41° New York City Marathon - 20° Posto Assoluto - 1° Europeo

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Un Sogno Ad Occhi Aperti...

martedì 15 ottobre 2019

No, mi dispiace, non voglio mollare

Stringi i denti se devi, ma ogni giorno concludi l'allenamento prefissato.
Palermo, luglio-agosto-settembre.

Un giorno qualcuno di importante per me nella vita rileggerà tutte le mie memorie sportive, ne sono certo.
Questo titolo lo dedico a loro che mi hanno fatto crescere ed a me, che nonostante tanti fattori avversi, continuo a credere in questo sport.
Non potrò tornare ai livelli di un tempo, spesso immagino cosa sarei capace di fare se tornassi ad essere un atleta "Full Immersion" e credo potrei tornare a correre sotto le 2h30' in maratona, penso di aver la voglia di caricare le gambe di così tanti chilometri, ma non so esattamente se riuscirei a non infortunarmi rapidamente, seppur oggi mi reputo fortunato a correre per un ottimo brand di scarpe da Running.
L'età non mente sul fisico e allenarsi due volte, con tutto il riposo e le cure del mondo, non consentirebbe di avere tali garanzie.
Ma se vado avanti è per me stesso ed oggi non devo dire grazie a nessuno, ma solo alla mia volontà.

In tanti si sarebbero arresi, si sarebbero fermati, e forse è meglio pensare al futuro prossimo.
Potrei allenare, sarei pronto, ma oggi non ho il tempo a disposizione per seguire con serietà e passione un corso di allenatore.
E allora, conviene continuare a correre, ad allenarsi quando fa caldo da morire o quando farà talmente freddo e buio da pensare di mollare, ma forse oggi temo più il caldo che il freddo.

Sono nauseato di correre ad ora di pranzo e buttarmi dentro il Parco, di provare a fare ripetute e "morire" a metà allenamento.
Di cedere prima fisicamente e poi mentalmente, di avere quasi stampato sul viso il logo dei miei occhiali da sole.
Inutile raccontare lo schema allenante, molte volte quei tempi sono ridicoli e chi vuole può chiedermi il contatto su Strava, ma i risultati li pubblico solo quando sincronizzo l'orologio GPS e non lo indosso tutti i giorni per non averne dipendenza.

Alle volte ho corso il lungo così lentamente che mi chiedo a cosa possa servire, del resto dopo alcune notti insonni o dopo un allenamento tirato del pomeriggio precedente non è facile correre in maniera fluida alle 05:45...
Oppure mi sono ritrovato a fare ripetute sotto il picco del sole e prendere sonore sberle.
Ovviamente mi idrato in modo tale da non avvertire sete durante le ripetute e cerco il più possibile di correre sotto gli alberi approfittando del fatto che la Pista dello Stadio delle Palme è ancora chiusa ma mentre sto scrivendo la colata di "Sportflex" è stata data finalmente!
Partenza molto tranquilla!
Quindi niente più ripetute in Villetta ma praticamente l'estate l'ho passata in Campestre o al Piazzale dei Matrimoni o nel famoso "Boschetto" del Prof. Liga, dove quel chilometro (o quasi) è un giro che fa tanto male alle gambe.

Le salite le ho corse spesso ma con oltre trenta gradi non rendo proprio e via con il "giù di morale", i bei tempi in cui scendevo alle sette di sera a fare lo specifico sono estinti.
Ci sono stati momenti in cui ho corso le ripetute di 400m peggiori di circa 6"-8" del normale e non capire il perchè, eppure non mi sono mai fermato, non ho mollato e non ho mai pensato di farlo.
Sono convinto che anche se con scarsi riscontri cronometrici, correre faccia sempre bene, alla mente più che al fisico.
Il tempo mi darà ragione prima o poi...

Ultimamente corro presto diversi giorni a settimana.
C'è sicuramente meno caldo del pomeriggio, meno frastuono e meno inquinamento, ma ti senti tanto solo e insicuro.
Temi sempre di farti male al decimo passo di corsa, per cui parto molto piano.

