Sono state le ultime settimane più difficili degli ultimi anni ed a sensazioni vissute mi è persino sembrato di tornare indietro a quando ero ventenne, ai primissimi anni di atletica quotidiana quando non esistevano maglie tecniche o le calzamaglie erano sostituite dai pantaloni della tuta, larghi e zuppi d'acqua e freddo.
Ma a vent'anni il freddo, quello pungente, non ti fermava...
Dieci anni dopo inizia ad entrare dentro le ossa ed i muscoli senza nemmeno bussare purtroppo :-(
Un clima così brutto non si vedeva in Sicilia da molto tempo e mi sa che questo inverno sia il più freddo degli ultimi cinque anni.
Non ci voleva, dato che ho passato settimane a mettere toppe continuamente...
Dopo gli Italiani Societari di Cross, data la tensione emotiva e la confusione di una condizione non proprio esaltante, mi sono nuovamente appigliato ad un lunghissimo duro: una sfida che non avrei dovuto cogliere:
Per Due Ore e Venti minuti sono riuscito a correre, circa 35 lunghi chilometri; dopo non riuscivo più a muovere le gambe tanti erano gli indolenzimenti.
E qui si spiega cosa mi arreca correre una gara di cross di appena 10K...
Se non fosse stato per il mio compagno d'avventura Bibi in quell'allenamento sarei naufragato anche prima, brutti segni che sapevo comunque cogliere.
Il lunghissimo è il mio campo di battaglia, adoro correre tanti chilometri e cogliere queste sfide.
Si, l'ho persa quel lunedì ma la soddisfazione di avere ancora forza mentale, fisica e coraggio per tentarci mi tiene sempre più alto di ogni ostacolo (forse... e più avanti capirete perchè...).
Io Credo in quei due ragazzi nella foto: grandi amici e grandi atleti!!! |
Giovedì 14 al mattino sono riuscito a correre 8 x 500m in salita (R. discesa) in circa 2'22" e 10 x 500m stradali corsi con il GPS attorno 1'35" - 1'40" (R.500m correndo).
Soddisfatto, abbastanza, della qualità dell'allenamento ma non delle modalità di esecuzione perchè su strada mi perdevo un pò tra il Crono GPS che scattava 10-20m dopo in automatico (sto usando un Timex Run Trainer GPS e lo sto provando in ogni condizione) e le salite al mattino non vengono massimali.
E della pioggia caduta, ne vogliamo parlare?
Difficile tirare forte in mezzo alle fredde pozzanghere o strade scivolose, ma in tutto questo sentivo grande l'ardore di spingere.
Al pomeriggio mi spettava un fartlek da circa 15 K ma il diluvio che è venuto giù mi ha fatto ridimensionare in un lavoro di ripetute di circa 8K sotto un acquazzone incessante.
N-O-N N-E P-O-T-E-V-O P-I-U'!
Il giorno susseguente non è stato da meno... impossibile correre nel Parco della Favorita o allo Stadio: si guadava acqua stagnante ovunque e fare 1h15' è stato paragonabile quanto correre per quasi 2h in lento e sofferto avanzamento...
Che dura allenarsi così :-(
Ma la voglia di sperare che cose migliorino c'è sempre e finalmente, dopo un sabato in ripresa, alla domenica potei correre l'ultimo Fartlek prima dell'evento principale, che è la Maratona ormai imminente.
Domenica 17, ho rinunciato agli affetti ed allo svago e mi sono lanciato su un Viale dell'Olimpo tiepido e baciato dal Sole: 23K così distribuiti: 4K - 3K - 3K - 2K - 2K - 2K - 1K (R.1K).
Sorrido sempre...in quel momento l'anca faceva tanto male! |
Così i tempi delle ripetute: 13'14" - 10'20" - 10'20" - 6'50" - 6'50" - 3'33" (Recuperi attorno i 3'45" - 3'50").
Con tutta onestà termino in modo sofferto e mai riesco a tenere a bada le difficoltà tecniche e muscolari nelle quali verso e per le quali ho perso parecchia velocità.
Nonostante ciò, non rimango insoddisfatto di quel pomeriggio che finalmente mi regala un raggio di sole ed un allenamento quantomeno indirizzato verso la 42K.
Ormai i giochi erano fatti e così mercoledì 20, con un'altra giornata tiepida, inizio a ritrovare dei ritmi persi nel freddo inverno e per questo soffro anche un pò più del normale dato che non ero più abituato: 4 x 2000m - 6'11" - 6'25" - 6'14" - 6'32" dove le ripetute di numero pari erano corse in leggera salita.Stanco ma contento... ormai l'evento maratona si avvicinava!
Non vedevo l'ora di mettermi alle spalle un periodo un pò sfortunato, alla ricerca di un riscatto personale e motivato da un evento importante quanto il mio rientro alle Maratone finchè, al venerdì 22, in un tiepido mattino di una quieta Palermo, correndo un fartlek libero senza percorsi, al valicamento di una catena bassa inciampando, cado rovinosamente a terra battendo l'anca destra.
