Ancora nulla nel mio archivio per questo 2000... Foto di repertorio con Francesco Duca Piedimonte Etneo (CT) - Gara "defunta" |
Restai a festeggiare l'entrata del Nuovo Millennio a casa dei miei amici tutta la notte intera e di ritorno a casa, scelsi di andare ad allenarmi invece che dormire.
Iniziò così un anno nel quale crebbi bene a livello tecnico e di risultati ma nel contempo finalmente mi affacciavo sul Mondo che girava attorno a me con un sorriso, una parola, un cenno di presenza nei riguardi del prossimo.
Da sempre tanto chiuso (vedi puntate precedenti) ai limiti dell'intrattabile non per scelta ma per carattere, iniziavo forse grazie anche ai primi riscontri positivi importanti a farmi conoscere presentandomi sempre più spesso alle gare che contavano.
La maglia della Winners Palermo, forse sarà il ricordo migliore che ho della mia prima vita atletica, quella che poi si metterà su un binario di maggiore indipendenza e professionalità una volta approdato in Violettaclub.
Non ci credevo per l'entusiasmo, lo ricordo bene, quanto la presi bene la notizia che questa prestigiosa "costola" del CUS Palermo aveva accettato il mio ingresso nel panorama del mezzofondo.
I piccoli ma importanti progressi dell'anno precedente e la chiusura ormai imminente della mia precedente società, l'ACSI Matteotti Palermo (gloriosa un tempo ma decadente ai miei tempi...) avevano convinto i vertici della società Cussina di allora (che sono quelli attuali...) di darmi questa Chance.
Il loro problema era dovuto al fatto che non fossi presente sempre ed agli orari prestabiliti del Team nè tantomeno sapevano quali fossero i miei allenamenti visto che per natura preferivo un tecnico che mi insegnasse l'atletica che restare in un "branco" e fare gli allenamenti di tutti.
Tra l'università e gli studi mi allenavo quando capitava (come accade oggi) ma sempre e rigorosamente con disciplina ed applicazione.
Tanto entusiasmo era "normale" in quanto ventenne ed in quanto preso per la prima volta in considerazione.
Ai tempi la Winners Palermo era considerata un trampolino di lancio per l'atletica di vertice, quella dei Gruppi Sportivi Militari (credo il sogno di noi tutti mezzofondisti di quella classe d'età) o al limite di essere promossi come "degni del CUS Palermo", la Società di Vertice cui sognavo di entrare da ragazzino.
Ma di questo sogno... ne parlerò alle prossime puntate ;-)
Nella mente i sogni realizzati dai ragazzi della Winners quali Lorenzo Perrone (FF.GG), Paqualino Zammataro (C.S Carabinieri), Giovanni Catastimeni (C.S. Aeronautica di leva), Marcello Marcianò (C.S. Aeronautica di leva), Alessandro Lo Cicero (Grandissimo talento, diverse volte in Nazionale giovanile), Rosario Daidone (Colonna portante del CUS Palermo per moltissimi anni avvenire), e tanti ragazzi che ormai hanno abbandonato l'atletica (come molti di questi sopra citati).
Ma era davvero difficile raggiungere, sfiorare tutti questi "Mostri" fatti apposta per correre: titoli nazionali e medaglie europee o convocazioni azzurre già stavano nel Palmarès di tanti di questi atleti o di altri ragazzi di altre società che vedergli addosso la T-Shirt con la scritta "Italia" ti faceva venire l'invidia e tanta sana voglia di allenarmi.
Laddove io non correvo nemmeno i 16'00" nei 5.000m, c'era gente che ripeteva i 14' e spiccioli continuamente ma non mi abbattevo perchè la voglia di faticare c'era e tanta, forse anche troppa...
I sacrifici erano tanti, tantissimi, troppi e si sfiorava l'esagerazione.
Il mio primo allenatore mi ha insegnato tanto ma era alle volte troppo esigente.
Questo sarà l'ultimo anno cui sarò seguito, prima di affrontare un anno assolutamente buio (il 2001) come guida tecnica.
