41° New York City Marathon - 20° Posto Assoluto - 1° Europeo

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Un Sogno Ad Occhi Aperti...

mercoledì 23 febbraio 2011

Ricordi di un diciottenne

Rileggendo l'agenda con la quale ho iniziato a registrarmi tutti gli allenamenti svolti giorno dopo giorno, è stato un excursus di vecchi ricordi legati non solo alla fatica delle corse.

Il mio non è un voltarmi indietro; non sono solito a farlo e se l'avessi fatto l'estate scorsa la New York City Marathon nemmeno l'avrei corsa.
Piuttosto è un bel modo di raccontare come il mio punto di vista del Running in me sia cambiato nel corso degli anni.

Dopo i primi mesi di allenamenti regolari, il diciottenne incerto che era in me iniziò ad avvertire l'esigenza di registrarsi i progressi dei lavori e provare tutti i giorni di migliorarli.
Era l'anno 1998, avevo 19 anni.

Si... tutti i santi giorni volevo fare meglio di quanto fatto precedentemente.
Ero presissimo dagli allenamenti e dalla voglia di fare, superiore di qualunque tipo di sofferenza, fosse anche un infortunio.
Gli "altri"... inarrivabili, quelli correvano dalle categorie giovanili; mi ero affacciato timidamente all'agonismo da junior, dubbioso delle mie reali capacità.
Se non fosse stato per il mio primo allenatore, meglio chiarmarlo "mentore", colui che mi ha insegnato la disciplina e la mentalità umile e paziente, non avrei preso fiducia in me stesso in quell'agosto del 1997...

Mi allenavo sporadicamente allo Stadio delle Palme, ragazzo chiuso, introverso, giungevo allo Stadio e mi sparavo i miei 10 giri nell'anello esterno quasi fosse una gara.
Niente maglie tecniche, pantaloncini corti e maglietta di cotone, un orologio a lancette...

Il mio primo cronometro da polso, un Casio da 10 piccole memorie costò 114.000 lire, ma verrà qualche mese dopo; ancora oggi è funzionante.
Non avevo molti soldi all'epoca, mi veniva difficile chiedere del denaro ai miei genitori per la corsa; i primi tempi non me la sentivo.
Eppure ciò che posso dare atto alla mia famiglia è stata sempre la libertà di azione affidatami, non compensata da un istradamento verso nessun tipo di attività.
Mi sono scoperto, motivato e aiutato da solo in pratica!

Conseguentemente dopo poco tempo avvenne la prima visita al negozio tecnico, ma anche qui scelsi una scarpa da "beginner"...
Abituato alla classica "scarpa da tennis" il modello da Running seppur di basso livello mi sembrò un'altra categoria.
Di li a poco arrivò anche la A1 su consiglio del primo allenatore; la scelta cadde su una scarpa al 50% che non voleva nessuno... i soldi non erano molti!
La usai la prima volta alla prima mezza maratona corsa, l'8 dicembre a Palermo... una tragedia per i piedi per quante ferite presi quella mattina, una gioia il mio arrivo al traguardo in 1h 21' 20" circa.

Da sempre ero attratto dalle scarpe sportive, l'amore per la scarpa da corsa e la sua tecnologia applicata venne poco dopo, e di lì verso tutto il panorama allargato al running.

Non avrei potuto farmi un regalo migliore da diciottenne che il Tesserino Fidal, davvero!
Non sono mai stato avvezzo alle grandi feste e nè la chiesi a 18 anni, ma quel tesserino in mano pochi mesi dopo i primi allenamenti me lo ricordo nitidamente!

La mia prima società sportiva fu l'ACSI Matteotti Palermo, una società in declino verticale nei riguardi dell'atletica ma dal glorioso passato.
Completo di gara Rosso acceso di cotone... una disgrazia ogni volta lavarlo :-)

Se qualcuno mi avesse detto che 10 anni dopo avrei avuto così tanto dalla corsa mi sarei sentito preso pesantemente in giro... nemmeno io stesso capivo cosa stessi facendo; l'unica direzione che perseguivo era la gioia di un miglioramento derivante dal sacrificio, di qualunque peso esso avrebbe dovuto essere.

