Palermo, Stadio delle Palme (che non ci sono quasi più :-( - Sabato 11 giugno.
Raggiungo Giorgio, attendo il passaggio ai 1.000m, sembra rallentare...
Prima del 500m finale parto, mi dico "Vai, cambia!" e do una frustata al gruppetto.
Peccato che Luca fosse troppo lontano, ma lo punto e, con il timore di una rimonta da dietro, accelero il passo senza perdere di fluidità.
Gli ultimi 200m sono corsi in agilità, penso quasi mai seduto, chiudo al secondo posto, soddisfatto ma con un pizzico d'amarezza...
E questo è il rientro, immediato, arrischiato, timoroso solo per due terzi, inaspettato... in Pista.
Me lo lasciava detto, tutte le volte che la sfioravo: lei cattivissima dentro, io fin troppo delicato per solcarla e lì che puntualmente avveniva la punizione, come se non mi meritassi di starci dentro.
E via al "purgatorio" delle limpide acque mondelliane, a cercare risposte a tanti quesiti, "immerso" in una quiete dove è facile riflettere; al presente, al passato prossimo e remoto...
Ma le risposte sono sempre le stesse, è solo questione di pazientare ed avere tenacia in tutto oltre che nel Running, fintanto che l'amante estiva Rosso Tartan si riappacifichi con me stesso.
Nel frattempo, placati i dolori, attenuata la punizione, giorno dopo giorno, scrollatomi la sabbia di dosso, desideroso di indossare le Adizero Avanti verdine prima che sia troppo tardi, mi riavvicino a calcare il duro asfalto senza sentire il fiato di un tempo... cattivo presagio!
Ma è solo questione di tempo, tant'è che il "purgatorio" ha dato buoni risultati, che sin dal primo giorno, il 2 giugno, i piedi danzassero sulla terra-ferma con una irridente facilità, nonostante quelle capacità organiche andate in vacanza.
Qualche giorno in più per non temere l'ennesima ricaduta e finalmente l'agognata sofferenza fisica che rischiara corpo e mente, distogliendo il pensiero unicamente a quanto di buono si può sempre fare, là avanti, lontano.
Saranno sempre banali, ma i cari 100m di Dallas non me li leva nessuno come riapproccio.
La scelta, "incline" alla sofferenza è stata personale di 15 ripetute, ma con quei piedi facili facili dopo tanto calpestare di acqua e sabbia.
Con la grinta di sempre, mai dimenticata e tenuta in gabbia, il lavoro finale è in "Villetta" perchè la domenica lo Stadio è chiuso, ma quando si tratta di rientrare al vero agonismo non esiste la domenica, ed è il 5 giugno.
Mi dedico due frustate, da 815m, giro secco, in 2'17" e 2'18" e torno a sentire il sapore dell'aria sui polmoni.
Occhio alle gambe, non vorrei che imbizzarrissero nuovamente, resto cauto nei lunghi ma sento che sono presente.
L'approccio è nuovamente cauto, solamente 5 x 1.000m in Pista e recupero cattivo, come deve essere, al mercoledì 8.
Solitario, occhiali da sole, è al quarto mille che finalmente sento la sofferenza sussurrarmi la sua presenza e mostro leggero cedimento.
Da dietro, gli specialisti della pista, finalizzano con cotanta veemenza che resto interdetto sul da farsi nel week-end...
Ma non demordo e lascio ogni traccia di me in Pista, colei che finalmente mi lascia terminare il lavoro, ed è 2'56" - 2'58" - 2'58" - 3'00" - 2'57".
Non so cosa fare, resto sulle mie tutte le lunghe ore successive a quel sabato mattina dell'11 giugno, quando prendo la decisione di esserci, come un imbucato alla Festa dei più Fast...
Ignaro di ogni reazione, consapevole dell'alta condizione dei contendenti, non mi azzardo a seguire il treno dei 3'55", troppo per me, o forse no?
Allo sparo, resto dietro, ma non si corre piano, il primo 500m è gridato in 1'19", ultimo del gruppetto delle seconde linee...
Troppe scaramucce, sorpassi inutili, si perde tempo e lo avverto, ma la convinzione che potesse essere il meglio possibile per me quella posizione mi inibisce da ogni mia reazione, quella ancora chiusa in gabbia...
Ed è solamente ai 900m finali che faccio fuori tutti meno che Giorgio, atleta cui nutro grande rispetto ma purtroppo non in giornata...
Ed è solo al 2'45" fin troppo lento (ma chi l'avrebbe detto dopo una settimana con le scarpe da corsa ai piedi) che parto verso il 4'04".58 finale che sa di amaro come una goccia di novalgina sulla lingua...
