuono, grazie all'Organizzazione che mi ha voluto presente, grazie ancora al supporto dei Runners palermitani presenti all'evento.

venerdì 24 luglio 2009

Corrinsieme 2009 per Uomini Duri e le ultime apparizioni in Pista

17-18-19 Luglio 2009.

E' quasi finita.
Non vorrei, ma è giusto che sia così.
Questa stagione in pista è stata fin'ora indimenticabile e a volte ho pensato (scherzando) se la mia vera attitudine fosse proprio lì nell'anello rosso.
L'esame - maratona di questo autunno potrebbe dare interessanti risposte.

Infatti è arrivato il momento di iniziare la preparazione per la prossima maratona. Se ci fosse qualche gara in pista di passaggio potrei pensare ancora di inserirmi, specie su un 1.500m serio e battagliato, ma in realtà adesso inizia il tour di gare su strada e con i chilometri accumulati tutto sarà più difficile.
Mi prometto di continuare a lavorare sulla postura, sulla coordinazione e sulla reattività per i piedi, potrebbe essere questa l'arma in più ai fini del risultato finale.
Gli esami di riparazione in Pista di settembre... li lascerò agli altri o forse tenterò una sola incursione tra i tanti Kmetri già corsi.

In realtà le gare su strada sono iniziate e subito con un evento al Top, la Corrinsieme, organizzato da sempre impeccabilmente, sulla cornice della splendida Santa Caterina sullo Ionio, tra le provincie di Catanzaro e Reggio Calabria.

Ma questo è stato l'epilogo e non è andata benissimo come mi ero promesso, ma nemmeno tanto male.

Purtroppo il calendario Fidal calabrese quest'anno si è rivelato quantomai ostico nei confronti delle società e degli atleti impegnati tutto l'anno nelle manifestazioni su pista e strada proponendo in un fine settimana 2 o 3 eventi importanti che assegnano titoli regionali quando si dovrebbe lasciare il palco solamente a quei pochi eventi su strada che danno tanto lustro e immagine ad una Regione che nell'atletica stenta per mancanza di promozione sportiva.

Quindi posto che per un atleta il volere della Società ha sempre maggiore importanza rispetto a quanto pianificato personalmente, il Violettaclub ha convocato me e Francesco per i Campionati Regionali Individuali su Pista a Gioia Tauro (RC).
...E guarda caso piazzati venerdì 17 e sabato 18 non proprio convenzionalmente...

In settimana il fluttuare delle temperature (una volta caldo afoso, un'altra fresco) non mi ha aiutato comunque a recuperare appieno, eppure i lavoretti svolti, seppur banali mi hanno dato maggiore sicurezza.
L'ultimo lavoro è stato effettuato lunedì 13 con un easy 8 x 400m R.45" nel quale mi sono trovato a correre insieme ad un grande Campione la prima e l'ultima prova (lui effettuava un altro allenamento).
Se il primo mi ha lanciato in 66" regolare e gli altri sono usciti al solito in 65"-67", prendendo il "treno finale", mi sono fatto un giretto in 61".5.
Distrutto ma contento.

Scarico ampio per il triplice impegno da gestire bene.