Ricordo che correvo spesso con delle magliette di cotone... color bianco ed ora per quante ce ne stanno in casa collezionate ad ogni gara sono costretto a donarle a chi ne ha più di bisogno, come i ragazzini delle scuole.

I grandi Campioni li vedevo da lontano, loro si che erano dei grandi atleti!
Ricordo ancora un Berradi a bordo pista salutarmi la prima volta al mattino, mentre correvo con grossa fatica delle ripetute di 400m; lui ancora era un atleta del CUS Palermo e fresco Campione Europeo U23 dei 10.000m.
Nei pomeriggi estivi mi limitavo ad accodarmi al gruppone folto di quei tempi, capitanato da Berradi, Daidone o Battocletti (ma nemmeno lo conobbi in tempo, dopo pochi mesi avrebbe lasciato la guida tecnica di Polizzi), silenzioso non per scelta ma per carattere...

Il primo mille in pista... temevo di entrare in pista, avevo rispetto dei tesserati a tale livello che dovetti chiedere il permesso!
Lo ricordo ancora per intero quel mille che fu un test.
E venne un 3'14" che dava le dimensioni delle mie reali capacità, lontanissime dei miei coetanei "di grido".

In poco tempo, però, mi abituai subito alle metodiche di allenamento ed in quel 1998 i progressi furono contraddistinti da:

- Inizi estate - Una serie di 8 x 1000m alla media di 3'20"

- 29 giugno il mio primo 2'59"... ho la foto nella mente degli attimi immediatamente dopo l'arrivo... esultante come fossi in gara!

- 04 luglio il primo 5.000m serio in pista (già mi allenavo da quasi un anno): 16'57" e Personal Best :-)

- 13 settembre fu la volta del 10.000m in pista - 35'49" e nuovo PB con i "grandi" a doppiarmi diverse volte.

- 06 ottobre - Primo arrivo in vetta a Monte Pellegrino fino alle Antenne Rai su strada (ai tempi era chiusa la strada alle auto per crolli di costoni di roccia) - 44'10" - PB

- 18 ottobre - Mezza Maratona Palermo d'Inverno - 1h 18' 17" ... gli altri italiani forti la correvano in 1h 06'...

- 08 dicembre - Mezza Maratona di Palermo - 1h 15' 20" - PB, felicissimo ma la competizione davanti era agguerrita e irraggiungibile!

Inutile dire che gli "amatori d'elite" mi punzecchiavano e poco più avanti anche i "galletti assoluti Fidal" della mia età si divertivano ad irridere la mia silenziosa e fin troppo eccessiva applicazione.
E' finita che molti di loro più avanti diventeranno compagni di allenamento e (pochi altri) amici che ancora oggi rivedo ma che sono usciti fuori da questo sport.

Ma il ricordo che mi lascerà maggiore impatto di quei primi tempi fu il mio primo Campionato Regionale di Cross svoltosi a Palermo nel gennaio del 1998.
Praticamente si trattava di un sub-Campionato Italiano Juniores per quanti protagonisti fossero concentrati nel Campo ad Ostacoli del Parco della Favorita.
Luca Scozzari (non corre più), Giovanni Catastimeni (non corre più), Pasqualino Zammataro (non corre più), Daniele Piraino (non corre più), Giuseppe Marino (non corre più), Hicham Berradi (non corre più), Lorenzo Cannata (Professionista in Aeronautica) e... forse altri che non mi vengono in mente!
Ero anche fin troppo ottimista per i pochi mesi che correvo seriamente ed ovvio che nessuno mi conoscesse affatto!
Tutto l'ottimismo sparì in un sol Colpo di Pistola...
Praticamente un trauma post-adolescenziale: quasi tutti gli altri scattarono come delle molle lasciandomi quasi "sul posto" ed io a rincorrere me stesso.
Non credo di essere arrivato ultimo ma c'ero quasi, ad anni luce dagli altri ragazzi che correvano a mille.
Nessuno in famiglia che si offrii di accompagnarmi, solo e sconsolato tornai a casa consapevole di quanto fossi indietro rispetto alla gente della mia età che correva per davvero, ragazzi apparentemente normali ma che in realtà avevano un enorme potenziale dentro.
Un duro colpo che mi portai dentro per molto tempo ma che mi portava ogni giorno motivazioni per fare meglio, perchè "se gli altri correvano così forte potevo e dovevo fare di più e meglio", questo era ciò che mi ripetevo...

