41° New York City Marathon - 20° Posto Assoluto - 1° Europeo

41° New York City Marathon - 20° Posto Assoluto - 1° Europeo
Un Sogno Ad Occhi Aperti...

venerdì 29 maggio 2009

Vietato Sbagliare

E' la settimana che precede l'evento pre-estivo clou di Società prima di iniziare le vacanze ricche di corse su strada e su pista più o meno prestigiose.

*** Campionati Italiani di Mezza Maratona - Ravenna ***

Le successive corse su strada puoi sempre realizzarle bene, tranquillamente e magari inaspettatamente toglierti qualche piccola soddisfazione.

Ma la prossima domenica, il 31 Maggio, nessuno di noi del Team Violettaclub può andare al di sotto delle proprie capacità.

Per me, questa rappresenta un'occasione per esprimere il meglio di me stesso, dato che nel recente 10.000m non sono riuscito in pieno.
Sono dell'opinione che lavorando bene, giorno dopo giorno, i risultati verranno e magari le prospettive saranno ancora più elevate, ma questa volta vorrei davvero fare un tempo che rispecchi le mie attuali capacità.
Correre attorno i 3'10"/Km con fattori quali il caldo, l'umidità mattutina e una trasferta che mi auguro sia meno travagliata possibile, può essere fattibile, specie se avrò al mio fianco il fedele alleato di sempre: la Strada :-)

Sono un pò preoccupato per il percorso, realizzato maluccio; direi con i piedi, anzi, "a zampa di gallina"...
4 giri da poco più di 5K con ben 3 giri di boa per ogni giro (e stretti direi, guardando la mappa...)
...Mal di stomaco :-P

Nelle ultime settimane le cose sono andate bene.
Il caldo si è sentito meno e ciò mi ha aiutato a superare momenti di leggera crisi durati qualche giorno.

Il primo vero caldo si è avvertito nel week-end del 16-17 maggio.
Reduce da una settimana pesante, con l'ultimo dei lavori al giovedì 14 cui avevo raccontato la storia precedentemente, non potevo certo fermarmi a correre lenti per diversi giorni.
Forse l'ideale poteva essere la domenica, ma consci che potevano vernir meno motivazioni, con il Coach spuntiamo gli artigli e facciamo un richiamo di salita lunga che da tempo non si effettuava.
- Così sabato 16, dopo un tranquillo cinquantino mattutino, mi butto sui stretti e impervi sentieri della Scala Vecchia di Montepellegrino che ormai da quest'anno non ci limitiamo più ad essere corsa fino alle pendici del Santuario ma si completa per intero verso la Sede RAI (dove stanno tante Antennine e Antennone), per altri 5' circa di pura sofferenza.
Incerto sulle condizioni fisiche, ancora provato dalla pista, decido di mettermi le Adidas Boston, più protettive, dal grip impareggiabile, ma sicuramente svantaggiose per salite dalle pendenze micidiali come si presenta la Scala Vecchia.
Passo in un modestissimo 18'10" al vecchio traguardo e proseguendo chiudo soddisfacentemente stanco in 23'17", tempo migliore di una 30ina di secondi rispetto alla prova analoga corsa in preparazione di Treviso.
La prova non finisce qui.
Per non rendere le gambe cumuli di cemento tornato a livello del mare, ho corso 4 x (1K Forte + 1K Piano): prova a sensazione anche perchè ero arrivato al capolinea di energie e forze mentali e fisiche.
E' stata dura ma ho concluso tutta la prova.
I giorni seguenti è stato un'escalation di dolori da post-salita che ho dovuto gestire, segno che l'impegno c'era stato e tutto.

- Martedì 20 è stata una giornata di vero caldo...
Uscito tardi dal lavoro, mi aspettava una pista assolata e 3 x 2.000m (R.3') + 3 x 1.000m (R.2').
Quanto ho sudato... come se immerso completamente in acqua...
Non c'era verso di proteggersi dal sole, sempre più basso e come non mai presente.
Poi mi chiedono come mi faccio certe abbronzature... bastano 4 lavori in pista :-P

Da solo e non ancora recuperato dalle ultime difficoltà, imposto subito i miei ritmi conscio che non sarebbero durati per tutto il lavoro.
Inizio con un 6'06", poi un 6'04" ma ero già intriso di umidità.
Il terzo non lo reggo: 3'05" al passaggio (gli altri 3'00") e 6'18"... Male male male...
Il 1° 1.000m non è da meno: 3'04", ma riprendo fiato.
Al 2° occasionalmente provo a dare una mano ad un giovane per un 600m e mi risveglio: 1'44" il mio passaggio ma alla fine... 3'00".
Il terzo, più equilibrato ma sempre 3'00".

E così si chiude una giornata "molto sudata" :-)

Nei giorni seguenti una brezza fresca rende il calore solare meno presente e mi aiuta a riprendermi.
Ho avuto bisogno sia di mercoledì che di giovedì per rifiatare pur sempre correndo i miei K.

- Finalmente i segnali di ripresa si vedono al venerdì 22.
Con la compagnia giusta corri forte. Non era il mio lavoro ma mi sono allineato lo stesso perchè corso BENE sarebbe stato produttivo e decisivo.
5.000m + R.5' + 10 x 200m (R.1') + R.5' + 1.000m
Lavoro svolto con le Adizero Adios.
Nel 5.000m ci siamo espressi bene: partiti senza troppi affanni, a ritmo progressivamente più elevato ci gestiamo un 3'07"-04" /Km fino a chiudere l'ultimo K in 3'00" e completare il tutto in 15'25". Purtroppo la chiusura è stata troppo coraggiosa per le mie gambe.
Il tempo per recuperare e i 10 x 200m sono stati difficoltosamente gestiti tra 30"-31".
Per il 1.000m non ne avevo più. Solo la regolarità avrebbe dato buoni frutti.
Così la mia parte da tirare, tra il 200m e il 600m è eseguita bene, in frequenza e tutto sommato riesco a non crollare nel finale: 2'47" e tutti a casa.

Date le mie caratteristiche, dato il lavoro corto, il giorno dopo, sabato 23 ho provato a correre il lungo più deciso del solito, per chiudere al meglio la preparazione, riuscendo grazie al fresco del Parco della Favorita, a destreggiarmi tra i 3'40" e i 3'50"/Km senza avvertire troppo lassismo nelle ore successive.

Ormai sono diversi anni che corro e diverse stagioni calde che puntualmente affronto.
Non è l'essere forzati dello sport; riuscire a rendere la corsa parte di te stesso ti porta alla lunga a reagire con naturalezza agli stimoli quotidiani, anche se dal di fuori possono sembrare rigide regole.
Aggiungendo anche una robusta dose di esperienza, credo che anno dopo anno si possa migliorare senza accorgersene il proprio stile di vita.
Con l'ingresso del caldo mi sono automaticamente allineato a nuove disposizioni quali:
1 - Bere costantemente in qualunque situazione della giornata: l'acqua, semplicemente lei, quando riesco a berne più che a sufficienza riduco drasticamente gli episodi di disidratazione e con essi crisi secche e rallentamenti clamorosi. Nelle prove in pista da circa 45' senza accorgemi se ne vanno via almeno 1,5l di liquidi pur avvertendo ancora la sete dopo il lavoro.
2 - Arrivederci, Cioccolata, Nutella & Company... Se provo a mangiarla mi riempio di bolle, il prurito sale alle stelle...
E' pur vero che le calorie servono sempre ed a quel punto mi getto sulle frescure estive quali il gelato: ogni occasione è buona per mangiarlo, meglio se in compagnia :-)
3 - Ritorno prepotente della frutta: mangiarne molta, è facile da digerire ed è piena di liquidi e sali minerali. Niente di meglio.

Ovviamente meno che mai fritture e roba di difficile digestione.
Ogni tanto, quando esco in compagnia una pizza ci può anche stare :-)
Per il resto riposare quanto basta e godersi queste belle lunghe giornate dai colori vivi e intensi.

