41° New York City Marathon - 20° Posto Assoluto - 1° Europeo

41° New York City Marathon - 20° Posto Assoluto - 1° Europeo
Un Sogno Ad Occhi Aperti...

martedì 16 aprile 2013

Il Mio Gruppo è Differente... ;-)


La Copertina va tutta per Rob - Trinacria Palermo
capace in questi tre mesi di fare il PB in Mezza ed in Maratona!

Un gruppo di podisti è un racconto di storie, fortune e sfortune, discussioni e dilemmi, litigate e dettami...
Non potrebbe esistere come precedentemente raccontato se non fosse l'amico Mariano, anch'egli da me seguito negli allenamenti, a gestire "sul campo" gli allenamenti settimanali dei ragazzi (nel podismo siamo degli "eterni" ragazzi!)

Purtroppo la sfortuna si è accanita sullo sfortunato Mariano, costretto più volte a letto per influenza ed anch'egli uscito maluccio da questo freddo inverno con qualche guaio muscolare...

Sono due inverni di fila che le cose per lui non son girate bene, ma se va male a me ed a tanti bravi atleti assoluti, figuriamoci per i tanti podisti appassionati con serietà giornaliera a questo sport!

La sfortuna non gira sempre dalla stessa parte e penso che questa estate il lavoro comunque fatto da Mariano darà dei risultati e dimostrerà il suo potenziale che ad oggi rappresenta l'abbattimento del muro delle 3h10' in maratona.
Ma per confermare certi progressi, purtroppo alle volte, bisogna passare anche per delle inspiegabili controprestazioni o infortuni o affaticamenti muscolari.
Deve correggere ancora tanto il suo stile di corsa, le sue pecche escono fuori quando abbiamo fatto qualche banale esercizio di andature ed il tempo che perde nel correre in maniera poco bilanciata è normale trasferirlo anche nella corsa quotidiana.
C'è ancora molto da lavorare, nel contempo ci stiamo conoscendo molto bene entrambi, con pregi e difetti!
Mariano ha una volontà di ferro, è molto preciso nel curarsi atleticamente, nell'alimentarsi ed il Gruppo gli sta anche insegnando a divertirsi; le sue "pecche caratteriali" sono da stimolo e motivazione per gli altri runners :-)

La pace interiore di Vito :-D
Un altro protagonista "mancato" è Felipe: runner dallo stile di corsa migliore del gruppo, ha avuto molti dei suoi impegni personali che lo hanno tirato fuori dalle gare di inizio stagione; tra l'altro è consigliere della Fidal Palermo (scelta più che mai azzeccata per il fronte amatori - e -non - solo dell'area palermitana) e uomo dalla spiccata personalità e spirito sportivo notevole!
Non mancano mai i suoi giusti suggerimenti ed è stato un ottimo traghettatore degli allenamenti di parte del nostro gruppo, sacrificando il suo potenziale per dare una mano a chi la maratona poi l'ha corsa!
In ogni terreno mette sempre la zampata: questa settimana sono partiti gli EcoTrail e penso che lo vedremo sempre tra le prime posizioni!

L'uomo - copertina è Rob, ma non vorrei che gli altri ragazzi se la prendessero, ma con il suo lavoro silenzioso ha saputo fare cose incredibili :-)
Ricevere le sue telefonate (l'ultima da Parigi, dopo il PB ottenuto, di 3h16'35") mi hanno fatto davvero entusiasmare!
Se penso da quanto lontano siamo partiti... con del duro e sano potenziamento fatto per tutto dicembre (quattro settimane molto costruttive con le quali i ragazzi hanno lavorato nel potenziare insieme la struttura muscolare con alcuni esercizi di potenziamento a carico naturale) e seguito poi da vari allenamenti specifici in salita e di circuit training senza forzare troppo la mano... fino a metà gennaio.
Ancora le cose non andavano bene a Rob che lamentava qualche problema inguinale, ma che con il giusto potenziamento pian piano è andato sparendo.
La sua capacità di macinare strada è unica, è un Runner dal solido avanzare ed ora che non "striscia" più i piedi ha trovato la marcia in più!
Ho anche notato in lui la saggezza di rallentare gli allenamenti in caso di piccoli indolenzimenti o ridurre il carico se qualcosa non andava: i risultati lo hanno premiato!
La Mezza di Riposto del 17 marzo scorso, poi, è stata un'autentica sorpresa: pur carico di lavoro per l'obiettivo - Parigi, Rob ha ottenuto lo stesso il PB con 1h28'08" e se saprà dare continuità in Estate, farà suo il Personale anche nei 10K su strada!
Complimentissimi!!!

Giuseppe al Vivicittà di Palermo
Giuseppe in questi primi tre mesi è radicalmente cambiato.
Deve continuare a volare basso ma diamo merito alla sua capacità di aver portato a casa notevolissimi risultati!
Qualcosa nella bufera della Venice Marathon dello scorso anno chiusa con un sorprendente (precedente) PB era scattata in lui e non è stato il clima avverso di inizio anno a fermarlo.
Ormai sa che deve correre per se stesso perchè, anche se avesse voluto farlo, ormai NON HA più niente da dimostrare a nessuno!

Ha perso peso, ha saputo allenarsi bene ed alimentarsi nel modo giusto, in pochi lo riconoscerebbero da due anni a questa parte per come in meglio è cambiato!
Trovare il giusto ritmo in allenamento ed impegnarsi per correggere difetti in corsa come l'andatura fin troppo "ciondolante", ha permesso di compiere un altro gran balzo in Maratona, a Treviso, dove ha firmato il PB in 3h31'15"... ora il muro delle 3h30' non aspetta che un suo altro miglioramento per essere abbattuto :-)
Successivamente l' 1h33'40" ottenuto a Riposto - altro PB - ha confermato il suo ottimo momento di forma.
Può ancora sorprendermi, è un atleta diligente che ha imparato a soffrire.
Ho scommesso sulle sue doti e l'inverno passato a potenziarsi ed a soffrire qualche ritmo veloce in Pista (e ringrazio sempre Felipe nel suo coordinamento in mia assenza :-) è stata la mossa azzeccata!
Avanti così Giuseppe!

Il carattere di Michele, la sua forza di volontà,
il muro abbattuto
3h59'57"... Ottenere un PB così deve essere stata un'autentica emozione!
Così descrivo i sacrifici di Michele, uomo dedito al silente sacrificio e dalla volontà di ferro!
Il gruppo lo ha aiutato ed incitato ed ha compiuto la sua impresa personale!
Avrà ora tutto il tempo di smaltire il carico della maratona che per lui rappresenta ovviamente uno sforzo superiore e protratto in più tempo degli altri ragazzi ma penso che prima dell'estate potrà iniziare da una base migliore.
Sono sempre orgoglioso di chi lotta e si sacrifica in silenzio, senza farsi troppa pubblicità, qui parla un gran bel risultato!

Vito l'ho conosciuto solo in questi anni e... mi piace!
Interpreta la corsa nel modo più gioioso del termine ed esclama ogni singola emozione che prova gareggiando ovunque egli vada.
Ha un grande potenziale e lo ha dimostrato correndo per ben due maratone quest'anno, prima a Malta, in 3h13'13", e successivamente a Parigi cogliendo il PB con uno strepitoso 3h08'21"!
Anche l'1h29'20" ottenuto a Riposto non è niente male, ma è un runner da 1h23' circa, decisamente!
La corsa lo rende contento, è il suo carattere ed è il suo punto di forza, vivere questo sport con spensieratezza ma nello stesso tempo, grazie a questa prerogativa, non si tira mai indietro ed il Felipe, sempre lui, a saper tenere bene le sue redini e con a fianco Mariano che, fino ai suoi malanni ha corso sempre a suo fianco e da questo si capisce qual'è il suo potenziale.
Corre senza cronometro al polso... pazzia? No, bilanciamento interiore e fiducia nei propri mezzi!
Ah...dimenticavo... Vito fa un lavoro pesante, eppure non si direbbe!
Antonio è un giovane ancora tutto da scoprire.
Durante il periodo del potenziamento ed in qualche esercizio di tecnica di corsa, ha mostrato doti di agilità sorprendenti ed una coordinazione motoria superiore alla media dei suoi compagni.
Di contro, una volta entrato in pista, a soffrire, tutto il dinamismo inspiegabilmente spariva.