Le ripetute è impossibile correrle al mattino, non riesco ancora per i miei ritmi ideali, ma presto di dovrò provare, per forza.

Tutto questo per non arrecare danno e disagio a nessuno, per seguire una bellissima passione che vivo dentro e sperare prima o poi di correre in compagnia di qualcuno, perchè da quando il Signore ha istituito il sabato pomeriggio, fare un bell'allenamento di gruppo, magari tirato e magari in salita, l'ho visto sempre come il miglior modo di concludere la settimana.

Detto ciò, finalmente riesco a trovare una domenica (29 settembre) possibilmente serena per indossare nuovamente la canotta da gara.
Palermo, con una location a me nota, una gara con partenza dallo Stadio delle Palme (per ora chiuso per lavori di ristrutturazione) e giro di boa alla Palazzina Cinese, su un percorso da ripetere due volte per un totale di 10 chilometri esatti, perfetto!

La partenza, a ora tarda, intorno le 10:00 circa, presagiva tanto caldo e afa e così è stato.
Temevo di affossare, ma evidentemente tutti gli allenamenti intensivi e conclusi qualcosa di buono lo hanno fatto.
Con mia sorpresa, visto che si trattava di un semplice campionato provinciale, trovo al via il redivivo Giovanni Soffietto, partinicense.
Pur essendo un runner noto da qualche decade, ultimamente è tornato a sorprendere tutti.
E' tornato a correre benissimo da maggio scorso e tra l'altro in una gara ad eliminazione è giunto al secondo posto soltanto dietro un ragazzo giovane ottocentista da circa 1'58".
Ed è un M45.

Proprio a maggio scorso, in occasione della 10 Km di Monreale, avevo subito una sonora sconfitta per mano sua, adesso lo temevo.

Lui è solito partire fortissimo, lo faceva anche quando non era in buone condizioni di forma, tant'è che ero già pronto a mollare la presa dal primo chilometro, se avesse tirato fuori un 3 minuti netti.

Podio M45
Invece, subito dopo il via, me lo ritrovo dietro e molto guardingo.
Solo verso la fine del primo chilometro mette il naso avanti e si mette a tirare, ma i suoi consueti strappi sono delle carezze paragonate a certe sue perfomance viste.

Capisco in breve tempo che non è in grande giornata o forse è molto carico in vista di appuntamenti più importanti per lui: va troppo regolare per essere Giovanni Soffietto.
Mi tengo guardingo per tutto il primo giro, studio il punto di attacco e spero piuttosto che il caldo non mi faccia crollare.
Lo lascio tirare.
Nel tratto in discesa che porta da Viale Diana (Favorita) verso lo Stadio, si corre comunque intorno i 3'15"/Km, di sicuro non si va piano e le mie gambe girano sorprendetemente bene.

Come potevo aspettarmelo, all'inizio del secondo giro, in salita, Soffietto rompe gli indugi e attacca deciso.
Gli sto attaccato, e quando molla la presa, provo a contrattaccarlo, ma non sono lucido abbastanza per fare la differenza.
Bene, ci ho provato, non penso minimamente che le lunghe nottate ed il poco riposo influenzino la forza dei miei attacchi.

In discesa verso la Palazzina Cinese tratteniamo le veemenze, successivamente nel tratto di ritorno, in salita, Soffietto attacca dove l'avrei fatto anch'io e non mi sorprende.
Piuttosto, inizio a pensare di scatenare l'attacco "all in" dove in genere faccio anche male a me stesso per quanto impegno ci metto: è come affrontare un mille finale dopo le salite.

Decido che il momento giusto è esattamente al nono chilometro, peraltro in discesa, e con tutta la rabbia agonistica che ho parto all'attacco, quello decisivo.
Ma Soffietto dietro c'è e ci resta.
Affrontiamo la curva che porta alla Villetta e tiro con decisione, si viaggia intorno i 3'05" e di più non riesco a fare al momento.
Soffietto con grande lucidità contrattacca con grande scioltezza, mentre invece io corro sempre più indurito.

