41° New York City Marathon - 20° Posto Assoluto - 1° Europeo

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Un Sogno Ad Occhi Aperti...

mercoledì 27 luglio 2011

Rimandato a Settembre...

Palermo, 20 luglio.

Termina la prima parte della stagione estiva..

Ultime fasi del 5.000m di Palermo: negli ultimi 250m passa da dietro Campagna (Atl. Futura Firenze) fino a quel momento sempre dietro ad inseguire, ai 200m sento urlare "e 27!!!" e con tutte le forze che mi rimangono provo a tenere sotto i 32" fino al traguardo...
Difficile vista la grande fatica che ti fa vedere doppio e un amaro 15'02" ad attendermi...

Non restano grandi ricordi se non essere vivi la avanti quasi per tutta la gara; purtroppo è proprio il momento più importante, quello in cui si sferra l'attacco finale e ci si apre definitivamente che manca.
Corro in Pista principalmente per vivere questi ultimi e indimenticabili attimi, per esaltare me stesso e chi sta ad osservare la gara; emozioni che su Strada non puoi cogliere.

Ma non importa, spunti positivi ce ne sono stati e parecchi.
Un'altra settimana passata a soffrire il gran caldo e subirne tutte le conseguenze negative e finalmente per il giorno della gara sentirsi meglio per un raffrescamento delle temperature.
Tanti gli atleti motivati, c'è chi è in ottime condizioni di forma e non deluderà.
Restiamo d'accordo a tirare un 500m ciascuno ma al via si parte troppo convinti per i nostri mezzi.

Si tira forte inzialmente, 2'55" e 2'55" primi 2K e nei frangenti in cui mi trovo avanti sento la pressione di Tocco e Brancato (gli unici a partecipare all'azione) che mi portano ad esagerare.
Il terzo mille, infatti, risulterà più fiacco dei precedenti (3'01") visto che il 5'50" precedente non era stato digerito bene da nessuno.
Brutto ammetterlo ma è stato così.

Sarebbe stato facile gestire meglio i passaggi e restare distaccati ma a ruota, un pò come ha fatto Bibi (CUS Palermo), che si sa mettere in discussione anche in pista.

Parentesi (benevola) aperta per questo ragazzo marocchino (classe '79 come me) "atipico" in tanti sensi e che non pensa solamente alle corse su strada.
Alterne vicende qualche tempo fa avevano messo contro di me questo umile e forte ragazzo che nel tempo ha trovato una piena integrazione a Palermo, ma quando c'è un sincero rispetto tra due persone qualunque muro si abbatte.

Ed è stato proprio quest'ultimo mille a farlo rientrare in gioco e con forze fresche.

Evidentemente per me non ci sono state nè le condizioni climatiche nè quelle fisiche nei giorni scorsi per fare certi lavori di resistenza lattacida perchè facendo scorrere i giri un rallentamento simile avrebbe dovuto far smaltire la fatica in eccesso (sempre che un banale 5'50" ai 2.000m rappresenti così grande fatica...).
Ed infatti, dopo il passaggio in 8'51" ai 3.000m un ulteriore rallentamento di un altro giro ci porta ai -4 dalla fine.

Da dietro rinviene con un allungo secco quanto devastante per l'equilibrio proprio Bibi che ci costringe tutti ad operare un cambio... proprio quello che nelle gambe in quel momento non c'era.

Per Brancato (Running Club Futura Roma) si tratta di un trampolino di lancio per sferrare il suo attacco decisivo e vincere la gara mentre per me e Tocco (CUS Palermo) sono mazzate nelle gambe.
In realtà restiamo insieme fino al mille finale prima che Luca riesca a trovare un pò di luce e rilanciare negli ultimi due giri.
Per me sarà una bella gestione della sofferenza e con un 3'04" e 3'07" sarà nuovamente mancato obiettivo...

Con una classifica finale (non ufficiale):
1 - Alessandro Brancato (RCF Roma) - 14'44"
2 - Hamad Bibi (CUS Palermo) - 14'52"
3 - Luca Tocco (CUS Palermo) - 14'55"
4 - Diego Campagna (Atl. Futura Firenze) - 15'01"
5 - Filippo Lo Piccolo (Violettaclub Lamezia Terme) - 15'02"
...

Obiettivamente non mi aspettavo di arrancare così nelle ultime settimane dopo una ripresa a dir poco entusiasmante dopo aver esibito tanta scioltezza non appena avessi abbandonato la riabilitazione in acqua (di mare).
In fondo in quel periodo correvo davvero poco e tornare su buoni livelli subito mi aveva fatto convincere che a breve almeno i bei lavori in allenamento sarei tornato a farli e subito.
Invece, causa principalmente il caldo afoso dei primi giorni di luglio, ogni lavoro è stato oppresso da tale fardello con la ovvia conseguenza di gestire male e sentire troppo pesante ogni singola ripetuta...
Ciò che poi si è risentito in gara e che mi fa capitolare ad ogni finale.