Questa settimana, corso l'ultimo semplice lavoretto (ma non lo è mai con questo caldo), mi porta diretto allo scopo: deciso a correre qualche rischio ragionato per portarmi al PB.
Ci sarà da soffrire, trovare i ritmi alti ma non suicidi sarà facile, il resto sarà arrivare bene negli ultimi 5K, dove correre fortissimo sarà imperativo.
Coscientemente motivato, prudentemente ottimista.
E Forza Violettaclub!

venerdì 22 maggio 2009

Adidas Supernova Glide: Strizza l'occhio alla Maratona

La nuova generazione di Adidas Supernova era partita l0 scorso anno, con la 7° della serie, verso un rinnovamento generazionale che sia esteticamente che funzionalmente mi aveva convinto parecchio.
Le importanti introduzioni dell'ammortizzamento "dinamico" al tallone Formotion e della totale assenza di Cuciture "No Seam" oltre che un Design completamente rinnovato a favore del comfort hanno portato la Scarpa (categoria Massimo Ammortizzamento) ad un deciso salto di qualità a fronte di un prezzo rimasto invariato (115 euro).

La Novità di questa Primavera - Estate 2009 si chiama Supernova Glide.

Dato il successo della sopra citata precedente calzatura, la nuova Glide rappresenta un affinamento del modello del 2008, dove davero poco è migliorabile.

Per circa 2 settimane (a cavallo della Maratona di Treviso) le ho portate a passeggio in ogni occasione, anche a lavoro.
Le prime impressioni (non di corsa attiva) sono state le seguenti:

1 - Peso al bilancino: gr.375 (misura 12 USA): siamo ai livelli della Adistar Ride ma i pesi sono distribuiti in maniera differente (nella Adistar Ride l'imperativo è il Cushioning lungo tutto il piede).
2 - Calzata: comodissima, subito dopo la Maratona erano ai miei piedi (leggermente stressati :-): avvolge ottimamente il piede senza alcuna fastidiosa escursione, la tomaia è ben curata, resistente (questa volta NON è stato scelto il tessuto traforato a maglia larga).
3 - In Azione: è favorita la rullata del piede dato il dislivello tallone - avampiede poco più accentuato che nella Adistar Ride; molto morbida al tallone e ottimo grip.

La Supernova Glide è un concentrato delle migliori tecnologie Adidas.

- La zona posteriore, importantissima, è curata al massimo.
Il Formotion nella zona tallonare ha il compito di adattarsi ad ogni tipo di terreno in quanto all'impatto si deforma elasticamente in funzione della tipologia e delle asperità del suolo, rendendo il potere ammortizzante della Glide duraturo e più costante nel tempo.

- In più l'alloggiamento del tendine-malleolo è ben protetto internamente dalla struttura Geofit con cui è imbottita la Glide (come Adistar Ride del resto).

Correre per circa 30-35 K al giorno e non farmi male: ci vuole un'ottima scarpa, non si tratta solo di "adattamento del piede".

- All'avampiede si sente appena indossata la Glide il cuscinetto in Adiprene + ("+" sta per "più reattivo" rispetto all'elastomero Adiprene tradizionale) ben attivo che termina immediatamente dopo la zona di principale impatto del piede: il metatarso.
A differenza dell'Adistar Ride che possiede un cuscinetto in Adiprene + più spesso e proteso fino alle falangi, la Supernova Glide permette durante l'azione di corsa maggiore spinta di avampiede in quanto è curato particolarmente l'assetto retropiede-avampiede che aiuta la corretta esecuzione del gesto della corsa.

- Ben 5 punti di flessione in avampiede, infatti, aiutano a mantenere la scarpa elastica nel tempo e rendere l'approccio più battagliero: noto con piacere che un cambio di ritmo nel lungo lento è piacevolmente più naturale da eseguire, senza perdere in protezione.

- Il Torsion System (ricordiamo che Adidas è stata la prima azienda ad introdurre lo stabilizzatore mediale, ricordo con nostalgia le care "X" sotto l'intersuola, indimenticabili ;-) è leggero, dà la giusta stabilità torsionale alla scarpa ed è in materiale indeformabile (non si crepa, non si spacca in due) agli urti accidentali durante la corsa.

- La Suola, mix di Adiwear (nelle zone più sollecitate - classiche quali tallone, esterno suola) e Blown Rubber (parte centrale di massimo impatto) sono garanzia di durata (ci metto io la firma) e indeformabilità (non esiste assolutamente che si scheggi!).
Ben artigliata, assicura ottimo grip senza renderla pesante nei cambi di direzione.

- La Tomaia, ridisegnata e irrobustita da pannelli in rete traforata NON a maglia bucherellata mi da un senso di robustezza, specie con i morbidi inserti laterali multicolor (giallo-grigio phantom per questa splendida versione).
La Linguetta è sempre lei, il morbidissimo elastomero bucherellato color giallo in un leggero avvolgimento traspirante: che Comfort :-)
Le Three Stripes blu da sole assicurano una calzata avvolgente una volta allacciate le stringhe.
Esteticamente questo Update l'ho trovato bellissimo :-D

- La Soletta, morbida e facilmente estraibile permette di adattare un qualunque plantare personalizzato.

Utilizzandole già da oltre 4 settimane assiduamente ho notato che l'intersuola si comporta bene, poche righe di schiacciamento, al tallone ancora nulla (Il vantaggio del dinamismo posteriore Formotion sta in questo).

L'impressione è che, nonostante il peso sia superiore rispetto ad un'intermedia (vedi Adizero Boston), riesco tranquillamente a correre sotto i 3'45"/Km con maggiore facilità rispetto all'Adistar Ride (cui, ripeto, ruba solo pochi grammi).
Prove tangibili le ho ottenute in pista, sia negli esercizi specifici per i piedi/andature (dove ho trovato un grande feeling), sia in un allungo di 400m a fine lungo lento dove ho realizzato 63".5 avvertendo una buona sensazione di stabilità.

Quest'ultima prova per me rappresenta una sorta di "Stress Test" per la scarpa Massimo Ammortizzamento in quanto se troppo morbida e/o poco stabile in quel giro di pista i piedi scappano via e non si riescono ad utilizzare al meglio: anzi aggiungerei che la corretta esecuzione del gesto di corsa non è stata affatto ostacolata.

A conclusione di questa recensione, vorrei permettermi di consigliarla a chi corre una maratona dai ritmi di 3'50"/Km in su e per podisti dal peso non eccessivo (tra i 70 e i 90 Kg) e con appoggio neutro o lieve pronazione.
Aggiungo che la maratona corsa sotto le 2h49' rappresenta sempre il ritmo di tutto rispetto dei 4'00"/Km, punto di riferimento per la stragrande maggioranza dei runners.
Alternativamente chi corre poco più forte o si cimenta in distanze più brevi può diventare la compagna ideale per ogni tipo di allenamento, anche per quelli veloci, specie se si sta uscendo da un infortunio più o meno serio.

Per terminare bene una maratona o affrontare un momento di crisi in corsa è sempre bene una scarpa che aiuti il corretto appoggio.
Adidas Supernova Glide è studiata per favorire tutto ciò.

venerdì 15 maggio 2009

Risalire la China

16 Maggio

Come era prevedibile la Performance del Team Violettaclub nella 1a Prova del Campionato Italiano Assoluto di Corsa non è stata il massimo: purtroppo per primeggiare bisogna essere in grado di portare in classifica il massimo degli atleti consentiti dal regolamento (6 atleti massimo) ed in 4 purtroppo si parte con l'handicap, specie quando il peso di questa classifica è maggiore delle altre prove (150 classificati max contro i 100 delle altre due prove: mezza maratona e maratona).

Purtroppo, diciamoci la verità e non giriamoci attorno: per la Fidal questo importantissimo Campionato Italiano non è affatto ben messo in luce; anzi sembra proprio essere messo lì a casaccio, giusto per "far correre" le diverse società podistiche italiane...

Classifiche che giungono in fortissimo ritardo, addirittura lo scorso anno per ben due volte sbagliate nei calcoli dagli "addetti ai lavori" che, su segnalazione del sottoscritto, l'hanno corretta con l'aggravio che se non ce ne fossimo accorti, il Titolo di Campioni Italiani di Mezza Maratona a Squadre non sarebbe andato al Violettaclub...
Con successiva ovvia ripercussione negativa sulla Classifica finale che ci ha visti 4° assoluti...

