41° New York City Marathon - 20° Posto Assoluto - 1° Europeo

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Un Sogno Ad Occhi Aperti...

giovedì 31 ottobre 2019

Palermo International Marathon - Sono Orgoglioso della mia Città!

Quando chiudi male c'è poco da raccontare...
Palermo, 20 ottobre.

Visto che ci metterò tanto ad arrivare (1h16'20" purtoppo il crono finale), parliamo della qualità organizzativa, da sempre criticata al Sud ed in particolare a Palermo: finalmente ho visto gente soddisfatta, al 100 per 100.
Lasciando perdere il percorso, che per molti atleti non è stato proprio "il massimo", criticando i lunghi rettilinei, caratteristici della corsa, un giro unico Andata e Ritorno (da e per) Mondello, vorrei sottolineare quanti visi soddisfatti e parole positive su questo Campionato Italiano di Mezza Maratona che ha visto al via diversi Campioni provenienti da tutta la Nazione.

La località di Mondello si presta ovviamente benissimo all'evento (ad ottobre puoi farti comodamente un bagno rinfrescante su un'acqua cristallina), l'ampio vialone dal punto di vista tecnico ha consentito una partenza perfetta e senza che atleti di un certo valore tecnico corressero rischi per la propria  incolumità.
Inoltre, le gabbie di ingresso in base ai tempi di partenza sono state collocate magistralmente e senza incappare in spiacevoli equivoci, così come il deposito documenti di riconoscimento e borse: tutto è filato via liscio.

Gli incroci, da sempre croce di questa maltrattata Città che potrebbe vivere di turismo, sport ed eventi, hanno sempre visto accalcati automobilisti inferociti che non possono aspettare per qualche minuto il passaggio degli atleti o ignorano gli avvisi alla viabilità dei giorni precedenti alla gara.
Questa volta, già dal mattino presto, la zona interessata alla gara era stata bloccata dai Vigili Urbani con grande solerzia, tant'è che io stesso ho dovuto imboccare strade alternative per raggiungere Mondello.
Non c'è stato nessun cenno alla negatività, bisognava mettere cuore, tanto fiato e tante gambe per raggiungere il traguardo, questa Mezza Maratona tecnicamente è stata da sempre molto difficile da concludere e decisamente inidonea a fare crono da primato personale.

Incoraggiato dalla frescura mattutina (cosa che ho avvertito in Città solo pochi giorni prima dell'evento), considerata la presenza di parecchi atleti di grande valore, ho accantonato le settimane irte di difficoltà, l'adattamento agli allenamenti del mattino presto, il poco riposo giornaliero e molto altro, concentrandomi sulle mie capacità mentali e su alcuni allenamenti terminati dignitosamente.

L'evento lo sentivo tanto e quando provo tanta tensione vado in bagno spesso.
Quindi è chiaro che ci tenessi a far bene, doveva vincere l'idea di correre "al riparo" oppure all'attacco?
Ho sentito quella fresca brezza delle ore 09:00 e non ho pensato più di tanto: attacchiamo!

Per la Monti Rossi Nicolosi, quasi al completo, volevo completare il tour di gare intenso di quest'anno (escluso il periodo di assenza per miei motivi personali di tutto luglio-agosto-settembre) con una bella gara, magari migliorando (visto il cast di atleti presenti) il crono comunque positivo di 1h14' alto dello scorso anno sullo stesso percorso.
Monti Rossi Nicolosi sarà il mio Team anche per il 2020!
Peraltro, questa gara concludeva il Circuito denominato "Running Sicily" che comprendeva le tappe della 10K di Cefalù, la 10K di Monreale, la 21K di Capo d'Orlando, con una speciale classifica conclusiva e cerimonia di premiazione che si terrà più avanti nel finire dell'anno.

Alla partenza non credo di aver tirato fuori una fucilata ma la Salita di Mondello che terminava quasi al quarto chilometro di gara (pensateci, escluso circa il primo chilometro rettilineo, è davvero tanto correre quasi 3 chilometri di pura salita all'inizio di una gara!) l'ho affrontata bene proprio perchè l'aria era ancora molto fresca.

Purtroppo, sotto la fitta boscaglia non si avvertiva il calore dei raggi solari che incrementava continuamente...
Lungo il viale Diana (in pieno parco), si distinguevano più avanti parecchi atleti: accanto a me l'amico Tito Tiberti, autorizzato a seguire la corsa in bicicletta, teneva il ritmo alla sua atleta della Free Zone Brescia sull'altro lato della carreggiata (quindi senza MAI avvantaggiarla) e fino a quel momento sorpassare le donne di slancio non era stato un grande problema.