Antonio al Vivicittà di Palermo

Negli ultimi tempi, sempre e grazie al coordinamento del Felipe, ha mostrato una maturazione mentale anche nei riguardi dell'approccio mentale agli alti ritmi che soffre ancora e tanto, ma gli allenamenti un pò più duri aiutano a migliorarsi ed il PB ottenuto a Malta di 3h35'27" lo dice tutto sul suo salto di qualità!
Ha maledetto certi allenamenti sulla distanza corsi in gennaio/febbraio nei quali si mostrava assente nelle fasi finali dei lunghi chilometri corsi, ma capita a tutti, capita anche a me di trovarmi in difficoltà quando si superano i 30K!
Perdendo peso, ne siamo convinti tutti, la sua agilità risalterà anche nello stile di corsa che è comunque sufficiente da far pensare che scendere sotto le 3h30' già da subito si può!

Antonino è il "nuovo" del gruppo.
Ed è stata una new entry di questo inizio anno entusiasmante.
Atleta tra i più forti nel panorama amatoriale nella sua categoria d'età e uomo che mai disdegna la pista e con ottime doti di velocità nel mezzofondo breve e prolungato, ha trovato nel Felipe (sempre lui!) un compagno ideale per livello e stile di corsa, tra i migliori.
Lo stile di corsa ti accompagna per tutta la vita e quando hai la dote di una corsa meccanicamente pulita ed elegante sei davvero fortunato, come Antonino!
Le distanze lunghe non sono il suo campo preferito, secondo me ci vuole ancora del tempo per far si che lo diventino, ma ad Antonino l'esperienza non manca e con le sue capacità potrebbe cogliere un risultato in Mezza da urlo!
Già alla Mezza di Riposto ha ottenuto un buon 1h24'34" ma son convinto che può fare di più!

L'esempio di vitalità che
dona l'atletica
Antonino!


Per ultimo, menzione particolare per un caro amico, Dario, (che non fa parte del gruppo di Mariano) così appassionato della corsa in pochi anni che ci conosciamo che la sua immagine goffa con tuta pesante e T-Shirt di cotone vista alla Palermo Half del 2011 è uno sbiadito ricordo.
Oggi è un "white guy" da ampiamente sotto i 4'00"/Km sui 5K e 3'23" nel 1.000m e... uno strepitoso 1'35" sui 500m, risultati che davvero pochi ragazzini sarebbero in grado di fare oggi in questa società della sedentarietà :-(
Eppure Dario lavora su turni anche serali, gestisce i mille impegni familiari e sa anche trovare il tempo di divertirsi con gli amici.
Migliorerà ancora perchè ha qualcosa in più che in pochi hanno: saper fare uscir fuori nei momenti giusti tutto se stesso!

Ringrazio tutti voi ragazzi che siete stati bravi nel saper creare un gruppo unito e compatto che sanno impegnarsi e divertirsi allo stesso tempo.
Vorrei potervi dedicare maggior tempo ma molto spesso quello stesso tempo manca anche a me... almeno prometto di vederci qualche week-end in più per correre e lavorare insieme!
Ammetto che gli incontri servono tanto perchè la mia dote principale, l'approccio mentale alla fatica e la motivazione, vanno curate anche dentro e fuori il campo (o le strade) di allenamento ed è fondamentale che sappiate essere disposti al sacrificio se volete superare i vostri limiti!
Mi state dando delle soddisfazioni che non avrei immaginato prima e... ora l'asticella sale sempre più in alto miei cari, continuando con impegno e tranquillità saprete nuovamente superare voi stessi!
Un altro capitolo è messo in archivio, adesso affrontiamo l'estate con serenità e cerchiamo le nostre glorie nelle più brevi distanze, maratoneti si diventa anche passando dalle 10K!

Ringrazio per le foto recenti la Trinacria Palermo, che segue con molta dedizione i suoi runners.

martedì 9 aprile 2013

Adidas Energy Boost - L'intersuola più Ammortizzata e Reattiva di Sempre

Scatola "In Tema" - Design Futuristico - Tomaia in Punta avvolgente
Questa recensione tratta una scarpa davvero rivoluzionaria in casa Adidas e da quando corro per questo storico Brand non mi sono entusiasmato così tanto come adesso.

Questa sarà la mia prima recensione che andrò di volta in volta aggiornando raccogliendo le impressioni durante tutte le prove che andrò a svolgere, a tutti i ritmi e condizioni climatiche.

Mettendo da parte solo per un attimo il modello che Adidas presenta al lancio e che adesso tratterò, la Energy Boost, sarà l'intersuola Boost il punto focale dello sviluppo delle calzature Adidas nei prossimi anni, che coinvolgerà le Training Shoes (come Supernova e Adistar) e le Racing Shoes (come Adizero).
Quindi è molto importante verificarne pregi ed eventuali difetti in ogni campo di utilizzo.

La prima impressione è stata entusiasmante: consegnatami in occasione della Roma Ostia, immediatamente calzata, l'ho provata per far qualche allungo attorno all'expo con l'impressione di poter saltare molto più facilmente i gradini o spingere con maggiore energia a fronte di minor sforzo.
La prima impressione, si sa, è molto importante ed è stato subito feeling con la calzatura :-)
Ciò che quindi consiglio prima dell'acquisto della Energy Boost è di provarla in qualche modo correndoci per rendervi conto dell'effettiva funzione dell'intersuola.
A fine gara, indossata come scarpa "da riposo" (calzavo le Adizero Feather in gara) ho potuto apprezzare la morbidezza in fase di staticità tipica di questa nuova intersuola Boost: molto comoda e molto accomodante per i tendini e muscoli stanchi!

Ma come al solito, vediamo come è strutturata questa Energy Boost:

Il TechFit per la prima volta nelle Adidas Shoes!
TOMAIA

Per rendere dinamica ed elegante la scarpa di lancio con intersuola Boost, i designer Adidas hanno introdotto la trama elasticizzata priva di cuciture in Techfit, tipica dell'Underwear Adidas.

Accorgimento importante: per chi desidera avere la calzata tipica di Adidas, precisa e confortevole, è consigliabile 1/2 taglia in più rispetto al vostro numero Adidas consueto poichè la tomaia tende ad avvolgere il piede con decisione senza costringerlo.
Tutt'ora sto provando la scarpa con il numero a me consueto: è comunque calzabile e ci si può allenare tranquillamente poichè l'intersuola ha la stessa lunghezza di sempre, altresì consiglio comunque di prendere la 1/2 taglia in più perchè la tomaia dà un senso di "restrizione" quando il piede è al massimo dello sforzo e si gonfia quel tanto che basta per provocare del leggero fastidio cosa che ho potuto appurare solamente in fase di sforzo massimale ed a ritmi gara/maratona.

La presa è davvero fasciante ed indossata con un calzino leggero e sottile è il massimo!
Nessun sfregamento interno ed una fresca sensazione di ventilazione.
Oltretutto il piede appare protetto in modo uniforme e gli inserti elastici gommati garantiscono massima durabilità della tomaia.
Al fine del test e dopo tanti chilometri vedremo come sarà ridotta!

Le tre strisce avvolgenti e l'allacciatura rapida garantita da lacci piatti di ottima finitura fanno il resto rendendo la calzata di questa scarpa un motivo valido per renderla la propria scarpa da corsa e da gara.

Durante la corsa l'impressione, osservandole alla velocità dei tuoi passi, è di avere una scarpa "futuribile" e molto esclusiva, diversa dalle altre :-)
I dettagli gialli sono molto "fashion" ed energetici, gli inserti rifrangenti al buio sulla linguetta e laterali la rendono sicura anche al buio.


Conchiglia avvolgente e semirigida, Tendine d'achille ben preservato!
INTESUOLA BOOST.

E' l'assoluta novità, frutto di anni di lavoro in collaborazione con la multinazionale del settore chimico industriale tedesca BASF.
Poteva sembrare una trovata pubblicitaria e NON lo è, decisamente, è una intersuola con un potere ammortizzante ed una reattività disarmante.
Spero di poterlo affermare fino alla fine dell'uso della scarpa quando sarà arrivata al suo termine di vita.

L'intersuola Boost ha un design particolare, sembra a molti accostabile al Polistirolo ed appare simpatica per questo; invece è molto elastica e durevole, sagomata per raggruppare e racchiudere dinamicamente con il proprio gesto della corsa tante capsule di energia :-)

Utilizzata ripetutamente negli allenamenti in Palestra, con pesi e macchine, ho notato con un certo stupore (iniziale, ora non più!) che l'intesuola Boost NON si comprime sotto la pressione di peso aggiuntivo che può essere un bilanciere di oltre 40 Kg.
Lintersuola in EVA tradizionale evidenziava un maggiore schiacciamento!