Venerdì 17: 1.500m - Pista Gioia Tauro (RC).
Partendo la mattina da Palermo e affrontando pur sempre un lungo viaggio, non si ha molta convinzione di quanto si possa fare, eppure nutrivo forti speranze di Personal Best.
Giunti comodamente al Campo, nuovo, con Pista in Tartan elastica come quella di Palermo, notiamo molta desolazione tra i partecipanti, davvero pochi per l'evento.
Il 1.500m, posso affermarlo, è stata la prova più partecipata della manifestazione.
Del Violettaclub, sia me che Francesco schierati alla partenza; pochi altri potevano provare a collaborare con noi, pur considerando che i ragazzi del Marathon Cosenza stanno lavorando più che bene in questi anni.
Peccato che l'evento sia stato completamente snobbato dalla Libertas Lamezia (la squadra di Guzzi).
La palla di sole alta e calda, la desolazione, e un venticello fastidioso non portavano molta voglia di correre forte, ma io ci credevo.
Allo sparo, senza volerlo, mi trovo in testa e ai 100m mi stabilizzo avanti. A quel punto proseguo con impegno e passo al 400m 64" circa a vista.
Ritmo preciso e dietro ad 1" Francesco con Andrea Pranno del Marathon Cosenza.
Rallento e faccio passare Francesco mettendomi dietro di lui: finalmente aveva ingranato e mettendosi avanti mi ha fatto un enorme favore continuando a tirare.
Ai 1.000m non guardo più nulla ma noto un certo rallentamento che si traducerà in un 2'45" alto.
Si scatena la bagarre: Francesco prevedibilmente sferra l'attacco e... qui la sorpresa!
Riesco a stare dietro, distanziato di pochi passi; addirittura ai 200m mi riavvicino ma lui controlla e allunga vincendo in un ottimo 4'01"64, ma per me il 4'03"46 realizzato con un cambio finale in 1'17".4 nell'ultimo 500m vale tantissimo.
Sforzo moderato, per nulla scomposto fino alla fine: questa è la vera nota positiva.
Al terzo posto chiude Pranno in 4'10".19.
La consapevolezza di un under 4'00" è salda specie se corsa con 5-6 elementi agguerriti e un passaggio regolare in 2'40" o poco giù.

La vita è bella perchè non sai mai cosa può riservarti ;-)

Sabato 18: 5.000m - Pista Gioia Tauro (RC).
Questa volta per me e Francesco le strade si dividono: diamo maggiore priorità a raccogliere i titoli e così rispolveriamo un Duca "Old School" ottocentista mai improvvisato.
Con grande regolarità, un primo giro per sbloccarsi, un giovane "kamikaze" avanti a stimolarlo, effettua due giri-fotocopia e vince in 1'58".75". Eccellente.
Pochi minuti più tardi tocca a me: nel 5.000m si presenta un giovane promettente, dell'Atl. Pizzo 97 del Prof. Arena, Massimiliano Casuscelli.
Il pensiero era rivolto alla Corrinsieme di domenica, non potevo e non dovevo andare male, quindi meno sforzo possibile per ottenere il titolo.
Lascio tirare per metà gara il giovane, promettente ma un pò scoordinato (non si nasce "imparati" nella corsa!) per poi allungare leggermente nel finale e chiudere in 15'34" e 3'01" nel K finale.
Buon 15'46" di Casuscelli (17 anni) che regge comunque bene nel finale. L'avessi fatti io questi tempi alla sua età! Diciamo che... mi avrebbe dato appena 3'00" circa ;-)
3° Titolo conquistato per il Violettaclub :-)

A fare il Poker di titoli ci pensa Palma De Leo, facilmente prima in 18'01", ma la sua era una prova contro il tempo più che con le avversarie.

Tempi alti per tutti in questa giornata, con le condizioni meteo un poco peggiorate rispetto al sabato.

Solita morìa di atleti, nessun premio, nessuna maglia di Campione Regionale nè medaglie, nessun risultato appeso al muro, nessuno a fare fotografie da mettere sul Sito federale (almeno quello, ben fatto).
Dettagli che per noi "grandicelli" non cambiano gran che le cose, ma che per un giovane alle prime esperienze sono il propellente per dare continuità ed entusiasmo all'attività che espleta tutti i giorni.

Il Clou del Week-End: Corrinsieme 2009 - Domenica 19 luglio.
Non sono mai mancato a questo evento che reputo tra i più importanti dell'anno per l'alto tasso tecnico e le difficoltà che esso propone.
Quest'anno l'organizzazione ha dovuto allungare di poco il percorso portandolo nel complesso a 10.150m circa per poterlo omologare come corsa da 10K.

Notoriamente a pochi metri dal via si presenta il punto più difficile: una rampetta insidiosissima da circa 60m a raderti le gambe, subito.
La parte aggiuntiva è consistita in un'altra rampetta da circa 30m con relativa discesa per reimmettersi sul percorso già conosciuto.
Tantissime curve a insidiare la prima parte del giro che risulta facilmente percorribile nella seconda parte seppur in leggerissima ascesa nel finale.
E tutto per 5 giri!

