Un arrivo, qualunque esso sia è sempre una bella emozione (foto De Andrea Fausto) |
Ci vuole davvero coraggio per tentare degli attacchi in gara quando sai che per ora il periodo è solo di risalita.
Come ampiamente raccontato nel post precedente, gli allenamenti sembrano andar bene, ma l'esperienza mi impone molta prudenza nel decretare simili dichiarazioni, in quanto bastano pochi lavori lattacidi con recupero breve per far crollare la speranza che tutto stia andando nel verso giusto.
La maggiore confidenza in pista è ben altra e non significa riuscire a prendere un crono discreto, piuttosto serve farlo in allenamento senza doversi spremere e dare tutto ogni volta.
Con queste flebili speranze, con un buon bagaglio di chilometri, giornate splendenti ed altre più nuvolose, ho intrapreso la trasferta in terra di Piemonte, dove il saper mangiar bene è una virtù.
Ospitato nell'Hotel Castello ad Asti, ho potuto rilassarmi da un viaggio coperto nelle ore mattutine ed ho potuto "assaggiare" un pò di quelle terre grazie alla sapiente cucina raffinata dello Chef che suona molto "Good Race".
Il ristorante, "Cambiocavallo", racconta di sapori forti e decisi e di uno Chef che sa raccogliere le sfide e che non gli piace cucinare piatti banali scontati.
Mi somiglia un po :-)
Domenica 29 maggio inizia con nuvoloni nell'aria carichi di pioggia ed umidità.
In realtà resta soltanto l'umidità perchè nell'ora prima della gara piove leggermente da far rinfrescare l'aria, ma è solo un palliativo di una gara che si rivelerà combattuta e rovente.
Al via, come promesso dall'organizzazione, molti atleti del Marocco tesserati per società piemontesi ed alcuni italiani sempre di origini maghrebine, giovanissimi.
Non ero a conoscenza del potenziale di questi corridori, ma alcune voci mi informavano di loro recenti exploit a dir poco eccellenti.
Partenza... al rallentatore! |
I nuvoloni sopra le nostre teste correvano minacciosi, lungo una strada del quartiere dello Sport di Asti, vicino il Palazzetto ed il nuovissimo campo di Atletica, viene dato il Via alla corsa.
Si parte pianissimo, al trotto, con qualsivoglia concorrente avanti a tirar le fila del gruppetto.
Così non va e dopo qualche centinaia di metri, un ragazzo giovane, longilineo e coraggioso si mette in testa a tirare e capisco che sarà l'occasione buona per mettere i bastoni tra le ruote a chi cerca una facile vittoria.
Dopo aver abbandonato rapidamente il piccolo Centro sonnecchiante di Asti, ci immettiamo verso dei lunghi stradoni di periferia prima ancora di entrare nelle campagne circostanti, luogo di svolgimento di gran parte della gara.
Molti i volontari presenti e strada ben tracciata e presidiata, un'organizzazione di tutto rispetto che ha tra l'altro proposto un percorso vario e divertente, fatto di continui saliscendi, curve secche, alcuni giri di boa e tratti in leggero sterrato.
Qualche curva dopo i temibili avversari erano spariti dalla nostra vista e ci eravamo presi circa 200m di vantaggio dagli inseguitori formati da questo sestetto dal potenziale più netto del nostro.
Eppure eravamo lì e fino ai 5 Km sognavamo la fuga ma, data l'esperienza che almeno quella è rimasta, restava una chimera.
Come era prevedibile, nonostante la spinta che imprimevamo, che si aggirava intorno i 3'25"/Km con qualche punta più veloce (a sensazione, senza un riferimento preciso, ma ben attendibile), i nostri amati avversari pian piano terminano il riscaldamento e ci riassorbono con netta facilità.
Il gruppo compatto |
Diventati in otto a condurre la gara, noto con grosso dispiacere quanto fossero disinteressati questi atleti dal correre per un buon tempo finale ma era chiaro che si combattesse unicamente per la vittoria finale.
Tutto ciò ha comportato enormi rallentamenti, grande tensione nervosa (da parte mia) ed altri tentativi vani di riproporre un attacco ai loro danni, sempre coadiuvato dal giovane Daniele Galliano, proveniente dalla vicinissima cittadina di Alba.
Noi attaccavamo, loro parlottavano nella loro lingua, in arabo, come spesso mi accadeva nelle gare in terra di Sicilia, la loro collaborazione è molto forte ma sanno farsi del male fra di loro questo genere di atleti.
Forse dico la verità se volevo attaccare pur di non sentirli parlottare fra loro...
