New York City - 23 aprile
Dopo la Boston Marathon, non ho potuto fare a meno di presentarmi, appena cinque giorni dopo ed in condizioni davvero precarie, al via della NYRR 4 Mile a Central Park di sabato 23 aprile.
Proprio il giorno del mio "arrivederci" alla City della Grande Mela, in una giornata fredda e piovosa, mi sono rimesso le verdi Adizero Adios ai piedi, la tradizionale maglietta "Terra Mia NYC" del Manager ed insieme a Said Boudalia ci siamo avventurati in una gara che se si fosse organizzata in Italia avrebbe avuto un clamoroso insuccesso di partecipanti.
E invece, nonostante la bassa temperatura e la pioggia incessante, migliaia di runners americani (paganti e a caro prezzo!) erano presenti all'evento, peraltro ben ordinati secondo le gabbie di ingresso.
Vari minuti trascorsi tra presentazione dell'evento, parole di ringraziamento agli sponsors, canto dell'inno nazionale, altre parole di ringraziamento ai runners presenti e... prima che congelassimo tutti, il classico "Via" al suono della Trombetta da Stadio.
"Cosa" avrei potuto recuperare dalla devastante Boston in così poco tempo?
Eppure non potevo mancare all'emozionante corsa sui saliscendi di Central Park nonostante i giorni susseguenti alla Maratona correre piano era un obbligo, fisico e morale.
Il freddo è sparito dopo pochi attimi dal via quando l'attacco è stato immediatamente sferrato dall'americano Swift al ritmo di 2'50"/Km, sicuramente abituato alle più corte distanze.
Una partenza non proprio soft per me, attorno i 3'00"/Km e più forte non si poteva andare data la meccanica precaria.
Said segue l'americano come un'ombra; da lontano guardo la scena e mi batto con tutto me stesso pensando che fra poche ore avrei lasciato gli Stati Uniti, almeno con una traccia significativa.
E' di norma negli Stati Uniti correre così, a spron battuto subito dopo il via.
Non esistono tattiche ne tantomeno ci si relega dietro l'avversario per controllare una posizione.
Si parte forte e tutti danno il massimo, ed è per questo che mi trovo così bene durante queste gare così brevi.
Il percorso di Central Park, da qualunque parte si inizi, è un continuo saliscendi; allenarsi lì è davvero impegnativo ma in questa quattro miglia la pendenza della prima parte era a nostro favore.
Dopo un primo miglio all'inseguimento riesco ad assestarmi in terza posizione dietro i due più forti (e di molto) la avanti, ma non mi accontento e spingo al massimo.
Il tratto in lungo rettilineo dalle parti di Frank Lebow (la statua intendo!) laddove si entra a Central Park per la Maratona mi aiuta a trovare il ritmo e riesco a mantenere immutato il distacco dai primi quando, all'inizio del terzo miglio, iniziano una serie di ascese che mi rallentano.
Assente completamente in forza muscolare, realizzo un parziale nettamente rallentato rispetto le prime due miglia (a ridosso dei 5'00"/mile) e da dietro mi rimontano in due.
Non sapendo reagire resto poco staccato da loro e nel finale giunge anche un altro atleta che mi brucerà in volata.
Peccato non avere la gamba allenata per le distanze brevi, è solo un desiderio rimandato!
Chiuderò al 5° posto (secondo la classifica ufficiale), dopo la squalifica di Said Boudalia (vincitore sul campo) per un inspiegato motivo...
Il tempo finale, un 20'52" insoddisfacente per la media al chilometro, ma appesantito dalle condizioni meteo davvero difficili.
Gli atleti poco la avanti che mi hanno superato nel finale non sono nomi di secondo piano che conosco per i loro discreti tempi.
Appena il tempo di congratularmi con gli avversari, tornare al caldo dell'appartamento, fare le valigie, salutare per i pochi giorni che ci separano dall'evento clou di Maggio, la Terrasini Half Marathon di giorno 8, e via verso il ritorno in Italia.
I giorni successivi saranno davvero difficili; la 4 Miglia lascerà non poche tracce negative sulle gambe, a completamento di quanto la Maratona non avesse già fatto.
Pochi allenamenti nei giorni conclusivi di aprile e tanta voglia di guarire.
Così sarà, finalmente, dopo tanti incidenti di percorso, ed una chance che il sole splendente di maggio potrà portare sulla pista... la carta che spero sia vincente.
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1 giorno fa
4 commenti:
tempaccio... meteo ,intendo ;-) complimenti per il resto! ;-)
mi ricordo nel 2008 alla mezza di NY all'interno di central park abbiamo corso 13 km su e giu, molto bello ma caldo e umido micidiali.. ;-)ciao
Si sente dal pathos del racconto che non 6 entusiasta di come hai corso... del resto dopo 42km massacranti e finiti in debito era impossibile tornare in auge.
Con il caldo le pile si ricaricheranno e Filippuccio tornerà a ridere di corsa.
@Pimpe, questa volta faceva freddo, ma così tanto che a fine gara ho preso borsa e attrezzi e me ne sono scappato sempre correndo in appartamento a farmi una doccia.
Un bel modo di tornare a casa, le gambe per una settimana mi malediranno con segnali preoccupanti.
Che rischio!
No, Gian Carlo, sono davvero ridotto maluccio...
E' tempo di riappropriarmi di quella solidità di corsa che ti da la giusta sicurezza nell'affrontare le gare.
Cinque giorni dopo un tale massacro muscolare non ho fatto altro che accoltellarmi ulteriormente le gambe e specie la destra, per come era devastata, mi ha dato molto da riflettere una volta tornato a casa.
Ne ho combinate altre, poi racconterò: finalmente posso pensare al mio benessere :-)
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