Ogni tanto ripenso a questi primi periodi e questo mi aiuta a ricordarmi chi ero veramente pochi anni fa; in fondo quella parte di me stesso umile lavoratrice è rimasta la stessa, entusiasta di correre come se fosse il primo giorno di tredici anni fa solo per scoprire cosa mi riserverà ogni giornata con le scarpe da corsa ai piedi...

(Foto di repertorio... più antiche non ne posseggo: Palermo Half Marathon del 2000 in maglia Winners Palermo, quando ancora ero in possesso del CUS..., le scarpe erano le prime A1 acquistate)

40 commenti:

Albe che corre ha detto...

emozionante ..complimenti!

Paolo ha detto...

Davvero bello quello che hai scritto...sei un ragazzo umile e questo ti fa onore.
Hai descritto perfettamente quel senso di "timore" e di "reverenza" che anch'io ho provato durante gli allenamenti in pista insieme ai senior e a gente dal vero talento.

Spesso ci si chiede quanto in là potremo mai spingerci...specie quando i risultati non arrivano...l'importante però è che ognuno di noi abbia un sogno da inseguire.

Tu continua ad inseguire il tuo e continua a darci dentro di brutto perché ce la puoi fare e perché sei da sprone per tutti noi! Daje Filippo!!!

Rocha ha detto...

Con la passione e l'entusiasmo che possiedi sono certo che avrai davanti a te ancora molti anni ad altissimo livello. Sei un esempio da seguire !

andrea dugaro ha detto...

incredibile il tuo amore e la passione per lo sport
un'esempio da portare a molti giovani
una curiosità, secondo te, se qualcuno avesse creduto in te e ti avesse dato la possibilità
potresti essere stato un'atleta da sotto 2:15, o conti di arrivarci?
cosa ti è mancato ? o ti sta mancando?

Filippo Lo Piccolo ha detto...

@Grazie Albe, il tuo commento mi incita ad andare avanti con questo racconto del passato... anno dopo anno la mia metamorfosi :-)

Filippo Lo Piccolo ha detto...

@Paolo, l'unica cosa che non è cambiata da quel giorno è l'applicazione giornaliera negli allenamenti, meno esagerata di quei tempi ma commisurata alle capacità che posseggo.
Ho imparato ad incanalare ogni tipo di energia e trasformarla in energia cinetica, anche quelle negative...

Pensa che all'inizio chiedevo timidamente a "qualcuno" se potevo entrare in pista quando dai tempi A.C. entrano in pista cani e gatti pensando di essere atleti solo se hanno la tuta ginninca e per giunta in prima corsia!

Dopo poco tempo mi rapportavo ai miei coetanei fenomeni che facevano anche 14'10" nei 5.000m
Beh... ben presto il mio sogno era un modesto 15'00" nei 5.000m costruito giorno dopo giorno...

Sogni ce ne sono tanti ma bisogna essere sempre consapevoli delle attuali capacità, ed è così che ho conquistato la mia New York, al di la dei tempi stratosferici di livello mondiale.
Ma per quelli un bel "filtrone" antidoping svelerebbe la realtà... utopia.

Filippo Lo Piccolo ha detto...

@Rocha, ho degli esempi viventi miei carissimi amici.
Con l'esperienza di vita maturata lo scorso anno... per nessuna persona abbandonerò questa splendida passione che andrà avanti ancora per molto tempo, prendere o lasciare!

Filippo Lo Piccolo ha detto...

@grinta, mi sembra che da poco tempo mi segui, già nel blog ci sono dentro più di due anni di vita sportiva che sono proprio tanti!

Ora mi sono convinto di scrutare me stesso quando ero più giovane (l'esperienza racconto Marina Militare ebbe già un discreto successo :-)

Diciamo che i mezzi fisici erano quelli nonostante la struttura fisica che comunque era più o meno quella anche da 18nne.
Hai visto con che tempi partivo, non andavo più forte di 10'20" nei 3.000m, queste erano le mie capacità e ci volle tempo per maturare.