Chi ha osservato la corsa (tutti presenti, dal Coach al Vice Coach, agli amici più affezionati) non ha potuto che essere d'accordo sulle azioni intraprese (se hai un minimo di ambizione 5'50" lo devi superare facilemente, nient'altro da aggiungere!) nelle prime fasi di gara e che sarebbe bastato tirare un pò meno per conservare altre energie venute meno nel finale.
Mi sono trovato a tirare un 500m in 1'26" solo perchè da dietro mi "pizzicavano" le chiodate, ed eravamo solo in tre... obiettivamente troppo forte!
La troppa generosità si paga, ancora una volta cara!

Purtroppo si pone (parzialmente) fine alle gare in pista, si pensa alla strada e a qualche tentativo che avverrà a settembre.
Non sono tanto demoralizzato, solo un poco perplesso; continuando a curare tecnica di corsa e facendo lavori accorti la condizione potrà solamente crescere, congiuntamente alle corse su strada che sono veri e propri test di efficienza.

Non è facile tornare ai propri massimi livelli in poco tempo, tante sono le circostanze benevole che devono coincidere, ma l'entusiasmo non manca, sarà solo questione di tempo!

(Ringrazio Alex per le Foto)

mercoledì 20 luglio 2011

The Last Chance (per ora...)

Palermo, prima metà di luglio.

Si produce tanto e magari si finisce a raccogliere poco...
Spesso è così, ma le vere occasioni sono talmente poche che basta sbagliarne una e tutto sembra essere andato storto.
Considerando che la stagione su pista è iniziata "quasi per caso" e per giunta in forte ritardo, l'obiettivo che avrei voluto centrare di buon grado (oltre la continuità acquisita) sarebbe stato l'acquisizione di quella padronanza nella gestione dello sforzo ed il cambio di ritmo facile (con relativo aumento di competitività in una volata) persi per strada un anno fa...
Ricordo bene come ci si sentiva, ma non ci sono tanto lontano.

L'ostacolo più grande è dovuto al gran caldo di questo mese, ininterrotto e carico di umidità.
Ormai è una questione quasi irrisolvibile quando si arriva a tali livelli, insopportabili.
Trovarsi tutti i giorni carichi di questo fardello, a tutte le ore pomeridiane si tenti di andare a correre crea un senso di vuoto, di pesantezza che non porta a nulla di buono.
Così ogni lungo lento o ogni lavoro è fortemente penalizzato; si dorme male, si riposa peggio ed al mattino l'apparenza è di trovarsi più stanchi della sera.
L'apparenza... quella sensazione che annebbia la realtà dei fatti e che fattivamente mi ha impedito di correre al mattino alcune volte.

Due settimane fa un problema intestinale mi aveva frenato negli allenamenti.
Dopo un lavoro molto intenso di mercoledì 06 di 20 x 200m (R.2') risolto attorno i 30" (e 7 volte attorno i 29"), sentivo l'insoddisfazione di aver potuto gestire una distanza che va corsa in totale decontrazione e controllo del movimento, almeno per un fondista.
Inutile descrivere quanto il clima umido abbia penalizzato il rendimento di un lavoro tutto sommato di routine...
I giorni seguenti facevano preoccupare parecchio per come avessi assorbito male il lavoro, forse si incubava qualcosa...
E così è stato, visto che al venerdì un forte mal di stomaco ha fatto precipitare la salute in tutto il week-end.

Solamente al lunedì 11, seppur nell'indecisione, torno ad un lavoro con delle prove di salita impegnativa, nella prima rampa di Monte Pellegrino (scala vecchia): 8 x 500m classici.
Avrei faticato parecchio ma era un modo per rimettere un minimo di forza.
E invece, pur con sorpresa, esce fuori un lavoro niente male tutto attorno i 2'05" (il primo in 2'02", l'ultimo in 1'59") tutto o quasi agilità e non grande spinta.
Ancora una volta il caldo (meno opprimente) non mi ha fatto tirar fuori tutto il "carattere".

Mercoledì 13 si torna in pista, alla velocità: 10 x 300m (R.3').
Bastano un riscaldamento e un pò di tecnica di corsa a sfiancarmi prima di iniziare...
Il lavoro non andrà malissimo (i primi due in 46", poi 45" e gli ultimi attorno i 44" alto) ma come sempre la sensazione di essere "in ostaggio" del ritmo imposto mi lascia ancora nell'incertezza.

