Prime fasi di gara, gruppo compatto! |
Si torna in Calabria, finalmente, l'occasione è interessante e si presenta a Cittanova (RC) per la Stranotturna Cittanovese, giunta alla sua quarta edizione.
Vista l'ora tarda di partenza della manifestazione (22.30 circa), dopo aver corso la prima edizione, non sono riuscito a parteciparvi più per motivi logistici legati allo stress della trasferta molto alto.
Stavolta non volevo mancare e vedevo in questa corsa un'opportunità in più di riassaporare la competizione con avversari veri e con la compagnia di amici del recente passato che stanno sempre vicino.
In realtà la manifestazione podistica Cittanovese esiste da molto più tempo ma dal 2011 ha cambiato formula proponendo questa attuale notturna con percorso a circuito di 1.500m da ripetere per 6 volte per un totale di 9 K.
Un percorso così suggestivo e impegnativo nel suo completo svolgimento che non te lo dimentichi facilmente, tecnicamente ben disegnato e dalle strade molto larghe e ben presidiate dalle forze dell'ordine e volontari locali.
Si deve essere molto allenati per poter chiudere con eccellenza la corsa e con qualunque avversario le motivazioni non potevano mancare.
Attualmente è importante cercare stimoli ad andare avanti, motivazioni che vanno ben oltre gli ordinari e tanto sudati allenamenti.
E' stata un'avventura questa trasferta calabrese, non ce la dimenticheremo facilmente ma alle volte il bello di queste esperienze sta nell'affrontare con il coraggio e l'intraprendenza di una volta un viaggio molto difficile e complesso da portare a termine.
Partenza in treno e via, borsa in spalla...
Alla presentazione, il Duca dell'Atletica! |
Non ho viaggiato da solo, finalmente ho potuto rivivere molti momenti con un amico di tantissime battaglie, sempre al Top in ogni parte dell'Italia.
Arrivare oltre lo stretto è stato abbastanza facile, raggiungere Gioia Tauro non è stato complicato, ma arrivare fino a Cittanova sarebbe stato impossibile se non avessimo dovuto chiedere aiuto ad un nostro amico.
Il Violettaclub avrà pure chiuso i battenti ma l'essenza della squadra che fu rimane ancora unita.
Ancor più difficile sarà il viaggio di ritorno, alla domenica trovare un mezzo pubblico viaggiante è un'autentica impresa, mai nella mia vita ho fatto autostop: c'è sempre una prima volta!
Ma questa è la Calabria e questa è la vita di un atleta che per scelta o per spirito di iniziativa, pur se ad altissimi livelli si accolla anche alla speranza di un passaggio fugace, su un'utilitaria guidata da un giovane dall'animo gentile.
In verità noi ci volevano tornare a gareggiare in Calabria, ci mancava tantissimo questo spirito di avventura e ritrovare tanta gente che ha contribuito ad accrescere i nostri successi, più umani che sportivi...
Dunque, a Cittanova ci arriviamo e perfettamente in tempo per rilassarci da un lungo viaggio ma non è facile dare il massimo in queste condizioni.
Il GPS dello Smart Run dice 9,3K a 3'17"/Km di media, in tanti abbiamo sofferto, gara ottimamente organizzata! |
I protagonisti attesi, il keniano dato per vincente e Said Boudalia direttamente dal Veneto si sarebbero giocati la vittoria, mentre per il podio la lotta si sarebbe incentrata sul duo Duca - Brancato.
Per le posizioni successive il pronostico era incerto, per me molto di più.
Sentivo discreta confidenza nel riscaldamento ma il livello attuale e la settimana che era appena trascorsa non denotavano nulla di nuovo (ma ci arriveremo alla fine).
La partenza, dopo le presentazioni di rito, avviene poco sollecita e c'era da aspettarselo dato che il keniano in corsa era soltanto uno.
In pratica il primo giro era stato di "riscaldamento" ma passa poco del secondo giro che esplode la gara.
Avanti tirano proprio il duo Boudalia - Kosgei seguiti a pochi metri da Brancato e Francesco Duca.
Successivamente da dietro rientrerà un ottimo Salvatore Arena che si accoderà fino al giro n°3 proprio all'amico Francesco.
Successivamente, con classifiche e tempi alla mano, mi rivelerà che si è sentito spento già dal via e che in effetti non ha potuto che portare a casa un discreto risultato.
