Così voglio ricordare questa Berlin Marathon, urlante e festante (e la gente attorno a me attonita nello sforzo) |
Berlino è una Metropoli tra le più importanti d'Europa, sicuramente da visitare perchè offre tanta cultura e vive di molti tristi ricordi del secolo scorso.
Alle volte vorresti scappar via dai luoghi che rievocano pagine di storia che mai avremmo voluto leggere, noi che siamo venuti al mondo molto tempo dopo, ma è corretto venir lì e documentarti dei fatti realmente accaduti.
Ogni giorno vedevo scolaresche intere girare i musei e imparare qualcosa di nuovo, non scritto sui libri di storia.
Le generazioni attuali e future in Germania vivono serene, si sente, mentre le persone più grandi hanno ancora dentro i loro animi un ultimo ventennio passato a conquistare la vetta economica del Vecchio Continente.
Metropolitana spartana ma efficiente, puntualità "tedesca", larghi vialoni e nemmeno troppo alti palazzi che non ti fanno rievocare lo skyline newyorkese, aperti alla multiculturalità ma soprattutto... alla multipla scelta di mezzi di locomozione.
A Berlino in tantissimi si muovono in bicicletta e per me osservare i tanti mezzi a due ruote ecologici (tutti rigorosamente con luci segnaletiche accese avanti e dietro) è da sempre un vezzo: i giovanissimi sfrecciavano lungo la striscia di marciapiede riservata ai ciclisti e dopo un breve periodo di adattamento mi resi conto che il maggiore pericolo veniva più dai ciclisti che dagli automobilisti!
Peccato che le biciclette fossero quasi tutte prevalentemente nere o grige, in tutte le tonalità...
La Berlin Marathon, presentata semplicemente come la Maratona dei Record, qui il tentativo lo provano ogni anno e spesso si sfiora l'impresa portando il vincitore a realizzare sempre qualcosa ai limiti dell'umano.
E per ottenere tutto questo la formula è molto semplice: gara veloce, prevalentemente pianeggiante (ho contato credo due miseri cavalcavia in tutta la 42K), clima gradevolmente fresco avvinghiati dai vialoni alberati e, soprattutto, tanta ed agguerrita competizione.
La vigilia della Maratona sorge su un clima di festa.
Il Muro di Berlino, fa parte della storia, la triste storia addolcita da mille colori |
Una mattina passata a visitare l'Expo Maratona può anche bastare, spazi di alto livello come una Major Marathon deve possedere, con tutte le novità del settore nel campo del Running: si trattava di un'area espositiva nata su un vecchio hangar di aeroporto.
Tanta, tantissima gente già presente sin dall'apertura dell'Expo e moltissimo entusiasmo dipinto sui volti variopinti della gente: come previsto gli economicamente ricchi popoli dell'Oriente avevano preso d'assalto la Città in poche ore.
Al mattino del sabato, come detto, mi trovo inconsapevolmente presente alla Breakfast Run, pre-gara per divertimento gratuitamente offerta dall'Organizzazione per sciogliere la tensione che verrà il giorno dopo.
Una volta scoperto il deliziosissimo Parco dove è situato il Palazzo Reale, avevo deciso di correre il fondo lento lì, partendo ovviamente dall'Hotel.
Senza saper leggere (il tedesco ovviamente), non ero conscio di dove si sarebbe tenuto il raduno e caso volle che incontrassi anche gli amici dell'Alto Adige!
Porta di Brandeburgo, I'll be back! |
Ero entusiasta e senza (ancora una volta) capir qualcosa, mi ero reso conto troppo tardi che l'allegra corsetta terminava lì e grazie ad un passaggio dei miei amici potei tornare in Hotel.
Avrete capito quanto fossi tranquillo e disinteressato, il che ha lati positivi, ma non si può negare quanto fosse grande la curiosità di rivivere momenti di altissima atletica, immerso in un fiume di oltre 40.000 persone, festanti, intente ad inseguire un sogno.
Questa volta il sogno avrei dovuto aiutare io a raggiungerlo e la forte eccitazione che mi aveva portato a questo gesto altruistico, è stata ripagata con un'esperienza a larghi tratti bella, comunque da raccontare.
Posto a circa 50m dalla Start Line, il gruppo di maratoneti attorno a me non spingeva nè si agitava e tantomeno allo sparo ci sono stati strattoni o spintoni per partire: altri 30 secondi di orologio e partiva ufficialmente la mia gara "differente".
