Passaggio in solitaria (come tutta la gara) - Grazie M. Crispi! |
La settimana che precedeva l'evento da "circoletto rosso" sul calendario, date le attese in crescendo di forma, era tutto sommata iniziata per il verso giusto.
Ma spesso basta un niente per mandare in fumo tutto il bel lavoro svolto...
Da martedì 11, inizia a girare un vento nefasto che porta con se tutta una escalation di pensieri, eventi inaspettati, scocciature e tanto stress...
Costretto a correre poco quel giorno, il problema si ripresenta ugualmente il giorno seguente e davvero non si può più rimandare lo specifico previsto.
Peccato che si trattasse di un altro allenamento di ripetute con recupero in corsa per giunta ridotto rispetto a quello magnifico del sabato precedente, che ho corso completamente al buio nel tardo pomeriggio (quasi sera), in Villetta.
Persino i riflettori dello Stadio delle Palme ormai erano spenti e girare in quel contesto non diveniva poi così divertente.
La cosa ancor più strana era che, grazie al clima fresco, sembrava che corressi molto forte ed in spinta, quando invece le forze erano ormai giunte al termine di una giornata molto pesante e piena di impegni...
Un lavoro da buttare via o da archiviare come "svolto"?
Io opto sempre per la seconda delle due e, seppur deluso da ogni aspetto della prova nel suo insieme, riconosco che era orario di andare a cenare e mi incammino verso casa con il meritato defaticamento.
Più di così, dopo una due giorni non-ordinaria non avrei potuto fare...
Poi si parla di "vita da atleta": siamo lontani anni luce da poterci permettere un paragone del genere, seppur macinando chilometri e sacrifici, anche nei punti più alti della mia carriera, un vero professionista (pagato dallo Stato o no) non si potrebbe trovare mai in situazioni del genere dato che ha tutta l'intera giornata a sua disposizione per potersi allenare e per produrre risultati.
Considerata l'ormai sconfinata mole di eventi su strada che portano lustro e visibilità alle maglie che un atleta può portare in giro (per il Mondo aggiungo io), spesso un atleta che sa pianificare eventi dal grosso spessore (come le Major Marathons) può dare quasi la stessa visibilità di uno che indubbiamente sa vincere poche gare in Italia.
Ingresso alla Palazzina Cinese (Grazie A. Ponari!) |
I giorni a seguire procedono male, non riesco a recuperare appieno lo stress ed oltretutto si viene ad aggiungere una due giorni di afa e caldo anomalo che mi stroncano ulteriormente e sabato 15, quando la giornata sembrava essere la più tranquilla della settimana, non appena scendo a correre nel primo pomeriggio, inizio a sentire le gambe pesanti e mi sento privo di forze.
Temporeggio sul da farsi correndo piano e provo a completare la sgambata senza soffermarmi sul ritmo ma in quei 40 minuti le energie mi crollano addosso ed inizio a sentire dolori muscolari...
Tutto questo non aveva alcun senso anche perchè non avvertivo alcun sintomo influenzale.
Il pomeriggio e la sera mi sento una pezza, mi riposo, vado a letto presto e prego, per l'indomani.
Il giorno della gara, domenica 16, mi alzo con l'incertezza nell'anima e con un lieve ma fatuo miglioramento, era soltanto l'effetto del riposo notturno...
A tutti gli effetti, durante il riscaldamento le cose vanno anche per il meglio, riesco a correre bene, fare degli allunghi (cosa improponibile al sabato) e mi faccio forza; unico grande avversario il caldo che sarà protagonista di una giornata ventilata e umida (come al solito).
Start! |
Pochi preamboli, pochi partecipanti, un clima molto rilassato che forse era meglio svoltare sul lido di Mondello per quella domenica, e si parte sotto gli occhi dei tanti testimonial dell'atletica leggera con Massimo Vincenzo Modica, Anna Incerti e Stefano Mei quest'ultimo candidato al ruolo di nuovo Presidente della Fidal Nazionale.
