Scampare all'ultima posizione che ti insegue senza mai voltarsi... |
Lo scorso anno ero presente, rappresentò l'epilogo della stagione 2013; oggi svolto e riparto proprio da dove avevo messo fine al capitolo corse in una di quelle gare che più di tutte mi vedono fortemente svantaggiato anche quando preparato al massimo, vista la caratteristica fisica da fondista.
Ma le Americane (gare dove alla fine di ogni giro di un circuito cittadino l'ultimo concorrente viene eliminato) rappresentano in me la voglia di osare fino alla fine, di reagire con rabbia e lucidità agli attacchi degli avversari fino all'ultimo centimetro, gambe contro gambe, magari sbracciandosi nervosamente a colpi di "sportellate" per conquistare la posizione di salvezza, il tutto nel rispetto dell'avversario.
Questo aspetto fa parte di me, nel più profondo, ragion per cui adoro tanto le gare corte estive, la Pista e le sfide fino all'ultima millimole di acido lattico sopportabile...
Una gara così si prepara o comunque ci si presenta sull'onda lunga di allenamenti in pista molto frenetici ed estenuanti, fatti di continui allunghi o all'inverso, di brevi scatti e di recuperi molto ampi.
Roba da mezzofondisti veloci, cosa che non mi appartiene, un mondo diametralmente opposto, in special modo durante quest'estate dove sto cercando di costruire con paziente ascesa (sono più gli allenamenti in salita che sul piano!!!) un fondamento di forza per correre a lungo.
Ma per un amico, una persona che merita, è giusto e non vedevo l'ora di combattere in mezzo a 800isti e 1500isti.
La settimana di per se non mi ha aiutato, abbiamo proseguito con un'altra sfida interessante e stimolante per vedere se c'erano stati dei miglioramenti da me sperati.
Tutta la dura salita di Monte Pellegrino - Scala Vecchia - fino alle antenne RAI al punto più alto del Monte la prova che mi attende al mercoledì 23.
Nonostante l'inizio della settimana fosse stato appesantito da una ulteriore seduta di forza con pesi ancora leggeri, il giorno prima della crono-scalata correvo con piedi brillanti, ritrovati.
E' ancora una volta l'effetto a corrente alternata di una condizione che sboccia pian piano e che alle volte sfugge via.
Come da manuale del Perfetto Runner, il giorno della prova più importante, mi sentivo poco reattivo, la respirazione corta dal riscaldamento, il caldo che ci si mette, ecc, ecc.
Eppure non mi davo pace del perchè andassi così fluido il giorno prima...
Sarà una metafora della vita e accetto di faticare dal primo all'ultimo metro della crono-scalata senza mai arrendermi.
Superata discretamente la prima parte, molto ripida e ricca di continue curve a gomito sui tornantini disegnati per l'uomo (ed oggi... anche per le mountain bike e per il downhill dei neofiti...) provo a spingere nel tratto più percorribile ma stento ed il fiato resta sempre spezzato.
Affrontando l'ultimo settore che porta alle antenne, con parziale di 18'30", mi accorgo che nei due punti più difficili mi inchiodo senza ragion d'essere e accetto la parziale insufficienza di una prova che si dimostra dura quanto lo è questa nuova avventura podistica...
Il tempo finale, stremato e senza fiato per diversi minuti è di 24'44" ad 1'30" dal PB e con poco tempo per recuperare... la prova non era finita lì!
Riflettendo nel recupero e nella ridiscesa, in mezzo alla natura priva di inquinamento e con il panorama unico della Città visibile solo da lì, trovo serenità e rilassatezza; tutto ciò mi ridà la carica che cercavo...
Tornato nei pressi del Santuario, affronto il poco più che un chilometro di strada con le energie rimanenti e baciato da quei raggi di sole ormai bassi che costeggiano il monte e cerco di toccare con mano lo sfondo blù mare che si avvista in vetta: il Belvedere ed il suo panorama con vista lato Mondello mi attende e raggiungo la Statua della Santuzza che accoglie me ed i pochi turisti che la visitano.
Si inizia a ragionare: allenamento concluso con grande impegno e di una certa durata, da qui si può svoltare ad ogni altro pensiero...
In quei frangenti le gambe bruciavano :-) |
Più di qualche allungo il giorno prima non posso dare, tutto procede per il meglio, ma appare chiaro che ciò che mi attenderà sarà una dura battaglia in un campo che non è assolutamente il mio!
Nella via di mezzeria, l'annunciata rinuncia ai Campionati Italiani di 10K su Strada previsti per il giorno 02 agosto da parte del mio Team, il Mezzofondo Recanati Grottini Team mi lascia perplesso e accetto il verdetto in quanto la squadra è parecchio staccata in classifica e non ha interesse a partecipare all'ultima prova che poco restituirebbe in termini di posizione finale.
Oltretutto per me si tratta di un anno che è iniziato da poco e per molti altri compagni di squadra dal grosso potenziale gli infortuni non sono mancati...
Così, con molta serenità e tanta voglia di seguire un percorso nuovo, cerco di dare il meglio possibile all'appuntamento con le Stelle del 25 luglio.
La manifestazione che incastrava molteplici eventi podistici dedicati dai più giovani ai Master, culminava in quel di Vergato (BO) nella prova dell'Americana.
Il percorso, simile a quello dell'anno scorso ma accorciato a circa 600m complessivi, prevedeva un ritmo blando dietro una coppia di bikers che scandivano l'andatura per il recupero delle forze e, ad ogni tornata, una volata di circa 200m in leggera salita e in leggera curva, su tracciato cittadino.
