Tagliare il traguardo dei Cross... finisce un incubo! |
E' l'evento più atteso da tutti gli atleti e Società Sportive (Assolute) d'Italia, è l'evento più competitivo per gli atleti durante il periodo invernale: praticamente non manca nessuno... ai Campionati Italiani di Società di Corsa Campestre.
E tutti gli anni, per un motivo o per un altro, in forma o meno, correre sui prati diventa un incubo e motivo di atroce sofferenza.
A fine competizione, dopo aver passato gran parte del pomeriggio a recuperare forze fisiche e mentali, puntualmente mi chiedo il perchè di tutto questo dato che in passato avevo provato a prepararlo l'evento (non per questa edizione ovviamente) senza mai ottenere un briciolo di successo personale...
La settimana non era filata via affatto bene: il lunedì dopo la Roma Ostia sembrava illusoria l'ottima resa ottenuta nel lungo di 2h00'; impegni personali e lavorativi avevano oltremodo appesantito le giornate, vanificando i risultati negli altri allenamenti.
Il risultato: un disastroso tentativo di lavoro andato perso al mercoledì, tra l'altro ben incentrato dal Coach in funzione - maratona.
La lotta è serrata in mezzo alla folla di atleti |
Così non è avvenuto, recupero in extremis con un pò di scarico e adeguato riposo, ma ovviamente il periodo negativo non aiuta nel concreto ad avere prontezza in gara.
Rocca di Papa sorge nelle campagne Romane, non molto lontano da Frascati.
La Federazione ha scelto un'ottima location per piazzare la fase finale nazionale dei societari, puntando su un campo ad ostacoli ippico.
Se penso al campo ad ostacoli panormita piazzato più che a suo agio nel Parco della Favorita ed inutilizzato per la corsa ormai da una decade... mi intristisce :-(
Percorso piatto, lineare, molto soffice e terreno compatto; totale assenza di aree fangose o scivolose.
Rettilinei abbastanza lunghi per sorpassare, diverse curve ben ampie ottimamente dislocate grazie alle quali il ritmo non verrà mai spezzato ed un ostacolino basso a simulare un tronco d'albero poco insidioso... anche per me :-P
La giornata era delle ideali: tiepida durante le prime ore della manifestazione, baciata con alternanza dal sole; durante la gara di Cross Lungo avverrà un cambiamento climatico che porterà ulteriore freddo e sofferenza muscolare, tanto per peggiorare le cose.
Se avessi degli incubi riguardanti l'atletica, questi si materializzano nella realtà dei prati erbosi.
Pochi allunghi, tanto sforzo non corrisposto :-( |
Un condensato di emozioni in poco più di 12 minuti!
Nervoso come non mai, poco prima del via, parto con molta cautela e trovo comunque un giusto piazzamento in mezzo al gruppo, tra la terra che tremava, centinaia di gambe che mi ruotavano attorno ed il frastuono della gente che tifava il proprio compagno di Club o amico che si contrastava con la pace generale che la location ti ispirava.
La gamba da 31'00 (su strada) tutt'ora non c'è... forte handicap per uno negato nei cross e così, dopo appena 1/3 di gara nel quale mi batto per passare più avversari possibile trovando ampi varchi per riuscire nei miei intenti, inizia la fase di atroce sofferenza.
Riesco a trovare in un gruppetto di atleti dalla fila allungata fonte di motivazione e di riparo: ma perchè su strada questa sensazione di "eterno" inseguimento non accade mai? :-(
Le cose vanno complicandosi e, come ogni Santo anno, provare a passare un avversario diviene sempre più difficoltoso e aspramente sofferto.
Leggera parte in salita e in declivio... sofferta! |
Mancano ormai poco più di 3K alla fine ed il clima volge al peggio...
Pensieri negativi quanto un mesto ritiro campeggiano nella mia mente e credo che per qualche centinaia di metri mollo la tenacia con la quale sono disperatamente attaccato...
Se questa fosse l'atletica... forse non farei atletica!
Nonostante le atroci difficoltà, l'ingresso all'ultimo giro da 1,5K mi porta strenuamente a non cedere e provo a limitarmi ad inseguire gli avversari avanti a me...
Un accenno di volata, in attesa di tempi migliori riesce ancora e mantengo la posizione ottenuta negli ultimi 500m.
Centotreesima posizione...non saprei in che maniera chiedere scusa alla mia nuova Società, l'Atletica Recanati nell'averla ripagata così male degli sforzi e della fiducia accordatami, ultimo del quartetto...
In fin dei conti... rispetto agli anni passati la musica non è cambiata e tante volte ho sfigurato in maglia Violettaclub che ormai avevo perso il conto.
