Poco prima del via, accanto al Sindaco! |
Dieci anni fa terminava la storia sofferta della Palermo d'Inverno, storica manifestazione che si è trasformata negli anni: prima una 10K, poi una Mezza Maratona Internazionale (venne a calcare il selciato del Parco della Favorita in direzione Mondello anche Paul Tergat) ed infine una 50K ultra marathon fino al suo (presunto) boicottaggio che pose fine tristemente alla storia.
Palermo ha la sua storica Maratona in novembre ed è un'ottima idea proporre come tappa di avvicinamento (a questa come ad altre Maratone) una valida Mezza Maratona.
Scegliere i luoghi più suggestivi della Città, può essere determinante ai fini dell'ottenimento dei consensi a livello del pubblico e dei partecipanti, ed il litorale di Mondello credo possa essere uno scenario che poche Città al Mondo vantano.
Purtroppo il clima torrido e tropicale non conosce più stagioni ed in Sicilia l'estate dura fino ad ottobre inoltrato.
Tant'è che, nonostante i miei reiterati tentativi di allenarmi bene e con impegno fossero andati spesso falliti, mi sono schierato ugualmente, in rispetto dei buoni rapporti vissuti con gli organizzatori della "Running Sicily" e della "Palermo Marathon".
Le settimane precedenti non ho potuto far altro che notare un discreto rendimento nel fondo lento, riuscendo a superare anche 1h45' di lungo (ma da ora in avanti farò sul serio per portare a termine la Maratona) ma durante gli allenamenti di ripetute lunghe, specie al mattino ed in compagnia con gente bene allenata come Lucio Cimò, spesso ho sofferto dure pene, patendo crisi o non riuscendo a portare a termine tutto l'allenamento.
Il caldo costante non mi ha mai aiutato ed anno dopo anno inizio a sentirne il peso, opprimente.
Così è accaduto il sabato precedente, complice un Cimò in grande forma, così era capitato nell'apparizione del Parkrun Favorita n°100 dove, al termine dei canonici 5K del percorso, avevamo proseguito con altri 3K e 1K finale dove ho dato tutto e forse anche troppo...
Avevo fatto qualunque cosa fosse possibile, compatibilmente con gli impegni familiari, per riposare e scaricare bene i due giorni prima della gara, ma al giovedì 11, ad esempio, ho chiuso dei semplicissimi 10 x 400m (R.1') in pista sulle note dell'1'11" con l'ultimo in 1'08" con troppa, troppa fatica.
Doveva essere un allenamento senza alcun impegno, giusto per far girare le gambe prima della gara, considerato che prima di quel giovedì non potevo trovare il tempo per dedicare un'ora libera in pista, e invece mi sono trovato quasi subito a dovermi impegnare quasi al massimo.
Quando c'è qualcosa che non va, lo capisci subito, ma la passione per la corsa supera sempre ogni difficoltà, anche le più grandi.
Fortuna volle che la mattina della gara il cielo fosse velato e che alla partenza spirasse anche un venticello fresco.
Viste le premesse, avevo giustamente molta paura di scoppiare troppo presto e, considerato il caldo umido e le insidie del percorso, probabilmente più duro del doppio giro Stadio - Favorita proposto negli anni passati, malcelavo un certo nervosismo.
Partenza dal Lido di Mondello |
Un plauso doveroso all'organizzazione va fatto, le strade sono state chiuse molto bene ed i servizi sono stati seri ed impeccabili (non mi importa nulla del pacco gara, preferisco godere di ottimi servizi) e vedere Palermo completamente silenziosa specie al ritorno, nel tratto che attraversa il Parco della Favorita in direzione Mondello, è stato molto emozionante e mi ha aiutato a gestire la crisi...
Ma al primo chilometro dopo la partenza, con i due keniani favoriti avanti, non si andava tanto forte.
In tre erano avanti, con Bibi, reduce da un lungo infortunio, che appariva miracolosamente recuperato.
Io ero dietro a pochissimi metri, ma attendevo l'inizio della Salita di Mondello, lunga e temibile con i suoi intensi tre chilometri ad attenderci.
Siamo tutti cauti e l'Africa avanti a me non spinge più di tanto.
Il distacco rimane quasi invariato tranne Bibi che ad un certo punto arranca, lo affianco e lo sorpasso, continuando del mio passo.