Arrivare poco lucidi alla gara può significare complicarsi di molto la vita.
Non mi sentivo affatto stanco e la tensione nervosa era tutta rivolta all'evento che finalmente giungeva al suo epilogo: The Race.
Purtroppo a conti fatti, anche degli sforzi di lieve entità possono far mancare quel qualcosa in più che serve a rendere incisiva la prova.
Tra le tante persone accorse a vedere la gara ho avuto il piacere di salutare tanti amici tra cui Maurizio Leone (CS Carabinieri), nostro simpatizzante, Giovanni Certomà, uomo dalle mille risorse e dalla sincera passione per la corsa, Adriano Mirarchi, il plurititolato Pino Sestito (Violettaclub, tanto per cambiare :-) e i tanti amatori accorsi a prendere parte alla manifestazione.
Infatti la peculiarità della Corrinsieme, grazie anche ad un ampio giro (2 K) da percorrere, permette agli amatori di correre assieme a grandissimi campioni senza compromettere lo spettacolo con il caos dei doppiaggi che non può verificarsi.

Tante gare per bambini di diverse categorie di età prima della corsa Assoluti-Amatori.
Ad aprire le danze ci pensa la batteria femminile con gli M55 e oltre.
Senza avversarie che potevano impesierirla, a vincere ci pensa Gloria Marconi (Calcestruzzi Corradini Excelsior Rubiera) in 13'53" a coprire i 4K (2 giri del percorso).
L'organizzazione che regala una VERA Campionessa anche alla prova femminile - novità 2009.

Adesso tocca a noi.
Lo Speaker Nerli Ballati, stoico commentatore di questo evento, mi annuncia "simpaticamente" ed è un'emozione sentirmi quasi in casa in mezzo a tale pubblico acclamante.
In effetti non aveva tutti i torti a chiamarmi "ragazzo calabrese" alla Mezza Maratona di Roma in Notturna ;-)
Per me e Francesco occhi puntati anche da Lino, il nostro D.S. giunto con uno stuolo di ragazzini alla manifestazione.
Tra i grandi atleti, oltre alla solita pattuglia "nera" cui spicca "l'italo"-keniano Zakayo Kipsang Biwott, gli italiani migliori dell'attuale movimento del mezzofondo: Buttazzo, Bona, Auciello e Goffi.

Dopo il via subito la citata curva con salitaccia a seguire.
Ormai non è una novità, ma piazzarmi bene alla partenza non è più difficile come un tempo.
Sto appresso al gruppo fiducioso dei miei mezzi.
Il primo giro mi fa scoprire la "dura" novità e il folto gruppo misto alle curve secche rendono ogni passo e traiettoria incerti.
Il ritmo è sostenuto e come sempre, essendo vicini al mare, il caldo misto all'umidità mi fa sudare parecchio.
L'avevo dato per scontato ma ciò mi rende più difficile la gestione della corsa.
Primo giro in 6'17" e resto attaccato al gruppo di testa ma alla salita successiva mi stacco.
Resto attaccato ad Auciello fino fino al 2° giro dove passo troppo forte in 6'11" e inizio a sentire troppo la sete.
Le gambe non vanno in salita e le sensazioni sono sgradevoli.
Il 3° giro mi porta appresso Francesco e alla prova-salita cedo ancora.
Si soffre e devo gestire.

L'ultimo italiano a tiro, Goffi, si allontana ma non demordo.
Dovevo dare tutto negli ultimi 2 giri, pur essendo in 15° posizione in quel momento.
Gestisco la corsa, doso uniformemente gli sforzi e grazie alla spinta del pubblico che ringrazio tantissimo e anche di qualche amatore in corsa che prende fiato per incitarmi, non cedo del tutto giungendo sfinito sul traguardo.