Volendo preparare una maratona, il giorno dopo la Roma Ostia, ho voluto subito testarla con 2h00' di fondo lento pari a circa 32 Km di corsa.
Avendo piedi e muscoli stanchi, non avevo molta voglia di spingere.
Calzando le Energy Boost ho potuto correre a ottimi ritmi (circa 3'40"/50" al Km) per tutto l'allenamento con la sensazione di ottenere tanto dalla spinta di un piede sicuramente poco reattivo.
Difficilmente avrei corso così bene con una scarpa dall'intersuola convenzionale come la Supernova Glide 5.

Da quel momento in poi è diventata la mia scarpa da Lunghissimo e prossima candidata a correre una Maratona durante l'anno.

Inversamente ai ritmi blandi, è stata anche testata in allenamento a ritmo - maratona con risultati sorprendenti.
Riuscivo a correre con molta disinvoltura a ritmi di 3'10" - 3'20"/Km e la sensazione era quella di avere una Intermedia A2 molto più reattiva.
In effetti la Energy Boost pesa poco più di una Adizero Boston 3 ed è più leggera di una Supernova Glide 5 ma come reattività ed ammortizzamento le surclassa.
Non siamo ai livelli di una Adizero Adios ma è un piacere correre forte con queste scarpe.

Correre su sanpietrini o su percorsi sterrati con asperità al terreno e non sentire alcun fastidio sotto la pianta del piede è una sensazione indescrivibile: l'intersuola Boost assorbe con morbidezza qualunque impatto al terreno!


Dettagli del TechFit in punta e del Torsion System lungo tutta la Scarpa!
Ciò che ho potuto notare è che una volta che il piede o la muscolatura è stanca e si entra nella consueta difficoltà meccanica della corsa di chi è in "crisi", la Energy Boost comunque reagisce sempre alla tua (scarsa) spinta ed alle volte se non si sa reagire bene correndo correttamente si ha la sensazione di "sobbalzare" un pò troppo.
Ma consideriamo che è una intersuola completamente rivoluzionaria e non ci si può dis-abituare facilmente al mix di reattività e stabilità che Adidas ha sempre dato alle proprie calzature!
In termini semplicistici, è una intersuola che ti esalta se sai usare bene i tuoi piedi.

Il Test in Pista è ancora da eseguire!

A differenza di quanto si possa pensare, nonostante la tomaia molto avvolgente, l'abbinamento Energy Boost e Plantare da Corsa personalizzato è FAVOLOSA!
La scarpa resta perfettamente attaccata al piede e, guidata nei movimenti dal proprio plantare rende la correzione dello stesso più efficace!

Tanta Energia è stata saggiamente imbrigliata e distribuita nelle fasi di appoggio, transizione e rilancio dal tallone al mesopiede con uno speciale Torsion System dinamico (giallo) a tutta lunghezza dell'intersuola di modo da regalare un minimo di stabilità in fase di pronazione, un ampio supporto mediale ed una naturale continuazione fino ai metatarsi al fine di slanciarne lo stacco da terra.
Soluzione già intrapresa ancor più in evidenza nelle Adizero Feather da Gara (Piatto semirigido per aumentare la resistenza alla torsione e la reattività) e pienamente appoggiata in queste Energy Boost per equilibrare la spinta dell'intersuola Boost con la naturale torsione del piede.

Ormai presente su ogni modello Adidas Running, il comodo alloggio ricavato nell'intersuola per inserire il MiCoach Speed Cell o il MiCoach Pacer (il suo sensore) e registrare ogni allenamento tramite PC o direttamente dal tuo smartphone con l'app dedicata :-)

SUOLA

Alloggio per il MiCoach e linguetta estraibile :-)
Soluzione adottata molto semplice ed efficace: unicamente gomma adiwear ad alta resistenza all'abrasione applicata con impostazione assolutamente "stradale" con intagli stretti a garantire aderenza e flessibilità in avampiede.
La stabilità è garantita dalla pianta larga della scarpa che non appare così ampia una volta calzata.
La leggerezza generale della calzatura (nella misura di riferimento standard 9 USA è 270 gr.) e la reattività dell'intersuola Boost la rendono davvero ideale per chi è costretto a correre sempre su asfalto non potendo usufruire di parchi o percorsi sterrati nelle sue vicinanze dei luoghi di allenamento.
La sconsiglio per l'utilizzo in gare Trail o su terreni estremamente scivolosi in quanto non è fatta per correre su tali superfici.

CONCLUSIONI.

Provare per credere!
L'ultima parola spetta sempre all'utente finale e sono convinto che questa sarà la sorpresa dell'anno che aiuterà tantissima gente ad apprezzare la corsa.
Correre diventa, grazie alle Energy Boost, un'esperienza divertente ed entusiasmante.
La protezione in fase statica aiuta il recupero e lo stress di legamenti e tendini.

Morbida Intersuola, Grande Calzata!
Adidas finalmente si approccia nel segmento delle Super-Ammortizzate senza dover rinunciare alla reattività, marchio di fabbrica della casa tedesca, oltre alla stabilità garantita da un nuovo Torsion System a tutta lunghezza.
Per gli atleti in sovrappeso o per chi ha patologie alla schiena o ginocchia è una garanzia perchè permette di correre con maggiore sicurezza rispetto alle altre scarpe da running in commercio e senza dover essere costretti ad acquistare un "mattone" di scarpa in quanto la Energy Boost (molto interessante questa intervista) è paragonabile ad una A3 molto leggera.

In termini prestazionali, invece, si accosta ad una intermedia A2 simil Adizero Boston 3: analoga reattività ma maggiore morbidezza in fase di primo impatto al terreno.
E allora perchè continuare a scegliere le Adizero Boston 3 in gara o allenamento veloce?
Perchè una scarpa tanto reattiva con maggiore rigidità si traduce in una transizione dell'energia più rapida e la velocità degli appoggi in fase di atterraggio/spinta è più veloce (cosa che avviene a ritmi massimali e nelle brevi distanze).

In funzione maratona (42K) o mezza maratona, invece, avere piedi e tendini più freschi nel finale di gara è indubbiamente un vantaggio: ecco perchè consiglio vivamente la Energy Boost nelle lunghissime distanze e lo comproverò nei prossmi mesi.

Decisamente, la scarpa da corsa Adidas più polivalente di sempre :-)

Adidas Energy Boost, Tutta la Tua Energia espressa nei tuoi passi!

giovedì 4 aprile 2013

Si impara sempre qualcosa da una caduta...

La Copertina è dedicata alle migliaia di podisti che si sacrificano tutti i
giorni per portare a casa un risultato...Alla Stramilano ho capito cosa
significano le rinunce ed i momenti difficili, stando in mezzo al gruppo...
Palermo - metà marzo - 01 aprile...

Sono state le ultime settimane più difficili degli ultimi anni ed a sensazioni vissute mi è persino sembrato di tornare indietro a quando ero ventenne, ai primissimi anni di atletica quotidiana quando non esistevano maglie tecniche o le calzamaglie erano sostituite dai pantaloni della tuta, larghi e zuppi d'acqua e freddo.
Ma a vent'anni il freddo, quello pungente, non ti fermava...
Dieci anni dopo inizia ad entrare dentro le ossa ed i muscoli senza nemmeno bussare purtroppo :-(

Un clima così brutto non si vedeva in Sicilia da molto tempo e mi sa che questo inverno sia il più freddo degli ultimi cinque anni.
Non ci voleva, dato che ho passato settimane a mettere toppe continuamente...

Dopo gli Italiani Societari di Cross, data la tensione emotiva e la confusione di una condizione non proprio esaltante, mi sono nuovamente appigliato ad un lunghissimo duro: una sfida che non avrei dovuto cogliere:
Per Due Ore e Venti minuti sono riuscito a correre, circa 35 lunghi chilometri; dopo non riuscivo più a muovere le gambe tanti erano gli indolenzimenti.
E qui si spiega cosa mi arreca correre una gara di cross di appena 10K...
Se non fosse stato per il mio compagno d'avventura Bibi in quell'allenamento sarei naufragato anche prima, brutti segni che sapevo comunque cogliere.