Principalmente sono stato sempre io a credere in me stesso più che gli altri.
Quando ho provato passaggi "folli" alle gare (e quanti ne ho fatto) ero o no consapevole dei rischi?
In quei casi ci provi, non ci pensi per il brivido di rischiare il colpaccio.
Ho ascoltato me stesso e rischiato sempre un pò più del dovuto ed alle volte mi sono limitato al "compitino".
Ora ho più fiducia in me stesso e non mi emoziono alle gare come un tempo perchè sò cosa fare.

In fondo chi mi segue sa di cosa sono capace di fare, agli "effetti speciali" ci deve pensare ognuno di noi con la sua forza di volontà!

Più che al 2h15' penso ad un bel 14'30" nei 5K e 30'00" nei 10.000m
I tempi su strada verranno da se a quel punto...

Anonimo ha detto...

lasciami consolare almeno col fatto che a 18anni ero più forte di te...
sei la prova vivente di un'idea che ho sempre sottoscritto, e cioè che col LAVORO si può raggiungere i massimi livelli anche senza eccezionali precoci espressioni di "talento".
ma bisogna lavorare e stare molto in fissa... il solo pensare o desiderare non serve a niente se poi rimane la psicologia amatoriale (lo dico per alcuni che hanno commentato qui...).
e ci vuole anche fortuna di non avere imperfezioni fisiche tali da indurre infortuni irrisolvibili.
luciano er califfo.

andrea dugaro ha detto...

risposta oltremodo esauriente
mi ha fatto capire molte cose di te, in quattro righe, senza leggere due anni di blog!

Davide ha detto...

Grandissimo racconto Filippo,
non mancherò di seguire la tua gara a Boston in aprile.

Alex.ebasta ha detto...

eheh e ricordi il "vai pippoooo" dalla tribuna da parte di qualcuno? :D :D

Lucky ha detto...

Bene sul 1.000 ho fatto meglio io :-))) sia al primo che al secondo ...

Sul resto lasciamo perdere!

Bellissimo sto post adoro ripercorrere statistiche passate!!

Certo quelle ripetute a 3.20 lasciavano vedere il valore ...il ragazzo aveva stoffa :-)))

GIAN CARLO ha detto...

Cerchi sempre di convincerci (e un pò di sicuro è vero) che non hai un gran talento, quanto hai una grande abnegazione.
Io dico che hai tutte e 2

Unknown ha detto...

Io c'ero.. me li ricordo quei tempi, forse fin troppo bene :)
Mi ricordo anche quanti ostacoli hai superato fottendotene di cosa ti dicessero.
98/99, che annata! :)

Fabio.

Unknown ha detto...

Bellissimo pezzo Phil!
Speriamo di vederci presto!
Tuo Doc...

Unknown ha detto...

davvero molto emozionate , hai davvero una grande passione! ti seguo sempre e sono felici per i tuoi fantastici risalutati .

Filippo Lo Piccolo ha detto...

@Grinta, grazie per il complimento, ma ho imparato che le persone vanno conosciute a fondo prima di farsene un'idea precisa e mai e poi mai le conosci bene se ti limiti all'unico ambiente in cui le incontri frequentemente.

Filippo Lo Piccolo ha detto...

@Er Califfo, hai detto tutto, anzi, hai letto la mia essenza senza la quale sarei stato un mediocre (non che io sia chissà che...).

Gli anni nei quali mi cimentavo ad iniziare a correre erano caratterizzati da quei rimasugli di grande atletica che rendeva l'Italia del mezzofondo una grande potenza.
I "normali" erano quelli che correvano attorno i 14'30" nei 5.000m
Vorrei essere uno tra i normali, e ci sto ancora lavorando!

Gli infortuni fanno parte del gioco ma, è vero che la maggior parte degli abbandoni è causata dal "cedimento strutturale", più probabile ad alti ritmi però.

I primi anni ho lavorato così tanto di forza che poi mi sono anche imballato per molto tempo; ciò mi ha aiutato ad evitare infortuni che si sarebbero sommati ad altri provando danni irreparabili.
Se avessi beccato un tecnico che mi buttava in pista quasi tutti i giorni a quest'ora non correrei più probabilmente...
E' vero che, ripensando alle cose assurde che ho fatto in passato (ho perso il conto) Dio mi ha donato una discreta struttura...