Così, da ormai diverso tempo, ci mettiamo ad elaborarle, anticipando le Classifiche del Campionato Italiano di Società di Corsa da puri appassionati e amanti di questo sport.
Anche perchè se dovessimo aspettare per farci un'idea della nostra posizione... brancoleremmo nel buio!!
Considerando gli enormi esborsi economici che ogni Team al Top di questo Campionato (e saremmo una decina, comprese le squadre militari) deve sostenere per coprire le 3 prove (10K su pista, C.I. Mezza Maratona, Maratona in Italia), diciamo che il ritorno mediatico e promozionale è... Scandalosamente Scarso?
Vorrei vedere se la Fidal andrebbe avanti solo con le Società che operano in Pista...
E lo dico io che sono amante della Pista!
Poi se mettiamo che i Giornali Sportivi riportano su queste notizie Trafiletti grandi e visibili quanto un Foglio Informativo degli Effetti Collaterali di un Medicinale... andiamo bene! :-P

La classifica da me realizzata è scaricabile/visionabile cliccando sull'immagine a lato del Blog, ovvero a questo link.
Questa volta (grazie a Gdocs) niente di più facile: Link Diretto senza attese.
Ovviamente niente di ufficiale: ho preso tutte le classifiche delle varie sedi regionali dove si sono svolti i 10.000m in pista e, con molta dedizione, ho stilato la Classifica Individuale e di Società Parziali tenendo conto dei seguenti punti:

1 - Ho eliminato i "doppi" risultati di atleti che hanno realizzato due performance: ai fini della classifica, da regolamento, vale esclusivamente la prestazione ottenuta nella Regione di appartenenza. Qualunque risultato ottenuto fuori Regione è assolutamente valido ai fini statistici ma non per il C.d.S. di Corsa 2009.
2 - A lato del risultato scartato ci sono le varie motivazioni: un atleta può fare classifica a se ma può non fare classifica per la Società (vedi il doppio straniero o il contributo oltre il 6° atleta).
3 - Ho lavorato con accuratezza, ma niente di strano che ci siano refusi "involontari"

Dalla Nostra Finestra osservo:

- Il Violettaclub è parzialmente 10°, ma nulla è irreparabile: siamo a meno di 100 punti dal 5° posto e ciò che più ci pesa è il non avere almeno un altro uomo determinante.
- Per quanto mi riguarda... 66° circa non è male, comincio da quest'anno a respirare certi ritmi che un tempo potevano essere folli, assurdi e le prospettive possono e devono essere migliori.

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A darci la Zappa sui piedi ci ha pensato la Seconda, imminente, Prova di Campionato di Società: La Mezza Maratona di Ravenna.
Ad organizzare l'evento, l'ASD Maratona di Ravenna che, in base a quanto riportano sul loro sito ufficiale: "ATTENZIONE: VARIAZIONE DI ORARIO CAMPIONATO ITALIANO ASSOLUTO DI MEZZA MARATONA 31/05/09 - Per motivi di viabilità non è stata concessa la chiusura al traffico nel pomeriggio del 31/05/09, pertanto si comunica che la gara è stata anticipata al mattino con i conseguenti orari sotto riportati. Seguirà circolare ufficiale da parte della Fidal"
...
...
Ma... dove siamo, alla gara del paese?
Ma... è il Campionato Italiano Assoluto e la Città non può essere chiusa?
Ma... la partenza alle ore 09:30 tutti belli intorpiditi dalla più o meno lunga trasferta...

E' una classicissima, va corsa al pomeriggio, diamine!
Si corre più forte, è ovvio, no?

Comunque, dato che ormai ho visto di tutto, non mi sorprendo più di nulla e rimango contento sapendo che qualche gara l'ho corsa di mattina, recentemente.

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La settimana che si chiude
è stata davvero dura...
Da diverso tempo non mi trovavo a dover fronteggiare allenamenti tirati con una forte sensazione di stanchezza: avere imparato che non andrebbe mai oltrepassata questa soglia mi ha costretto ad affrontare le giornate in maniera più prudente.
E' in queste giornate che ci si fa male...

Dopo il Week-End scorso movimentato, tutto procedeva per il meglio.
Le fatiche profuse alle volte restano latenti e se le misceli con un altro tipo di sforzi... beh, può subentrare un forte stato di disagio!

Martedì 12 decidiamo con il Coach di fare un lavoro veloce: 6x400m+6x300m+6x200m R.1'
Ad orario da dopolavoro (per forza!) e Adizero Cadence in mano attacco subito con convinzione:

63".5 - 65".0 - 65".5 - 66".0 - 66".5 - 66".5
Troppo forti, anche perchè ho dovuto lavorare da solo...
I 300m non vengono un gran che: 48".8 - 48".6 - 47".9 - 48".6 - 48".5 - 47".4
I 200m mi riprendo ma mi manca sempre il fiato: 31".5 - 30".8 - 30".5 - 30".5 - 30".2 - 28".9
Il mio limite è stata la fatica, tanta, oltre il consentito...
Durante il defaticamento mi sa che lasciavo una scia di bava, tanto strisciavo, come i "babbaluci" (lumache)...

Mercoledì 13 riesco a doppiare, complice una "pericolosa" sensazione di carica dentro che mi fa svegliare bene...
Male, in progressiva escalation al pomeriggio dove inizio ad avvertire davvero sgradevoli sensazioni di stanchezza...

Giovedì 14 spero tanto di recuperare; una mattina intera a convincermi che potevo sentirmi meglio finchè nel primo pomeriggio avverto maggiore lucidità.
Il lavoro era programmato da tempo, altro "Classico dei lavori": 5.000m, 3.000m, 2.000m R.5', tutti in pista, in ottima compagnia.
Riesco a NON lavorare sui miei limiti, d'altronde devo solamente capire perchè i lavori veloci mi mettono così tanto K.O., ed esce un egregio risultato per come stavo poche ore prima:
15'37" - 9'11" - 5'56"

Fine settimana: obiettivo recuperare!

Sorridiamoci, suvvia!
Che tanto peggio non può andarci ;-)
(Foto di Salvatore Torregrossa per Fidal Catania)

lunedì 11 maggio 2009

Pronto, Montalbano? No, Filippuccio "Sono"!

08-09-10 Maggio 2009.

Meraviglioso Week-End, terminato lungo le splendide coste poco affollate di Giardini Naxos.
Panorama unico nel suo genere, la tranquillità del mare e di un posto ancora "incontaminato" dalla massa di turisti che presto lo affolleranno.

Questo week-end resterà penso uno dei migliori, correre e passeggiare su luoghi da Romanzo di Andrea Camilleri, che bello!

Ma come sempre il resoconto dell'ultimo fine settimana.
Il post-10.000m di Gioia Tauro è stato sofferto come non mai.
Adesso, guardando i risultati acquisiti un pò in tutta Italia c'è di rendersi conto che con un pò di avventura in più si potrebbe far di meglio: bisogna pensare con convinzione di "espatriare" nel Lazio o in Emilia Romagna, dove vengono allestite le più agguerrite batterie sulla distanza.
Ne parliamo tutti gli anni, il coraggio non ci manca a noi del Violettaclub, ma per quest'anno mi resta il 31'24"...

Nel lunedì-martedì seguente è stato difficile riprendere: la difficile chiusura di gara mi ha fiaccato il fisico per intero, chiedendo maggiore tempo di recupero.
Ho trovato il modo, d'accordo con il Coach, di recuperare per intero inserendo ove possibile qualche cambietto di ritmo non appena mi fossi sentito bene.
Già martedì 5 riuscivo a correre bene (ho dato una mano ad una atleta PRO in un lavoro) ma sentivo sempre sensazione di vuoto.
Strascicante alla sera e alla mattina appena svegliato, per gran parte della settimana.

Fin quando...
Salta fuori che a Catania organizzavano una riunione in Pista al Campo Scuola CONI Picanello di m5.000 e m10.000 al venerdì 08 e tra le stelle più lucenti si sarebbe presentata l'Olimpica di Pechino 2008 Anna Incerti (Fiamme Azzurre) a schierarsi sui 5.000m
Fino a giovedì io e Francesco non sapevamo che pesci prendere.
Si va, non si va, alla fine... si va!

E così siamo andati, a riprovare, a ricominciare, a rimetterci in marcia verso la Mezza di Ravenna.
Si, questo 10.000m era inteso come una sorta di allenamento-test per vedere quanto avevamo recuperato dallo sforzo di 6 giorni prima e poi... a Catania non ci andavo da almeno 7 anni!

Prendendo spunto di questo week-end allungato per ringraziare chi al lavoro mi concede tranquillamente i miei spazi (ferie e affini) per poter svolgere la mia attività sportiva, si parte decisi verso il capoluogo etneo.
Primo caldo della stagione.
Il caro Ford Fiesta del '92 mi fa sudare tanto e per metà viaggio è il mio cavallo fedele (beh, io non sono normale ma è vero che manca il climatizzatore) e da tempo che non si presentava questo "problemino"...
A Catania, però, tira una brezza fresca e leggera che renderà le gare molto più agevoli.