Ricordo vive le estati a far ripetute in salita forse eccessive per un ragazzo che desiderava eccellere nel mezzofondo: magari adatte ad un fisico più preparato da maratoneta come lo sono adesso ma sarei stato messo lo stesso a dura prova.
Ma nulla mi fermava: sotto la pioggia più battente ero presente a far ripetute, lavori di ogni specie tanto da renderli indimenticabili e quando non avevi l'abbigliamento più adatto al running viste le comunque precarie difficoltà economiche, ti adattavi ad ogni tipo di disagio.
A breve sarebbe giunta la fine delle T-Shirt di cotone, quelle appiccicose d'estate e fredde d'inverno...
Dentro di me curavo e sviluppavo la passione di un esperto e tecnico di scarpe e abbigliamento per il Running ma non lavoravo e non me la sentivo di gravare sul bilancio familiare per una semplice passione.
A quell'epoca mi spostavo ancora quasi esclusivamente in bicicletta...
I primi acquisti... vestire da Runner iniziava ad essere un elemento importante nello sport che praticavo...
Palermo diventava sempre più il "mio campo da gioco", sempre più ampio :-)
Primi medi in Via dell'Olimpo, ma con partenza da Via Marinai Alliata: pendenze e difficoltà varie su un percorso comunque semipiatto predecessore dell'ormai mitico giro dello ZEN - Via dell'Olimpo ideato dal mio attuale Coach e curato da me negli anni a seguire, Cantiere di tutte le mie soddisfazioni in Maratona.
Quando non c'era la Villetta Case Rocca (quella adiacente allo Stadio, ai tempi un brutto campaccio pieno di sterpaglie e chiuso al pubblico), i medi più leggeri si correvano al Piazzale dei Matrimoni sullo sterrato (che ora è impraticabile o quasi per incuria) da 1.500m.
Quanti lavori pesanti, anche infangati sotto l'acqua, alle volte 9 giri o di più...
Ne ho passato pomeriggi migliorando in continuazione i tempi e le medie al giro :-)
I primi Medi in Progressione li ho fatti lì, capendo un meccanismo che mi imponeva finali violenti e massimali: anche quelli saranno mesi di crescita e maturità.
Non mancavano le lunghe salite e i record che si susseguivano quando ero chiamato in causa nel raggiungere il Santuario di S. Rosalia.
Ricordo un'estate torrida ma capace di migliorarmi lo stesso sul percorso su strada asfaltata di Monte Pellegrino: 31'43" (prima partivo dalla biforcazione) ed una T-Shirt di cotone da strizzare come non mai!
In quegli anni tra l'altro, Palermo viveva "l'acchianata" in difficoltà in quanto il Monte Sacro era stato invaso da crolli di costoni di roccia parecchio pericolosi che invadevano la strada.
Per tanti mesi, prima della definitiva messa in sicurezza, era vietato l'accesso alle auto e a chiunque si avvicinasse... aggiravo i pochi ostacoli e mi allenavo in solitudine!
Appartenere ad un gruppo di Veri Atleti richiamava in me, come sopra detto, tanta voglia di emergere e finalmente nelle apparizioni ai Cross Regionali riuscii a farmi valere con un discreto piazzamento.
Se non ricordo male, i Grandi mi "piazzarono" nel Cross Corto 4K a me meno congeniale e tirai come un dannato in mezzo alla mischia di "dannati.
Terminai staccato ma competitivo.
Era la fine di un incubo, da quella "prima volta" tinta di fango e umiliazione...
La "scalata" al miglioramento come sempre era irta di insidie e difficoltà...
Ricordo una mattinata così storta come quella di una Mezza Maratona di Partinico (PA) nella quale ci sarebbe stato da raccontare un ritiro dall'atletica: 1h 14' 50" ma che più scarso di così non si poteva...
Ma al solito non mi abbattevo e nonostante un Vivicittà di quell'anno nelle retrovie, 12K in 40'47" battuto anche dalla formidabile Agata Balsamo (ma prima del suo ritiro sarò suo amico, sua spalla in allenamento :-), la stagione in Pista mi regalerà qualche bella soddisfazione.