Quella catena l'avrò superata in vita mia migliaia di volte e quel mattino... NO!
Non dimenticherò facilmente questo brutto episodio anche perchè, una volta rialzato dalla caduta sentivo forte la botta ma non perdevo la speranza...
A pochi giorni dalla Maratona, tutto era diventato una rincorsa alla guarigione, tra ghiaccio e creme per le contusioni...
Dovevo essere presente sabato 23 e domenica 24 all'evento organizzato da Adidas Running della Scalata a Pirellone da parte del Campione Thomas Dold in occasione della presentazione delle Adidas Energy Boost e successivamente alla Stramilano nella quale comunque non avrei corso affatto forte dato che in programma c'era l'evento di Aquileia alle porte.
Correre per alcuni chilometri non era impossibile tant'è che ho provato comunque a fare un allenamento per non perdere giorni importanti.
Il ritmo era comunque molto basso visto che mi sono trovato per gran parte della gara a contatto con centinaia di podisti che pian piano sfilavano al mio fianco.
Una sensazione provata poche volte che, in una piovosa e fredda Milano di inizio primavera, mi ha fatto riflettere su quanto sia difficile correre per tutti, con decine di avversari pronti a sorpassarti in ogni momento...
Runners... vi stimo tutti perchè fate di questo sport una sana e motivata passione!
I giorni susseguenti sono stati un lento ma inesorabile conto alla rovescia nella speranza che l'ematoma si assorbisse e che il dolore si placasse quanto bastava per poter prendere parte alla Maratona, seppur con gli ultimi giorni passati senza provare nemmeno un passo di corsa.
Ed in verità, qualche tentativo lo facevo sempre, ma il dolore è restato tale e dava fastidio persino camminando per cui...
...il giorno di Pasqua, il 31 marzo, comunico il mio definitivo forfait alla Unesco Cities Marathon...
In quel momento mi trovavo a Trieste dove avevo programmato una vacanza a scopo sportivo/culturale e di conseguenza non ho rinunciato nell'assistere alla corsa cui avrei dovuto prendere parte.
Una Maratona organizzata molto bene, come prima edizione, completamente chiusa al traffico e con un tracciato lineare come meglio non si poteva fare: partenza da Aquileia, passaggio per Palmanova ed arrivo a Cividale del Friuli toccando tre luoghi di interesse storico rilevante tanto da far parte dei patrimoni dell'UNESCO.
Il Podio Maschile, al momento della consegna della Maglia Tricolore... |
Giornata climaticamente ideale, cielo coperto mutuato a soleggiato nel finale di corsa, e leggermente in salita con vento contrario.
Chi partiva forte si sarebbe trovato di fronte ad un autentico suicidio...
Così è stato per Curzi, costretto al ritiro una volta staccatosi dal gruppo di testa ed in crescente difficoltà, mentre per la lotta per il secondo posto degli italiani è stato un discorso a tre, con Massimo Leonardi (2h27'38") a prevalere su Massimo Mei (2h27'48") e Dario Rognoni (2h28'44") (il quale ha corso la seconda metà di gara con problemi di crampi allo stomaco).
Assistere alla corsa dal mezzo dell'organizzazione mi lasciava tanto amaro nelle gambe...
Temo di aver perso un'occasione importante, avrei potuto lottare certamente per il titolo di Vice Campione Italiano con questi ragazzi e sono contento per tutti loro.
Complimentatomi personalmente con gli amici Leonardi e Rognoni, loro rappresentano come me una parte importante dell'atletica italiana agonistica che lotta ogni giorno per domeniche (in questo caso lunedì) come questi che capitano occasionalmente nella vita.
Oggi mi lecco le ferite, cado e mi rialzo, come sempre ho fatto (e ringrazio un amico che mi ha scritto questo SMS)... resta la delusione di un periodo decisamente negativo (ma solamente dal punto di vista sportivo) nel quale dovrò tirare fuori il carattere per uscirne.
Tutt'ora non ho potuto riprendere a correre perchè l'ematoma ancora provoca infiammazione nel tentare di far forza e ovviamente riesco ad alzare la gamba con difficoltà.
La programmazione di gare è rinviata di qualche giorno, ho individuato un nuovo obiettivo stimolante che spero di raggiungere, insieme alle altre corse istituzionali e di passaggio.
Non appena mi rimetterò, potrò nuovamente sognare un giorno come quell'01 aprile...
(Ringrazio Podisti.net e Antonio Capasso per il servizio fotografico della Stramilano.
Ringrazio l'organizzazione della Unesco Cities Marathon per l'ospitalità nonostante il Forfait annunciato ed il mio sponsor Adidas Italy insieme all'Atletica Recanati per il supporto morale nonostante questo importante obiettivo mancato.
Ringrazio tutta la rabbia al telefono del Coach che ha dimostrato in poche parole che crede ancora nelle mie capacità.
Ringrazio gli affetti delle persone a me più care...)
