Non tutto può sembrare semplice, ma alle volte per far bene qualcosa devi avere la mente necessariamente sgombra... |
E' un periodo delicato, lo ammetto.
Cronica mancanza di riposo, di sonno e di recupero psicofisico.
Certi "ritmi" di vita non si possono sostenere a lungo ma per adesso le cose vanno così e da quando il piccolino di casa è venuto al Mondo, non mancano le gioie e pazienza se gli allenamenti quotidiani vanno un pò per i fatti loro...
C'è poco da raccontare in quest'ultimo mese di maggio appena passato, se non la ricerca di una continuità e linearità di vita e di allenamenti persi per strada più e più volte.
Complice e artefice di tale smarrimento il più banale dei virus dell'influenza che, come avviene nella maniera più classica, lo cogli da chi è già stato contagiato ed inspiegabilmente ti annienta nelle tue forze...
Ripartire da zero, nonostante già buoni riscontri in pista, ma nulla di eccezionale, è dura.
Ancor più dura quando non hai più orari nè puoi permetterti il lusso di un appuntamento per l'allenamento di gruppo che fa molto bene alla tua psiche, alleggerisce i tempi sul cronometro e la difficoltà dello specifico stesso e ti rasserena, non poco.
E' proprio vero, questo ingrato sport mi da sempre più conferma di essere una disciplina mentale ancor più che fisica, comandata principalmente dalla forza di volontà.
Più è grande la forza di volontà, più ti accolli sacrifici per regalarti ampi spazi di libertà e benessere.
Ma non vuoi nè devi arrenderti.
Devi inventarti allenamenti sul momento o puntare tutto sulla velocità (di esecuzione) per compattare il tutto (riscaldamento, specifico e defaticamento) possibilmente nell'arco dell'ora.
Ma lo fai per il bene del tuo piccolino, per non negargli tante belle esperienze...
Quindi, tra ripetute veloci, interruzioni brutali per malattia, orari assurdi e giornate "no", alla fine perdi la bussola e ti ritrovi spaesato.
Qualche occasione l'ho persa, come un buon 5.000m organizzato recentemente sulla Pista di casa, con buoni protagonisti a parteciparvi, ma la convalescenza è stata lunga ed è capitata in quel periodo.
Passaggio in Palazzina Cinese e gruppo compatto, primo giro. |
Tra qualche settimana proverò ad arrivare fino alle famose "Antenne".
E' un ottimo esercizio di stimolo dei piedi, da sempre il mio elemento più "pigro".
Giorno 02 giugno, ho approfittato della gentilezza degli organizzatori, per correre un "medio" alla "Minimaratona di Sicilia", corsa su strada di 15 Km con partenza e arrivo dentro lo Stadio delle Palme, che si snodava lungo i viali del Parco della Favorita, toccando i vertici del Piazzale dei Matrimoni e la Palazzina Cinese.
Nome dell'evento quantomeno fuorviante e poco tecnico, ma snaturato appositamente per ricreare un'edizione "zero" di un evento che non poteva funzionare, ovverosia la Maratona posta in un periodo particolarmente caldo nel calendario.
Questa 15K è una giusta distanza, con la possibilità di correrla a staffette di 2 x 7,5 Km.
Pur non sapendo della presenza di un giovane avversario di "fuori Città", concentravo le mie scarse energie mentali sul bravo Cimò (Universitas Palermo) che circa un mese prima mi aveva sconfitto in un'altra corsa locale, seppur in condizioni di salute già precarie.
Le mie forze mentali non erano tra le migliori ed onestamente non avevo molta voglia di lottare.
Forse, non avevo nemmeno voglia di partire stavolta, il che mi demoralizzava parecchio, ma dentro di me cercavo di trovare un motivo per rinunciare... non ve n'era nessuno.
Così una volta partiti, inseguo per il primo chilometro, corso abbastanza lentamente in 3'20", Cimò, in compagnia di un giovane staffettista e di Salvatore Franzese, giovane runner dell'Atletica Reggio (Emilia).
