Continuerò a correre, per vivere emozioni quotidiane nella mia splendida Città, finchè avrò fiato nei polmoni e volontà nella mia testa... |
Tanto lavoro, poche gare, ma una voglia di ritrovare quelle forti emozioni placate e annullate troppo spesso da risultati e prestazioni in gara quantomeno deludenti.
Era giusto tornare alle origini, là dove la scalata è iniziata e là dove ho dovuta interromperla per vari imprevisti che questo amaro sport riserva, ovvero gli infortuni.
Dopo la deludente Maratona di Milano serviva mettersi calmi al lavoro per ritrovare voglia di lottare e motivazioni, perchè è più stimolante confrontarsi con dei ragazzini rampanti in un confronto breve in pista, che sollecitarsi tutte le domeniche in corse su strada che non hanno più il prestigio di un tempo.
E' stato doveroso effettuare un esame del sangue che ha restituito un ovvio responso: sideremia, ferritina e transferrina hanno valori bassi ma non troppo: probabilmente è questa la causa che ha contribuito a creare risultati altalenanti.
I tempi di arrancare dovranno finire e con maggior cura si può risalire la china.
Intanto, come detto, il Prof Liga ha iniziato un nuovo percorso nel tentativo di ritrovare la velocità persa per strada negli ultimi anni.
E nel solo mese corrente ho potuto dimostrare quello che sentivo dentro di me, che tutto il mio valore non è perso ma serve solo lavorarci!
Terminato il mini - ciclo di potenziamento su sabbia, abbiamo lavorato molto sulla resistenza alla velocità.
I risultati sono stati discreti, ma ovviamente tutti questi allenamenti comportano ampi recuperi, il che per esperienza diretta possono trarre in inganno quando invece si dovrà lavorare su recuperi più serrati.
Non c'è paragone nel lavorare ad esempio su ripetute brevi (dai 100m ai 400m) con recupero di 2 o 3 minuti nelle quali la componente fatica si sente meno (ed è ottimo per chi ha valori di sangue bassi che non consentono recuperi brevi), contro un allenamento magari corso in compagnia nel quale serve un recupero in corsa di 100m o 200m in suppless dove al massimo dopo 45 secondi devi ripartire o nelle classiche ripetute di 400m con recupero 1 minuto (o peggio 45 secondi) oppure ancora gli 8 x 1.000m recupero 1'30".
In tutti questi ultimi esempi, saper recuperare rappresenta tutta la sostanza dell'allenamento e dimostrare incapacità o tentennamento fa capire che non si è ancora preparati per la gara vera che non presenta alcun recupero od alcuna interruzione!
Ma non si può ricostruire tutto in un sol mese e posso affermare che, al di la del risultato che potrò ottenere ad Asti, a giugno potrò esibire un buon esordio su Pista.
Ormai è tempo di raccogliere un primo risultato e dimostrare che non tutte le cause della sensazione di spossamento e valori bassi possono essere attribuite alla sola eccessiva sudorazione!
Giornate positive, altre meno ed allenamenti che mi piace sempre di più tornare a raccontare.
Mercoledì 4 maggio, in gruppo abbiamo potuto correre un grande classico, nel tentativo di acquisire un minimo di velocità: 10 x 400m (R.1') + R.6' + 1.000m.
La serie: 66".1 - 66".6 - 68".5 - 67".7 - 68"0 - 69".0 - 67".8 - 67".2 - 70".1 - 67".9 e 2'55".5.
Correre le ripetute in compagnia è tutta un'altra cosa, è molto più semplice e l'allenamento denota le difficoltà di stare sotto i 70 secondi.
Domenica 8 maggio è ora di correre 6 x 1.000m (R.3').
Quello che intendevo sopra è concretizzato qui: con tre minuti di recupero non si può pretendere di avere un risultato di gran rilievo perchè hai tantissimo tempo per riequilibrare le energie.
Quindi, seppur fatto al mattino, si tratta di buoni riscontri: 2'58".7 - 3'00".0 - 3'04".1 - 3'01".0 - 3'01".6 - 2'57".0 e con una ultima prova tirata al massimo ed in solitaria.
Dimostrazione del fatto che, non appena si scende di pochi secondi in un mille metri le forze calano drasticamente...
A dimostrazione del fatto che l'altalena sale e scende, quando mi è toccato di correre un medio da 12K (sempre da solo e con una prima vera giornata di caldo estivo), mercoledì 11 mi sono trovato di fronte un muro di negatività.
Partito sui ritmi di 3'20" e presto calato a 3'24", una volta affrontato il percorso della Villetta, non ho saputo più trovare scioltezza e con le gambe sempre più pesanti è stato saggio ritirarsi...
Non ero più in grado di correre e solo tanta rabbia e sudore.
Il Prof. non dimostra di essere molto contento ma la mia cocciutaggine lo sovrasta: quel giorno decidiamo di effettuare gli esami del sangue...
Così, sabato 14 in piena solitudine mi affido alla provvidenza ed al lungo rettilineo dello Zen per effettuare un lungo allenamento, lontano dalla Pista.
2 x 2.000m (R.4') + 3 x 1.000m (R.3') + 3 x 500m (R.'3').