L'inizio in Pista non fu dei migliori, un 33'05" sui 10.000m il 30 aprile a Palermo e doppiato tante volte dai "Big".
Ma gli allenamenti procedevano al meglio ed iniziavo un'evoluzione atletica non indifferente che mi portò quel 3 giugno al PB della stagione sui 5.000m in 15'31".
Era finalmente un segnale positivo del tanto lavoro svolto!
Era ormai estate e finalmente c'era anche più tempo per allenarsi: il 2000 fu il primo anno che iniziavo a fare i doppi allenamenti con le prime difficoltà adattative!
Ma la Pista ti restituiva con successo i sacrifici:
Lavoro di 3000m - 2000m - 1000m in 9'40" - 6'18" - 3'00"
Lavoro di 8 x 1000m alla media di 3'01"
Lavoro di 3 x 2000m alla media di 6'40"
I primi 1.000m in 2'52" - 2'53".
Tutto questo portò a continuare a far gare in pista ed a cercarne: più difficile senza Internet o telefoni cellulari, dovevi rivolgerti al "passaparola".
Altri 5.000m li corsi ma ottenni un 15'52" il 12 luglio e un 15'39" il 16 luglio; successivamente realizzai un confortante quanto solitario (ero l'unico partecipante) 3.000m in 9'08".
Ultima gara in settembre, un 1.500m (il "vizietto" stava crescendo in me :-) in 4'15" e PB.
Degno di nota, in uno degli ultimi allenamenti in Pista e parecchio in spinta data l'ultima gara corsa, un significativo 65".3 che più di così non avevo fatto mai!
Era novembre e la strada richiamava nuovamente con le "tradizionali" per me mezze maratone.
Seguivo l'esempio di atleti locali più affermati di me proseguendo la stagione naturalmente su quel campo, da sempre mio.
Le prime telefonate agli organizzatori, in totale timidezza, senza sapere cosa poter dire per ottenere un pettorale di partecipazione, è l'inizio di un lunghissimo percorso che oggi mi vede gestire totalmente le mie gare e la mia immagine.
Parlavo come sempre con i pochi risultati alla mano, cercavo di farmi un nome anche quando non ne avevo, e i mezzi a disposizione erano limitati, cioè un telefono fisso a cornetta o raramente un contatto tramite telefono cellulare (per i privilegiati che già lo possedevano).
Non esisteva l'e-mail e internet era roba da smanettoni (a modem 56k) o da mostra alle Fiere: indimenticabile l'emozione di provare a navigare su un browser e scoprire un "mondo" tutto nuovo potenzialmente infinito, dietro i colori falsati e luminescenti dei primi portatili che supportavano le schede di rete ;-)
Ma messe le scarpette ai piedi, fui primo ospite della Palermo D'Inverno del mitico Nando che chiusi il 05 novembre in 1h 11' 24" (e nuovo felice PB) sulla spinta di una discesa di Mondello che portava all'arrivo del Charleston.
Ma un mese dopo sarà Bis e la conclusione di un anno carico di emozioni ed in fase di crescita nel quale chiuderò arretrato in classifica, pur battendomi, alla Mezza Maratona della Maratona di Palermo del 03 dicembre in 1h 11' 27".
Il 2001 sarà un anno difficile ma le forti delusioni ti portano a reagire e conseguentemente scoprii in me stesso questo importante potenziale ;-)
18 commenti:
Che bei ricordi filippo :-)
Già andavi veramente forte!!!
E' bello ancor di più vedere e vivere in te adesso, lo stesso entusiasmo di 10-11 anni fà!
Eh si Luca, altri tempi, sono passati circa 10 anni ma sono cambiate moltissime cose e nell'insieme anche il Mondo gira ormai diversamente.
Pubblicherò anche la seconda parte del racconto dato che del 2001 non ho ancora parlato, ma sarà marginale: l'anno 2002 per me rappresenterà una svolta caratteriale importante nella mia crescita come uomo prima ancora che come atleta.
