Cefalù - Piccola ma spettacolare! |
Due località dal forte turismo estivo, molto vicine tra loro.
Cefalù conosciuta in tutto il Mondo, pullula di turisti nel periodo estivo ma sempre bella da visitare tutto l'anno, ci sono tante iniziative dal marcato folklore, è tutta una festività, canti e danze fino a tarda notte.
Per raggiungere S.Ambrogio, invece, non c'è chissà bisogno di quale navigatore: prendi l'uscita autostradale per Castelbuono - Pollina, percorri la statale che costeggia il mare per qualche chilometro verso Cefalù facendo attenzione agli attraversamenti ferroviari (due) e agli imperterriti turisti che terminano la giornata con l'ultimo bagno a mare quando il sole tramonta e, stando attenti alle indicazioni stradali, affronti la salita di un chilometro che porta nel piccolo borgo che si affaccia sul mare, molto bello e suggestivo come ogni anno che passa.
Quest'anno qualche polemica su Social c'è stata sulla difficile gestione della corsa del Santo: forse enfatizzata troppo dall'improvvisa pioggia che si abbattuta sull'incantevole cittadina, rendendo il fondo in pietra del centro storico pericolosamente scivoloso, lanciando (credo da lontano) un invito ad unire le forze per rendere due belle manifestazioni una sola ed ancora più importante.
Ma tutto questo oltre a non essere fattibile per via della natura organizzativa molto differente tra le due parti, pone molti dubbi su come e dove si potrebbe organizzare un solo evento: a Cefalù oppure a S. Ambrogio?
Meglio lasciare le cose come stanno, le due corse sono talmente uniche ed originali che non ha senso modificare alcunchè.
Oltretutto per gli organizzatori di Cefalù - Trofeo S.S. Salvatore, è impensabile trasferire altrove (vedi l'ampio e comodo lungomare) l'evento pensato nelle centralissime ed affollate vie del Centro, perchè la corsa ha radici storiche così antiche che si risale all'antico medioevo (così mi è stato spiegato).
Quindi, puntare il dito sulla pericolosità dell'evento perchè la sfortuna volle che si sia abbattuta la pioggia a poche ore dall'inizio dell'evento, non è che sterile polemica.
Come racconterò, del resto, il percorso era molto scivoloso tanto da rendere fastidiosa la corsa, ma con un poco di buonsenso è stato possibile portare a termine la gara senza prendersi troppi rischi.
Infine, chi vorrà correre sul lungomare di Cefalù a scopi agonistici, potrà farlo in settembre, quando è prevista una mezza maratona molto interessante!
Il "problema" dei turisti che passeggiano per le vie del Centro, nonostante incomba la gara?
Beh, è un dato di fatto che non sta in essere se vivessimo in una Società intelligente e ricca di buoni propositi, tanto lo sappiamo che basta solo un idiota a rovinare qualunque cosa.
La tradizione è quella, magnifica, esclusiva di Cefalù, e se non ci si sentiva sicuri di correre si poteva anche declinare.
Del resto Alessio Terrasi, invitato in gara, ha preferito non correre alcun rischio visto l'imminente partecipazione alla Berlin Marathon del prossimo 16 settembre, anche se avrebbe potuto "passeggiare" e piazzarsi con una gamba sola senza correre alcun rischio.
Ma la scelta di un ottimo atleta la si rispetta sempre, specie se giustificata da questi motivi.
Fatta la doverosa premessa di una corsa, pensata nella settimana Santa quando la Città esplode di turismo, eccomi qui presente anch'io in veste da turista e atleta.
Messa di lato la delusione Castelbuonese e ritrovato il sorriso giunto a Cefalù con la non facile incombenza di sistemare i bagagli di viaggio, da grande favorito si presentava Vincenzo Agnello (Atl. Casone Noceto), sempre molto in forma e ben allenato dal Prof. Ticali (come Terrasi del resto).