Scontento della prova, scontento del risultato, perplesso dalle cattive sensazioni provate, pur avendo dato tutto me stesso per onorare la manifestazione.

La Classifica, impietosa, visionabile anche a questo indirizzo:

1 - Rukundo Sylvain - ACSI Campidoglio Palatino - 30'07"
2 - Simukeka Jean Baptiste - G.S. Orecchiella Garfagnana - 30'14"
3 - Kiptanui Too Edward - Atl. Gonnesa - 30'15"
4 - Dokita Nelson Olempayei - Pol. Libertas Catania - 30'39"
5 - Kiplagat Isaac Kipkoech - RCF Roma - 30'50"
6 - Rachid Amor - Pro Sesto Atletica - 30'53"
7 - Kipketer Serem Philemon - Atl Saluzzo - 30'56"
8 - Buttazzo Giammarco - C.S. Esercito - 30'59"
9 - Bona Francesco - C.S. Aeronautica Militare - 31'07"
10 -Auciello Giovanni - Stato Maggiore Esercito - 31'16"
11 - Bibi Hamad - CUS Palermo - 31'38"
12 - Goffi Danilo - C.S. Carabinieri - 31'51"
13 - Biwott Zakayo Kipsang - Pol. Corso Italia Pisa - 31'54"
14 - Duca Francesco - Violettaclub - 31'58"
15 - Lo Piccolo Filippo - Violettaclub - 32'35"
...

Guardando la classifica si potrebbe così reagire: "E' una vera schifezza, che delusione!" e così in effetti potrebbe essere visto le recenti apparizioni in pista.
Considerando che tutti comunque hanno corso forte, senza alcun crollo da parte dei Big, e che i tempi all'arrivo si sono alzati almeno di 1' per tutti, praticamente ho corso alla stessa maniera dello scorso anno, il 2008, dove realizzai una buona prova, rimanendo contento.
Le sensazioni sono state tremende, come da tempo non capitava ma ho dato tutto me stesso per acchiappare almeno una posizione in più, che poi non è arrivata.
La media finale, 3'12".6/Km non fa certo sorridere ma schifo non fa.
Il duplice impegno ha reso le salite ancora più dure, è vero, ma mancare alla Corrinsieme non avrei voluto per niente al Mondo.
Sarò presente anche il prossimo anno?
Chissà...

Adesso si volta pagina, correrò Castelbuono in mezzo alla mia gente e darò tutto per migliorare il tempo dello scorso anno, 38'09".
Il Giro Podistico Internazionale è un'altra brutta bestia da tenere per le corna: gestire 10 difficilissime salite è da grandi atleti; non lasciarsi trascinare dalla foga al vià è obbligatorio; non farsi doppiare è imperativo.
Con saggezza e il calore del pubblico potrò dimenticare la mezza delusione calabrese.

Ringrazio per le foto suggestive dal ruvido suolo della Pista Francesco Duca, il cui servizio è disponibile su Violettaclub.it e Giovanni Certomà che ha realizzato dalla moto le splendide immagini della Corrinsieme visibili anch'esse dal Sito Ufficiale)

martedì 14 luglio 2009

Overburning di inizio Luglio

Prime settimane di luglio 2009.

Meno male che per il Sicily World Athletic non era esplosa la calura che ormai imperversa da circa una settimana in Sicilia.
Il gran caldo è un fattore influenzante per molti aspetti nella corsa e non è affatto facile abituarsi...

...purtroppo...

Per chi avrà creduto (povero illuso) che dopo l'exploit del 3.000m di Palermo mi fossi accampato a mare trascurando la corsa, beh... non mi conosce affatto bene!
La stessa domenica della doppia uscita balneare nelle coste sicule ho corso due volte con la sequenza di eventi: 45' Lunghetto lento lento in Favorita h07:30 - Mare a Mondello h09:30 - Mare a Cefalù h15:00 - 45' Lungo impegnato per le strade/campagne di Cefalù h18:30.
Altro che riposo ;-)

