41° New York City Marathon - 20° Posto Assoluto - 1° Europeo

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Un Sogno Ad Occhi Aperti...

sabato 5 luglio 2014

Running Bad is not to be a Bad Runner

Correre è Vita, Colore, Positività...
...ovvero, se corri male (piano, lento, appesantito) non vuol dire che sei uno scarso Runner...

Palermo, fine giugno/inizi luglio 2014

Sapevo benissimo che non sarebbe stata facile e che non mi potevo aspettare immediati risultati e per ora il cronometro conta poco o nulla, se non essere un banale contatore di chilometri che iniziano ad avere la loro importanza di base.
Anche di più forse, tanta è stata la contentezza quando ho finalmente superato il muro dei 100 Km settimanali dopo tanti mesi "corsi" nell'incertezza.
In mezzo un duro lavoro da smaltire, difficilmente, con il caldo preso in piena estate, sempre presente, sempre umido qui in Sicilia.

Allenarsi a queste condizioni non è stato mai facile, ma in fin dei conti... mi mancava.
Era dal 2011 che non vivevo queste naturali difficoltà (poi mitigate di colpo nell'esperienza - altura del Sestriere), laddove non esisteva un giorno in cui terminavi l'allenamento più fresco e privo di forze tanto che è dura alzarti l'indomani mattino.
Già nel 2012 d'estate erano apparse le prime difficoltà tendinee che portarono ad un primo lungo stop e successivamente lo scorso anno... beh, sappiamo come è finita.

Leggendo dall'agenda degli allenamenti mi accorgo che in questo periodo già deviavo l'allenamento costantemente in acqua mentre, oggi, è una questione di scelta più che di obbligo.
Andare a mare non solo rilassa i muscoli, attenua il caldo, ma è anche occasione per fare diversi esercizi tonificanti e rafforzanti per tutto il corpo.

Il Coach mi sta mettendo in difficoltà ed a volte vacillo, anche perchè non è facile terminare certi allenamenti quando l'aria è tutta attorno umida.
Posso raccontare di fartlek quali il (3' - 2' - 1' Forte con Recupero 2' in corsa) ripetuti e corsi per lungo e largo nel Parco della Favorita, ben gestiti e con sensazioni alterne.
Senza poter correre in un anello ben delineato non è la stessa cosa, i ritmi non si riescono a sentire.

L'allenamento più difficile è decisamente il lavoro di Circuit Training comprendente balzi, skip, corsa e ancora balzi e persino Gradoni delle tribune dello Stadio, laddove i muscoli non ne possono più di tanta fatica, calore e... delle decine e decine di ripartenze.
In certi momenti... non riuscivo nemmeno a capire cosa stessi facendo tanta la fatica muscolare era spinta...
E' un allenamento prettamente invernale; si tratta della prima dura esperienza estiva e molto spesso non sono riuscito a terminarlo nel migliore dei modi.

Si intravvede un chilometro sotto i 3'00"...:-)
E' dura nei giorni successivi correre persino il Lungo lento che non supera mai i 20 K, ovvero 1h15' e presto il tentativo per l'1h30' ci sarà magari con un briciolo di fresco in più (mi auguro!).

Il Lungo è una banalità se ci si pensa... in queste condizioni diventa una bella impresa!
Dopo i 40 minuti che grondi di sudore non pensi "chi te lo fa fare" ma pensi "non può essere così tutti i giorni, rilassati e chiudi l'allenamento!" perchè correre i chilometri fa parte di me ed è inconcepibile che siano soltanto le scarpe da lento inzuppate e pesanti il doppio del loro peso abituale a renderti la vita difficile!
Il Running è una scuola di vita, una scuola di pensiero ed ognuno di noi la interpreta molto personalmente.
Ogni stagione riserva vantaggi e insidie alterne e ad esempio l'estate in Sicilia prepara ad un banco di prova molto duro e tale da restituire una forte armatura per le prove autunnali di lunga durata.

Di tutto questo sono consapevole e, nei limiti del ragionevole, vai avanti.
Come nelle migliori avventure Trail o nel deserto, ti ritrovi molto facilmente a correre con la bottiglietta d'acqua, riempirla in fontanella e nasconderla per i sentieri del parco fiducioso, al tuo ritorno, di trovarla sempre lì, ad aspettarti :-)
Una volta piazzati questi punti ristoro personalizzati s
i può riuscire a correre oltre i canoni di sopportazione o programmare tutto l'allenamento in funzione di quante fontanelle possono essere incontrate nel tuo cammino.