In realtà volevo Hamad a fianco a me, quindi continuo con molta calma a dirigere un ritmo che, sopraggiunti i primi 5 K, intorno alla Palazzina Cinese ed attraversando Villa Niscemi, resta costante e rilassato.
Con mia enorme sorpresa, corro intorno i 3'20"-25"/Km senza troppa difficoltà ed affronto da lì in avanti una lunga discesa che porterà fin quasi Piazza Politeama attraversando Via della Libertà, splendidamente deserta dalle auto.
In quel momento faccio in modo che Bibi mi raggiunga e proseguiamo insieme.
Siamo molto tranquilli, Hamad non vuole forzare troppo ed io conosco bene i miei limiti, così ci facciamo trascinare dalla discesa con discreto ritmo e passiamo in 34'45" circa ai 10K che, considerato il primo tratto di lunghissima salita non è affatto male.
Superata quindi la metà di gara, inizio a pensare come dovrò gestire la seconda e più impegnativa frazione.
Ultimo Chilometro, abbastanza sofferto |
Con Bibi manteniamo un passo moderato che poco alla volta si appesantisce, ma nessuno da dietro potrà minacciare il nostro avanzare mentre il duo keniano, che soffrirà comunque il percorso, sarà ormai troppo lontano.
Siamo ormai dentro il Parco, il sole è ancora coperto, i miei Zonyk Aero Pro mi tengono rilassato, i piedi iniziano a perdere ogni tanto la spinta, ma quel maledetto ondeggiare di Viale Diana presenta il conto superati i 15 chilometri!
A quel punto Bibi trova maggiore freschezza e supera con agilità l'ultimo lungo rettilineo in falsopiano, di circa 500 metri, e subito dopo inizierà la lunga discesa (in senso contrario rispetto all'inizio di gara) che porterà a fianco al mare per costeggiarlo per altri 800m circa.
Le gambe ormai sono provate dallo sforzo di un percorso parecchio muscolare, ma per fortuna è molto bello correre in discesa, sapendo che mancano solamente tre o due chilometri prima del fatidico arrivo!
Finalmente anch'io raggiungo il mare, lo costeggio e ripenso a quando circa 16 anni fa, poco più che ventenne, correvo molto più forte ed ero molto più determinato di oggi, ma questa riflessione ci sta tutta.
Ieri, quel pettorale numero "cinque" l'avrei ceduto volentieri a mio figlio, ma i tempi non sono ancora maturi, però in quell'ultimo e lungo rettilineo penso a lui e poco dopo lo vedo, che mi applaude...
Faccio fatica ad alzargli le braccia in segno di entusiasmo, ma poco più avanti taglio il traguardo e, peccato, raggiungo la quarta posizione assoluta!
Ho corso una buona prova e sono cosciente di tutto ciò, dato che fare 1h15'22" su questo percorso vale comuque almeno 3 minuti meno (se non di più) con clima e tracciato ideali.
E' chiaro che da ora in avanti la parte finale della stagione mi porterà a correre la Maratona di Palermo, che su queste strade (fino a Mondello) passerà, e non dovrò far altro che allenarmi nei percorsi duri della mia Città per molti, molti più chilometri rispetto a quanto fatto finora, ma già mentalmente sono preparato.
E' una nuova sfida, che volentieri affronto, perchè ormai dopo tanti anni passati a gareggiare, serve trovare stimoli diversi: quest'anno la sfida sarà fare meglio di due anni fa, ma sarà davvero tanto difficile e potrò riuscirci se arriverà il freddo, quello vero.
Considerato che le prove di Alberobello 10K, quest'ultima Palermo Half e tutto sommato aggiungo la Etna Zero Tremila sono andate bene, chiudere i grandi impegni con un'ottima Maratona corsa in casa sarebbe il massimo visto quest'anno particolarmente delicato dove sono cambiati radicalmente gli orari di allenamento ed ho optato per allenamenti in solitaria o di supporto ad altri amici che hanno capito cosa vuol dire fare sacrifici in famiglia, venendomi incontro.
Almeno il tifo del pubblico per le strade della mia Città è stato tanto accogliente e ringrazio...
(Ringrazio Sicilia Running, Fotomatti Palermo e M. Crispi per le foto ed i servizi giornalistici)
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