La settimana si chiuderà con un lavoro di ripetute al venerdì 15 (dovevano essere 1.000m ma essendo festa patronale ci dirottiamo in Villetta accanto lo Stadio chiuso): 6 x 815m (giro grande) (R. 1'30").
Grande umidità nonostante il tardo orario di esecuzione e discrete sensazioni senza andare troppo al limite: 2'26" - 2'28" - 2'25" - 2'25" - 2'25" - 2'21" niente male visto il percorso ondulato del giro.

Un ultimo leggero strappetto avviene sabato 16 in occasione della gara su strada "Corri per le Vie di Borgetto" nel quale mi sono divertito (spero insieme al festoso pubblico) in un testa a testa con Hamad Bibi (CUS Palermo).
Presente direttamente da New York il "Manager" Giuseppe Vicari, è stato un obbligo per me correre nel suo Paese d'origine.
Tutto si è risolto, alla fine dei 9 giri dell'impegnativo percorso, in una volata a due proprio con il forte marocchino del CUS.
Siamo arrivati proprio spalla a spalla; la vittoria è andata a Bibi ma a me interessava il successo della Manifestazione e soprattutto quell'ultima Chance.

Si tratta del prossimo 5.000m che si svolgerà in pista a Palermo il prossimo mercoledì 20.
Presenti atleti a sufficienza per poter inseguire ed abbattere il limite dei 15'00".
Per ora (partenza ore 19:00) il vero grande avversario sarà il caldo, per il resto ce la metterò tutta, come sempre.

(Ringrazio la Trinacria Palermo per le foto scattate da Ferruccio :-)

mercoledì 6 luglio 2011

Il bello dell'atletica...

Enna, Campionati Regionali Individuali, 03 luglio.

Peggio di così non avrei mai pensato, anzi!
Non mi era mai passato per la mente un epilogo di gara così negativo, proprio quel 5.000m cui tenevo così tanto, eppure è andata proprio storta.

Fatto sta che alle volte accade anche questo, capitolazioni inspiegabili a fronte di una sicurezza d'animo dovuta ad uno stato di salute discreto.
Ritrovarmi nei lavori in pista, seppur sofferti, pagati con il massimo dello sforzo in allenamento aveva, fino alla lunga interruzione durata svariati mesi, prodotto tanta sicurezza e molti meno dubbi prima di una gara.
Stranamente, sembra che questa distanza, a me ormai cara, sia davvero litigata con me stesso, da sempre!
Il caso di ieri è palesemente eclatante ma provo sempre a cercare di comprendere le possibili cause; resta assodato che non cambierà nulla al di la di un risultato che per molti potrebbe sembrare scoraggiante.

E aggiungerei che (e qui termino l'introduzione del racconto), se non fosse per certe cocenti delusioni patite nell'atletica, non sarei la persona che sono oggi, capace di assorbire i colpi negativi anche più pesanti di una semplice sconfitta "sul campo", reagendo, guardando sempre avanti...

Non mi sarei permesso di smuovere delle acque, ma in fondo lo faccio per l'ormai morente movimento dell'atletica nelle varie delegazioni (conosco bene e sempre meglio cosa accade in Fidal Sicilia o Fidal Calabria).
D'accordo con il Coach, forte degli ultimi lavori realizzati, mi ero permesso di stimolare i pochi atleti validi che ci sono in Sicilia per organizzare una bella battaglia sotto i 3'00"/Km proprio per questo appuntamento regionale, visto che per i C.d.S. della prossima settimana nessun atleta tesserato fuori Regione avrebbe potuto prenderne parte.
Alla fine, per svariati motivi e per diverse incomprensioni solo Brancato aveva risposto positivamente a tale chiamata, più che motivato (come me) di correre attorno i 14'40".

Scelte tecniche a parte e defezioni comprese, resta talmente arido il panorama atletico in generale che non riesce ad essere comprensibile il perchè di tale astio nei confronti di tutto il movimento.
Sembra che le delegazioni regionali facciano di tutto per ostacolare le iscrizioni dei propri atleti fuori dalla Regione cui si è tesserati (non è fortunatamente il mio caso) o si fa finta di non conoscere a fondo i regolamenti che pian piano cercano (almeno per le gare in pista) di consentire a chi è residente in quella Regione almeno la partecipazione anche se fuori gara.

Verrò a scoprire che certe scelte di regolamento ultra-legittime diventano rigidi ostacoli da non poter superare nemmeno con il buon senso e con le buone maniere, una forza che sul campo di gara di Enna non sarebbe servita a niente se non facendo intervenire qualcuno che almeno un minimo di competenza in tale ambiente ce l'ha.

