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Un Sogno Ad Occhi Aperti...

giovedì 13 settembre 2018

Campionati Italiani 10K su strada ad Alberobello - Spettacolo sulle strade dei Trulli

Ed è l'arrivo di una gara molto entusiasmante
Alberobello, Puglia, 01 settembre 2018.

Finalmente, dopo una lunghissima pausa di certo non voluta, torno a correre ad un Campionato Italiano su strada, dove riesco ad esprimere interamente il mio potenziale.

Tutto questo è stato reso possibile grazie al contributo del Monti Rossi Nicolosi che ha saputo trovare le risorse finanziarie e l'unione di un gruppo tale da poter puntare molti degli sforzi estivi su questo palcoscenico.
Arrivati al venerdì 30 agosto in tarda serata, durante il pre-riscaldamento mattutino di mezz'ora che è servito per capire alcune insidie del percorso e per scoprire l'attrattiva principale del paesello tanto pulito e ordinato, ovvero i Trulli famosi e visitati da tutto il mondo, proviamo a far paragoni su questa e quella gara svolte in estate, che come ho già raccontato, di certo non erano piatte lì in Sicilia.

Sapevamo di trovare un percorso molto vallonato ed in quella mezz'ora, senza coprire per intero i 3 Km del giro previsti dall'organizzazione, ho notato molte curve strette da affrontare con decisione e senza interrompere il passo e tanti, tanti strappi, alcuni corti da 50m circa, altri più lunghi che dopo metà gara avrebbero spezzato il ritmo, le gambe ed il fiato.
Non sarebbe stato facile correre, le difficoltà erano paragonabili al percorso di Napola, solo con svariati strappetti invece di affrontare una lunga ed unica salita.

Al mattino già faceva molto caldo ed eravamo davvero in pochi ad assistere alle gesta dei giovanissimi, gli allievi, alcuni parecchio interessanti dato che dopo pochi chilometri i futuri vincitori si involavano solitari sul traguardo.

Il programma successivamente, a partire dal primo pomeriggio, proseguiva con le batterie amatoriali, con la gara assoluta femminile e finalmente con la nostra, quella degli assoluti al maschile.
Chi avrebbe avuto il privilegio di correre al fresco con il sole già tramontato, erano gli over 45, ovverosia una batteria con partecipazione in massa di tanti amatori della zona, oltre che da regioni limitrofe come il folto gruppo degli amici della Libertas Lamezia Terme.
Colpiva invece, trovare in Puglia un così folto gruppo del Team GS Paratico collocato in AltItalia.
Non che si trattasse di una batteria dal valore tecnico inferiore, visto che sia il primo arrivato (Said Boudalia) che il secondo (Joachim Nshimirimana) hanno corso con tempi da Top 20-30 se fossero entrati in classifica con gli Assoluti.
Due veri evergreen, e scorrendo la classifica oltre che nel mio caso assistendo agli arrivi uno per volta, potevi vedere quanto fosse alto il tasso tecnico per chi ha quasi 50 primavere sulle spalle.
Colpiva, infine, vedere quanta, forse troppa foga veniva messa da molti podisti di quella serie alla lotta spasmodica della posizione, dell'ultimo centimetro finale, dei volti incredibilmente tirati, con un accesissimo furore agonistico in preda alle loro volate.
Non mi si fraintenda, ma questo agosto quando soffrivo oltre i miei limiti e digrignavo i denti mi sentivo davvero tanto in errore.
Fila allungata di un lunghissimo plotone, sia avanti che dietro
D'altronde, il mio Coach in Marina Militare molti anni fa mi insegnava che devi correre con il volto più rilassato possibile, anche perchè è la trasposizione al pubblico della tua serenità interiore.
Correre anche al massimo dello sforzo, deve essere comunque la ricerca della propria armonia e non lo dimentico mai questo concetto.

Durante l'intera trasferta, mi è sembrato comunque di percepire nella popolazione di Alberobello un quadro generale di desolazione, poichè pochi erano i "non addetti ai lavori" che assistevano alla corsa e molti invece erano gli abitanti del posto che a poche ore dall'evento principale, si chiedevano perchè fossero chiuse le strade al pubblico o perchè ci fossero così tanti cartelli di "zona rimozione".

In effetti Alberobello si presenta come un paese ormai pensato principalmente per i turisti e che vive esclusivamente di turismo: troppe le case disabitate o adibite a Bed and Breakfast buone per dormirci qualche notte.
L'ordine e la pulizia del posto, il bianco che riflette la luce solare rigorosamente presente sui muri di ogni palazzina o abitazione, si intonano con il candore dei Trulli, autentiche bellezze della nostra penisola.
La piazza quella sera gremita di gente e ricca di colori proiettati sui muri creava un'atmosfera tutta particolare, ma una volta affrontato lo sforzo della corsa e fuori dalla piazza centrale, avevi già visitato tutto con un senso di soddisfazione tale da voler scappare via.
Eh si, dopo molti anni ormai non sono più un turista da acquisto compulsivo di souvenir, perchè sono i ricordi che restano impressi nella mente il souvenir più bello.
Emblema del luogo, i Trulli, sullo sfondo nella parte finale di gara

I ricordi te li devi creare, non a caso gareggiando.
Dopo i minuti canonici del riscaldamento, entrato nella "zona calda" insieme ai migliori, vedevo tanti avversari molti di loro amici di varie battaglie, alcuni cresciuti e diventi adulti come Alessio Terrasi, con una condizione atletica veramente fantastica.
La tensione cresceva e la preoccupazione di cadere al via era tanta, ma l'esperienza non manca.