Del resto tenevo bene il gruppetto che seguivo, mentre quello con cui avevo scollinato era troppo veloce e l'avevo lasciato scorrere ancor prima all'ingresso di Villa Niscemi.
Quel gruppo avrebbe chiuso in 1h10'00", notevole per la giornata e la difficoltà altimetrica del percorso.

Come sopra detto, i rettilinei, seppur criticati da alcuni atleti venuti da fuori, sono la caratteristica principale della corsa e si distinguono per la loro varietà: all'interno del Parco, con a fianco la boscaglia sono una favola, invece una volta entrati in Via Libertà sei dentro il Centro della Città e ti dirigi fino a Piazza Politeama, il tutto su di una strada storica e ben curata della Città, che personalmente mi sta a cuore.

Purtroppo il caldo inizia a farsi sentire e la canottiera non mente mai.
I primi chilometri erano incoraggianti
Sono costretto a bere il più possibile per non restare disidratato e inizio a perdere qualche posizione, ma nulla di grave.
Fino al Politeama, quindi al chilometro 11 che caratterizza il giro di boa e ritorno verso Mondello attraverso circa lo stesso percorso, riesco a correre bene, ma inizio ad avvertire un cedimento.

Il tratto di ritorno è in leggera ma costante salita e devo dire fino all'ingresso del Parco potevo ancora dire di stare bene, ma una volta che (guarda caso) mi passano gli atleti locali Soffietto e Abbate con irrisoria facilità, inzio a pensare che la già alta temperatura dovrò pagarla con gli interessi.

Ho un paio di donne la davanti.
Faccio grande fatica a passarle e ci riesco, ma una volta entrato nuovamente sulla strada principale del Parco della Favorita in continua pendenza e spacca-gambe, cedo lentamente, chilometro dopo chilometro.
Gli uomini mi sorpassano, le donne restano alla stessa distanza, c'è qualcosa che non va!

Avverto un gran caldo e tante volte in allenamento le mie capacità sono crollate miseramente sotto il peso del sudore.
Qui c'è solo da stringere i denti perchè mancano appena cinque chilometri!

Una volta superata l'ultima avversità altimetrica, mi dovrei preparare alla grande discesa, praticamente per quattro chilometri fino all'arrivo, ma non riesco a far proprio nulla per cambiare le cose.
Eppure sto dando il massimo, ma ripenso alle notti insonni, agli immensi sacrifici fatti ed al motivo dell'essere qui ancora in lotta ed in competizione.

Non nascondo di essere sorpassato da dietro da una ragazza della Corradini in gamba, probabilmente correva in 3'40"/45" ma almeno era da sprone.
Fino a che ero sotto la frescura (umida) degli alberi mi ero salvato, ma una volta arrivato a tiro di schioppo su Mondello, in Piazza Valdesi esposta ai raggi solari, mi sono definitivamente cotto.

Manca un ultimo impegnativo (quando stai così male, altrimenti sarebbe stato esaltante) chilometro e mi passa prima Michele Merenda (Cagliari Marathon Club) e sul finale il bravo Taras mi soffia il gradino più basso del podio di categoria M40...
Giornata afosa ed in quel caso soccombo vista
la preparazione incerta
Che delusione, soltanto 1h16'20" e piegato in due dall'afa e dalla fatica...

Ormai sono circa 5 anni (da quando mi sono spostato in altra parte della Città per abitare) che non riesco a reggere il caldo e men che meno le insidie del traffico intenso di quella zona.
Alle volte ho odiato la corsa ma solo per il fatto stesso che vedere la gente correre in Viale Regione Siciliana o Viale Michelangelo (pensate una strada molto trafficata con poco verde e molto cemento... di questo sto parlando!) mi ha sempre fatto accapponare la pelle...

Il caldo eccessivo mi ha portato molto spesso alla resa o addirittura a farmi male d'estate.
Ho dovuto ridurre gli allenamenti, in termini di chilometri ed intensità e magari oggi sono più preparato per una 10K tirata che per una 21K, e domenica 20 ottobre si è visto tutto.
Il concetto Maratona - tirata vale lo stesso, ma se la prendi con molta calma, ecco che esce sempre quel 2h35'-37' che mi lascia in quella dimensione di apparente felicità...

Oggi sono questo e onestamente non posso proprio lametarmi perchè ho ancora tanto e chi mi apprezza non lo fa per gratuità.
Vorrei dare di più perchè so che il fisico me lo consente, ma se stringo i denti forse potrà accadere nuovamente.