Fasi di gara, fondo molto scivoloso e molto pericoloso! |
Io volevo ad ogni costo battagliare con il giovane Nicola Mazzara allenato da Francesco Ingargiola che mi raccontava avesse iniziato a doppiare gli allenamenti da poco.
Belle notizie sul fronte atleti, perchè ultimamente scarseggiano...
A vent'anni iniziavo a doppiare gli allenamenti, nel periodo estivo quando l'Università era in vacanza, e (purtroppo) da poco tempo ho smesso quest'abitudine.
Potrà fare un buon salto di qualità e già quest'anno lo ha fatto il promettente Nicola.
Da illustri turisti, venivano dalle rispettive sedi nordiche, Salvatore Franzese (Atletica Reggio) e Jacopo Caracci, allenato da Giorgio Rondelli.
Il via è dato in perfetto orario, la bicicletta apripista va come un lampo e nella prima lunga discesa si scivola via con la sensazione di pericolo.
Fortunatamente le mie scarpe hanno un buon grip e mai rischierò di cadere, ma poichè sento molto la stanchezza e fatico ad usare i piedi, il fondo scivoloso non mi aiuterà mai.
Dopo i primi due giri, inseguo senza speranza la coppia al comando, Agnello - Mazzara, e trovo ogni tanto nel tappetino posto sul traguardo maggiore grip per rilanciare i miei passi.
Sto sprecando molte energie e me ne accorgo, tant'è che viene fisiologica la flessione.
Nonostante la corsa sia di 8,8 Km, inzio ad accusare la stanchezza poco dopo metà gara quando Franzese mi rimonta con grande decisione.
Sarà così deciso da azzeccare i tempi di gara e raggiungere e superare Mazzara al secondo posto finale, con una gara molto costante ed un bel finale in rimonta.
Cefalù dopo la premiazione - Nient'altro da aggiungere :-) |
Perdo molto nel tratto in salita, molto secco e reso scivoloso dalla pioggia.
Non sento gli appoggi e sono pesante nella successiva lunga discesa che porta sul traguardo.
Il percorso come sempre è vario e dinamico, facendo attenzione a qualche turistra troppo rilassato o distratto o qualcuno che vuol "correre" al ristorante senza badare alla stradina da attraversare.
Purtroppo il trend inziato a Castelbuono si ripete qui e con un certo sconforto cerco di non perdere altre posizioni e chiudere al 5° posto finale.
La premiazione, sullo sfondo della Cattedrale (unica nel suo genere, si scorge da lunghe distanze perchè si erge dall'alto), è molto suggestiva e dentro di me sono dispiaciuto di come possano aver preso parte così pochi runners vista l'unicità del posto.
Purtroppo alla domenica c'erano molte altre manifestazioni che hanno tolto numeri importanti.
Come detto la mia settimana di vacanze al mare inzia lì e con tutta la buona volonta di questo mondo, mi prodigo affinche non possa perdere giornate di allenamento.
Così faccio ma i risultati non mi aiutano.
Certo è che regalo il massimo possibile anche quando le gambe, il fisico e la mente, stanchi di una mattinata passata a giocare al mare, fanno fatica a correre anche il più lento dei lunghi lenti!
Con il GPS puoi programmare qualche allenamento di ripetute ma non è la stessa cosa di stare a casa nei percorsi che conosci, quelli che non ti tradiscono.
Così, lunedì 13 agosto arriva molto presto e nel tardo pomeriggio giungo a S. Ambrogio.
Per me l'organizzatore aveva preparato il pettorale Numero Uno, non tanto per l'importanza di atleta o quantomai campione uscente, ma per la fedeltà ed il numero di manifestazioni corse su queste strade, almeno sempre da buon piazzato.
S.Ambrogio mi piace, è molto carina ed è un'ottima meta estiva.
La corsa si tiene in tarda serata e quest'anno più che mai è stato allestito un cast con tutti gli atleti siciliani di prim'ordine, sia al maschile che al femminile.