I lavori, spinti ancor di più dall'euforia del momento, riprendono senza pensarci più di tanto martedì 30 giugno stesso con un lavoraccio che mi costa molto impegno: trovo il Coach allo Stadio e... do tutto fino all'ultimo metro del lavoro :-)
4.000m R.3' + 8 x 400m (R. 1') - Cattivo Cattivo.
Con molta scioltezza corro facile anche se negli ultimi 2 giri i piedi scappano un pò ma è un discreto 12'12"; poi inizia il solito "balletto" dei 400m con 65".7 - 64".8 - 66".1 - 65".9 - 66".2 - 66".2 - 65".7 - 63".5.
Per correre l'ultimo 400m, affaticato com'ero, ho dato tanto di me stesso... ma davanti al Coach che fai? Non te lo tiri il collo?

Non avevo fatto i conti con il caldo in arrivo...

Il giorno dopo giustamente mettiamo un lungo con 10 x 100m salite ripide a Dallas, e il lungo normale al pomeriggio e ciò non contribuisce al recupero dalle fatiche.

Al giovedì corro piano per prepararmi al lavoro di venerdì, tirato come sempre in "syncronize".
Venerdì 03 luglio, ormai a carte scoperte, si capisce che punto tutto nel cercare di correre un 5.000m e la quantità e qualità dei lavori volge in tale direzione.
Altro lavoro pro-5K dopo quello di martedì coinvolgente: 3.000m (R.6'), 2.000m (R.5'), 1.000m (R.4'), 5 x 200m (R.2').
Il vero caldo e l'umidità di colpo quel pomeriggio mi fanno preda: in pochi lenti minuti di riscaldamento ero coinvolto da strizzare, impietosamente... e nemmeno avevo iniziato!
Il lavoro mi uccide ma realizziamo un altro pacchetto di risultati frutto di una collaudata cooperazione: 8'55" - 5'52" - 2'51" - 31".9 - 30".1 - 31".1 - 30".8 - 29".8.
Facilmente annotabile come la batteria dei 200m si è rivelata assai sotto tono, ma ero cotto come un pop corn dalle prime 3 prove, naufrago di una doccia di sole & sudore provata solo una volta, a giugno.
...ovviamente sempre annichilito nel finale per ognuna di queste prove!

Il week-end senza gare chiama ad allenarmi come si deve, ma lo stato precario dovuto all'estrema stanchezza mi porta a correre molto più piano del solito.
Inoltre un'uscita al mare domenicale a Isola delle Femmine (e che schifezza di mare!) rappresentò il colpo di grazia alla parola "recupero", bruciata da un caldo ormai costante di tutti i giorni.

Ormai recuperare e correre forte inizia ad essere difficile.
Dormire e non sudare è molto improbabile; spesso prendo il materassino nel pieno della notte e dormo più fresco per terra...
Correre tardi al pomeriggio implica finire di correre tardi, da cui correre la mattina è stato sempre più difficile, considerando i tempi di recupero dilatati e di riposo accorciati...

Dover fare i conti con tutte queste costanti e... purtroppo con gare in pista che NON ci sono!
Purtroppo la pista è molto povera, i fondi hanno il limite tendente a zero (lim. -->0) per N atleti che tendono sempre a zero!!!
Questa equazione matematica dal risultato scontato prossimo al valore nullo, ormai mi ha portato a visionare quei pochi eventi in pista che realisticamente potrò correre di qui ad inizio agosto.

Martedì 14, corso un fartlek del cavolo da 4 x (3' - 2' - 1' forti con R.2' corsi piano) che mi ha letteralmente piallato causa caldo opprimente, mi ha portato a chiedermi se potrò trovare un giorno di tregua dalla stanchezza, visto che il problema sta iniziando ad essere serio.

Neanche il tempo di pensarci e... puff! Esce fuori un 5.000m a Catania giovedì 16.