Tutto questo avveniva, ahimè, davanti ai miei occhi.
Lotto con tutte le forze e l'elasticità che possiedo per superare le insidie del percorso ma il lungo rettilineo in costante ascesa mi costringe ad un progressivo rallentamento, così vedo sfilare via anche il giovane Santo Giannitto che si accoda a Salvatore Arena che pian piano li vedrò sparire nel buio della notte.
L'accelerata del 2°-3° giro fa male alle gambe e nei successivi, 4° e 5° rallento il ritmo nettamente, girando sui 5'10" al giro.
Ciò mi permette di prendere fiato ma quello fondamentalmente manca.
Respiro con molta veemenza, nemmeno stessi correndo delle ripetute veloci, è una costante negativa da qualche settimana a questa parte, sintomo di stanchezza più muscolare che organica.
Finalmente il fresco mi fa correre agevolmente, almeno godo dei piaceri del podismo, ma il cronometro segna in alto...
Durante l'ultimo giro provo inutilmente a rilanciare la mia azione solitaria ma proprio nell'ultima parte vengo inesorabilmente sorpassato a forte (per me) velocità dal "figlio d'arte" ;-) Stefano Sestito al quale do la mano "al volo" in segno di grande rispetto: in pochi anni è cresciuto con spontaneità e costanza, la stoffa di famiglia l'aveva già ma qualche anno fa quando lo conobbi, parecchie decine di chili in più!
Premiazione, di categoria, ma ciò che importa è continuare ad andare oltre questo ottavo posto |
Proverò a reagire nel finire di gara ma allo scollinamento non avrò più forze per gettarmi in discesa: avevo dato tutto il possibile e per me la posizione meritata l'8va.
Il risultato finale è di 30'32" che, sullo stesso percorso, mi vede peggiorato di circa 1'30".
Questo divario cronometrico diventa una costante, ripetuto anche in allenamento sulla lunga salita e si associa alla discontinuità mostrata nelle ultime quotidiane uscite.
Gli inizi di agosto, infatti, non hanno portato buoni risultati, anzi illusorio era stato un buon ritorno in Pista con 15x400m (R.1') corsi in scioltezza (era l'esordio sull'anello dopo tanto tempo) attorno all'1'12" e l'ultimo in 1'09"
Questo allenamento fece affiorare molte carenze che, associate agli esercizi di reattività per i piedi svolti in settimana, mi portarono ad un irrigidimento generale di polpacci, bicipite femorale e caviglie, preoccupanti.
Adattarsi è dura ma non volli mollare.
Un secondo e duro allenamento, un Lungo alternato a delle ripetute in salita brevi, 10x100m separati da altri 10' di Lento ed altrettanti 10x100m in salita (riuscito male perchè concluso in netta difficoltà), mi costrinsero a rallentare gli allenamenti per evitare il peggio.
In realtà il peggio è il clima assurdamente caldo e umido che non agevola questo tipo di attività di lunga durata, visto che con una temperatura più fresca non avvertii più nessun altro problema in gara...
L'ultimo specifico prima affrontare la gara, infatti, lo corsi al mercoledì 06 e voleva essere un esercizio da svolgere in estrema scioltezza (doveva essere 2x2000m e 2x1000m) degenerato in un veloce conto alla rovescia verso un'amara crisi di disidratazione nella quale usare i piedi non esisteva più...
Tornare in Calabria è stato un positivo tuffo nel passato, la prova in Pista parzialmente fallita (a distanza di giorni così è stato) mi fa capire che siamo appena all'inizio del percorso che spero mi farà tornare atleta a tutti gli effetti.
Man mano che si prova a salire di livello sopraggiungono nuove e impreviste difficoltà.
Fa tutto parte del gioco, l'atletica è uno sport dalla difficile comprensione, a volte se ti alleni troppo non rendi nemmeno tanto ma sono certo che sarà importante insistere sull'elasticità di piedi, caviglie e schiena per tornare ad avere quella striscia di continuità che è appena iniziata.
Dopo la premiazione che non finiva più ed il meritato riposo, domenica 10, molto lentamente ritorniamo nella vicina Sicilia e pensiamo a quale sarà la nostra prossima avventura :-)
(Ringrazio tanti amici per le foto, il tifo ed il sostegno e Miletomarathon per le foto)
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