Stessa storia per gli allenamenti articolati in più prove.
Pochi giorni fa mi sono trovato a correre tutta la lunga salita della "Scala Vecchia" di Monte Pellegrino, tanto pendente a cui sono affezionato fino al suo termine verso il Santuario.
Da più di un anno non mi cimentavo a tale sforzo, è stato durissimo gestirla per intero, tant'è che la prima parte è stata corsa molto piano con mia amara sorpresa.
Nel finale non ce la facevo più a soffrire, ma le gambe sono in una fase di rafforzamento e adattamento a simili sforzi per cui non potevo pretendere di più.
Nel complesso, seppur sotto tono, chiudo in un poco sufficiente 18'45" e mi devo accontentare: pochi chilometri (meno di 4K) e circa 600m di ascesa.

Tornato nuovamente sul livello del mare, mi attendeva un 3.000m stradale da affrontare come al solito a massimo.
Terminata la salita non ne volevo sentir parlare, ero troppo provato, ma dopo circa 5', nel ridiscendere, ho cancellato ogni brutto pensiero e, senza infamia e senza lode, sono riuscito a chiudere tutti e 3K con un passo costante nella media del 3'16"/Km che in un percorso nemmeno tanto facile è stata la nota positiva di tutta la giornata.

Grazie anche a quella bottiglietta d'acqua e sali pronta ad aspettarmi :-)

Molte volte non riesci nemmeno a tenere i 4'00"/Km, altre volte e specialmente dopo le salite mi sento molto più sciolto.
I piedi li sento usare meglio, saranno i giornalieri esercizi di propriocettività fatti a casa e alternati all'elastico che aiutano e tanto, sarà la voglia crescente di tornare a soffrire e sarà l'incognita di tornare a mettere il piede in Pista che mi intriga, ma tutto ciò è tremendamente bello.

Non riesco a quantificare quanto possa rendere in un 10K allo stato attuale e non sarò nemmeno tanto bello a vedersi durante la corsa, ma questo è il momento giusto per correre male per correre imballato e affaticato.
Ciò non vuol dire che oggi sono un pessimo Runner...
Vedremo ad agosto, la prossima gara, chissà, potrà presentarsi molto presto!

4 commenti:

felipe ha detto...

però si corre, col caldo, col sudore che gronda, coi muscoli stanchi, si corre. Che bella l'aria prodotta dal movimento della corsa, chi non corre non lo sa...

Filippo Lo Piccolo ha detto...

@Felipe, correre è bello ed ogni stagione ha i suoi bei pregi e difetti.

Ieri, anticipo nuovi racconti, wonderful Monte Pellegrino, ore 09:00 lassù, dopo una spintatotale lungo i tornanti stradali.
Crono? Discretuccio, ma racconterò a breve e non ero da solo ;-)

Il sudore che gronda, l'aria un filo più fresca che ti fa assaporare il panorama della nostra amata Città, con i tanti contrasti che offre quasi quasi irrilevabili da così lontano, la domini tutta.

Un clima così non l'avevo mai vissuto d'estate e a quell'ora, saranno gli "esami di riparazione", ma vivo nuove emozioni.
Le solite altre, invece, le ritrovo dopo due anni: lo stress del continuo sudare, a rischio continuo di disidratazione, le scarpe da lungo pesanti come stivali, zavorra utile per esplodere da settembre in poi...

Luca Vittorio_Veneto ha detto...

Filippoooo... io sono di quelli che pensa " ma chi me lo fa fare" ma ogni volta che lo penso dentro di me scatta il ,meccanismo contrario..la grinta!! Noi solo sappiamo quanto conta nei momenti difficili.. io tra le righe, leggo una grinta e ed una motivazione a ritornare notevoli..Sarai ripagato dall'impegno che ci stai mettendo... e complimenti per il 3000 a 3'16'' a km, non semplice dopo la faticata :-).Dai che ci sei quasi amico mio. Un abbraccio
Luca

Filippo Lo Piccolo ha detto...

Luca, sisisi!
Un mese fa abbandonavo una "insane race" per il mio conto, ma tutto serve a qualcosa.

Domenica scorsa e negli altri giorni di duro allenamento, specie con un compagno/avversario ti palesa l'idea di mollare e ritirarti.
Era la sensazione che volevo provare, quella che ti fa immediatamente reagire e soffrire di più, nel contempo.

Nel frattempo il Duca ha spiccato il volo in quel di Vestone, sarà salito come un Daino e sceso giù negli insidiosi tornanti come un falco, altra gara da incorniciare, podio sfiorato.
Quel Duca domenica scorsa, ad un accenno di sconforto in pochi tornanti mi avrebbe inflitto 30 secondi.
Lo so, la realtà è più dura di quanto possa sembrare, ma non potrò presentarmi alla prima gara Vera preparato al massimo, porterò con me il mio solito animo combattivo e... chissà, che tutte queste vette scalate mi rilancino dove spero di meritare!

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)
PRONTI A PARTIRE...