Il lunghissimo è il mio campo di battaglia, adoro correre tanti chilometri e cogliere queste sfide.
Si, l'ho persa quel lunedì ma la soddisfazione di avere ancora forza mentale, fisica e coraggio per tentarci mi tiene sempre più alto di ogni ostacolo (forse... e più avanti capirete perchè...).

Io Credo in quei due ragazzi nella foto:
grandi amici e grandi atleti!!!
Il tempo di recuperare, appena due giorni dopo due allenamenti molto blandi, io ed il Coach abbiamo provato la carta del doppio lavoro.
Giovedì 14 al mattino sono riuscito a correre 8 x 500m in salita (R. discesa) in circa 2'22" e 10 x 500m stradali corsi con il GPS attorno 1'35" - 1'40" (R.500m correndo).
Soddisfatto, abbastanza, della qualità dell'allenamento ma non delle modalità di esecuzione perchè su strada mi perdevo un pò tra il Crono GPS che scattava 10-20m dopo in automatico (sto usando un Timex Run Trainer GPS e lo sto provando in ogni condizione) e le salite al mattino non vengono massimali.
E della pioggia caduta, ne vogliamo parlare?
Difficile tirare forte in mezzo alle fredde pozzanghere o strade scivolose, ma in tutto questo sentivo grande l'ardore di spingere.
Al pomeriggio mi spettava un fartlek da circa 15 K ma il diluvio che è venuto giù mi ha fatto ridimensionare in un lavoro di ripetute di circa 8K sotto un acquazzone incessante.
N-O-N   N-E   P-O-T-E-V-O   P-I-U'!

Il giorno susseguente non è stato da meno... impossibile correre nel Parco della Favorita o allo Stadio: si guadava acqua stagnante ovunque e fare 1h15' è stato paragonabile quanto correre per quasi 2h in lento e sofferto avanzamento...
Che dura allenarsi così :-(

Ma la voglia di sperare che cose migliorino c'è sempre e finalmente, dopo un sabato in ripresa, alla domenica potei correre l'ultimo Fartlek prima dell'evento principale, che è la Maratona ormai imminente.
Domenica 17, ho rinunciato agli affetti ed allo svago e mi sono lanciato su un Viale dell'Olimpo tiepido e baciato dal Sole: 23K così distribuiti: 4K - 3K - 3K - 2K - 2K - 2K - 1K (R.1K).

Sorrido sempre...in quel momento l'anca faceva tanto male!
Messe ai piedi le nuove Adidas Energy Boost, ho iniziato di buona lena, constatando che la scarpa reagisce meravigliosamente ai ritmi-gara attorno i 3'10" - 3'20"/Km.

Così i tempi delle ripetute: 13'14" - 10'20" - 10'20" - 6'50" - 6'50" - 3'33" (Recuperi attorno i 3'45" - 3'50").
Con tutta onestà termino in modo sofferto e mai riesco a tenere a bada le difficoltà tecniche e muscolari nelle quali verso e per le quali ho perso parecchia velocità.
Nonostante ciò, non rimango insoddisfatto di quel pomeriggio che finalmente mi regala un raggio di sole ed un allenamento quantomeno indirizzato verso la 42K.

Ormai i giochi erano fatti e così mercoledì 20, con un'altra giornata tiepida, inizio a ritrovare dei ritmi persi nel freddo inverno e per questo soffro anche un  pò più del normale dato che non ero più abituato: 4 x 2000m - 6'11" - 6'25" - 6'14" - 6'32" dove le ripetute di numero pari erano corse in leggera salita.Stanco ma contento... ormai l'evento maratona si avvicinava!


Non vedevo l'ora di mettermi alle spalle un periodo un pò sfortunato, alla ricerca di un riscatto personale e motivato da un evento importante quanto il mio rientro alle Maratone finchè, al venerdì 22, in un tiepido mattino di una quieta Palermo, correndo un fartlek libero senza percorsi, al valicamento di una catena bassa inciampando, cado rovinosamente a terra battendo l'anca destra.
Quella catena l'avrò superata in vita mia migliaia di volte e quel mattino... NO!
Non dimenticherò facilmente questo brutto episodio anche perchè, una volta rialzato dalla caduta sentivo forte la botta ma non perdevo la speranza...
A pochi giorni dalla Maratona, tutto era diventato una rincorsa alla guarigione, tra ghiaccio e creme per le contusioni...

Dovevo essere presente sabato 23 e domenica 24 all'evento organizzato da Adidas Running della Scalata a Pirellone da parte del Campione Thomas Dold in occasione della presentazione delle Adidas Energy Boost e successivamente alla Stramilano nella quale comunque non avrei corso affatto forte dato che in programma c'era l'evento di Aquileia alle porte.
Correre per alcuni chilometri non era impossibile tant'è che ho provato comunque a fare un allenamento per non perdere giorni importanti.
Il ritmo era comunque molto basso visto che mi sono trovato per gran parte della gara a contatto con centinaia di podisti che pian piano sfilavano al mio fianco.
Una sensazione provata poche volte che, in una piovosa e fredda Milano di inizio primavera, mi ha fatto riflettere su quanto sia difficile correre per tutti, con decine di avversari pronti a sorpassarti in ogni momento...
Runners... vi stimo tutti perchè fate di questo sport una sana e motivata passione!
I giorni susseguenti sono stati un lento ma inesorabile conto alla rovescia nella speranza che l'ematoma si assorbisse e che il dolore si placasse quanto bastava per poter prendere parte alla Maratona, seppur con gli ultimi giorni passati senza provare nemmeno un passo di corsa.
Ed in verità, qualche tentativo lo facevo sempre, ma il dolore è restato tale e dava fastidio persino camminando per cui...

...il giorno di Pasqua, il 31 marzo, comunico il mio definitivo forfait alla Unesco Cities Marathon...
In quel momento mi trovavo a Trieste dove avevo programmato una vacanza a scopo sportivo/culturale e di conseguenza non ho rinunciato nell'assistere alla corsa cui avrei dovuto prendere parte.
Una Maratona organizzata molto bene, come prima edizione, completamente chiusa al traffico e con un tracciato lineare come meglio non si poteva fare: partenza da Aquileia, passaggio per Palmanova ed arrivo a Cividale del Friuli toccando tre luoghi di interesse storico rilevante tanto da far parte dei patrimoni dell'UNESCO.

Il Podio Maschile, al momento della consegna della Maglia Tricolore...
La lotta al via vedrà subito un duello tra i più forti keniani (ed alla fine resisterà solo uno di loro), Ruggero Pertile (Campione Italiano con 2h16'20") e Denis Curzi.
Giornata climaticamente ideale, cielo coperto mutuato a soleggiato nel finale di corsa, e leggermente in salita con vento contrario.
Chi partiva forte si sarebbe trovato di fronte ad un autentico suicidio...
Così è stato per Curzi, costretto al ritiro una volta staccatosi dal gruppo di testa ed in crescente difficoltà, mentre per la lotta per il secondo posto degli italiani è stato un discorso a tre, con Massimo Leonardi (2h27'38") a prevalere su Massimo Mei (2h27'48") e Dario Rognoni (2h28'44") (il quale ha corso la seconda metà di gara con problemi di crampi allo stomaco).
Assistere alla corsa dal mezzo dell'organizzazione mi lasciava tanto amaro nelle gambe...

Temo di aver perso un'occasione importante, avrei potuto lottare certamente per il titolo di Vice Campione Italiano con questi ragazzi e sono contento per tutti loro.
Complimentatomi personalmente con gli amici Leonardi e Rognoni, loro rappresentano come me una parte importante dell'atletica italiana agonistica che lotta ogni giorno per domeniche (in questo caso lunedì) come questi che capitano occasionalmente nella vita.

Oggi mi lecco le ferite, cado e mi rialzo, come sempre ho fatto (e ringrazio un amico che mi ha scritto questo SMS)... resta la delusione di un periodo decisamente negativo (ma solamente dal punto di vista sportivo) nel quale dovrò tirare fuori il carattere per uscirne.
Tutt'ora non ho potuto riprendere a correre perchè l'ematoma ancora provoca infiammazione nel tentare di far forza e ovviamente riesco ad alzare la gamba con difficoltà.

La programmazione di gare è rinviata di qualche giorno, ho individuato un nuovo obiettivo stimolante che spero di raggiungere, insieme alle altre corse istituzionali e di passaggio.
Non appena mi rimetterò, potrò nuovamente sognare un giorno come quell'01 aprile...