Gli avversari principali erano presenti tutti, in quattro gli sfidanti (di cui uno iscritto alla 10,5K, Tiziano Giammanco) che avrebbero corso avanti.
Peccato verderli allontanare via piano piano sul lungo rettilineo del Parco della Favorita poco dopo lo start.
Bibi, Agnello, Terrasi e Giammanco correvano e parlavano sul filo dei 3'10"/Km, mentre io facevo una fatica superiore ma lottavo con tutte le mie forze pur di non prendere troppo distacco da loro.
Ricordo il passaggio di 9'45" ai 3K che, magari poteva anche non essere correttamente posizionato, era davvero forte per me; in quel momento il quartetto molto rilassato aveva già circa 15" di vantaggio.
Giunto alla Via della Favorita, all'altezza del Campo ad ostacoli comunale, capisco che non posso tenere quel ritmo così a lungo e devo iniziare a gestire le fatiche e le gambe che quella domenica, forza non ne hanno.
Quel tratto è da una vita che lo soffro, è un continuo salire e perdura per circa due chilometri prima giungere alla discesa che porta direttamente a Mondello.
Ringrazio ancora P. Ponente per le meravigliose foto (sfondo Palazzina Cinese) |
Al passaggio alla Palazzina Cinese trovo l'amica Adriana a far le foto, contesto solitario ma stupendo, mi è di conforto e lo sarà per i due passaggi.
Il successivo passaggio a Villa Niscemi mi proietta nuovamente dentro il Parco della Favorita per l'ultimo chilometro e mezzo prima del passaggio allo Stadio e chiusura del primo giro.
I ragazzi, ora rimasti in tre e sempre in bella spinta erano già usciti ampiamente dallo Stadio e cercavo di quantificare il distacco, probabilmente fissato sui 700m.
Infatti al cronometro ero già in ritardo di 2'30" da loro e la cosa non potevo che accettarla con amarezza.
Purtroppo le cose iniziano a peggiorare da quel secondo giro quando le forze iniziano ad abbandonarmi proprio come al pomeriggio precedente.
Provo con tutto me stesso, in un Parco della Favorita silente e chiuso al traffico, a concentrarmi sulle asperità che mi attendevano nuovamente e devo fare comunque un plauso alla coppia di testa che, nonostante il caldo sempre più pressante, ha saputo bissare lo stesso crono del giro precedente.
Ingresso allo Stadio (caldo incalcolabile) |
Si presume sia stato un lieve malore fisico il motivo del ritiro dello stra-favorito della vigilia, Vincenzo Agnello.
Nelle fasi finali della corsa, i pochi volontari sul percorso mi incitano gentilmente e mi comunicano che sono a podio ma resto scettico.
Entrato in uno stadio di confusione, anche a causa del caldo che soffro particolarmente, esco a fatica da Villa Niscemi e provo a cambiare passo (inutilmente) fin sul traguardo.
Chiudo al terzo posto ma penso che dopo la Maratona di Milano del 2015 (dove ero anche lì affetto da un malanno) sia stata la gara più sofferta della mia carriera.
1h19'20" il tempo finale, e questo la dice tutta sulle mie condizioni di salute quel giorno...
Non è bello farsi vedere al proprio pubblico in queste condizioni così penose (dal punto di vista cronometrico intendo, in fondo ho mantenuto fino alla fine un giusto contegno), ma il post premiazione è stato devastante, dovendo riposare a lungo a letto sfinito nelle forze.
Chi mi conosce almeno sa che sono un runner che alle gare non si ritira e che accetta quello che il destino ti si prospetta avanti, giornalmente.
Podio agguantato! |
Oltretutto nel mirino non c'era questo allenamento casalingo ma la ben più veloce mezza maratona di Riposto (CT) della domenica 23 cui dovrò ovviamente rinunciare.