Pronti armi (?) e bagagli (!), organizzatomi al lavoro, nonostante un periodo molto intenso per il mio settore che mi porta ad uscire fuori, muovermi parecchio e coordinarmi con gli altri colleghi, riesco a svincolarmi quel pomeriggio e presentarmi con Francesco alla gara.
L'aver scaricato per miracolo il giorno prima giova ad entrambi.
La giornata calda, ma ventilata e la partenza alle ore 20:00 ci obbliga ad essere ottimisti e poi... male che vada, con i lavori svolti sotto i 15' ci andiamo, no?

No... assolutamente no... L'atletica è molto più complicata di semplici affermazioni. No, no, no.

Agli allunghi, "Welcome Back Pista Campo Scuola Picanello!"
Corri sul duro asfalto, o su questa pista non cambia molto. Veeeeery Good per i velocisti, ma per il mezzofondo è una tragedia...
Calzo le morbide Adizero Cadence e mi rendo conto che il ritorno elastico NON c'è...

Allo sparo, dopo pochi passi restiamo in due; dietro c'è Enrico Pafumi, catanese tesserato per i Celtic Druid Castenaso (BO) (della serie "Fughe di Cervelli ma anche di Gambe dalla Sicilia" :-) impegnato a cercare un PB che troverà (N.B. - Calzava scarpe da maratona).
Di comune accordo io e Francesco ci diamo il cambio ad ogni giro, ma qualcosa non quadra...
Già dal primo giro non si corre forte, addirittura è 74"...
Ogni qualvolta mi metto avanti inizialmente riesco a tirare in 71" ma fatico troppo, con Francesco che stranamente non sembra essere reattivo.
Entrambi sembriamo impediti: prima 3'01" all'1K; poi 6'00" al 2K, poi 9'05" al 3K...

Paragonato a quanto fatto a Palermo (essendo carichi di lavoro) fa ridere o piangere?
Nessuno di noi riesce a darsi una mossa tanto che a 5 giri dal termine mi trovo anche davanti di pochi metri e di lì in poi le posizioni rimarranno immutate fino al traguardo per un impietoso 15'11" senza appello e con un 70".5 all'ultimo giro forzato...

Vinco la gara, ma l'obiettivo auspicato non è lontanamente raggiunto nè visibile...

La classifica, visionabile dal sito Fidalcatania.com:

1 - Filippo Lo Piccolo - Violettaclub - 15' 10".9
2 - Francesco Duca - Violettaclub - 15' 14".7
3 - Enrico Pafumi - Celtic Druid Castenaso - 15'49".3
4 - Catania Vito Massimo - Atl. Amatori Regalbuto - 16'03".1
...

A fine gara le impressioni erano comuni per entrambi: il caldo sempre presente ma almeno a quell'ora sopportabile più una pista dura per il mezzofondo ha irrigidito il nostro passo, non più fluido ed elastico, modificando in negativo la nostra meccanica di corsa.
Infine... cavolo! Neanche avevamo scaricato questo evento!

Torniamo a casa, altra esperienza corsa, pur sempre un buon test: rimane poco per ricaricare le batterie, sconfiggere il caldo intelligentemente e saggiamente (dovrò pur invertarmi qualcosa!) e scaricare tutto sull'ultima possibiltà offerta: i Campionati Regionali Individuali su Pista in Calabria della prossima settimana del 17-18 luglio.

Poi... sarà solo Corrinsieme!

Ringrazio Salvatore Torregrossa, per le foto offerte, sempre presente a riprendere le gare a Catania e dintorni: è un immenso piacere ogni tanto tornare a correre dalle Vostre parti :-)

martedì 7 luglio 2009

Centro Sportivo Marina Militare: Su Per Le Alte Vette Montane (parte 3)

Agosto 2002

Era piena estate.

Credo sia stata quella l'unica volta in vita mia nella quale ho vissuto i mesi più caldi dell'anno con temperature più miti: la mattina si avvertiva sempre una leggera e fresca brezza mentre a sera si poteva tranquillamente chiaccherare o farsi una passeggiata senza doversi asciugare in continuazione.
Palermo resta comunque "The Best Of".

La zanzara: famiglia di insetti dell'ordine dei Ditteri. La zanzara comune: Culex Pipiens (fonte wikizionario).