Il L-A-V-O-R-O è alla base di tutto così come la condotta alimentare, di vita, il riposo, ecc.
Ma non ho mai avuto pretese e questo tipo di vita è ciò che fa per me; ho dimostrato che comunque so adattarmi anche a stili di vita differenti cercando di equilibrare il tutto.

La Flessibilità è importante, gli errori più banali si commettono anche per essere rigidi mentalmente.

Filippo Lo Piccolo ha detto...

@Davide, ciao!
Grazie, questo racconto è solo l'inizio di una lunga introspezione, è anche un bel modo di vedere come sono cambiati i tempi in poco più di 10 anni...
Cercherò di fare del mio meglio a Boston, causa questo infortunio patito dovrò cercare di difendermi...

Filippo Lo Piccolo ha detto...

@Ale, il vostro tifo non è un ricordo, c'è sempre!
Beh, è che ora non corro quasi più le gare a Palermo ma quando ci sono conto sempre sul vostro supporto!
E non c'è solo la corsa nella vita... ;-)

Filippo Lo Piccolo ha detto...

@Lucky, come ha detto Il Califfo, gli inizi non erano promettenti...
Metti Giuseppe D'Urso in jeans e sneakers primo 1.000m in pista credo attorno 2'35" così... dal nulla!
(almeno raccontano le leggende).
Il fatto è che non volevo diventare un Campione nè lo sarò mai, ma trovare la possibilità di rendere giornaliero uno sport che fino a quel momento era solo saltuario.
La voglia di entrare nelle classifiche che leggevo in bacheca ha comunque a che fare con il desiderio di misurarmi con gli altri, oltre che principalmente con me stesso.

Filippo Lo Piccolo ha detto...

@Grazie Gian Carlo :-)
Continuerei a dirlo e con fermezza, solo che...
Dopo quell'8'21" nei 3K se riesco a scendere sotto i 14'20" nei 5K e fare un altro "miracolo" allora potremo ridiscuterne su questa storia del "talento si, talento no" :-)

Filippo Lo Piccolo ha detto...

@Fax, continuando a raccontare ne verranno fuori di aneddoti, vedrai!
Mah, l'introspezione è stato sempre un mio punto di forza, difficile da gestire purtroppo!
Bello, comunque, essere cresciuti insieme con tanti ricordi ed essere qui, ancora "on the road".

Filippo Lo Piccolo ha detto...

@Doc, ogni tanto penso ad un amico che è volato via per motivi di lavoro...
E chi ti aveva visto mai prima dei... 24 anni credo?
Certe volte se avessi la DeLorean a quel me stesso 18nne gliene darei di sberle per svegliarlo... ma quante!!!

Filippo Lo Piccolo ha detto...

@Daniele, ciao e benvenuto!
Hai tanta buona volontà ed un bel gruppo simpatico.
Avrei intenzione di fare un salto a Milano (se sei in zona) e mi sa che sarà molto presto.

Per il resto... continua a divertirti e pensa che lavorando duramente con la passione che ci metti puoi ancora abbattere tutti i PB specie nel mezzofondo veloce più che nella Maratona.

Essere veloci è una dote preziosa che possiedi, sappila gestire bene e potrai crescere tanto sia su pista che su strada.
Hai 19 anni... quante migliaia di chilometri fa sono per me? ;-)

Anonimo ha detto...

altro aneddoto: franco fava a 16 anni sparò un 1000 in 2'40 dal nulla...
ma non si possono ricordare SOLO gli aneddoti positivi, senza la STATISTICA si finisce di avallare teorie sbagliate (come quella del "talento")... quanti 16enni sparano 1000 in 2'35 dal nulla e poi scompaiono? decine e decine!
se consultiamo le liste alltime allievi, tra i primi 20 supertalentuosi 3000isti ce ne sono solo 3 poi diventati campioni.
luciano er califfo.

felipe ha detto...

