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Un Sogno Ad Occhi Aperti...

giovedì 22 dicembre 2011

Ecotrail della Ficuzza 2011 - Chiudere l'anno nella natura

Bosco della Ficuzza (PA), 18 dicembre.

Ho sbagliato percorso 4-5 volte, sono riuscito a restare in piedi per miracolo, ho provato a recuperare posizioni per poi perderle nuovamente, mi sono disperato quando ho dovuto rifare lo stesso tratto peraltro in salita (!), ho urlato per l'eccessivo agonismo, ho smesso di contare le lunghe salite affrontate e giurato di non correrli mai e poi mai più questi Trail, eppure ti lasciano dei ricordi che mai da nessuna parte potrai vivere.

Giunto in prossimità dell'arrivo, tornando ad attraversare il rettilineo erboso per raggiungere la Residenza di Caccia di Re Ferdinando IV di Borbone, è stato un piacevole lasciarsi andare da ogni tensione e timore accumulato in quelle due ore di gara... quei pochi metri simboleggianti la fine in degno scenario di un anno andato via a suon di sfide.

Sfide sempre raccolte, e difficilmente prese sotto gamba, persino questa di Ficuzza che mi ha visto tatticamente un vero sprovveduto.
Mah, in fondo non è tutta colpa mia: avrei potuto seguire il gruppo dei primi ed accodarmi comodamente per non perdere la strada quell'infinità di volte che mi è capitato.
Persino da subito dopo il via, al primo bivio, seppur mi fossi dato il monito di correre con estrema attenzione, perdo immediatamente la strada la leadership corrente tirando dritto...
Sarà da quel momento Boumalik, un atleta marocchino di stanza in Sicilia da ormai oltre una decina di anni a vincere la prova con oltre 10' di distacco sul secondo arrivato.

Mi è bastato osservarlo come scendeva e perderlo di vista in pochi metri alla prima difficile pendenza in discesa per capire come si trovasse a suo agio in questi percorsi.
Di lì a poco sbaglierò nuovamente strada per una non corretta interpretazione dei segnali posti nel pieno verde naturale.
Quei piccoli segnali, le freccette, troppo imprecisi da comprendere (per me, intendiamoci!) quando c'era da scovare una stradina stretta o un secco cambio di direzione, specialmente quando ci si imbatteva a forte velocità.
Potevano sfuggire le sfumature, sbagliare interpretazione e ritrovarti in una strada già percorsa... frustrante al massimo!

In casi come questi conviene lasciare l'agonismo a casa e stare attendisti dietro chi è più esperto di te, ma non avrei ottenuto lo stesso nulla in quanto mi avrebbero seminato nella successiva discesa ripida, perdendosi dopo qualche curva tremendamente fangosa.

Non è disciplina adatta a me il Trail, laddove non trovi certezza nel passo o rischio di scivolare e farti seriamente male, anche una slogatura che possa metterti out per svariate settimane.
Chi vi partecipa a tutte le prove lo fa con il giusto spirito, che è comunque quello che ci accomuna a tutti tagliato il traguardo.

Inutile dire che per le tante volte che mi sono trovato arretrato e dopo aver allungato il percorso di qualche chilometro, avevo abbandonato ogni velleità agonistica.
Inutile, dunque, gettarmi nelle impervie strade pendenti di asfalto e ciottolato tanto lunghe quanto stressanti per schiena e ginocchia o tirare all'asfissìa le lunghe arrampicate (incontrate più volte nel percorso) da affrontare alle volte di passo a schiena piegata parallela al terreno...

Ad un certo punto, ho preferito correre a sensazione (e sempre quasi esclusivamente da solo: o troppo avanti in salita o troppo scarso in discesa per i miei avversari) e arrivare il prima possibile dato che la percezione del freddo aumentava sempre più.

Gli altri sono più adatti, più abituati all'occhio, maggiormente capaci di distribuire il peso dello sforzo di un stradista come me che appena vedeva un poco di strada percorribile e non fangosa vedeva "rosso" e partiva a caccia di qualcuno, qualcosa.

Rispetto allo scorso anno, a tratti, ricordavo i paesaggi e le situazioni differenti che nuovamente sono accadute come in un film già visto ma di cui non si ricordava l'intricata trama.
Non c'erano i fiocchi di neve nel punto più alto del percorso (quota 800m di dislivello max circa) ma le sterpaglie, i roveti, le ferite sulle gambe, il laghetto, la buia galleria, gli escrementi animali (ovunque, pure nei posti più impensabili), la ricca salita fangosa, le discese piene di buche e trappole varie.
Maggiore era il freddo, pungente, non potevi stare fermo ad attendere le premiazioni, dovevi muoverti per riscaldarti, anche dopo un Trail così pesante!