Sono caduto per l'ennesima volta, come tante, tantissime i primi anni di atletica quando non vi erano i Social Network, e sono pronto a cambiare pelle per continuare il più possibile a correre e vivere le competizioni.

Grazie Running Sicily, ci vediamo alle premiazioni finali!

(Grazie Sicilia Running per le foto)

martedì 15 ottobre 2019

No, mi dispiace, non voglio mollare

Stringi i denti se devi, ma ogni giorno concludi l'allenamento prefissato.
Palermo, luglio-agosto-settembre.

Un giorno qualcuno di importante per me nella vita rileggerà tutte le mie memorie sportive, ne sono certo.
Questo titolo lo dedico a loro che mi hanno fatto crescere ed a me, che nonostante tanti fattori avversi, continuo a credere in questo sport.
Non potrò tornare ai livelli di un tempo, spesso immagino cosa sarei capace di fare se tornassi ad essere un atleta "Full Immersion" e credo potrei tornare a correre sotto le 2h30' in maratona, penso di aver la voglia di caricare le gambe di così tanti chilometri, ma non so esattamente se riuscirei a non infortunarmi rapidamente, seppur oggi mi reputo fortunato a correre per un ottimo brand di scarpe da Running.
L'età non mente sul fisico e allenarsi due volte, con tutto il riposo e le cure del mondo, non consentirebbe di avere tali garanzie.
Ma se vado avanti è per me stesso ed oggi non devo dire grazie a nessuno, ma solo alla mia volontà.

In tanti si sarebbero arresi, si sarebbero fermati, e forse è meglio pensare al futuro prossimo.
Potrei allenare, sarei pronto, ma oggi non ho il tempo a disposizione per seguire con serietà e passione un corso di allenatore.
E allora, conviene continuare a correre, ad allenarsi quando fa caldo da morire o quando farà talmente freddo e buio da pensare di mollare, ma forse oggi temo più il caldo che il freddo.

Sono nauseato di correre ad ora di pranzo e buttarmi dentro il Parco, di provare a fare ripetute e "morire" a metà allenamento.
Di cedere prima fisicamente e poi mentalmente, di avere quasi stampato sul viso il logo dei miei occhiali da sole.
Inutile raccontare lo schema allenante, molte volte quei tempi sono ridicoli e chi vuole può chiedermi il contatto su Strava, ma i risultati li pubblico solo quando sincronizzo l'orologio GPS e non lo indosso tutti i giorni per non averne dipendenza.

Alle volte ho corso il lungo così lentamente che mi chiedo a cosa possa servire, del resto dopo alcune notti insonni o dopo un allenamento tirato del pomeriggio precedente non è facile correre in maniera fluida alle 05:45...
Oppure mi sono ritrovato a fare ripetute sotto il picco del sole e prendere sonore sberle.
Ovviamente mi idrato in modo tale da non avvertire sete durante le ripetute e cerco il più possibile di correre sotto gli alberi approfittando del fatto che la Pista dello Stadio delle Palme è ancora chiusa ma mentre sto scrivendo la colata di "Sportflex" è stata data finalmente!
Partenza molto tranquilla!
Quindi niente più ripetute in Villetta ma praticamente l'estate l'ho passata in Campestre o al Piazzale dei Matrimoni o nel famoso "Boschetto" del Prof. Liga, dove quel chilometro (o quasi) è un giro che fa tanto male alle gambe.

Le salite le ho corse spesso ma con oltre trenta gradi non rendo proprio e via con il "giù di morale", i bei tempi in cui scendevo alle sette di sera a fare lo specifico sono estinti.
Ci sono stati momenti in cui ho corso le ripetute di 400m peggiori di circa 6"-8" del normale e non capire il perchè, eppure non mi sono mai fermato, non ho mollato e non ho mai pensato di farlo.
Sono convinto che anche se con scarsi riscontri cronometrici, correre faccia sempre bene, alla mente più che al fisico.
Il tempo mi darà ragione prima o poi...

Ultimamente corro presto diversi giorni a settimana.
C'è sicuramente meno caldo del pomeriggio, meno frastuono e meno inquinamento, ma ti senti tanto solo e insicuro.
Temi sempre di farti male al decimo passo di corsa, per cui parto molto piano.

Le ripetute è impossibile correrle al mattino, non riesco ancora per i miei ritmi ideali, ma presto di dovrò provare, per forza.

Tutto questo per non arrecare danno e disagio a nessuno, per seguire una bellissima passione che vivo dentro e sperare prima o poi di correre in compagnia di qualcuno, perchè da quando il Signore ha istituito il sabato pomeriggio, fare un bell'allenamento di gruppo, magari tirato e magari in salita, l'ho visto sempre come il miglior modo di concludere la settimana.

