Premiazione - Trofeo Cerasola - Con a fianco i Presidenti dell'ASD Vergine Maria e del Good Race Team (da sx) |
Alle spalle, tutto alle spalle, e pure in fretta.
Milano Marathon non è stato uno choc, l'alta probabilità che la storia raccontata accadesse sul serio si era avverata; cercare un modo rapido per andare lo stesso avanti era già annunciato.
Trascorsi solo tre giorni da quella infausta domenica, infatti, a Palermo l'attenzione era puntata su un evento organizzato dalla Fidal Provinciale che riguardava una riunione in Pista infrasettimanale di più gare; il clou era rappresentato dal "Memorial Cerasola", richiesto dalla sua storica Associazione Sportiva a pochi mesi dalla sua scomparsa, un 5.000m open.
Mi aspettavo una nutrita partecipazione soprattutto del Mondo Amatori/Master, ma ancora rompere quel muro che divide gli assidui della Strada con gli amanti della Pista risulta ancora arduo.
La manifestazione alla fine ha raccontato di molta atletica giovanile dai numeri stagnanti (è problematico il prosieguo nell'atletica durante il passaggio all'adolescenza per ogni bambino che si diverte a confrontarsi negli sprint di poche decine di metri) ed un confronto nel Miglio delle giovani promesse che corrono con impegno in Città.
Via della Seconda Batteria! |
Io, senza sapere cosa avrei potuto fare, mi son messo in pista, mi sono allacciato le agili Adizero Takumi Ren e son partito.
Si trattava di onorare la memoria di un Grande Uomo che avevo tra l'altro seguito tecnicamente per molti anni, quindi seppur devastato sia fisicamente che psicologicamente, allo sparo del via mi metto avanti soltanto per un unico scopo: dare tutto quello che avevo.
I primi giri sono stati carichi di euforia: senza poter contare su avversari, in uno Stadio dove ormai il sole timidamente iniziava a nascondersi, giro sul ritmo dei 3'10"/Km che, considerati i recenti ricordi del lungo andare a 4'30"/Km, mi sembrava di volare e... di infrangere quei recenti, tristi ricordi.
Avrei voluto tenere quel ritmo e chiudere possibilmente sotto i 16'00", sarebbe stato ancor più bello, ma avrei davvero chiesto troppo ad un fisico ancora parecchio provato dal recente sforzo, e così la bella emozione dura comunque poco ed in 16'08".
La cosa più importante era ricevere il premio e donarlo alla mia Società, il Good Race Team di Palermo, ringraziare la famiglia di Roberto accorsa per l'occasione, e tornare a casa.
Fase di Gara in solitaria |
Il risultato è che occasionalmente ho trovato giornate dove spiccavo in brillantezza e (molte) altre nelle quali correre era davvero un vocabolo sinonimo di difficoltà e sofferenza, anche a bassi ritmi.
Come in tutte le cose c'è da mettersi con calma, riflettere ed andare avanti, cambiando percorsi e dando un taglio ai chilometri percorsi.
Forse il fisico sente necessità di una pausa dallo stress, forse è il momento di cambiare ritmo e dedicarmi alle distanze brevi per qualche mese...
La gioa di non avere più a che fare con un infortunio permane, un anno fa ancora combattevo con un dolore al bicipite femorale che non voleva andare più via, ci vuole tempo per tornare al Top e contestualmente dimenticare definitamente Milano.
Intanto ringrazio vivamente gli organizzatori di Chia (CA) che mi permetteranno di mettermi in gioco nella distanza della Mezza Maratona, nella quale metterò in campo tutto l'impegno che potrò.
In fondo può essere occasione di riscatto ed un ponte di passaggio con l'ingresso alle gare più brevi.
Grazie Chia Laguna International Marathon, sto per arrivare!
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