E si riparte, lontano sempre 8 Km da quel mare che mi ha insegnato a riflettere ed a mantenere a bada ogni frenesia, vicino ad una Pista che ti fa soffrire, amareggiare ma regala attimi indimenticabili, sempre.
(Si torna a correre, foto nel Parco della Favorita, a pochi passi dallo Stadio di Atletica, nella mia Palermo)
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1 giorno fa
7 commenti:
Piano piano il motore tornerà a ruggire.
Ciao Filippo,vorrei porti una piccola domanda alla quale forse puoi rispondermi con cognizione di causa:.Per tutta l'estate sarò solito allenarmi quasi sempre la mattina presto ore 7.30 circa.Il problema è che le gare per me più importanti alle quali parteciperò in questo periodo dell'anno(5000-10 000 metri)si svolgono in orario molto diverso,partenza alle ore 19.00 circa.Il fatto di abituarmi all'allenamento mattutino(soprattutto relazione agli allenamenti più specifici e impegnativi)mi limiterà nel rendimento nella gara nel tardo pomeriggio oppure non c'entra niente?
Riguardo a quest'ultimo post penso che sia una buona idea quella di accantonare per un pò la maratona in favore delle distanze più brevi per poi trarne beneficio successivamente quando vorrai tornare a prepararti specificamente per una maratona.Potresti anche riuscire a limare un pò qualche personale in gare di mezzofondo prolungato...
@Gian Carlo, quello che sento dentro mi da tante speranze, ora l'imperativo è non farmi più male, anche a costo di fermarmi alla prima avvisaglia...
@Daniele 91, ognuno di noi reagisce in modo differente ai cambi di orario.
Nel mio caso personale al mattino non vado oltre il lungo lento (che non è mai forte quanto quello del pomeriggio).
E' capitato di fare dei lavori, anche impegnativi, ma non riescono bene quanto quelli programmati a fine giornata.
Quando prepari la maratona devi comunque fare qualcosa al mattino e capita spesso una situazione del genere, ma ho il forte sospetto che se si corresse al pomeriggio (per assurdo) questa distanza renderei al meglio :-)
E' anche vero che a lungo andare il fisico si abitua, ma credo che i migliori professionisti ti direbbero che non è possibile rodare bene il motore al mattino, specie alle 07:30 e se hai fatto una scarsa colazione causa tempi stretti.
Figuriamoci... al mattino corro a stomaco vuoto, successivamente faccio colazione per ovvi motivi di tempo!
Una situazione di questo tipo probabilmente influirà un poco sul rendimento finale, ma per esperienza ciò che devi sempre e comunque curare al meglio è l'alimentazione (mai insufficiente), l'integrazione dei liquidi persi con il sudore ed il riposo.
Con questi fattori andrai bene a qualunque orario.
Cambiando discorso, il fatto che mi sia indirizzato sul mettere in secondo piano la maratona è derivato dalle ultime uscite un pò troppo sacrificate e dall'accumulo di infortuni difficilmente curabili se incrementi il chilometraggio.
A lungo andare se corri tanto tutto l'anno non puoi pretendere di avere tutto a posto.
Devo aver creato qualche squilibrio in me, sto cercando in tutti i modi possibili (ma senza l'ausilio di macchinari perchè ci credo poco) di risolverli e pian piano noto i miglioramenti sperati.
Per questo mi sono fatto male così spesso ed in così tanti punti differenti.
Ridurre il chilometraggio quest'anno può avere i suoi riscontri positivi, non senza aver curato altri aspetti legati alle carenze nelle gare corte nelle quali credo molto...
Il discorso maratona è solo accantonato, forse per quest'anno non se ne parla più ma non è detto.
Per ora vedo non oltre luglio e voglio pensare solo al rosso della Pista...
Grazie mille Filippo,la tua risposta mi incoraggia perchè mi fa capire che è possibile che nella gara del tardo pomeriggio io possa rendere anche meglio di quanto renda nei lavori mattutini,anche se mi alleno sempre al mattino presto,proprio per via di quanto hai detto(impossibilità di rodare bene il motore a quell'orario e con colazione molto ridotta precedente).Il tutto chiaramente sempre curando gli importanti aspetti che hai sottolineato.
Ti auguro una bella stagione in pista.
A proposito di pista:cosa ne pensi di queste sedute di interval training che ho''elaborato''proprio adatte alla pista e rivolte a gare di mezzofondo prolungato?
