La partenza alla Borgata di Aspra |
Corri i Campionati Italiani di Cross la settimana prima, l'euforia è alle stelle.
Parti, ti alleni con delle temperature sempre fin troppo elevate per il periodo, la maglia tecnica con fibre in lana ti aiuta ad assorbire l'umidità, ed era mercoledì scorso 24 febbraio, sul giro dell'Addaura massimo entusiasmo, le gambe giravano...
Cala il sole, il vento freddo è in Città, il disagio aumenta, mi chiedo "perchè soffro così tanto?"
E mi domando anche se davvero questo clima davvero anomalo qualche anno fa era eccezione e non la regola.
Sarei dovuto arrivare al Santuario dopo la lunga cavalcata sotto i 3'50"/Km dell'Addaura quando già dalle prime lunghe rampe di salita mi sento bloccato e non avanzo oltre metà monte.
Mi accontento, ancora una volta, con la coda tra le gambe nonostante quelli siano stati circa 1h40' di duro allenamento, non basta.
Dopo la prestazione non proprio esaltante dei Cross, dicevo al Presidente del Good Race Team che avrei dato l'impossibile pur di correre bene ad Aspra, perchè una risposta (su strada) dovevo averla, ad ogni costo, ma noto che l'elevato carico chilometrico spesso mi mette in difficoltà e questa può anche rappresentarsi con delle gambe pesanti negli ultimi 20 minuti del tuo Fondo Lento...
A corrente alternata scorre la settimana, con un altro impegno venerdì 26, che non voleva essere un grosso allenamento ma un richiamo di resistenza ai cambi di ritmo, un fartlek così strutturato: 40 minuti di Lungo impegnato, poi 8 x (2' Forte + 1' Forte e Recupero 1'), ed altri 15 minuti nel finale.
Non male, quando ti accorgi che le gambe non chiamano velocità ma solo costanza di ritmo, quando corri normalmente e quando spingi...
Non trovo soluzione di continuità a questa situazione che per molti versi rappresenta una rivoluzione anche per me, però spesso penso a quando correvo come si dovrebbe: sempre un gradino sotto il limite e con delle gambe veloci ed onnipresenti.
Voglio l'inverno, quello vero, che a Palermo non arriverà forse più, con pioggia e freddo che magari lo maledici pure ma ti fa correre più facilmente...
Good Race Team al (quasi) completo |
Domenica mattino, fatta colazione leggera e svegliatomi con sensazioni positive, mi sento riposato e soprattutto, ho voglia di correre...
Si arriva nella piazza di Aspra, la zona del lungomare è già tracciata e spira un vento fortissimo tutto attorno a noi che non si rivelerà così pesante come pensavo...
Gli avversari sono tanti, il più temibile tra tutti è ovviamente Alessio Terrasi, il giovane runner di Altofonte che sfrutta queste gare come allenamenti: già sapevo che sarebbe stato un assolo da parte sua ed ero ben attento a non seguirlo.
Oltre al nobile Vito Massimo Catania ed a Mohamed Idrissi, si presentava la vecchia conoscenza dell'ancor giovane Tiziano Giammanco, anche lui scuola Ticali che meno di una decade fa ha abbandonato l'atletica quando era un giovane dalle grandi promesse nel mezzofondo veloce.
E' tornato e dopo poche settimane già corre forte... non conviene mai mollare!
La gara parte senza troppi ritardi e ben coordinata dagli organizzatori locali e del Gran Prix Sicilia delle corse su strada e dopo il primo rettilineo si abbandona la piazza e ci si immette sulla quieta strada luogo di medi e ripetute veloci degli allievi del Prof. Ticali.
Come da pronostici le gambe di Alessio girano velocissime e si viaggia molto forte: passaggio 3'00" il primo chilometro e già l'altofontino era avanti di una manciata di metri.
Lui passerà 9'14" ai 3.000m un tempo già forte di suo, di chi ha ritmi vertiginosi nelle gambe e scappa via...
Restiamo a giocarci la seconda piazza in tre, ma da dietro il gruppetto di Vito Massimo Catania incalza.
Il "passivo" di turno è Idrissi, lesto a star sempre dietro, mentre avanti resta Giammanco quando non trovo soluzione di continuità al mio ritmo.
Bello scatto di Adriana, posto avanti al gruppo! |
Infatti dopo poco reagisco ma il mio attacco è fuoco fatuo e dopo un forcing di un chilometro desisto e mi riaccodo con qualche difficoltà: i miei avversari non volevano saperne di cedermi il posto in prima fila!
Tutto questo rallentamento perfeziona il recupero del secondo gruppetto che però non si fa mai avanti a noi.
Capisco che potrei accontentarmi di un ritmo poco al di sotto dei 3'20"/Km ma non mi va di perdere...
Provo a stare avanti al gruppo ed a tirare ed all'ultimo rettilineo in andata verso il lungomare resto attendista passando alle fotocellule dei chip del giro di boa avanti.
Ormai restano meno di due chilometri e devo studiar la tattica, solo che le gambe pesanti restano e non mi aiutano in qualsivoglia reazione avversaria!
Avessi "scaricato" la gara sarebbe stata tutta un'altra storia ma non era il momento di rimpianti.
Giammanco parte all'attacco con una bella progressione e restiamo di nuovo in tre, sempre gli stessi.
Ai 500m finali parte la sua azione veloce e risolutoria che mi darà meno di 10 secondi di distacco: lui è veloce e si sapeva, io dimostravo di essere più che carico!
Idrissi mi passa, in mezzo alla folla dei doppiaggi, il rettilineo è ancora lontano.
Provo a stringere il distacco e ci riesco ma Idrissi vuole a tutti i costi il podio e taglia il traguardo pochi metri avanti a me...
Podio M35 :-) |
Al pomeriggio della stessa domenica, con le gambe provate dallo sforzo confesso che non vorrei staccarmi dal letto ma allaccio le scarpe e vado verso la Villetta dello Stadio.
Le ripetute verranno lente, 12 volte il giro da 815m con recupero 1'30" allo stesso ritmo della gara del mattino.
Ciò che più importava era portare a termine il doppio allenamento, una questione di saggezza e disciplina.
Almeno per quest'ultima domenica stavolta la mente ha avuto la meglio del fisico stanco e non è altro che la sostanza che spicca nella disciplina di Maratona.
Avanti, quindi, si entra i marzo e sarà un lunghissimo racconto prima di affrontare il gigante milanese!
(Ringrazio Sicilia Running e l'amica Adriana per la foto)
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