Purtroppo la scarsa pubblicizzazione dell'evento porta a presentarsi solo noi due del Violettaclub, qualche buon Fidal e pochi amatori (la maggioranza).
A Catania e dintorni c'è qualche altro ragazzo ma, o non era a conoscenza o è di quelli che chiacchera, chiacchera peggio di un PRO e poi non conclude niente...

Prima gara: m10.000
Io e Francesco ci mettiamo tranquilli a tirare un giro l'uno a 1'15"-1'16" fino a che, verso il K4, Francesco avverte che la stanchezza della settimana scorsa non era stata assorbita e prudententemente rallenta, chiudendo solo il 5.000m
Io passo al 5.000m in 15'44", normale.
Per 15 giri rimango da solo... Volevo inizialmente ritirarmi, ma pensandolo come un allenamento proseguo con serenità.

E' la prima volta che indosso le Adidas Adizero Cadence.
******************************FANTASTICHE************************************
La pista di Catania è talmente antica e consumata che è paragonabile all'asfalto come durezza.
E' stato il modo migliore per mettere alla prova la comodità della scarpa chiodata da mezzofondo di Adidas per il 2009.
La sua prerogativa principale, caratteristica unica tra le chiodate da fondo in commercio, è l'avere l'Intersuola estesa fino all'avampiede garantento una morbidezza unica nel suo genere.
Normalmente le chiodate stressano il piede (specie se giri per 25 volte di seguito): questa Cadence assomiglia di più ad una "stradaiola con i chiodi" mantenendo un peso-piuma impareggiabile.
Insomma: per tutta la gara e su pista dura ho avvertito protezione e reattività, in appena 175 gr (per la misura 12 U.S.A.) di scarpa, FAVOLOSO!
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I restanti 15 giri cerco di correre il più rilassato possibile, sfruttando i doppiaggi come unico stimolo e resisto attorno l'1'16"-17" a giro.
Francesco mi incita e grazie a lui mantengo alte le motivazioni, cercando di chiudere l'ultimo K forte: 3'03" è quello che riesco a far uscire fuori da questa giornata.

Risultato: 31'41", tutto in decontrazione, vittoria agevole e aria non troppo stressata anche grazie al clima fresco.
... sudato come se immerso in una fontana :-P

Per la cronaca, mirabolante 15'29 della Incerti nel 5.000m, sempre più atleta di livello internazionale e che rinuncerà alla maratona dei mondiali di quest'anno.

Assorbito questo allenamento, a Catania stesso decidiamo che ai fini di Ravenna, un ulteriore "colpo di cacciavite" può andare bene per stringere gli ingranaggi allenanti e, sfruttando un irrisorio montepremi ci diamo appuntamento a sabato pomeriggio per andare nella poetica Giardini Naxos (ME).

Sabato 09 mattina mi sento bene, non lo nego: mi alzo presto, corro tranquillamente 1_oretta_e_20 e devo pure frenare il ritmo: alle volte l'adrenalina ti fa fare le cose sbagliate al momento sbagliato.
Trovi euforia e poche ore dopo ti senti svuotato...
Corso il lunghetto coscienziosamente ci rimettiamo in viaggio.

Arriviamo a Giardini Naxos a fine giorno ed il tramonto è qualcosa di unico in questo lungomare con sullo sfondo l'Etna Imbiancato.
Il mare quieto, come una tavola e i pochi turisti a passeggiare rendono la serata un bellissimo ricordo.
Senza farlo apposta la Luna Piena proprio quella sera, lascia la scia di luce sul mare calmo...

La mattina seguente, domenica 10, mi sento un pò come il Commissario Montalbano: a colazione sulla terrazza alle 07:00 con uno splendido sole ed i raggi solari che riflettono sul limpido mare azzurro.
Osservando bene, purtroppo, anche qui, il "Punteruolo Rosso" ha messo K.O. le povere palme...
Scambiamo quattro chiacchere su chi ci potrà essere in gara a "lottare" per queste prime tre posizioni ma siamo letteralmente distratti dallo splendido panorama che ci sta attorno.

Andiamo a prendere i pettorali: mi spetta il N.1 (Wo!) ma potrà essere guerra se dovesse venire chi pensiamo...
E così è stato: si presenta Adil Lyazali.
Questo atleta marocchino, da poche settimane è regolarmente tesserato Fidal TM con una società Fidal ed in possesso di regolare permesso di soggiorno.
Evviva le regole, evviva battagliare con onestà.
Per me è garanzia di miglioramento poter battagliare con atleti più forti di me o comunque su livelli su cui posso confrontarmi e la notizia della sua regolarizzazione è davvero ben gradita.
Purtroppo mi dispiace per lui e per tutti gli atleti stranieri del Marocco, ma c'è stato chi per una giusta lotta mi ha gettato del letame addosso lo scorso anno.
Oltre alla sana competizione sportiva non potrò più andare...

La gara di colpo si alza di tono e di livello - OTTIMO!
Ovviamente si presenta più o meno tutto il panorama podistico di Messina e dintorni, compreso ù Zu' Melita :D
La corsa parte dal porto di Giardini e si snoda lungo le stradine residenziali del posto per un totale di circa 7,5 K.
Giro unico andata-ritorno.
Alla partenza si va piano. Tira Brancato e un giovane atleta messinese mai visto ma promettente. Io, Duca, Lyazali restiamo dietro.
Mi godo il panorama con l'Etna bianco dominante.
A metà gara, come previsto, la svolta: Lyazali parte in progressione e certo di stare appiccicato dietro.
Sta abbastanza bene Adil: tira forte nonostante sia esposto al vento contrario. Faccio fatica a stare dietro di lui ma resisto.
Dietro Brancato si stacca subito e decisamente al primo allungo, Duca ancora alle prese con un recupero fisico, si stacca di pochi metri ma resta a vista.
Lyazali continua ad attaccare e in un momento di pausa, a circa 2K dalla fine, provo a contrattaccare.
Il mio attacco dura 100 miserabili metri e Lyazali al successivo rilancio, in discesa, mi stacca. Provo a tenere duro ma quei 30-40m restano li. L'ultimo K insisto nell'azione ma ormai è troppo tardi e la vittoria mi sfugge:

1 - Adil Lyazali - Atl. Valle dei Templi Agrigento - 24'53"
2 - Filippo Lo Piccolo - Violettaclub - 24'59"
3 - Francesco Duca - Violettaclub - 25'09"
4 - Alessandro Brancato - Sprinteam Catania - 25'40"

5 - Dario Barbera - Indomita Torregrotta Messina - 25'44"
...
12 - Sebastiano Melita - Indomita Torregrotta Messina - 27'44"

Va bene così: Francesco ha mostrato netti segnali di ripresa; a me è mancata la brillantezza da pistard, anche se disperatamente ho voluto provarci. Il 10.000m in pista di 36 ore prima mi ha tolto lo spunto finale, pazienza.
Importa che una due giorni di vacanza e relax mi abbia ridato una condizione utile per poter riprendere a regime gli allenamenti.
Ho assorbito bene i due lavori; al ritorno da Catania, mi sono corso un trequartino piano per sciogliere le gambe ed ho fatto bene a farlo.
Si chiude al meglio la settimana.

Un altro angolo della splendida Sicilia resterà indelebile nei miei ricordi.

(Ringrazio Salvatore Torregrossa che mette a disposizione splendide foto su FidalCatania.com)
(Ringrazio Francesco per le Cartoline da dentro vissute)

mercoledì 6 maggio 2009

10.000m Positivi per il Team, Personal Best Insoddisfacente...

Fine settimana a cavallo del 1° Maggio.

Come da tradizione tanti eventi pro-runners in Italia, due su tutti, Oderzo (TV) e Trecastagni (CT), grandi classicissime dagli alti contenuti tecnici.

Questa volta, però, anche la Calabria ha detto la sua, presentando a Lamezia Terme il Team Violettaclub Pro al gran completo celebrando con una premiazione simbolica la Vittoria del Campionato Italiano di Società di Mezza Maratona del 2008 svoltosi ad Atripalda.

Il 1° Maggio, quindi, si è corso anche a Lamezia Terme, una manifestazione principalmente incentrata sulla promozione dell'atletica nelle scuole per i più piccoli: la Gara di Violetta.
Tante le batterie, tantissimi i partecipanti e per noi la soddisfazione di essere ricevuti dalla Città che sogna l'Europa, la Coppa Europa per Club.
E' un progetto difficile, servono altri uomini nel Team per vincere il Titolo Italiano di Corsa, ma non impossibile da realizzare.
Intanto Io, Francesco, Vito, Solomon e gli altri ragazzi siamo uniti e motivati a migliorarci sempre, e questo non è poco.

