E' decisamente uno degli "upgrade" più esaltanti di casa Adidas.
Se la Adizero F50 runner è stata la "new entry" più interessante e versatile nel comparto Racing oltre che negli allenamenti per la tecnica di corsa, la Adistar Ride 3 acquisisce diverse novità rispeetto alla precedente versione ed è stata completamente ridisegnata per proteggere al meglio i corridori dalle alte medie chilometriche.
Non aspettatevi una scarpa goffa, molle e poco reattiva.
Se la Supernova Glide 3 continua ad essere una "rampante" A3 dall'ottima ammortizzazione ma dalla calzata avvolgente e dall'intersuola reattiva, la Adistar Ride 3 si apre verso una maggiore utenza, fatta da chi, come me, mette al primissimo posto la comodità e la rilassatezza di piedi, tendini e ginocchia soprattutto quando si corrono tanti chilometri ogni giorno.
L'Intersuola è stata ridisegnata in modo da permettere anche ai runners con piedi a pianta larga di trovare la giusta calzata.
Rispetto all'Adistar Ride 2 è stato di molto migliorato l'assetto all'avampiede che nel precedente modello ne soffriva un pò.
Personalmente il piede davanti stava un poco stretto e tutto questo andava a vantaggio della rullata che appariva un poco più morbida.
Con questa Adistar Ride 3 i pesi sono stati ridistribuiti meglio, privilegiando il comfort di corsa, la reattività in avampiede e l'ammortizzazione in tutta la pianta.
Il risultato è eccellente: in poco tempo sono diventate un punto di riferimento quando si devono affrontare lunghe sessioni di allenamento.
Adidas continua ad affidarsi alle sue collaudatissime tecnologie per ottenere questi ottimi risultati, ma con il know-how acquisito dei suoi ultimi prodotti, come l'Adistar Solution dal quale riporta in chiave "massima ammortizzazione neutra" il disegno dell'intersuola molto stabile, similare nella parte esterna.
Su tutta la pianta del piede troviamo l'adiprene + che dona la consueta reattività, ma è proprio il connubio con la nuova mescola dell'intersuola, la CMEVA (una mescola compressa e stampata più morbida dell'EVA tradizionale) che porta a questo effetto di giusta ammortizzazione.
Al tallone è sempre presente l'adiprene (il polimero plastico che ha il compito di assorbire gli impatti verticali più violenti, ovvero quelli al retropiede.
Si aggiunge, ed Adidas è l'unica casa a garantire ciò, il 3D Formotion (più ampio dei modelli Supernova Glide e Response) che permette la migliore dispersione degli impatti orizzontali al terreno grazie alla conchiglia che si adatta dinamicamente ad ogni tipo di appoggio al terreno.
I risultati di durata di questa intersuola dopo poco meno di un mese di utilizzo (a circa 20 chilometri giornalieri di media) sono impressionanti: sembra quasi mai usata!
Ma un risultato così convincente non può solo essere il frutto di una buona intersuola.
Come sempre detto, uno dei punti di forza delle Adidas è la durata della Suola, tant'è che ormai mi sono abituato a metterle di lato dopo i classici 1.600-1.800 Km (Circa la durata di due mesi e mezzo alla media di 25 Km al giorno) pur mantenendosi intatta nella tomaia e con la suola integra.
Questa volta, l'upgrade della suola per questa scarpa è davvero interessante!
Adidas ha stretto una collaborazione con un produttore di coperture per automobili, la Continental, per realizzare la suola dell'Adistar Ride 3 e nient'altro da aggiungere se non che fin'ora l'usura (specie al tallone) sia stata minima.
La gomma morbida davanti dall'alto grip (Blown Rubber) si consuma con regolarità ma molto lentamente.
E' importante sottolineare che il mio peso si aggira sui 60-62 Kg e non ho difetti di appoggio.
Vorrei comunque consigliarla a chi è in sovrappeso ed inizia a correre con discreta regolarità: non troverà anomali consumi nella suola per quanto è stata ben disegnata e progettata.
Il nuovo disegno nei punti di maggiore impatto (dove sembrano raffigurati tanti "pallini") lo ritroveremo più avanti in tutti i modelli di punta di Adidas e non solo quelli di alta fascia economica.
Libertà massima dei movimenti: è stata una grande intuizione nel piazzare come stabilizzatore mediale un Torsion System non troppo accentuato, ormai un'abitudine della casa tedesca.
La scarpa, già di per se molto solida strutturalmente, ha una leggera guida che permette di farsi apprezzare anche dai corridori leggeri come il sottoscritto.
Ma a mio giudizio la comodità di una scarpa dipende tantissimo da come si realizza la tomaia dalla quale dipende la calzata, l'allacciatura, la protezione dai blisters alla pelle, la traspirabilità.