Fil...sei sempre tutto "da scoprire" e questo, anche per uno come me,35enne, che mastica atletica dal 1987, rimane una bella cosa! nel tuo racconto hai fatto nomi (Marciano', Catastimeni, ect..) che io ho visto correre (sono un militare dell'Aeronautica e dal 1997 al 2002 ero al Centro Sportivo)ma purtroppo con gli anni si sono persi! tu...sei ancora "in pista"...e sarai sempre li' davanti! in gamba Fil! Luca M.
Caro Luca M.
Ne avrò qualche altra da raccontare, anzi devo completare il racconto a breve del biennio Winners che comunque è stato molto formativo!
"Ivan" Catastimeni ha smesso di correre ormai moltissimi anni fa mentre con Marcello ci sentiamo tutt'ora e nonostante i tanti impegni lavorativi che ha è uno degli ultimi di quelle annate ('78-'79-'80-'81) a tenere ancora testa e correre forte.
Il professionismo o i tentativi per entrarci alla lunga logorano la mente e molti altri ragazzi che non ho citato hanno abbandonato perchè non trovavano altro che sudore, fatica e... sconfitte!
Io, forse perchè ero troppo scarso per i miei coetanei, mi misi sin dal primo giorno in testa che avrei fatto di tutto per migliorarmi ma che dell'atletica non ne avrei fatto una ragione di vita ma un bel modo per crescere nella vita che è ben diverso...
Ed eccomi ancora qua, con in mente sempre questi verbi e con la voglia di mettermi in discussione anche con chi ormai ha molti anni in meno di me sulla carta d'identità :-)
Per tutti: ho commesso un refuso nei ricordi: sono stato solo un anno nella Winners Palermo; l'anno dopo (il 2001) verrò dirottato in un'altra società cui mi riserbo di narrare il racconto prossimamente...
Sei il migliore Filippo! ti ricordi quando ti chiamavo Philimon?
Aspetto il proseguio del tuo racconto!
Ci vediamo ai cross.
Un abbraccio.
Nello
Nello, quanto mi fai felice quando passi nel blog!
Certo che mi ricordo e mi ricordo anche come ero "spardato" senza soldini e T-Shirt per l'atletica!
Ma sono ricordi che ti restano impressi :-)
Vedi che mi sei sfuggito troppe volte, ma ora una foto ai CdS Italiani di Cross ce la dobbiamo fare eh?
Gemellaggio Violettaclub - Parco Alpi Apuane :-)
Un caro abbraccio amico mio!
Ciao Filippo,ti ricordi per caso(relativamente all'anno 2000)di norma(diciamo in cicli ''di carico'')quanti Km settimanali correvi(e in quante sedute)e,a grandi linee,che percentuale di tali Km settimanali dedicavi ai diversi meccanismi fisiologici(resistenza aerobica,potenza aerobica,etc.)e quindi alle differenti andature di corsa?
In aggiunta faccio una domanda/considerazione:il fatto che abbiano alzato il minimo per gli italiani sui 10000 a 31'00''potrebbe essere un buon piccolo ulteriore stimolo in più per te per provare ad abbattere tale muro...pensi sia fattibile?io ti auguro di farlo...ciao
Ciao Daniele.
Ti faccio alcune anticipazioni.
Domani lancio l'anno 2001 che è ancora più interessante del 2000 stesso perchè mi addentrerò sempre più nel mondo Running che merita di essere seguito.
A quei tempi già correvo tanto perchè comunque ero impostato tecnicamente con un programma di un certo peso e spesso alcuni lavori erano troppo pesanti!
Forse anche per questo non sono mai riuscito a maturare la velocità che ho acquisito dai 28(!) anni in su.
Non andavo mai oltre l'1h30' nel lungo e alla domenica raramente 1h45'.
Oggi questi lunghi mi fanno ridere, non li temo più.
I medi di 12 Km erano lo scoglio più difficile da superare, oggi mi inizio a preoccupare quando devo superare i 25 Km.