Detto ciò, finalmente riesco a trovare una domenica (29 settembre) possibilmente serena per indossare nuovamente la canotta da gara.
Palermo, con una location a me nota, una gara con partenza dallo Stadio delle Palme (per ora chiuso per lavori di ristrutturazione) e giro di boa alla Palazzina Cinese, su un percorso da ripetere due volte per un totale di 10 chilometri esatti, perfetto!

La partenza, a ora tarda, intorno le 10:00 circa, presagiva tanto caldo e afa e così è stato.
Temevo di affossare, ma evidentemente tutti gli allenamenti intensivi e conclusi qualcosa di buono lo hanno fatto.
Con mia sorpresa, visto che si trattava di un semplice campionato provinciale, trovo al via il redivivo Giovanni Soffietto, partinicense.
Pur essendo un runner noto da qualche decade, ultimamente è tornato a sorprendere tutti.
E' tornato a correre benissimo da maggio scorso e tra l'altro in una gara ad eliminazione è giunto al secondo posto soltanto dietro un ragazzo giovane ottocentista da circa 1'58".
Ed è un M45.

Proprio a maggio scorso, in occasione della 10 Km di Monreale, avevo subito una sonora sconfitta per mano sua, adesso lo temevo.

Lui è solito partire fortissimo, lo faceva anche quando non era in buone condizioni di forma, tant'è che ero già pronto a mollare la presa dal primo chilometro, se avesse tirato fuori un 3 minuti netti.

Podio M45
Invece, subito dopo il via, me lo ritrovo dietro e molto guardingo.
Solo verso la fine del primo chilometro mette il naso avanti e si mette a tirare, ma i suoi consueti strappi sono delle carezze paragonate a certe sue perfomance viste.

Capisco in breve tempo che non è in grande giornata o forse è molto carico in vista di appuntamenti più importanti per lui: va troppo regolare per essere Giovanni Soffietto.
Mi tengo guardingo per tutto il primo giro, studio il punto di attacco e spero piuttosto che il caldo non mi faccia crollare.
Lo lascio tirare.
Nel tratto in discesa che porta da Viale Diana (Favorita) verso lo Stadio, si corre comunque intorno i 3'15"/Km, di sicuro non si va piano e le mie gambe girano sorprendetemente bene.

Come potevo aspettarmelo, all'inizio del secondo giro, in salita, Soffietto rompe gli indugi e attacca deciso.
Gli sto attaccato, e quando molla la presa, provo a contrattaccarlo, ma non sono lucido abbastanza per fare la differenza.
Bene, ci ho provato, non penso minimamente che le lunghe nottate ed il poco riposo influenzino la forza dei miei attacchi.

In discesa verso la Palazzina Cinese tratteniamo le veemenze, successivamente nel tratto di ritorno, in salita, Soffietto attacca dove l'avrei fatto anch'io e non mi sorprende.
Piuttosto, inizio a pensare di scatenare l'attacco "all in" dove in genere faccio anche male a me stesso per quanto impegno ci metto: è come affrontare un mille finale dopo le salite.

Decido che il momento giusto è esattamente al nono chilometro, peraltro in discesa, e con tutta la rabbia agonistica che ho parto all'attacco, quello decisivo.
Ma Soffietto dietro c'è e ci resta.
Affrontiamo la curva che porta alla Villetta e tiro con decisione, si viaggia intorno i 3'05" e di più non riesco a fare al momento.
Soffietto con grande lucidità contrattacca con grande scioltezza, mentre invece io corro sempre più indurito.

Il mio obiettivo di giornata è perdere meno terreno possibile di lì al traguardo ormai imminente: ormai ho perso la gara ed è stato bravo lui.
Arriverò dietro di otto secondi, quel margine che avrà consentito al vincitore di correre sotto i tre minuti l'ultimo chilometro, scatenato dal sottoscritto.

Su di un percorso molto scorrevole ma decisamente sali-scendi (leggero) con alte temperature abbiamo corso intorno i 3'25"/Km sui 10 Km che al momento può starmi stretto ma con la lucidità degli ultimi mesi passati, è un buon risultato che ripaga le tante uscite amare e aride.

Bene così e pazienza, sarà per la prossima volta, quando farà ancora più buio, forse più freddo e forse sarò mentalmente ancora più forte...

(Grazie Sicilia Running per le foto, ci vediamo alla Mondello... Palermo Half!)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)
PRONTI A PARTIRE...