Perderò sicuramente un'altra settimana per cercare di guarire da questo malanno improvviso, ma chi mi segue può star certo che sarò pronto a raccogliere i frutti del lavoro svolto il prima possibile.
Poco o nulla mi ha fermato nella mia vita dal vivere le gioie della corsa e, statene certi, ho nuove motivazioni per andare ancora avanti ed avanti!
(Ringrazio Sicilia Running per il servizio, oltre che le rubriche su FB Ultramaratone, maratone e dintorni, 4 chiacchiere di corsa ed il fotografo P. Ponente)
8 commenti:
Caro Filippo, mi dispiace che la gara sia andata male. Ma io al tuo posto mi domanderei se la preparazione che hai svolto era compatibile con un passaggio ai 3 km in 9'45''.A me sembra categoricamente di no.
Allenamenti tipo 12x500 o 5x1000 già non sono sufficienti per correre un 10km forte, figuriamoci per una 21km. Ho visto i passaggi su tds, 3'35''km primi 10.5 km, 3'55''km ultimi 10.57 km. Secondo me più che il problema di salute che hai avuto nell'ultima settimana tu hai proprio buttato la prestazione con una partenza folle.
Tommaso
Ciao Tommaso, grazie per avermi sottolineato tutte le tue perplessità, che comunque in parte condivido.
Ho svolto molti lavori veloci ed impostati su una 10K, questo è evidente, anche perchè è tutto un anno che correvo a rallentatore.
Questo è il pensiero del mio allenatore che non contraddico e mi fido della sua decennale esperienza.
E' anche vero che comunque stiamo puntando ad un risultato sulla mezza a fine dicembre e che questo era un semplice allenamento svolto in casa e non la gara della vita.
E' pur vero che comunque sottolineo sul racconto che sarebbe stato meglio restare a casa che correre lo stesso la mezza maratona in quelle condizioni di salute così precarie.
Tutto ciò premesso, avrei voluto regalarti le mie gambe ed il mio fisico quel sabato per capire in che stato pessimo stavo, non riuscivo a sgambare nemmeno a 5'/Km senza capirne il motivo.
Quel passaggio in 9'45" era già avventato di suo tanto da sentirmi ben presto vuoto nella testa e nelle gambe ed ormai la gara era buttata nella spazzatura, lo avevo intuito, ma di norma non mi ritiro, anche se assoggettabile a critiche come le tue, perchè la mia filosofia di runner pulito è che giornate come queste possono capitare.
Ah, il caldo-umido che c'era non lo puoi nemmeno immaginare se non eri lì a gareggiare.
Infine, sono passate due settimane di calvario per tornare ad allenarmi decentemente e ritrovare un buon ritmo e buone sensazioni e questo è sintomatico di uno stato influenzale precedente e non di una semplice partenza folle.
E' una vita che macino e macino chilometri, e considerato che a Palermo ci si allena ancora con temperature alte, non è molto facile improntare prove molto lunghe senza subirne le conseguenze.
Di Tommy molto forte ne conosco soltanto uno, se sei lui giù il cappello.
Caro Filippo, il mio messaggio è risultato un pò troppo aggressivo e molto probabilmente lo era. Me ne sono reso conto rileggendolo più e più volte dopo averlo ormai pubblicato e ne ho avuto la conferma definitiva dopo aver letto il tuo messaggio di risposta. Quindi ti chiedo scusa dei miei toni bruschi e sfrontati. Hai ragione, quel giorno non ero nel tuo fisico e non mi trovavo fisicamente nel posto dove si è svolta la gara, quindi il mio commento era molto parziale, lo ammetto.
Accetto la tua scelta di voler concludere le gare a cui prendi parte, è una decisione personale presa con coscienza e su questo non si discute. Ognuno di noi ha le sue preferenza in materia.