La Tomaia dell'Adistar Ride 3 (interamente in ClimaCool) propone cinque diverse, interessanti novità:
1 - Geofit + è stato un grande punto di domanda delle prime uscite: Adidas non si era esposta così tanto nel modellare l'area collo piede - tendine - caviglia e tutti sappiamo quanto sia critica quest'area specie per chi soffre di patologie tendinee.
Il sistema funziona egregiamente: grazie ad una interessante sagomazione degli spessori si evitano spiacevoli sfregamenti in zona e conseguentemente l'alloggio nell'area retropiede tende a consumarsi molto più lentamente del normale. Una trovata geniale che spero sarà applicata nei prossimi modelli Adidas oltre che nell'ammiraglia Adistar.
2 - Active Formotion: altro brevetto Adidas dai risultati convincenti.
Un punto debole della maggior parte delle calzature sportive è l'avvolgimento della calzata, alle volte troppo stretta, altre troppo larga, altre che fa eccessiva pressione in un solo punto, ecc.
Cosa che riesce sorprendente in questa Adistar Ride è la capacità di modulare con estrema facilità la pressione dei lacci sul piede, senza effetto di "rilascio immediato" appena si mollano, cosa che avviene nella maggior parte delle scarpe, specie dopo un uso continuo.
Un lavoro semplice ma attento, ottenuto proprio tramite la tradizionale e avvolgente calzata delle Tre Strisce che fanno parte integrante dell'allacciatura, questa volta aiutata da questo passante centrale che permette di stringere in modo completo i lacci.
3 - Linguetta di morbida EVA e perforata: nient'altro da aggiungere per una linguetta sempre più comoda, questa volta sagomata in due parti indipendenti per aumentare l'adattabilità.
4 - Mai più al buio: Adidas ha davvero "esagerato" arricchendo di materiali riflettenti posizionati in maniera sobria ed elegante una scarpa che dirà a tutto il mondo "stradale" della sera la sua presenza, anche a grande distanza per quanto è visibile al buio.
Una foto in ambiente completamente privo di luce per rendere l'idea della spettacolare luminescenza (che a me piace tanto!) data dal flash della macchina.
5 - Morbida Tomaia senza cuciture: materiali sempre più resistenti alle abrasioni, leggeri, che avvolgono il piede senza pressioni per un effetto soft fondamentale quando la fatica muscolare si fa sentire ed il piede inesorabilmente si gonfia.
La Soletta in materiale antibatterico "Ortholite" è molto più di una semplice "soletta" in quanto i materiali di cui è fatta aiutano a ridurre i cattivi odori e, rispetto alla media, è più consistente e morbida.
Come ormai è consuetudine, Adidas ha previsto l'alloggio su una delle due scarpe per l'accelerometro/contapassi del MiCoach, il primo sistema capace di allenarti "virtualmente" monitorando costantemente il tuo stato di forma.
Una scarpa così potrà sembrare pesantissima almeno alla bilancia, e invece no!
Almeno, non più di tanto rispetto alla Supernova Glide 3, cui (per la stessa misura, la 12 USA) pesa addirittura 5 grammi in meno. Esattamente, 410 grammi.
Notando tanta cura nei dettagli e tante soluzioni tecniche interessanti, posso supporre che il peso contenuto sia merito di una tomaia leggera e non troppo articolata (specie in avampiede) e della gomma usata per l'intersuola, la CMEVA precedentemente descritta.
E' la scarpa per tutti, e non mi venite a dire che preferite correre tutti i giorni con una A2 leggera per non sentire il peso della calzatura.
Il consiglio che posso dare, ai corridori con appoggio neutro è di cercare sempre una scarpa che dona il massimo dell'ammortizzazione e della protezione al fine di scongiurare quelle infiammazioni tendinee e muscolari che, a forza di sommarsi ai chilometri percorsi possono rischiare di cronicizzarsi e peggiorare drasticamente.
In pista mi ha lasciato soddisfatto anche se non si fa guidare facilmente come una Supernova Glide o una Response.
Su un giro di pista lanciato, corso in 65" (ogni tanto, dopo l'ora di lungo lento), ho faticato un poco più del solito a trovare facilità di corsa specie in curva, ma le doti che possiede questa scarpa non sono certo fatte per girare in un anello di morbido tartan ma per rispondere ai colpi picchiati dal piede sul duro asfalto.
E' il top di gamma per Adidas, più equilibrata e bilanciata della concorrenza e con un prezzo di listino inferiore di almeno 20 euro (e anche più!) a parità di collocazione di mercato.
La prevenzione è tutto nel Running, che va di pari passo con la continuità negli allenamenti; quindi l'Adistar Ride 3 è tutta da provare ai vostri piedi, vedere, toccare con mano.
E vi piacerà!
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