A)10-15 X 400 RG 3000 o giù di lì,REC 200
B)15-20 X 400 TRA RG 3000 E 5000,REC 200
C)20(MAX 25)X400 RG 5000 o giù di lì,REC 200
D)25-30X400 TRA RG 5000 E 10000,REC 200
E)40X400 RG 10000 o giù di lì,REC 200
Dove il ritmo del recupero sui 200 m è sempre lo stesso,pari a circa 90''/Km più piano del proprio ritmo gara sui 5000 m,con un margine di 10-15 secondi al Km sia da un lato che dall'altra(nel senso che il tratto di recupero può anche benissimo venire 10''/Km più piano o più veloce di tale riferimento).Se si vede la media generale delle varie sedute,contando i recuperi,è simile al fondo medio.
Ovviamente queste sedute possono anche venire ''compresse''nel numero di 400 abbinandoli a ripetute più lunghe(specie quelle da più di 30x400)ma mi interessa sapere da te se si tratta effettivamente di sedute fattibili nei riferimenti e produttive.
Si tratta di un tipo di lavoro che in questo momento mi piace di più dei classici lavori di ripetute più lunghe.Non so il perchè,dato che alla fine gli effetti fisiologici sono gli stessi,ma è così...
Mi scuso per le continue mie domande e del mio approfittare della tua disponibilità...ma del resto è normale che a un atleta della tua esperienza e del tuo livello siano rivolti questi quesiti da chi è alle prime armi e/o a un livello più basso.
Grazie di nuovo
Tra l'altro ho letto che,per fare un esempio,anche Daniele Meucci è solito fare lavori la mattina presto e poi fa grandi prestazioni in altri orari...
@Daniele, tranquillo, posso risponderti sempre, è solo questione di tempo dato che non posso stare collegato h24!
Meucci lavora al mattino: bene, mi fa piacere, specie se ha un gruppo di lavoro che sta appresso a lui: stimoli come questi non sono da sottovalutare.
In più, riguardo al professionismo, posso garantirti che un atleta come lui farà colazione (leggera) al mattino, si dirigerà in auto al campo, stretching e con calma inizia l'allenamento con tutte le energie a posto (e tanto di sveglia psicofisica attuata).
Ed al pomeriggio il ciclo si ripete: riposo, pranzo, allenamento, stretching...
Io al mattino mi alzo (quando ce la faccio...), mi vesto in 10'; 5' di stretching obbligatorio, via di corsa (inizio ormai pianissimo per abitudine e paura di farmi male); verso la fine del lungo riesco a progredire bene.
Doccia veloce, colazione (quasi pranzo), e via di corsa in auto.
Lo stretching... lo faccio in ufficio dove capita!
Che differenza con i professionisti eh?
Nel week-end mi programmo meglio e riesco ad allenarmi con maggiore serenità.
Spesso, per la maratona, ho fatto lavori al mattino. Senza grossi sforzi possono andare bene, ma alle volte sono proprio pessime prove...
Andiamo alle prove di 400m...
Mai andato oltre le 25 prove (e sono una cosa allucinante quanto formativa per la tenacia mentale).
Perchè andare oltre, a che serve?
Tra l'altro i 25x400m si fanno durante il periodo maratona, ma non si va oltre i 15 (raramente 20) per il mezzofondo in pista.
Posso capire il lavoro di fartlek, allora 20 prove ripetute ci stanno bene, ma con il recupero attivo il ritmo gara non credo sia facile che venga.
In genere si scende parecchi secondi rispetto alle volte in cui recuperi da fermo.
Riguardo a questo utilizzo, per progredire in Pista, non è adatto perchè non metti alla stremo l'organismo come un lavoro più lattacido con recupero da fermo.
Infatti, quando lo applico un lavoro del genere è lontano dall'evento e per costruire le basi: insomma, siamo appena all'inizio, ma poi si passa decisi con le ripetute classiche!
Il recupero va sempre corso non troppo distante dal ritmo-gara, anzi più è veloce e meglio è.
Ciò può portare ad un appiattimento delle prove ma è il modo migliore per lavorare al meglio.
I migliori professionisti cui ho visto fare questi lavori in pista (Ingargiola, Daidone, Scaini) se correvano sotto i 3'00"/Km di media la ripetuta, non andavano oltre i 3'10"/Km nel recupero: infatti il tempo finale (metti che era un 6K-7K) usciva fuori di ottima fattura.
Piuttosto, lavora molto sui recuperi brevi da fermo, massimo 1' o anche 45" (anche 30" è arrivato il Coach a farmi recuperare!).
Non fai altro che stimolare l'organismo a smaltire il più velocemente possibile l'acido lattico.
Ovviamente non stare fermo ma corricchia durante il recupero!
Oggi, tanto per essere in tema, ho 10x500m (R.1').
Sai che significa?
Che in 1' devo ritornare alla partenza che sono i 100m!
Non è facile, specie se hai le gambe spezzate!
Prova a fare anche questo e vedi come ti divertirai!
P.S., ho ripreso da poco, avrai notato: questo è ancora un lavoro cauto d'approccio...
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