Un dubbio però mi rimane.E leggendo la domanda finale fallo pensando che sto pronunciando le parole col sorriso sulle labbra:-) So bene che sei un runner con una esperienza lunghissima alle spalle e con personali molto importanti. Ma quel giorno, alla luce di tutto ciò che è successo e del fatto che era una gara di passaggio e non la gara a cui puntavi di più in questo periodo, non potevi affrontare l'appuntamento come un lungo o come un lungo svelto al massimo?:)
Dopo averti posto una domanda scherzosa te ne faccio una più seria. Sei riuscito a capire se insieme ai problemi influenzali c'era anche dell'altro facendo una analisi del sangue?
Tommaso, purtroppo pubblicare tutta la vita e metodica di un runner può avere le sue controindicazioni.
In un mondo social dove è facile esaltare ormai più il "personaggio" che l'atleta serio, impegnato e di livello, vado ancora avanti sul Blog perchè continuo a raccontare tutto quello che la vita sportiva mi presenta.
Non racconto di una vita fantastica ma delle gioie e dei dolori di allenamenti e gare.
Ovviamente la mia non è solo vita sportiva ma negli anni la mia vita personale è cambiata e, ormai giunto a 37 anni, posso anche ammettere di non avere più i tempi di recupero di quando ne avevo 25 ma pari entusiasmo.
Il "guaio" è che in questi ultimi due anni non solo sono uscito da infortuni di difficile risoluzione, ma ho trovato una meccanica così efficiente che ormai ci avevo perso le speranze da molto tempo, in parole povere, da tempo corro senza più acciacchi vari che mi facevano zoppicare già dal 2010.
Grazie a queste ed altre motivazioni personali, ho ancora molto entusiasmo e credo in quel che faccio.
Purtroppo è tutto questo 2016 che svolgo buoni allenamenti e buone gare e li "cancello" da brutte controprestazioni, come quella accaduta alla Milano Marathon.
In quel periodo perdere un gran bravo allenatore è stato un bel trauma per me ed adattarmi alla nuova filosofia del Prof. Liga non è stato facile; oggi sono il più anziano di un gruppo molto giovane e promettente e ciò mi dona entusiasmo, specie quando c'è da spingere sull'acceleratore.
'Sti ragazzi preparano distanze brevi ed in verità un 5.000m in pista non è stato mai organizzato con gente seria, occasione persa in parte.
In quanto al mio temperamento, chi mi conosce e mi legge, sa che mi butto sull'obiettivo senza pensare alle possibili conseguenze ed i miei migliori risultati li ho ottenuti grazie alla logica del "rischiatutto" (pilotato, in fondo mi sono sempre preparato bene a quegli appuntamenti).
Permettimi di affermare che, dopo il memorial d'Acquisto 10K che era andato piuttosto bene nonostante il gran caldo, il morale era molto sollevato e progrediva sempre più anche dopo quel Fartlek corso in perfetto controllo.
Quel giorno invece faceva fresco e, sarà forse l'età, ma il caldo tropicale nella mia Città non riesco più a gestirlo come un tempo e purtroppo non posso fare altura come sarebbe giusto per impegni familiari.
Quello che è accaduto è ormai roba del passato, fatto sta che il medico mi ha spiegato che si poteva trattare di un virus che ha colpito parecchie persone e che comportava una sorta di febbriciattola pur non avvertendone i sintomi.
Globuli rossi indeboliti e molti bianchi, ma grazie, già sto meglio.
E' un anno difficile ma in potenziale miglioramento, tutte le speranze sono rivolte nel finale dell'anno pensando alla Maratona nel 2017 e, ci sarà da lavorare...
Sei stato molto dettagliato e molto aperto nel raccontarmi e ricordarmi tutti questi aspetti della tua vita. Lo apprezzo molto!
Mi piace il tuo temperamento, mi piacciono la determinazione e passione con cui affronti gli allenamenti.E' vero, hai 37 anni, ma nello spirito e nel cuore sei ancora molto giovane e questo è un grandissimo punto a favore:-)
Seguo sempre il tuo blog, anche se è la prima volta che commento credo. Sono sicuro che commenterò ancora perché mi piace il modo in cui discuti.