... solo che in quei mesi estivi mi ero fatto una cultura di tutti i tipi di razze e dimensioni delle zanzare!
Erano piccole, grosse, striate (di giallo :-P), nere, e soprattutto... assetate di sangue!

Purtroppo i fiumiciattoli e gli acquitrini circostanti il Centro Sportivo erano una fabbrica naturale di zanzare che prolificavano invadendo qualsiasi posto, specie quelli chiusi.
Quasi tutte le sere se ne dovevano uccidere decine e decine per avere un minimo di pace.

Ecco perchè, pur essendo maggiormente monotono, preferivo svolgere il servizio di guardia ai piani della palazzina dormitorio che al Centro Sportivo, almeno lì si potevano tenere a bada quelle belve!

Rassegnate le dimissioni da corridore su pista, io e Nello ci preparavamo ad affrontare la prima prova importante per la squadra di fondisti: Il Challenge Stellina in Val di Susa (TO).

Questa gara, di livello internazionale, rappresenta da sempre una tra le corse "clou" del circuito di gare in montagna, con la prerogativa (ottima per me) che si sale esclusivamente per 14,5 Km senza i temuti e pericolosissimi tratti in discesa.

Corse su strada non ne svolsi molte quell'anno, dato che in Sicilia non ci scendevo quasi mai, ma sentivo che la condizione cresceva gradualmente.
L'unica corsa su strada
svolta su mia insistenza nei pressi della Liguria avvenne a Massa, non molto lontano da La Spezia, nella quale su un percorso di una decina di K misi a segno una delle mie migliori prestazioni di tutto l'anno, giungendo vicino Nello e poco oltre il 10° posto in una notturna.
Ricordo alla partenza di essere stato bruciato da un sacco di gente, anche da energumeni (credo fossero triathleti dall'abbigliamento).
...Penso che oggi difficilmente accadrebbe una cosa simile :-)

La strada, sempre lei!

A La Spezia non ci si imbatteva in lunghe salite continue, ricordo un tratto di circa 8K ma niente di particolarmente difficile, mentre invece un percorso ondulato su Strada Statale rendeva certi lunghi o medi particolarmente impegnativi.

Quell'unica volta che mi trovai a Palermo in prossimità della gara mi dedicai a lavori di salita, in particolare andavo a sfruttare la lunga Salita della Scala Vecchia di Montepellegrino che anticamente (e ancora oggi) portava i fedeli in vetta al santuario attraversando la Montagna con una "acchianata" parecchio ripida.

Noi runners la sfruttiamo quando si vuole un lavoro durissimo e impegnativo per glutei e quadricipiti a lunga durata. In circa 17' (il mio personale è di 17'01" del 2003 contro il record di 16'40" circa) ti spacchi di fatica e ti spolmoni per la felicità e il benessere di correre e di arrivare in una natura ancora incontaminata.

Quello che pensano i fedeli che procedono lentamente al santuario non lo so... non riesco neanche io stesso a pensare quando devo affrontare quei muri verticali!

Il Week-end di gara: 24-25 agosto 2002.

Al sabato giungemmo a Susa (TO): quello è un'altro mondo, mai avevo visto simili scenari, un paesino immerso nelle più verdi e alte montagne, un palermitano in mezzo agli alpini, quelli originali.
La cerimonia di presentazione delle squadre militari mi fece conoscere diversi giovani atleti italiani oggi tra i migliori elementi della nostra malata atletica.
Ricordo un lungo del sabato assurdamente strano, senza poter capire dove poter trovare un rettilineo in mezzo a tanta strada in salita, umida dalla nebbia e in mezzo a diversi ruscelli.

Era estate e... faceva freddo :-)

La cosa ancor più bella è stata che il Coach Antonio, artefice di questa spedizione era a casa sua a prendersi il sole in spiaggia, delegando l'avventura di accompagnatore ufficiale al mitologico Capo Wolfs :-) appassionato sportivo più del "sacro pallone" che dell'atletica (ma pur sempre competente) e primo tra i fondatori del C.S. Marina Militare Atletica.