Un clima così rilassato è surreale, ma siamo in Nord Europa, la gente lì è civile ed educata...
Posto lì, con tutto attorno centinaia di gente che ti sfrecciavano o ti correvano accanto, è stata euforia: urla, entusiasmo alle stelle, clima di festa.
Ma dopo qualche chilometro, assestati gli animi, nella mia piena tranquillità, inziai a calarmi nel ruolo di metronomo umano e capii che correre "nella pancia del gruppo" è difficile per chi non è abituato come me.
Era un continuo sorpassarsi, gente che ti avanzava e dopo poco arretrava, che trovavi a fine gara sempre accanto a te senza nemmeno rendertene conto, immersi in un contesto dove il tifo era caldo ma non eccitante come ricordavo nelle Major.
Bastava ed avanzava per spingerti oltre... ma questa volta per loro ci stavo io.
Un paio di podisti avevano capito l'importanza del Pacer e si erano incollati a me, erano diventati i miei nuovi amici, non avversari.
Questa in fondo è la differenza sostanziale dal "gareggiare" rispetto ad "offrire un servizio alla corsa".
Se puoi fare qualcosa per loro, se puoi dargli un incitamento, se puoi prendere da bere o fornirgli un gel, lo fai senza pensare al peso del cronometro, per me, quel giorno leggero leggero.
Gruppo normalissimo di Pacers, felici, puntuali ed affidabili! |
Il ritmo notavo che era rilassato e provavo comunque ad osservare il panorama che viaggiava intorno a me rapidamente, immersi in una giornata splendente ma fresca fino alla fine.
Avanti a me un serpentone di gente lunghissimo, dietro chissà cos'altro, tantissima gente fino alla fine... ed ero appena il riferimento delle Tre Ore, impensabile alla vigilia.
A fine corsa, stimavo di trovarmi in una posizione attorno alla 700ma posizione, mentre invece sarà quasi il doppio la conta finale, con oltre 50 atleti attorno le 2h20' di tempo finale!
Incredibile, questa è Berlino, una certezza per i tanti che si cimentano ed è la migliore posizione in cui ti possa trovare per migliorare il tuo Personale, perchè se non lo vuoi fare tu ci pensano tutti i tuoi avversari che ti trascinano fin oltre il traguardo, oltre il pubblico sempre e comunque festante.
Era la Mezza Maratona ed urlavo l'avvenuto passaggio con enorme entusiasmo, alzando le braccia al cielo, festante, come un bimbo; era il 30°K e rammentavo agli eroi del giorno che la vera gara iniziava lì e li spronavo, era il 35°K e promettevo loro che non li avrei mai mollato, fino alla fine.
Fantastico, in tanti mi hanno ringraziato, con quello sguardo che solo chi ha terminato la Maratona sa regalarti!
L'arrivo tanto atteso è da emozionarsi, il pubblico a 500m dalla fine è in continua festa e viaggi sulle ali dell'emozione, quando oltrepassi la Porta di Brandeburgo tra te e l'arrivo ci sono ormai poche centinaia di metri: dovrò tornare a Berlino soltanto per vivere l'emozione di spingere con tutte le energie rimanenti fin sull'arrivo e dire: ce l'ho fatta!
La differenza tra una maratona "normale" ed una Major: tantissima gente che ti coinvolge! |
La Maratona infatti è questo, la felicità nel tuo cuore è pari alla fatica nelle gambe ed alla sofferenza nella tua mente, ma solo una volta ottenuta la medaglia al collo, ad ogni occasione!
Torno quindi a casa sicuramente con una medaglia fantastica, con un'esperienza nuovamente entusiasmante e con la speranza che da questo momento in avanti le cose vadano sempre meglio e senza intoppi: ormai ho capito che insistere a questa età e in questo sport non fa bene e da troppi anni le caldissime estati mi hanno sempre regalato infiammazioni tendinee più o meno serie: dal prossimo anno farò di tutto per essere al via della Maratona di Berlino ma per riuscire nell'impresa dovrò lasciare Palermo per qualche settimana...
Sarà dura, ogni qualvolta che visito un posto nuovo rifletto a quanto sia triste aver lasciato ai barbàri miei concittadini le chiavi della mia Città, splendida perla del Mediterraneo con un potenziale infinito ma ormai allo sbando...
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