Il quartetto di testa si definisce definitivamente nel giro di poco tempo, con Buccafusca ormai staccato e con un ritmo inferiore al nostro.
Una volta affrontato il giro di boa del Piazzale dei Matrimoni, si correva in senso opposto ed in salita.
Chi ha inventato gli occhiali da sole è un benefattore... annulla l'assenza espressiva quando ne hai bisogno (come in questo periodo)! |
A quel punto, dopo aver affrontato un più breve tratto in salita, ci si immetteva in discesa per circa altri 2,5 Km prima di terminare il giro e lo staffettista, come era prevedibile, accelerava un ritmo fin troppo soffocato nell'agio di tutti quanti.
Questo forcing porta, con una certa sorpresa, la resa di Cimò che al termine del primo giro, si ritirerà dalla corsa.
A quel punto, restavamo io e Franzese, con il secondo staffettista avanti, Lorenzo Abbate (Universitas Palermo) da provare ad inseguire.
Franzese prova ad incrementare il ritmo, lo vedo pimpante in discesa e, poichè non avevo alcuna voglia di lottare quella mattina, immagino che a breve mi sarei arreso e non avrei trovato più forze per reagire.
Tornati nuovamente ad affrontare il lungo tratto in leggera salita della Favorita, il ritmo si appiattisce e, complice un Abbate avanti di circa 50m in lieve calo, provo ad avvicinarmi a lui, compromettendo tutta la presunta solidità del mio avversario.
Sento i passi di Franzese allontanarsi fino a non sentirli più, conseguentemente rilancio l'azione con buona frequenza.
Vincere in Casa è sempre bello... Per ora avanti così! |
Abbate è presto riassorbito e ne approfitto per staccarlo immediatamente: non corre nemmeno vicino al mio ritmo e non posso rilassarmi perchè il mio avversario potrebbe rimontare.
In quei momenti, decisivi per le sorti della gara, con tutta la lucidità che possedevo, sapevo di dover incrementare il più possibile la mia azione, durante il tratto piano della Palazzina Cinese, perchè quando incrementi il distacco sul tuo avversario, crei in lui quella reazione psicologica avversa che lo porta a breve alla resa.
Volevo in lui la resa, ma non conoscevo il distacco finchè non affronto il giro di boa e la resa era già compiuta da tempo!
Evidentemente non era così in forma come sembrava, ma non mi arrendo finchè non affronto la parte più veloce del finale di gara, provando a rilanciare con le forze rimaste.
Presto detto, lo Stadio ormai è vicino ed inaspettatamente, vinco la Corsa!
51'26" il crono finale, media 3'25"/Km, caldo non eccessivo e ventilato, grazie alla partenza delle ore 09:00.
Una volta reintegrati i liquidi e cambiato d'abito, mi auguro di poter assistere alla premiazione al più presto, cosa che avviene in tempi brevi.
Era ormai tarda mattina, afferro i trofei, mi faccio una doccia veloce e raggiungo i miei tesori.
Una giornata di mare, con l'adrenalina della gara appena svolta, mi aspettava sorridente...
(Ringrazio Adriana (della rubrica "4 chiacchiere di corsa" su FB) per i suoi bellissimi scatti, oltre Ferruccio per la sua sempre lieta disponibilità)
2 commenti:
Mi ero perso qualcosa di importante e meraviglioso...Auguroni campione!!!
Ciao Albe, grazie :-)
Anche questo è accaduto in tanti anni di racconti, in realtà l'avevo "sussurrato" negli ultimi racconti, ma oggi non posso far altro che raccontare cosa un runner che è anche papà, con tutta una serie di pensieri rivolti non più a te stesso ma al tuo piccolino.
Come, per esempio: "sono alle ultime tre ripetute ma fra poco deve mangiare".
Ed è qui che cambia tutto ;-)
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