Alcune ripetute su strada le ricordo massacranti perchè duravano oltre 1h, ma oggi anche questo tipo di stress riesco a sopportarlo.
Guarda le foto di ieri e di oggi (forse qualche Kg in meno avevo) e noterai che muscolarmente sono cresciuto.
E' normale, mi alleno da anni e con regolarità.
Per quanto riguarda il minimo sui 10.000m mi dai una felice new!
Non lo sapevo ancora, non avevo visto i minimi perchè pensavo solo all'evento di febbraio - marzo.
Si! E' chiaro che ci proverò anche perchè ho diversi conti in sospeso con la distanza e mi allenerò bene su questa.
C'è un piccolo problema.
Non ho parlato della Mezza di Alghero del 06 febbraio che è finita con una rovinosa caduta (non per causa mia) e mi ha provocato un brutto fastidio all'anca che ha interessato il nervo sciatico.
Sono fermo da allora ma appena troverai il post ripartirò, e sarà a breve.
E lì torneremo a parlare di nuovi obiettivi (spero!).
Ci sono novità in arrivo, stai collegato :-)
Bene Filippo,sono curioso per il prossimo post.
Comunque vorrei aggiungere una considerazione con la quale non so se tu sia d'accordo:è positivo che il fatto che 31'00''sia il minimo per gli italiani in quanto può darti un piccolo stimolo in più a migliorarti su tale distanza,però penso sia un tantino troppo alto oppure,viceversa,è troppo basso quello sui 5000 m,che è di 14'25''.14'25''vuol dire 2'53''/Km,31'00''vuol dire 3'06''/Km.Non penso proprio ci stiano 13''/Km di differenza tra le due gare,mediamente dovrebbero essere 8 circa a tale livello(quindi o 31'00''e 14'50''o 14'25''e 30'10''...).E un ''equivalente'' prestazione sulla mezza(a 31'00''),sarebbe poco al di sotto dell 1h09'00''...che ne pensi a tale riguardo?
@Daniele.
Se la giri così la domanda ti rispondo in questa maniera: se dovessi farli io i minimi sarebbero di 14'35" nei 5.000m e di 30'40" nei 10.000m, difficili ma non troppo per essere aperti a tutti.
Che poi non è automatico che l'atleta va ai Campionati Italiani Individuali se realizza tali risultati...
La Fidal deve comunque giocare sulle statistiche degli anni precedenti per stilare tali minimi e mi risulta in effetti strano che abbia innalzato di così tanto il minimo sui 10.000m.
Evidentemente le ultime edizioni erano state fin troppo "morenti"...
Per quanto riguarda l'equivalenza con la Mezza... beh, che dire?
Guardando a casa mia se corressi in 31'00" il 10.000m saprei correre in 1h07'00" la mezza (come stavo dimostrando lo scorso anno).
E se miglioro un pochino in velocità potrei fare bene anche nelle distanze brevi.
Ma nel 5.000m non ho mai beccato un risultato degno del suo nome... siamo tutti strani noi atleti!
Poi non mi chiedere come faccio certi risultati in maratona che non ci azzeccano niente con le gare più brevi in termini di valore assoluto.
Speriamo intanto di riprendere.
Mi sento bene anche se sono passate oltre due settimane dalla caduta e mi sono tenuto in forma "sul tappetino" degli esercizi.
Domani leggerai un Filippo ancora acerbo ma non tanto lontano da quel che so correre ad oggi :-)
Daniele, concordo tutto con te, aggiungo una mia semplice considerazione: gli atleti diventano ad immagine e somiglianza dei propri allenatori, non c'è alcun dubbio.
Se rimanevo al CUS Palermo le strade erano due: o mollavo con l'atletica proprio negli anni migliori o mi "affossavo" alle solite gare relegando la stagione al meglio durante la finale dei societari (quando avrei avuto il privilegio di correre nei 5.000m).
Ma non ho mai avuto una mentalità così autolesionista nei miei riguardi...