L'occasione di tale evento è stata colta in quanto in Calabria è stato deciso di far disputare la prima fase del Campionato Italiano di Società di Corsa 2009 proprio a cavallo del week-end del 1° Maggio: 10.000m in pista a Gioia Tauro giorno 02 Maggio.
... per la pace di Trecastagni e Oderzo... :-(

La prima fase funziona così: si corre in ogni Regione d'Italia (entro il 10 Maggio) e ottenuti tutti i risultati si stila una classifica complessiva a livello italiano.
Non si otterrà immediatamente la classifica complessiva in quanto vale anche la prova del Campionato Italiano Individuale di m10.000 che si svolgerà più avanti nella stagione.
150 punti al 1° in graduatoria, a scalare fino al 150° classificato che otterrà 1 punto.
1 elemento straniero classificabile per Team, 6 atleti massimo a punteggio.

La fase dei 10.000m è davvero importante: sbagliarla vuol dire restare esclusi dalla corsa al Titolo già da subito.
Ed è con questa consapevolezza che mi sono allenato nell'ultimo mese.

I lavori erano andati bene, poco alla volta sto trovando ritmi forti e anche gli ultimi lavori avevano dato riscontro positivo.
Dopo i famosi 10x1.000m di cui avevo parlato e la gara a Cosenza, la settimana era proseguita con un lavoro di seria velocità (finalmente!): mercoledì 22 un lavoro "per duri": 1.000m-1.000m-800m-800m-600m-600m-500m-500m-400m-400m-300m-300m-200m-200m R.2'.
Tempo brutto quel giorno, pioggia a tratti insistente ma leggera e vento a volte fastidioso in pista, ma ciò che ha reso difficile l'esecuzione del lavoro è stata l'escalation rivolta alla velocità pura mai toccata da ormai diverso tempo.
Il divertimento è stato tanto, la fatica moltissima specie nelle doppiette 400-300-200 dove ho sofferto come non mai. Paradossalmente le prime doppiette, quelle lunghe, corse "all'acqua di rose"...
La serie: 2'54"-2'55"-2'20"-2'21"-1'41"-1'42"-1'24"-1'24"-65"-65"-47".5-47".8-30".8-30".3, decimo più, decimo meno.
Polpacci in fiamme, giovedì ho avvertito parecchia difficoltà; lavoro veloce e in pista con le chiodate (le Adidas RLH Cross) e avevo messo in preventivo una reazione simile.
Dovevo stringere i denti, facendo molta attenzione.

Venerdì 24, per la serie "I Grandi Classici dei Lavori in Pista", decidiamo che l'ultimo lavoro utile (con il poco tempo a disposizione avuto) sia un 10x500m R.2' + R.5' + 1.000m velenoso.
Con ottima compagnia mi esprimo come non mai: tra 1'21" e 1'23" (si!, il più scarso!) tutti e 10 tirati, mai fatto così bene.
Nel 1.000m mi offro volontario e tiro io. Automaticamente le gambe avevano 1'23" di passaggio ai 500m registrato e passiamo puntuali.
Chi sta dietro mette la freccia e mi passa. Non reagisco e riesco comunque a difendermi con un accettabile 2'51".8
Contento, perchè i polpacci non hanno pagato, anzi ho assorbito bene la velocità.

Lunedì 27, epilogo della preparazione, dei banali 10x400m R.45" corsi in decontrazione in 68"-70", ultimo in 66" sotto un cielo uggioso. Easy but sad...

E via a scaricare, verso Gioia Tauro.

Sabato 02 maggio la verità.
Solomon è da una giornata che sembra chiuso in se stesso, poco socievole e ciò appare strano.
Aveva altri pensieri, ma non lo avrebbero distratto dal suo obiettivo primario.
Al primo pomeriggio a Lamezia Terme pioveva, anche decisamente, e non ero affatto dispiaciuto di ciò anche perchè si era messo un fresco piacevole, per me fondamentale ai fini di un risultato importante.
Ci dirigiamo verso la pista di Gioia Tauro.
Mai stato lì, tutti ne parlavano bene, accolgo la notizia con ottimismo: "Almeno una pista decente ogni tanto" pensavo.

Così è stato: un bell'impianto, attrezzato e sufficientemente protetto dal vento grazie all'elevato dislivello tra le tribune ed il campo.
A distanza di 60 Km, però, nemmeno una goccia di pioggia e un caldo piacevole ma non certo per correre (mia personale opinione).
L'orario di gara era previsto per le 19:00, misteriosamente anticipato alle 18:00 (forse perchè... giocava la Reggina Calcio?). Un'orario più fresco avrebbe giovato a tutti, a me sicuramente.
Durante il riscaldamento non noto elevata brillantezza nonostante i giorni di scarico e la tranquillità e la convinzione di cogliere un buon risultato, noto che dopo pochi minuti già sudo ma non ci penso più...

Alla spunta solita storia di tutti gli anni: come se fossimo alle Olimpiadi si deve TUTTI tassativamente rispondere alla chiamata con il numero di pettorale con estrema precisione.
Il Responsabile G.G.G. (Gruppo Giudici di Gara) Regionale è stato sempre molto pignolo, giusto, anzi giustissimo!

Solo che... dove stava durante lo svolgimento della gara????

Alla serie (unica!) si inseriscono tutti, una trentina di concorrenti, dai 3'00" agli oltre 4'00"/Km.
Ma neanche al terzo mondo dell'atletica si vedono queste cose, e a giusta domanda otteniamo giusta risposta: "Ce ne dobbiamo tornare alle 20:30 alle case?"

Belli miei, se non volete fare atletica, se non volete fare i Giudici, lasciate il timone finalmente a gente motivata che la Calabria soffre anche per queste cose...

Accettata la situazione di una gara di continuo e costante sorpasso di podisti (vedasi 2° corsia...) ci schieriamo alla partenza e... VIA!

Come da comune accordo ci ritroviamo subito fra di noi: Rotich avanti e Vito pochi metri davanti a Francesco e me. Dietro si accoda un Bruno che alla fine si rivelerà più che brillante.

Il ritmo è ben scandito: si gira agevolmente in 1'13" alto - 1'14" basso e per circa 3 K si corre così.
Vito resta sempre avanti di poco e ad un certo punto ritengo intelligente la mossa di tirare un pò io per accodarmi con Francesco a Vito e lavorare in tre.

Inizio a tirare neanche troppo forte, causa i primi doppiaggi molto lenti, tra cui due tra le donne in gara che corrono affiancate in prima-seconda corsia.
Avevo ancora fiato per chiedere di accodarsi ma netta è stata la risposta negativa...
"Ahpperò!" - Ho esclamato dentro.

I miei giri iniziano ad innalzarsi di tempo causa un Francesco stranamente non attivo e Vito prende terreno: tutto l'esatto contrario di quanto programmato.
Decido, quindi di portarmi autonomamente avanti e poco dopo i 5 K passati in 15'31" riesco a mettermi dietro di lui.

Grande tifo per tutti noi a bordo campo, e purtroppo... non sentivo più incitamenti per Francesco: troppo lontano?
Non riuscivo a capire ma non era il momento di pensare...
Recuperare Vito non era stato affatto facile: stranamente inizio a soffrire e la vedo brutta per i successivi giri.
Vito mi chiede di dargli il cambio, io riesco a tirare a malapena due giri in 1'16" ma con troppa fatica.

Inizio a temere il peggio...

Gli ultimi 5 giri sono stati un calvario: se non era per Vito Mio e per un efficiente utilizzo dei piedi sarei saltato per aria. Ricordo il passaggio di ogni rettilineo uguale all'altro, tutto annebbiato e completamente privo di iniziativa.
All'ultimo giro riesco a malapena a scendere sotto l'1'13" giungendo dietro Vito di circa 1" e davvero sfinito...

Tempo finale: 31'24", nuovo Personal Best ma con tanta amarezza dentro.