Con l'esperienza di passate Americane, conosco a memoria le sensazioni ma viverle in prima persona è tutta un'altra cosa.
E' chiaro che alla prima volata, dopo un primo giro di "riscaldamento", nessuno vuole essere eliminato e pertanto ella risulta essere la più difficile tra le volate.
Accade, inoltre, che alcuni concorrenti meno abituati ai recuperi brevi al termine di una volata mollino nettamente senza poter stare a seguito del gruppo nella fase di recupero, consentendo una "volatina" senza alcuno sforzo massimale.
Accadranno entrambe le cose anche in questa edizione ma dovrò dare tutto me stesso per restare aggrappato alla corsa.
La prima volata mi vede molto attento e reattivo nel partire il più in testa possibile.
Putroppo la sede stradale diventa un tuo avversario ed ogni curva, pendenza o marciapiede possono rovinare l'intera volata se non sei un tipo molto agile nelle distanze brevi.
In tanti mi passano ma riesco lo stesso a mantenermi avanti a qualcuno e l'istinto me lo dice.
In quei frangenti non si riesce a ragionare, l'avversario tenta in tutti i modi di sorpassarti le sgomitate non mancano e rischi di perdere il passo...
Riesco a tenere forza in 4 volate, che è un buon successo per le mie caratteristiche e scopro di essere sufficientemente veloce da poter andare avanti con il lavoro fin'ora impostato con il Coach.
Il recupero dietro le biciclette non era affatto facile per me e nei primissimi metri arrancavo fin troppo... la velocità non è mia amica ma tornavo a corteggiarla proprio in quel giorno...
La Premiazione Finale, tutti presenti! |
Parlando di allenamenti, tecnica e di tanto altro con Marco capisco che gli esercizi per i piedi e le caviglie (e tutto il resto delle mie carenze) non si devono mai più mollare e la prova di ciò arriva immediatamente: il giorno susseguente corro male con scarsa spinta di piedi e caviglie: le volate cui non ero più abituato da tempo avevano stressato oltremodo gli apparati locomotori terminali!
La settimana si chiude comunque con una uscita lunga, sempre sotto il sole che cala nelle ultime ore delle lunghe giornate estive e stavolta sono 1h 45': ancora una volta la gestione è altalenante e siamo lontani da ciò che desidero dai miei allenamenti ma almeno per 1h 20' ho corso molto bene.
I cali e le flessioni possono starci, mentalmente mi sto riabituando alle lunghe cavalcate, poco tempo fa era pura utopia concludere con successo tutto ciò...
E' un nuovo stimolo riscoprire quegli allenamenti che tanto mi hanno restituito negli anni e pian piano mi riapproprio di una dimensione, quella della lunga e stradale distanza, passando anche per gli antichi amori impossibili della velocità e presto (spero) anche del Trail...
(Ringrazio e saluto Toti Clemente ed il gruppo di fotoamatori per i link riguardanti i duri tornanti lungo Monte Pellegrino - Ringrazio tutto il gruppo della Lumega di Vergato per l'ospitalità)
2 commenti:
RI-NATO.. Questo è l'aggettivo che più ti si addice in questo momento. Adesso la solita domanda del curioso: Hai parlato di esercizi per i piedi, servono sicurmente è danno reattività, il guadagno di qualche secondo a km quando fai 30' di tecnica e poi un bel 10x400 è ovvio, ma per quanto riguarda la maratona? dove li incastreresti in una preparazione per affrontare la gara regina dell'atletica? :-))). Dici la verità, ti mancavano le mie domande vero??? XD. Ciao amico mio, un abbraccio.
Ciao Luca, il Duca mi ha mandato i tuoi saluti, è stato lo scorso week-end un profondo trascorso con un grande amico.
Non credo di essere rinato, sono sincero.
Girano ancora troppe variabili legate all'incertezza della prestazione e l'imperativo è di NON tirare la corda.
Purtroppo questo caldo estivo siculo concorre negativamente a quella che voleva essere una pronta ripresa ma la mia attenzione primaria (come per ogni runner) è di non interrompere più la catena della continuità, appena intrapresa.
Gli esercizi per i piedi mi hanno sempre fatto bene ed hanno contribuito alla mia crescita.
Avendo un piede tendente al piattismo devo continuamente esercitare il piede con continui esercizi mirati.
In ufficio metto una pallina da golf sotto il piede e stimolo la pianta a lavorare.
A casa utilizzo la pedana oscillante per accentuare la propriocettività.
La tua domanda mirata (eh? :-) si incastra benissimo nel contesto perchè le realtà dei fatti stanno nella mancanza di tempo nell'esercitarli e nella stanchezza maggiore a fine allenamento.
Ancora non ho iniziato a doppiare gli allenamenti ma pensava che conviene esercitarsi al mattino dopo una sessione tranquilla di lungo lento (come sempre ho fatto al sorgere del sole).
Molti allenatori predicano di correre 15 minuti in meno e fare gli esercizi adatti a svegliare la reattività dei piedi.
Al pomeriggio, conviene correre pochi minuti per riscaldarsi e iniziare a fare subito andature e skip, successivamente correre il lungo, ma devi avere tempo da impiegare.
Ma ad ogni modo quando si allunga la distanza tutto ciò diventa molto più difficile.
Mi ci sto avvicinando per gradi, ogni estate presenta molte insidie, amico mio... sarà dura ma se sono tornato è perchè la storia andrà avanti!
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