(Ringrazio Podisti.net e Antonio Capasso per il servizio fotografico della Stramilano.
Ringrazio l'organizzazione della Unesco Cities Marathon per l'ospitalità nonostante il Forfait annunciato ed il mio sponsor Adidas Italy insieme all'Atletica Recanati per il supporto morale nonostante questo importante obiettivo mancato.
Ringrazio tutta la rabbia al telefono del Coach che ha dimostrato in poche parole che crede ancora nelle mie capacità.
Ringrazio gli affetti delle persone a me più care...)

lunedì 18 marzo 2013

XC Disaster!

Tagliare il traguardo dei Cross... finisce un incubo!
Rocca di Papa (RM) - 10 marzo.

E' l'evento più atteso da tutti gli atleti e Società Sportive (Assolute) d'Italia, è l'evento più competitivo per gli atleti durante il periodo invernale: praticamente non manca nessuno... ai Campionati Italiani di Società di Corsa Campestre.
E tutti gli anni, per un motivo o per un altro, in forma o meno, correre sui prati diventa un incubo e motivo di atroce sofferenza.
A fine competizione, dopo aver passato gran parte del pomeriggio a recuperare forze fisiche e mentali, puntualmente mi chiedo il perchè di tutto questo dato che in passato avevo provato a prepararlo l'evento (non per questa edizione ovviamente) senza mai ottenere un briciolo di successo personale...

La settimana non era filata via affatto bene: il lunedì dopo la Roma Ostia sembrava illusoria l'ottima resa ottenuta nel lungo di 2h00'; impegni personali e lavorativi avevano oltremodo appesantito le giornate, vanificando i risultati negli altri allenamenti.
Il risultato: un disastroso tentativo di lavoro andato perso al mercoledì, tra l'altro ben incentrato dal Coach in funzione - maratona.
La lotta è serrata in mezzo alla folla di atleti
Ero talmente preoccupato di cotanta defaillance che se avessi beccato la giornata - NO in gara nel Cross sarei arrivato miseramente tra gli ultimi.
Così non è avvenuto, recupero in extremis con un pò di scarico e adeguato riposo, ma ovviamente il periodo negativo non aiuta nel concreto ad avere prontezza in gara.

Rocca di Papa sorge nelle campagne Romane, non molto lontano da Frascati.
La Federazione ha scelto un'ottima location per piazzare la fase finale nazionale dei societari, puntando su un campo ad ostacoli ippico.
Se penso al campo ad ostacoli panormita piazzato più che a suo agio nel Parco della Favorita ed inutilizzato per la corsa ormai da una decade... mi intristisce :-(

Percorso piatto, lineare, molto soffice e terreno compatto; totale assenza di aree fangose o scivolose.
Rettilinei abbastanza lunghi per sorpassare, diverse curve ben ampie ottimamente dislocate grazie alle quali il ritmo non verrà mai spezzato ed un ostacolino basso a simulare un tronco d'albero poco insidioso... anche per me :-P

La giornata era delle ideali: tiepida durante le prime ore della manifestazione, baciata con alternanza dal sole; durante la gara di Cross Lungo avverrà un cambiamento climatico che porterà ulteriore freddo e sofferenza muscolare, tanto per peggiorare le cose.

Se avessi degli incubi riguardanti l'atletica, questi si materializzano nella realtà dei prati erbosi.
Pochi allunghi, tanto sforzo non corrisposto :-(
Osservare la partenza del Cross Corto mi arrecata sensazioni di terrore misto a forte eccitazione: stare là dentro è un'emozione unica quando sei sicuro dei tuoi mezzi perchè da maratoneta non potrai mai essere veloce come i milers ma se ti metti di impegno e sfrutti agilità ed esperienza tra i primi 30 ti puoi piazzare.
Un condensato di emozioni in poco più di 12 minuti!

Nervoso come non mai, poco prima del via, parto con molta cautela e trovo comunque un giusto piazzamento in mezzo al gruppo, tra la terra che tremava, centinaia di gambe che mi ruotavano attorno ed il frastuono della gente che tifava il proprio compagno di Club o amico che si contrastava con la pace generale che la location ti ispirava.
La gamba da 31'00 (su strada) tutt'ora non c'è... forte handicap per uno negato nei cross e così, dopo appena 1/3 di gara nel quale mi batto per passare più avversari possibile trovando ampi varchi per riuscire nei miei intenti, inizia la fase di atroce sofferenza.

Riesco a trovare in un gruppetto di atleti dalla fila allungata fonte di motivazione e di riparo: ma perchè su strada questa sensazione di "eterno" inseguimento non accade mai? :-(
Le cose vanno complicandosi e, come ogni Santo anno, provare a passare un avversario diviene sempre più difficoltoso e aspramente sofferto.
Leggera parte in salita e in declivio... sofferta!
Il me stesso che non si abbatte mai reagisce, prova ad allungare e raggiungere più avversari, ma il cambio dura poche centinaia di metri annichilito da una inspiegabile sofferenza.

Mancano ormai poco più di 3K alla fine ed il clima volge al peggio...
Pensieri negativi quanto un mesto ritiro campeggiano nella mia mente e credo che per qualche centinaia di metri mollo la tenacia con la quale sono disperatamente attaccato...
Se questa fosse l'atletica... forse non farei atletica!

Nonostante le atroci difficoltà, l'ingresso all'ultimo giro da 1,5K mi porta strenuamente a non cedere e provo a limitarmi ad inseguire gli avversari avanti a me...
Un accenno di volata, in attesa di tempi migliori riesce ancora e mantengo la posizione ottenuta negli ultimi 500m.

Centotreesima posizione...non saprei in che maniera chiedere scusa alla mia nuova Società, l'Atletica Recanati nell'averla ripagata così male degli sforzi e della fiducia accordatami, ultimo del quartetto...

In fin dei conti... rispetto agli anni passati la musica non è cambiata e tante volte ho sfigurato in maglia Violettaclub che ormai avevo perso il conto.

Ci siamo rivisti dalla Roma Ostia...altro gran finale il tuo!
Sarebbe ora di valutare se presentarmi il prossimo anno o meno, se non in perfette condizioni di forma...

Il terreno soffice, erboso, sembra avere un effetto - calamita sui miei lunghi piedi tanto da sembrarmi dei macigni, chilometro dopo chilometro; gli avversari che incontri su strada magari li vedi anche in campestre, solo che dopo pochi chilometri se ne vanno quasi dicendoti "ciao"... scomparendo!

Lasciamo perdere tanto scoraggiamento, giornata devastante anche dal punto di vista muscolare, gambe messe a dura prova come in nessun'altra gara o allenamento...
Ma il peggio è passato, torno presto a rifugiarmi sull'amato asfalto che mai mi tradisce...

Torno a casa un pò con la coda tra le gambe, in fondo lo sentivo già... ma nemmeno giornate così possono abbattere la gioia di correre.

(Ringrazio per le foto la Mileto Marathon)

mercoledì 13 marzo 2013

Roma Ostia - Le Grandi Sfide Aiutano a Ripartire!

Ringrazio Danilo Giovannangeli ed invito a visitare il suo set fotografico
(link a fine racconto del post)
Roma - 03 marzo 2013.

Si riparte da una sana "batosta" alle mie gambe, una corsa lunga 21,097 Km senza sosta e tatticamente spregiudicata, dove non conta solamente correre forte ma sapersi gestire al meglio per tutto il percorso.

Febbraio è stato un mese travagliato... esausto nel dover sopportare quasi tutti i giorni, durante le ore dal tramonto in poi, un carico di umidità e freddo nell'aria eccessiva, anche per le mie doti di sopportazione e pazienza.
Ho accettato mio malgrado una situazione muscolare critica, controllata con molta attenzione e qualche massaggio durante la settimana, ma non risolta: un indurimento al bicipite femorale della gamba destra è stato difficile da "imbrigliare" e ciò ha condizionato negativamente l'ultima settimana di allenamenti, focalizzata in parte sulla Roma Ostia ed in parte sull'evento - maratona ormai da svelare:

Correrò i Campionati Italiani di Maratona, previsti ad Aquileia (UD) alla Unesco Cities Marathon, prima edizione e subito evento molto importante.
Sarà un evento molto interessante, soprattutto dal punto di vista paesaggistico perchè si tratta di posti sottoposti al patrimonio dell'UNESCO (Aquileia, Palmanova, Cividale), ma si tratta per me di uno stimolo in più al rilancio in una stagione difficile da interpretare in quanto tornerò alla lunga distanza dopo un anno di assenza forzata.
Qualunque risultato, sarà da me ben accetto in quanto il mio unico desiderio è quello di dar continuità alla mia crescita durante tutto questo 2013.