Irriconoscibile; niente progressione finale; recuperare pochi metri avanti l'ho pagato a caro prezzo e tutti i doppiaggi da fare hanno complicato le cose.
Purtroppo non solo per me la giornata è andata storta, ma fortunatamente Solomon è stato formidabile:

1 - Solomon Rotich - Violettaclub Lamezia Terme - 29'19".61
2 - Vito Sardella - Violettacl
ub Lamezia Terme - 31'23".75
3 - Filippo Lo Piccolo - Violettaclub Lamezia Terme - 31'24".55
4 - Francesco Duca - Violettaclub Lamezia Terme - 32'02".28
5 - Antonio Bruno - Libertas Lamezia - 32'08".53
6 - Davide Brando - Libertas Lamezia - 33'45".72
7 - Gianluca Bonaddio - Libertas Lamezia - 34'06".64
8 - Antonio De Francesco - Violettaclub Lamezia Terme - 35'54".15
9 - Natalino Capristo - Marathon CS - 36'35".34
10 - Salvatore Romeo - Violettaclub - 36'46".85
...
Rit. Francesco Cuzzocrea - Violettaclub Lamezia Terme.

Detto dell'ottima prova di Bruno, da segnalare anche il giovane Davide Brando (Classe 1991) Junior in forte crescita, complimenti!

Nel dopo gara è stata mia legittima iniziativa chiedere cortesemente spiegazioni ai giudici di gara indaffaratissimi (assolutamente vero!) sui perchè della condotta di gara della sopra citata coppia di donne che per giunta funzionava nella maniera che una delle due si fermava di tanto in tanto per rifiatare e successivamente rimettersi di nuovo in corsia (sempre la seconda...) e continuare a tirare...
Anche i sassi sanno che una condotta così è da squalifica, lasciando perdere le svariate volte che ho dovuto doppiare con rischio di farci del male...
Cose dell'altro mondo, non l'ho accettata perche se il Responsabile GGG vuole essere pignolo, beh...
Lo faccia fino in fondo!

Comunque, assolutamente niente scuse, purtroppo la prova opaca tutt'ora non so spiegarmela nemmeno io.
Secondi più secondi meno, la svolta della gara sarebbe dovuta accadere in quei ultimi 5 giri dove invece di soffrire avrei dovuto prendere la situazione in mano e tirare in forte progressione.
E così sarebbe stato 31'...

Ma nella corsa non si inventa nulla e una giornata storta può sempre accadere.
Putroppo la cartuccia da sparare nel 10.000m è una sola l'anno ed è andata... così.

Le perplessità restano, ma non il lavoro svolto.
Ci saranno altre occasioni e fra poco inizia l'esaltante stagione delle gare su strada, con gli inframmezzi settimanali da uscita dal lavoro ---> subito in pista per gareggiare.
E magari... con un bel 1.500m ;-)

La cosa che importa che nel complesso il Team si è espresso su buoni livelli, Solomon ha tirato fuori una prestazione da primi 3 nella classifica nazionale ed in 4 "We Have A Good Job".

Ora ci attende Ravenna, il 31 maggio, il RISCATTO urla dentro il nostro petto!

lunedì 27 aprile 2009

Centro Sportivo Marina Militare: Il periodo adattativo (parte 2)

Febbraio 2002.

Il C.A.R. (chiamiamolo pure "addestramento" con molto coraggio) di Taranto era giunto a termine: non ricordo un mese più triste di questo passato in quella caserma nella mia vita.

Ma era finito, eravamo appena all'inizio e la prova più dura, d'impatto, superata.

Ricordo marginalmente l'avvenuta proclamazione. Neanche la mia famiglia era venuta a vedermi, non la ritenni utile, un'esperienza da ricordare dopo quello che avevo passato.

Sono stato sempre maledettamente concreto in quello che faccio, pensavo soltanto a non sfigurare al mio imminente approdo al Centro Sportivo - FINE.
Da Taranto a La Spezia partii con maggiore serenità, un pò disorientato. Ero uno degli ultimi a scendere da quel treno, un lunghissimo viaggio e un altro mondo nuovo e inesplorato.

Ero ancora un pulcino che usciva dal guscio; il mio mondo, la mia vita erano legate agli usi e alle abitudini di Palermo e quasi mai ero andato fuori Città, mai avevo provato a sfruttare ogni singolo attimo di una trasferta sportiva. Il mio carattere, chiuso, ma in lento e progressivo cambiamento stava iniziando a cambiare.

Per questo l'esperienza-militare l'avevo presa positivamente.

La citta di La Spezia, polo militare dell'interforze Marina, era abitata esclusivamente o quasi da Militari in carriera con famiglie al seguito.
L'aria che si respirava era influenzata da queste persone e da un ambiente, quello del servizio militare di leva, non proprio prestato all'ottimismo.
Ci volle poco tempo per capire che l'intercalare del linguaggio di molti cittadini era purtroppo votato a quell'intercalare tipico di chi prende "male" la leva militare...
Mi faceva proprio male alle orecchie, e soprassedendo, mi rivolgevo per lo più a chi non aveva questa bruttissima abitudine.
La Città, uno dei capoluoghi di provincia ligure, era una cittadina tranquilla, dalle strade percorribili, piatta quasi per intero, con le regole di vita del Nord Italia: massimo rispetto alla guida, per i pedoni, gente tranquilla che mai alzava la voce e rigorosamente chiusa in casa dopo le 20:30. Insomma, non proprio come Palermo...

Mi sono trovato bene, in fondo. Si poteva sfruttare una VERA pista ciclabile per correre (ma gli Architetti e ingegneri palermitani del Comune quali droghe hanno assunto per realizzare questo scempio in città chiamato "pista ciclabile"?)

Il Centro Sportivo "A. Montagna" è un centro militare vero e proprio gestito dallo Staff del C.S. Marina Militare ma nobilmente aperto ai giovani civili che ogni giorno venivano ad allenarsi.
Dotato di una discreta pista di atletica dove usualmente lo Spezia Calcio veniva ad allenarsi (ci rispettavamo reciprocamente), ve ne era una seconda più piccola da 200m sulla quale molta gioventù si esercitava tra velocità ed ostacoli.

Mi sa che qualche attuale professionista ligure dei giorni nostri sia cresciuta in questo centro (ma non me ne ricordo)!
Il mini-parco attorno al Centro era abbastanza elegante, si poteva tranquillamente correre il cinquantino di lungo la mattina dopo la colazione, per correre di più si usciva in strada e si realizzava un giro di circa 20' attorno alla Città.
Sto ripensando a tutte le curve di quelle strade: se dovessi tornarci credo che le emozioni sarebbero davvero intense!

Per le ripetute stradali si utilizzava un anello parecchio insidioso attorno al Centro Sportivo stesso di circa 2 Km segnato a intervalli di 500m (tipico :-).
Quante volte avrò girato là: indimenticabile quel percorso che proponeva una salita insidiosa iniziale e proseguiva con un lungo tratto di discesa leggera per poi terminare in un lungo rettilineo ombreggiato da alberi. La mia maratona l'ho preparata tutta lì!

Ma di questo ne parlerò più avanti, ovviamente.

Nella mia vita non ho mai cercato raccomandazione alcuna per riuscire nelle poche cose fatte; per certo ciò che ho raggiunto è stato frutto della mia onesta applicazione.

Salutavo Palermo quell'anno con un primo accenno alla mia nuova personalità.

Avevo infatti cambiato società sportiva quell'anno cambiando radicalmente ambiente, a 23 anni soltanto.
Ero passato, di mia ferma volontà, alla "Pol. SBM Palermo" del buon National Nando.

In quel periodo questa era l'unica vera società in Sicilia interessata alle corse di lunga durata, dai cross a tutte le prove su pista e strada e l'opportunità di entrarne a far parte era l'occasione per trovare ulteriori motivazioni al mio lavoro.

Tra l'altro annoverava tutti i più forti atleti fondisti in Sicilia non militari; alcuni di loro sono attualmente in attività, e la possibilità concreta di non trovare posto in squadra in certe occasioni per me era uno stimolo a fare meglio.

L'anno 2001, il precedente, il mio tesserino Fidal diceva "Pol. Delta Palermo", una piccola società conglobata con la Sfera-CUS Palermo: in quell'anno furono presi accordi tra le società per distribuire gli atleti tra diverse società sportive, senza chiedere parere all'atleta.
Per me che stare in Pol. Winners Palermo (anno 2000) (succursale CUS fucina di grossi talenti, ormai defunta) era già tanto, quel passaggio alla Delta Pa senza neanche chiedermelo mi suonò male.

Più che altro dovetti sobbarcarmi un anno di "bile" con un tipo che ancora fa attività allo Stadio ma che di allenatore ne vedo ben poco (forse... polemizzatore!), e di un presidente a dir poco despotico e paziente ancor meno...

Insomma, il 2001-2002 fu proprio l'inizio del "breakdown" caratteriale, della presa coscienza della mia autonomia ed indipendenza.