Ci siamo rivisti dalla Roma Ostia...altro gran finale il tuo! |
Il terreno soffice, erboso, sembra avere un effetto - calamita sui miei lunghi piedi tanto da sembrarmi dei macigni, chilometro dopo chilometro; gli avversari che incontri su strada magari li vedi anche in campestre, solo che dopo pochi chilometri se ne vanno quasi dicendoti "ciao"... scomparendo!
Lasciamo perdere tanto scoraggiamento, giornata devastante anche dal punto di vista muscolare, gambe messe a dura prova come in nessun'altra gara o allenamento...
Ma il peggio è passato, torno presto a rifugiarmi sull'amato asfalto che mai mi tradisce...
Torno a casa un pò con la coda tra le gambe, in fondo lo sentivo già... ma nemmeno giornate così possono abbattere la gioia di correre.
(Ringrazio per le foto la Mileto Marathon)
11 commenti:
ciao filippo - rocca di papa nel viterbese? non direi proprio.... ;) sembra però che abbia saputo trarre grande insegnamento da questa trasferta, almeno....
Ciao Theyogi, grazie per la segnalazione, refuso corretto!
Insegnamenti ne traiamo tanti dai vari "macroperiodi" che passiamo durante le stagioni, gli anni, la vita.
Non va, per ora non va assolutamente.
Cause ce ne sono state tante e le ho anche raccontate in questi mesi.
Dopo l'ottimo lavoro di 20x500m in pista le cose sono solo peggiorate in contemporanea con il calo delle temperature.
Il 90% degli atleti non avrebbe gareggiato o si sarebbe rintanato in casa propria in questo periodo.
Io faccio parte del 10% che onora questo sport, anche se non perfettamente in forma e preparato.
lo sai benissimo che proprio da queste batoste impari qualcosa
sono amare da mandare giù, ma sono quelle che ci fanno cambiare, sempre e solo loro
e alla fine le continuiamo a cercare.....
FILIPPO ormai ti seguo da tanto ed in comune abbiamo proprio questo... le campestri che ci piacciono tanto! Più che insegnamento sicuramente ti sei tirato il collo ed è stato un allenamento bello tosto che ti accompagnerà nel proseguo della tua ripresa..
A presto.
Luca
@Andrea, siamo in massima sintonia.
Temo che la Maratona non andrà bene come speravo un mese fa.
Importa tanto, perchè rappresenta la prima parte dell'anno che se ne va insieme ad un risultato.
Posso sperare in una mia ripresa ed in una delle mie giornate di cattiveria agonistica.
Ed in quelle ancora ci credo.
Solo che il freddo mi ha rallentato perchè tutti questi acciacchi sono derivati da questo brutto clima che ha colpito l'Isola.
Ma non importa, stanne certo, alla partenza sarò pronto a combattere fino al termine delle mie forze, o fino al traguardo se verrà prima!
Ciao Luca, ci seguiamo tanto sia qui che su FB e un pochino i caratteri si delineano :-)
Non ho nulla da lamentarmi, analizzo obiettivamente i periodi di allenamento e le gare.
Forse pretendo troppo da me stesso... due mesi fa ancora nemmeno correvo!
E tra l'altro come avrai capito vivo con maggiore serenità da qualche tempo ed alla lunga gioverà anche alla corsa!
Peccato che il Duca e Fabio non son venuti al Cross, avrebbero fatto una bella figura; purtroppo per me solo dolori muscolari smaltiti troppo lentamente... e la maratona si avvicina :-(
Ciao Filippo, certo non sei contento del risultato però sapevi di non essere in forma.
Ci sono due scuole di pensiero contrarie: una suggerisce di essere paziente e ascoltare il corpo che fornisce segnali sempre sinceri, e l'altra che dice di insistere sempre e comunque.
Come avrai visto negli anni scorsi io seguo la prima scuola: quelle due ore dopo la mezza ed il lavoro del mercoledì mi avevano lasciato perplesso, troppo pesante da smaltire.
Ciao, Marco
P.S. Statistica personale: due domeniche dopo una mezza (anche corsa bene) io ho avuto sempre un calo "fisiologico". Era difficile sperare in una bella campestre.
Adesso recupera e riparti!
Ciao Marco, devo chiamarti, lo so, colpa mia, ho tante, troppe cose da raccontarti.
E' stato un inverno per me difficile e quando tutto stava iniziando a programmarsi per bene ecco la ricaduta dovuta al freddo e da allora... davvero, non ne potevo più!
Periodo sfortunato che sommato alla ultima parte dell'anno poco attiva per recuperare il tendine, sta creando una voragine di "non" risultati.