Anche lui una persona che mai dimenticherò.

Alla domenica, durante il riscaldamento, perso il conto di quanti stranieri ci fossero a partecipare a questo evento (compreso il N.1 della specialità, Jonathan Wyatt), mi schierai alla partenza.
Inizialmente si percorrevano poco più di 1.000m su asfalto per poi dirigersi verso gli ardui pendii. Io non lo sapevo...
Dopo lo sparo mi ritrovai a correre forte, ricordo un passaggio affannato 3'10" circa (questo sapevo fare ai tempi!) per lanciarmi con assoluta incoscienza verso l'inizio della salita: ero tra i primissimi in classifica, poichè ne vedevo pochi davanti.

Mi! Quale errore commisi!

In pochi attimi mi ritrovai in piena sofferenza.
La strada di montagna improvvisamente si strinse ed io col mio procedere già affanato intralciavo gli atleti più esperti che con mestiere mi passavano uno alla volta.

In pochi Km (2-3 non di più) volti a me ben noti mi dissero "ciao" con le suole delle scarpe e tra questi ci stava Nello, inaspettatamente reattivo e tonico nell'affrontare quelle salite.
A tutti gli effetti la mia seppur difficile preparazione si rivelò un vero e proprio buco nell'acqua dato che dopo poche decine di minuti correre non era proprio più possibile...

La strada era talmente inerpicata e ricca di rocce e scaloni (tipica di una arrampicata montana) che le mie gambe non erano per niente capaci di correre: pochi balzi, poi era inevitabile camminare aiutandomi sempre più spesso con le mani.

Mancavano "solamente" più di 10 Km...
Mi chiedo se oggi con le capacità che posseggo sarei in grado di fare una figura migliore su questa specialità off-limits...
Forse forse un eco-trail aiuterebbe a scordarmi di questi incubi del passato :-P

I concorrenti continuavano a passarmi senza poter far nulla per affiancami: più di quello non sapevo fare, le gambe bruciavano e l'unica soluzione era camminare a passo svelto.
Ovviamente gli atleti di testa zompettano allegramente su questi terreni.

Dopo una fugace scivolata-rotolamento e un brevissimo tratto di strada dritta con leggera discesina (indimenticabile momento di lucidità) nel quale non riuscivo nemmeno a buttarmi come facevano gli altri, ricominciava la salita sempre più difficile, la vetta sempre più vicina.

Gli ultimi K erano immersi in una leggera nebbia e l'aria freddina rendeva il paesaggio erboso e verticale unico. Guardavo in alto per scrutare gli avversari, pensavo alle calde distese sabbiose estive nelle quali si trovava il mio Coach Antonio... Lo maledicevo X-).

L'arrivo ormai era vicino, finalmente una strada meno pendente mi permise di correre e di arrivare al traguardo da runners anzichè da walker...
L'atmosfera, stranissima, con le mucche e i prati erbosi davano un senso di pace e sacralità all'arrivo.

Vinse Wyatt, come da pronostico in 1h15'09", primo italiano e 2° ass. fu Gaiardo in 1h18'25".

Nello, autore di una prova maiuscola (30° ass. in 1h33'06") per non essere uno specialista, e il Capo mi aspettavano: arrivare al traguardo era la dimostrazione di solidità del mio nuovo carattere.

Eccomi arrivare, dopo un'eternità, 49° ass. in 1h40'41" (su oltre 160 arrivati) ma erano visibilmente contenti lo stesso di me, al contrario di quanto potessi pensare.

Ci eravamo piazzati come squadra militare al 3° posto, una grande sorpresa!
Con il trofeo in mano, la fatica era spazzata via, con un semplice sorriso.
Il pranzo del dopo-gara, i primi scambi di battute con gli altri atleti, ricordo tutto con estrema lucidità.

Ritornando a La Spezia e nei mesi, negli anni successivi, mi sono reso conto di come l'unione di un gruppo di persone lascia ricordi indelebili, quelli sono i segnali di un'amicizia sincera.

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)
PRONTI A PARTIRE...