Pesante ma davvero potenziante il Trail.
Preso con le dovute distanze e senza mai strafare, ne esci immediatamente rafforzato.
Il Podio di Categoria con il caro Amico
Vito Massimo Catania
Già il giorno dopo, in una Palermo caduta nella morsa del freddo e della pioggia (di lieve entità) correre sui facili sentieri del Parco della Favorita era una bazzecola.
Anche gli acciacchi della recente Maratona Reggiana erano stati assorbiti nel migliore dei modi, come se tutto quel tremendo saliscendi fosse servito a massaggiare i muscoli stressati dall'intenso e continuo sbattere ripetuto dei piedi sull'asfalto.

Il Trail è bello, interessante, piacevole e rilassante.
Non ne potevo più, nemmeno ricordavo quanto fosse duro e faticoso, arrivare è stata una liberazione.
Chi corre tutte le prove è davvero un asso; l'Ecotrail della Ficuzza tra l'altro è uno dei più "morbidi" come difficoltà...
Da provare nella vita, una volta; vorrei non mancare l'appuntamento del 2012 per la solita brutta figura di fine anno e... sorriderci un pò su!

AUGURI DI BUON NATALE A CHI MI SEGUE O A CHI SEMPLICEMENTE PASSA DI QUI PER CASO!

(Ringrazio Maurizio Crispi per le belle foto nei favolosi scenari del nostro patrimonio boschivo naturale della Sicilia).

8 commenti:

Luca Vittorio Veneto ha detto...

Avrei proprio voluto vedere dal vivo la tua faccia quando sbagliavi strada o quando ripercorrevi un salitone già fatto...
:-)))
Cmq vedendo il tempo, avendo sbagliato strada tante volte direi che sei stato davvero bravo ;-)
Adesso goditi le feste e affacciati nel 2012 con lo spirito combattivo che ti contraddistingue...
Buone natale e buone feste a te e famiglia.
Ciao Filippo ;-))

giovanni saja ha detto...

Ora che ho letto il racconto sono sempre più convinto che voglio far parte del Gruppo Neglie...
Bravo come sempre e sopratutto umile che nel nostro ambiente non è dote molto comune.
Un augurio affettuoso per te e per la tua famiglia.

andrea dugaro ha detto...

è per questo che io recupero le corse in piano con la salita
a parte che è il mio terreno, tutti i doloretti spariscono, proprio come un massaggio
la trovo fenomenale per questo, oltre a recperare capacità propriocettive
complimenti per il tempo e le risate che mi hai fatto fare leggendo il tuo racconto
forte come sei non ti immagino in questi errori, ma ognuno è specialista dei propri percorsi anche sul lato umano, e in questo limite bisogna avere il coraggio di percorrerni di nuovi, come hai fatto te
auguri!!!!!!!

Filippo Lo Piccolo ha detto...

@Luca, provo a divertirmi ma quando sono dentro si gareggia e basta!
Bastava come detto accodarmi ad atleti che conoscono il percorso a memoria e invece affrontavo le pendenze con impegno e li staccavo...
E' la mia natura, che non va d'accordo con quel "tipo" di natura!
Ma alla fine, conclusa la gara è stato relax, al gelo, ma tanto divertente!
Un bell'ambiente il Trail, da usare con prudenza.
Tanti auguri di Buon Natale anche a te e famiglia!

Filippo Lo Piccolo ha detto...

@Giovanni, se tornerò ad esibirmi nel trail non lo so; mi piacerebbe correrlo d'estate quando tutto è bello asciutto!
E' stato divertente far uscire fuori quella parte di me imbranata nella corsa: al di là degli errori di orientamento, sono una autentica Neglia in discesa!
Quanta gente mi passava ;-)

Auguri sinceri a te e tutta la tua famiglia di un sereno Natale!

Filippo Lo Piccolo ha detto...

@Caro Grinta, scoprire nuovi mondi non fa mai male!
Se avessi affrontato a rotta di collo le discese o anche le durissime salite fangose magari mi sarei trovato vittima di nuovi brutti dolori.

Ma in effetti la cosa sorprendente è che molti dei traumi riscontrati nel dopo-maratona sono stati lavati via così... davvero!
Correre su strada a lungo andare logora perchè ripeti lo stesso identico movimento per due ore e passa di seguito...
Nel trail il gesto della corsa è rivoluzionato, riadattato e ne esci meglio di quando parti (quando non cadi per terra!)

Buon Natale anche a te e famiglia!

Anonimo ha detto...

Auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo, da chi 'non passa qui per caso' ma ci passa spesso e volentieri e sopratutto ti 'segue' ;-) :-)
Un caloroso augurio a te e famiglia.
Tiziano De Cristoforo
ASD Montemurlo

Filippo Lo Piccolo ha detto...

@Tiziano, grazie per l'affetto e per il pensiero.
Ti rispondo ora, ho passato il Natale senza passare dal blog.
Auguri vivi di buone feste e di un 2012 spumeggiante, a te e famiglia!
e... le nostre storie continuano!

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)
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