L'eccesso di carico porta ad esasperare, probabilmente la campestre non c'entrava niente in tutti questi allenamenti e per non saltarne uno ho messo due rischiosissimi impegni e non è stata una buona idea.
Quei maledetti 10K sull'erba mi hanno ucciso a livello muscolare tanto da non finire gli allenamenti il giorno prima.
In fondo il 32K del dopo Roma Ostia mi è venuto financo bene.
Ma meglio parlarne di persona, a presto Salvatore!
Con tanta stima.
Ciao Filippo,
è un po' che non mi faccio vivo; le mie vicissitudini con la mia insistente osteite pubica continuano; ti aggiorno brevemente: nei mesi caldi ho assistito come ti avevo detto ad una seria remissione della sintomatologia dolorosa ma proprio con l'avvento dei primi freddi ai primi di novembre ecco ricomparire il dolore a livello inserzionale degli adduttori e al perineo. Basta: decido 1 mese stop totale, solo passeggiate. Passa 1 mese e non cambia nulla, anzi il dolore compare anche soltanto con la deambulazione. Vado dal migliore in Alessandria, specializzato in patologie dell'anca. Mi fa approfondita visita clinica e mi sospetta una patologia "rara" entrata da poco nella letteratura scientifica chiamata FAI ossia "femor acetabolar impingment" tradotto conflitto femoro-acetabolare ma per una diagnosi certa mi prescrive RX anche con specifiche proiezioni assiali dell'anca e RM con liquido contrasto delle anche. In pratica secondo lui osso del femoro e acetabolo dell'anca si toccano provocando dolore. Per fortuna si era sbagliato, gli approfondimenti diagnostici prescritti non hanno rilevato nulla di anomalo a livello dell'anca sx. Rimane davvero una solo spiegazione: l'edema osseo di 25 mm. A lui pare strano, sostiene che in ogni podista degno di questo nome vi sia una infiammazione della pelvi con edema osseo, che è quindi quasi fisiologico. Probabilmente, data l'estensione dimensionale, "tocca" qualche nervo che mi provoca quelle scosse elettriche a livello del perineo. Questo spiegherebbe anche perchè nei mesi estivi lo sento di meno, perchè il caldo determina una dilatazione dei tessuti e dei canali nervosi. Lo stato dell'arte è che ora corro ma non più di 80 km a settimana, quasi la metà rispetto all'anno scorso. Da quando le temperature si sono un po' alzate la gamba gira un filino meglio ma la strada è ancora lunga ma soprattutto il condizionamento psicologico è forte, il terrore che quel dolore limitante torni...chissà se tornerò a correre come una volta, sinceramente non penso: questo medico ritiene che l'edema osseo sia una sorta di vera e propria microfrattura interna dell'osso, lo stop minimo in questi casi è di svariati mesi...non so se avrò mai la forza di volontà di stare fermo così tanto...
tu al contrario di me trovi fiducia nella corsa vivendo nella maniera corretta le sconfitte e gli infortuni ma quando senti un medico che ti dice "gli atleti sono come le macchine, ci sono le panda e ci sono le ferrari"... penso che lo sconforto possa venire a chiunque.
A presto e scusa per il mio prolungato silenzio.
Ciao Tommaso.
innanzitutto non siamo delle macchine.
Lo hai detto anche te... e ciò significa anche che non possiamo avere sempre lo stesso umore o la voglia di parlarne e di raccontare le proprie vicissitudini.
Ti sto molto vicino in questo difficile momento e ti auguro di uscire da questo "brancolamento nel buio" e di trovare la soluzione più adeguata.
Il mio problema delle fitte al perone, per esempio, sono molto simili alla tua osteite pubica... magari hai avuto la sfortuna di sviluppare una calcificazione troppo spessa che ora ti provoca questo irrisolvibile guaio.
Tra l'altro sono dei punti molto delicati e non so come si possa trovar rimedio...
Hai provato con la fibrolisi?
Non so nemmeno se si possa fare lì, ponendo che è tutto molto delicato e doloroso quando lo tratti.
In casi come questi ci vuole tanta pazienza e speranza, e tra l'altro quando le ipotesi sono brutte e sbagliate hai passato del tempo a temere inutilmente...
Ho risolto con un plantare, vero, ma devo sempre farci attenzione e non sono riuscito ad incrementare con i chilometri a causa di un inverno difficile.
capisco la frustazione di non poter correre quanto è giusto o desideri.
Domani lancerò il post della mia ultima "sventura".
E' uno dei momenti più sconfortanti della mia carriera.
Leggerai ancora tanta rabbia, delusione e voglia di riemergere.
Non mollare mai Tommaso, per nessun motivo!!!
Un caro abbraccio.
Great readingg this
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