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Correre a Sferracavallo, anche se solo per un'ora è semplice poesia... |
da sempre luogo di fatica, sudore e allenamenti intensi, torna ad essere il banco di prova primordiale delle mie capacità, tutte da ricostruire.
Sono passati molti mesi da quando ho iniziato a combattere strenuamente contro la mia difficoltà fisica, peraltro molto comune agli sportivi, e stavolta, anzichè argomentare di allenamenti, distanze e ritmi, rifletterò sulla forza interiore di un vero sportivo che non si piega alle prime difficoltà ma che vuole con tutte le sue forze uscire da uno stato che, nolente, non si è cercato se non con gli allenamenti ed i tanti ma tanti chilometri quotidiani.
Oggi, ritorno a correre e tutto attorno a me resistono gli elementi di acqua, aria, sole e terra e gli splendidi scenari della Sicilia, di Palermo, a darmi conforto che, si, sta andando tutto per il meglio.
La lotta dura ormai da molto tempo, continue tensioni muscolari che a stento sono state placate da innumerevoli esercizi quotidiani alla ricerca dell'equilibrio perso, tra posture difficili da mantenere ed anche lo Yoga, che il più dei banali esercizi risulta per un Runner dai muscoli forti e poco elastici sofferenza e sollievo allo stesso tempo.
Poche le risposte positive e tanto confuse, mille pareri, visite e accertamenti "quasi obbligati" per sentirsi dire sempre: "ma tu non hai niente, il muscolo è di per se sano"... ma allora perchè ancora del dolore latente, cosa andava fatto e cosa era andato storto tuttavia?
Una visita da un medico specialista a Milano ha aperto finalmente una breccia dando il via alla lenta e faticosa risalita.
Laddove mi si fosse consigliato un massaggio leggero e non stressante per i muscoli, la risposta è stata: "trova un massaggiatore che lavori con molta energia e vigore, al fine d sciogliere gli indurimenti muscolari".
Dubbi atroci, chiariti in pochi attimi come mollare i plantari correttivi personalizzati, laddove non avessi trovato un efficace riscontro (o scarsa utilità) e concentrarsi, ancora e sempre sugli esercizi per la postura e sulle tecniche note utilizzate per rompere gli indurimenti muscolari causati dai lunghi esercizi quotidiani degli ultimi anni.
Riflettevo sui tanti microtraumi, sugli ultimi anni di costante crescita muscolare, sulle diverse contratture avvertite, tutti segnali di irrigidimento ora da sciogliere, con il tempo, la disciplina, la costanza.
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... and the other side! |
I problemi vanno affrontati e risolti, molto spesso serve la guida giusta e credere in essa.
A volte la rassegnazione degli altri fa più male del tuo "accettare la realtà", che devi stare fermo per un pò e trovare soluzioni alternative.
Il Runner ha sempre fretta di rientrare, ogni settimana, ogni mese c'è sempre una gara importante e, a seconda di come viene inteso questo amatissimo sport, la rinuncia fa sempre male e dipende dall'entità di essa.
Nelle mie pur discrete qualità, durante un anno agonistico, ho sempre tirato fuori delle gare ben corse, interpretate oltre i miei limiti grazie a delle doti che mi fanno andare oltre la soglia di fatica che fai in allenamento.
Allora accade che ti immedesimi nell'evento e che rinunciarvi porta allo sconforto, e ti butti giù.
E' capitato nella settimana dei Campionati Italiani di Mezza Maratona corsi a Verona, è capitato la domenica della Maratona di Milano (mio target di rientro per il 2014) e vedere le classifiche di certo bene non mi ha fatto.
Ma lo sconforto mi ha fatto reagire e finalmente ho trovato un nuovo percorso, imparato nuovi aspetti legati alla corsa che non sono tanto disconnessi dalla stessa disciplina, tanto dinamica come lo è.
Oggi mi alzo al mattino, trovo vicino al letto le scarpe da gara, da Maratona, le ho messe apposta lì.
Le guardo e voglio ripartire, verso le lunghe corse che tanto adoro e che tanto mi stanno facendo penare in questo primo mese.
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Aria, terra, acqua, sole... |
Eh, si, se vuoi risalire le difficoltà devi capire che "non sei nessuno" e devi rimboccarti le maniche, devi nuovamente portare rispetto alla fatica ed al sudore che scorre nuovamente grondante sull'abbigliamento tecnico.
E' stata una battuta molto simpatica, che ho apprezzato tanto, che da lì in avanti è diventata il mio "motto" di tutti i giorni di allenamento.
I ritmi inizialmente sono stati ridicoli ma li lascio dettare dal mio fisico, senza andare oltre senza strafare.
Sono stato fiducioso ed è accaduto che, giorno dopo giorno, finalmente tornare a correre il fondo lento sotto i 4'00"/Km è diventata realtà.
Percorro i sentieri del Parco più difficili ed i nuovi percorsi che occasionalmente trovo quando non sono a Palermo di certo non sono delle lingue asfaltate.
Per adesso bisogna ricostruire un minimo di forza muscolare e trovare propiocettività, correre nei saliscendi del Parco è cosa importante.
La Pista, tanto adorata, può ancora attendere, ancora serve mettere qualche tassello importante prima di meritarmi un tanto agognato Allenamento, uno di quelli Veri.
Il debutto, oserei dire, il nuovo me stesso, sempre combattente ma con un pizzico in più di saggezza, è quasi vicino al ritorno alle gare, per cercare di trovare da ora in avanti un equilibrio, ciò che serve a separare il limite della fatica a quello dello stress muscolare.
So bene di essere sempre esigente con me stesso, ho voglia di correre, ho voglia di sognare un'altra volta di correre una Maratona e, stavolta, di riuscirci.