6 commenti:
Carissimo filippo nonostante l'amarezza percepisco sempre in te la voglia di ripartire, periodo difficile ma presto ripartirai alla grande (tu lo sai) :-) ed anche io ;-).
I momenti difficile ci sono ed arrivano per fortificarci... HOLD FAST e si riparte ok?
Io ti ho già espresso cosa spero.. ma l'importante è che ti riprendi.
un abbraccio.
@Luca, il tuo conforto seppur a distanza è molto importante per me per andare avanti nonostante l'occasione d'oro persa.
Ma non si possono nemmeno improvvisare preparazioni senza alcun senso e non me la sento proprio di gettarmi a testa bassa su una maratona quando ancora non ho nemmeno rimesso le scarpe da corsa ai piedi.
Aprile è il mese del 10.000m in pista e temo che potrei anche saltarlo se non riprenderò al più presto a correre o fare qualche lavoro.
Mettere lì in mezzo una maratona farebbe solo del male, poichè gli allenamenti non sono affatto facili...
Ho un sogno, lo avevo prima della caduta, adesso diventa il mio appigglio - maratona in funzione di questa sfortunata parte di stagione.
Grazie, davvero tanto, a Te, a Fra, a Fabio.
Spero di vederci presto, stavolta non ci si è visti, ma di Trieste sono rimasto incantato...
so cos'hai provato perchè sto partendo per Berlino per la mezza di Domenica prossima ..era il mio primo obiettivo 2013 ma lascio scarpette e canotta a casa :( ..ma so che ce ne saranno altri sia per me che per te.
Conosci meglio di tanti di noi questo sport con le delusioni, ma anche le soddisfazioni sa regalare a chi non perde la voglia di migliorarasi sempre. auguri di pronta guarigioni e facci vedere di che pasta sei fatto a noi e ai tuoi allievi..
@Albe, hai ragoine, nettamente ragione.
Sto facendo fatica a riprendere; pensavo che la botta, una volta assorbita poteva consentirmi di correre seppur indolenzito...
Per ora mi concedo del leggero potenziamento della corsa in acqua anche se ancora fa tanto freddo per quella!
Sono passati diversi giorni ma ancora penso all'occasione sprecata ed a tutti i vantaggi soprattutto in termini psicologici che un bel risultato mi avrebbero comportato (e finalmente, dopo un pessimo inverno!).
A dire il vero già visualizzavo in gara dentro i miei occhi ed il mio cuore quell'allenamento "impossibile" fatto sotto l'acqua: avrebbe fatto uscire tanta grinta e rabbia agonistica...
Vuol dire che l'appuntamento è rinviato.
Buona vacanza, divertiti (come ho fatto io d'altronde con la mia ragazza) e buona ripresa anche a te!
ciao Filippo, ci sono momenti in cui bisogna essere lucidi e coraggiosi!
Il bello del blog è che sono "costretto" a rileggermi, come nel post 06/09/2012, poco prima di essere fermato un'altra volta (forse per sempre): guardati i video di quando il tuo compagno di marca Gebre aveva avuto il coraggio di dire "... I don't want to complain any more after this, it's better to stop here ...". Nonostante i cattivi pensieri dopo il ritiro di NYC2010 (c'eravamo!), Haile ha continuato a correre con fortune alterne. Vediamo gli va a Vienna fra 9 giorni!
Caro Enrico, viviamo di alterne fortune e sfortune.
Non mi posso immaginare quanto sia difficile provare a reagire ad una operazione chirurgica che per me non c'è stata e spero non ci sia mai, ma almeno per questo giro avevo osato e rischiato tanto, per essere presente e competitivo.
E davano conferma quegli ultimi lavori fatti nel "disgelo" dal maltempo delle ultime settimane.
Una caduta (poi così banale nell'esecuzione) è accaduta nel momento sbagliato tant'è che poteva essere un periodo felice sull'aspetto sportivo ed invece è stata una catastrofe.
Ancora fatico a correre, migliora davvero poco tutto.
Di certo non riparto se non passa, sono stanco di commettere errori su errori, meglio star fermi, sennò non si riparte più!!!
Penso che Haile il suo motore l'abbia sempre forte e ruggente, solo che vive di acciacchi fisici e problemi vari un pò come noi, solo che la sua incredibile macchina umana gli permetta di mascherare le cose...
Fin quando non si ritira è sempre avanti al gruppo, lo è stato a NYC '10, lo è stato con P.Makau a Berlino ad una decina di chilometri dalla fine.
Il bello del blog è che prima o poi viene il momento in cui non si canta "vittoria" ma si ragiona sulla sconfitta.
Le cose sono due: o ci ragioniamo sopra come entrambi facciamo, o restiamo nel mesto silenzio senza dare un seguito alle nostre storie sportive.
E come dico sempre... ha sempre torto chi non c'è all'appello.
Io quel giorno ad Aquileia non c'ero in gara quindi non possiamo discutere su niente.
Onore ai vincitori del podio!
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