Nelle campagne astigiane i rettilinei piatti si alternavano a strani e ripidissimi strappi di un centinaio di metri dove ovviamente provavamo ad attaccare io e Galliano ma non si poteva rovinare la festa di una corsa nata umida, grigia e poco entusiasmante.
Attorno il 13° Km uno di loro tenta un allungo, un runner muscolare, non proprio giovane, ben strutturato fisicamente.
Lui riesce a dare una forte scossa al gruppetto che si allunga e mi lascia indietro, in forte difficoltà.
Galliano dietro di me subisce la loro iniziativa ma entrambi riusciamo a recuperare dopo oltre un chilometro.
Tra di loro si inizia a far sul serio ed è inutile raccontare quanto fossi già carico di sudore ed umidità e quanto temessi il crollo fisico che, purtroppo puntualmente arriverà presto.
In un loro ulteriore e decisivo attacco, sulla via del ritorno su di una stradina in sterrato e brecciolino, avverto il disagio che i piedi non "funzionano" bene (da sempre mio punto debole nonostante provi spesso ad esercitarli) e spingono male, e resto praticamente piantato sul posto entrando in forte crisi come se l'acidosi fosse entrata in circolo, sprigionandosi tutta di botto.
Premiazione degli M35 |
Ormai mancano poco più di 5K all'arrivo e davvero non ne posso più di accumulare così tanta fatica in poco tempo e, dato che ormai la corsa era diventata un'esibizione di "dressage" a scapito del tempo finale, mi rassegno ad arrivare nella maniera più dignitosa possibile.
Giungere allo Stadio è pur sempre una bella scelta tecnica, correre un giro intero prima di tagliare il traguardo mi rasserena, le nubi sono sempre alte sulla mia testa, fradicio di umidità con poche gocce di pioggia in tutta la mattinata.
L'arrivo, un pò triste e dimesso all'ottavo posto in 1h 15' 05" mi lascia poco spazio ad ulteriori esultanze e da conferma che ci vorrà tempo e determinazione per ritrovare quella facilità di corsa per lungo tempo, cosa apparentemente persa ma che con il Prof. Liga abbiamo individuato come obiettivo principale da ri-ottenere visto che comunque la velocità di punta non è del tutto persa.
Solo il tempo di salire sul podio di categoria per la premiazione e devo lasciare Asti "di corsa" per non perdere l'aereo di ritorno a Palermo.
Il ricordo più bello sarà l'ospitalità dei gestori dell'Hotel Castello, tutto il resto resta sempre e comunque esperienza accumulata ed una nuova Città scoperta grazie a questo splendido sport.
Una gara non è mai da dimenticare ma traccia un solco durante un momento dell'anno non critico ma delicato.
(Ringrazio il blogger biocorrendo per le foto ed i servizi sulle gare in zona oltre che l'associazione Progetto Junior di Asti)
5 commenti:
pensa che se fossi stato un po' più in forma mi sarei anche iscritto alla mezza di Asti! (sia chiaro, per arrivare 45 minuti dopo, ma io non sono un atleta!)
Ciao Francesco, benvenuto!
C'è gente che si diverte a pubblicare tempi senza mai gareggiare e mai dare un saggio delle proprie capacità e... senza pubblicare mezzo dato GPS :-)
Oggi essere social e fare notizia forse è la cosa più importante, ma per me è divertirmi, cercare di mettermi in gioco fino in fondo ed anche nei momenti più difficili come questo.
Che tu sia in forma o no, a meno di palesi infortuni, è sempre bello potersi mettere un pettorale per gareggiare e vivere belle emozioni!
Ad Asti, comunque, è un arrivederci!
Bravo Filippo per la tua volontà di dare un giusto segno e valore alla gara e ad onorarla fino in fondo, nonostante le condizioni non al top. Bisogna sempre dare il tutto e tu lo fai. Mi spiace non essere stato ad Asti, mi avrebbe fatto piacere rivederti. Un abbraccio da Torino!
Frank, ti cercavo tra i partecipanti, speravo di trovarti là in mezzo, ma l'occasione non è persa, mi darò da fare per tornare a trovarti ;-)
P.S.: non mi ero accorto che dalle tue parti ci fosse una così nutrita schiera di runners stranieri e così forti!
Mi sembrava di essere tornato indietro negli anni quando dominavano in presenza nelle ricche corse su strada siciliane...
Quando torni bene volentieri! Noi siamo qui!
Sì la qualità davanti non manca, dipende dalle gare ovvio, ma c'è un bel movimento. A presto!
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