L'inverno dalle mie parti di certo non sarà caratterizzato da temperature rigide, ma correre con la costante sensazione di provare freddo ed avere una patina "ghiacciata" addosso non aiuta di certo la resa muscolare, costringendoti a rallentare o a sentirti sempre meno agile, anche a 10° - 13° C.
Formidabili le Adidas Energy Boost - Spingono e ammortizzano come
nessuna altra scarpa!
Così lo è stato, avvertendo un "accorciamento" della muscolatura che nemmeno il buon stretching tirato al massimo tutti i giorni ha saputo limitare.
La sensazione migliore, infatti, l'ho avvertita proprio in gara, alla Roma Ostia: vuol dire che qualcosa nel clima freddo umido proprio NON va!

L'allenamento di scarico non è stato eccessivamente marcato ed ho comunque continuato a lavorare, seppur male e condizionato dall'indurimento muscolare.
Fortunatamente, proprio al mattino della gara, sentivo una migliore efficienza muscolare, che mi ha permesso di correre al meglio delle mie attuali potenzialità.

L'evento di per se, atleticamente di richiamo, competitivo da livelli mondiali (vincerà con 59'15" il keniano Wilson Kiprop), e molto stimolante per via del percorso interamente rettilineo e filante a parte un paio di asperità di cui solo una impegnativa, è stato anche un buon pretesto per indossare le innovative Adidas Energy Boost, lanciate in quel week-end romano all'expo della Roma Ostia.
Insieme a me, anche i vincitori del Contest fotografico, Dario Bruneo e Maurizio Poggi che sono stati ospitati da Adidas Italia ed hanno potuto correre vivere l'evento in mia compagnia.
E' stato facilissimo fare la loro piacevole conoscenza e subito fare amicizia in quanto parlare di running e degli impegni quotidiani è argomento comune per tanti; oltretutto Dario e Maurizio si sono subito ambientati con lo staff Adidas Italia che ringrazio per questa opportunità di crescita e di rilancio.

Madrina della Manifestazione...Franca Fiacconi,
vincitrice della NYC Marathon del 1998
Al via...decisamente troppi "Top Runners" africani di livello mondiale, sia tra gli uomini che tra le donne, tant'è che per le mie attuali condizioni di forma, non avrei potuto competere nemmeno tra le prime donne.
Già sapevo che avrei dovuto provare a difendermi e che gli allenamenti intensi e poco brillanti non mi avrebbero certo fatto presentare nel migliore dei modi.
Ma nel preparare la Maratona spesso non si può scendere a compromessi e l'unico imperativo che campeggiava in me era quello di non mollare fino all'ultimo metro, dando battaglia e riassaporando queste difficoltà che fanno parte dell'atletica.

Tutto organizzato davvero bene, nei minimi dettagli, dalla zona partenza molto ampia, alla completa assistenza durante la corsa, all'arrivo scrupolosamente organizzato in ogni fase quale: estrazione chip-pacco ristoro-medaglia-mantellina antifreddo/pioggia-ritiro bagagli ampiamente individuabili da una sacca personalizzata dello sponsor dei trasporti, senza contare la comodità nel farti la doccia presso un club del Lido ostiense indaffarato per un sol giorno d'inverno a differenza dell'estate carica di bagnanti: tutto da vera Gold Label Race!

Il via, alle spalle dell'EUR, è stato al solito molto concitato: strada larghissima e per lo più in forte discesa.
Anche se non hai gambe correrai fortissimo alla partenza!
I primi 4K servono da "passerella", anche se già si corre veramente al massimo: si girerà attorno al quartiere dell'EUR, ripassando dove si trovavano i pullman di trasporto atleti pochi minuti prima; da lì, direzione Ostia lungo la superstrada completamente chiusa al traffico veicolare.

Il 5K sarà poco più avanti, leggera salita a dirti che non sarà solamente rettilineo, e la pattuglia africana già avanti sparita!
In realtà il mio passaggio, coperto in 15'55" non è esaltante, ma di certo per adesso non posseggo il kick da 31'20" nei 10K di passaggio alla mezza!
Le donne africane, messe una in fila all'altra, mi passeranno con tale leggerezza e agilità da far rabbrividire... sono tra le più forti al Mondo e per quel giorno ci potrà stare!

In mezzo, a battermi con i boys anglosassoni!
Provo a stare con un gruppetto, e mi imbatto in dei giovani atleti britannici che corrono con molta facilità.
Le mie carenze si fanno sentire proprio nel momento più difficile della corsa, al passaggio dei 10K quando inizia la seconda asperità della gara, dura e impegnativa per almeno 1.000m circa.
Entro facilmente in crisi, se non sei muscolarmente agile ed elastico fai una brutta fine in salita e così sono costretto, subito dopo il passaggio in 32'20", a dovermi staccare dai ragazzi e resistere alla prima vera sofferenza.

Psicologicamente non sono abbattuto e riesco a fissare l'ultimo dei British boys che stenta comunque a staccarmi; la lunga leggera ascesa termina e nella discesa successiva, provo a rientrare concentrandomi sulla frequenza e su un passo più agile.
Da dietro rinvengono altri atleti dal ritmo più elevato del mio e provo con tutte le mie forze a star loro dietro, e ci riesco finchè la strada resta piana.
Ad ogni difficoltà altimetrica trovo poca agilità: sapevo che non sarebbe stata facile e per questo non voglio abbattermi: è il 15°K ed il parziale piange le dure pendenze in 16'57" :-(

E' la fase più sofferta: subisco ulteriori rimonte da dietro e provo a rilassarmi, riuscendoci, concentrandomi sul finale di corsa ormai imminente.
Non sarà la giornata ideale, ma quando mancano 3K al termine, provo a dare fondo alle mie energie.
Con forze più fresche torna alla carica Gianluca Bonanni, forte atleta locale, e provo a stargli attaccato fino alla, invano.
Una volta giunti all'ultimo K, con il Lido di Ostia ormai a vista, non ho alcuno spunto per provare a stargli appresso, e resto staccato decine di metri.
Complimenti a Gianluca Bonanni,
fasi finali di Gara!
Ormai l'arrivo è vicino, stringo i denti e provo una volata, che almeno quella... c'è, chiudendo la corsa in 1h09'31"...

In tanti han corso molto forte, a parte le super stars italiane, i miei complimenti vanno a forti atleti con i quali ho condiviso molte battaglie (ma non certo questa!) come Giorgio Calcaterra (1h06'38") e Antonio Miggiano (1h07'01").
Febbraio è un mese di forte calo fisico e/o di alterne sfortune e purtroppo capita spesso di dover "ricominciare" proprio da qui, con prestazioni in passato peggiori anche di queste :-(
Non a caso marzo è anche il mese dei Societari di Cross, da sempre la gara più catastrofica dell'anno intero...vicina pochi giorni da questo evento appena trascorso.

Il tempo è sempre troppo poco per correre ai ripari e reagisco il giorno successivo alla gara, pensando alla Maratona: in 2h00' poco meno di 32K di Fondo Lento a 3'45"-3'50" un pò sofferti ed in calo nel finale, corsi con le formidabili Energy Boost appena calzate.
Le forze mentali, quelle non mancano... risolti i problemi "stagionali", tornerà anche la forma migliore.
E se non arriverà subito continuerò a lavorare per quella!

Domenica 10 marzo sarà l'ora dei Societari di Cross...i miei incubi sembrerebbe che corrano nei prati!

(Ringrazio come sempre Salvatore Auddino per l'amicizia di tutta la Mileto Marathon, il cuore batte sempre in Calabria...)
(Ringrazio Danilo Giovannangeli che ha postato splendide immagini su Flick)

mercoledì 6 marzo 2013

Adidas Supernova Glide 5 - Il Comfort per tutti i Km che Vuoi

Adidas Running di anno in anno continua a stupirmi.
Laddove un prodotto già ottimo come le scarpe categoria "A3 - Massima Ammortizzazione" Supernova Glide 4 mi avevano soddisfatto per l'eccellente calzata e le falcate leggere ma ben ammortizzate che sapeva donarmi, dall'upgrade della quinta versione non mi aspettavo chissà quali miglioramenti.
La nuova Supernova Glide 5, invece, propone accorgimenti intelligenti e molto funzionali volti ad accentuare comfort, leggerezza e reattività della scarpa, partendo da una base ottima.
Geniale!