Il mio obiettivo di giornata è perdere meno terreno possibile di lì al traguardo ormai imminente: ormai ho perso la gara ed è stato bravo lui.
Arriverò dietro di otto secondi, quel margine che avrà consentito al vincitore di correre sotto i tre minuti l'ultimo chilometro, scatenato dal sottoscritto.

Su di un percorso molto scorrevole ma decisamente sali-scendi (leggero) con alte temperature abbiamo corso intorno i 3'25"/Km sui 10 Km che al momento può starmi stretto ma con la lucidità degli ultimi mesi passati, è un buon risultato che ripaga le tante uscite amare e aride.

Bene così e pazienza, sarà per la prossima volta, quando farà ancora più buio, forse più freddo e forse sarò mentalmente ancora più forte...

(Grazie Sicilia Running per le foto, ci vediamo alla Mondello... Palermo Half!)

6 commenti:

Sarah Burgarella ha detto...

bel titolo, lo condivido. ho ripreso a correre da 4 mesi, dopo la lunga pausa maternità. una volta alla settimana, il sabato mattina, dalle 5:45 alle 7:45, poi i doveri familiari. vorrei riuscire a fare altro in settimana, ma ho il bus alle 6:30 per andare al lavoro, e quando torno alle 18 ho giustamente i doveri familiari. un bel casino. un'uscita di due ore e basta, ma sicuramente meglio di niente. nel mio piccolo, nemmeno io voglio mollare

Albe che corre ha detto...

Bravo Filippo, E' vero la testa a volte si scorda che il fisico invecchia più velocemente di lei stessa... Onesto quanto istruttivo questo tuo post!

Filippo Lo Piccolo ha detto...

@Sarah, ora che i piccoli sono due a casa, è tutto molto più difficile, ma ero preparato mentalmente a tutto questo.
Per anni non sono mai riuscito a scendere a correre al mattino presto (05:45), ma dalla recente nascita non posso farne a meno, per non venir meno con gli impegni familiari.
La mente può fare l'impossibile quando è messa alle strette, ma ovviamente il fisico può reagire anche malamente: alle volte corro così piano che mi vergogno di mettermi le scarpe, almeno a quell'ora non mi vede nessuno e non respiro smog o rischio di essere investito (paradossale, ma è così visto l'intenso traffico e la maleducazione stradale nella mia Città).

Non posso mollare, magari non gliene frega nulla agli altri, ma potrei tramandare questa passione ai miei figli ed in parte lo sto facendo già...

Filippo Lo Piccolo ha detto...

@Albe, in fondo potrei correre molto ma molto più forte, ma non posso spiegare a parole come va in famiglia, quella che stiamo creando pian piano.
Non posso spiegare le problematiche logistiche di una grande Città, il fatto di essermi spostato in una zona caotica ad alto tasso di smog e quindi deprimente, che per non sacrificare la famiglia non mi alleno più in gruppo, ecc ecc.
Del resto ho fatto tanto, no tirato fuori il meglio di me tutt'oggi cerco di dare il massimo ogni giorno ma manca qualcosa di fondamentale che è: IL RIPOSO.

Ma vado avanti e non intendo chiudere con il Blog anche se ormai sia credo fuori moda...

Francesco ha detto...

Filippo, eri e resti un grande atleta, non ti preoccuparti di altro.....

Filippo Lo Piccolo ha detto...

@Francesco, grazie per il tuo commento, ormai ho troppe cose da fare durante la giornata che pensare solo a correre e riposare.
Ma come spiegato non voglio mollare per il semplice motivo che il mio fisico è in perfette condizioni, il che è un mezzo miracolo vista la ormai lunga carriera che ho alle spalle.
E vedrai tra un paio di post, che anche la mente a quanto pare, non si è per nulla rassegnata...

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)
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