Scottato come un'aragosta dal fallimento del medio, mi butto con rabbia sul primo 2K (a sfavore di percorso) e soffro in maniera esagerata per essere la prima ripetuta.
Dovrò stringere i denti per chiudere l'intero lavoro ma il blocco dei 500m riveleranno che resto ancora veloce a sufficienza per rientrare al più presto competitivo.
6'27".3 - 6'09".8 - 3'07".6 - 2'59".2 - 3'09".0 - 1'28".1 - 1'25".5 - 1'22".7.
Lunedì 16 va in scena il prologo di un doppio lavoro e mi piace potermi esprimere in progressione come è giusto fare sempre:
Medio da 6,400 Km (12 giri dell'anello esterno dello stadio da 535m) in 21'14" (a 3'18"/Km) corsi in enorme scioltezza specie negli ultimi 4 giri chiusi in 1'43" - 1'44" - 1'43" ed 1'38".8.
Martedì 17 invece, si inizia con un lavoro di velocità: 10 x 100m (R.2') svolti tra 14".7 e 14".2 e, dopo un recupero di 8 minuti, un altro Medio da 6,400Km.Le gambe erano "suonate" dalla cattiveria impressa negli sprint effettuati in compagnia e quindi con grande stimolo, tant'è che inizialmente avevo il fiatone anche per andare piano.
Successivamente è sopraggiunta anche la fatica che, sommata all'acidosi nelle gambe ha reso il gioco difficile ma sempre accattivante, così ho saputo chiudere ugualmente solo nell'ultimo giro ma con un discreto 21'33".
Venerdì 20 il Prof. prova nuovamente con il lavoro di ripetute lunghe (simile a quello svolto il 14) e stavolta sotto la sua supervisione.
Siamo allo Stadio e per il troppo vento iniziamo a correre lungo l'anello esterno.
I risultati sono incoraggianti e ricalcano grosso modo quelli della settimana scorsa ma con meno fatica.
Giusto per non rivelare tutto, cito soltanto l'ultimo dei tre 500m previsti chiuso in un incoraggiante 1'22".5.
Infine siamo arrivati alla settimana corrente.
Lunedì 23 era ora di provare nuovamente con 10 x 400m (R.1') ed un 1.000m finale.
Purtroppo trovandomi da solo non ho potuto beneficiare di scie ma durante il riscaldamento mi sentivo assolutamente in forma e pieno di pensieri positivi.
Risultato? Allenamento sotto tono già dalla prima ripetuta volutamente spinta per iniziare più che bene e chiusa miserendevolmente in 1'09".2...
Successivamente è stata una lotta continua per non scendere sotto 1'10" mai riuscita e con grande fatica da parte mia: evanescente e con mille interrogativi nella mia testa.
A dispetto della magra prestazione, correre il giorno dopo è stato persino difficoltoso e come al solito, alla vigilia di una gara importante, tante nubi sono scese nel mio reale stato di forma.
Che sappia cambiare ritmo all'improvviso è ormai un dato di fatto e non più una felice sorpresa (vedi il racconto della Mezza Maratona di Pergusa).
Che dovrò fare il conto con il caldo e con chissà quale condizione atletica è una grossa incognita.
Intanto, ad Asti sarà presente un pezzo importante del Good Race Team, motivo per il quale mi troverò ai nastri di partenza domenica prossima ;-)
3 commenti:
Leggo solo ora il resoconto degli ultimi allenamenti, una gran mole di lavoro... una curiosità: come riesci a conciliare gli allename ti con il lavoro??? Spero di leggere presto il resoconto di Asti... non vado a cercare i riaultati online.. a presto...
Ciao Adriano, il racconto di Asti arriverà presto ed anche stavolta non è andata bene, l'umidità mi ha battuto ancora una volta.
Almeno, se puoi concedermela, mi hai fatto sorridere dentro.
Pochi giorni fa riflettevo su come, forse, in questo periodo così difficile da interpretare, da giovane recuperassi più facilmente e, nonostante avessi sempre sofferto il caldo, non mi procurasse tutti questi effetti negativi.
Ricordo che certe mattine andavo a correre, poi doccia, colazione, saltavo in sella alla bici ed andavo in Università, altri 7 Km distanti, seguivo le lezioni, tornavo a casa e correvo anche al pomeriggio.
Facevo allenamenti ancor più massacranti di quelli che svolgo oggi e mi rammarica per adesso non riuscire a correre al mattino, sarà che sto invecchiando!
Un solo pensiero, invece, è rivolto a chi riesce a correre pur facendo turni massacranti in fabbrica o facendo lavoro di manovalanza: conosco alcune persone e le stimo tantissimo.
Io, fortunatamente, lavoro in ufficio e fin'ora reggo ancora il tutto.
...arrivasse presto almeno una gara convincente però!
Grazie per il tuo commento, a presto!
Mitico Filippo,
la gara, anzi le gare (ne sono sicurissimo) arriveranno presto a convincerti che, sicuramente con qualche anno in più di quando andavi all'università, sei ancora in grado di dare tanto a questo sport, a tutti coloro che ti seguono (e sono tantissimi), alla tua squadra, al tuo sponsor (che non fa mai amale :-) ), ma soprattutto a te, che di questo sport hai fatto parte del tuo vivere quotidiano... aspetto il resoconto di Asti...
Adriano
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