Durante le prime uscite mi è sembrato di calzare una scarpa totalmente diversa dalla precedente versione, eppure la struttura dell'intersuola non è affatto cambiata.
Ho avvertito immediatamente una sensazione di libertà totale nella calzata e gli appoggi mi sono sembrati più soffici e facilmente controllati.
Il peso ulteriormente alleggerito della scarpa grazie al poderoso "lifting" che ha subito la tomaia, ha reso questa scarpa un vero capolavoro del Running.

Non a caso, dopo appena un paio di uscite in allenamento l'ho immediatamente messa "alla frusta" nel classico test in pista chiudendo un giro secco di 400m in 64" sentendo notevolmente libero il piede di spingere quanto volesse!
E' sembrato così facile correre così forte con queste Supernova Glide 5 che rispondono prontamente e con altrettanta elasticità alle sollecitazioni al terreno.

TOMAIA

Dettagli della Tomaia: Priva di cuciture in avampiede!
Totalmente rivoluzionata.
E' uno dei punti forti di questa nuova versione della scarpa premium per tutte le distanze di Adidas.
Il rivestimento del piede è ormai curato all'inverosimile rendendo confortevole e tremendamente traspirante la scarpa.
Correre sotto la pioggia incessante non appesantirà più la Supernova Glide 5 in quanto la tomaia è leggera quanto resistente (alla mia prova nelle prime settimane non ha subito nessun tipo di usura rilevante) e idrorepellente.
D'estate questa caratteristica risulterà altrettanto utile!

Il lavoro migliore è stato svolto all'avampiede dove la trama in mesh leggera e rinforzata dagli inserti argento romboidali, si è fusa a formare un pezzo unico ed in totale assenza di cuciture con la punta semirigida e preformata.
Le dita del piede alloggiano in un comfort unico e sembra di non avvertire l'avvolgimento del piede alla scarpa sentendo una fantastica sensazione di libertà.
E' un grosso vantaggio in quanto si evitano inutili e dannosi sfregamenti delle dita e la tomaia non si usura per continuo piegamento con parti in rilevo e/o cucite.

L'alloggio di un plantare personalizzato risulta notevolmente avvantaggiato da tale comodità e da una struttura a pianta larga.

La linguetta è molto confortevole, ancor più soffice di prima, il collo piede assolutamente a suo agio grazie alla struttura leggermente conformata secondo la struttura tendinea/malleolare del piede (Geofit).

Le Tre Strisce brilleranno alla luce riflessa delle auto e nel buio più profondo perchè totalmente rifrangenti: un tocco di classe in una scarpa dove domina l'eleganza dei colori Nero e Vivid Yellow.

L'allacciatura, infine, completamente rivista con dei nuovi lacci, leggeri, piatti e molto avvolgenti che rendono ancor più filante e veloce la scarpa, anche nello slacciarla.

Tutti questi accorgimenti hanno ridotto ulteriormente il peso generale della scarpa facendolo ridurre di un paio di decine di grammi.
Stessa protezione durante la corsa e maggiore traspirazione e resistenza agli sfregamenti ad ogni passo, con un peso inferiore!

Ampio Formotion al Tallone, Adiprene dentro l'intersuola
INTERSUOLA

La Supernova Glide 5 ricalca le stesse caratteristiche costruttive della precedente versione del 2012 che ho tanto apprezzato per reattività, versatilità e calzata.
Il differenziale tra tallone e avampiede non è eccessivamente marcato e ciò permette una rullata a terra immediata: il motivo per cui questa scarpa reagisce con tanta facilità ai cambi di ritmo.

L'appoggio del tallone al terreno viene ammortizzato contemporaneamente dalla parte semovibile e che si adatta al terreno "Formotion" durante il primo impatto e dal polimero plastico integrato nell'intersuola "Adiprene" che serve a disperdere ed assorbire l'impatto verticale del tallone al terreno.
Una volta iniziata la rullata al terreno il passaggio tra tallone e avampiede viene stabilizzato nella parte mediale del piede dal Torsion System che viene confermato in una versione leggera tale da non irrigidire troppo la scarpa e permettere la fluidità dell'azione di corsa: questo Torsion System è infatti grosso modo lo stesso presente nelle Adizero Boston 3.
Adiprene + a tutta lunghezza sulla pianta
La spinta finale che esegue l'area metatarsale avviene come sempre accade nelle Adidas della gamma Running nella piena reattività garantita dall'inserto plastico in tutta lunghezza presente internamente all'intersuola denominato "Adiprene +".

I canoni di scarpa reattiva e ben ammortizzata al tallone restano ineguagliati, questa scarpa è il punto di riferimento nel panorama Running per l'equilibrio nella gestione della velocità di esecuzione del gesto della corsa senza sacrificare la protezione degli impatti al terreno.

SUOLA
Grande novità di questo 2013 per la Supernova Glide 5 è l'introduzione della Gomma Continental ad alta resistenza all'usura e dall'eccellente grip.
Posizionata nei punti di maggiore impatto al terreno quali tallone ed avampiede nella zona della spinta laterale fino alla punta dello stesso, garantisce sicuramente maggiore resa chilometrica senza dover sostituire le scarpe perchè si è consumata troppo presto la suola.

Sin dallo scorso anno ho potuto constatare che l'usura di questa gomma è differente rispetto alla gomma "Adiwear" ad alta resistenza all'abrasione utilizzata tradizionalmente da Adidas.
La Gomma Continental si consuma e si degrada più lentamente lasciando degli strati più uniformi "a pellicola" man mano che si usura macinando chilometri.
Torsion System e Gomma Continental, grande novità!
Trovarla applicata sulle Supernova Glide 5 è un gran passo avanti!

Il disegno della suola rimane invariato rispetto alla precedente versione facendo fede alle caratteristiche fondamentali di flessibilità in avampiede con tre principali intagli laterali e due macro aree separate dalla linea che segue il Torsion System.
Nel punto di forte impatto situato nella zona centrale dell'avampiede resta confermata la gomma "Blown Rubber" più soffice, morbida e indeformabile allo schiacciamento.

MICOACH
Non poteva ovviamente mancare il supporto per il MiCoach mediale con incavo universale utilizzabile per qualunque altro tipo di Foot Pod (detto banalmente contapassi) si possegga.
Ormai correre con il MiCoach Speed Cell è facile quanto utile poichè ti registra tutte le informazioni utili in allenamento e/o in gara senza bisogno di altro!

Tocco di classe in più la linguetta fissata ad una estremità dell'incavo nell'intersuola per una rapida estrazione dello stesso Foot Pod dalla scarpa, ottima idea!

CONCLUSIONI

Non ci si poteva che aspettare un miglioramento nei dettagli dalla casa tedesca e così è stato.
Come da tradizione l'intersuola è stata riportata con successo in questa quinta versione che durerà un biennio: sono contento di ciò in quanto la Supernova Glide lo scorso anno mi aveva dato davvero grandi soddisfazioni e così continuerà ad essere.
Con la linguetta il Foot Pod lo tiri velocemente!
Regge con tranquillità il peso di qualsiasi allenamento vogliate fare, che sia un medio dal ritmo intenso o un lunghissimo di oltre 30 K.
Inoltre è un'ottima scarpa da Maratona per la sua leggerezza e comodità.
Riesce ad esprimere il meglio di se su strada o su sterrato leggero grazie al disegno della suola soft e dal buon grip.
Non essendo molto artigliata sarebbe invece un peccato utilizzarla per un Trail dove è meglio utilizzare una scarpa specialistica come la Supernova Riot per esempio.

Il senso di stanchezza in queste prime uscite nelle due settimane che l'ho testata è diminuito grazie alla leggera quanto robusta tomaia: ancor più adatta per piedi sensibili e per chi ha bisogno di indossare plantari più ammortizzati di quelli forniti in serie.

Resta quindi consigliabile per un range di ritmi da 3'40"/Km in su e per corridori pesanti non oltre i 90Kg.
Superato questo limite di peso è sempre consigliabile correre con una scarpa pur sempre flessibile e maggiormente protetta nell'area mediale dove l'arco plantare rischia maggiore compressione come le Supernova Sequence 5.