Con non poche polemiche interne e le ultime parole a me rivolte di quella sottospecie di allenatore: "Io ti do un calcio in c..o come ho fatto con altri in passato, per me te ne puoi andare via!" misi la mia firma per la SBM sancendo la mia effettiva libertà da assurdi vincoli.

Non è possibile che per correre con serenità bisogna stare appresso alle chiacchere da Stadio!

I dirigenti massimi del CUS Palermo, non dissero assolutamente nulla in merito alla mia volontà, per loro non potevo essere atleta da CUS Palermo nè diventare un buon fondista. Solo attività su pista o se non mi andava di sottostare al loro volere potevo andare via...

Evidentemente non se ne facevano nulla di un atleta versatile come me...

Che questa mia testimonianza sia di sprone ai giovani che sempre più spesso vengono confusi dai fumi più o meno spessi emanati dalle società sportive! Sentite voi stessi e abbiate il coraggio di cambiare se lo sentite dentro forte!

I Societari Nazionali di Cross di quell'anno (tanto per cambiare) andarono male con la SBM Palermo, ma ebbi la possibilità di conoscere Antonio, colui che divenne il mio Coach per quell'anno in Marina.

Il mio approdo al Centro Sportivo non è che fu annunciato da fiati di trombe, ma dentro di me era scattata una consapevolezza dato che potevo lavorare duramente se volevo minimamente affermarmi.

La concorrenza interna era spietata: diversi mezzofondisti con tempi rilevanti erano per certo uno stimolo, ma non ero affatto sprovveduto.

Purtroppo tutta una serie di infortuni vari aveva messo K.O la squadra intera di corridori e l'anno non iniziava nel migliore dei modi per un Team che doveva confermare la Serie A Argento.

Tra i vari atleti (ricordo proprio tutti) legai particolarmente con Nello, un promettente atleta già militare di professione in Marina (come altri componenti del gruppo): al mio arrivo lo trovai ritto con le stampelle, infortunatosi per un banale incidente domestico...

Lanciatori di Peso (Andrea ;-), Giavellotto (Marco ;-), velocisti, ostacolisti, saltatori, mezzofondisti veloci (Michele, Fausto e Paolo ;-), lo spogliatoio era il luogo di quotidiano incontro e scambio di veloci battute.
Ma io sempre con i miei lunghi allenamenti.

Il Coach Antonio lavorò per me con una certa dedizione, evidenziando da subito i miei lati negativi e correggendo per quanto possibile. La scuola Sicilia di atletica era diversa in molti aspetti, ci misi tempo per adattarmi.
Penso che i risultati dell'anno seguente, il 2003, furono ottenuti anche grazie al buon lavoro svolto in Marina.

I primi approcci non furono esaltanti. In pista non andavo neanche a spinta, andavo costantemente più lento rispetto agli ultimi mesi da "civile" e non esisteva mai un giorno esaltante.

Ovviamente la vita militare non era tutta una vacanza: a turno bisognava fare le guardie al Centro Sportivo o ai piani della Camerata (sita nel Maricentro poco lontano), l'alimentazione non era curatissima e ad orari tassativi (non avevamo affatto privilegi noi sportivi rispetto alla massa di picciotti che andavano e venivano di mese in mese dal maricentro), ostacolando a varie riprese il normale svolgimento degli allenamenti e come al solito bisognava fare sempre e comunque da se!

Quanti panni ho lavato ;-)
Inoltre, mai un militare con l'ombrello! Solo che... pioveva sempre :-(

Entro i primi caldi primaverili riuscii a correre con Nello ripresosi dall'infortunio, ottimo interprete dei 3.000m. Bei momenti; ricordo in estate ormai avanzata un bell'allenamento in salita culminato con un 1.000m mortale che riusci (lui!!!) a correre attorno i 2'40" (io, poco sotto i 3'00"). Tutti a torso nudo, all'americana.
In quei momenti di serenità non mi mancava molto casa.
Era questo ciò che sognavo di fare nei mesi da pro, e ogni tanto è accaduto.

Non mi sono mai infortunato, solo qualche piccolo fastidio muscolare ogni tanto.

La stagione in pista culminò con un 5.000m organizzato all'interno del Meeting per gli atleti in Marina (open per tutti i militari in servizio) nel quale conobbi meglio colui che da sempre è stato il mio mito vivente di Maratona: VITO.

Vito quel giorno partì e arrivò da solo vincendo agilmente sotto i 15'00".
Io continuai quel trend non proprio esaltante chiudendo attorno i 15'50"...

Corsi anche ad un meeting in Campania, ad Avellino, fotocopiando lo stesso risultato di La Spezia.
Purtroppo (e meno male che sia così) questa è l'atletica: rigide equazioni matematiche determinate dalla base degli allenamenti svolti.
A Genova ne corsi molte di gare in pista, ma il copione era sempre lo stesso. Mai primato personale, mai una gara degna di nota.
Eppure il Coach Antonio credeva sempre in me, lui vedeva in me qualcosa di buono.

Le gare estive su strada mi avevano ridato un pò di fiducia. Come sempre la strada è stata spesso mia amica, alcune erano state corse come interforze con rappresentativa (nostra) al seguito. Belle esperienze, indimenticabili con la bianca maglia della Marina.

Ormai agosto si avvicinava, molti atleti in Centro pensavano al mare, al riposo, per me invece iniziavano gli allenamenti in vista del Challenge Stellina, un'esperienza irripetibile, un modo diverso di vivere la corsa.

lunedì 20 aprile 2009

Erano gare o allenamenti, tra Palermo e Cosenza "All Works Fine"

20 Aprile 2009

Non mi risparmio, proprio mai!
In quest'ultimo week-end ci sono state tantissime occasioni per gareggiare, ho dovuto ovviamente scegliere l'evento di interesse Violettaclub.

Domenica 19 Aprile

A Palermo è andato in scena il Vivicittà: pioggia battente e un vincitore, I-T-A-L-I-A-N-O:
Yuri Floriani, che ha fatto piangere i keniani :-)

A Messina Maratona e Mezza Maratona: vincono Kipkering e Brancato rispettivamente, era una gara molto allettante per mettersi in mostra, ma meno adatta ad una preparazione da pistard.

A Cosenza la 3° edizione del Memorial Aiello, questa volta prova Regionale di Società di Mezza Maratona.
Rispondere alla chiamata, dovere di atleta, anche perchè nonostante il cast di partecipanti stellare non era presente alcun premio o rimborso spese per i partecipanti...

In settimana con il Coach ci siamo messi a lavorare unicamente per preparare il 10.000m in pista del prossimo 2 Maggio a Gioia Tauro.
Ormai Treviso è passata in archivio, i lavori lunghi, l'impegno dedito in certe giornate unicamente agli allenamenti smorzato da meno chilometri.

Già dopo una settimana da Treviso mi ero rimesso in moto.
La giornata rilassante in bici con il mio amico era stata risolutiva e tutti i dolori passati.

- Il lunedì seguente, il 06 aprile, durante il lungo ho inserito 20x100m salite ripide a Dallas + 1.000m in pista, senza pause, senza impegno, con le Adizero CS. Le impressioni erano buone, il 1.000m in 2'52", infine dritto a casa per finire tranquillo l'1h20' di lungo "dynamic".

- Trovata la tranquillità "fisica" non mi sono tirato indietro quando ho trovato una eccellente compagnia per fare un maxi-lavoro pro-10.000m il mercoledì 08: 10 x 1.000m in pista R.2' - Classico lavoro, con scarpa da maratona la Adizero LT, all'ultima uscita orgogliosa prima del pensionamento ;-)
Lavorando in sincrono (tirando 500m a testa) è uscito buon lavoretto, niente male considerando le 2 settimane post-maratona; purtroppo il botto finale era meglio se non accadeva...
La serie: 2'58".9 - 2'54".8 - 2'58".7 - 2'57".1 - 2'59".8 - 2'56".8 - 2'58".8 - 2'56".6 - 2'57".3 - 3'09".6 (Bum!)

- Sabato 11 mi sono divertito tanto: era da tempo che non svolgevo questo "tremendo" lavoro: un fartlek a Dallas sfruttando un percorso su strada con 3 salite: 1° - Morbida da 250m circa, 2° - il solito muro da 100m, 3° - il colpo di grazia da 250m e finale arduo.
Recupero durante le discese.
Moltiplicato x 12 volte ----> Totale 36 salite da attaccare!
Temevo di morirne, invece nella totale solitudine e tranquillità l'ho svolto credo molto bene, con l'ultimo tiratissimo. Euforia nel dopo-lavoro fino a sera.
... I giorni (Pasqua e Pasquetta di lungo) seguenti le gambe avvertivano la stanchezza...