Inoltre, se aggiungiamo lo spettacolare evento della staffetta 4 x 1 giro che ha attratto giovanissimi Milers da ogni parte della Sicilia, si può tranquillamente affermare che il buon Pino abbia fatto un'operazione di reclutamento atleti invidiabile.
S.Ambrogio - I Top Runners (manca il vincitore) |
Era un pò sconsolante tornare da solo a casa, soprattutto quasi a mani vuote, quando un pò tutti abbiamo scoperto che il montepremi finale fosse inferiore a quello degli anni passati, ma se da una parte la colpa era solo mia di aver raggiunto solo la nona posizione, dall'altra non è stata fatta chiarezza in merito all'entità di tale premio fino al termine dall corsa.
La gara femminile è stata un'autentica fucilata della irruente africana Mukandanga, che nei primi due giri ha fatto una sparata da suicidio.
Silvia La Barbera (Caivano Runners) capisce con saggezza e amministra bene gli sforzi dei sei lunghi giri da 950m circa del percorso e nel finale con una costante rimonta quasi la acciuffa: impresa sfiorata per pochi secondi!
La gara al maschile, come di consueto, presenta una lunga start list ed una corposa presentazione.
Dovrò fronteggiare una bella pattuglia di avversari e, unita alla responsabilità del buon pettorale, mi mettono parecchia agitazione.
Nel riscaldamento ho modo di viaggiare nel tempo, parlando con Alessio (Terrasi), che corre al mattino presto ed alla sera tardi e che corre i suoi medi da 28 Km o variati da altrettanto seguito a distanza in auto dal Prof, con medie che mi sanno tanto di nostalgia...
Senza aggiungere i dettagli dei suoi allenamenti, spero che la folta pattuglia di lepri berlinesi lo aiuti a tenere la scia fino al traguardo.
Ma il tempo passa in fretta e mi catapulto direttamente sulla gara: il Ruwandese Pontien Ntawuyirushintege dell'Athletic Terni, bissa con un tremendo assolo la vittoria dello scorso anno, infliggendo distacchi pesantissimi a tutti.
Con un tempo finale di 28'59", stava quasi riuscendo a doppiare anche il quarto classificato, Alessandro Brancato, e ciò la dice tutta sul predominio totale ed assoluto del filiforme atleta africano.
Ormai la piazzetta di S.Ambrogio è arcinota! |
Sentivo ancora tanta stanchezza dei giorni precedenti e l'ho pagata tutta insieme, specialmente nel tratto in salita dove arrancavo.
Purtroppo dopo il 5° giro non riuscirò più a vedere con discreta lontananza il trio Salvatore Laudicina (altra giovane e interessante novità) - Idrissi - Mazzara che spariranno via nel buio della notte e nelle curve del borgo e arretrerò perdendo un'altra posizione a vantaggio di Lorenzo Abbate.
In più considerato che pensavo di chiudere la corsa con tutti e 10 i giri, sono stato fermato dai giudici di gara che hanno applicato il regolamento alla lettera, ciòè fermare ogni atleta che fosse passato sul traguardo subito dopo l'arrivo del vincitore.
Ecco perchè la classifica riporta solo i primi quattro atleti con i tempi, a pieni giri.
Purtroppo, anche se per me era un giro in meno, si trattava di una gestione diversa della gara ed un mezzo passo falso organizzativo che ha visto via via fermare praticamente tutti i partecipanti, con l'impressione da parte degli spettatori di una brusca interruzione della gara.
Ma come è giusto che sia, sia noi atleti che gli organizzatori impariamo tutti dagli errori e così, dopo le belle premiazioni e qualche ballo improvvisato nella piazzetta, anche per quest'anno S.Ambrogio ha vissuto la sua giornata di gloria sportiva ed io torno a casa stanco morto, affamato e pensieroso...
(Ringrazio Sicilia Running e Cefalùsport per le immagini di gara).
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