Forte questo podista che si racconta con sincerità. Venerdì pomeriggio l'ho visto con maglia verde dalle tre strisce, ed ho anche fatto un paio di giri con Filippo. Mi diverte assai visto che chiamandomi allo stesso modo chiunque lo saluti (e lo salutano tutti!) sembra saluti anche me;-)

Filippo Lo Piccolo ha detto...

@Er Califfo, altra perla di saggezza.
Purtroppo quelli che si perdono per strada saranno dotati di grande talento fisico ma poche volte hanno fatto funzionare il cervello fuori e dentro il campo.
Purtroppo è così.
Certo che se hai queste doti parti molto avvantaggiato, sapendoti gestire hai un patrimonio semplice da amministrare...
Alla fine, preferisco i sacrifici sudati miei che mi hanno fatto girare molti bei posti e vissuto tanta bella gente che tirare il carretto per qualche anno e poi sparire nel nulla perchè non ho avuto le forze mentali per andare oltre.

Filippo Lo Piccolo ha detto...

@Felipe, ti dovrai abituare a questo colore, sarà ovunque :-)
Beh, è bello salutarsi con il proprio nome, fa un certo effetto!
Questa gamba poi se passasse del tutto saprebbe parlare anche lei, per qualche giro volentieri con te :-)

Anonimo ha detto...

Ciao, sono un giovane runner come te quando eri agli esordi con tanta voglia e grinta, mettendoci l'anima e tutte le possibili forze. Sei un esempio per tutti per la tua umiltà e il tuo sacrificio. Io credo e sono certo che sei un eccellente atleta e non addirittura "quasi scarso" come ti definisci in alcuni post. Volevo chiederti hai iniziato a correre le prime volte nell'Agosto del 97? In bocca al lupo per il recupero.
Saluti Denny.

Filippo Lo Piccolo ha detto...

Ciao Denny, se sei giovane come me... ormai non lo siamo più di tanto!
Lo spirito del post potrebbe anche significare che, in fondo in fondo non è mai troppo tardi ad iniziare a fare agonismo se ti impegni e credi in quel che fai...

Quel che rimpiango sono state le categorie allievi e juniores palesemente perse per strade mai corse.

Oggi mi ritengo un semi-pro, tra il lavoro in ufficio che assorbe molte energie mentali ed altri impegni, più di 10 allenamenti settimanali non riesco a fare.

E tra l'altro vengo fuori da un lungo periodo di inattività, fortunatamente risolto, sempre con la solita pazienza e dedizione.

Domenica gareggio dalle mie parti, è un reboot, sto finalmente lavorando bene e spero di trovare in fretta una condizione dignitosa per poter tornare a creare nuovi interessanti obiettivi!

Anonimo ha detto...

no io ho 21 anni... ho iniziato da un anno quasi partendo da zero mettendoci tutta la buona volontà... complimenti per tutta la tenacia e l'impegno. Volevo chiederti quando precisamentehai iniziato a fare i primi aallenamenti? e se puoi dirmi che piano alimentare segui durante la giornata? ti ringrazio

Filippo Lo Piccolo ha detto...

Ciao ancora Denny.
La mia ovviamente era una battuta, quello non più giovanissimo sono io!
21 anni è un'età su cui iniziare e fare tanto bene ma senza bruciare le tappe.

Inizia dalle distanze brevi (al massimo 10Km) e cerca di velocizzarti il più possibile, cosa che ti servirà più avanti se vorrai correre anche la maratona.

Quel che ti consiglio è di affidarti ad un allenatore che, oltre a dirti cosa e come correre (perchè ci sarà anche da correggere la tecnica di corsa) è di motivazione e sprone per ogni allenamento che farai.

Ho iniziato infatti così: ero già molto motivato di mio e volevo correre tanto e fare delle gare ma ho iniziato seriamente grazie alla proposta di un allenatore dello Stadio di Atletica che mi vedeva correre forte "senza un perchè".
Il colpo di fulmine con allenamenti, programmi e tabelle fu immediato e iniziai a correre tutti i giorni con 6 o 7 allenamenti settimanali.
Alle volte uscivo in bicicletta se volevo staccare o rilassarmi.

Mi sono impegnato molto, già si vedeva che ero destinato a correre le lunghe distanze, lo si capisce dallo stile di corsa.