- Mercoledì 15: "Coach, si fa, non si fa?" E lui: "Si, si" Facciamolo, ci sta!"
A Palermo era in programma una gara di 3.000m in pista a termine di una giornata di gare per bambini-amatori, piena di gente.
Tra i ragazzi circolava la voce di un test fra di loro e noi decidemmo tutto sabato pomeriggio, dopo il fartlek.
La presi come allenamento: la mattina 50ino di lunghetto e al pomeriggio in piena tranquillità mi sono fatto circa mezz'ora di lavori per piedi/andature, circa 1 ora prima della gara.
Sinceramente non sapevo che potessi fare in quel momento: il 3.000m è uno sconosciuto e mi auguravo di terminare in un finale in progressione.
Calzo le Adidas RLH da Cross (prima chiodata della stagione), con assetto chiodato da pista: leggere, morbide e comode, una caramella per i piedi :D

Vedo i partecipanti, manca qualcuno, ma non mi preoccupo più di tanto, quelli che ci sono già dovrebbero essere più collaudati di me per ora.
Alla partenza mi piazzo dove voglio: resto 4° in un gruppo di 5 atleti, e quelli saranno i miei compagni di gara.
Le attese si mantengono: era ipotizzato un passaggio di 2'54" al 1° K e sto tranquillo, anche se devo carburare. Il 2° K c'è un rallentamento ma non lo comprendo a pieno, se non che alcuni si muovono per tirare.
Mi metto al 3° posto a 1.200m dal termine, prendo la decisione senza pensarci e... parto al K finale!
2° K 3'00", lento lento...
Non mi volto mai, dò tutto, mi bruciano le gambe, sento incitamenti e capisco che stanno rinvenendo... Non era vero, ma ormai erano solo 200m, quando capisco che potevo fare il P.B.
Do tutto, ma non muoio, alla fine...
Arrivo: 8'43" e 2'48" ultimo K.
PB eguagliato (peccato), ma contento per un ultimo K inaspettato e vittoria con discreto margine :D
Buono per un maratoneta, buono come allenamento ;-)

Il giorno dopo non mi bruciano le gambe, tutto procede bene, alchè decidiamo di inserirci un lavoro di salite serio: torno a fare visita alle terribili salite dell'Ambassador!

- Venerdì 17, 10 x 200m micidiali R. 2'
attorno i 47"-48" (capito quanto è dura?), ultimo in 43".
Salgo in macchina, torno allo Stadio, mi aspetta un 1.500m in pista.

Incontro un gruppo di amici, sapevano del 3.000m corso due giorni prima.
"Che fai?" - Io:"Eh, sono stanco, ma 1.500m dopo salite".
Vedere tutti quei cronometri da polso pronti per me...
Forse mi ha dato un pò di carica, fatto sta che pur essendo mezzo sfinito tiro un discreto 4'16" solitario ma molto regolare.
Magari in compagnia sarebbe stato diverso, ma va bene.

- Domenica 19 - La Gara a Cosenza. Mezza Maratona di Società.

I glutei erano indolenziti, bene.
Guest Stars d'eccezione: Stefano Baldini (1° volta in Calabria), Denis Curzi (C.S. Carabinieri), Abraham Talam (Grottini Team), Solomon Rotich (Violettaclub).
... poi io e Francesco.
Alternativa alla Mezza Maratona, una 12 K con le stelle Maurizio Leone (C.S. Carabinieri) e Antonio Guzzi (Libertas Lamezia).

Partenza alle ore 9:00 del mattino, da Montalto Scalo per arrivare a Cosenza attraverso una intricata rete di stradine secondarie.
Senza capire come, perchè e in mezzo ad una folla agguerrita a gettarsi addosso al Campione Olimpico di Atene; aggiungendo qualche automobile transitante proprio al momento del via, partiamo per l'avventura...
Per me questa corsa non ha avuto molti stimoli: non mi devo impegnare, l'organizzazione non era interessata nè a me nè a Francesco; la priorità è il 10.000m e pioveva...

Porto ad esordire le nuove Adizero Adios: giallissime ed equilibratissime. Comode e leggere: ci divertiremo molto quest'anno :-D

Per me conveniva provare un ritmo elevato per tenere alti i ritmi fin'ora tenuti. Non pensavo che partissero così forte e, complice una prima parte scorrevole si corre da 3'03"/Km.
Decido che il piacere di stare con i grandi campioni possa durare 5 K e, passati in 15'20" decido di rallentare ad un ritmo più consono all'importanza dell'evento.
Iniziavo a faticare, lo ammetto, ma serebbe bello passarci durante i 10.000m in pista e riuscire in un bel risultato.

I campioni si allontanano e iniziano le difficoltà del percorso: saliscendi continui, curve strette, larghe, tunnel, passaggi per parchi, sopraelevate... che fantasia i tracciatori del percorso!
Poco alla volta mi passavano diverse bici: erano in 4 avanti, io, 5° da solo, poco dietro Francesco 6°; questi mi chiedevano se volevo acqua e andavano via, T-U-T-T-E!
In pratica davanti vi era un drappello di bici, moto, auto tutte impegnate per il poker di testa; per noi poveri inseguitori... abbandonati al nostro destino :-(

Ad un certo punto verso il K 10 (passato svogliatamente e in completa solitudine in 32'30") non si scorgeva più l'imponente carovana del gruppo di testa e la cosa bella che per terra nei continui bivi da affrontare non c'erano frecce direzionali!
E ancora più bello che i vigili urbani, se presidiavano gli incroci, non ti indicavano dove andare pensando che fosse scontato saperlo a meno di chiederlo urlando!
E quando parlavano con altri, neanche quello...
Il rischio di perdersi era concreto ogni volta.
Efficienti per davvero, i giovani volontari: loro lo segnalavano bene il percorso.

Pioggia a tratti, intensa in certi punti, giornata fresca ma umidità alta.

Dopo aver rischiato di sbagliare strada almeno 20 volte, continuando a correre di crociera a 3'20"-25"/Km, verso gli ultimi 5K mi raggiunge Francesco e continuiamo in coppia il raggiungimento della fine della corsa.
Ad un certo punto ci siamo quasi fermati perchè non si capiva da che parte andare...

Bah! Non mi frega più niente, il Violettaclub ha stravinto già il titolo regionale e concludo tranquillamente la mia corsa.

Così la classifica:
1° Stefano Baldini (Calcestruzzi Corradini Rubiera) - 1h06'46"
2° Solomon Rotich (Violettaclub Lamezia Terme) - 1h06'47"
3° Denis Curzi (C.S. Carabinieri Bologna) - 1h06'48"
4° Abraham Talam (Grottini Team) - 1h06'50"
5° Francesco Duca (Violettaclub Lamezia Terme) - 1h10'15"
Filippo Lo Piccolo (Violettaclub Lamezia Terme) - 1h10'23"
7° Antonio Bruno (Libertas Lamezia) - 1h13'48"
8° Gianluca Bonaddio (Libertas Lamezia) - 1h17'16"
9° Francesco Cuzzocrea (Violettaclub Lamezia Terme) - 1h17'18"
10° Guido Barbuscio (Marathon CS) - 1h21'20"
...
12° Francesco Monti (Violettaclub Lamezia Terme) - 1h22'12"
18° Luca Perticaro (Violettaclub Lamezia Terme) - 1h42'16"

Fortunatamente avevamo un'auto personale al seguito, ci siamo potuti cambiare tempestivamente.
Il pullman che trasportava le borse ha tardato (e non poco) ad arrivare, come hanno testimoniato diversi amatori del Violettaclub messi in un angolo ad aspettare gli indumenti di ricambio e a prendere una bella botta di freddo...
La pioggia continua a dire la sua nelle lunghe distanze.
Putroppo questa settimana anche a Torino nella Maratona ci sono state non poche avversità meteo.

Comunque, il D.T. era contentissimo del titolo ottenuto e noi del Team altrettanto avendo svolto tranquillamente il nostro lavoro.
Questa è stata facile, me la sono complicata un poco per non perdere brillantezza.

Si riattacca a lavorare subito, ormai al 10.000m manca poco.

(Spero in altre foto, intanto ringrazio Violetta per essersi presa tanto freddo per noi :-)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)
PRONTI A PARTIRE...