Per il prossimo anno a quale Maratona pensi di partecipare?
Tommaso,
Beh, inizio a pensare che devo prediligere il freddo, per cui andrò a cercare una Maratona massimo di fine marzo, così anche qui potrò correre i chilometri di qualità con la serenità che spero di ottenere correndo con il fresco.
Potrebbe essere Treviso e potrebbe non essere più Milano con la quale ho un conto in sospeso e che dal prossimo anno non sarà più seguita dal mio attuale sponsor.
Intanto tutto ruoterà intorno all'evento programmato (ma ancora non confermato) di metà dicembre dove spero davvero tanto di ottenere un risultato almeno sotto 1h10'.
Grazie per la stima e l'avermi seguito costantemente negli anni!
L'autunno/inverno `puñ insidioso sul versante clima ma molto probabilmente permette di svolgere piç facilmente gli allenamenti qualitativi, lungo o ripetute che siano:-)
Ti auguro che tutto giri per il meglio per la possibile mezza di dicembre e per la maratona primaverile:-)
Visto che mi trovo "qui" a scrivere ti faccio una domanda sulle scarpe.
Possiedo le Boston e le Glide. Mi piacerebbe tanto avere una scarpe dalle caratteristiche intermedie fra queste due,un qualcosa che sia un compromesso fra leggerezza/reattivita' delle Boston e ammortizzazione delle Glide. Adoro la leggerezza e reattivita delle Boston ma non è una scarpa utilizzabile al di fuori di allenamenti di medio e ripetute( in generale di ritmi veloci).
Apprezzo la ammortizzazione delle Glide. Vorrei una scarpa per correre agevolmente un lungoEsiste qualcosa che risponde a queste caratteristiche?Puoi limitarti alle calzature Adidas, calzo solo Adidas anche nelle ore non di running della mia giornata:-)
Tommaso, grazie per il tuo ulteriore commento.
Non sapendo in che parte dell'Italia abiti non posso giudicare, ma l'inverno qui al Sud è tutto particolare perchè 10°C carichi di umidità si avvertono diversamente che al Nord con 0°C secchi.
Tutto questo per me è deleterio e lo sarà stato per anni...
Fortunatamente il valore tutti i bei piazzamenti nelle maratone italiane passati inosservati per lungo tempo li ho potuti valorizzare in terra americana.
Tutt'ora non è facile correre in Sicilia, ti basti un solo episodio che ti racconto in breve: l'ultimo lunghissimo prima della Milano Marathon 2016 da 2h30' "naufragò" miseramente pur avendo preparato quella mattina ogni singolo dettaglio.
Quel giorno c'era talmente tanta umidità annessa ad un clima ancora fresco che mi ritrovai freddo e sudato pesantemente in meno di 1h30'.
Tale disagio mandò a monte tutto l'allenamento ed il morale affondò...
Meglio avere a che fare con il freddo, ormai l'ho capito da tempo che son fatto così...
Passando all'argomento scarpe, la scarpa che sta in mezzo alle due Boston e Supernova Glide è la Energy Boost, molto reattiva e discretamente ammortizzata.
La Boston è una "quasi" A1 ma non ti distrugge i tendini, anzi è stata da sempre concepita per essere estremamente confortevole, dalla prima generazione ad oggi.
Stai attento che il 1° dicembre uscirà la "Supernova", nuova scarpa A3 che sostituirà la Supernova Glide 8 (attuale).
Adidas mette il punto e riparte da zero con un modello tutto nuovo (ma di fatto, almeno viste le caratteristiche, con tutte le ultime novità costruttive presenti, come Boost, tomaia elastica a zero cuciture e suola con il nuovo disegno, oltre che un'impostazione dell'intesuola Boost che spero sarà maggiormente ammortizzata ;-)
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