Per quanto riguarda l'alimentazione, non devi far altro che imparare ad auto-regolarti, pesarti una o due volte a settimana e capire quanto e come mangiare a seconda degli sforzi che fai.
Puoi mangiare di tutto correndo, ovviamente anche cibi grassi senza farne abuso, ma frutta, verdura e alimenti ricchi di fibre e sali minerali non devono mancare mai sulla tavola.

Ed, ovviamente, bere tanto durante la giornata.

Ciò che farei tornando indietro a 21 anni, è curare di più lo stretching e fare molti esercizi per piedi e andature: il corretto equilibrio è ciò che ti farà andare più forte!

E ricorda... è uno sport spesso ingrato, molte volte semini tanto ma raccogli molto poco, ma è la voglia di tagliare il traguardo che ti fa pensare: "si parte da qui!"

Anonimo ha detto...

grazie di tutti i consigli che mi hai potuto dare... in bocca al lupo per tutti :)

Anonimo ha detto...

tu hai iniziato a correre le prime volte nell' agosto '97 diciamo seguito dal coach, ma prima ancora correvi senza una guida ? c e volevo capire quando hai iniziato a correre effettivamente?
ciao denny

Filippo Lo Piccolo ha detto...

Ciao Denny, correvo in bici ed a piedi già da molto tempo, facevo anche altri sport ma eccellevo nella resistenza alla fatica rispetto agli altri.
Oltretutto mi piaceva faticare ed a lungo, solo che questa vocazione ho dovuto scoprirla da solo, senza la guida di nessuno.

Correndo allo stadio, in quell'agosto, ci fu un allenatore che mi invogliò ad allenarmi seriamente e da lì in avanti, dopo quel test sul 1.000m la mia vita atletica cambiò.

In fondo era quello che desideravo da tempo, una spinta oltre l'ostacolo mentale del volerlo o non volerlo fare questo passo... avevo ormai quasi 18 anni e credo proprio che la maturazione fisica comportò la svolta nel carattere che, grazie a quell'anno, mi rese l'uomo che sono diventato adesso...

Anonimo ha detto...

sei un esempio per tutti, perché secondo il mio modesto parere è vero che ci vuole talento per certi obiettivi ma anche tanto tanto tanto impegno che tu ci hai sempre messo. Infatti hai raggiunto pii chr ottimi risultati e spero che ne potrai raggiungere altri. Senti voglio chiederti una cosa relativa ad un mio possibile tempo sulla mezza da questo allenamento chiave: 4km (4:02) rec.1km CM (4:15) , 3km (3:55) rec. 1km (4:11), 2km (3:51) rec.1km (4:05)... 12km totali a 4:00.
farò la mezza di bari lo conoscerai il lungomare, quindo gara piatta e se c e buon clima è da pb. puoi dirmi due ritmi gara uno diciamo che ho tranquillamente nelle gambe e uno piu al limite se voglio azzardarla fino in fondo?
Tu cstai preparando qualcosa? Maratona?

Anonimo ha detto...

scusami sono sempre Denny

Filippo Lo Piccolo ha detto...

Ciao Denny, al prossimo post scoprirai quale sarà la Maratona che sto preparando e gli esiti degli ultimi, struggenti, allenamenti.
Sensazioni così non le provavo da quando mi ero dovuto fermare per gli infortuni... è una sorta di rinascita in termini atletici...

Il tuo Fartlek mi porta a pensare che correrai la mezza di Bari intorno i 4'05" - 4'07"/Km perchè tra la prova ripetuta veloce ed il recupero non c'è una forbice marcata.
Questo in genere è sintomo che stai lavorando sui tuoi attuali limiti e mi auguro che abbia anche corso dei lunghi adeguati, penso attorno 1h50' nel tuo caso.

Bari la conosco bene, vi corsi 25 Km come lepre per il mio amico Francesco Duca (che vi giunse 2°) se non ricordo male nel 2008, c'era un maltempo di quelli che ti invogliano a stare a casa, anche per i più temerari!!!

Si, è una buona occasione, il percorso sarà piatto.
Ti consiglio, infine, di mettere anche un allenamento in agilità come 20x400m (R.1').

Grazie ancora, buone corse!

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)
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