E' una tuttofare, ancora di più, l'ideale per il neofita che si appassiona alla corsa con un approccio sicuro a questo splendido sport, così come il runner esperto che preferisce affidarsi ad un solo ed unico modello per correre qualunque evento o allenamento voglia affrontare.

Adidas Supernova Glide 5, la scarpa al Top amica di tutti i Runners :-)

venerdì 1 marzo 2013

Ritrovare le Belle Sensazioni...

Il Vice Coach Peppe che in questi mesi mi ha tanto aiutato...
(Photo M. Crispi)
Palermo - metà febbraio 2013.

C'è maggiore maturità, c'è una diversa consapevolezza dei propri mezzi, c'è maggiore saggezza, ma ancora mancano i risultati che ti fanno sentire bene e che ti donano sicurezza, ma non importa.
Importa che finalmente quando corri un lavoro lungo non termini indolenzito, importa che la sommatoria degli allenamenti porterà volume e che tutto quel lavoro di potenziamento in più svolto finalmente può iniziare a restituire i suoi frutti sin da subito.

Quante volte ho profetizzato ai miei ragazzi (a proposito! A fine mese ci saranno i primi responsi alle Maratone di Malta e di Treviso cui alcuni di loro partecipano) di provare a correre da stanchi, magari con un lunghissimo piazzato il giorno dopo un allenamento di un certo peso...
Ora è toccato a me, a fare i conti con lavori difficili e allenamenti di lunga lena dei tempi andati, ma non troppo...
L'anno in corso è tutto da scoprire e forse se gara in pista sarà, avverrà senza preparare minimamente nulla perchè la cosa più importante è non avere fastidi alla gamba destra.
E, che bello dichiararlo, così sta tornando ad essere :-)

Il Coach è tornato bello carico, ed è fondamentale crederci quanto il proprio atleta, così il duo Lo Piccolo - Siragusa che propone le sfide più ardue man mano che si avanza nella preparazione può mettersi di impegno per questo progetto di inizio primavera.

Purtroppo l'ostacolo che ancora sto trovando è il freddo - umido dall'immediato tramonto all'alba che mette in difficoltà l'organismo bloccandolo o che porta ad irrigidimento muscolare o peggio ancora distrazioni e contratture.
Un buon massaggio è sempre importante a mantenere elastica (per quel che si può) la muscolatura specie dei bicipiti femorali soggetti a maggiore sforzo.

Così mercoledì 13, finalmente l'ultima puntata del potenziamento (aiutato dall'insostituibile Vice Coach D'Ambra) ha portato con se le ultime cattive sensazioni trasformate in 10 x 500m (R.1') tutte attorno dei tremendi 1'34"... non ero capace nè di spingere nè di accelerare un minimo nel finale...

Poco male, i lunghi susseguenti non hanno prodotto grandi performance ma non facevo altro che badare dopo ogni allenamento ad un giusto allungamento muscolare e notare che girare in pista non provocava più tanto disturbo come negli ultimi due mesi.

Sabato 16 sulla Sicilia, come da giorni, perversava un brutto tempo e l'aria fredda/gelida già nel pomeriggio, ha rovinato nell'insieme il lavoro di salite: 12 x 200m (R.2'30") corsi bene e 3x1.000m tragicamente imbucati per via del freddo eccessivo.
Non pubblico i tempi perchè è stato già tanto terminare il lavoro sotto cotanto maltempo... solo io e la pista a quel triste orario!

Media appesantita dalle soste alle fontanelle :-)
Bastavano poche ore, all'indomani mattina, domenica 17, a sbarcare in un universo conosciuto ma da tempo ormai inesplorato: le 2h00' di Lungo.
Iniziavo a chiedere di più al mio fisico, indosso plantare (giustissimo in questi casi) e le Adidas Supernova Glide 4 e parto per l'avventura.
Non mi pongo alcun problema, grazie anche la giornata un pò più clemente della precedente, e supero la prima ora con il Giro dell'Addaura in un impegnativo saliscendi.
La gamba del maratoneta, leggera e fluente a 3'45"/Km NON C'E' e devo accontentarmi di poco sotto i 3'50"/Km di media con un discreto strato di sofferenza che andrò a pagare nella seconda ora.
Negli ultimi 20', quando c'è di provare a chiudere un pò più forte, avviene un calo che era prevedibile e corro attorno i 4'00" spingendo.
Ma non importa, la sensazione di vuoto nelle gambe e nella testa, oltre che la dimensione di quasi 32K di corsa è ritrovata e con essa una inconsueta serenità!

Un giorno solo per riprendermi ampiamente dalla lunga galoppata e riparto con un allenamento tra i più Monumentali di sempre: 20 x 500m - R.1'30" fatti interamente in Pista corso martedì 19.
Ancora oggi mi chiedo se sia più pesante questo lavoro o i 25 x 400m - R.1' svolti svariate volte in carriera.

Come non essere intimoriti di fronte a tanta qualità?
E' una soddisfazione veder 20 picchi lassù in alto!
E' una piccola montagna da scalare, passo dopo passo, ma con tanta calma in corpo e, aggiungerei nel mio caso, anche con una voglia di scherzare con gli amici in campo per spezzare il visus della progressione numerica delle ripetute.
Così è stato, quasi 1h in pista a macinare giri su giri e la gamba senza gridar lamenti.
Inizio con la luce del sole e termino con il tramonto e l'arrivo della tramontana gelida dalle parti di Viale del Fante...
Ogni "risalita" alla partenza diventava sempre più pesante, ogni incitamento sempre più prezioso, ma laddove non avrei detto di farcela, così è stato!
Inizialmente non immaginavo (visto i recenti precedenti) di poter correre con tempi decenti e sono partito con molta calma e incertezza, ma a prima ripetuta il cronometro segna 1'28", e questa grosso modo sarà la media tenuta per tutto l'allenamento.

Ringraziando quel poco che è rimasto dell'Atletica Assoluta a Palermo, trovo un buon traino nei ragazzi del CUS Palermo che correvano dei 2.000m e mi accodo a loro o rilancio la loro azione... per poche delle mie ripetute!
Correndo in compagnia ho ritrovato fiammata, passo agile, uso dei piedi e voglia di mangiare la pista... tutto in pochi passi, in poche ripetute in mezzo ad altre gambe "trottanti"... che splendide sensazioni!
Il resto del lavoro ho dovuto gestirlo con estrema difficoltà nel finale, ma dopo tutto... ci sta!

Giorno dopo giorno mi sento un atleta ritrovato, l'immagine di me che per forza di cose stava dormendo, inizia ad uscir fuori.

Mai vista tanta neve... sull'Etna... No! decisamente non è il mio habitat!!!
Ma è facile pensare che qualche intoppo possa accadere durante questo arduo percorso, così nel week-end tra il 22 ed il 24 correre non è stato facile: un indurimento al bicipite della gamba destra, più l'ennesimo mal di gola provocato da un clima ormai costantemente bagnato ed umido, mi hanno messo k.o.
In particolare, domenica 24, è stato tremendo dal punto di vista organico affrontare un duro fartlek in salita (3' forte + 2' piano) x 8 volte fino al raggiungimento delle Antenne RAI sul Monte panormita.
Il freddo che ho sentito
Il giorno susseguente era previsto il secondo lunghissimo di 2h purtroppo andato male per colpa del leggero malessere e conclusosi mezz'ora prima...

Mercoledì 27, infine, un piccolo lavoro per non vanificare tutto quello di buono svolto fin'ora costituito da 6 x 1.000m (R.500m) per un totale di 8,5K che rappresenta il classico giro di Via dell'Olimpo che ricalco spesso in ottica maratona.
Per ora la pista può anche attendermi, facendo sempre bella mostra di se... il lavoro di per se male non è andato, considerato che mi aggiravo sui 3'00" - 3'10" nei 1.000m forti.
Ho preferito un approccio più pacato pensando al completo recupero del bicipite femorale.
L'ennesima conseguenza infausta dell'inverno siciliano laddove 10°C così umidi fanno più male di cifre sotto lo zero ma secche.

Domenica esordirò alla Roma Ostia e sarò presente all'expo a raccontarci di corsa e di belle esperienze e magari scoprire insieme le rivoluzionarie Energy Boost di Adidas :-)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)
PRONTI A PARTIRE...