Infatti subito dopo lo sparo non è stato facile destreggiarmi per restare all'impiedi visto che sono stato strattonato tre-quattro volte, ma con mestiere ho saputo respingere gli strattoni che arrivavano da ogni parte.
Da buon stradaiolo tengo la scia del gruppone sparso all'impazzata nei primi metri e mi assetto ad un ritmo molto forte, trascinato dalla marea di atleti che già si dileguavano a forti velocità.
Guardo il cronometro ed il primo chilometro (con tratto in leggera salita) segna circa 3'13".
Non potevo far di meglio mi sa e nel contempo l'atmosfera inizia a calmarsi, ormai il peggio è passato e posso pensare alla vera tattica di gara.

Capisco che mi trovo in una buona posizione e provo a tenere il gruppetto che man mano si va definendo.
Ovviamente durante il primo giro si deve correre molto più forte perchè sei in mezzo ai migliori runners italiani e la testa non ti dice altro che tenere quel gruppo senza mai staccarti.
Riesco a riassorbire alcuni atleti ed altri mi sorpassano e finalmente copro per intero tutto il giro che al mattino non ero riuscito a compiere nel pre-riscaldamento.
La parte più bella mi era sfuggita: una lunga salita attraversando i Trulli su di una via tra quelle meno ripide del Paese ma sempre impegnativa.
La gente presente in zona, tra esercenti commerciali e turisti sembrava fossero sorpresi dalla presenza di una gara di "podismo" ed era l'unico settore asettico, quasi privo di applausi ed incitamenti.

Una volta tornati indietro si scendeva a forte velocità e le emozioni crescevano.
Gli spettatori pugliesi sono molto coinvolgenti, spesso parlano a voce alta, usano toni accesi, ripetono a squarciagola i nomi dei vari corridori: sembrava di essere dentro una "corrida" di tori, non in una gara podistica.
Tutto ciò non mi creava fastidio, anzi, mi esaltava.
Superato il primo giro, noto che il percorso non passava mai sul traguardo (trattasi di 3 giri in totale di cui i primi due più corti passavano oltre la zona del traguardo, mentre l'ultimo era allungato in modo tale da passare alle spalle della piazza e portare fin sul traguardo) e mi ritrovavo avanti oltre la Piazza sul basolato scivolso, pronto ad affrontare il primo lungo rettilineo piatto che poco dopo presentava il primo lungo strappetto.

In quel momento la situazione si delineava e tanti volti noti (ahimè) si allontanavano a ritmi sicuramente superiori a miei con grande costanza.
Ero cosciente che se avessi ripetuto le medie cronometriche della Volata Napola-Mokarta della settimana scorsa, avrei potuto ritenermi più che soddisfatto dato che tutta la settimana durante gli allenamenti ero riuscito a produrre qualcosa di buono dopo molto tempo.

Ora mettiamoci al lavoro per una 21K!
Con gli atleti in gruppo era una continua lotta, un continuo sorpassarsi ed alle volte tutto ciò produceva un riassorbimento di qualcuno là avanti.
In tanti avevamo puntato A. Lamachi, nome arcinoto in Campania per via delle sue grandi vittorie nel recente passato e riusciremo a prenderlo e sorpassarlo.
In salita riuscivo ad andare più forte degli altri, ma successivamente non rendevo sul piano oppure in discesa.
Era difficile staccare qualcuno, ma almeno eri la dentro a lottare.
La sofferenza cresceva perchè nessuno voleva mollare e con molta fatica arrivo all'inzio del fatidico terzo ed ultimo giro.

Mi concentro e mi impongo di non mollare assolutamente il gruppo che ormai a tira e molla si alternava continuamente di posizione.
Io ero lì e guardavo quei pochi più avanti... quanto desideravo raggiungerli per migliorare la posizione e riuscire a finire in crescendo una gara che con grande sacrificio e costanza stava per concludersi.

Ormai manca davvero poco e qualcuno da dietro mi rimonta.
Proprio nella salita dei Trulli (forse sarà il ricordo più bello di tutta la corsa) mi rimonta da dietro il sempre bravo Michele Cacaci che tira fuori, come altri del resto, un gran finale.
Scollinato, nel pieno della concitazione, guardo il GPS e noto che eravano al chilometro nove!
Ormai non c'era più tempo da perdere e mi butto all'inseguimento di Michele e di altri due che non conoscevo.
Correvano tutti troppo forte e li tengo vicini a pochi metri con molta fatica, la gente (tutti gli accompagnatori ed appassionati) erano impazziti per quanto urlassero... quel chilometro passa via in un volo, la piazza si avvicina rapidamente e riesco a mantenere la posizione, anche perchè trovo le forze per chiudere in allungo la gara.

Arriva il crono, 33'50", più o meno come quello della settimana scorsa e chiudo comunque contento e conscio che ho dato il meglio di me.
La classifica riporterà la 63° posizione e la 10° SM35 giusto per la cronaca, ma ben allenato quel minuto in meno poteva darmi maggiori soddisfazioni.

E' vero, a parole non ci si allena, ma ringrazio la mia famiglia per avermi permesso di andare in trasferta a gareggiare, dopo un mese di agosto vissuto in perenne apnea.
Loro sono rimasti a casa visto che il viaggio da Palermo sarebbe stato davvero proibitivo per un bimbo così piccolo come il mio
Al mattino guardavo gli Allievi/e correre e pacatamente speravo dentro di me, un giorno, di essere lì dietro le transenne, a regalare simili emozioni a mio figlio, perchè fare atletica è lo sport più bello e completo (per il corpo e per la mente) che ci sia.

Speriamo in quel futuro...

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NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)
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