E tutto questo viene a scapito di noi atleti che, come sopra detto, almeno ci provano a riunirsi quelle poche volte che è possibile durante l'anno.
E' vero che l'atletica assoluta (ai miei occhi) è circa l'80% fatta da giovanissimi, ragazzini, minorenni che puntualmente vengono trattati come tali e rare volte come dei giovani da responsabilizzare; il 10% dai Master che sono talmente affezionati a questo sport che riescono ad essere presenti e competitivi anche oltre i 40 anni e... l'altro 10% composto da quei giovani 25enni-30enni e oltre che, superato lo scoglio della vita "cosa farò da grande per vivere" riescono a ritagliarsi del tempo durante le giornate per cercare di vivere l'atletica nel modo più serio ed impegnato possibile e con ancora tanto da dire.

E, visti i recenti risultati dei Campionati Italiani Assoluti svoltisi a Torino, questi ultimi li terrei in seria considerazione in Federazione o almeno farei in modo di farli gareggiare con meno ostacoli possibili...

Torniamo alla gara.
Condizioni ideali, calar del sole, non troppo caldo; forse il vento contrario in corsia era un pò forte ma non ci si poteva lamentare.

Alla partenza io e Brancato cerchiamo di impostare quel ritmo desiderato (si corre un 500m ciascuno alternandosi in testa) e così accade: 2'55" primo mille ma non mi sentivo spumeggiante nè rilassato.

La verità arriva in fretta quando, già al secondo mille, nel momento in cui tocca a me tirare, sento la fatica assalirmi e in fondo la colpa è mia se rallento il ritmo: 2'58".

Brancato si vede che è più reattivo e passa avanti con maggiore agilità ma cerco lo stesso di fare il ritmo. Io stesso mi rendo conto che la gamba non gira e Alessandro non mi tiene avanti oltre 200m e (giustamente) torna avanti, distaccandomi.
Di lì in avanti sarà un gara totalmente in salita ed il pensiero di fermarmi in effetti mi ha sfiorato la testa.
Con un passaggio in 3'04" (8'59" ai 3.000m) Brancato è già lontanissimo e mantenendo un bel passo riuscirà a chiudere in 14'50" che a mio giudizio, viste le condizioni di scarsa collaborazione da parte mia, è stata un'ottima prova.

E' proprio il quarto mille la gran batosta: 3' e 17" (!)
Non riesco nemmeno a crederci dopo aver rivisto il cronometro con più calma ma in effetti è così, ripensando anche a come mi sono irrigidito (prima) e seduto nel passo poi.

Una leggera reazione la colgo solo nel finale, quando sopraggiunto Francesco Bennici (ora Atletica Mazzarino che chiuderà in 15'21"), proverò a stargli in coda senza riuscirci.
Quinto ed ultimo K in 3'11" e fine delle trasmissioni: 15'27" finale.

La Classifica dell'intera manifestazione parla di deludenti prestazioni in generale e pochissimi risultati dignitosi:

Stanco, ma davvero tanto, ho fatto molta fatica nel riprendermi nelle ore successive.
Cosa possa essere accaduto non è certo facile a spiegarlo, ma è comunque sempre un rischio tentare di abbattere i propri limiti.

Tecnici con tanti anni di esperienza ed atleti di indiscusso valore hanno avvalorato la tesi che correre ad 800m di altezza s.l.m. (circa) come al Campo Scuola di Enna possa portar via circa 3"/Km in meno, ovvero penalizzare una prova di 5.000m di circa 15", aggiungendo che...
...quando si scoppia in tali condizioni il botto è parecchio più forte!

Ma non si vogliono nè si devono accampar scuse, la pista misura sempre 400m.
In verità l'ultimo allenamento era stato pagato oltre il dovuto, terminando allo stremo delle energie; i giorni successivi non è stato facile riprendermi e, complice le alte temperature e il tasso di umidità elevato, correre anche il lungo lento è una questione delicata da affrontare.
Insomma: amu a curriri (in genere usando la dialettica intendiamo che si vuol correre in maniera "decisa") o no?
Ed è proprio la questione che fa pendere l'ago della bilancia (dello stato di forma) da una parte anzichè dall'altra: recuperare non è facile, correre al mattino presto ti viene in aiuto di tanto perchè non si stressa il fisico rapidamente come al pomeriggio.

Ma con il buon senso si esce da queste mini-crisi, l'importante come detto è essere in grado di correre; una gara storta non cambierà l'atteggiamento in gara né le tattiche che vogliono quei risultati che ho in mente.

Tirare fuori il carattere, serve adesso più che mai, e so bene come si fa!

(Grazie Rosy, Franco, Ale, Fax, Ricky, Duy, Marco :-)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)
PRONTI A PARTIRE...