Ho scelto la strada dell'indipendenza e lo potrai notare nel racconto successivo (che vedo già hai letto).
Antibo non ha potuto correre la mezza ad altissimi livelli proprio per questa sorta di "chiusura mentale" esistente allora più di oggi e sono fortemente convinto che Totò avrebbe realizzato un Record Italiano difficilmente raggiungibile.
Lo stesso errore non fu fatto nei riguardi di Rachid Berradi che comunque ha avuto da atleta una personalità molto forte e le gare che voleva correre cercava di imporle al proprio tecnico.
Negli USA sanno usare la testa e commercializzare: prendo un esempio come Dathan Ritzenheim che, dopo aver fatto il "sub" 13 nei 5.000m si è comunque messo in discussione nella mezza e correndo anche da protagonista in Maratona riscuotendo successo anche lì (e soprattutto tanto "money")... come è giusto che sia.
Correre da assoluto protagonista la Maratona di New York non ha paragone con nessuna altra gara in pista... ma in America sono sempre "avanti" a noi ed ai nostri tecnici...
precisazione:comunque va anche aggiunto che quanto fatto da Polizzi con Antibo non penso sia comunque contestabile,visti i risultati raggiunti...
@Daniele, io Antibo l'ho conosciuto da "grande" e ormai ritirato dall'atletica da già tanti anni.
Leggendo bene i miei racconti capirai che la grande passione per questo sport esplose esattamente quando Berradi vinceva due medaglie ai suoi C.Europei U23.
Prima era solo vederla in TV ma marginalmente nonostante mi appassionasse tanto.
Ero fin troppo "secchione" da studente ma la natura fortunatamente prese il suo sopravvento :-)
Penso anch'io che Antibo avrebbe fatto sfracelli dove si fosse messo tant'è che in quelle poche corse su strada cui prendeva parte, dava comunque il meglio di se vincendole tutte.
E a quei tempi i soldi iniziavano a girare e le corse siciliane di prestigio erano sempre più ricche.
Totò si vede in rare occasioni e qualche foto recente c'è anche sul mio blog; le sue condizioni sono più o meno le stesse e noi tutti Runners lo vediamo sempre con gli occhi dell'infinito Campione che è stato.
La questione nei riguardi del tecnico del CUS è spinosa quanto annosa.
Ho rispetto nei riguardi di questa persona ma non condivido tanti suoi modi di vedere l'atletica.
E' tutti i giorni presente allo Stadio delle Palme e segue i suoi atleti, forti e non.
E' professionale fino all'ultimo capello che ha ma nel passato quando aveva tra le mani diversi Campioni, a mio modesto parere ha dimostrato di non saperli gestire fino in fondo.
Tanti, fin troppi se ne sono andati sbattendo la porta e gli altri comunque sono tornati ai loro paesi d'origine senza più tornare con dei ricordi diciamo "formativi" del loro trascorso a Palermo.
I suoi metodi sono vincenti, non si discute ma è anche pur vero che ha avuto in mano tanti talenti dell'atletica Siciliana che un tempo sfornava tanti Campioni perchè i siti di reclutamento degli atleti erano tanti e molto sviluppati.
Altofonte tutt'oggi è una risorsa importante del nostro panorama, forse anche di più della mia Palermo.
Purtroppo ho a che confrontarmi con gli allenamenti di questi ragazzi da lui seguiti e, per non fare polemiche, dissento sulle scelte strategiche nell'impostare la loro stagione.
Gli allenamenti sono interessanti ma non vedo l'innovazione che ha caratterizzato gli ultimi 10 anni di atletica; i metodi applicati per Antibo continuano anche con gli atleti di oggi.
Mi chiedo solamente perchè ogni tanto non li lasciasse liberi di correre qualche garetta su strada, come medio...
Ma non voglio farmi gli affari degli altri per cui...
@Daniele, ecco Totò Antibo oggi alle premiazioni in Sicilia per gli amatori:
http://www.asdtrinacriapalermo.it/gallerie/2012/biorace_2011/index.html
Buona visione
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